Il primo viaggio: l’Odissea tramandata oralmente

Narrami, o Musa, di quell’uomo versatile che molto tempo vagò dopo che ebbe gettato a terra le sacre torri di Troia 

di Daniele Bertolami

All’opera di Omero si attribuiscono due dei più grandi poemi epici greci: l’Iliade e l’Odissea.
All’interno della cultura classica occidentale l’Odissea è uno dei testi principali, di cui, oltre alla versione originale, abbiamo una serie di traduzioni. Tra queste è famosa quella di Ippolito Pindemonte, di taglio classicista, quella del 1963 di Rosa Calzecchi Onesti e recentemente, di Aurelio Privitera, con traduzione più moderne e lineari. Tuttora fondamentale e studiato e letto in tutto il mondo, il testo dell’Odissea, narra del viaggio di ritorno di Odisseo (Ulisse per i latini) a Itaca, dove regnava. Odisseo aveva partecipato alla conquista di Troia, narrata nel primo libro, l’Iliade.

L’Odissea e l’Iliade vengono create nella Ionia d’Asia intorno al IX secolo a.C., mentre, altri storici ritengono che sarebbero state composte tra l’800 a.C. e il 700 a.C. Prima della stesura scritta,  l’Odissea è stata tramandata oralmente da dotti aedi e rapsodi. Gli Aedi, in particolare, nella recitazione utilizzavano un metro regolare chiamato “esametro dattilico” o “esametro epico”.
Da un originale della seconda metà dell’VIII secolo a.C., il tiranno ateniese Pisistrato decise di unificare le diverse versioni e dare forma scritta definitiva al poema (nel VI secolo a.C.). Nonostante ciò, esistono molte versioni dell’Odissea, da quelle legate alle polis (Massalia, odierna Marsiglia, Creta, Cipro, Argo e Sinope), a quelle legate a grandi personaggi storici (come Antimaco di Colofone o Euripide, il figlio del drammaturgo).
La grande opera epica fu tramandata, comunque, oralmente in Egitto fino al III secolo d.C.

Leggi anche:
L’Odissea tramandata oralmente
Ulisse: tra l’azione e i flash-back 

Le tre lingue dell’Odissea e la narrazione in metrica

IMMAGINE DI APERTURA  – Composizione grafica di Testa di Ulisse da un gruppo scultoreo raffigurante Ulisse che acceca Polifemo (Marmo, greco, probabilmente del I secolo d.C. Dalla villa di Tiberio a Sperlonga. Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga) tratta da Wikipedia e illustrazione di Maicon Fonseca Zanco da Pixabay. 

Paolo Pantani e i suoi ospiti presentano il Primitivo, un vino identitario

Presentiamo una nuova puntata della trasmissione di Paolo Pantani, curata per l’emittente partenopea Canale 695. In particolare la nuova serie è dedicata agli incontri con l’Ateneo dei Vini Erranti. Ospiti fissi sono il professore Bruno de Concilis, che dell’Ateneo è il rettore e il professore Pasquale Persico, ordinario di Economia Politica e segretario dell’influente consesso.

Da sinistra: Paolo Pantani, Bruno de Concilis, Pasquale Persico

Paolo Pantani su Canale 695

IMMAGINE DI APERTURA – Illustrazione ArtTower da Pixabay 

Biblioteca Regionale Universitaria di Messina: Salvatore Gazzara – “Poesia…luce perenne”

La Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina, venerdì 18 febbraio 2022, alle ore 17.00, nel rispetto di ogni misura anti-Covid e previa esibizione di Green Pass Rafforzato, presenterà, presso la propria Sala Lettura, la silloge poetica di Salvatore Gazzara”Poesia…luce perenne”.

Post dell’evento sono presenti sulle pagine Social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere all’Autore durante l’incontro.

Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Ufficio Relazioni con il Pubblico
Il Funzionario Direttivo Maria Rita Morgana
urpbibliome@regione.sicilia.it / Tel.090674564

Roma: Curva Pura presenta la mostra personale Sectilia di Caterina Morigi

Il giorno 17 febbraio 2022 Curva Pura presenta la mostra personale Sectilia di Caterina Morigi, a cura di Irene Angenica.

Caterina Morigi

Sectilia

A cura di Irene Angenica

Opening 17 febbraio 2022 ore 18.30 – 21.00

Curva Pura – Roma Fino al 13 marzo 2022

Caterina Morigi, Ph Mucho Mas

Sectilia è ispirata alle texture lapidee e all’immaginario archeologico romano: le opere in mostra prendono origine dall’antica tecnica artistica, utilizzata in epoca romana, per la realizzazione di pavimentazioni e decorazioni murarie a intarsio. È una serie di sette elementi realizzate dall’artista attraverso la tecnica tradizionale piemontese del marmo artificiale di Rima, tecnica in cui la texture marmorea viene ricreata attraverso degli impasti di gesso, pigmenti e colla animale. Le forme derivano dai corpi nudi di piccole dimensioni spesso raffigurati nelle decorazioni parietali, che l’artista ingrandisce quasi su scala uno a uno conferendogli un’importanza sacra, statuaria.

