Relatori e studenti di Messina e provincia ragionano insieme sulla Giornata della Memoria

È cominciata lunedì 24, e si concluderà venerdì 28 gennaio, la serie di incontri all’Istituto Tecnico “Verona-Trento” per ragionare insieme, relatori e studenti, sulla Giornata della Memoria. L’iniziativa è promossa dall’Istituto in collaborazione con l’Anpi messinese e ha visto lunedì alternarsi il prof. Giuseppe Martino, presidente provinciale dell’Associazione, e il prof. Giuseppe Restifo, che ha proposto il tema “Un internato messinese nei campi di concentramento”.

A seguire e alternandosi nei due turni delle 10.30 e delle 13, per le classi “seconde”, martedì 25 il prof. Daniele Pompejano ha parlato della “Globalizzazione senza diritti”.

Mercoledì 26 gennaio, il prof. Giuseppe Martino proporrà alle classi “terze” un intervento sulla “Libertà di espressione”, mentre il 27 – Giornata della Memoria – seguirà il prof. Beniamino Ginatempo con l’attualissimo tema “Costituzione uguaglianza e ambiente”.

Chiuderà la serie di incontri, venerdì 28, il prof. Federico Martino con un intervento su “Libertà economica e dignità della Persona nella Costituzione italiana”.

Su iniziativa della sezione Anpi “Ignazio Di Lena” di Capo d’Orlando si susseguiranno cinque giornate di attività didattiche, da lunedì 24 a venerdì 28, nella scuole medie ed elementari, a cura degli insegnanti aderenti di Cesarò e Naso. L’idea attribuita dall’Associazione partigiana orlandina alla Giornata della Memoria è “Contro tutte le discriminazioni”, quindi con il titolo “Stop persecuzioni” è stata organizzata un’esposizione nella sede dell’Anpi. La mostra, curata da Concetta Guerriero e Franca Sinagra Brisca, aprirà in via della Fonte 57/59 sabato 29 alle ore 15 e rimarrà visitabile secondo le norme anticovid anche domenica 30 gennaio, mercoledì 2 febbraio e nuovamente sabato 5 e domenica 6 febbraio, sempre fra le 15 e le 18.

L’ITIS “E. Torricelli” di S. Agata Militello organizza, giovedì 27 gennaio 2022, alle ore 10.00, nell’ambito delle attività di promozione della cittadinanza attiva e della cultura della legalità e della solidarietà, un seminario dal titolo “Insieme per non dimenticare”. Sarà un’occasione per riflettere sul genocidio degli ebrei e sui terribili eventi storici che hanno funestato la nostra nazione e tutta l’Europa e per mantenere sempre viva nelle nuove generazioni la memoria di ciò che è stato. Interverranno: Prof.ssa Antonietta Amoroso, Dirigente scolastico; Prof. Giuseppe Martino, Presidente Provinciale dell’ANPI di Messina; Prof. Giuseppe Restifo, Università degli Studi di Messina, C. I. Storia Moderna; Dott. Bruno Mancuso, Sindaco di Sant’Agata Militello.

Gli interventi saranno coordinati dalla prof.ssa Letizia Oriti, docente dell’ITIS Torricelli. In conclusione verrà proiettato un filmato dal titolo: “I superstiti italiani dell’Olocausto”, realizzato dalle studentesse e dagli studenti di IV A CH.

Per iniziativa della sezione Anpi “Eliana Giorli” di Milazzo e in connessione alla Giornata della Memoria ci sarà la presentazione del libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri, “I militari italiani nei lager nazisti”. La storia degli IMI (internati militari italiani) è la storia dei circa 650.000 soldati che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono catturati e deportati dai tedeschi. L’offerta di aderire alle SS o alla repubblica di Salò ed essere rimpatriati fu accettata solo da una piccola parte; la massa scelse di rimanere prigioniera nei lager, come autentico atto di resistenza. Grazie a una ricchissima mole di diari, lettere e testimonianze dirette, edite e ancor più inedite, il libro ne racconta la vicenda complessiva, dalla cattura alla liberazione e al ritorno, scoprendo anche aspetti poco noti della violenza nei lager, nei campi di lavoro coatto e di punizione, del loro bagaglio di ideali e di umanità, del rapporto con la popolazione civile e con le donne. Una pagina a lungo trascurata e sottovalutata recuperata qui, attraverso le voci dei protagonisti, in un quadro vivido e dettagliato.

