Marco Martella – Un piccolo mondo, un mondo perfetto

Aprire un cancello, scavalcare un muro o anche solo sbirciare da una siepe: entrare, magari di soppiatto, in un Altrove. Lasciarsi alle spalle l’affanno, il contendere, la bolgia del mercato, per posare il piede in uno spazio protetto, protettore. Perché questo è un giardino. Un luogo progettato dall’uomo ma fatto di materia viva che la mano del giardiniere può guidare, mai padroneggiare: alberi, fiori, frutti, sassi, terra, uccelli, semi, acqua…  

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L’Europa tra frammentazione neo-nazionalista e integrazione continentale

#Europa – #Europae
L’Europa tra frammentazione neo-nazionalista e integrazione continentale
, che si terrà giovedì 9 maggio, dalle 9:00 alle 14:00, presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, Piazza Capranica, 72 – Senato della Repubblica
ROMA

Il 9 maggio si celebra la Festa dell’Europa, il giorno in cui, nel 1950, il Ministro degli Esteri francese Robert Schuman presentava un piano di cooperazione economica europea, la nota “dichiarazione Schuman”, che generò la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, primo mattone per la costruzione dell’attuale Unione Europea.

Il processo di unificazione sociale, culturale e politico dei paesi membri dell’Unione, nel corso degli ultimi venti anni è progredito tra accelerazioni e improvvise frenate. Ha subito i contraccolpi della globalizzazione dei mercati e i terremoti geopolitici. Oggi, alla vigilia della prossima tornata elettorale, l’Unione sembra essere in cerca di una sua identità.

La crescita del peso elettorale dei partiti “populisti” e “sovranisti”, l’uscita di alcuni Paesi dall’Unione Europea, tra i quali il Regno Unito, e le ricorrenti proposte di referendum contro l’Euro o la stessa Unione, ci presentano una Europa frammentata e divisa, proprio in un momento storico in cui i maggiori attori globali presentato le caratteristiche dello Stato-continente, come gli Usa, la Russia, la Cina e l’India.

Pertanto, proprio nel giorno della Festa dell’Europa, Vision & Global Trends – International Institute for Global Analyses, nell’ambito del Progetto Platform Europe, ha inteso organizzare, in collaborazione con la Senatrice Laura Garavini, presidente del Gruppo interparlamentare Federalisti Europei, un seminario di studio dal titolo “#Europa – #Europae. L’Europa tra frammentazione neo-nazionalista e integrazione continentale”, al fine di riflettere su tali temi e individuare gli elementi che caratterizzeranno il futuro e il destino dell’Unione Europea.


Per registrarsi all’evento scrivere a: info@vision-gt.eu
WEBSITE www.vision-gt.eu

PARTECIPANO

Laura Garavini, Presidente Gruppo interparlamentare Federalisti europei
Ettore Rosato, Vice Presidente della Camera dei Deputati
Tiberio Graziani, Presidente Vision & Global Trends
Paolo Ponzano, Segretario generale del Movimento Europeo Italia
Maria Grazia Melchionni, Cattedra Jean Monnet, Università Sapienza di Roma, Direttore RSPI, Rivista di Studi Politici Internazionali
Giuseppe Bettoni, Università “Tor Vergata” di Roma, Institut Français de Géopolitique
Valeria Fedeli, Gruppo interparlamentare Federalisti europei
Fabrizio Noli, Caposervizio Esteri Radio Rai
Dieter Steger, Gruppo interparlamentare Federalisti europei
Filippo Romeo, Analista, Vision & Global Trends
Gianni Pittella, Gruppo interparlamentare Federalisti europei
Lisa Caramanno, Analista, Vision & Global Trends

Milano, Palazzo Reale – Antonello da Messina

Milano, Palazzo Reale
Antonello da Messina
21 Febbraio – 2 Giugno, 2019

La mostra, aperta dal 21 febbraio al 2 giugno 2019 a Palazzo Reale di Milano – frutto della collaborazione fra la Regione Siciliana e il Comune di Milano-Cultura con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira, curata da Giovanni Carlo Federico Villa – è da considerarsi come uno degli eventi culturali più rilevanti, all’interno del panorama nazionale e internazionale, per l’anno 2019. Una occasione unica e speciale per entrare nel mondo di un artista eccelso e inconfondibile, considerato il più grande ritrattista del Quattrocento, autore di una traccia indelebile nella storia della pittura italiana.

Sebastiano Tusa, l’assessore per i BB.CC.AA. tragicamente scomparso, presenta la Mostra su Antonello da Messina a Palazzo Reale il 20/02/2019

La Porcellana di Doccia: dall’antica Cina alla Toscana dei Medici

La porcellana è stata per secoli un materiale esotico importato dalla Cina. In Europa non se ne conoscevano la composizione e le tecniche di fabbricazione. Tra il 1585 e il 1610 Francesco I de’ Medici finanziò a Firenze la produzione di una pseudo-porcellana, destinata all’uso della corte e ai doni diplomatici, ma la vera ricetta rimase segreta fino al 1710, quando Böttger scoprì l’ingrediente base, il caolino, riuscendo così a sfornare la prima autentica porcellana dura europea. Da quel momento la porcellana europea divenne un vero e proprio status symbol: ancor più che possederne degli esemplari, era segno di splendore e di potenza promuoverne la fabbricazione. Il marchese Carlo Ginori fu uno dei primi a cimentarsi nell’impresa, che a quei tempi costituiva una sfida artistica, scientifica ed economica. Nel 1737 fondò a Doccia una manifattura che, da allora, non ha mai interrotto la sua attività.

