Castello Errante – Dal 1° aprile online la call per la Residenza Internazionale del Cinema che valorizza i borghi italiani

Da oggi – e fino al prossimo 10 agosto – è attivo il nuovo bando per la selezione di studenti e professionisti under-35, per candidarsi a prendere parte alla residenza, che si svolgerà in autunno nel borgo di Santa Severa (RM). 

CASTELLO ERRANTE

Al via la VI edizione della Residenza Internazionale del Cinema
per la valorizzazione dei borghi italiani.

La call 2022 per la partecipazione disponibile al link:
www.castelloerranteresidenza.it/call/

Iscrizioni aperte dal 1° aprile.

Un format innovativo di produzione e promozione del cinema e dell’audiovisivo, che in maniera inedita punta a coinvolgere e valorizzare il tessuto vivo della provincia italiana, promuovendo gli scambi internazionali e le conseguenti ricadute economiche sui territori in cui opera. È questo il corpus del progetto Castello Errante, nato come residenza internazionale del cinema che coinvolge l’Italia e l’America Latina, e che annualmente, in un diverso borgo della Regione Lazio che si distingue per il suo patrimonio culturale e paesaggistico, porta numerosi studenti e maestranze provenienti da tutto il mondo a lavorare alla realizzazione di diversi prodotti audiovisivi.

La troupe internazionale interagisce su più livelli con il territorio coinvolto, le attività di produzione passano attraverso la scoperta del territorio, la sua valorizzazione e la conseguente visibilità del nostro patrimonio all’estero, favorendo lo scambio culturale, l’innovazione tecnologica, la eco-sostenibilità dei processi e nuovi modelli creativi nell’ambito della produzione culturale e audiovisiva.

Castello Errante crea un ponte tra la formazione accademica e la pratica associata all’industria audiovisiva per giovani studenti e professionisti, nazionali e internazionali. La VI edizione del progetto si svolgerà il prossimo autunno 2022, sia in modalità online che in presenza nel borgo di Santa Severa, situato nel comune di Santa Marinella, in provincia di Roma (Italia).

Castello Errante – Residenza Internazionale del Cinema

Dal 1° Aprile – e sino al 10 agosto 2022 – è possibile candidarsi per partecipare al progetto tramite la nuova call 2022, consultabile al link: www.castelloerranteresidenza.it/call/. La call, presieduta da una commissione di esperti, seleziona annualmente una troupe internazionale di studenti di cinema e giovani professionisti under 35 provenienti dall’Italia e dall’America Latina, con lo scopo di realizzare diversi prodotti audiovisivi: un corto documentario, un corto di finzione e uno spot.

La call per la selezione della troupe internazionale ha lo scopo di individuare il gruppo di professionisti che realizzerà i prodotti audiovisivi durante la residenza. I ruoli per i quali si può presentare la propria candidatura sono: regista del corto di finzione, regista del documentario (solo studenti e professionisti di nazionalità italiana); assistente alla regia; direttore/direttrice della fotografia; 1° assistente camera; direttore/direttrice del suono; scenografo/a; costumista; montatore/montatrice;esperto di post-produzione. 

Novità importanti sono state introdotte nella call per la selezione della sceneggiatura del cortometraggio di finzione che verrà realizzato dalla troupe internazionale: per la prima volta in tutte le edizioni di Castello Errante, è a tematica libera ed è rivolta ad autori e autrici non solo di nazionalità italiana ma anche dei Paesi del Centro e sud America.

Al programma produttivo si associa anche un’importante linea di intervento formativa, che prevede per gli studenti selezionati la possibilità di partecipare a masterclass e workshop sulle nuove tendenze nel campo audiovisivo con le migliori cattedre internazionali del settore, in un contesto diversificato, lontano dalle grandi città: un nuovo modello di produzione audiovisiva, collaborativa e internazionale, basato sulle potenzialità e le conoscenze dei suoi partecipanti.

