Vicenza – Un architetto al tempo di Canova: Alessandro Papafava

30 Novembre 2019 – 13 Settembre 2020
Vicenza, Palladio Museum
UN ARCHITETTO AL TEMPO DI CANOVA: Alessandro Papafava e la sua raccolta
Sito web: https://www.palladiomuseum.org/exhibitions/papafava

Collaboratore di Giacomo Quarenghi, Padiglione corinzio

Apre sabato 30 novembre la mostra su una vicenda straordinaria: una raccolta di disegni di architettura rimasta intatta perché protetta per secoli nell’archivio di una nobile famiglia padovana, in grado di trasportarci in un mondo lontano, quello di Alessandro Papafava (1784-1861), architetto padovano cresciuto in tempi difficili ma fervidi di passioni, all’indomani della caduta della Serenissima.
L’eccezionale raccolta di 49 fogli di vario formato e di stampe di celebri architetti a cavallo tra due secoli – fra cui Giacomo Quarenghi, Giuseppe Camporese e l’inglese Joseph Michael Gandy – venne riunita da Alessandro tra il 1803 e il 1807. In quegli anni il giovane Papafava si trovava a Roma per volere della madre, preoccupata di allontanarlo dai suadenti ideali napoleonici che nel Veneto avevano sedotto più di un giovane aristocratico. Dopo un periodo trascorso tra Budapest, Dresda, Vienna e Berlino, era rientrato in Italia e, su consiglio del conterraneo Antonio Canova, aveva iniziato a studiare architettura presso l’Accademia di San Luca.

Dopo due secoli, questo prezioso materiale è stato generosamente donato dalla famiglia Papafava dei Carraresi al Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza perché fosse conservato al Palladio Museum. La donazione è stata fatta in memoria del conte Novello Papafava dei Carraresi e di sua moglie Bianca Emo Capodilista per volontà dei figli Benedetta, Alberto, Fina, Marsilio, Alessandro, Donata, nonché degli eredi dei non più viventi Lieta e Francesco.
La raccolta, conservata integra dalla famiglia Papafava per più di 200 anni, è costituita da materiali di altissima qualità grafico-pittorica e riveste un valore storico enorme: essa ci restituisce infatti una rara istantanea degli interessi di un giovane studente di architettura fra Sette e Ottocento, totalmente immerso nella cultura architettonica negli anni in cui i modelli del Neoclassicismo romano arrivarono nel Veneto, rivoluzionandone il gusto. Alessandro Papafava, giovane ed entusiasta studioso d’arte, oltre all’Accademia frequentava i più influenti atelier artistici, come i laboratori di Canova e della pittrice Angelika Kauffmann e quelli degli architetti Giuseppe Camporese, Vincenzo Balestra e Mario Asprucci, acquistando da loro le stampe e i bellissimi disegni acquerellati, insieme a quelli dell’inglese Joseph Michael Gandy, autore delle immaginifiche vedute dei progetti di Sir John Soane, e di Giacomo Quarenghi (di cui nel 2017 si è celebrato il bicentenario della morte). Tornato a Padova, Alessandro Papafava utilizzò quanto imparato a Roma sia nella riprogettazione delle sale e degli arredi dell’appartamento neoclassico nel palazzo di famiglia a Padova sia nel ridisegno austero delle facciate e degli interni nella villa di Frassanelle, ai piedi dei Colli Euganei.

Così facendo, mettendosi in contatto con l’ambiente artistico locale – conosceva certamente Giuseppe Jappelli – e condividendo i suoi studi, i “suoi disegni” e la sua esperienza, Alessandro contribuì concretamente all’affermazione e alla diffusione dello stile neoclassico nel Veneto. Per tutto il resto della sua vita continuò a coltivare gli stessi interessi, ricoprendo numerosi incarichi civici ed essendo nominato Membro dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e Deputato della Congregazione Provinciale di Padova.
La cura della mostra e del catalogo, dedicati alla collezione e al mondo di Alessandro Papafava, è stata affidata a due celebri studiosi: lo specialista irlandese Alistair Rowan, già presidente del Society of Architectural Historians of Great Britain e profondo conoscitore della raccolta, e Susanna Pasquali, docente alla Sapienza di Roma e membro del Consiglio scientifico del CISA Andrea Palladio, curatrice, fra l’altro, del volume dedicato al Settecento nella Storia dell’architettura nel Veneto (Marsilio 2012). Al loro fianco hanno lavorato specialisti dell’arte e dell’architettura del Sette-Ottocento, da Piervaleriano Angelini (Osservatorio Quarenghi, Bergamo) a Elena Catra (Università Ca’ Foscari, Venezia), da Fabrizio Di Marco (Università La Sapienza, Roma) a Stefano Grandesso (Galleria Carlo Virgilio & C., Roma).

