Roma, Palazzo Capizucchi: N gradi di separazione. Confronti, riflessioni, opere tra arti visuali e musica elettronica

Il giorno 12 aprile 2022 alle ore 18.00, presso le sale al piano terra di Palazzo Capizucchi a Roma, inaugura il progetto N gradi di separazione, a cura di Michela Becchis, che presenta confronti, riflessioni e opere, tra arti visuali e musica elettronica, di EPVS, Sebastian Vimercati, Shay Frisch, Domenico Romeo, Pietro Bonomi, Alberto Timossi, Marco Timossi, Eugenio Scrivano (Di Unexpected Guest).

Inoltre, giovedì 14 aprile, alle ore 18,30, si svolgerà il Talk Camminando sull’ora serrata”: interverranno, oltre agli artisti, Anna Cepollaro, critica musicale e musicologa, e Leonardo Distaso, filosofo e docente di estetica.

N gradi di separazione

Confronti, riflessioni, opere tra arti visuali e musica elettronica

a cura di Michela Becchis

EPVS – Sebastian Vimercati
Shay Frisch – Domenico Romeo – Pietro Bonomi
Alberto Timossi – Marco Timossi
Eugenio Scrivano (Di Unexpected Guest)

Vernissage 12 aprile 2022 ore 18.00 – 21.30
Palazzo Capizucchi
Piazza Campitelli 3 – Roma

Fino al 12 maggio 2022

La curatrice Michela Becchis presenta il progetto:

“Non è importante sapere se tra arte visiva e musica elettronica vi siano tutti i famigerati 6 gradi per mettersi in contatto. Forse non è neanche fondamentale che in questa mostra molti tra coloro che hanno contribuito a crearla siano legati, appunto, da una parentela che spesso genera molta energia proprio quando i due poli si allontanano. È più importante sapere che ci si muove dentro un unico orizzonte che tale rimane se contempla molte diversità che non possono che essere riunite sotto l’incognita N, necessaria affinché il processo rimanga aperto e produttivo. […]

Senza scalfire, ma anzi accostandoci con particolare cura alla sostanza delicatissima della problematicità che vive in quella linea di confine, qui si intende camminare lungo tutto il suo perimetro e, grazie alle esperienze artistiche che vengono accostate, cercare di capire se esista una reciproca relazione fra modi di fare arte troppo spesso pensati come impermeabili. Insomma permettere a chi entrerà di vedere diversamente ciò che per suo statuto è visibile, ma anche di vedere il suo imprescindibile essere “cosa” di un’arte che spesso il pensarla immateriale e perciò invisibile, la rende talmente “difficile da trasformarla in banale” come si disse della musica di Mahler. È quindi sull’ora serrata del visibile che si gioca questa mostra, sul suo capovolgimento rispetto a ciò che troppo spesso pensiamo celato e cioè il senso attorno a cui l’arte si arrovella. Un senso che troppo spesso non ci si affatica a vedere ma solo a guardare nelle arti visive, un senso che si racchiude in un suono che scardina la tonalità usando proprio la sua forza visionaria e visiva del suo porsi come rumore. […]

Esiste sempre una ulteriore linea di separazione, quella tra il significato attribuito all’opera dall’artista e quello costruito davanti all’opera da chi ne fruisce. Su quella linea, in questo caso si può arrivare a pensarla come una impercettibile linea di frattura, vive l’agire dell’artista. Più

precisamente, vive il processo creativo dell’artista. Il suo rapporto con il mondo è un dispositivo che attiva un’urgenza che è sì concettuale, ma che in ogni artista è soprattutto trasformazione della materia.”


INFO
N gradi di separazione
Confronti, riflessioni, opere tra arti visuali e musica elettronica

a cura di Michela Becchis

EPVS – Sebastian Vimercati
Shay Frisch – Domenico Romeo – Pietro Bonomi
Alberto Timossi – Marco Timossi
Eugenio Scrivano (Di Unexpected Guest)

Vernissage 12 aprile 2022 ore 18.00 – 21.30
 


Fino al 12 maggio 2022
Orari:
dal giovedì al sabato dalle 16.00 alle 19.30; altri giorni su appuntamento tel. 347.9016034

14 aprile 2022 ore 18.30
Talk “Camminando sull’ora serrata
con gli artisti
e
Anna Cepollaro, critica musicale e musicologa
Leonardo Distaso, filosofo e docente di estetica

Palazzo Capizucchi
Piazza Campitelli 3 piano terra
Roma

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
tel 3494945612
roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.it
www.interno14next.it

Bologna – Casa Museo Renzo Savini presenta la Casa Museo Remo Brindisi 

presenta

CASA MUSEO REMO BRINDISI

Capolavoro di architettura, arte e design

Venerdì 8 aprile 2022 ore 18.30

Presso Casa Museo Renzo Savini, via Letizia 11, Bologna

In occasione della recente apertura al pubblico di Casa Museo Renzo Savini, venerdì 8 aprile 2022 alle ore 18.30, su iniziativa di Benedetta Savini Marescotti, proprietaria della Casa Museo, si svolgerà il secondo incontro-conversazione previsto nell’ambito della programmazione culturale del 2022. Dopo il saluto dell’Architetto Emanuele Mari, Assessore al Turismo, Cultura e Patrimonio Museale del Comune di Comacchio, Nicoletta Barberini Mengoli, collaboratrice de il Resto del Carlino, intervisterà la Dott.ssa Laura Ruffoni, Funzionario responsabile della Casa Museo Remo Brindisi, che illustrerà l’eccezionale  collezione d’arte moderna conservata all’interno della Casa Museo di Lido di Spina, creando un trait d’union tra luoghi nati per la medesima finalità: conservare ed esporre capolavori artistici.

