La freccia azzurra di Rodari: l’avventurosa fuga dei giocattoli

Un film di animazione di Enzo D’Alò, un libro per l’infanzia sapientemente immaginato da Gianni Rodari, un articolo de “Il Libraio” che lo recensisce. Questi sono i doni che Experiences ha raccolto per i bambini nel giorno della Befana.

La freccia azzurra è un film d’animazione del 1996 di Enzo D’Alò, ispirato all’omonimo racconto di Gianni Rodari del 1964. È il primo lungometraggio dello studio di animazione Lanterna Magica, e costò ai suoi autori quasi quattro anni di lavoro. Il film si aggiudicò il Nastro d’argento e il David di Donatello alla migliore musica nel 1997 per la colonna sonora di Paolo Conte.

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Jean-Baptiste-Siméon Chardin – Bolle di sapone

Ecco un Anno Nuovo, per ricominciare da capo; ecco un’ulteriore possibilità per sperare di realizzare tutto ciò che non siamo riusciti a fare durante l’anno appena trascorso. Nel giorno di festa accogliamo amici e parenti nella casa tirata a lucido come se fosse nuova, brindiamo, poi “al lume di candela” interroghiamo gli astri sul futuro. Una cosa è sicura: dobbiamo evitare che i sogni e le previsioni siano una inutile costruzione di carte e si trasformino in bolle di sapone. Come? Semplice: evitando di contare soltanto sulle aspettative piuttosto che sull’agire. Le cinque opere che abbiamo scelto (dipinte da Carl Larsson, Gerard van Honthorst, Gerard van Honthorst e Jean-Baptiste-Siméon Chardin), sembrano rappresentare i compiacimenti del giorno di festa e la mera illusione dell’Anno Nuovo. Auguri a tutti noi. Happy New Year.


Il lavoro di Jean-Baptiste Siméon Chardin ha attirato l’attenzione del pubblico proprio come reazione all’elaborato stile dell’arte rococò. Fu ammesso alla Royal Academy francese come pittore di nature morte nel 1728, un raro onore, poiché la natura morta era allora considerato molto meno valido dei dipinti di soggetti storici, mitologici o cortigiani. Sebbene il suo lavoro riflettesse le immagini ordinarie, il decoro e la moralità della vita borghese da cui proveniva, il talento di Chardin fu riconosciuto nei circoli artistici e aristocratici. Chardin cominciò a dipingere soggetti di genere verso la fine del 1730, evocando attraverso la sua osservazione della vita quotidiana un’atmosfera contemplativa che in Francia era in gran parte rimasta il dominio della pittura religiosa. In qualche modo le sue composizioni hanno annunciato i valori dell’arte del Lume, con la sua enfasi sul contenuto razionale, sull’immaginario naturalistico e sulle qualità della verità e della franchezza in materia. Soap Bubbles è composto con cura nella più semplice delle geometrie, con la finestra che forma uno spazio rettangolare per incorniciare il raggruppamento piramidale della gioventù e il ragazzo trapassato dalla bolla sferica; queste forme sono rinforzate dalla muratura, dagli angoli delle braccia della giovinezza e dalla coppia di teste. Chardin rende le superfici con cura ma senza dettagli distraenti. Un senso di contemplazione senza tempo trasforma l’effimero passatempo della coppia in un’accattivante allegoria sulla natura transitoria della vita. Questo è ben lungi dall’essere una scena di abbandono spensierato e giovanile. [ con la finestra che forma uno spazio rettangolare per incorniciare il raggruppamento piramidale della gioventù e il ragazzo trapassato dalla bolla sferica; queste forme sono rinforzate dalla muratura, dagli angoli delle braccia della giovinezza e dalla coppia di teste. Chardin rende le superfici con cura ma senza dettagli distraenti. Un senso di contemplazione senza tempo trasforma l’effimero passatempo della coppia in un’accattivante allegoria sulla natura transitoria della vita. Questo è ben lungi dall’essere una scena di abbandono spensierato e giovanile. [ con la finestra che forma uno spazio rettangolare per incorniciare il raggruppamento piramidale della gioventù e il ragazzo trapassato dalla bolla sferica; queste forme sono rinforzate dalla muratura, dagli angoli delle braccia della giovinezza e dalla coppia di teste. Chardin rende le superfici con cura ma senza dettagli distraenti. Un senso di contemplazione senza tempo trasforma l’effimero passatempo della coppia in un’accattivante allegoria sulla natura transitoria della vita. Questo è ben lungi dall’essere una scena di abbandono spensierato e giovanile. [ Un senso di contemplazione senza tempo trasforma l’effimero passatempo della coppia in un’accattivante allegoria sulla natura transitoria della vita. Questo è ben lungi dall’essere una scena di abbandono spensierato e giovanile. [ Un senso di contemplazione senza tempo trasforma l’effimero passatempo della coppia in un’accattivante allegoria sulla natura transitoria della vita. Questo è ben lungi dall’essere una scena di abbandono spensierato e giovanile. 