Per la mostra Sectilia si è voluta dare una doppia lettura del corpo di lavori: quello di resto archeologico, all’ingresso dello spazio, e quella di opera sacra, nella nicchia in fondo alla galleria.

Questa necessità allestitiva nasce dalla volontà di dare da un lato un’autorialità a degli elementi decorativi marginali, che spesso vengono anche dimenticati all’interno del patrimonio artistico-archeologico italiano, e collocarli in una nicchia nera, quasi come se fossero all’interno di un tempio, donandogli un aurea sacrale. Dall’altro lato, vengo mostrarti al visitatore per la loro natura originaria di resto archeologico, collocati al suolo, nella simulazione della loro riscoperta.

Caterina Morigi (Ravenna, 1991) vive e lavora a Bologna. Ha studiato Arti Visive allo IUAV di Venezia e Paris8. La sua ricerca si concentra sulle declinazioni della materia, mantenendo l’attenzione verso i suoi aspetti meno evidenti, talvolta celati all’interno. Per affrontare la sostanza delle cose si serve di uno sguardo ravvicinato, osservando l’effetto del tempo sulle forme, in superficie e in profondità, facendo in modo che l’opera sia sempre dipendente dalle sue trasformazioni fisiche e connessa con lo spazio circostante. Caterina Morigi sovrappone organico e inorganico per sondare la relazione imprescindibile tra uomo e natura. Ha esposto al Museo MAMbo (Bologna), Archivio Casa Morra (Napoli), Villa Della Regina (Torino), Mucho Mas! (Torino), MAR (Ravenna), BACO (Bergamo), Museo Nazionale della Montagna (Torino), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia), Video Sound Art festival (Milano), Fotografia Europa (Reggio Emilia).

Irene Angenica (Catania, 1991) è curatrice indipendente e mediatrice culturale, laureata in Arte Contemporanea e in Comunicazione e Didattica dell’Arte a Bologna. Ha svolto diversi progetti lavorativi tra Bologna, Barcellona e Torino, alcune delle realtà con cui ha collaborato sono: MACBA – Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona, ​​Accademia di Belle Arti di Bologna, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Artissima – Fiera d’Arte, Fondazione Blueproject, Hangar.org. Nel 2019 ha frequentato CAMPO – corso per curatori tenuto dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e ha co-fondato CampoBase (collettivo curatoriale). Attualmente lavora come coordinatrice delle attività per il pubblico presso il museo MACRO di Roma.


INFO

Caterina Morigi
Sectilia
A cura di Irene Angenica

Opening 17 febbraio 2022 ore 18.30 -21.00
Curva Pura
Via Giuseppe Acerbi 1A – Roma

Fino al 13 marzo 2022
Orari: su appuntamento – prenotare via mail curvapura@gmail.com o whatsapp 3314243004

Curva Pura
Via Giuseppe Acerbi, 1a – Roma
curvapura@gmail.com

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
tel 3494945612 – roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.it
www.interno14next.it

IMMAGINE DI APERTURA – Sectilia di Caterina Morigi

Napoli: Look Forward 2021 – Sevana Holst (FR) vincitrice  del premio residenza d’artista

Dal 15 al 25 febbraio 2022, si terrà a Napoli la residenza d’artista intitolata Look Forward.
Premio speciale dell’edizione 2021 di ReA! Art Fair, Look Forward prende vita grazie al sostegno e alla collaborazione di Silent Art Explorer, progetto a supporto dei talenti emergenti dell’arte, e si svolgerà presso SuperOtium, residenza per artisti e viaggiatori, situata nel cuore di Napoli. Vincitrice del premio speciale edizione 2021 è l’artista Sevana Holst, selezionata dal comitato scientifico di ReA! Arte, Silent Art Explorer, SuperOtium e Tiziana Di Caro – titolare della galleria Tiziana Di Caro di Napoli.

Look Forward 2021
Sevana Holst (FR) vincitrice
del premio residenza d’artista

Dal 15 al 25 febbraio 2022 presso SuperOtium – Napoli

L’attività di residenza artistica affida all’artista vincitrice la missione di rispondere alla domanda “Qual è la tua visione futura della Napoli contemporanea?. Questo interrogativo sarà il leitmotiv che guiderà le varie attività previste durante la residenza che porteranno l’artista ad esplorare il territorio partenopeo ed immaginarlo con uno sguardo verso il futuro, provando a risolvere le criticità contemporanee.

Sevana Holst, artista vincitrice, dichiara:
“Durante la mia permanenza a SuperOtium, vorrei concentrare la mia ricerca su un aspetto specifico della città: dove si colloca e qual è il ruolo della Parola all’interno dello spazio pubblico?”. Oggi la parola viene usata come strumento per il consumismo (vedi pubblicità) e per imporre dei limiti (vedi segnaletica e divieti). Esiste, dunque, uno spazio dove essa possa esistere per nessun altro scopo se non la sua bellezza? Il mio progetto parte dall’osservazione e dall’esplorazione della città con l’obiettivo di espandere o creare un nuovo spazio dove la Parola possa esistere per sé nella Napoli contemporanea”.