La presentazione si svolgerà giovedì 17 alle ore 18 online sulla pagina facebook della sezione Anpi di Milazzo; interverranno: Mario Avagliano, giornalista e storico, coautore del libro; Mariella Bottaro, presidente della sezione Sicilia Anei (associazione nazionale ex internati) e figlia di un ex Imi; Mariella Germanotta, figlia di un ex Imi (Internati militari italiani) e Giuseppe Restifo, vicepresidente dell’Anpi provinciale.

Padova, Museo Antoniano – Paolo Marcolongo: Messa in scena

È stata prorogata fino a domenica 27 marzo “Messa in scena”, la mostra personale dell’artista padovano Paolo Marcolongo ospitata nelle Salette e nelle teche del Museo Antoniano. Il pubblico potrà ammirare i vasi in vetro, i gioielli, gli “Astri Terrestri”, le “Geografie di carta” i “riquadri a geometria variabile” e le “Arature” realizzate dopo un lavoro di sperimentazione e ricerca che, unendo tradizione vetraria e arte orafa e utilizzando materiali e tecniche diverse, riesce a dare vita ad opere sempre nuove per stile e concezione.

Paolo Marcolongo: Messa in scena.

Prorogata al 27 marzo 2022 la personale dell’artista al Museo Antoniano di Padova

«La Veneranda Arca di S. Antonio ha promosso ed è lieta di presentare in questa mostra una serie di opere di Paolo Marcolongo, a cui si addice perfettamente lo spazio nitido, bianco e silente delle ‘salette’ del Museo Antoniano – racconta Giovanna Baldissin Molli, Presidente della Veneranda Arca di s. Antonio – Da alcuni anni difatti questi nuovi spazi hanno accolto esposizioni diverse, di tecniche tradizionali, passate indenni, come forme artistiche e materiali, attraverso i secoli, come la pittura, o di formulazione, pur ultracentenaria, più recente, come la riproduzione dell’immagine con mezzi meccanici e la più recente arte fotografica. Ora questa mostra disseminata negli spazi delle salette e del Museo presenta manufatti diversi della nostra contemporaneità, tra piano e tridimensionale, disegno, incisione, scultura, tecniche aurificiarie».

«Chimica e fisica intuite e trasvalutate poeticamente – sottolinea il professor Adone BradaliseI materiali che compongono questa esposizione, che si può leggere come una finestra sulle linee oggi prevalenti nella pratica artistica di Paolo Marcolongo, comunicano da subito allo spettatore una sensazione che porta molto in prossimità della sostanza più intima della ricerca artistica che li ha plasmati. È quella che invita a percepire la centralità che nel discorso in essi sviluppato assume la sperimentazione tecnica, e nel contempo a cogliere in questa sorprendente esplorazione delle potenzialità della materia e nell’elaborazione dei suoi trattamenti non solo l’operare di un’ingegnosa mobilitazione di mezzi, quanto piuttosto la scoperta di una loro intrinseca valenza simbolica».

«L’atelier di Paolo è un laboratorio-Wunderkammer di creazioni stupefacenti e peraltro sempre nuove» scrive Marcello Barison nell’introduzione al catalogo che accompagna la Mostra, Paolo Marcolongo «dà vita a opere sempre nuove per stile e concezione che, realizzate con materiali e tecniche diverse, danno luogo a serie elegantemente coerenti ciascuna delle quali, costruita su di un intimo criterio di affinità formale, potrebbe occupare una diversa stanza di museo. Che è poi quello che accade in questa esaustiva personale dell’artista, dove il ventaglio dei lavori esposti, raggruppati per tipologia, offre un’ampia prospettiva sugli ultimi anni di attività, documentando con precisione la varietà della sua produzione, dunque delle tecniche e dei motivi.».

