Il vino? Uno strumento di relazione – Paolo Pantani intervista i professori Bruno de Concilis e Pasquale Persico

Paolo Pantani, nella sua rubrica in onda su Canale 695, emittente partenopea, s’intrattiene con i suoi ospiti su di un tema estasiante, nel vero senso della parola. Il professore Pasquale Persico, ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Salerno e il professore Bruno de Concilis, rettore dell’Ateneo di Vini Erranti. Parleranno di terroir, che nel linguaggio degli specialisti dell’enogastronomia, indica il rapporto tra un prodotto agricolo e il territorio in cui è coltivato. Il prodotto in questione è naturalmente il vino e sul vino l’intera trasmissione si svolge, mettendo in luce le molteplici sfaccettature positive, che, se colte nel modo più opportuno, prospettano possibilità economiche migliori per i nostri territori: un vero e proprio passaporto per il futuro.

Paolo Pantani su Canale 695

IMMAGINE DI APERTURA Illustrazione ArtTower da Pixabay 

Biblioteca Regionale Universitaria: Messina e le cure al soldato Cervantes, nel solco delle conquiste della Medicina e della Farmacia nel XVI e XVII secolo

Nel rispetto delle misure anti-Covid e previa  esibizione di green pass, venerdì 26 novembre 2021, alle ore 17, in occasione del 450° della Battaglia di Lepanto e del ricovero di Cervantes nel Grande Ospedale, avrà luogo presso la Biblioteca Regionale “Giacomo Longo” di Messina, in occasione del 450° della Battaglia di Lepanto, l’evento titolato:

Messina e le cure al soldato Cervantes, nel solco delle conquiste della Medicina e della Farmacia nel XVI e XVII secolo.
Testi di Miguel De Cervantes Saavedra e scritti intorno alla Sua figura

In esposizione pregevoli testi del Fondo Antico, tratti dal Catalogo d’Istituto “Medicina e Farmacia dal 1497 al 1830”, altre pubblicazioni rare di Cervantes e testi moderni sulla figura, produzione e permanenza a Messina di Cervantes. All’inaugurazione della mostra, in presenza tra l’altro di Autorità cittadine, precederà una conferenza per ricostruire il ricovero di Cervantes nell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia,reso dal Manager delle Professioni Sanitarie, Pedagogista e Fisioterapista, Dott. Filippo Cavallaro.
Faranno da corollario alla manifestazione culturale i costumi storici di Bettina Cascio Gioia-Associazione Corteo Storico Carlo V (Nicosia) e la presenza dei figuranti dell’Associazione storico-culturale Tercio Viejo de Sicilia.
Vi attendiamo numerosi!

Post dell’evento sono presenti sulle pagine social della Biblioteca:
FACEBOOK
INSTAGRAM

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e/o suggerimenti.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Ufficio Relazioni con il Pubblico
Funzionario Direttivo: Maria Rita Morgana

urpbibliome@regione.sicilia.it
tel.090674564

IMMAGINE DI APERTURA – Locandina

Vincenzo Scolamiero a Siena con la mostra “Del silenzio e della trasparenza”

Sotto le volte medievali si alternano 60 grandi tele, lavori su carta, libri d’artista, video e altri materiali, frutto di una rigorosa ricerca che muove dalla forza astraente della poesia e della musica e prende forma in una pittura lenta, sedimentata, allo stesso tempo concreta e misteriosa. 

Del silenzio e della trasparenza

Pittura, musica, poesia e oro in mostra
Vincenzo Scolamiero a Siena
Palazzo Pubblico – Magazzini del Sale

SIENA, PALAZZO PUBBLICO – MAGAZZINI DEL SALE
27 NOVEMBRE – 9 GENNAIO 2022
INAUGURAZIONE 27 NOVEMBRE ORE 11.30-17

Il dialogo tra pittura, musica e poesia vanta una solida tradizione italiana. Spartiti, antifonari, note e pentagrammi sono sempre apparsi nei dipinti, dal Medioevo all’Ottocento; e innumerevoli artisti, nel tempo, sono stati musici e poeti, compositori o esecutori, in un dialogo costante che solo agli esordi del secolo scorso si trasforma nell’inedito linguaggio dell’astrazione, allorché la pittura trova nel lessico musicale o lirico la ragione per abbandonare le forme della realtà, e con esse la mimesi.

