


Aperte al pubblico il 22 marzo, le mostre di Palazzo dei Diamanti dedicate ad Alphonse Mucha e Giovanni Boldini hanno registrato più di 45mila visitatori.
Come dimostrano le interviste raccolte in questi due mesi i visitatori hanno apprezzato sia la quantità, la qualità e la varietà delle opere, la completezza e la chiarezza del percorso e l’allestimento della monografica su Alphonse Mucha, uno dei padri dell’Art Nouveau, sia la scelta di presentare simultaneamente una preziosa mostra-dossier sul più internazionale, e amato, dei pittori ferraresi, Giovanni Boldini.
Alphonse Mucha / Giovanni Boldini Ferrara, Palazzo dei Diamanti 22 marzo – 20 luglio 2025 |
La formula della “doppia mostra”, già sperimentata, con successo, lo scorso anno (quando accanto alla monografica su Maurits Cornelis Escher si è proposta la mostra-dossier intitolata Mirabilia estensi. Wunderkammer, che ha approfondito la conoscenza dei cofanetti istoriati “in pastiglia”, una particolarissima tipologia di oggetti d’arte decorativa del Rinascimento di cui la Ferrara estense fu uno dei centri di produzione) è consentita dalla conformazione del nuovo spazio espositivo inaugurato a febbraio 2023, che prevede due aree collegate dalla passerella che attraversa il giardino (uno scenografico treno di undici stanze nell’ala lunga, detta Rossetti, e tre sale nell’ala corta, detta Tisi).
Marco Gulinelli, Assessore alla Cultura di Ferrara, afferma: «La doppia mostra dedicata a Mucha e a Boldini ha registrato sinora un’affluenza eccezionale, accogliendo migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Siamo davvero soddisfatti di questo iniziale risultato, che premia il lavoro di squadra e l’impegno profuso nell’organizzazione di questo importante momento culturale, sostenuto con convinzione dall’amministrazione comunale. Siamo solo a metà di un cammino davvero entusiasmante: c’è tempo infatti fino al 20 luglio per ammirare i capolavori di due giganti della Belle Époque nella splendida cornice di Palazzo dei Diamanti, simbolo dell’architettura rinascimentale di Ferrara».
Pietro Di Natale, Direttore della Fondazione Ferrara Arte, aggiunge: «Grazie a un sondaggio condotto durante questi due primi mesi di apertura abbiamo appurato che il 61,9% degli intervistati ha dichiarato di essere venuto a Ferrara appositamente per visitare le mostre; dato che assume ancor più risalto se consideriamo che il 15,7% del campione risulta residente in città o nei comuni limitrofi. Tutto ciò evidenzia la bontà e l’attrattività della proposta espositiva e indica che mostre di alta qualità come queste oltre ad essere fondamentali momenti di divulgazione culturale e di educazione alla bellezza hanno la capacità di richiamare pubblico “forestiero” generando dunque un impatto più che positivo sui servizi di ospitalità, ristorazione e commercio della città».
Protagonisti indiscussi dell’arte europea tra Otto e Novecento, Mucha e Boldini hanno ottenuto un successo di portata internazionale nella Parigi della Belle Époque e sono stati tra i più straordinari cantori del fascino e della bellezza femminile.
La retrospettiva dedicata ad Alphonse Mucha illustra attraverso circa 150 opere – tra dipinti, disegni, fotografie, manifesti, oggetti – l’intera vicenda biografica e artistica del grande maestro ceco: dal decisivo incontro con la celebre attrice Sarah Bernhardt all’affermazione del suo seducente linguaggio di gusto Art Nouveau attraverso i manifesti pubblicitari; dai progetti in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1900 ai soggiorni negli Stati Uniti, sino alla produzione degli anni maturi trascorsi in Cecoslovacchia, dove rientrò nel 1910 con l’obiettivo di mettere la propria arte al servizio del paese, specialmente attraverso la creazione del monumentale ciclo di dipinti dell’Epopea slava, il suo indiscutibile capolavoro.
Dall’altra parte, 40 opere di Giovanni Boldini – tra dipinti ad olio, tra cui i celebri Fuoco d‘artificio e La signora in rosa, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni provenienti dal museo ferrarese a lui intitolato, che, inagibile a seguito del sisma del 2012, sarà finalmente riaperto nel 2026 – raccontano il suo talento di pittore della “donna moderna” e del suo fascino. La mostra approfondisce, infatti, il tema del ritratto femminile, cui il pittore ferrarese si dedicò in maniera quasi esclusiva, e con successo, nella Parigi fin de siècle. Ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale, Boldini fu capace di restituire, come pochi altri, la viva concretezza, il carattere e lo status dei suoi modelli, che consegnò alla storia come icone di un’epoca. Il pubblico e la critica, in Europa come in America, apprezzarono soprattutto l’innovativa formula stilistica con la quale diede forma all’ideale femminile del tempo: elegante, spigliato, colto, emancipato, inquieto, talvolta eccentrico.
In occasione delle mostre è stata organizzato come di consueto un ciclo di conferenze nella Sala Rossetti di Palazzo dei Diamanti: dopo gli interventi di Pietro Di Natale, Direttore della Fondazione Ferrara Arte, e di Roberto Gatti, stampatore d’arte e editore, sono previsti quelli di Paolo Bevilacqua, art director e illustratore (“Mucha: il primo content creator”), e di Giacomo Brini, fotografo (“Mucha: dall’effige alla fotografia, tracciando la femminilità), rispettivamente mercoledì 28 maggio 2025 e mercoledì 4 giugno 2025 alle ore 17.

Palazzo dei Diamanti rimarrà aperto al pubblico più giovane anche nel periodo estivo: dopo l’appassionante esperienza dei laboratori per le scuole e le famiglie, sono aperte infatti le iscrizioni ai centri estivi “Estate a Palazzo dei Diamanti”, dedicati ai ragazzi dai 6 ai 12 anni, che si terranno nelle settimane 9-13 giugno, 16-20 giugno e 23-27 giugno. Un’occasione di scoperta, socializzazione e divertimento nei rinnovati spazi di Palazzo dei Diamanti, che prevede ogni giorno un’esperienza diversa tra laboratori, letture, visite a musei, mostre, giardini e tanti giochi (https://www.palazzodiamanti.it/contenuti-mostre/estate-a-palazzo-dei-diamanti-2025/). L’iniziativa rientra nel “Progetto per il contrasto alle povertà educative e la conciliazione vita-lavoro” e le famiglie possono richiedere un contributo per il pagamento della retta.
Le mostre rimarranno aperte sino a domenica 20 luglio; visitabili tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30), compreso il 2 giugno.
La mostra Alphonse Mucha è organizzata da Arthemisia, Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con la Mucha Foundation ed è curata da Tomoko Sato con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti.
La mostra Giovanni Boldini è organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara ed è curata da Pietro Di Natale.
Entrambe vantano il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Ufficio Stampa Studio Esseci Simone Raddi | simone@studioesseci.net +39 049 663499 Fondazione Ferrara Arte comunicazione.ferrararte@comune.fe.it |
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.