Artusi in cucina: Gelati

 

Ripubblichiamo, in un modo del tutto particolare, un classico della cucina nazionale: LA SCIENZA IN CUCINA E L’ARTE DI MANGIAR BENE di Pellegrino Artusi, riferimento assoluto della cucina ottocentesca. Arte e scienza si incontrano in questo manuale, nel quale sono riportate le nozioni fondamentali della gastronomia italiana. L’arte del cucinare si fonde con l’arte del narrare e le ricette vengono raccontate attraverso esperienze personali, aneddoti, citazioni colte che inducono al “gusto” per la lettura. I segreti escono dalla cucina attraverso pagine da scorrere con piacere per assaporare, anche mentalmente, gustose pietanze a base di carni, verdure e legumi, specialità panarie e dolciarie.

“Una per una” ecco le ricette di Pellegrino Artusi. Rivisita la gastronomia ottocentesca tra cucina e cultura, realizzando piatti sorprendenti tutti da gustare. Sfoglia ogni settimana le ricette che preferisci o acquista l’eBook integrale.

Cliccando sul link della copertina sottostante, potrai sfogliare gratuitamente:  Gelati 

 

 

L’iconoclastia nell’Arte contemporanea 

 

Un tema affascinante, quello dell’iconoclastia. Anni di storia condensati in poche pagine: dagli esordi legati ai contrasti religiosi ai successivi sviluppi protrattisi fino all’arte di oggi. Il lavoro si sviluppa in due sezioni. Nella prima sono esposti i fattori che hanno portato all’iconoclastia nel tempo. Nella seconda ci si concentra sugli artisti e sulle opere contemporanee che l’hanno adottata come percorso espressivo. Ma che cos’è l’iconoclastia? La parola, di origine greca, significa specificatamente “distruzione dell’immagine”. Solitamente distruzione di un’immagine sacra. Occorre, però,  esaminare connotazioni ben più articolate, connesse al tempo e al simbolo. Il tempo, in quanto deteriora fisicamente ogni immagine realizzata. Il simbolo, poiché le immagini incarnano idee che spesso suscitano una volontà di cancellazione dalla memoria, così da non lasciare più traccia di quanto si è voluto tramandare nel tempo. Distruggere sembra, perciò, non essere un atto creativo; cosa centra, quindi, con la creazione artistica? Lo scopriremo leggendo; ma basti pensare che i bambini, per imparare a fare qualcosa, hanno sempre distrutto i propri giocattoli. Alla luce di questo, forse l’iconoclastia può essere considerata, ripensata, immaginata, sotto ottiche artistiche del tutto alternative.

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Partire e ritornare: divagazioni sul viaggiare

 

Come scrive Marco Aime nella sua prefazione al libro di Anna Maspero, di cui presentiamo un estratto, il contenuto è in verità una sorta di ipertesto, la cui struttura assomiglia molto a quella di un testo a più livelli, con collegamenti molteplici, salti di stile, tratti narrativi, un alternarsi di citazioni e consigli per la lettura. Vi sono all’interno di queste pagine tutta la passione e tutte le esperienze che l’autrice ha saputo raccogliere nel corso della sua vita di viaggiatrice. Viaggiare significa confrontarsi con gli aspetti che presenta ogni tipo di “esplorazione”: non solo con i luoghi fisici, ma soprattutto con tutte le riflessioni che il viaggio induce. Un tempo il viaggio era prerogativa soltanto dei ricchi, perché i poveri lo affrontavano esclusivamente per emigrare. In un caso nell’altro il viaggio regalava l’emozione della scoperta di terre sconosciute. Chi sono invece oggi i nuovi viaggiatori?  Forse i navigatori del Web. Oppure quelli che si rinchiudono nei villaggi turistici, quei “non luoghi” che possono essere ovunque, per cui basterebbe restare nelle vicinanze. In realtà viaggiare è un modo per esprimere la possibilità di allontanarsi per poi ritornare a casa, affidando la possibilità del ritorno ai venti favorevoli e alla volontà degli dei.

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Città dell’eccellenza: Genova e altre località

 

Una storia simile a quella di Torre Annunzuata e di Gragnano si svolge in Liguria. Tra il XVII ed il XIX secolo, a Genova e Nervi (Riviera di Levante), nonché Savona, Loano e Imperia (Riviera di Ponente), cresce, esponenzialmente, il numero di pastifici presenti. Sempre tutti in concorrenza tra di loro. La medaglia del migliore viene data dai contemporanei ad Imperia (l’antica Portomaurizio). In essa sono presenti ben 40 opifici di pasta. All’inizio del XVIII secolo nascono nella regione nuove corporazioni di pastai.
Cresce il numero dei pastai anche in Puglia, che può contare per il suo prodotto sulla coltivazione del grano saragolla. A Bari, Brindisi e Foggia si evidenziano pastifici di qualità. Ascoli Saviano eccelle in provincia di Foggia.
Il catasto di Bari registra l’aumento dei pastifici, che dai cinque del 1753, passano ai 22 del 1880 (dalla Guida commerciale, dell’epoca).

In questo secolo si trovano nei documenti, tracce di pastifici che operano in tutta Italia. Nel 1788, i pastifici di Cuneo sono registrati al calmiere di Torino, per la loro pasta di qualità “alla forma di Genova”. Si evidenziano, inoltre, i vermicelli di Rivoli. Nel 1755, a Sarzana, Stefano Lucciardi ottiene l’esclusiva per la produzione di pasta per la città di Parma.

E’ nel XIX secolo, però, che vengono aperti pastifici, ancora oggi famosi, perché ancora operanti, ma in regioni non storiche, come quelle del Sud. Ad esempio, nel 1843 nasce a Pordenone il pastificio Tomadini, o ad Arezzo, nel 1860, il pastificio Fabianelli. Nel 1827, apre a Sansepolcro, il pastificio Buitoni, azienda oggi nota in tutto il mondo.

L’Anno Nuovo descritto da Gianni Rodari

 

Gianni Rodari è l’autore di questa delicata poesia con la quale apriamo il nuovo anno. Ci pareva doveroso dedicare la pagina a uno dei più grandi e apprezzati autori italiani di letteratura per l’infanzia. È stato scrittore e giornalista; i suoi lavori sono oggi tradotti in moltissime lingue; ma i giovanissimi lo ricordano soprattutto per le sue favole e le sue filastrocche dal linguaggio semplice e vivace, col quale racconta entusiasmi e sentimenti per mettere in risalto le mille sfaccettature della vita. Ironico e profondo si manifesta anche in questo testo dedicato all’anno che si apre e che obiettivamente non potrà che essere come noi stessi saremo capaci di concretizzarlo.

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