Al fine di ottenere la miglior esperienza di ricerca possibile, il programma della residenza è arricchito con attività collaterali e incontri speciali, costruiti in modo sartoriale sull’artista selezionata. In particolare, tra le varie attività in programma, avranno luogo:

tour curati da SuperOtium e da altre realtà culturali locali per incontrare artigiani, gallerie, musei, istituzioni artistiche, studi d’artista e spazi indipendenti;

portfolio review su appuntamento per promuovere lo scambio fra l’artista, le persone e realtà incontrate durante la residenza;

lancio della residenza attraverso un evento pubblico il 18 febbraio 2022 alle 18.00 dove sarà presenta una selezione dei lavori dell’artista che resteranno in mostra fino al 25 marzo 2022;

restituzione della residenza il 24 febbraio 2022 alle 10.00 attraverso un confronto pubblico con le realtà e la scena del territorio.


Sevana Holst, è una scrittrice e poetessa visiva franco-americana che esplora i limiti e l’estetica del linguaggio sperimentando la poesia visiva e concreta, ispirandosi a poetesse come Susan Howe, Paula Claire e Giulia Niccolai. Holst ha studiato Storia alla Sorbona e Studi Persiani all’INALCO (Institut National des Langues et Civilisations Orientales), iniziando la sua vita professionale come traduttrice e scrittrice indipendente collaborando con teatri e artisti a Parigi. Attraverso il suo lavoro, unisce sia il regno visivo che quello letterario, alla ricerca di una completa desacralizzazione sia del testo sia dell’immagine.


SuperOtium, spazio di art-residency focalizzato sulle culture contemporanee, che coniuga un programma di residenze per artisti, scrittori, designer e curatori, incontri, eventi, mostre e attività ricettiva, per stimolare l’incontro e lo scambio fra gli abitanti e i viaggiatori e stimolare una nuova narrazione della città di Napoli. Questo spazio curerà la residenza e si occuperà dell’accoglienza e del tutoraggio dell’artista.

Sito internet: http://www.superotium.it/
Profilo Instagram: https://www.instagram.com/superotium/


Silent Art Explorer (SAE), è un progetto privato a supporto dei talenti emergenti dell’arte co-fondato dal collezionista emergente Giulio Raffaele e da Aurora Rossini, professionista della comunicazione. L’attività di SAE si concentra sul lavoro delle artiste e degli artisti emergenti e sul ruolo del collezionista come sostenitore di progetti artistici – al di là dell’acquisto di opere d’arte. Al sostegno dei talenti creativi, SAE unisce l’obiettivo di supportare i talenti che svolgono professioni legate al settore arte e cultura, nonché facilitare scambi di valore all’interno dell’ecosistema professionale.

Profilo Instagram: https://www.instagram.com/silentartexplorer/


Associazione culturale ReA Arte, fondata da un gruppo di giovani imprenditrici della cultura a gennaio 2020, è l’organizzatore di ReA! Art Fair. La manifestazione annuale, che si svolge nella sede milanese della Fabbrica del Vapore, ha come obiettivo quello di superare il modello tradizionale di fiera, supportando − in un mercato sempre più sfidante − vendite trasparenti, affiancate da un’adeguata rappresentazione e un giusto valore delle opere. ReA! Art Fair crea un

dialogo tra nuovi meritevoli talenti, i collezionisti, il pubblico e numerose istituzioni nazionali e internazionali, con lo scopo di promuovere talenti emergenti – tramite assegnazione premi, organizzazione delle mostre personali e di gruppo e pubblicazione dei cataloghi.

Sito internet: https://www.reafair.com
Profilo Instagram: https://www.instagram.com/rea.fair/


Galleria Tiziana Di Caro, è una galleria d’arte contemporanea che si trova a Napoli, Italia. Il suo obiettivo è promuovere artisti internazionali delle ultime generazioni, con un’attenzione specifica alla sperimentazione e alla ricerca, incoraggiando pratiche artistiche stabili e solide, con un focus su artisti che lavorano con i nuovi media.

Sito internet: https://www.tizianadicaro.it/
Profilo Instagram: https://www.instagram.com/galleriatizianadicaro/


Brescia, Museo Diocesano – Sacro al Femminile

Dal 12 febbraio al 12 giugno 2022, il Museo Diocesano di Brescia, all’interno del complesso cinquecentesco di San Giuseppe, ospita la mostra SACRO AL FEMMINILE. Opere degli allievi di Moretto che presenta 13 opere, realizzate dai principali allievi bresciani di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, quali Francesco Ricchino (1509/1513-1573), Agostino Galeazzi (1523 – 1576/1579) e Luca Mombello (1518/1520–1594/1595), provenienti dalla collezione del Museo Diocesano di Brescia, dai Musei civici di Brescia e da raccolte private.