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LA PORCELLANA DI DOCCIA

Brescia, Palazzo Martinengo: Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti

Brescia Palazzo Martinengo
Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti
Mostra a cura di Davide Dotti
Dal 19 gennaio al 9 giugno 2019

L’esposizione documenta come l’animale abbia avuto un ruolo centrale nella pittura italiana tra Cinquecento e Settecento, attraverso 80 capolavori di autori quali Guercino, Ceruti, Grechetto, Campi, Bachiacca, Cavalier d’Arpino, Giordano e Duranti.

Le sale di Palazzo Martinengo a Brescia accolgono un evento unico nel suo genere che documenta, attraverso oltre 80 capolavori, come la rappresentazione degli animali abbia trovato ampia diffusione nell’arte tra XVI e XVIII secolo. Dal 19 gennaio al 9 giugno 2019, la mostra Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia, in partnership con WWF Italia, consente al visitatore di comprendere come l’animale abbia da sempre avuto un ruolo fondamentale nella grande pittura antica. Infatti, i più grandi maestri del Rinascimento, del Barocco e dell’Età dei Lumi, da Raffaello a Caravaggio, da Guercino a Tiepolo fino a Ceruti, hanno spesso dipinto animali sia in rappresentazioni autonome – alla stregua di veri e propri ritratti caratterizzati anche psicologicamente – che in compagnia dell’uomo, soprattutto in occasione di commissioni ufficiali da parte di nobili e aristocratici. Inoltre, traendo ispirazione dai testi biblici e dalla letteratura classica greca e latina, gli artisti hanno licenziato tele nelle quali l’animale è l’assoluto protagonista – come, ad esempio, nell’episodio dell’Arca di Noè – oppure comprimario, divenendo attributo iconografico dei santi più venerati – Girolamo con il leone, Giorgio con il drago, Giovanni Battista con l’agnello -, o parte essenziale del racconto mitologico. Basti citare, ad esempio, le storie di Diana cacciatrice accompagnata dal suo fedele cane, Ganimede e l’aquila, Leda e il cigno e il ratto di Europa escogitato da Zeus trasformato in toro. Senza dimenticare gli affascinanti personaggi della maga Circe – che aveva il potere di trasformare i suoi nemici in animali – e di Orfeo che, suonando la lira con impareggiabile maestria, incantò gli animali e la natura.

Il percorso espositivo è suddiviso in dieci sezioni che indagano la presenza dell’animale nella pittura a soggetto sacro e mitologico – mettendo in evidenza le simbologie e i significati ad esso connessi – per poi addentrarsi in sale tematiche dedicata a cani, gatti, uccelli, pesci, rettili e animali della fattoria, spesso raffigurati in compagnia dell’uomo. Nell’ultima stanza, invece, sono protagonisti gli animali esotici – scimmie, pappagalli, dromedari, leoni, tigri, elefanti, struzzi – e fantastici, figli cioè della fervida vena creativa degli artisti. Tra le opere di Guercino, Ceruti, Bachiacca, Grechetto, Campi, Cavalier d’Arpino, Giordano e Duranti che giungono a Brescia da musei, pinacoteche e collezioni private italiane ed estere, sono da segnalare quattro capolavori del Pitocchetto che per la prima volta saranno esposti in una mostra pubblica, fra i quali spicca la sorprendente e modernissima coppia di tele raffiguranti Vecchio con carlino e Vecchio con gatto, citata nell’inventario del 1802 della prestigiosa collezione Melzi d’Eril di Milano. Vengono inoltre presentate alcune tele inedite recuperate dal curatore in collezioni private italiane, tra cui lo splendido “Ritratto di gentiluomo con labrador” del maestro fiorentino Lorenzo Lippi, la “Venere, amore e cagnolino vestito da bambina” del pittore veneziano Pietro Liberi e l’inteso “Ritratto di ragazzino con cane” del genovese Domenico Fiasella. Di Giorgio Duranti, artista bresciano settecentesco specializzato nella pittura a soggetto animalier, il pubblico può ammirare cinque meravigliose opere, tra cui il “Ritratto di poiana” di collezione privata, i “Due tarabusi” dell’Accademia Carrara di Bergamo e l’inedito “Nido di gazze ghiandaie” scoperto di recente in una raccolta privata bresciana.

In virtù della rilevanza culturale, artistica e scientifica, la mostra ha ottenuto il prestigioso patrocinio del WWF Italia. La collaborazione permette di approfondire durante la visita, grazie ad apposite schede di sala, alcune tematiche particolarmente importanti quali la salvaguardia dell’ambiente, delle specie protette e della biodiversità, la cultura della sostenibilità contro lo spreco di risorse, il rispetto degli ecosistemi e la lotta contro il bracconaggio. È stata inoltre instaurata una preziosa collaborazione con il Dipartimento di Scienze Naturali e Zoologia dell’Università di Pisa, che ha studiato in maniera scientifica le opere selezionate, per ricavare preziose informazioni sulle razze antiche e sulla loro evoluzione nel corso dei secoli.

La mostra è il quinto appuntamento espositivo dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo che fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le rassegne Il Cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol” (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento (2016), Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento (2017) e Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane (2018), visitate da oltre 200.000 persone.

Catalogo Silvana Editoriale

IMMAGINE IN APERTURAFrancesco Ubertini detto Bachiacca, Leda e il cigno, olio su tavola, 57 x 78 cm. Bergamo, Accademia Carrara