

La Blue Gallery presenta Sguardo a distanza, una mostra personale di Giuseppe Modica, in programma dal 12 maggio al 12 giugno 2025.
La pittura di Modica si confronta con il tema della distanza, intesa come spazio fisico e mentale, come tensione magnetica tra realtà e immaginazione. In un dialogo continuo tra primi piani e orizzonti lontani, i suoi dipinti danno forma a un altrove enigmatico e ineffabile, dove la geometria dell’aria e la luce diventano protagoniste di una visione sospesa tra reale e metafisico. Attraverso l’apparizione di terre lontane, di improbabili fortezze o di inquietanti navi fantasmatiche, Modica ci invita a contemplare non solo lo spazio ma anche il tempo, in una circolarità che abbraccia memoria, presente e futuro.
SGUARDO A DISTANZA Personale dell’Artista Giuseppe MODICA a cura di Silvio Pasqualini testo critico di Claudio STRINATI 12 maggio – 12 giugno 2025 Opening 12 maggio 2025 h.18 Blue Gallery Sestiere Dorsoduro 3061, Venezia |

olio su tavola cm 55×45
La Blue Gallery è lieta di annunciare Sguardo a distanza, mostra personale di Giuseppe Modica, visitabile dal 12 maggio al 12 giugno 2025. In questa selezione di opere recenti, l’artista siciliano indaga il concetto di distanza come strumento pittorico e percettivo. Primi piani e orizzonti lontani si alternano in un continuo dialogo, costruendo visioni sospese tra realtà e immaginazione, dove la pittura si fa soglia, filtro, riflessione. Un invito a uno sguardo “secondo”, più profondo e meditato.
Come sottolinea il curatore Silvio Pasqualini, il legame tra Modica e la Blue Gallery nasce da una coincidenza significativa: «Il blu è un colore che l’artista si porta dentro, da sempre. È il suo mare, la sua luce siciliana». Quel blu diventa cifra poetica e architettonica, elemento strutturale di un linguaggio che coniuga tensione metafisica e razionalità compositiva.
Nelle opere di Modica si riconoscono due piani fondamentali: «uno onirico, narrativo, e uno fortemente legato allo studio dell’architettura». I piani orizzontali e verticali si intersecano come coordinate simboliche per articolare spazi di memoria. Le sue immagini – paesaggi nitidi, finestre sospese, sagome allarmanti di navi da guerra – restituiscono una visione del mondo “a distanza”, dove la nostalgia si sublima e si fa bagaglio creativo.
Come evidenzia anche Claudio Strinati, Modica è oggi una delle voci più significative della pittura italiana contemporanea. La sua ricerca, nutrita di riferimenti che spaziano da Piero della Francesca a Mondrian, si distingue per l’equilibrio tra precisione prospettica e profondità spirituale. Ogni opera diventa così un viaggio mentale, «sospeso tra immobilità e vertigine».
Sguardo a distanza è un’occasione per attraversare una soglia invisibile, lasciandosi guidare dalla luce, dal blu e dalla memoria nell’universo pittorico di un artista che, attraverso la trasparenza e la riflessione, continua a interrogare la sostanza stessa della visione.
Giuseppe Modica – Note biografiche

Giuseppe Modica nasce a Mazara del Vallo nel 1953. È artista affermato in ambito nazionale ed internazionale, tra i principali esponenti di una nuova metafisica nel panorama artistico italiano del secondo Novecento.
Le sue opere sono caratterizzate da atmosfere enigmatiche e indagano la pittura nelle sue varie articolazioni: da uno spazio misurato e fenomenico della superficie ad uno spazio illusorio ed immaginario della profondità; questa distanza ineffabile ed invisibile si concretizza nella cifra stilistica del suo linguaggio. In questo flusso circolare trovano un ruolo fondamentale il tempo, la luce e la memoria, nelle sue accezioni di memoria personale, culturale, antropologica.
Giuseppe Modica ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1986 si è trasferito a Roma, dove attualmente vive e lavora. È stato titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti a Palermo, Macerata, Bologna, Roma e Direttore del dipartimento arti visive a Roma.
Hanno scritto di lui, fra gli altri, studiosi come Maurizio Fagiolo dell’Arco, Claudio Strinati, Vittorio Sgarbi, Janus, Guido Giuffrè, Marco Goldin, Giovanni Lista, Sasha Grishin, Gabriele Simongini, Giovanni Faccenda, Francesco Gallo Mazzeo, Marcello Fagiolo, Giuseppe Appella; letterati e filosofi come Leonardo Sciascia, Antonio Tabucchi, Giorgio Soavi, Massimo Onofri, Rocco Ronchi, Roberto Calasso, Giorgio Agamben, Zhang Xiaoling, Ying Yinfei, Silvio Perrella, Roberto Deidier e altri.
