

La culla
Ne La culla la Morisot coglie un momento di struggente intimità familiare, raffigurando la sorella Edma mentre veglia sul sonno della figlioletta Blanche. Berthe riesce a porre grande attenzione al fresco naturalismo della rappresentazione, enfatizzando al tempo stesso l’affettuosa quotidianità del soggetto. Edma, infatti, ha un’espressione intensa e amorosa ed è assorta in chissà quali pensieri. Mossa da un innato istinto di protezione materno, inoltre, la donna sfiora un lembo della tendina e lo interpone tra l’osservatore la neonata, ponendolo così a protezione della culla. Blanche, invece, dorme beatamente e le sue delicate fattezze «sboccia[no] come un fiore prezioso» (Cricco, Di Teodoro) attraverso la candida trasparenza del velo. Sia la giovane madre sia la bambina vengono raffigurate con un braccio piegato, come a sottolineare un’affinità psicologica.
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