SACRO AL FEMMINILE

12 febbraio 2022 – 12 giugno 2022
Brescia, Museo Diocesano

Luca Mombello, Santa Giulia, olio su tela, 63 x 52 cm collezione privata

La rassegna, curata da Davide Dotti, coadiuvato da un comitato scientifico composto da Fiorella Frisoni, Valerio Guazzoni, Angelo Loda, promossa e organizzata dal Museo Diocesano di Brescia, con il patrocinio della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, completa il percorso dell’esposizione Donne nell’Arte da Tiziano a Boldini, allestita fino al 12 giugno a Palazzo Martinengo a Brescia che documenta come la raffigurazione della donna abbia rivestito un ruolo di primo piano nella storia dell’arte italiana, dagli albori del Rinascimento alla Belle Époque, ed è il punto di partenza per la scoperta dei tesori della collezione permanente del Museo Diocesano di Brescia.

Il biglietto d’ingresso alla mostra di Palazzo Martinengo consente la visita gratuita all’esposizione Sacro al femminile e alle collezioni permanenti del Museo Diocesano di Brescia.


Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia
T. 02.36755700
E. clara.cervia@clp1968.it

IMMAGINE DI APERTURA – Luca Mombello, Incoronazione della Vergine con le allegorie dell’Umiltà e della Pudicizia, olio su tela, 126 x 111 cm, Brescia, Musei Civici, inv. 695 (in deposito al Museo Diocesano)

Roma: Il Caffè delle Esposizioni incontra Iperione – Installazioni, Short Exhibition, Video, DjSet

Dal 16 al 18 febbraio 2022, dalle 21.00 alle 2.00, il Caffè delle Esposizioni, in collaborazione con Takeawaygallery, ospita il progetto Iperione, a cura di Fiamma Fiermonte e Pietro Tornesello, con le installazioni di Marco Milia, Alberto Timossi, Monica Pennazzi, Giorgia Grassi, Francesco Misiti, Damiano Nawezi, i video di Giovanni Lo Castro e Giacomo Barrano, le esibizioni di Matteo Mercatali, Sebastiano Rolfi e Adriano Exacoustos e i DJSET di Giulio Mirone, Shun, Isa e MelaQ.

Il Caffè delle Esposizioni incontra Iperione

Installazioni, Short Exhibition, Video, DjSet

A cura di Fiamma Fiermonte e Pietro Tornesello
In collaborazione con Takeawaygallery

16/17/18 febbraio 2022 dalle ore 21.00 alle 02.00


Caffè delle Esposizioni
Via Nazionale 194A – Roma

Monica Pennazzi, 2022

Iperione si pone l’obiettivo di creare uno spazio in cui si possa dare libero arbitrio a qualsiasi tipo di espressione personale e si concretizza all’interno del Caffè del Palazzo delle Esposizioni, location che ha dato la possibilità di rendere omaggio allo spazio e di dare una luce unica alle opere esposte. Infatti è proprio la luce il tema centrale dell’esposizione: il termine iperione fa riferimento alla divinità che si credeva dominasse la luce, ma può assumere anche il significato di più in alto, ovvero una circostanza in cui si può andare oltre la propria impostazione mentale, alleggerendosi lo spirito, almeno per qualche ora. Le opere, installazioni e proiezioni proposte sono scelte appunto in quanto inglobano il tema della luce ognuna in una sua modalità, permettendo di offrire varie categorie artistiche di diversi autori ai quali è stato chiesto di dare la propria interpretazione del tema.

Marco Milia, con un raggio di circa oltre 10 metri di cerchi di policarbonato, interagirà con il pubblico circostante attraversando l’intero giardino. Monica Pennazzi, con un intreccio di fili di nylon illuminati, darà vita ad un raggio di luce che si appoggia alla finestra della chiesa confinante con il giardino del Caffè. Alberto Timossi dialogherà con lo spazio del giardino con una serie di tubi in pvc, montati su piedistalli di ferro, che raggiungono un’altezza di oltre 4 metri. Giorgia Grassi presenterà “Anima”, una sfera sospesa nell’aria, realizzata con carta velina e dipinta ad olio, illuminata dall’interno grazie a luci LED. Francesco Misiti presenterà un cubo di cinque tele montate tra loro di un metro per un metro, che assorbirà la luce per poi restituirla nello spazio. Damiano Nawezi idealizza una figura partendo dall’intelletto e non dall’estetismo: i campi elettromagnetici sintetizzano e rappresentano le onde cerebrali che costantemente arieggiano nell’universo.

Giovanni Lo Castro presenterà tre grandi Visual nati dal progetto fotografico “Hyper Quotidiano”: flussi di immagini e video sovrapposti l’uno all’altro, generati utilizzando colori RGB, verranno proiettati sia all’interno che all’esterno dialogando con gli artisti musicali che si esibiranno. Giacomo Barrano presenta l’opera “Faces of moon”, ispirata al celebre aforisma di Samuel Langhorne Clemens, in arte Mark Twain: “Ognuno di noi ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro.

