Non tutti sanno dell’esistenza del calendario lunare e del calendario luni-solare. Il primo ha una durata di circa 354 giorni ed è legato alle dodici lunazioni (le rotazioni della luna intorno alla Terra). Il secondo tipo cerca di fare coincidere l’anno lunare con quello solare (che è di 365 giorni), applicando degli espedienti.
L’uso del calendario lunare è antichissimo. Arcaiche popolazioni, come i babilonesi, ma anche gli indù o i cinesi, lo utilizzavano. Il loro però era un calendario luni-solare, data la necessità di armonizzare le coltivazioni con il cambiamento delle stagioni. Tra i calendari luni-solari il più famoso è quello cinese, in vigore da tempi remotissimi, adottato in tutto l’impero (che era molto vasto). L’uso permetteva alle popolazioni di utilizzare l’astrologia, allora molto importante (se non essenziale). Anche il calendario ebraico è del tipo lunare, ma nella necessità di farlo coincidere con quello solare, gli ebrei aggiungono un mese intercalato, chiamato embolismico.
Senza rendercene conto anche noi utilizziamo un calendario lunare. Infatti, poiché la chiesa cattolica adotta ancora il calendario ecclesiastico (lunisolare) la data della Pasqua è stabilita con quello. Ecco perché il giorno di Pasqua varia tutti gli anni. Il calendario ecclesiastico non considera, quindi, le reali irregolarità del moto lunare, ma ne fa una media, basandosi su una luna ipotetica.
Il calendario islamico
Il più importante calendario lunare è quello islamico. Anch’esso è di tipo luni-solare, detto “Hijri”. Si basa su 12 mesi lunari, di 29-30 giorni. Tuttavia, la regolarità dei mesi non permette una sincronizzazione con i noviluni, né con le stagioni. I musulmani perciò aggiungono ogni tanto un giorno in più ad un mese di 29 giorni, detto di Ramadan. Questo permette loro di ottenere un anno di 355 giorni. Il ritardo che si crea con l’anno solare, viene risolto con l’aggiunta di una decina di giorni ogni 33 anni, permettendo un collegamento perfetto con i vari calendari solari e luni-solari.