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Jean-Baptiste-Siméon Chardin – La casa delle carte

Ecco un Anno Nuovo, per ricominciare da capo; ecco un’ulteriore possibilità per sperare di realizzare tutto ciò che non siamo riusciti a fare durante l’anno appena trascorso. Nel giorno di festa accogliamo amici e parenti nella casa tirata a lucido come se fosse nuova, brindiamo, poi “al lume di candela” interroghiamo gli astri sul futuro. Una cosa è sicura: dobbiamo evitare che i sogni e le previsioni siano una inutile costruzione di carte e si trasformino in bolle di sapone. Come? Semplice: evitando di contare soltanto sulle aspettative piuttosto che sull’agire. Le cinque opere che abbiamo scelto (dipinte da Carl Larsson, Gerard van Honthorst, Gerard van Honthorst e Jean-Baptiste-Siméon Chardin), sembrano rappresentare i compiacimenti del giorno di festa e la mera illusione dell’Anno Nuovo. Auguri a tutti noi. Happy New Year.

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Gerrit Dou – Astronomo a lume di candela

Ecco un Anno Nuovo, per ricominciare da capo; ecco un’ulteriore possibilità per sperare di realizzare tutto ciò che non siamo riusciti a fare durante l’anno appena trascorso. Nel giorno di festa accogliamo amici e parenti nella casa tirata a lucido come se fosse nuova, brindiamo, poi “al lume di candela” interroghiamo gli astri sul futuro. Una cosa è sicura: dobbiamo evitare che i sogni e le previsioni siano una inutile costruzione di carte e si trasformino in bolle di sapone. Come? Semplice: evitando di contare soltanto sulle aspettative piuttosto che sull’agire. Le cinque opere che abbiamo scelto (dipinte da Carl Larsson, Gerard van Honthorst, Gerard van Honthorst e Jean-Baptiste-Siméon Chardin), sembrano rappresentare i compiacimenti del giorno di festa e la mera illusione dell’Anno Nuovo. Auguri a tutti noi. Happy New Year.

In un’apertura ad arco, simile a una finestra, un astronomo lavora fino a tarda notte. Concentrandosi, legge un trattato astronomico e misura la distanza tra due punti su un globo celeste. La candela che tiene fornisce l’unica fonte di luce; illumina la sua faccia, il libro, il prezioso globo, il becher dell’acqua e la sua clessidra. 

I forti contrasti tra luce e buio mostrano al pittore Gerrit Dou la conoscenza di una famosa tecnica barocca conosciuta come il chiaroscuro . Disporre di particolari minuti come la calligrafia del libro, la consistenza della fiaschetta di vetro e le pieghe del mantello dell’astronomo era il talento speciale di Dou. I collezionisti hanno apprezzato questi piccoli dipinti dettagliati per un’osservazione piacevole nelle loro stanze private.

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Gerard van Honthorst – L’allegro violinista

Ecco un Anno Nuovo, per ricominciare da capo; ecco un’ulteriore possibilità per sperare di realizzare tutto ciò che non siamo riusciti a fare durante l’anno appena trascorso. Nel giorno di festa accogliamo amici e parenti nella casa tirata a lucido come se fosse nuova, brindiamo, poi “al lume di candela” interroghiamo gli astri sul futuro. Una cosa è sicura: dobbiamo evitare che i sogni e le previsioni siano una inutile costruzione di carte e si trasformino in bolle di sapone. Come? Semplice: evitando di contare soltanto sulle aspettative piuttosto che sull’agire. Le cinque opere che abbiamo scelto (dipinte da Carl Larsson, Gerard van Honthorst, Gerard van Honthorst e Jean-Baptiste-Siméon Chardin), sembrano rappresentare i compiacimenti del giorno di festa e la mera illusione dell’Anno Nuovo. Auguri a tutti noi. Happy New Year.