Esibizioni di: Matteo Mercatali, Sebastiano Rolfi, Adriano Exacoustos
DjSet 16/17 febbraio: Giulio Mirone, Shun
DjSet 18 febbraio: Isa, MelaQ

Marco Milia, 2022

INFO
Il Caffè delle Esposizioni incontra Iperione
Installazioni, Short Exhibition, Video, DjSet
A cura di Fiamma Fiermonte e Pietro Tornesello
In collaborazione con Takeawaygallery
Installazioni: Marco Milia, Alberto Timossi, Monica Pennazzi, Giorgia Grassi, Francesco Misiti, Damiano Nawezi
Video: Giovanni Lo Castro, Giacomo Barrano
Short Exhibition: Matteo Mercatali, Sebastiano Rolfi, Adriano Exacoustos
DjSet: Giulio Mirone, Shun, Isa, MelaQ.

16/17/18 febbraio 2022 dalle ore 21.00 alle 02.00

Caffè delle Esposizioni
Via Nazionale 194A, Roma
info@esposizionicaffe.it
tel. 06696271320
www.palazzoesposizioni.it

Contatti:
fiammafiermonte@gmail.com tel.. 327 0668800
takeawaygallery@gmail.com  tel. 3889921616

Ufficio stampa
Roberta Melasecca_Interno 14 next/Melasecca PressOffice
roberta.melasecca@gmail.com
tel. 3494945612
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IMMAGINE DI APERTURA – Invito

I progetti ReA! Arte 2022 – Una realtà giovane e dinamica

L’Associazione ReA! Arte inaugura il terzo anno di attività con un programma culturale ricco di eventi, corsi e arte emergente. All’obiettivo di supportare direttamente gli artisti, si aggiunge quello di far conoscere l’arte emergente a un pubblico sempre più ampio.

L’inizio del 2022 ha visto un ampliamento del team dell’Associazione, e l’apertura il 1° febbraio del bando ReA! Art Fair 2022 dedicato agli artisti emergenti che vogliono partecipare alla III edizione della fiera che si terrà presso la Fabbrica del Vapore nell’ottobre 2022.

Look Forward 2021

Dal 15 al 25 febbraio 2022, si terrà a Napoli la residenza d’artista intitolata Look Forward.
Premio speciale dell’edizione 2021 di ReA! Art Fair, Look Forward prende vita grazie al sostegno e alla collaborazione di Silent Art Explorer, progetto a supporto dei talenti emergenti dell’arte, e si svolgerà presso SuperOtium, residenza per artisti e viaggiatori, situata nel cuore di Napoli.
Vincitrice del premio speciale edizione 2021 è l’artista Sevana Holst, selezionata dal comitato scientifico di ReA! Arte, Silent Art Explorer, SuperOtium e Tiziana Di Caro – titolare della galleria Tiziana Di Caro di Napoli.

Al fine di ottenere la miglior esperienza di ricerca possibile, il programma della residenza è arricchito con attività collaterali e incontri speciali, costruiti in modo sartoriale sull’artista selezionata. In particolare, tra le varie attività in programma, avranno luogo:

  • tour curati da SuperOtium e da altre realtà culturali locali per incontrare artigiani, gallerie, musei, istituzioni artistiche, studi d’artista e spazi indipendenti;
  • portfolio review su appuntamento per promuovere lo scambio fra l’artista, le persone e realtà incontrate durante la residenza;
  • lancio della residenza attraverso un evento pubblico il 18 febbraio 2022 alle 18.00 dove sarà presenta una selezione dei lavori dell’artista che resteranno in mostra fino al 25 marzo 2022;
  • restituzione della residenza il 24 febbraio 2022 alle 10.00 attraverso un confronto pubblico con le realtà e la scena del territorio.

A questo progetto si aggiungono per il pubblico nuove possibilità di arricchimento culturale grazie al dipartimento ReA Education and Consulting. Dopo il successo dei workshop svolti lo scorso anno dedicati agli artisti emergenti e alla creazione di un evento espositivo, quest’anno presenta una programmazione ancora più strutturata dedicata a due target precisi: i curatori e i bambini.
Tra pochi mesi verrà anche annunciato un progetto speciale dedicato interamente ai collezionisti per la creazione di un network tra i vari protagonisti del mercato dell’arte.

CReA!

ReA presenta la prima edizione di CReA!, un corso curatoriale dedicato a giovani appassionati decisi ad intraprendere una carriera nel mondo della curatela. Il corso, suddiviso in due moduli, si terrà in presenza allo Scalo Lambrate e affiancherà alle lezioni teoriche diverse ore di esperienza pratica sul campo.

Le iscrizioni saranno aperte dal 1° febbraio al 27 marzo 2022, gli studenti interessati dovranno mandare la propria candidatura con il CV aggiornato e una lettera motivazionale. Il corso prevede un totale di 90 ore di attività tra didattica e pratica, 32 ore nel primo modulo (Aprile – Maggio) e 58 nel secondo (Maggio – Ottobre).