ALCUNE ESPOSIZIONI
Ha esposto in Italia e all’estero, a partire dal 1973, in prestigiose retrospettive, rassegne museali e mostre personali. Fra le altre si segnalano: 2024 Rotte mediterranee e visione circolare a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini, Museo Andersen, Roma; 2022 Schema and Trascendence a cura di Chen Jian e Ying Yinfei, Zhejiang Art Museum, Hang Zhou; 2021 Giuseppe Modica Atelier 1990-2021 a cura di Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini, Museo Andersen, Roma; 2018 Light of memory a cura di Giorgio Agamben e Zhang Xiaoling, Accademia Nazionale Cinese di Pittura, Pechino; 2017 Phoenix Art Exhibition Musei Civici, Fenghuang; 2016-17 Atelier di Luce e di Memoria a cura di Donatella Cannova, Istituto Italiano di Cultura Sidney, Ambasciata Italiana Canberra e Istituto Italiano di Cultura Melbourne; 2016 collocazione del trittico La Crocefissione di Luce nella Chiesa Madre di Gibellina, a cura di Marcello Fagiolo; 2015 La melancolie onirique de Giuseppe Modica, a cura di Giovanni Lista, Galleria Sifrein, Parigi; 2014 La luce di Roma a cura di Roberto Gramiccia, Galleria La Nuova Pesa, Roma; 2011 54° Biennale d’arte, Padiglione Italia Arsenale, Venezia; 2010 Inseguire la pittura a cura di Laura Gavioli, Galleria Civica, Potenza; Roma e la città riflessa a cura di Claudio Strinati, Palazzo di Venezia, Roma; 2007 La realtà dell’illusione a cura di Guido Giuffrè, Galleria Civica, Marsala; 2005 L’enigma del tempo e L’alchimia della luce a cura di Aldo Gerbino, Loggiato di San Bartolomeo, Palermo; 2004 Piero ed altri enigmi a cura di Giovanni Faccenda, Galleria Civica, Arezzo; “Riflessione” come metafora della pittura a cura di Claudio Strinati, Complesso del Vittoriano, Roma; 2002 La luce è la luce è la luce, a cura di Maurizio Fagiolo dell’Arco, Palazzo del Seminario, Mazara del Vallo; 1999 XIII Quadriennale d’arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma

olio su tavola cm 55×45
BLUE GALLERY
Situata tra Campo Santa Margherita e il Ponte dei Pugni a Venezia, con la nuova direzione si impegna a promuovere artisti basandosi esclusivamente sull’apprezzamento artistico e sul rispetto personale, respingendo le pratiche espositive convenzionali. Il direttore Silvio Pasqualini, Maestro d’arte e pittore, intende creare un cenacolo artistico ideale e reale, dove gli artisti possano esprimersi liberamente. Il blu avio, colore distintivo di questo spazio, ispira sensazioni di benessere e creatività, come trovarsi tra cielo e mare
“Là dove l’innovazione continua affonda sempre le sue radici
su un lungamente arato terreno di laico culto dell’arte“
di Claudio Strinati
Giuseppe Modica è arrivato a un punto culminante della sua parabola, tale da renderlo una figura emblematica della storia della pittura italiana nel passaggio tra Novecento e Duemila.
Il suo percorso è disseminato di momenti topici ciascuno segnato da incontri significativi con figure di critici, storici, intellettuali che, a loro volta, sono state e sono figure di riferimento per la nostra cultura.
Modica infatti, esordendo giovanissimo, (nasce nel 1953 a Mazara del Vallo) manifesta una forte e determinata personalità subito negli anni ottanta del Novecento, quando il suo lavoro viene notato da uomini del calibro di Leonardo Sciascia, Maurizio Fagiolo dell’Arco.
Sia il sommo letterato, sia il grande e compianto storico dell’arte, una delle maggiori personalità della cultura artistica italiana, individuavano in Modica, quale originalissimo e acutissimo creatore di una peculiare dimensione pittorica, una sorta di figura di garante di una inestinguibile tradizione che da Piero della Francesca arriva ai nostri giorni e già si proietta nel futuro. Percorso rintracciato anche da studiosi come Massimo Onofri, Giovanni Faccenda, Giorgio Soavi.
