È la forza del pensiero a dare origine al progresso? Forse sì. Certo questo innesca un avanzamento parallelo di tanti campi dell’attività umana, come la scienza, in primis, e correlate la filosofia, l’arte, l’architettura, l’urbanistica e tutto il settore produttivo e dei servizi. Interpretare il passato e saper vedere il proprio presente in maniera nuova e “differente”, apre delle strade prima insospettate ed invisibili. Un esempio: la nascita della psicologia con Freud, ha, alla lunga, “scoperto” il mondo interiore dell’uomo. Essa è, quindi, scienza ed al contempo, pensiero. In un grande gioco di biglie, che si scontrano l’una con l’altra, la società progredisce e si sviluppa. Un passo tira l’altro e si aprono nuovi scenari.
La serie di articoli che iniziamo, si basa sui numerosi movimenti, che si susseguirono dalla seconda metà dell’Ottocento a quella del Novecento. Sono tutti diversi, ma collegati l’uno all’altro. È una progressione del pensiero. Il primo step del nostro viaggio è con il Simbolismo, e tutte le sue concatenazioni, correlate in ogni campo. Si aprono curiose prospettive solo ad unire le attività e, semplicemente, mettendole in successione cronologica. Saper vedere nel passato il concatenarsi delle cose in tanti campi ci fa inserire dei piccoli tasselli di comprensione. Dalla comprensione del passato traiamo spunto per il nostro futuro.
Il momento storico di cambiamento che viviamo sarà spiegato e ben compreso. Tuttavia, la sensazione del muoversi ci fa supporre, oggi, che il vero motore siamo noi. Aprendo la mente, aprendo porte e costruendo ponti, ogni singolo elemento della società umana può creare qualcosa di nuovo (anche se, apparentemente, piccolo).
In copertina un particolare di un quadro di Odilon Redon