Shaunta Grimes: 25 consigli per diventare uno scrittore 3/3

Shaunta Grimes

Ultima tornata di consigli. Shaunta Grimes, la blogger, che ha compilato questo piccolo corso di scrittura, è veramente una sorpresa. Perché, se è vero che per scrivere occorre uno spazio tutto proprio (puoi stare da solo in camera da letto o in biblioteca fra appassionati come te), quello che più conta è che occorre fare il possibile per entrare a fare parte di una tribù, di una cerchia culturale. Ti aiuterà a interiorizzare l’idea che anche tu possa essere davvero uno scrittore. Oggi o domani, poco importa; quello che importa è scrivere e per farlo necessita raccogliere consigli, idee, immagini, letture.

25 CONSIGLI PER DIVENTARE UNO SCRITTORE

Di Shaunta Grimes
Traduzione da: 25 TIPS FOR BEING A WRITER

18. Definisciti scrittore.

Fidati di me e dì questo ad alta voce oggi: «Sono uno scrittore». E la prossima volta che qualcuno ti chiede cosa fai, dì «Io sono uno scrittore». Se scrivi ogni giorno, sei uno scrittore. Ti è permesso possedere questo titolo. Non mi interessa quale sia la tua giornata di lavoro. Inizia a identificarti come scrittore. All’inizio sarà difficile se non l’hai mai fatto prima, ma ti ci abituerai.

19. Fine.

Questo è importante: non c’è molto che tu possa fare per diventare uno scrittore se non porti a termine un manoscritto. La tua mente di scrittore farà scaturire nuove idee brillanti quando il gioco si fa duro sul tuo work-in-progress. Appuntale, ma resta concentrato sulla tua storia. Ricorda quando è scaturita la tua nuova brillante idea e continua a scrivere. Vai fino alla fine.

Vorrei tanto che quando i miei primi libri sono stati raccolti da un grande editor, avevano avuto il tempo di dirmi che mi serviva per costruire un pubblico.

20. Fai in modo che la tua giornata lavorativa sia al servizio della tua arte.

Questo è un cambiamento nel modo di pensare che potrebbe cambiare tutto per te. Inizia a pensare al tuo lavoro quotidiano come qualcosa che fai al servizio della tua scrittura. Il tuo lavoro dalle-nove-alle-cinque paga le bollette per te da scrivere. Ti dà quei centesimi di cui hai bisogno per un editor e un grafico di copertine.

21. Crea una mailing list.

Speravo tanto di pubblicare che quando i miei primi libri sono stati scelti da un grande editore, mi hanno lasciato del tempo per dedicarmi alla costruzione di un pubblico. Una lista di e-mail è molto importante per uno scrittore. Comincia ora. Anche se non hai mai scritto un libro. Inizia a scrivere su Medium o sul tuo blog. Pubblica qualcosa una volta alla settimana e metti qualcosa di simile a una casella per i commenti dei lettori in fondo alla pagina.

22. Fai un piano quinquennale.

Avrai davvero bisogno di raggiungere gli step fissati. Annota gli obiettivi intermedi per dove desideri spingerti, che la tua carriera di scrittore si realizzi fra tre mesi, sei mesi, un anno, tre anni e poi cinque anni. Pensa a ciascuno di questi obiettivi ogni volta come a un trampolino di lancio. È molto più facile mettere l’energia giusta nel realizzare qualcosa come «Scrivi tre racconti e avere 50 persone nella mia mailing list in tre mesi», piuttosto che pensare solo a un enorme obiettivo finale.

Sono stata una scrittrice professionista per 20 anni. Ho pubblicato due libri e ne ho un terzo in uscita a marzo 2019. Ecco come appare il mio piano quinquennale:
Tre mesi: arriva a 20.000 nomi nella mia mailing list e lancia The Astonishing Maybe.
Sei mesi: arriva a 25.000 nomi nella mia lista e-mail e finisci di scrivere l’attuale lavoro in corso.
Un anno: arriva a 30.000 nomi nella mia lista di e-mail e lancia il nuovo libro indipendente Thunderstruck.
Tre anni: sono stati pubblicati 10 titoli, alcini con editori tradizionali ed altri indipendenti.
Cinque anni: guadagna abbastanza denaro con la narrativa per sostenere la mia famiglia.

23. Mantieni un calendario editoriale.

Un calendario editoriale è semplicemente uno strumento che ti aiuterà a rimanere in pista mentre ti sposti nel tuo piano quinquennale. Quando ero una giornalista, un calendario editoriale era assolutamente essenziale per il mio lavoro. Non ho mai perso il gusto di averne uno. Preferisco tenere un calendario editoriale analogico. Puoi tenerne anche uno online. Stabilisci le scadenze per te stesso e tieni traccia dei tuoi obiettivi di scrittura.

Io uso FRED per gestire la stesura dei romanzi. Tengo traccia del mio conteggio delle parole e ho un registro giornaliero del mio lavoro. FRED è il partner di responsabilità più efficace che abbia mai avuto.