E tale analisi verrà poi ampliata e ribadita nel decennio successivo, che arriva fino alla fine del secolo ventesimo, quando (per fare soltanto due nomi eminenti) un letterato del livello di Antonio Tabucchi e un critico e organizzatore culturale come Marco Goldin, dedicarono a Modica una attenzione particolare e un apprezzamento convinto, insieme con tanti altri studiosi ed esperti, quali Giorgio Agamben, Giuseppe Appella, Gabriele Simongini e Roberto Deidier, che poi, negli ultimi venti anni hanno approfondito e sondato le peculiarità attraverso una estesa gamma di studi critici che costituiscono ormai una ricca e qualificata bibliografia ora reperibile nell’aggiornato ed esauriente sito dell’artista.
E in tutta questa bibliografia vige supremo quel principio dell’incardinamento di Modica alla propensione metafisica dell’arte che ne fa, oggi come oggi, una figura di riferimento. Quella sorta di immutabile concezione metafisica per cui l’arte della pittura è il luogo della contemplazione, della incrollabile certezza nella capacità del pensiero umano di esprimere quell’altrove in cui l’idea prettamente umanistica della sostanziale coincidenza tra microcosmo e macrocosmo assume le forme di un’arte realizzata. Ma la concezione umanistica coincide ormai con quella della fisica moderna e della ricerca scaturente dalla teoria della relatività e dalla meccanica quantistica.
La mente, cioè, può pensare sia l’avanzamento verso ciò che è sempre più grande fino ad apparire incommensurabile e inconoscibile, sia verso il sempre più piccolo che parimenti manifesta le stesse caratteristiche di incommensurabilità e inconoscibilità.
L’atomo, la cellula sono strutturati come l’Universo e un artista come Modica orientato verso tale concezione vede nel contempo la dimensione dell’eterno e quella dell’attimo con la stessa lucidità e perspicuità di descrizione tanto che la sua pittura può esser sentita sia come lentissima al limite dell’immobilità, sia come vertiginosa al limite dello smarrimento.
Nel suo caso, poi, il tema stesso della “riflessione” tocca un vertice singolare e personalissimo.
È chiaro come la parola “riflessione” abbia sia un significato filosofico-speculativo (l’atto dell’immergersi nel pensiero che medita e concettualizza) sia fisico (lo specchio in cui le immagini si vedono riflesse).
Di questi due aspetti Modica ne fa uno solo nella sua pittura che sembra descrivere in modo lenticolare rievocando la mirabile sintesi della luce fiamminga e dello spazio italiano così come fu teorizzata tanti anni fa da Cesare Brandi, ma che di fatto punta tutto sulla percezione mai diretta e immediata dell’ambiente che ci racconta ma su una sorta di visione “seconda”, al quadrato che, in pura teoria potrebbe essere reiterata all’infinito e infatti il grande tema di Modica è nel pensare l’infinito nel finito.
Non è tanto la prima metafisica dechirichiana, quindi, che Modica persegue e sviluppa, quanto un concetto universale della dimensione metafisica in sé e per sé, di cui egli dà una sua versione personalissima e modernissima che sta sempre più incontrando l’ ammirazione e l’apprezzamento di un attento pubblico internazionale, primo fra tutti quello cinese che ha individuato in Modica uno dei sommi esponenti dell’arte moderna italiana.
È quindi nostro desiderio presentare, attraverso una selezione essenziale, i frutti più maturi del suo lavoro attuale a testimonianza di una coerenza e unitarietà di una parabola sempre sviluppatasi in rigorosa continuità, là dove l’innovazione continua affonda sempre le sue radici su un lungamente arato terreno di laico culto dell’arte e di lontananza da tutto ciò che è clamore, aggressività, violenza dell’impatto. Un monito, tra l’altro, che di questi tempi ci sembrerebbe opportuno rammentare a tutti coloro che hanno a cuore i destini dell’arte e dell’arte italiana in particolare.
ORARI DI VISITA Orari apertura mostra: 10-13 / 15 – 19 Per appuntamento: 347 70 30 568 Blue Gallery, Rio terà Canal – S. Margherita, Dorsoduro 3061, Venezia OPENING 12 maggio 2025 ore 18 INSTAGRAM @bluegalleryvenice @g.modica53 Contatti Stampa CRISTINA GATTI PRESS & PR | press@cristinagatti.it |
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