




Sabato 11 ottobre 2025 alle ore 18:00 “Scrittoridabere e Musicadassaggiare”, l’appuntamento culturale e musicale alla scoperta delle ville, delle dimore storiche, dei castelli ed eccellenze enogastronomiche di Fiumicino, termina il suo tour nel centro storico, in Via della Torre Clementina 276 nell’ Hotel Tiber.
La manifestazione è ideata dal MIC– Music International Compound, associazione molto attiva nell’utilizzo originale e inclusivo della musica nei vari ambiti della creatività umana: presidente Daniela Brancati, Direttore Artistico Carlo Capria, Organizzazione e Coordinamento Loredana Gelli.
L’evento è organizzato con il contributo della Regione Lazio, il patrocinio del Comune di Fiumicino, la collaborazione delle Pro Loco, delle associazioni sociali, dei produttori e delle aziende locali.

La rassegna ha registrato il tutto esaurito e ha riscosso una grande partecipazione di pubblico e riscontro mediatico. Un costante e crescente successo che dal 12 aprile a Villa Guglielmi è proseguito il 18 maggio nel Castello di Maccarese, il 14 settembre nella Cantina del Castello di Torre in Pietra e che si ripeterà nel suo ultimo evento sabato 11 ottobre. Sul palco di Scrittoridabere e Musicadassaggiare si sono alternate realtà produttive del territorio, linguaggi musicali e dialoghi letterari anche quelli più curiosi e insoliti, connessi all’unicità del luogo in un percorso tracciato dai sensi.
E, in questa serata, con il mare a fare da sfondo, i presenti potranno ancora lasciarsi trasportare dal profumo dei piatti tipici del litorale con lo stile impeccabile che caratterizza l’accoglienza dell’Hotel Tiber vivendo un’esperienza autentica.
L’evento è a ingresso gratuito, previa prenotazione alla mail infoscrittoridabere@gmail.com e fino a esaurimento dei posti.
Attorno alla mitica Torre Clementina aleggiano molte storie. Latorre costiera fu eretta a difesa di Fiumicino nel 1773. Era stata costruita cinquecento metri più a valle rispetto alla torre Alessandrina. Oggi entrambe le torri Alessandrina (1662) e Clementina sono scomparse ma la loro presenza è fortemente radicata nel territorio di Fiumicino. La struttura della Torre Clementina svolgeva anche una funzione pubblica e di controllo sulle merci. L’imponente facciata che guardava verso il paese riportava una grande iscrizione in latino, che attribuiva la torre a Papa Clemente XIV. Il testo diceva: “CLEMENTI XIV P.O.M. Fu distrutta durante la seconda guerra mondiale. Dopo il distacco dal comune di Roma del Municipio XIV nel 1992 la torre è divenuta simbolo di Fiumicino apparendo nello stemma e nel gonfalone comunali. La torre dei piloti, ricostruita nel dopoguerra, ha una vaga somiglianza con quella che fu la Torre Clementina.
Proprio su Via Torre Clementina tra il 1823 e il 1828, per interessamento del tesoriere camerale Belisario Cristaldi, nasceva il borgo marinaro di Fiumicino grazie alla sapienza di uno dei maggiori architetti dell’epoca, Giuseppe Valadier. Il progetto originario è tuttora conservato presso l’Accademia di S. Luca a Roma. Il borgo è caratterizzato da edifici che ben conservano l’aspetto che diede loro Valadier realizzati intorno alla Fossa Traianea, il canale artificiale di Fiumicino che oggi funge da porto per navi e pescherecci, collegato alla creazione dell’antico porto di Traiano con la funzione di dare sfogo alle piene del fiume verso il mare ed evitare così le inondazioni. Valadier fece costruire anche la Chiesa di Santa Maria Porto della Salute dove si ammira il grande affresco dell’abside che raffigura la Madonna ergersi a protezione dei marinai in balia delle onde.
Alle ore 18:00 come di consueto, a intrecciare le connessioni tra letteratura, musica e territorio è Daniela Brancati, giornalista e scrittrice, Presidente del Music International Compound che, tra le incursioni sonore di Sunday – Domenica di Sanzo & Fabrizio Gallo, guiderà il pubblico nella scoperta dei temi legati ai libri scritti, come sempre, da autorevoli autori:
Alessandro Cecchi Paone “I colori della libertà – La mia vita per i diritti di tutti” Piemme edizioni.
Giornalista radiotelevisivo e di carta stampata, divulgatore scientifico- culturale, saggista, docente universitario, esperto di comunicazione e marketing, attivista per i diritti umani e civili. Da 50 anni lavora in TV per RAI, Mediaset, Sky e La 7.In “I colori della libertà – La mia vita per i diritti di tutti”, dopo 50 anni di lavoro divulgativo e di attivismo per un’Italia più libera, aperta e avanzata, Alessandro Cecchi Paone propone ai lettori, per la prima volta, la sua vita in chiave autobiografica. Rivive così gli episodi, gioiosi, dolorosi o grotteschi, che lo hanno spinto a dar voce alle minoranze discriminate, lgbtq+ ma non solo, e alle maggioranze non riconosciute nei propri diritti, come le donne. Tra impegno civile rigoroso, e l’umorismo involontario di tante situazioni imprevedibili, ne esce una proposta culturale e politica trasversale, basata sulla centralità dei corpi, degli affetti, dei bisogni profondi di ogni cittadino. Si tratta di un patrimonio affidato a tutti i liberali e i democratici, siano essi progressisti o conservatori, chiamati a una alleanza civile e laica, finalmente liberata da anatemi, ipocrisie, moralismi autoritari.