IMMAGINE DI APERTURAAlessandro Papafava, Studio accademico di capitello corinzio e relativa trabeazione.

Black-friday – eBook scontati all’inverosimile

Anche noi ci uniamo al coro del Black Friday. Negli Stati Uniti si celebra a partire dal venerdì successivo al Giorno del ringraziamento, il quarto giovedì di novembre. A partire dal 1952, è il giorno col quale si iniziano le spese natalizie: uno shopping compulsivo grazie al quale assommare regali per le feste che si approssimano. Noi vi offriamo una selezione del nostro catalogo scontata del 50%, sotto forma di eBook. Sfogliate le anteprime e poi decidete! Buona lettura.

I movimenti civicratici fanno sentire la propria voce di cittadini

di Paolo Pantani

In Campania dobbiamo uscire dai soliti nomi di politici per la prossima campagna elettorale delle regionali. Nel frattempo Vincenzo Bianconi, candidato civico perdente nelle recenti elezioni regionali umbre, non appena eletto consigliere regionale umbro, ha  rappresentato la sua autonomia dalle due liste che lo avevano appoggiato,  vale a  dire P.D. e M.5 S. Ciò indispone l’ansia di controllo dei partiti. Eppure la strada del vero rinnovamento passa proprio attraverso il fare sentire rappresentate quelle vaste fasce che si annoiano rispetto agli attuali politici. Non a caso il cinquanta per cento non vota e anche nel cinquanta per cento che vota non c’è molto entusiasmo. I movimenti  civicratici  devono far sentire la propria voce di  cittadini per tutte le attività nei  comuni,  per la azione di tutela e salvaguardia dei lavoratori del Centro Medico Oplonti di Torre Annunziata,  per la azione a favore dei Navigators.

 E forse ci siamo per i Navigators! La lunga odissea dei 471 Navigator campani sta per terminare. L’A.N.P.A.L. ha appena comunicato che la Regione Campania ha superato finalmente le sue resistenze e ha dato il via libero ai contratti per i Navigator. Dopo oltre 5 mesi di battaglie stanno vincendo la tenacia dei Navigator e l’azione decisa del Difensore Civico, l’avvocato Giuseppe Fortunato, che ha trasmesso nuovi atti a De Luca, dopo la sua ingiustificata assenza del 12 novembre all’esame congiunto. Stanno crollando le resistenze della Regione Campania nonostante le minacce di  Vincenzo De Luca al nostro Difensore Civico. Questo dimostra che la tenacia vince sempre. Che cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?  Sicuramente che la giustizia trionfi. Per questo non ci arrenderemo e continueremo a vigilare con attenzione su questa vicenda incresciosa che ha gettato nello sconforto ben 471 vincitori di un concorso pubblico. 

E’ sicuro che alcune liste civiche saranno predisposte per la Campagna  Elettorale per la Regione Campania. Berlusconi ha espresso di nuovo la candidatura di Stefano Caldoro, mentre il Presidente uscente Enzo De Luca ha fatto sapere che non sa se il P.D. si presenterà, ma è sicuro che lui si ricandiderà. Per il M.5 S. siamo ancora in una fase fluida, stanno cercando un candidato espressione del movimento appoggiato da liste civiche. Noi faremo tutto il possibile affinchè chiunque venga eletto riconosca il valore del nostro progetto e delle nostre proposte. Noi civicratici, a differenza di tutti i partiti, appoggiamo una autorità indipendente, eletto per intervento della Magistratura, con un ampio e lungo mandato, quale il Difensore Civico presso la Regione Campania avvocato Giuseppe Fortunato. Non solo, è l’unico Ombusman candidato per la altissima carica di Mediatore Europeo che si svolgerà fra un mese al Parlamento Europeo di Bruxelles, con solo cinque candidati,  il suo valore è riconosciuto e apprezzato da tutti .