L’opera filmica prodotta a partire dalla sceneggiatura vincitrice inizierà un percorso di promozione nei festival appartenenti alla rete di Castello Errante, oltre che in tutti gli eventi nazionali e internazionali, con sezioni in concorso dedicate al cortometraggio.

Castello Errante crea fertili spazi di socializzazione e di incontro culturale attraverso un percorso di formazione articolato in due fasi: la prima online, realizzata attraverso Combo, uno strumento digitale esclusivo per la didattica, lo sviluppo e la pre-produzione di progetti audiovisivi; la seconda onsite, realizzata di anno in anno nel borgo selezionato per il progetto, nella seconda metà dell’anno, con il coinvolgimento di diverse zone del  territorio limitrofo, che diventano parti attive e protagoniste a più livelli. Castello Errante favorisce, così, i processi di internazionalizzazione a partire dalla valorizzazione delle identità locali.

Il progetto è organizzato dalla Occhi di Giove srl con il sostegno di: Programma Ibermedia, Ministero della Cultura, Regione Lazio; in collaborazione con IILA – Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana, Roma Lazio Film Commission, Fondazione Cinema per Roma, Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani, le Ambasciate di Argentina, Cile, Costa Rica, Colombia, Cuba, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Repubblica Domenicana e Uruguay, nonché diverse Scuole Nazionali di Cinema latinoamericane.

Castello Errante è un polo dedicato all’innovazione nel settore audiovisivo, un progetto basato sull’esperienza produttiva internazionale e, al contempo, costituisce un percorso di promozione turistica dei borghi italiani, permettendo un’interessante ricaduta culturale ed economica in territori urbani periferici. Un apripista nello sviluppo di progetti di co-produzione e nel sostegno alla nascita di accordi bilaterali tra l’Italia e i Paesi coinvolti e un centro di promozione delle diversità culturali come motivo di scambio e crescita.

Castello Errante – Residenza Internazionale del Cinema

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Alessandro Mancuso inaugura una nuova impresa editoriale e la collana Circuitus Siciliae

Un agricoltore assai smozzicato, tutto sulla vita e l’opera del pittore e scultore Libero Elio Romano.
Il libro, scritto da Vittorio Ugo Vicari, inaugura la nuova impresa editoriale del fotografo messinese Alessandro Mancuso. La collana Circuitus Siciliae interamente dedicata agli studi d’arte nell’Isola

Alessandro Mancuso è un editore e fotografo messinese di consolidata esperienza (nel suo curriculum la casa editrice Magika e la rivista «Karta»). Con il volume Un agricoltore assai smozzicato. Formazione fiorentina e residenza siciliana di Libero Elio Romano egli inaugura una nuova impresa editoriale e una collana (Circuitus Siciliae) interamente dedicata agli studi d’arte nell’Isola.

Il libro, scritto da Vittorio Ugo Vicari, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle arti di Catania, analizza la vita e l’opera del pittore e scultore Libero Elio Romano (1909-1996) autore tra i più significativi del Novecento siciliano, titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia etnea nella sua tarda età.
Si tratta dello spaccato esemplare di una biografia formatasi a cavallo tra le due guerre tra Catania, Roma e Firenze, che durante il ventennio maturò una maniera in bilico tra istanze artistiche internazionali, congiunture italiane e forme compiute di ‘resistenza culturale’ al regime fascista. Una vita apparentemente appartata nell’enclave di Morra, contrada dell’ennese, che invece cela avventure, militanze e passioni molto intense, assumendo a tratti le sembianze di un romanzo neorealista.

Nella stesura del volume l’autore si è avvalso di molte fonti documentarie e della collaborazione diretta dei figli e nipoti dell’artista. Le opere in esso presentate vengono quasi esclusivamente da quell’intima cerchia e sono perlo- più inedite o poco note. La prefazione del testo è stata affidata a Giuseppe Frazzetto che fu tra i suoi amici più cari, recensore della sua opera in molte occasioni e curatore dell’ultima sua mostra antologica, nel 1995 a Castello Ursino di Catania.