Quella di Paolo Marcolongo è una ricerca artistica che lo ha portato all’ideazione di vasi in vetro, nella realizzazione dei quali l’artista ha impresso al procedimento – che viene realizzato nelle più prestigiose fornaci di Murano, sotto stretta supervisione – una serie di alterazioni rivoluzionarie quali l’intrusione, prima del raffreddamento, di filamenti ferrosi che, incorporati al materiale, conferiscono loro un’insospettata qualità organica capace di articolarsi in versatili inflorescenze vegetali che si mantengono però effimere, poiché comunque imprigionate nelle trasparenti alchimie del vetro.

Affini ai vasi, sono i gioielli, realizzati anch’essi da un radicale rinnovamento delle possibilità dell’arte vetraria. In occasione della mostra questi oggetti, concepiti dall’artista come minimali operazioni scultoree, sono esposti al Museo Antoniano nel soppalco che ospita le teche dove sono conservati i capolavori dell’oreficeria storica, mostrando come le più moderne creazioni possano abitare con delicata magnificenza gli spazi adibiti per ospitare le più antiche rinnovando la percezione di quei luoghi senza però tradirne lo spirito

L’arte del vetro di Murano agisce in stretta simbiosi con la pratica dell’artista anche nella realizzazione degli “Astri Terrestri”, pietre lunari in cui l’arte della sabbiatura e un massiccio ispessimento dell’involucro hanno conferito opaca e porosa gravezza. Simili ad una colata lavica ormai fossile, rimandano a un enigmatico universo minerale di forme e segni.

La sperimentazione sui materiali ha portato Marcolongo anche a confrontarsi con le mille potenzialità della carta e di sfruttarne tutte le possibilità formali.  Nascono da qui le “Geografie di carta” e le “Arature”, dove il materiale perde la sua caratteristica di bidimensionale tabula rasa per acquisire una prospera vitalità formale. La punta che la intarsia, come un vomere, riversa ai bordi eleganti rimasugli di cellulosa da riporto che, a sbalzo, tramutano il foglio in una minuta geografia di crinali e avvallamenti.

Regolando un incisore meccanico in concomitanza ad accuratissime modificazioni di spessori, Paolo Marcolongo ha ultimamente perfezionato una tecnica di lavorazione che permette, sempre intarsiando la carta, la produzione di piccoli riquadri a geometria variabile, ampiamente rappresentati nelle sale della mostra, dove vengono presentati raggruppati in sequenza, il che permette non solo di apprezzare il singolo “pezzo”, ma conferiscono anche all’insieme il carattere d’opera continua caratterizzata da una forte coerenza d’insieme.

«Nelle carte ‘graffiate’ si ripropone quella antica e significativa connessione tra manufatto e cornice. -conclude la professoressa Baldissin Molli -. Quest’ultima nei documenti tardomedievali è definita, come è noto, “ornamentum”, come quel principio di compiutezza e definizione che rende pienamente ricca di significato l’opera, che, senza di essa, rimarrebbe di percezione scempia. È dunque un’esposizione dove il linguaggio dell’oggi può richiamare molteplici suggestioni all’indietro e, crediamo, anche in avanti, per quello che verrà dopo».

La mostra, promossa dalla Veneranda Arca di S. Antonio con il Museo Antoniano, è realizzata con il contributo di Autoserenissima Jaguar Land Rover, Barco Teatro, EMME Servizi di consulenza e brokeraggio assicurativo, Italchimica, Sanitec.

