L’uomo non ha mai smesso di lasciare tracce

 

Maurizio Ferraris è professore ordinario di filosofia teoretica all’Università di Torino: qualche anno fa ha rilasciato questa intervista che non ha perso nulla col correre del tempo: “L’anima è come l’iPad”. Ma davvero? Ricordate le tavolette di cera sulle quali gli antichi scrivevano? i Tablet (e primo fra tutti l’iPad) non solo ricordano quelle tavolette, perché servono a scrivere e soprattutto a leggere, ma conservano la memoria raggiungibile attraverso il web: nelle biblioteche, emeroteche, pinacoteche… e (perché no?) discoteche. Ora, spiega Ferraris, la memoria è l’essenza dell’anima. Lo sa bene chi ha uno dei propri cari colpito dal morbo da “Alzheimer”, patologia neurologica degenerativa che limita proprio il ricordo, conducendo gradualmente  l’ammalato ad un totale stato di dipendenza. Perdere la memoria è perdere sé stessi. Senza ricordi tutto si annulla, non c’è più passato e presente, né tantomeno futuro. L’uomo, non ha mai smesso di lasciare tracce. L’education, per dirla all’inglese, o l’istruzione, per dirla in italiano, raccolgono tali tracce e le riverberano. Il filmato dura solo tre minuti e poco più.

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