Libero Elio Romano emerge dal libro con lo statuto dell’eretico; il suo ritiro nelle campagne dell’entroterra siciliano durante e dopo la guerra, poeticamente corrisponde con la volontà di rifiuto che il suo amico Eugenio Montale ci lascia in pochi versi scarni. Romano vivrà larga parte della sua vita in disparte perché sa ciò che non è, ciò che non vuole e silenziosamente, magistralmente, dipinge ciò che più conta: la terra, i cicli della vita, le nature morte, le donne, le colline, il mare. La sua maniera pittorica ricorda la scultura, una “costruzione quasi geologica” del paesag- gio fatto di forre, sbalanchi, cretti, quando nella Sicilia interna primeggiavano i seminativi da raccolto, i maggesi e il lavoro dei campi era un’impresa titanica. Modellati di creta sembrano anche i corpi delle modelle nude, espressione di sensualità e abbandono alla vita ferace, stagliate su fondi che somigliano agli orizzonti alluvionali d’autunno, quando l’azzurro del cielo è costantemente smentito da venti forti e algidi che rovesciano sulle terre nuvole improv- vise e improvvisi temporali. Modellate nella creta sono, infine, le sue nature morte, che vibrano in un canto come le povere cose di Giorgio Morandi, appena rotte dal cromatismo acceso e carnale di un fiore selvatico o di un frutto campestre.

Per questo insieme di ragioni, Un agricoltore assai smozzicato va considerato un libro necessario. Esso consente il transito di un artista del novecento siciliano dalla dimensione della critica a quella della storia dell’arte, collocando Libero Elio Romano al definitivo posto che gli compete: tra i grandi della sua generazione.

Vittorio Ugo Vicari, Un agricoltore assai smozzicato. Formazione fiorentina e residenza siciliana di Libero Elio Romano, Alessandro Mancuso Editore, Venaria Reale 2021.

IMMAGINE DI APERTURA  – Copertina del libro

Rivoli (Torino) – “Il Signore di Notte” di Gustavo Vitali al Salone del Libro e a Libri in Piazza

Sono una cinquantina gli stand che attendono i visitatori di “Libri in Piazza” in programma il 2 e 3 aprile a Rivoli (Torino), comprese tre emittenti radio televisive. Due le aree che li suddividono, una dedicata al genere “comics” e l’altra agli editori.

La manifestazione prevede un nutrito programma di eventi collaterali, dalla cerimonia di benvenuto con le autorità locali e la madrina Elena Mirullo, agli incontri con gli autori, dalla presentazione di opere e scrittori nella Sala Convegni di piazza Martiri della Libertà, agli aperitivi letterari presso le attività commerciali di via Piol.

Infine lo stand dell’organizzazione, il CSU, Collettivo Scrittori Uniti, gruppo di appassionati di scrittura nato con l’obiettivo di promuovere libri durante le fiere nazionali. Sito nei pressi della Sala Convegni, ospiterà numerose opere e tra queste, per la prima volta in piazza, il libro Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605.

Il tutto condito da incontri musicali dal vivo nonché approfondimenti su tematiche di attualità e attività video-ludiche.

Non ha bisogno di presentazioni il Salone Internazionale del Libro, giunto quest’anno alla XXXIV edizione che come sempre si preannuncia ricca di incontri ed eventi straordinari.

Sotto il titolo “Cuori Selvaggi”, le riflessioni ruoteranno attorno al tema della ricerca di speranza per il futuro, ricerca che non ci abbandona mai a dispetto del mondo inquieto, turbolento e pieno di enormi problemi nel quale viviamo.

Gli 81 mila metri quadrati dell’ultima edizione sono stati attraversati da oltre 150 mila visitatori. Con la concreta prospettiva di replicare il successo, l’esposizione del 2022 terrà banco nel capoluogo piemontese dal 19 al 23 maggio presso il Lingotto Fiere di via Nizza e non solo. Infatti l’iniziativa Salone Off porterà libri e spettacoli fuori dai padiglioni, con uno sguardo privilegiato alle periferie e all’area metropolitana.