La struttura è pensata per riflettere le caratteristiche e il modus operandi proprio della professione curatoriale, un’attività dinamica, costruita attorno allo studio e arricchita da incontri e scambi con artisti, curatori e operatori di settore. Spaziando tra lezioni teoriche e ore pratiche, il percorso multidisciplinare tratterà nozioni di comunicazione, allestimento, grafica, gestione spazi espositivi e ricerca fondi. Gli studenti alla fine di ogni modulo avranno l’occasione di mettersi in gioco e assistere le curatrici di ReA! nell’allestimento e svolgimento della mostra ReA! Art Prize e della fiera ReA! Art Fair 2022.

Il primo modulo toccherà argomenti più teorici che vanno dalla storia dell’arte ultra-contemporanea al panorama delle istituzioni culturali, passando anche dalle ultime novità della comunicazione e del digitale.
Il secondo modulo prevede invece l’approfondimento su diversi argomenti tra cui scrittura critica di testi, graphic design, fundraising e tecniche di allestimento. Con un indirizzo più pratico, la parte finale di questo modulo sarà dedicata agli studio visits per imparare a creare un dialogo e un rapporto con gli artisti, parte integrante del lavoro di un curatore.

Sarà possibile iscriversi al primo modulo o ad entrambi.

ReA! kids

Con la volontà di insegnare anche ai più piccoli l’importanza dell’arte e della creatività ReA! ha creato un ReA! Kids, progetto multidisciplinare volto a far esplorare ai bambini, dai 5 ai 13 anni, una vasta gamma di medium d’arte in modo interattivo.

I workshop si terranno nello spazio di Scalo Lambrate, e gli orari settimanali saranno divisi in base all’età:

  •  5 – 7 anni; mercoledì 17:00 – 18:00 (Pittura); 18:15 – 19:15 (Performance)
  •  8 – 10 anni; giovedì 17:00 – 18:00 (Pittura); 18:15 – 19:15 (Performance)
  •  11 – 13 anni; venerdì 17:00 – 18:00 (Pittura); 18:15 – 19:15 (Performance) I bambini potranno sperimentare e creare i loro pezzi unici in un ambiente interattivo, dinamico e stimolante. Le lezioni saranno suddivise in una breve parte teorica per presentare la pratica artistica e nella parte pratica in cui è richiesto ai bambini di creare la loro opera, a seguire viene lasciato un momento ad ognuno per presentare il lavoro al gruppo e discutere delle informazioni imparate.

Gli insegnanti lavorano per garantire che le competenze e le conoscenze siano fornite in modo piacevole, creativo e mirato al benessere dei più piccoli.

I workshop ReA! Kids vogliono offrire uno spazio di supporto e crescita in cui gli studenti possano esplorare la loro creatività, sviluppare la loro manualità e le doti comunicative. Durante l’anno i contenuti delle lezioni saranno sempre diversi e interattivi, con un focus sulla pittura con Maria Myasnikova e di performance con Pelin Zeytinci.

I bambini alla fine del corso riceveranno un attestato con le competenze e le tecniche apprese durante le lezioni.


Info al pubblico info@reafair.comwww.reafair.com Facebook | Instagram | LinkedIn: @rea.fair

Il team di ReA! Art Fair, foto di @xanikka

L’Associazione ReA Arte

L’Associazione no profit ReA Arte nasce nel 2020 su iniziativa di dodici giovani professioniste under 35 del settore dell’arte. Pur con background differenti – chi ha formazione curatoriale, chi si occupa di comunicazione culturale, chi è focalizzata sul fund-raising – si raccolgono intorno a uno scopo comune: promuovere l’arte e la cultura attraverso il sostegno di artisti emergenti, garantendo loro accessibilità al settore ed eque opportunità. A questo obiettivo si aggiunge quello di avvicinare il pubblico a un mercato dell’arte inclusivo e trasparente.

Intorno a questa missione, nasce ReA! Art Fair arrivata nel 2022 alla terza edizione. A questa si affianca il dipartimento di formazione ReA Education & Consulting che propone workshop e servizi di consulenza dedicati agli artisti emergenti e agli operatori del settore con l’obiettivo di trasmettere competenze specifiche per presentarsi e lavorare nel mercato dell’arte contemporanea, in modo strategico ed efficiente.

IMMAGINE DI APERTURA – Pagine iniziali della Brochure

Ennio Morricone – Inseguendo quel suono. Conversazioni con Alessandro De Rosa

Si avvicina la data del 17 febbraio 2022, giorno in cui uscirà il documentario Ennio, di Giuseppe Tornatore, presentato fuori concorso alla scorsa Mostra di Venezia. Il lavoro rende omaggio al grande Maestro, costituendosi come un romanzo audiovisivo animato da una serie di testimonianze di persone a lui care. Tra queste, a dare un contributo importante, ci sarà Alessandro De Rosa, compositore e unico biografo di Morricone, che ha accettato con entusiasmo la partecipazione a tale progetto che celebra il grande mito.

