
Domenica 13 ottobre 2024 alle ore 16 inaugura alla presenza dell’On. Cristina Michetelli, Consigliera Delegata al Bilancio e al Patrimonio della Città metropolitana di Roma Capitale e dell’On. Nicola Galloro, la personale dell’artista Tinamaria Marongiu dal titolo “BOX-ES ARTE COMPATTA”, posta sotto il Patrocinio della Città metropolitana di Roma Capitale.

Box-Esn.1134 the long arms of the nature

cm. 52x52x26

Box-Es n.1143 (the frozen planet) 09/2023 cm.61x61x20

Box- Es n.1130 (unstable climate) 2021 cm. 42x42x18
CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE Box-EsARTE COMPATTA DI TINAMARIA MARONGIU 14 – 30 ottobre 2024 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale Palazzo Valentini (Sala della Pace) |
Tinamaria Marongiu è una scultrice sarda che del materiale di scarto ha fatto la propria cifra più intima di artista. Percorritrice dell’ARTE COMPATTA, espressione che si traduce in arte nel 2013, inventa un modo specifico di creare arte 3D, combinando vecchie materie di scarto e nuovi materiali, inorganici ed organici, metalli, paste e colori, che uniti fra loro diventano un corpo unico e compatto, frammenti di universo e di accadimenti di questa nostra esistenza.
L’uomo contemporaneo nel suo rapporto con la natura ha innescato una vera e propria “guerra”, attuando in continuazione modifiche strutturali e climatiche in modo talmente pervasivo da incidere negativamente sui processi naturali della geologia. Di questo rapporto conflittuale la Marongiu prende le vesti di un attento sismografo che utilizza una “cassetta degli attrezzi”, tutta particolare, in grado di manipolare “ciò-che-trova” nel suo continuo peregrinare in cerca di materie organiche e inorganiche, gettate da quell’esercito umano durante il suo stato d’assedio nei confronti della natura.
ARTE COMPATTA è la locuzione che Tinamaria utilizza in merito alla sua prospettiva artistica: gli oggetti la chiamano, spesso la catturano scoprendo in lei l’“accumulatrice seriale” dall’orecchio teso il cui scopo è quello di unire, amalgamare, colorare cinque “U”: Unicità, Universalità, Unione, Umanità, Uguaglianza, laddove la sua mano magicamente è guidata dall’universo mondo racchiuso in quel materiale di scarto, stoffe, pillole, spago, fiale, fili di ferro, piume, pezzetto di carta, pietre e altro ancora. Ai suoi occhi si apre un più vasto spazio in cui immergersi e, al contempo, fare immergere coloro che osservano il risultato ottenuto, vale a dire la scultura, essenza imprescindibile alla base dell’esistenza umana.
Fanno un tutt’uno atto a “compattare”, a far “convivere” in modo armonioso il materiale trovato con le materie plasmate al momento, miste, a loro volta, a colori e resine creando, riproponendo, come l’artista stessa ha avuto occasione di affermare, immagini di natura e frammenti di accadimenti del nostro vivere sociale.
Un viaggio verso nuovi universi fatti da un “Insieme Compatto” rispettando, anche del più piccolo frammento, la sua importanza ed unicità. Unità ed Unicità, caratteristiche considerate intrinseche perché ogni ente, ad iniziare dall’essere umano è unito e unico. Per giungere a questa concezione artistica Marongiu ha iniziato il proprio percorso basandosi su due costanti di fondo: la teca di plexiglas ribattezzata come “Box-Es”, con un evidente richiamo al bambino che freudianamente agisce sulla base delle sue sole pulsioni giocando e costruendo liberi orizzonti senza alcuna progettualità e la pillola e tutto ciò che cura, simbolo al tempo stesso sia dell’agio che del disagio dell’Antropocene.
La mostra si avvale di un catalogo con un testo critico di Domenico Segna.
Tinamaria Marongiu – Note biografiche

