Johan Vaaler – Graffetta, 1899

Sicuramente la graffetta, a filo di acciaio piegato, rafforza lo stereotipo che le idee più semplici siano le migliori. Tuttavia, come spesso accade per molte invenzioni, in particolare quelle di proporzioni minuscole e, tutto sommato, di poche pretese, le sue origini non sono del tutto certe. Secondo una comune narrazione, ripetuta senza prove valide, l’invenzione si deve a un norvegese di nome Johan Vaaler. Per conoscerlo meglio, possiamo dire che studiò fisica e matematica, laureandosi nel 1887, e dal 1892 fu impiegato nell’ufficio brevetti di Alfred Jørgen Bryn (Alfred J. Bryns Patentkontor) a Kristiania (oggi Oslo). Sviluppò l’idea della graffetta nel corso del 1899. Occorre però sapere che, all’epoca, la Norvegia non contemplava alcuna legge sui brevetti. Pertanto, il disegno di Vaaler fu accettato da una commissione governativa speciale, ma il suo inventore dovette fare affidamento su di un brevetto effettivo rilasciato in Germania. Il suo brevetto è stato il primo al mondo per una graffetta che non danneggia la carta, come è espresso nella relazione di progetto. A quei tempi, il filo di acciaio cominciava a essere disponibile grazie ai progressi tecnologici che permettevano a una macchina di piegarlo secondo una forma precisa, veloce, affidabile ed economica dal punto di vista dei costi. Il brevetto imperiale fu concesso, dunque, in Germania il 12 novembre 1899 e un altro brevetto fu rilasciato negli Stati Uniti nel 1901. Quindi, in virtù di questi atti ufficiali, Johan Vaaler risulterebbe l’inventore norvegese della graffetta. Norvegese, dunque, non mondiale. Questo perché, ad esempio, proprio in America, Matthew Schooley, in Pennsylvania, aveva depositato una domanda di brevetto nel 1896 per una “graffetta o supporto che, sebbene semplice nella sua costruzione, è facile da applicare e certo nell’esecuzione delle sue funzioni”. Un nuovo brevetto americano fu rilasciato nel 1900 a Cornelius Brosnan di Springfield, in Massachusetts.

Graffetta di Johan Vaaler

Quando Vaaler brevettò il suo progetto, disconosceva l’esistenza di una pratica graffetta, prodotta dalla società britannica Gem Manufacturing Company Ltd, ma non commercializzata in Norvegia. Era la prima graffetta a forma di doppio ovale che conosciamo ancora oggi. Era differente dagli originali brevettati da Vaaler nel 1899 e nel 1901, in quanto le due estremità arrotondate proteggono ulteriormente la carta da possibili graffi e strappi prodotti dal metallo. Altri design sono proliferati in seguito, come quello a forma di “gufo”, quello “ideale” (detto così per un numero maggiore di fogli di carta) e quello “antiscivolo”. Da tutto questo si deduce che qualsiasi tentativo di venire a capo sulle origini e sulla storia dei brevetti della graffetta può essere un esercizio del tutto inutile. Infatti, sembra che ci siano state numerosissime varianti di questo piccolo oggetto di design industriale. Una grande diversità di forme e versioni più antiche, più pratiche e forse anche più interessanti, non sono state affatto brevettate dai loro inventori. La cosa non deve sorprendere per un manufatto così semplice. Eppure, non c’è dubbio che la ricerca di forme alternative siano la risposta necessaria al fallimento di proposte non del tutto perfette.

La graffetta inventata da Johan Vaaler non ha avuto successo economico, ma ha avuto successo politico. Chi lo avrebbe mai detto! Si racconta che i norvegesi ancora oggi ricordino con orgoglio le origini dell’umile oggetto, inventato nel loro Paese, perché, durante la Seconda guerra mondiale, “fissavano graffette ai risvolti della giacca per mostrare il proprio patriottismo e irritare i tedeschi”. Infatti, dopo che la Norvegia fu occupata da Hitler nell’aprile 1940, molti norvegesi presero ad indossare una graffetta sul colletto della giacca. Era un simbolo di lealtà al re Håkon VII e al governo ritiratosi in esilio in Inghilterra. Mettere in mostra quella graffetta era proibito dagli invasori, sotto severa sanzione. Indossarla poteva portare persino all’arresto. Questo perché la funzione della graffetta di “legare insieme” dei semplici fogli di carta, ben presto assunse il significato crudamente simbolico di associare “persone unite contro le forze di occupazione”.

Francobollo commemorativo

Per concludere con un paio di curiosità, si può aggiungere che l’installazione una graffetta gigante è stata posta nella contea di Viken, in un giardino di Sandvika, nel 1989 e, dieci anni più tardi, nel 1999 è stato emesso un francobollo. Il disegno che vi appare, come la scultura, avrebbero il fine di commemorare la presunta invenzione di Vaaler. In realtà, rappresentano la comune graffetta della Gem Manufacturing Company Ltd con i due bordi arrotondati. Vatti a fidare!

Installazione a Sandvika (Norvegia)

IMMAGINE DI APERTURA  – Graffetta di Johan Vaaler

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