Roma, Compartimento Polizia Stradale: “Chirone. Una pura formalità” di Lucrezia Testa Iannilli

CHIRONE
UNA PURA FORMALITÀ

di Lucrezia Testa Iannilli
A cura di Donatella Giordano
Testi di Donatella Giordano e Francesca Romana Fabris

Presentazione e talk 

Giovedì 27 ottobre 2022 ore 11.00 presentazione del progetto da parte dell’artista ed a seguire un talk con la presenza di ospiti e della Polizia Stradale che interverrà sui temi di sicurezza e prevenzione.

24 – 28 ottobre 2022

L’opera è visibile negli orari di apertura al pubblico:
LUN – VEN ore 9/12
MAR – GIO ore 9/12 – 15/17

COMPARTIMENTO POLIZIA STRADALE DI ROMA
Via Alessandro Magnasco 60 – Roma

“L’Ufficio Verbali del Compartimento Polizia Stradale di Roma diventa uno spazio espositivo per volere dell’artista Lucrezia Testa Iannilli.

Lo studio visit, pensato in occasione di Rome Art Week, nasce in prima analisi con l’intento di costruire una diversa dimensione per la fruizione dell’arte, scardinando paradigmi e abitudini consolidate che impediscono alle opere di assolvere alle loro funzioni reali.

L’artista è interessata a collocarsi in un centro che decontestualizza l’opera ma anche la sua posizione, creando un crocevia che unisce pubblica amministrazione, cittadini, forze dell’ordine e visitatori. In seconda analisi il lavoro presentato unisce la sua ricerca, legata da tempo alla meta-mitologia dei centauri contemporanei, alla figura di Chirone, mettendo in atto un parallelismo con il simbolo dello scudetto della Polizia Stradale e il loro progetto denominato appunto “Chirone” che forma agenti specializzati nella gestione degli incidenti stradali con particolare riguardo al supporto ed alla cura delle vittime coinvolte.

L’installazione si compone di un’unica immagine fotografica che ritrae di spalle l’ibrido mitologico. L’opera, confondendosi all’interno dello spazio, definisce i contorni di un’apparizione. Il titolo dell’installazione, infine, riconducibile a un linguaggio comune in termini di procedure burocratiche e anche un gergo poliziesco sottende a una lieve tensione che porta di conseguenza a una dissonanza cognitiva legata alla contraddizione.”

(Donatella Giordano)

CHIRONE
UNA PURA FORMALITA’

di Lucrezia Testa Iannilli

“Chirone” è il titolo dell’opera di Lucrezia Testa Iannilli, il suo Centauro contemporaneo,
un’installazione fotografica che per il Rome Art Week 2022 sarà esposta in un luogo
inconsueto, diverso da quelli solitamente preposti all’Arte: la sede di un Compartimento di
Polizia Stradale. L’idea non è solo che l’Arte si riappropri degli spazi del quotidiano, ma con
un passo ulteriore l’intenzione è quella di scardinare delle abitudini diventate regole, per cui la
sede espositiva debba essere un luogo ad hoc per l’opera, come ambiente fisico e possibile
fruizione di pubblico, dove qui invece, non è solo spazio della realtà quotidiana, ma un luogo
dell’ordine e del rispetto delle norme. Se l’Arte dunque per sua definizione dovrebbe
scardinare e andare contro lo status quo perché libera da costrizioni, qui l’azione diventa
ancora più significante e in qualche modo rivoluzionaria, proprio perché si inserisce in un
contesto non-usuale, “altro” e contrario per ipso facto alla libertà dell’Arte. Il Compartimento
della Polizia Stradale diventa così parte dell’opera stessa dell’artista, un contenitore
apparentemente in contrasto espressivo, ma in realtà complementare al messaggio
dell’opera. La scelta di L. T. Iannilli è dunque anche per scardinare certe abitudini consolidate,
che vogliono le opere artistiche relegate in spazi ben definiti, luoghi fisici ma soprattutto
ambienti sociali, rischiando così di chiudere l’Arte in un perimetro troppo delimitato e asfittico.
Lucrezia ha scelto l’opera del suo Centauro da esporre in un ufficio della Stradale perché a
quegli esseri mitologici, metà uomini e metà cavalli, sono state attribuite caratteristiche
spesso in netto contrasto, come l’estremo coraggio o l’estrema brutalità. Nella realtà
quotidiana, di fronte a situazioni d’emergenza talvolta ai limiti della resistenza sica e
psicologica, mantenere i nervi saldi, la calma e il coraggio diventa impresa molto difficile. Così
l’opera di Lucrezia si chiama Chirone, in riferimento al saggio maestro di Achille, esperto di
scienza medica, e qui ulteriore riferimento, e omaggio, a quegli agenti che hanno fatto duri
addestramenti per poter invece affrontare ogni situazione emergenziale, anche molto seria,
con la giusta preparazione. Nell’intenzione dell’artista c’è una volontà di rimanere al di fuori di
certe dicotomie, per cui l’arte debba essere per forza rivoluzionaria e contro il “Sistema”, per
non rischiare di incorrere in luoghi comuni e portare un messaggio omologato,
standardizzato. Lucrezia vuole rimanere fuori dai cliché, di modo che il suo gesto artistico non
venga incasellato in un modello predefinito, ma possa rimanere veramente originale. L’Arte
deve rimanere libera ma al contempo legata alla realtà da cui trae linfa, deve scardinare gli
schemi ma senza diventare uguale a se stessa, vincolata a tendenze che rischiano di
omologarla, e facendole perdere di vista la sua stessa natura: espressione senza leggi
predefinite, viaggio nelle profondità del sentire e nelle infinite possibilità del quotidiano,
rappresentazione fedele o contrasto, centauri e poliziotti, e una foto, come una visione, un
essere metà umano e metà cavallo, che spicca tra le sale di un ufficio di Polizia aperto al
pubblico, e ci ricorda che all’Arte non importa chi sei o dove ti trovi. È un richiamo collettivo,
istintuale, al di là di ogni meccanismo consolidato.


INFO

Ufficio Stampa

Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next

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www.melaseccapressoffice.it

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