Nasce a Cagliari nel 1961. Maria Cristina Marongiu, con il nome di battesimo “Cristina”, si avvicina al mondo dell’arte come interprete di musica leggera. Nel finire degli anni ’70 si trasferisce a Roma dove stringe una collaborazione con autori e produttori già affermati che le daranno l’opportunità di realizzare e pubblicare il suo primo 45 giri. All’inizio degli anni ’80, con l’album dal titolo “Contremano”, sempre utilizzando il suo nome di battesimo, arriva il successo musicale. La sua grande curiosità e necessità di nuove modalità espressive saranno la spinta per un incessante lavoro di ricerca e sperimentazione. Autrice delle sue canzoni, poesia, fotografia, fino ad arrivare alle arti visive.Nel 2010, con il nome d’arte “Tinamaria” realizza le sue prime opere di ARTE COMPATTA Box-Es. Realizzazioni materiche prive di progettualità, con la volontà di esprimersi liberamente all’interno di una società omologata e conformista. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Chianciano e vince il 3° “Premio Leonardo” nella sezione “Arti Applicate”. Nell’Ottobre del 2020 al 43mo Premio Internazionale Medusa Aurea “AIAM” è 1ma classificata, medaglia oro, per la scultura. Nel Giugno 2021 espone alla “London Art Biennale” e riceve il 4° Premio ex equo con ulteriore esposizione a Londra. Nel 2022 espone alla “Biennale di Chianciano” e vince il 1° Premio nella sezione Art Applicate. La fama e l’originalità delle sue Box-Es la portano ad esporre con successo in Europa e negli USA.
Un fantastico per ritrovare gli uomini e le donne, i loro desideri, le loro speranze, i loro volti
Testo critico – Domenico Segna
“Il fantastico non esiste, il fantastico è il reale” così André Breton, il poeta capofila e teorico del Surrealismo, si espresse in uno dei suoi scritti: tale lapidaria enunciazione può essere applicata a Tinamaria Marongiu scultrice sarda che del materiale di scarto ha fatto la propria cifra più intima di artista. La sua si potrebbe definire come la risposta di cosa significhi vivere nell’età dell’Antropocene, ovvero la nostra attuale era geologica in cui il soggetto umano con la sua ratio operandi attua in continuazione delle modifiche strutturali e climatiche in modo talmente pervasivo da incidere, negativamente, sui processi naturali della geologia.
Antropocene, da antropos, essere umano, e kainos, recente, dunque l’uomo contemporaneo nel suo rapporto con la natura. Al riguardo, il filosofo tedesco Ernst Bloch paragonò l’umanità come una sorta di esercito occupante un territorio, il creato, a lui totalmente straniero, dunque nemico: di questo rapporto conflittuale la Marongiu si pone come una sorta di attento sismografo che utilizza una cassetta degli attrezzi, tutta particolare, in grado di manipolare “ciò-che-trova” nel suo continuo peregrinare in cerca di materie organiche e inorganiche gettate da quell’esercito durante il suo stato d’assedio nei confronti della natura.
Arte compatta è la locuzione che la scultrice sarda utilizza in merito alla sua prospettiva artistica: gli oggetti la chiamano, spesso la catturano scoprendo in lei l’“accumulatrice seriale” dall’orecchio teso il cui scopo è quello di unire, amalgamare, colorare cinque “U”: Unicità, Universalità, Unione, Umanità, Uguaglianza, laddove la sua mano magicamente è guidata dall’universo mondo racchiuso in quel materiale di scarto, stoffe, pillole, spago, fiale, fili di ferro, piume, pezzetto di carta, pietre e altro ancora che, ai suoi occhi, apre un più vasto spazio in cui immergersi e, al contempo, fare immergere coloro che osservano il risultato ottenuto, vale a dire la scultura.
Dinanzi al “ciò-che-ha-trovato” Tinamaria Marongiu interviene con istinto e ragione che fanno un tutt’uno atto a “compattare”, a far “convivere” in modo armonioso il materiale trovato con le materie plasmate al momento, miste, a loro volta, a colori e resine creando, ri-proponendo, come lei stessa ha avuto occasione di affermare, immagini di natura e/o frammenti di accadimenti del nostro vivere sociale. La meraviglia infantile, e proprio per questo ancor più preziosa, che guida l’assidua ri- scoperta del mondo da parte della scultrice cagliaritana è tesa a recuperare “la pietra scartata” dai costruttori dell’effimero vista come la porta di ingresso principale per accedere ad un altrove dove dominano lo stile anziché la volgarità, la semplicità piuttosto che l’artificiale.
È ancora la Marongiu ad affermare che l’Arte Compatta si scosta da queste modalità d’essere dominanti proponendo, al contrario, un viaggio verso nuovi universi fatti da un “Insieme Compatto” rispettando, anche del più piccolo frammento, la sua importanza ed unicità. Unità ed Unicità, caratteristiche considerate intrinseche perché ogni ente, ad iniziare dall’essere umano è unito e unico. Per giungere a questa concezione artistica Tinamaria Marongiu ha iniziato il proprio percorso basandosi su due costanti di fondo: la teca di plexiglas ribattezzata come “Box-Es” con un evidente richiamo al bambino che freudianamente agisce sulla base delle sue sole pulsioni giocando e costruendo liberi orizzonti senza alcuna progettualità e la pillola e tutto ciò che cura, simbolo al tempo stesso sia dell’agio che del disagio dell’Antropocene.
Per affrontarla la Marongiu non agisce come uno scultore, o meglio propone un modo diverso di essere tale: agire e operare attraverso la ricerca delle materie, dell’assemblaggio, della manipolazione fino a creare un’opera che vibra nel suo animo come un graffio, una oscillazione che trasmette a chi la osserva chiamato egli stesso a trovare in quella materia ciò che, di fatto, la trascende. Una realtà, pertanto, che non è cristallizzata, morta, ma dinamica, viva nel suo porsi, aperta ad altre chiavi interpretative. “Il fantastico non esiste, il fantastico è il reale” del surrealista André Breton diventa in questa scultrice un modo per contrastare, respingere, destabilizzare, accerchiare quell’esercito invasore che è l’umanità-disumana persa nel labirinto della epoca da lei follemente creata, un fantastico volutamente infantile per ritrovare gli uomini e le donne, i loro desideri, le loro speranze, i loro volti.
NOTIZIE UTILI Orari tutti i giorni 10-19. Sabato e domenica chiuso Ingresso gratuito Info info@tinamaria.it tinamaria-marongiu.it Ufficio stampa StudioBegnini | info@studiobegnini.it studiobegnini.it |
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.