Richard Gerstl – Il primo espressionista austriaco, un esistenzialista “avant-lettre”

di Sergio Bertolami

36/1 – I Protagonisti

Richard Gerstl (Vienna 1883 – Vienna 1908). Per esprimere il senso tragico di una realtà che sta mutando anche in Austria, si può fare riferimento ad un pittore in particolare, conosciuto perlopiù fra gli addetti ai lavori. È Richard Gerstl, considerato dall’attuale critica come il primo artista espressionista austriaco. Uno spirito irrequieto e ribelle, un esistenzialista avant-lettre, un solitario, rimasto quasi del tutto estraneo allo stesso ambiente viennese dei suoi tempi. Nei cinque anni durante i quali si è dedicato alla pittura ha realizzato un’ottantina di quadri, che non ha mai voluto presentare in pubblico. È nato a Vienna il 14 settembre 1883, terzo figlio di Emil Gerstl e Maria Pfeiffer. Il padre, originario della diocesi ungherese Neutra, è un agente di cambio ebreo che ha conseguito una notevole fortuna, grazie alla quale la famiglia può vivere le condizioni agiate della buona borghesia. La madre viene da Kaplice, nell’odierna Repubblica Ceca, è cristiana e insiste perché i figli ricevano il battesimo cattolico romano. Per questo motivo Richard frequenta inizialmente il Ginnasio nell’Istituto dei Padri Scolopi di Vienna, ma il ragazzo presenta già problemi caratteriali e la famiglia decide di trasferirlo in una scuola laica, la Meixner Private School. Nel corso dell’anno scolastico Gerstl riceve le prime lezioni di disegno da Otto Frey.

Richard Gerstl, Autoritratto

Nel 1898, trascorre due mesi nella scuola di disegno “Aula” di Ladislaus Rohsdorf per prepararsi a sostenere l’esame d’ammissione all’Accademia di Belle Arti di Vienna (Akademie der bildenden Künste Wien). Il padre non è convinto che questa sia la strada giusta per affermarsi, ma lo aiuta economicamente e moralmente. Quindicenne, inizia alla Allgemeine Malerschule. In verità, ad osservare, il suo ondivago andamento di studi si può notare subito una irrequietezza di fondo che porta Gerstl ad intraprendere percorsi di apprendimento, anche nell’ambiente artistico, che non lo convincono affatto. Dal 1898 al 1900 frequenta il corso tenuto da Christian Griepenkerl presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna. Dopo continue tensioni con il suo insegnante, di ferme idee tradizionaliste, Gerstl interrompe gli studi. Si chiude nella stanza della pensione in cui abita e limita al minimo i contatti. S’interessa di filosofia e di musica, impara l’italiano e lo spagnolo, legge con passione gli scritti di Otto Weiniger e Sigmund Freud. Dal 1900 al 1901 segue pittura di paesaggio con Simon Hollósy a Nagybánya. Poi torna a Vienna e a ottobre del 1904 riprende le lezioni all’Accademia. Gerstl decide di rientrare nella classe di Griepenkerl. È qui che conosce Victor Hammer, col quale apre nel medesimo anno un primo studio artistico.

Richard Gerstl, Karoline e Pauline Fey, 1905

All’Accademia di Vienna, frequenta anche la sezione speciale sistematica per la pittura di paesaggio, coordinata da Heinrich Lefler. A proposito dell’incontro col professor Lefter, si racconta che nel 1905 Gerstl avesse già ritratto le sue due sorelle, Karoline e Pauline Fey, con eleganti abiti da sera, dove mani e piedi scomparivano del tutto fra i copiosi veli indossati: due figure dall’espressione solenne e ieratica. La tela convince il professor Lefter a proporre al giovane di frequentare il suo corso di pittura. Non si producono occasioni favorevoli. In realtà Gerstl, per le sue riconosciute abilità pittoriche, avrebbe diverse opportunità, ma non sa o, meglio, non vuole approfittarne. Ecco perché, alcune opere di Gerstl sono esposte in pubblico una sola volta, dal 7 al 14 luglio 1907, negli stessi locali dell’Accademia. Anche il rapporto col professore Lefler coi mesi diviene abbastanza teso e quando si tratta di proporre i suoi elaborati si preferisce escluderlo dalle presentazioni per timore di scandali che minaccia sempre di suscitare. Ad esempio, rifiuta che i suoi dipinti siano esposti accanto a quelli di Gustav Klimt alla Galerie Miethke diretta da Carl Moll. Le sue opinioni radicali e il suo atteggiamento elitario ed egocentrico provocavano controversie ovunque. Nel 1908 il rapporto tra Gerstl e il professore Lefler si deteriora del tutto. Gerstl lamenta la mancata partecipazione di Lefler al Kaiserjubiläum e alla prevista mostra dell’Hagenbund. Allo stesso modo, fallisce la partecipazione all’Ansorge-Verein. Il 22 luglio scrive una lettera al Ministero della Cultura e dell’Istruzione in cui protesta che Lefler non lo ha lasciato esporre alla nuova mostra in Accademia.