Eppure tra i vasti ambienti in laterizio, splendido esempio di recupero di spazi pubblici fino a mezzo secolo fa dimenticati, sono esposti una sessantina di lavori nei quali il rapporto tra le tre arti non proviene dalla tradizione, né attinge a scontate reciprocità, ma fonda una prassi espressiva vitalissima e nuova.

Protagonisti della personale di Vincenzo Scolamiero, che già dal titolo Del silenzio e della trasparenza argomenta in bella forma arcaica lo spirito che la anima, sono alcuni recenti cicli di grandi tele e quaderni d’artista. Lavori eseguiti con pigmenti vari, inchiostri, chine e scintillanti polveri metalliche, a comporre forme solide e piane, lastre di colore e pieghe terrestri, tagliate dalla luce e scompaginate da un vento ancestrale. 

Dell’azzurro silenzio-1 Omaggio a Luigi Nono, 2020

Il tema centrale è, certo, il rapporto con la musica e la poesia, e celebra l’incanto che l’artista romano ha provato nell’incontro con alcuni grandi compositori contemporanei – tra gli altri, Birtwistle, Ades, Reich, Adams e certa musica minimalista o liturgica, oltre al suo amato Luigi Nono, cui è dedicata una sezione – e in quello con i tanti poeti cari, cui si aggiungono alcune recenti scoperte, quali le liriche del premio Nobel Louise Glück. Ma per Scolamiero musica e poesia non sono riecheggiamenti, né evocazioni di atmosfere. Il rapporto è necessario e reciproco: la sua pittura si nutre di esse, ne trae senso e ne restituisce immagine, in una fluidità di relazioni e rimandi che cerca tra le arti un filo conduttore eterno e immutabile.

Ogni potente suggestione nuova non fa che esaltare forme e spazi già sedimentati, nella ricerca figurativa di Scolamiero, che sia la forza primigenia delle composizioni di Birtwistle a sommuovere come un terremoto le zolle e le carte dipinte, o l’ossessiva ciclicità dell’antifona medioevale che scarta di un soffio il ritmo di alcune sue serie figurative, oppure l’eco tellurica dei versi della Louise Glück che aiuta l’artista a esplorare le profondità dell’ombra. 

Ma un terzo protagonista accende le tele in mostra. Se la poesia e la musica alimentano l’immaginazione e indirizzano le forme, una recente sperimentazione materica ne orienta il lume, per dirla con Leonardo, e nel contempo restituisce concretezza e verità alla tensione ideale: con l’uso originalissimo di preziose polveri lamellari, le stesse usate nei laboratori di restauro e doratura, Scolamiero accumula altro spazio, spinge verso il piano limite dei dipinti con ampie stesure luminescenti – declinando ori rosati, arancio e grigi – che si piegano come lastre preziose sotto una forza misteriosa. L’oro invade tutto, dalle superfici luminose alle più oscure cavità, accende le ombre e risplende nei colori. E sembra, qui al pianterreno del Palazzo Pubblico, volere rendere omaggio all’illustre scuola senese che dal Medioevo al Rinascimento ha insegnato a generazioni di grandi artisti a stendere dolcemente la foglia dorata sui fondi lignei, poi a lucidarla e a punzonarla per le aureole, gli orli dei manti, le cornici e le ali degli angeli.

Alle tele si aggiunge la produzione di tre cicli di libri d’artista, altro modello raro di commistione tra lessico musicale o poetico ed espressione figurativa. Gli esemplari sono frutto della collaborazione con il poeta Milo De Angelis – da cui sono state realizzate 12 opere uniche – e con la compositrice Silvia Colasanti, dallo scambio con la quale ne sono uscite sette del tipo partitura/pittura.