L’uomo che indossa abiti stravaganti dall’aspetto italiano ci sorprende. Appare da dietro un arazzo e si sporge dalla finestra. Cerca di coinvolgere lo spettatore per tintinnare gli occhiali. Così realistica e convincente è la resa di Honthorst che il violinista sembra essere scivolato fuori dalla cornice del dipinto per unirsi a noi.

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Carl Larsson – Tra Natale e Capodanno

Ecco un Anno Nuovo, per ricominciare da capo; ecco un’ulteriore possibilità per sperare di realizzare tutto ciò che non siamo riusciti a fare durante l’anno appena trascorso. Nel giorno di festa accogliamo amici e parenti nella casa tirata a lucido come se fosse nuova, brindiamo, poi “al lume di candela” interroghiamo gli astri sul futuro. Una cosa è sicura: dobbiamo evitare che i sogni e le previsioni siano una inutile costruzione di carte e si trasformino in bolle di sapone. Come? Semplice: evitando di contare soltanto sulle aspettative piuttosto che sull’agire. Le cinque opere che abbiamo scelto (dipinte da Carl Larsson, Gerard van Honthorst, Gerard van Honthorst e Jean-Baptiste-Siméon Chardin), sembrano rappresentare i compiacimenti del giorno di festa e la mera illusione dell’Anno Nuovo. Auguri a tutti noi. Happy New Year.

Carl e Karin Larsson hanno combinato il nuovo design con le vecchie tradizioni. La praticità ha dettato il loro design d’interni, ma era ugualmente importante che i mobili e gli oggetti formassero un’armonia attraente. Questo ideale è stato anche propagato da altri, tra cui Ellen Key, che ha sostenuto le case in uno stile nuovo e leggero, nel suo saggio “Skönhet för alla” (Beauty for All) nel 1899. 

I Larsson si trasferirono a Lilla Hyttnäs, una casa nel Sundborn, durante l’estate del 1889. Qui, Carl e Karin hanno creato insieme gli interni che hanno reso famosa la loro abitazione, come modello del nuovo design. Karin ha progettato i mobili e i tessuti, che ha disegnato e ricamato. Un angolo studio era sistemato in uno dei corridoi; quando poi si è ampliato con uno spazio attiguo, questa stanza è diventata un laboratorio per tutta la famiglia.

Gli interni della casa di Larsson erano caratterizzati dalla semplicità rurale. Tuttavia, ogni dettaglio è stato accuratamente progettato, con influenze provenienti da Inghilterra, Scozia e Giappone. La cucina, che compare nell’acquerello, prima di tutto luogo per le faccende domestiche, non mostrava lo stesso stile moderno e il comfort del resto della casa. Permette, tuttavia, di godere dell’arte nuova che si va imponendo in tutta Europa.

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Quando guardavamo il mondo con occhi incantati

A Christmas Carol di Charles Dickens è ormai un classico senza il quale la festa sembrerebbe privata della gioia di leggere questo capolavoro letterario. Anche quest’anno noi di EXPERIENCES vogliamo farne omaggio ai visitatori delle nostre pagine. Per noi è il modo di ricordare quando quattro-amici-quattro guardavano il mondo con occhi incantati. Il Cantico di Natale, una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens (1812-1870) è una storia fantastica sul ravvedimento dell’avaro e scontroso Scrooge, visitato nella notte di Natale dal defunto amico e socio d’affari Marley e dai tre fantasmi del Natale passato, Natale presente e Natale futuro. Il racconto è una critica sottile ed efficace dell’autore nei confronti della società dell’epoca soggetta alle problematiche della Poverty Law (Legge contro la povertà). Ma è anche una delle più celebri e coinvolgenti storie che sanno restituire lo spirito universale del Natale.

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Il Canto di Natale (A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas), noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848). Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens alla società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l’analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà).

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L’innocente letizia sotto i rami dell’albero di Natale

In quanti modi un semplice albero di Natale può essere modellato in una spilla da indossare? Dalla raccolta qui pubblicata sembrerebbe che non ci siano limiti alla fantasia! Negli Stati Uniti l’usanza di indossare spille a forma di albero di Natale per le feste nasce subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, ed è una tradizione ancora molto viva ai nostri giorni. Molte spille sono di metallo non prezioso dorato o argentato, incastonate con pietre colorate, strass, cristalli Swarovski, poche sono quelle in sterling silver, lega composta dal 92,5 % di argento e dal 7,5% di rame. Alcune spille hanno forme classiche e sono ricche di minuziosi particolari, altre rivelano semplici linee stilizzate, ma tutte richiamano lo splendore festoso dell’albero di Natale. Molti di questi allegri e fantasiosi bijou, di cui più avanti sarà dato un elenco delle Case produttrici, recano sul retro il marchio o il punzone della ditta, altri hanno incise le iniziali del designer che li ha creati, altri ancora sono privi di qualsiasi segno di riconoscimento, ma questo certamente non diminuisce il loro fascino. Nei giorni precedenti il Natale i negozi e i grandi magazzini americani, come lo storico complesso Macy’s di New York, nel centro di Manhattan, offrono al pubblico una vasta varietà di cartoline, biglietti di auguri e bigiotteria natalizia che nel corso degli anni sono diventati oggetto di collezionismo.

