Giuseppe De Nittis – Passa un treno

Passa un treno, 1880, Pinacoteca De Nittis, Barletta

IL DIPINTO

Passa un treno è un dipinto di Giuseppe De Nittis. Realizzato prima del 1880, è conservato alla Pinacoteca De Nittis di Barletta. Fu presentato la prima volta alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, nel 1880. Passa un treno fu esposto a Parigi alla Expotition J. de Nittis. Tableaux, pastels, acquarelles, dessins, études et croquits, nel 1886. Appartiene al gruppo di opere che, dopo la morte del pittore, furono donate dalla moglie Léontine Gruville al Comune di Barletta, città natale del pittore. In un primo tempo la critica assegnò il dipinto al 1869 e sostenne che il soggetto era ambientato in una campagna dell’Italia meridionale. La data fu in seguito posticipata al 1878-1879: il fazzoletto, portato dalle due contadine in primo piano, e l’albero di betulla non potevano non riferirsi a una campagna francese, oppure fiamminga.

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Giuseppe De Nittis nel 1875

L’ARTISTA

Giuseppe Gaetano De Nittis (Barletta, 25 febbraio 1846 – Saint-Germain-en-Laye, 21 agosto 1884) è stato un pittore italiano vicino alla corrente artistica del verismo e dell’Impressionismo. Giuseppe Gaetano De Nittis nacque a Barletta nel 1846, figlio quartogenito di don Raffaele De Nittis e donna Teresa Emanuela Barracchia. Prima che nascesse, il padre fu arrestato per motivi politici, e, appena uscì di prigione due anni più tardi, si tolse la vita. Rimasto orfano sin dall’infanzia, crebbe con i nonni paterni, e dopo il suo apprendistato presso il pittore barlettano Giovanni Battista Calò, si iscrisse nel 1861 – contro il volere della famiglia – all’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Mancinelli e Gabriele Smargiassi. Di indole indipendente e insofferente verso qualunque tipo di schema, si mostrò disinteressato alle nozioni ed esercitazioni accademiche, tanto che fu espulso per indisciplina due anni più tardi. Assieme ad altri pittori, fra cui Federico Rossano e Marco De Gregorio, si diede alla composizione all’aria aperta (dipingevano generalmente a Portici), specializzandosi nella riproduzione di paesaggi porticesi, partenopei e barlettani. Nel 1864 fu notato da Adriano Cecioni e l’anno successivo fondò la Scuola di Resìna, corrente italiana sul tema del realismo.

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