Un terzo libro d’artista è stato commissionato dalla Federazione Unitaria Scrittori Italiani per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. È un’altra delle speciali sperimentazioni espressive in cui Scolamiero lascia sgorgare e scorrere il flusso della fascinazione sollevata dalla grande poesia dantesca, per poi incanalarla nel serrato e rigoroso processo della creazione artistica.

La mostra è presentata dal Comune di Siena, ideazione e cura inner room – Siena, ed è realizzata in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma, e con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Roma e del Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Rende (CS).

In occasione dell’esposizione sarà disponibile il catalogo con testi delle storiche dell’arte Francesca Bottari, Tiziana D’Acchille, Giuliana Stella, pubblicato da De Luca Editori d’Arte in Roma.

In collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, una selezione di tavole del libro/opera “Ogni cosa ad ogni cosa ha detto addio”, realizzato con la compositrice Silvia Colasanti, saranno esposte nei locali della Chigiana Art Café, in Via di Città, 89, Siena.

Earth dances Omaggio a Harrison Birtwistle, 140×190

Biografia

Diplomato in Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, nel 1986.

È docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma, città nella quale vive e lavora.

Inizia la sua attività artistica con la mostra personale presentata da Antonio Alessandro Mercadante presso la Galleria Ferro di Cavallo a Roma nel 1987, viene selezionato nello stesso anno per la più importante rassegna di quegli anni rivolta agli artisti emergenti del Comune di Roma, Assessorato alla Cultura: Giovani Artisti a Roma III dove ha una sala personale nel Palazzo delle Esposizioni di Roma. Del 1990 l’incontro con Maurizio Calvesi che presenterà una sua mostra personale nella Galleria de’Serpenti di Roma nel 1991. Nel 1995 inizia la collaborazione con la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma e nel 1999 la doppia personale Laura Barbarini e Vincenzo Scolamiero sempre alla Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea. Del 1996 la personale alla galleria AA.M-Architettura Arte Moderna a cura di Fabio Briguglio e Francesco Moschini. Numerose da allora le mostre personali e le rassegne espositive di carattere nazionale e internazionale, alle quali ha partecipato: dalla Quadriennale Romana, alla Biennale di Venezia, dalla Biennale d’Arte Sacra curata da Maurizio Calvesi, alla rassegna The return of the cadavre exquis del Drawing Center di New York, alla mostra Italia,Giappone-venti artisti a confronto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, curata da Augusta Monferini.

Viene più volte invitato al Premio Michetti dove vince il primo premio nell’estate del 2014, e ancora espone al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Chiostro del Bramante sempre di Roma, alla Casa dei Carraresi di Treviso e a Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto. Nella primavera del 2014 il suo lavoro è stato esposto a Palazzo Fava a Bologna nella mostra curata da Marco Goldin La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, nella rassegna Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose. Collaborazione, questa, con Marco Goldin, che lo invita nelle sue rassegne già dal 1996, nella mostra itinerante Pitture il Sentimento e la Forma – Artisti italiani degli anni cinquanta e sessanta alla Casa dei Carraresi di Treviso, e nella mostra Pittura d’Italia paesaggi veri e dell’anima, del 2009 presso Castel Sismondo a Rimini, dello stesso anno la partecipazione al XLVII Premio Vasto d’Arte Contemporanea – L’Icona Ibrida, a cura di Gabriele Simongini, Vasto, Chieti.

Inoltre sue mostre personali sono state ospitate in rilevanti spazi pubblici:  la mostra La piuma e la pietra nella Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea della Repubblica di San Marino – Logge dei Balestrieri, la mostra Invito a palazzo arte e storia nelle banche, nelle sale della Banca Nazionale del Lavoro, Sede Centrale di Roma, la mostra Col niente e la rugiada  presso la Galleria d’Arte Comunale d’AC di Ciampino, e L’incongruo naturale nella Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta, nel Museo Carlo Bilotti di Roma.

Nel 2014, 2015 e 2017 è presentato al Busan Art Fair di Busan in Korea introdotto dalla Kips Gallery di New York. Nel 2014 è presente in Korea a Seul nella mostra Ariadne’s thread – con Luca Coser, Enrico Luzzi, Vincenzo Scolamiero, curata da Ken Kim e Nicola Davide Angerame per la galleria and.n Gallery di Seul.