IMMAGINE DI APERTURA di Gerd Altmann da Pixabay   

Roma: GIOVANI CREATIVI Le origini del Genio

GIOVANI CREATIVI. Le origini del Genio
Roma, Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo – (Largo di Villa Peretti, 2)
19 novembre 2019 – 31 gennaio 2020

L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, presenta i ritratti fotografici di dodici talenti italiani under 30, che si sono distinti per sensibilità comunicativa nelle loro categorie artistiche e professionali, còlti all’interno delle più importanti aree archeologiche di Roma.

Federica Sofia Zambeletti / Kozarch (Architettura), Giovanni Vetere (Arte), Alain Parroni (Cinema), Burro Studio (Comunicazione Visiva), Michele Lazzarini (Cucina), Susanna Salvi (Danza), Antonio Facco (Design), Sofia Podestà (Fotografia), Davide Dattoli (Imprenditoria), Marzia Sicignano (Letteratura), Davide Gallo / PROGRAMMA (Moda), Yakamoto Kotzuga / Giacomo Mazzucato (Musica).

Palazzo Massimo (Roma)

A Roma, dal 19 novembre 2019 al 31 gennaio 2020, il Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo – ospita la mostra del progetto Giovani Creativi – Le origini del Genio che celebra il talento italiano. L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, curata da Nicola Brucoli e Carlo Settimio Battisti, direttori di TWM Factory, realizzata in collaborazione con il MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e con il Museo Nazionale Romano, esalta le capacità e le competenze di giovani artisti, professionisti e imprenditori dell’ultima generazione, attraverso l’esposizione dei ritratti di 12 talenti italiani under 30, che si sono distinti per sensibilità comunicativa nelle loro categorie artistiche e professionali: Federica Sofia Zambeletti / Kozarch (Architettura), Giovanni Vetere (Arte), Alain Parroni (Cinema), Burro Studio (Comunicazione Visiva), Michele Lazzarini (Cucina), Susanna Salvi (Danza), Antonio Facco (Design), Sofia Podestà (Fotografia), Davide Dattoli (Imprenditoria), Marzia Sicignano (Letteratura), Davide Gallo / PROGRAMMA (Moda), Yakamoto Kotzuga / Giacomo Mazzucato (Musica).

Le fotografie dei 12 creativi sono state scattate da Riccardo Ferranti all’interno delle più significative aree archeologiche della Capitale (Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, Foro di Augusto, Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo -, Parco Archeologico di Ostia Antica, Parco Archeologico dell’Appia Antica – Villa dei Quintili, Terme di Caracalla, Villa Adriana), a simboleggiare come attraverso l’interazione tra nuovi talenti e gli spazi della storia del nostro paese sia possibile perpetrare la cultura italiana. Le origini del genio italico, le sue radici profonde, le sue tracce diventano il fulcro della ricerca che mette in relazione i nuovi talenti con gli spazi della storia del nostro Paese. L’allestimento, composto da scatti celebrativi e narrativi del progetto, sarà completato dalle biografie e dalle interviste agli artisti che faranno luce sul loro percorso professionale. La realizzazione degli scatti celebrativi di Giovani Creativi è stata condotta da Riccardo Ferranti, le foto narrative sono di Simone Galli, mentre tutti i materiali video sono stati curati da Giovanna Di Lisciandro con il supporto di Alvin Fabbroni.

“Dopo aver rotto il tabù dei luoghi della cultura come spazi non vissuti dalle nuove generazioni, vogliamo intercettare la matrice del genio creativo nella storia dell’Italia e trasmetterla attraverso i Millennials. Per questo, affermano Nicola Brucoli e Carlo Settimio Battistii giovani creativi verranno stavolta ritratti nei siti archeologici più significativi di Roma.”