Tra i numerosi attori della più grande fiera italiana dell’editoria, autori, librai, bibliotecari, docenti e studenti, case editrici e tanti, tanti lettori, il padiglione 2 ospiterà ancora una volta lo stand del Collettivo Scrittori Uniti. Qui saranno disponibili le opere di numerosi scrittori, compreso il libro Il Signore di Notte, opera d’esordio di Gustavo Vitali, che, come segnalato nel sito del libro medesimo, sta ottenendo lusinghiere recensioni da parte di lettori e addetti ai lavori. Nelle giornate di giovedì 19 maggio e venerdì 20 sarà presente lo stesso autore.

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IMMAGINE DI APERTURA Stand CSU Salone del Libro 2021

Bologna – L’arte dei suoni in bella mostra: esperienze di museologia musicale

Bologna e il suo ricchissimo patrimonio storico-musicale ispirano la giornata internazionale di studi L’arte dei suoni in bella mostra: esperienze di museologia musicale, che nella giornata di martedì 5 aprile 2022 collegherà idealmente due eminenti istituzioni cittadine operanti nell’ambito della tutela, gestione e valorizzazione dei beni musicali: il Museo internazionale e biblioteca della musica e il Museo di San Colombano – Collezione Tagliavini.

L’arte dei suoni in bella mostra
Esperienze di museologia musicale

Giornata internazionale di studi
promossa da Associazione culturale «Il Saggiatore musicale»

in collaborazione con
Istituzione Bologna Musei e Genus Bononiae. Musei nella Città

Bologna, martedì 5 aprile 2022
Museo internazionale e biblioteca della musica
Museo di San Colombano – Collezione Tagliavini

Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna
Veduta di allestimento della Sala 3
Foto Roberto Serra
Courtesy Istituzione Bologna Musei

L’iniziativa è promossa dalla Associazione culturale «Il Saggiatore musicale» con il coordinamento scientifico di Lorenzo Bianconi, professore emerito dell’Università di Bologna, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei e con Genus Bononiae. Musei nella Città, e si avvale del sostegno del Ministero della Cultura, del Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, con ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. La prenotazione è obbligatoria online su https://www.eventbrite.it/e/298203232897.

Gli esperti convocati a Bologna per la giornata di studi – museologi, architetti, organologi, storici della musica e dell’arte – sono chiamati a confrontarsi con alcune problematiche di fondo della museologia della musica, disciplina finora scarsamente istituzionalizzata che sta però acquisendo un rapido sviluppo in ragione della crescente consapevolezza di quanto importi facilitare presso il pubblico, sia esperto sia generico, la conoscenza e la comprensione dei beni materiali inerenti alla musica, nella loro eterogeneità (partiture, libri, strumenti, dipinti e testimonianze visive in genere). In primis: come possiamo ricondurre i beni esposti al loro oggetto centrale e però intangibile, ossia l’opera d’arte musicale, per sua natura non visibile?

Riconosciuta Città Creativa della Musica UNESCO nel 2006, Bologna con il suo territorio può vantare una tradizione che si esprime in una straordinaria varietà di forme in termini di beni e manifestazioni musicali, a cominciare da questi due musei di particolare spicco sorti nei primi anni Duemila, entrambi riconducibili a personalità insigni nella storia europea della musica e della musicologia.
Il Museo internazionale e biblioteca della musica, inaugurato nel 2004 a Palazzo Sanguinetti e parte del sistema museale civico afferente all’Istituzione Bologna Musei, espone un’ampia selezione di volumi, strumenti e dipinti di proprietà del Comune di Bologna che, nel loro nucleo primario, risalgono a padre Giovanni Battista Martini (1706-1784). Il Museo di San Colombano aperto nel 2010 e incluso nel circuito museale di Genus Bononiae. Musei nella Città, espone la cospicua collezione di strumenti musicali a tastiera donata da Luigi Ferdinando Tagliavini (1929-2017).
Il pregio e la varietà dei materiali esibiti nei due musei, le loro distinte concezioni e finalità, le specifiche problematiche affrontate nell’allestimento e nella gestione offrono un patrimonio di esperienze da mettere a frutto nel campo, finora poco dissodato, della museologia musicale.