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a cura di Luigi Sansone
CHRISTMAS TREE
Piccoli alberi raccontano storie di Natale nel mondo

Edito da: Biblioteca Comunale Centrale “Palazzo Sormani”




Cene e pranzi di Natale in Italia e nel mondo

Prima di iniziare un ampio excursus tra le tavole imbandite per le festività natalizie nelle varie regioni d’Italia e intorno al mondo, vorremmo riportare le impressioni e lo stupore di un brano di Wolfgang Goethe che nel 1786- 88, nel suo lungo viaggio in Italia dal Trentino alla Sicilia, soggiorna per ben due volte a Napoli dove rimane affascinato dall’abbondanza dei prodotti “commestibili” che soprattutto in questa città a Natale vengono esposti nelle botteghe: ”non c’è niente che si addobbi con più cura delle varie specie di carni… Non si espongon mai nelle beccherie i quarti de’ bovi, de’ vitelli, de’ montoni, senza che i fianchi o le coscie non siano, sul grasso, ricoperte d’una larga doratura. Molti giorni dell’anno, specialmente quelli del Natale, son rinomati come feste da stravizi; si solennizza allora una generale cuccagna, a cui pare si sian data la parola un cinquecento mila persone. La via Toledo, e varie piazze e vicoli dei dintorni, son decorati nel modo più piacevole. Rallegrano gli occhi i negozi ove si vende la verdura, e in cui sono posti in mostra i grappoli d’uva secca, i melloni, i fichi. I commestibili son sospesi a festoni da un lato all’altro della strada: grossi rosari di salsicce dorate legate da nastri amaranti; galli d’india, con una rossa banderuola sotto la coda. Mi si assicura che se ne siano venduti una trenta mila, senza tener conto di quelli che erano stati ingrassati nelle case. Inoltre, una folla d’asini carichi di ortaggi, di capponi, di agnelli poppanti, percorrono la città e i mercati; e i mucchi d’uova, che si veggono qua e là, formano una così grande massa che non la si può immaginare…”. (Wolfgang Goethe, Lettere da Napoli, traduzione di G. Fortunato, introduzione M. Rossi Doria, Guida, Napoli, 1987).

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a cura di Luigi Sansone
IL PRANZO DI NATALE: TAVOLE IN FESTA NEL MONDO
Edito da: Biblioteca Comunale Centrale “Palazzo Sormani”


Babbo Natale nell’illustrazione dei libri e nella narrativa

La figura di Santa Claus (Babbo Natale) ha origini antiche e nel corso dei secoli si intrecciano con storie e leggende di diverse culture, che ne modificano il significato, il nome e anche l’aspetto fisico, ma in tutte egli è considerato un personaggio benevolo portatore di doni e di allegria.
Santa Claus deriva dal nome olandese Sinterklaas, traduzione di San Nicola che nel terzo secolo d.c. fu vescovo di Myra, ora Demre, in Turchia, la cui festività, il 6 dicembre, a partire dal Quattordicesimo secolo fu ampiamente celebrata con scambi di doni. Clement Clarke Moore (New York 1779 – Newport 1863), scrittore e poeta americano, nel 1848 pubblica il volumetto A visit from St. Nicholas, contenente una ballata di 56 versi che diviene nei decenni successivi la poesia sul Natale più famosa in America e nel mondo, gettando le basi della moderna iconografia di Santa Claus. Moore aveva composto la poesia in occasione del Natale del 1822 per i suoi sei figli, ma egli volle rimanere anonimo finché decise di includerla insieme ad altri versi nell’antologia The New York Book of Poetry,1837, e in seguito nel volume Poems, 1844.

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a cura di Luigi Sansone
LA NOTTE PRIMA DI NATALE
Storie e immagini di Babbo Natale da San Nicola a Santa Claus

Edito da: Biblioteca Comunale Centrale “Palazzo Sormani”