“Abbiamo cercato di condurre una ricerca delle nostre origini – continuano Nicola Brucoli e Carlo Settimio Battisti -, nei luoghi di scambio di idee, dove è piantato il seme della creatività italiana, che da sempre influenzano la nostra matrice espressiva. I luoghi di Giovani Creativi 2019 esprimeranno questo percorso culturale evolutivo ed espressivo, attraverso siti archeologici che meglio tracciano una visione completa della nostra radice artistica ed affidare questa eredità alla nuova generazione.”

La scelta di American Express di sponsorizzare questa iniziativa nasce dalla volontà di proseguire nel suo percorso di valorizzazione dei giovani talenti e del potenziale creativo presente nel nostro Paese, in grado di dare continuità all’enorme patrimonio artistico italiano, da sempre vanto in tutto il mondo. “Siamo orgogliosi di essere a fianco delle nuove generazioni poiché crediamo nell’importanza di investire sul futuro culturale italiano per garantire un’eredità artistica al nostro passato. In questa direzione l’innovazione e il digitale si fanno promotori di novità e rilanciano l’arte in tutte le sue forme per offrire opportunità di fruizione sempre nuove e interessanti. La vicinanza di American Express all’arte permette al brand di offrire esperienze speciali ai propri clienti, consentendo loro di vivere momenti unici grazie alla possibilità di approfondire le proprie passioni mediante un network di partnership qualificate e prodotti e servizi evoluti” commenta Tabitha Lens, VP, Head of Marketing, Products & Partnerships, American Express Italia.

L’iniziativa rientra appieno nella filosofia di lavoro di TWM Factory, gruppo di creativi e professionisti under 30 che si occupa di scoprire e valorizzare le giovani eccellenze, con l’obiettivo di esaltare e diffondere l’innovazione e la qualità italiana nel mondo. 

A promuovere le attività della Factory è The Walkman Magazine, rivista online (www.thewalkman.it), attiva dal 2013, che si propone come vetrina del talento Made in Italy, la cui indagine è rivolta da sempre ai creativi emergenti e alla narrazione della nuova generazione. Durante il periodo della mostra, numerose saranno le iniziative collaterali, come la serie di Talk, veri e propri momenti di confronto tra i giovani e gli archeologi dei musei, in cui far interagire direttamente il pubblico con i talenti emergenti, o come le lectio, dalla forte valenza didattica e formativa, nelle quali i professionisti dell’ambito culturale e della comunicazione illustreranno strumenti e tecniche per raccontare il processo creativo e spiegare come dar vita a un progetto integrato di comunicazione culturale. La prima edizione di Giovani Creativi, che si è tenuta lo scorso anno alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, ha vinto il contest “100 storie di creatività” organizzato da Lazio Creativo nella categoria comunicazione visiva e pubblicità, portando il team di TWM Factory tra i 100 creativi under 35 del 2018 nella Regione Lazio. A livello accademico, l’intera iniziativa è stata pensata e realizzata da ex studenti della Sapienza Università di Roma e della Rufa – Rome University of Fine Arts.

TWM Factory

TWM Factory, organizzatore e ideatore del progetto, è un’Associazione Culturale che si è distinta per la pianificazione di mostre ed eventi artistici, spendendosi per l’affermazione culturale di Roma e creando un network con diverse realtà del territorio con obiettivi e filosofie affini. TWM Factory è vincitore del Premio Creature 2017 e del contest “100 storie di creatività”. Ha progettato e realizzato la rigenerazione dello spazio Roma Smistamento. Ha inoltre partecipato a Contemporanemente Roma 2018 con la mostra “Domestic Boundaries” (parte del Festival Creature) e al Mese della Fotografia 2019 con la mostra “Segni Particolari”. Il progetto nasce e si fa forte dalle esperienze pregresse del team TWM Factory: The Walkman Magazine, Roma Smistamento e la prima edizione di Giovani Creativi hanno permesso di sviluppare elevate capacità organizzative, comunicative e curatoriali. Il team si configura con il medesimo schema, diviso in tre gruppi di lavoro, con cui l’anno scorso ha curato la mostra presso La Galleria Nazionale. All’intera produzione e realizzazione dell’iniziativa parteciperanno inoltre studenti tirocinanti da facoltà artistiche e progettuali di diverse Università e Accademie, con le quali TWM Factory ha già stipulato una collaborazione scientifica, rendendo “Giovani Creativi – Le origini del Genio” un’occasione di formazione e crescita professionale.