Nel mese di maggio 2015 è invitato a New York per una residenza d’artista dalle gallerie Kips Gallery, bcs Gallery e ARNPY, Long Island, New York, conclusasi con la mostra There are reasons a cura di Nicola Davide Angerame.

Altre importanti mostre personali sono: 2008 In un giro di vento presso la Galleria Delloro di Roma, nel 2014 Senza permesso in un campo, presso la Galleria Porta Latina di Roma con testi in catalogo di Lorenzo Canova e Antonio Mercadante e nel 2016 la personale L’incongruo naturale presso la Pinacoteca Comunale d’arte Contemporanea di Gaeta con testi in catalogo di Giorgio Agnisola, Marcello Carlino e Claudio Crescentini.

Nel 2017 inizia un rapporto di collaborazione con la compositrice Silvia Colasanti per la quale elabora video scenografie e immagini per il frontespizio ed il booklet del Requiem “Stringeranno nei pugni una cometa” commissionato alla compositrice dal 60” festival dei Due mondi di Spoleto per commemorare le vittime dei terremoti in centro Italia. Le video scenografie sono state proiettate durante l’esecuzione del concerto finale del Transart Festival di Bolzano nel settembre 2017. Nel 2018 termina la realizzazione di sette libri-opera realizzati a quattro mani con la compositrice Silvia Colasanti sul suo Quartetto d’Archi: Ogni cosa ad ogni cosa ha detto addio, per le Edizioni Eos-Libri d’Artista di Piero Varroni in Roma. Nello stesso anno viene invitato ad esporre presso l’Art Museum di Phoenix – China nella rassegna Italian Contemporary Art of Cross-Cultural Vision, a cura di Zhang Yidan e Wang Shengwen. Nel 2019 tiene l’importante mostra personale Della declinante ombra presso il Museo Carlo Bilotti di Roma, che segna la presenza di quasi 12.000 visitatori, la mostra è stata a cura di Gabriele Simongini, con catalogo De Luca Editore d’Arte.

Nel luglio dello stesso anno la mostra Turbulence con la Galleria Mizuma Kips & Wada Art Gallery di New York e sempre nel 2019 la doppia mostra personale Distico – Piero Sadun Vincenzo Scolamiero a cura di Marco di Capua per la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma.

Nel marzo 2021 al Museo Napoleonico di Roma la mostra Le altre opere – Artisti che collezionano artisti, a cura di Lucilla Catania, Daniela Perego, Claudio Crescentini, Federica Pirani, Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale, Sovrintentenza Capitolina, Roma

È rappresentato a Roma dalla Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea


Ufficio stampa Melasecca PressOffice
Roberta Melasecca
tel. + 39 3494945612-
email: info@melaseccapressoffice.it


SCHEDA INFO

Titolo mostra: Vincenzo Scolamiero – Del silenzio e della trasparenza

Luogo Museo: Palazzo Pubblico – Magazzini del Sale – Piazza del Campo 1, Siena

Apertura al pubblico: Inaugurazione 27 novembre 2021 h.11.30 – 17.00

Promossa da: Comune di Siena,

Ideazione e cura: inner room, Siena

In collaborazione con:                                  
Fondazione Accademia Musicale Chigiana,
Galleria Edieuropa – QUI arte contemporanea
Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – Arte Contemporanea

Con il patrocinio di: Accademia di Belle Arti di Roma

Catalogo: De Luca Editori d’Arte in Roma

Info Mostra: 27 novembre 2021 / 9 gennaio 2022

Servizi museali


SPONSOR SISTEMA MUSEI CIVICI

ORARI:
dal lunedì alla domenica dalle ore 10, 00 alle 18,00 (chiusura biglietteria 17, 15)
Natale: Museo chiuso
Capodanno: 12.00 – 18.00

