Il Simbolismo: Wagner ed il mito germanico

 

La carriera di Wagner viene suddivisa in tre periodi: il primo, di opere giovanili, in cui si rifaceva a Bach, Mozart e Bellini. Un secondo, di passaggio e transizione (in cui compose il Tannhäuser e il Lohengrin). Ed il terzo della maturità (il periodo della Tetralogia). Wagner, nella sua ricerca personale giunge alla pienezza di sé, ispirandosi alle mitologie nordiche e teutoniche, ad un periodo arcano, nascosto nella memoria, in cui tornare, nostalgicamente, alla felicità persa ed alla ricerca di una redenzione del mondo.
A questi tre periodi biografici, potremmo, purtroppo, aggiungerne un quarto, del tutto “involontario”. È uno spazio temporale successivo alla sua morte: quello delle interpretazioni del suo lavoro e della sua arte. I giudizi post-mortem sono liberi, quanto indipendenti, ma se a giudicare c’è Adolf Hitler, allora possono esserci problemi, per molti, per tutti.

Wagner ed il nazismo
I significati delle opere di Wagner, a volte sono contraddittori, si colorano di simboli e riferimenti complessi. Il suo obiettivo era la vittoria della fratellanza universale o il richiamo dello spirito germanico? Dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale dalla Germania, i miti wagneriani tornarono utili alla riaffermazione dell’identità tedesca, contro tutto e contro tutti. Stop al giudaismo, al comunismo e contro le imposizioni del capitalismo. Insomma: il mito artistico di Wagner tornò utile all’affermazione del nazismo. Effettivamente, Wagner, in vita, fu amico del filosofo francese Joseph Arthur de Gobineau, che sosteneva l’anti semitismo, e che egli stesso condivideva. Certo non poteva sospettare l’uso distorto dei suoi ideali compositivi, in funzione dell’arianesimo, della seconda guerra mondiale e del conseguente Olocausto degli ebrei nei lager di sterminio. Lo spirito teutonico wagneriano era, comunque, un ideale astratto. Così come era teorico il suo antigiudaismo. Se scrisse il libro Il giudaismo nella musica, con posizioni razzistiche, anni dopo ebbe a commentare: “Se dovessi scrivere di nuovo sui giudei, direi che non ho nulla contro di loro. È solo che ci sono piombati addosso, tra noi tedeschi, troppo in fretta, e non eravamo ancora pronti ad assorbirli”.

Furono le interpretazioni schizofreniche di Adolf Hitler, grande appassionato di Wagner, a dare alle sue opere il taglio nazista vero e proprio, mentre ideale ed artistico era quello di Wagner. Così troviamo la nascita di una razza superiore (ne L’anello del Nibelungo) ed il supremo sacrificio teutonico (nello stesso), la nuova arte e la nuova Germania (ne I maestri cantori di Norimberga), poi il gusto delle parate (dalla parata popolare, che si svolge nella medesima opera), la purezza dell’amore che si fa purezza dello spirito tedesco contro lo spirito impuro degli stranieri (dal Tristano e Isotta) a cui si oppongono gli ariani, sommi custodi del Santo Graal (dal Parsifal).

È come se noi moderni dessimo un senso reale ad un film fantasy per bambini, con regine mitiche, streghe, incantesimi o anelli magici. E poi ci scatenassimo una guerra mondiale. Naturalmente, come supposizioni astratte, dai miti nordici di Wagner, si possono estrarre anche significati opposti, per niente guerrafondai, ma, anzi, al contrario, ideali condivisibili e universali. Da un’opera d’arte, come tale, ognuno ne può trarre un proprio significato.
Thomas Mann nel testo Dolore e grandezza di Richard Wagner (del 1937), scrive; “Questo rivolgersi al passato significa il distacco dal mondo borghese di una corrotta cultura, dominata dal capitalismo, per far ritorno al popolo come forza etnica, elemento redentore e purificatore”. Aggiungendo poi (essendo antinazista) che l’uso di Wagner nell’esperimento totalitario del tempo era pura menzogna.
Il primo concerto di Wagner eseguito in Israele è avvenuto nel 2001, ad opera di un direttore d’orchestra argentino, Daniel Barenboim, ebreo e appassionato wagneriano.

ENCICLOPEDIA TRECCANI:  SECONDA GUERRA MONDIALE

VIDEO SUI MITI DI WAGNER:
Sceneggiato “Wagner” con Richard Burton. ENG. WITH ITALIAN SUBTITLES P.1
Hitler e il Clan Wagner
Richard Wagner – “Symphony in C Major”
13 febbraio 1883 Richard Wagner
Armonia e Fratellanza – Richard Wagner

Fonte immagine: L’anello del Nibelungo

 

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