IMMAGINE DI APERTURAYakamoto Kotzuga (Backstage)

Quale futuro per il Mediterraneo?

Conferenza: “Quale Mediterraneo Per quale Futuro”
Roma, 29 Novembre, con inizio alle ore 9
Sala della cooperazione (Via Torino, 146)

Conferenza segnalata da Paolo Pantani

Nell’attuale metamorfosi della geopolitica quale ruolo e quale attenzione ha il Mediterraneo da parte della politica, delle istituzioni europee e nazionali, e degli attori sociali? L’instabilità, la vulnerabilità economica e sociale che vivono i paesi delle due sponde del Mediterraneo, ci costringono a rivedere, ripensare, innovare il nostro approccio ed impegno nell’area. Un nuovo paradigma della globalizzazione e dello sviluppo è possibile ed è necessario, invertendo la politica del rigore, dell’austerità in crescita e sviluppo sostenibile. Il Mediterraneo non può più essere il luogo di morti e respingimenti ma di scambi culturali, commerciali, industriali, l’antidoto per rafforzare la pace, la democrazia e la cooperazione tra i popoli.

La Conferenza “Quale Mediterraneo Per quale Futuro”, che si terrà a Roma, il prossimo 29 Novembre, con inizio alle ore 9, presso la Sala della cooperazione (Via Torino, 146), affronterà il tema delle sfide ed opportunità per le parti sociali e le istituzioni. Scopo della Conferenza è quello di fare un’analisi sulla situazione che stiamo attraversando, cercando di valutare, con il contributo dei diversi attori coinvolti, la dimensione più efficace per avviare una diversa politica di sviluppo e definire un programma comune in grado di affrontare le grandi sfide che anche la demografia ci pone.

Interverranno, sotto il coordinamento di Anna Rea, responsabile UIL Area Euromed: Marco Venturelli, Segretario Generale di Confcooperative; Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL; Alberto Negri, ISPI; Vincenzo Boccia, Presidente Confindustria; Cristina Antofianazas, Vice—Segretaria Generale UGT Spagna; Nouredd ine Taboubi, Segretario Generale UGTT Tunisia; Yvan Ricordeau, Segretario Nazionale CFDT Francia; Rachid Malaoui, Segretario Generale CGATA Algeria; Augusto Praga, Segretario Relazioni Int./i – CGTP—IN Portogallo; Mohammed El Wafy, Segretario Nazionale UMTMarocco; Vasiliki Kratimenou, Dipartimento Internazionale – GSEE Grecia; Zeinab Fouad Aly Hamd, Presidente EDLC Egitto; Nermin Sharif, Segretaria Generale GFF UL Libia; Salim Lebacha, Segretario Generale UGTA Algeria; Luca Visentini, Segretario Generale CES; Enzo Avitabile, Artista; Francesco Rocca, Presidente Croce Rossa Internazionale; Giuseppe Romano, Presidente Cise Confederazione italiana sviluppo economico; Andrea Cozzolino, Presidente Delegazione PE per le Relazioni con i paesi del Maghreb (DMAG); Mohamed Doweidar, Ministro perin Affari Economici e Commerciali – Egitto; Emanuela Del Re, Viceministro per gli affari esteri e la Cooperazione Internazionale; Francesco Boccia, Ministro per gli Affari regionali; Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale aggiunto UIL.

IMMAGINE DI APERTURA: Foto di Jill Wellington da Pixabay  

Collezioni: Il Museo del Novecento a Milano

Museo del Novecento
Milano, Italia

Il Museo del Novecento, all’interno del Palazzo dell’Arengario in piazza del Duomo, ospita una collezione di oltre quattromila opere di arte italiana del XX secolo. Il museo – inaugurato al pubblico il 6 dicembre 2010 – nasce con l’intento di diffondere la conoscenza dell’arte del Novecento e di consentire una migliore e più ampia visione delle collezioni che Milano ha ereditato nel tempo. Accanto all’attività espositiva, il museo è impegnato nell’opera di conservazione, studio e promozione del patrimonio culturale e artistico italiano del XX secolo con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico ampio e trasversale.

