Massimiliano Savorra – La casa razionale

Nel saggio di Massimiliano Savorra leggiamo: «Iniziative a favore della “rivoluzione” domestica furono avviate già nel secondo Ottocento, ma i postulati della casa razionale furono formulati in modo sistematico per la prima volta soltanto subito dopo la Prima guerra mondiale. Espressioni come “ordine”, “semplicità”, “economia”, “sincerità” e “logica costruttiva” furono utilizzate per indicare le caratteristiche delle nuove abitazioni per l’appunto “razionali”. Nell’identificazione tra casa moderna e casa razionale vi era l’idea di derivazione positivista, secondo la quale una corretta concezione dello spazio domestico avrebbe migliorato la vita degli esseri umani. Inoltre, le implicazioni visive e filosofiche dei processi industriali meccanizzati, insieme all’aspirazione a un internazionalismo culturale da parte di molti giovani architetti, diedero l’occasione di sperimentare nuovi linguaggi espressivi anche per gli ambienti dell’abitazione. Accanto a chiare logiche di distribuzione, le forme semplici nella costruzione e nell’arredamento erano considerate fondamentali per il riposo dello spirito, oltre che per l’emancipazione del lavoro femminile domestico. In questo modo, il tema della casa “razionale” o “razionalista” fu ampiamente studiato e discusso in ogni parte del mondo».

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IMMAGINE DI APERTURA tratta dalla copertina del volume

Massimiliano Savorra
La casa razionale

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