BIGLIETTI (Museo Civico + Magazzini del Sale)
Intero € 10,00
Ridotto € 9,00
– ragazzi da 12 a 19 anni, over 65, studenti universitari non iscritti ad istituzioni universitarie senesi, militari, categorie convenzionate
Biglietto famiglia (2 adulti+minori da 11 a 18 anni) € 22,00

Gratuito:
– residenti nel Comune di Siena, minori di 11 anni, scuole pubbliche ed universitarie senesi, docenti accompagnatori, accompagnatori gruppi, portatori di handicap e relativo accompagnatore, giornalisti
biglietti cumulativi: Museo Civico + Santa Maria della Scala € 14,00
Biglietti integrati: Museo Civico + Santa Maria della Scala + Pinacoteca Nazionale di Siena € 20,00

INFO E PRENOTAZIONI
Tel.: 0577-292614/15
E-mail: ticket@comune.siena.it
on line:  B-ticket

I biglietti cumulativi sono prenotabili su: ticket@comune.siena.it  
sul sito del museo civico e al 0577292615
oltre che sul sito del SMS al 0577286300  
sienasms@operalaboratori.com 

Rancate (Mendrisio) – L’INCANTO DEL PAESAGGIO. Disegno, arte, tecnologia

È un originale confronto quello che la Pinacoteca Cantonale Züst propone in questa mostra. Il confronto/raffronto tra arte e tecnologia nel racconto del paesaggio, nello specifico, dei diversi ambienti del Canton Ticino. L’arco temporale preso in esame dalla mostra è quello a cavallo tra ‘800 e ‘900, momento di importanti innovazioni nell’arte e altrettanto nella tecnologia. 

13 Novembre 2021 – 25 Aprile 2022
Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst

L’INCANTO DEL PAESAGGIO
Disegno, arte, tecnologia

A cura di: Paolo Crivelli, Giulio Foletti, Filippo Rampazzi
Coordinamento: Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla

Francesco Solari: Paliotto d’altare con Paesaggio (1732).
Scagliola dipinta e intarsiata, lastra unica, 188.5×104 cm. Motto di Dongio, Chiesa di San Pietro

Tra la metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento il territorio ticinese è stato gradualmente scoperto e descritto da molti naturalisti e uomini di scienza, da geografi, fotografi, pittori, storici dell’arte: essi hanno percorso e analizzato, sia con gli strumenti scientifici, sia attraverso gli strumenti tecnici propri della loro epoca e del loro mestiere (il disegno, il rilievo morfologico, l’incisione, la fotografia, la pittura ad olio…) il paese in cui vivevano e operavano.

È un territorio interamente costruito, nella sua fisicità, da un’onnipresente e aspra natura alpina e soprattutto dagli uomini che nel corso dei secoli l’hanno utilizzata, vissuta e talvolta trasformata: è un’opera aperta, sempre plasmabile, che racchiude in sé, in un grande palinsesto, elementi naturali che talvolta assurgono a simbolo cui gli abitanti hanno costantemente attribuito una funzione e un significato differente nel corso del tempo, manufatti ed edifici utilitari o rappresentativi che ne hanno profondamente modellato l’aspetto.
Questa esposizione vuole illustrare le intuizioni e le tecniche utilizzate da coloro che, a partire da metà Ottocento, guardarono e interpretarono con occhi nuovi e nuovi strumenti di indagine il loro territorio. Nacquero così le prime elaborazioni cartografiche, le carte topografiche Dufour e Siegfried, allestite secondo aggiornati criteri geodetici e trigonometrici, misurati e stabiliti con precisione (e grandi fatiche) sul terreno.

Qualche tempo dopo fu elaborata una prima catalogazione dei monumenti più significativi esistenti sul territorio ticinese, sotto l’impulso del padre della storiografia artistica elvetica Johann Rudolf Rahn (1841-1912). In mostra si espone una serie di disegni del suo allievo e aiutante Hermann Fietz (1869-1931), che illustrò e rilevò con oggettività e precisione non solamente i monumenti maggiori, ma anche il contesto e il paesaggio che li conteneva. Con uguale acribia operarono anche i primi naturalisti – tra tutti non si può non ricordare Luigi Lavizzari (1814-1875) uomo di scienza ma anche politico – che descrissero con precisione le componenti del paesaggio naturale raccogliendo e catalogando i più differenti materiali. La prima parte dell’esposizione vuole quindi dar conto di questa grande operazione analitica, che da subito fu accompagnata non solamente dal disegno e dalla cartografia ma anche dalla fotografia.