Richard Gerstl, Il lungolago vicino a Gmunden, 1908

Una breve e contrastata esistenza creativa, dunque, che si è conclusa a pochi giorni dalla chiusura della Kunstschau Wien 1908, nella notte tra il 4 e il 5 novembre, a soli 25 anni. Dopo avere bruciato alcuni schizzi e dipinti e avere tentato di accoltellarsi, si è impiccato nel suo studio di Vienna, in Lichtensteinstrasse 20, davanti allo specchio più volte utilizzato nei suoi numerosi autoritratti. La famiglia scossa dal gesto inconsulto, benché lo avesse sostenuto nella scelta di frequentare l’Accademia e dedicarsi all’arte, ha deciso di conservarne in privato la memoria, probabilmente non consapevole del valore artistico delle opere. I dipinti salvati, raccolti amorevolmente nell’atelier dal fratello Alois, sono imballati e depositati nei locali di una ditta di spedizioni, la Rosin & Knauer. Fra questi dipinti, 34 sono tornati alla luce per interessamento del mercante d’arte Otto Kallir, fondatore della Galerie Saint Etienne. Acquistati e restaurati, nel 1931 sono stati offerti al pubblico in una mostra che ha fatto scalpore: Richard Gerstl – Il destino di un pittore. Dopo Vienna, altre città, come Monaco, Berlino e Aquisgrana, sono state le tappe successive di una mostra itinerante. In Italia sono state presentate per la prima volta alla XXVIII Biennale di Venezia nel 1956.

Gerstl nel suo studio, 1907. Sullo sfondo lo specchio davanti al quale si è suicidato

Oggi le opere recuperate di Richard Gerstl sono sessanta tele e 8 disegni, tutte non datate, salvo l’ultimo autoritratto del 12 settembre 1908. Va detto, per comprendere il tragico evento, che Gerstl, appartenendo a una famiglia benestante, frequenta circoli esclusivi. Oltre alla pittura è un appassionato di concerti, così fra le sue aspirazioni c’è quella di critico musicale. Intorno al 1907 stringe amicizia con i compositori Arnold Schönberg e suo cognato Alexander von Zemlinsky, che all’epoca vivono nel medesimo palazzo. In particolare, a Schönberg impartisce lezioni private di pittura e con lui si intrattiene in lunghe disquisizioni su temi d’arte. Trascorre le vacanze del 1907 sul lago Traum e qui esegue anche vari ritratti dei famigliari e degli amici del musicista. L’iniziale riferimento a Van Gogh influenza la sua pennellata, ma non mancano riflessi di Toulouse-Lautrec o tocchi più morbidi che ricordano Bonnard o Vuillard. Col tempo la sua pittura assume accenti più convulsi e brillanti, da farne anticipare soluzioni proprie di un nascente Espressionismo.

A luglio 1908 Gerstl si reca per la seconda volta a Traunstein dalla famiglia Schönberg in vacanza. Continua a fare ritratti. Modella preferita degli ultimi tempi è la moglie di Schönberg, Mathilde. Con lei, di sei anni più grande, intraprende, però, una relazione che a Schönberg si rivela in modo lampante. Alla fine di agosto, infatti, Gerstl e Mathilde sono colti in flagranza dal marito. I due amanti fuggono insieme e rientrano a Vienna, tuttavia Mathilde interrompe la relazione dopo pochi giorni, grazie all’intervento di un amico comune, il compositore Anton Webern. Così la donna decide di tornare dal marito. Gerstl viene, però, escluso non solo dall’amicizia con Schönberg, ma dall’intero Circolo di compositori e musicisti. Il 4 novembre 1908 si tiene un concerto degli allievi di Schönberg nella Great Viennese Musikvereinssaal, e chiaramente Gerstl non è invitato. La stessa sera si suicida.

Nessuno immaginava che il giovane, sentitosi rifiutato dalla donna amata e dalla cerchia di conoscenze, potesse giungere a una decisione irrevocabile. In un autoritratto Gerstl rappresenta il proprio corpo nudo con i genitali enfatizzati. Il dipinto è una provocazione rivolta alla collettività alla quale si mostra come una persona spoglia e indifesa che ormai ha riposto la sua vita nelle mani del destino. La figura è snella, rappresentata con pennellate veloci, e sullo sfondo astratto blu e giallo si evidenzia l’uso della punta in legno del pennello, per segnare riccioli che ricordano ancora una volta Van Gogh. In contrapposizione con lo stile diretto e irriverente dell’autoritratto, l’artista rappresenta Mathilde come una donna riservata, distaccata, quasi passiva. Il ritratto s’intitola Nudo femminile seduto (autunno 1908). È probabilmente l’ultimo dipinto in cui Gerstl manifesta il suo amore, realizzato nei pochi giorni che precedono la morte, a conclusione il suo lavoro d’artista e della sua vita.

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IMMAGINE DI APERTURA – L’orologio al Musée D’Orsay – Foto di Guy Dugas da Pixabay