Paolo Marcolongo

Nato a Padova nel 1956, studia all’Istituto d’Arte Pietro Selvatico e scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 1984 al 1996 è professore all’ Istituto d’Arte P. Selvatico, dal 1996 è professore di Discipline Plastiche al Liceo Artistico Statale “Amedeo Modigliani “di Padova. Dal 1996 al 1998 è stato curatore e direttore della Galleria di gioielli contemporanei PD 362; dal 1998 al 2005 è stato curatore e direttore della “Galleria Marcolongo” specializzata in Arte Applicata. Dal 1999 al 2002 ha organizzato per l’associazione culturale “La Corte” di Sambruson –Dolo” vari Summer Workshop sul gioiello contemporaneo invitando artisti di fama internazionale, tra i quali Peter Skubic, Otto Kunzli e Giampaolo Babetto. Nel 2005 ha curato la mostra di Erico Nagai nello spazio museale dell’Oratorio di San Rocco. Nel 2005 ha organizzato e curato la mostra “PRO-GETTARE Architettura “presso il Museo Nazionale di Villa Pisani di STRA (Venezia). Nel 2006 ha curato la mostra di Ernst Gamperl “Un giro più del cerchio” nello spazio museale dell’Oratorio di San Rocco – Padova. Nel 2008/2009 è stato Cultore della materia in progettazione 3 presso il Dipartimento di Architettura della Facoltà di Ingegneria di Padova. Nel 2012 ha tenuto un laboratorio al Centro per l’Arte e la Comunicazione Visiva (ar.co) a Lisbona intitolato “The housing space”. Nel 2015 ha organizzato l’esibizione “170 Racconti in Bottiglia”, un’installazione che ripercorre i luoghi descritti nei racconti di “Danubio” di Claudio Magris, mostrata per la prima volta a Padova (Centro Culturale Altinate S. Gaetano) e poi in due ulteriori esposizioni a Barcellona (Galleria Lo Spazio) e Roma (Fondazione Pastificio Cerere) promosse dalla Nando And Elsa Peretti Foundation. Nel 2015 e stato insignito del Bayerischer Staatspreis 2015- Munchen.


Informazioni

Paolo Marcolongo
Messa in scena

5 novembre 2021- 27 marzo 2022
Museo Antoniano – Salette
Basilica del Santo,
Piazza del Santo 11, Padova

Orari di apertura
Da martedì a domenica
9.00 – 13.00/14.00 – 18.00
www.arcadelsanto.org

Ufficio stampa
Giuseppe Bettiol
349.1734262
comunicati@giuseppebettiol.it
www.giuseppebettiol.it

Leica Galerie Milano – JOEL MEYEROWITZ. Leica Hall of Fame 2016

Dal 25 gennaio al 2 aprile 2022 lo spazio milanese di Leica Galerie, in via Giuseppe Mengoni 4 (angolo piazza Duomo), ospita una mostra dedicata a Joel Meyerowitz, grande maestro della fotografia contemporanea, uno dei massimi protagonisti della street photography, tra i primi a fare del colore un elemento essenziale del suo linguaggio artistico negli anni sessanta e settanta del secolo scorso.

LEICA GALERIE MILANO
DAL 25 GENNAIO AL 2 APRILE 2022

JOEL MEYEROWITZ
Leica Hall of Fame 2016

© Joel Meyerowitz, Paris, France, 1967

L’esposizione, curata da Karin Rehn Kaufmann, con l’adattamento di Denis Curti e Maurizio Beucci, presenta cinquanta fotografie capaci di ripercorrere i periodi più decisivi della sua carriera, scattate in diversi paesi e in molte città. Dalle immagini catturate tra le strade di New York, ambiente perfetto per osservare la vita e le persone nella grande città, a quelle raccolte durante un viaggio di un anno attraverso l’Europa nel 1966/67, a quelle, ritornato negli stati Uniti, in cui il colore divenne per lui un elemento ancora più importante.


JOEL MEYEROWITZ

Leica Hall of Fame 2016
Leica Galerie Milano, (via Giuseppe Mengoni 4, ang. piazza Duomo)
25 gennaio – 2 aprile 2022

Informazioni:
T: +39 02 89095156
info@leicastore-milano.com
www.leicastore-milano.com

CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco | T. +39 02 36755700; M. +39 349 6107625  anna@clp1968.it
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