Alessandra Morelli “Verso un’economia della cura. Arte per restare umani”, Ancora Editore.
Alessandra Morelli ha alle spalle una carriera trentennale come funzionario dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). La sua è una lunga esperienza di lavoro per la protezione e assistenza ai rifugiati, sfollati interni e rimpatriati nelle aree più calde e fragili del mondo, guerre e violenze, fino all’impegno ultimo nel 2021 in Niger operazione complessa nel cuore del Sahel che si confronta duramente con la guerra al terrorismo e il cambiamento climatico. Alessandra conclude la sua carriera ONU nel 2021, con la scelta di rientrare in Italia e sviluppare un percorso tematico sull’economia della cura perché ‘essere umani’ oggi significa diventare agenti di cambiamento, attori consapevoli e attivi nel plasmare un futuro migliore per noi stessi, per gli altri e per il nostro pianeta. Questo suo nuovo libro, come scrive Luigino Bruni, non è solo un racconto di una testimone dei nostri “tempi moderni”, è anche una riflessione profonda sulle esperienze, proprie e degli altri, fatta in compagnia di filosofi, economisti, teologi, scrittori, e tanta, tanta gente comune. Questa natura ibrida e meticcia è la nota più importante del libro, e la sua bellezza, la sua prospettiva dalla quale guarda al grande tema, a quella cifra squisitamente umana che è la cura.
Giuseppina Torregrossa “Corta è la memoria del cuore”, Mondadori Edizioni.
L’autrice è nata a Palermo. Madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma ha scritto moltissimi libri. In questo suo ultimo lavoro affronta temi legati ai rapporti tra madri e figlie, di come possano essere simbiotici oppure conflittuali e si chiede perché questi sentimenti estremi fioriscono soprattutto tra femmine. Le storie spesso danno risposte più persuasive della psicoanalisi e Giuseppina Torregrossa ne scrive una lunga cent’anni, quella delle donne della famiglia Accoto, una storia magica di silenzi e parole che si tramandano col sangue, generazione dopo generazione. Tutto comincia con Teresa, nata all’inizio del Secolo breve. È intelligente e tenace, ama leggere, si laurea. Proprio alla facoltà di Giurisprudenza incontra il suo futuro marito, Luigi. Cosa custodisce il silenzio di Teresa? Quale mistero? Sarà forse il suo strano dono, “l’occhio pesante”, capace di scrutare nell’animo altrui e di allungarsi sul futuro? Elena, la figlia maggiore di Teresa e protagonista del romanzo, si arrovella in questo cruccio da sempre. Fin da quando, bambina, si struggeva nel desiderio di una parola dolce o una carezza che puntualmente non arrivavano. Con la sua scrittura evocativa e sensuale, illuminata dalla grazia dell’ironia, Giuseppina Torregrossa dà vita a una costellazione di personaggi indimenticabili e compone una genealogia femminile che attraversa un secolo di silenzi, conflitti e rinascite.
A seguire, lo spazioQuattro passi fra i ricordi di Fregene. Sarà Francesca Alliata Bronner, giornalista del quotidiano La Repubblica, esperta di viaggi ed enogastronomia, titolare di un blog settimanale su Huffington Post Italia su turismo, food, cultura a parlare di Fregene nello spazio che la manifestazione dedica a questa località del litorale romano.
Ore 19:00 Presentazione e degustazione dei prodotti locali, un momento dove la comunità e gli ospiti potranno essere parte della valorizzazione di questo territorio. In questa serata sarà lo stesso direttore dell’Hotel Tiber Davide Canale a presentare il menù proposto per l’evento e le materie prime utilizzate, tutti prodotti rigorosamente a filiera corta: focaccia sale grosso, rosmarino e olio di Maccarese, focaccia ripiena di broccoletti (Maccarese), pinoli di Fregene e alici di Fiumicino, cubotti di alici fritte, misto di formaggi locali di Palidoro, tacos di verdure, calamarata pecorino e mandorle di Maccarese, torta di carote e mandorle tostate di Maccarese, vino della Cantina SOLIS TERRAE della località Tragliatella.
| NOTIZIE UTILI Evento: Scrittoridabere e MusicadassaggiareIngresso gratuito e fino a esaurimento dei posti, previa prenotazione alla mail infoscrittoridabere@gmail.com Dove: Hotel Tiber, Via della Torre Clementina 276 – Fiumicino (RM)Quando: Sabato 11 ottobre 2025 Orario: a partire dalle ore 18:00 Programma: Ore 18:00 Daniela Brancati dialoga congli autori Alessandro Cecchi Paone, Alessandra Morelli e Giuseppina Torregrossa Intermezzi musicali a cura di Sunday– Domenica di Sanzo & Fabrizio Gallo Ore 18:50 “Quattro passi fra i ricordi di Fregene” con Francesca Alliata Bronner Ore 19:00 Presentazione e degustazione di prodotti tipici a cura dell’Hotel Tiber Responsabile Comunicazione e Organizzazione Music International Compound Loredana Gelli |
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