La patata della Sila: coltivata fino a 2000 metri d’altitudine

Originaria del Perù, la “Patata della Sila” fu portata dagli spagnoli prima in Galizia e poi nei loro domini in Italia. Da qui cominciò a diffondersi in tutta Europa a partire dal XVI secolo. In montagna, si hanno testimonianze della sua coltivazione sin dal XVIII secolo. Nata sulla catena delle Ande, la Patata della Sila è particolarmente adatta alle alte quote e ai campi in pendenza, non teme la grandine e cresce in qualunque terreno. Infatti, questa patata, poteva essere coltivata fino a quasi 2000 metri di altitudine, anche su terreni poco fertili e in ombra, assicurando sempre un minimo di raccolto.

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PATATA DELLA SILA

A Napoli l’Europa delle Macroregioni, senza perdere memoria

Palazzo Serra di Cassano – Napoli

Martedì 5 febbraio 2019 a Palazzo Serra di Cassano, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, si è riunito il Gruppo di lavoro per approfondire i temi del Programma strategico per la istituita Macroregione Mediterranea.

Sono intervenuti per la presentazione della giornata di studio del Gruppo di lavoro e per definire lo stato dell’arte del Progetto strategico attraverso un focus sui temi più importanti Paolo Pantani, Stanislao Napolano, Rocco Giordano, Roberta Varriale, introducendo i temi del Mezzogiorno d’Europa e Mediterraneo e la puntualizzazione sul programma sviluppato e quello futuro: la coesione, gli uomini, le idee evidenziandone criticità e prospettive.
In questo quadro si va profilando importante il “cambio di passo” dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del CNR di Napoli.

Sono seguite le relazioni di Pasquale Persico sui settori di intervento e di coesione della Macroregione Mediterranea d’Europa, di Stefano Stanzione sulla fiscalità differenziata in alternativa alle autonomie differenziate, mentre Pierluigi Sanfelice Di Bagnoli ha portato la testimonianza reale sul mondo delle imprese tra criticità ed eccellenze nella prospettiva dello sviluppo.

Sono seguite le testimonianze di due giovani studiosi Emanuele Rotondo, che ha affrontato il tema del percorso politico-istituzionale della Macroarea Mediterranea, mentre Umberto Napolano ha dato una chiave di lettura più sociologica sulle migrazioni dei figli del Sud verso il Nord.

È seguito un interessante dibattito sui temi in discussione, ovvero sulla fiscalità differenziata che ha visto protagonisti Paolo Russo, Vice Presidente della Commissione Bicamerale e Alfonso Longobardi, Consigliere regionale della Campania – Lista Civica.

Il risultato coniugante dei diversi interventi può essere così sintetizzato:
Moltiplichiamo i laboratori, membrana delle comunità a forte vocazione sostenibile, aperte e con la visione di aree vaste componenti delle Macroregioni Europee, capaci di riconoscersi nel potenziale territoriale fino ad elaborare o inventare una nuova identità del continente europeo in forte metamorfosi; l’Europa delle Macroregioni,  senza perdere memoria.
Le rete delle infrastrutture complesse, la rete delle città metropolitane e la rete dei territori a forte valenza ambientale, definiti altra città, devono poter sviluppare l’efficacia e l’efficienza delle loro componenti infrastrutturali (reti ecologiche, reti energetiche, rete dei servizi complessi, sanità, ricerca, alta formazione e formazione, etc.) senza separarsi in termini di simmetria dalla politica economica sebbene l’asimmetria o complessità sia anche un valore.