La seconda parte si concentrerà invece sulla presentazione di alcuni aspetti particolarmente significativi del territorio ticinese (il bosco e la selva castanile; il vigneto; il territorio alpino e glaciale; l’ambiente lascustre) grazie alle opere di artisti (quelli noti come Luigi Rossi, Edoardo Berta, Filippo Franzoni, Ugo Zaccheo ma anche di quelli meno noti come Remo Patocchi, Regina Conti, Emilio Maccagni…) che interpretarono e diedero un nuovo significato a questi paesaggi.
Questi dipinti saranno messi a confronto, ove possibile, con i materiali elaborati da naturalisti, geografi e fotografi per restituire un sguardo di insieme su come veniva percepito e rappresentato il paesaggio, secondo un nuovo modo di sentire e un fortissimo interesse.

Chiuderà l’esposizione uno sguardo, inevitabile e peraltro dovuto, sul futuro. Oggi il paesaggio è letto attraverso l’informatica, le nuove tecnologie (il rilevamento fotogrammetrico; il Laser scanner e i droni) e la geomatica. Questi strumenti ci permettono di avere una percezione e quindi un’interpretazione nuova e inedita del paesaggio, che non sarà certamente l’ultima.
Il nostro territorio, con i suoi contenuti naturali e antropici, sarà sempre per chi vi abita fonte inesauribile di nuove storie, magie e meraviglie: un paesaggio incantato, per l’appunto. Una postazione presenta inedite e suggestive riprese con i droni e la loro rielaborazione attraverso un modello in 3D.


INFORMAZIONI

Testi in catalogo di
Mariangela Agliati Ruggia (presentazione vol. 1)
Ignazio Cassis (presentazione vol. 2)
Paolo Crivelli
Claudio Ferrata
Giulio Foletti
Thomas Müller
Filippo Rampazzi
Stefano Romani
Carlo Silini
Gianmarco Talamona

Allestimento

Progetto
Martino Pedrozzi e Sidi Vanetti
Direzione lavori e coordinamento
Paolo Bianchi
Alessandra Brambilla
Realizzazione
Dipartimento delle finanze e dell’economia,
Sezione della logistica
con
Piercarlo Bortolotti
Enzio Cereghetti

Orari, prezzi e servizi:
13 novembre 2021 – 25 aprile 2022
Da martedì a venerdì: 9-12 / 14-18
Sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18
Chiuso: il lunedì; 24, 25 e 31/12
Aperto: 1/11; 8, 26/12; 1, 6/01

intero: CHF/€ 10.-
ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF/€ 8.-
Visite guidate su prenotazione anche fuori orario; bookshop; audioguide; parcheggi nelle vicinanze.
Si accettano Euro.

Ufficio stampa
per la Svizzera:
Pinacoteca Züst
Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
Tel. +41 (0)91 816.47.91
decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
www.ti.ch/zuest

per l’Italia:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Padova, Italia
Tel. +39 049.663.499 (Simone Raddi)
gestione2@studioesseci.net
www.studioesseci.net

COME RAGGIUNGERE LA PINACOTECA ZÜST
Rancate (Mendrisio) si trova a pochi chilometri dai valichi di Chiasso, Bizzarone (Como) e del Gaggiolo (Varese), facilmente raggiungibile con l’ausilio della segnaletica. La Pinacoteca si trova di fronte alla chiesa parrocchiale. Rancate è raggiungibile anche in treno, linea Milano-Como-Lugano, stazione di Mendrisio, e poi a piedi, in 10 minuti, o con l’autobus (linea 524, Mendrisio-Serpiano).

IMMAGINE DI APERTURA Carlo Bossoli: Riva del grano (1849). Tempera su carta, 49×68 cm. Museo d’Arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione Città di Lugano