Sul versante specifico dell’organologia, il panorama europeo dei musei e delle collezioni di strumenti musicali è ricco, il dibattito annoso e assiduo. Non così per le altre fattispecie di ‘beni musicali’, codici, partiture, trattati, libri, documenti, dipinti. Su questi fronti, le modalità della comunicazione e della ricontestualizzazione storica – attraverso il sistema delle didascalie, i sussidi multimediali, le pubblicazioni di contorno, le iniziative di divulgazione – versano tuttora in una fase esplorativa.

Nel corso della giornata il profilo dei due musei bolognesi verrà messo a confronto con altri musei, musicali e no, italiani e stranieri, che presentino caratteri a vario titolo comparabili. Tra di essi, un intervento di particolare attualità sarà dedicato al Museo Nazionale Rossini inaugurato a Pesaro nel 2019, caso interessante di museo incentrato su una singola personalità artistica e concepito con un intento, in senso ampio, didattico.

Museo internazionale e biblioteca della musica, Bologna
Veduta di allestimento della Sala 5
Foto Roberto Serra
Courtesy Istituzione Bologna Musei

Programma

Museo internazionale e biblioteca della musica | Strada Maggiore 34

ore 10.45 – 13.30

Saluti istituzionali

Lorenzo Bianconi (Università di Bologna)
Mettere in mostra l’arte dei suoni

Massimo Ferretti (Scuola Normale Superiore, Pisa)
Lo sguardo dello storico dell’arte

Lucia Corrain (Università di Bologna)
Come dare la parola agli strumenti scientifici: il Museo di Palazzo Poggi

Paolo Capponcelli (PANSTUDIO architetti associati, Bologna)
Musica nelle pause: gli allestimenti del Museo della Musica (2004) e del Museo Nazionale Rossini (2019)

Ilaria Narici (Fondazione Rossini, Pesaro)
Il Museo Nazionale Rossini, opera in due atti e un intermezzo

*     *     *

Museo di San Colombano – Collezione Tagliavini | Via Parigi 5

ore 15.00 – 17.30

Saluti istituzionali

Catalina Vicens Jéldrez (Museo di San Colombano, Bologna)
Un museo per conservare il suono

Frank Bär (Germanisches Nationalmuseum, Norimberga)
Strumenti musicali nei musei – oltre la musica

Florence Gétreau (Musée de la Musique, Parigi)
1988 – 2018: regard rétrospectif et personnel sur quelques expositions musicales en France

Gabriele Rossi Rognoni (Royal College of Music, Londra)
Esporre la musica: dal progetto al cantiere


Informazioni:
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Prenotazione obbligatoria su https://www.eventbrite.it/e/298203232897.
Per la partecipazione è obbligatorio esibire il Green pass rafforzato e indossare la mascherina FFP2.


Contatti:

Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34, Bologna
Tel. 051 2757711
www.museibologna.it/musica
museomusica@comune.bologna.it

Museo di San Colombano – Collezione Tagliavini
Via Parigi 5, Bologna
Tel. 051 1993 6366
sancolombano@genusbononiae.it

Associazione culturale «Il Saggiatore musicale»
℅ Dipartimento delle Arti – Alma Mater Studiorum Università di Bologna
www.saggiatoremusicale.it
saggiatoremusicale@saggiatoremusicale.it

Organizzazione:
Cronopios
Tel. 051 224420
info@cronopios.it

L’iniziativa è realizzata con il sostegno di:

IMMAGINE DI APERTURA Berenice vendicativa, drama per musica, recitato a Piazzola sul Brenta, incisione allegata al libretto (Padova, Frambotto, 1680) Bologna, Museo della Musica, Lo.1782, tav. 13r