VISITA LA COLLEZIONE SU GOOGLE ARTS & CULTURE MUSEO DEL NOVECENTO MILANO, ITALIA


Il Museo del Novecento di Milano è una esposizione permanente di opere d’arte del XX secolo ospitata all’interno del Palazzo dell’Arengario e dell’adiacente Palazzo Reale di Milano. Il museo ha assorbito le collezioni del precedente Civico Museo d’Arte Contemporanea (CIMAC) il quale era collocato presso il secondo piano di Palazzo Reale e che venne chiuso nel 1998.
CONTINUA LA LETTURA SU WIKIPEDIA

Traveland – Perché visitare il Museo del 900 di Milano

IMMAGINE DI APERTURA – Particolare de Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Fonte: Wikimedia Commons)

E là dove una volta sorgeva il Vaudeville, oggi sorge, fontana di luce, il Paramount

Dopo vari anni dalle precedenti pubblicazioni, torna in libreria “Souvenirs” di Alberto Savinio per la Piccola Biblioteca Adelphi. Queste cronache di uno spaesamento esistenziale sono state pubblicate per la prima volta nel 1945 con Nuove Edizioni Italiane, e riproposte da Sellerio nel 1976. Savinio, fratello minore del pittore Giorgio de Chirico, passeggiando in una Parigi mutata da quella conosciuta negli anni precedenti, compone una sorta di atlante di usi e costumi ormai lontani. L’articolo che proponiamo è di Lavinia Torti, dottoranda in culture letterarie e filologiche all’Università di Bologna, e compare sul sito web “Il Tascabile”.

LEGGI SU “IL TASCABILE” Parigi è nuda
ALBERTO SAVINIO SU WIKIPEDIA

IMMAGINE DI APERTURA  Foto di Gerhard Bögner da Pixabay

Lucca: Photolux Festival – Mondi|New Worlds

Lucca
Dal 16 novembre all’8 dicembre 2019
Photolux Festival – Mondi | New Worlds

30 mostre diffuse in sette sedi nel cuore della città toscana, per uno degli appuntamenti di fotografia più interessanti del panorama europeo.

Tra le esposizioni più attese, quella che celebra il 50° anniversario del primo uomo sulla Luna, l’anteprima italiana del progetto Gossan: Mars Mission di Joan Fontcuberta, l’antologica di Romano Cagnoni a un anno dalla sua scomparsa.

Jorge Perez Higuera, dalla serie “The Other Side”; © Jorge Perez Higuera” title=”Jorge Perez Higuera, dalla serie “The Other Side”; © Jorge Perez Higuera

Dal 16 novembre all’8 dicembre 2019, Lucca ospita la nuova edizione di Photolux Festival – Biennale Internazionale di Fotografia di Lucca, uno degli appuntamenti più interessanti e attesi del panorama europeo, interamente dedicati alla fotografia. L’iniziativa, diretta da Enrico Stefanelli, propone un ricco programma che ruota attorno al tema Mondi | New Worlds, con 30 mostre, diffuse in sette sedi espositive del centro della città, conferenze, workshop, letture portfolio, incontri con i protagonisti della fotografia internazionale.

“In un anno in cui importanti avvenimenti della storia arrivano al loro anniversario – afferma Enrico Stefanelli, direttore della Biennale Internazionale di Fotografia di Lucca -, abbiamo voluto volgere lo sguardo, attraverso la narrazione fotografica, ad alcuni dei momenti salienti del Novecento. Narrate nell’oggi o nell’allora, abbiamo raccolto storie che raccontano di conquiste, di rivoluzioni, di percorsi che hanno portato oltre i muri. Dalla conquista della Luna, passando per la caduta del muro che divideva Berlino in due città, la rivoluzione iraniana e la strage di Tienanmen, fino alla Russia di Lenin”.