Uso un piano mensile per la scrittura di saggistica, che sono principalmente post che pubblico sul mio blog e post di Medium. Scrivo il nome del sito per il post in un cerchio e lo depenno con una croce quando ho finito. Personalmente non ho bisogno di scrivere i titoli dei miei post o di pianificare prima del tempo quale post ho intenzione di scrivere, quindi non lo faccio. Annoto alcune cose settimanalmente, come ad esempio i post che ho indirizzato al mio blog o su Medium in modo che sia improbabile che accidentalmente si duplichino. Nel mio calendario editoriale tengo anche una lista di idee su qualche storia.

24. Sii interessante.

Vedo molti scrittori novellini di romanzi commettere questo errore, specialmente se hanno appena firmato con un agente o venduto un manoscritto. Si immergono nei social media focalizzando il proprio metodo narrativo. Se non sei un unicorno, a nessuno interessa il tuo processo di scrittura. Questo vale anche per me. Invece di twittare #AmWriting o bloggare descrizioni su ciò che rivela la copertina del tuo libro, scrivi di te. Fai sapere ai tuoi lettori chi sei al di fuori della scrittura.

Scrivi delle parti più interessanti di te stesso. Sei un pilota? Ami le immersioni subacquee? Hai viaggiato in tutta l’Asia a piedi? Qualunque cosa tu abbia fatto o che ti interessi o se sei un esperto in qualcosa, scrivi a riguardo. E se pensi di non avere qualcosa che ti renda interessante, impara qualcosa di interessante e porta altre persone a cavalcare con te.

25. Pratica.

Ho iniziato questa lista di consigli dicendoti di scrivere tutti i giorni. Sto per finire nello stesso modo. Nessuno degli altri suggerimenti qui può sostituire un’abitudine di scrittura quotidiana. Scrivi ogni giorno e completa i tuoi manoscritti. Tutto il resto è sugo.

3/3 Finito!

Museo Salinas – I Borbone e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei

𝐏𝐚𝐥𝐞𝐫𝐦𝐨 𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑒𝑔𝑛𝑜 𝐈 𝐁𝐨𝐫𝐛𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐥’𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐫𝐦𝐨, 𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐢 𝐞 𝐏𝐨𝐦𝐩𝐞𝐢
2 dicembre 2018 – 31 marzo 2019
A cura di Francesca Spatafora

Una storia che inizia nel 1734, quando Carlo di Borbone muove alla conquista del Regno di Napoli e e del Regno di Sicilia sottraendoli alla dominazione austriaca; e si conclude nel 1860, con lo sbarco dei Mille a Marsala e il governo dittatoriale di Giuseppe Garibaldi che portò la Sicilia all’annessione al neonato Regno d’Italia. Un passo indietro: dopo il Congresso di Vienna, il sovrano Borbone Ferdinando IV, che dopo l’unificazione avrebbe assunto il nome di Ferdinando I, aveva riunito in un unico Stato, il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, grazie alla Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie dell’8 dicembre 1816. La capitale del nuovo Regno fu inizialmente Palermo, sede secolare del Parlamento Siciliano, ma già l’anno successivo, 1817, la capitale viene spostata a Napoli.

La mostra occupa tre saloni del primo piano del museo e racchiude circa un centinaio tra opere e reperti donati all’allora Museo di Palermo dai sovrani Borbone Francesco I e Ferdinando II oltre a diverse opere provenienti da scavi finanziati dai reali a Pompei, Ercolano e Torre del Greco, prestate dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dai Parchi Archeologici di Pompei ed Ercolano.

Tre le sezioni:

La prima, dedicata a Pompei, comprende l’intero complesso di opere e materiali provenienti dalla Casa di Sallustio, donati al Museo di Palermo nel 1831 da Ferdinando II; spicca tra questi “Ercole in lotta con il cervo”, gruppo scultoreo in bronzo che abbelliva originariamente l’atrio della domus. Completeranno l’esposizione dedicata alla città vesuviana alcune sculture, vasellame di terracotta e di bronzo, decorazioni architettoniche rinvenute a Pompei nel corso degli scavi realizzati dai Borbone o recuperate nei cunicoli di scavo ottocenteschi.

Una seconda sezione è dedicata a Ercolano: in questo caso saranno esposte, con il grande plastico del teatro di Ercolano realizzato nel 1808, diverse pitture parietali, oggetti di uso quotidiano, bronzi e sculture provenienti dagli scavi ottocenteschi.

Dell’ultima sezione fanno parte opere e pitture rinvenute nella villa di Contrada Sora a Torre del Greco: alcune furono portate a Palermo e donate al museo nel 1831 da Ferdinando II, in fuga da Napoli nel 1798, e tra queste spicca una splendida copia romana in marmo dell’originale in bronzo del Satiro versante di Prassitele; altre, provenienti da scavi ottocenteschi o dei primi anni Novanta dello scorso secolo, provengono dallo stesso contesto e testimoniano la raffinatezza dell’apparato decorativo della villa.

Ad introdurre la mostra sarà la statua monumentale di Menade rinvenuta a Roma, nelle Terme di Caracalla, tra il 1545 e il 1546, durante gli scavi archeologici promossi da Alessandro Farnese [papa Paolo III]; la scultura, confluita nella collezione di famiglia dei Farnese, fu eredita dai Borbone e trasferita a Napoli con altre importanti opere della stessa raccolta. In seguito, nel 1827, venne trasportata a Palermo al seguito del re, fuggito a causa dell’invasione di Napoli da parte dei Francesi, e destinata ad abbellire il Reale Parco della Favorita.