l’aumentata produzione non incise sulla qualità

 

“Le leggere proporzioni delle gambe lavorate al tornio e dei supporti cruciformi testimoniano una profonda conoscenza dei materiali, dato che utilizzavano il minimo materiale necessario per garantirne la robustezza. I sedili delle Slat Back erano tappezzati da tessuti con nastri, pelle, lana o giunco fissati su un morbido rivestimento interno, per aggiungere funzionalità e durevolezza. Le ritmiche linee orizzontali delle traversine, dei poggiapiedi e delle stecche davano luogo a una struttura leggera, eppure robusta e solida” (AA.VV. Design in 1000 oggetti, Phaidon Design Classics, London 2006, Roma 2008).

Nel 1872 in una nuova fabbrica, oltre a torni e seghe da traforo, comparve la prima macchina a vapore della comunità. Ora dieci operai potevano produrre 144 sedie alla settimana. Con l’aumentato livello di produzione, si rese necessario un disegno industriale standardizzato. Si adottarono così diversi stili di sedie a pioli e a traversa. Fra queste continuò la produzione della Slatback Chair, nota come N.5 Dining. Furono anche usate moderne tecniche di vendita, ad esempio la spedizione tramite  catalogo postale o l’esposizione in  showroom di prodotti. Dalla fabbrica RM Wagan & Company iniziò la vendita di una notevole quantità di  sedie a partire dalla metà del XIX secolo. Tuttavia ciò non andò a discapito della qualità, della semplicità e dell’eleganza che ancora oggi è possibile riscontrare.