Godiamoci la festa! Poi afferriamo il futuro

 

L’apertura del MuMe (Museo regionale interdisciplinare di Messina) – questa volta completo delle sezioni del Medioevo, Rinascimento, Seicento, Settecento e Ottocento – inorgoglisce la città. È inutile fare nomi: quando si brinda sono tutti bravi. L’anteprima della festa era già avvenuta nel dicembre scorso, quando hanno visto luce il settore archeologico e l’ala nord con il Manierismo, la ”piazza” di Montorsoli, i due dipinti di Caravaggio e la selezione dei caravaggeschi. Oggi sono tornati all’ammirazione dei visitatori anche i dipinti di Antonello: il ”Polittico di San Gregorio”, la tavoletta bifronte della ”Madonna col Bambino e un francescano orante”, il ”Cristo in pietà” esposto a Taormina in occasione del G7. Abbiamo finalmente il Museo; ma con i beni disponibili, all’interno dei nuovi ambienti di ampio respiro, necessiterà utilizzare tutti gli strumenti indispensabili per una gestione del patrimonio culturale indirizzata alla valorizzazione e alla promozione. La riforma Franceschini, in atto, evidenzia l’esigenza di iniziative per focalizzare l’attenzione verso il patrimonio culturale. Perciò, anche nel nostro Museo riconquistato, sarà opportuno attivare azioni di comunicazione e marketing, sinergie con i settori del turismo e dell’istruzione, tecnologie multimediali. Sono compiti di quanti operano per animare questo prestigioso luogo di cultura, così da evidenziare, unitamente all’assessorato regionale, competenze di management gestionale e finanziario. La classe politica, in primis, dovrà dimostrare di saper richiamare le basilari risorse. Non potranno sottrarsi neppure gli Enti locali, a cominciare dal Comune che dovrà almeno assicurare servizi logistici dedicati a soddisfare il flusso croceristico. Godiamoci la festa, dunque, perché da ora si può davvero pensare di afferrare il futuro.

Fonte immagine: Messinaora.it

About the author: Sergio Bertolami