Mondi|New Worlds – prosegue Enrico Stefanelli – è quello slancio verso la volontà di cambiare il passato, costruendo nel presente un mondo nuovo da consegnare al futuro: il racconto di avvenimenti che hanno per sempre mutato il corso della storia, nella volontà e nella speranza di rendere il mondo un posto migliore”.

Il percorso espositivo si apre idealmente al Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca, con la collettiva dal titolo 2:56 AM. To the Moon and Back (a cura di Enrico Stefanelli, Chiara Ruberti, Naima Savioli, Alessia Locatelli, Chiara Dall’Olio, Alessandro Romanini e Andrea Pacifici) che celebra il 50° anniversario del primo uomo sulla Luna, attraverso una selezione di immagini dell’archivio NASA e opere di autori quali Antonio Biasiucci, Vincent Fournier, Alberto Giuliani, Jorge Peréz Higuera, Kaja Rata, Edoardo Romagnoli, Penelope Umbrico, Francesco Zizola e altri, oltre a installazioni video e sonore, oggetti e sculture, che restituisce i diversi approcci con i quali la fotografia (contemporanea e storica), le arti visive e plastiche, il cinema, il fumetto e la musica hanno guardato allo Spazio e più in particolare alla Luna.

Il visitatore è condotto in un viaggio esperienziale e didattico nell’immaginario di una delle conquiste che più hanno segnato l’intera umanità. La rassegna, col patrocinio dell’ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e del Ministero della Cultura di Asgardia, funge da pretesto per rileggere la storia dell’uomo, fatta di sfide, di sforzi individuali e collettivi che ne hanno cambiato il corso: piccole e grandi rivoluzioni che hanno abbattuto muri e costruito nuovi Mondi.

Le iniziative di Photolux Festival 2019 hanno un elemento comune che le contraddistingue,  documentare il desiderio umano di spingersi al di là dei propri limiti, grazie a un programma che varia dalla scoperta di nuovi pianeti attraverso l’esplorazione spaziale fino a un’approfondita analisi delle rivoluzioni sociali e politiche del Novecento, in particolare di questi ultimi cinquant’anni – dall’Iran alla Cina, dall’Est Europa a Cuba –, avvenimenti che hanno consegnato alla storia luoghi diversi da quelli fino ad allora conosciuti, superando confini e convenzioni.

IMMAGINE DI APERTURAPrimo piano dell’orma di un astronauta sulla superficie lunare scattata durante l’attività extra veicolare dell’Apollo 11, 20 luglio 1969; © NASA Archive

Vito Mancuso – La forza di essere migliori

Viviamo secondo un modello di sviluppo che adora gli oggetti, non la lettura, la cultura, la partecipazione sociale e politica. Consumiamo, inquiniamo, ma così devastiamo noi stessi e il nostro pianeta. Essere migliori è diventato quindi un’urgenza, e il lavoro etico e spirituale una necessità non rimandabile. Ma come far na­scere, in noi, il desiderio di praticare il bene? Dove trovare una motivazio­ne che sappia liberarci dalle catene dell’effimero della società, una forza motrice che dia impulso al nostro costante bisogno di guarigione e al nostro infinito desiderio di bellezza?

CONTINUA LA LETTURA SU IL LIBRAIO.IT

SFOGLIA LE PRIME PAGINE

IMMAGINE DI APERTURA: Foto di kropekk_pl da Pixabay 

10 – PITTURA E GRAFFITISMO DEGLI ANNI OTTANTA – Achille Bonito Oliva

Alla fine degli anni Settanta, i conflitti socio-politici mondiali e le crisi petrolifere portano al graduale esaurimento dell’ottimismo che aveva caratterizzato il decennio del boom economico e dell’idea di progresso come bene collettivo. Per descrivere questa nuova condizione di spaesamento e incertezza, il filosofo francese Jean-François Lyotard propone nel 1979 la categoria interpretativa di “società postmoderna”, la cui caratteristica peculiare è il venir meno delle “grandi narrazioni” di illuminismo, idealismo e marxismo, che erano state garanti della coesione sociale e delle utopie rivoluzionarie.

IMMAGINE DI APERTURA by Ichigo121212 da Pixabay