La conversazione tra Barberini Mengoli e Ruffoni verterà principalmente intorno al ruolo rivestito da questo museo, alla figura di Remo Brindisi nell’arte del Novecento e su come questa incida nelle correnti odierne e, infine, su quali elementi puntare per una maggiore visibilità della Casa Museo a livello nazionale e internazionale.

La Casa Museo, immersa nel verde della pineta del Lido di Spina, località cara al pittore Remo Brindisi per i suoi ricordi d’infanzia, fu costruita tra il 1971 e il 1973 su progetto dell’architetto designer Nanda Vigo, concepita come esperimento artistico di “integrazione delle arti”: uno spazio ove non vi fosse soluzione di continuità fisica, concettuale e di percezione tra l’architettura, gli arredi, il design e le opere d’arte che affollavano le pareti di tutte le stanze, anche dei bagni e dei ripostigli. Nanda Vigo volle dunque costruire un luogo fisico in cui Brindisi potesse accogliere chiunque desiderasse entrarvi, come in un abbraccio, visivamente ricordato dalla struttura rotonda e cava della villa.

L’edificio è caratterizzato da un grande cilindro centrale che collega diversi i piani e gli spazi abitativi, quelli di studio e quelli espositivi, in una continua compenetrazione. La raccolta, nella quale sono pure inserite opere dello stesso Brindisi, comprende circa duemila esemplari e documenta molte delle principali correnti artistiche del Novecento a livello internazionale, con un particolare accento sulla Milano degli anni compresi tra i Cinquanta e i Settanta. Sono da segnalare, in particolare, le grandi opere integrate all’architettura, tra cui il graffito di Lucio Fontana, le sculture di Arturo Martini e di Giò Pomodoro. Nella collezione del museo figurano, tra i maestri del primo Novecento, Medardo Rosso, Alberto Savinio, Giacomo Balla, mentre il secondo Novecento è rappresentato da esponenti di importanti correnti quali lo Spazialismo e il Movimento Nucleare, Nouveau Réalisme, Pop (tra cui Arman, Cèsar, Rotella, Hains, Schifano, Warhol) e molti altri. Tra i maestri del design, oltre a Nanda Vigo, opere e arredi originali di epoca di Bruno Munari, Achille Castiglioni, Giò Colombo.

Dopo la scomparsa dell’artista, il museo e l’intero patrimonio in esso conservato sono stati acquisiti dal Comune di Comacchio, per volontà testamentaria dello stesso Brindisi.

Si ricorda che il programma culturale della Casa Museo Renzo Savini propone per la stagione 2022 i seguenti incontri:

  • Giovedì 5 Maggio 2022 ore 18.30 – Presentazione del libro “L’arte dello styling. Come raccontarsi attraverso i vestiti”, di Antonio Mancinelli e Susanna Ausoni, in collaborazione con Daniela Campogrande di Campogrande Concept.
  • 11 Maggio 2022 –  Lavinia Savini, avvocato specializzato in proprietà intellettuale e diritto dell’arte, tratterà il tema attualissimo dell’Arte digitale e NFT Art.
  • 13-15 Maggio 2022 – Apertura dei salotti della Casa Museo in concomitanza con Arte Fiera.

CENNI BIOGRAFICI SU REMO BRINDISI

Remo Brindisi (Roma, Roma, 25 aprile 1918 – Lido di Spina, 25 luglio 1996) trascorre la sua infanzia tra Roma e Pescara. Compie la sua formazione da artista seguendo i corsi di scenografia presso il Centro Sperimentale di Roma e parallelamente le lezioni serali alla Scuola Libera di nudo dell’Accademia di Belle Arti; poi vince una borsa di studio presso l’Istituto Superiore d’Arte per l’Illustrazione del Libro di Urbino. Dopo il diploma si trasferisce a Firenze, dove entra in contatto con il circolo di Ardengo Soffici e Ottone Rosai, che gravitava attorno alle riunioni al Caffè delle Giubbe Rosse. Nel 1947 si trasferisce a Milano e il suo successo comincia a consolidarsi. Partecipa a tre Biennali veneziane nel 1948, 1950 e 1952. Alla metà degli anni Cinquanta trascorre qualche tempo a Parigi, frequentando l’ambiente esistenzialista e lo stesso Jean Paul Sartre.

La sua sensibilità verso la fruizione libera e pubblica dell’arte come occasione di crescita personale e di vita, si concretizza soprattutto nell’esperimento del Museo del Lido di Spina, realizzato senza nessun contributo pubblico. Il museo era da lui definito con il termine “alternativo” per sottolineare l’apertura verso la sperimentazione e la democratizzazione dell’arte.
Brindisi è stato pittore, scultore, illustratore, scrittore, scenografo, curatore di iniziative culturali. Fu inoltre presidente della Triennale di Milano, commissario alla Biennale di Venezia, insignito della medaglia d’oro per meriti culturali dal Ministro della Pubblica Istruzione.
Il Comune di Comacchio gli ha tributato la cittadinanza onoraria per il contributo offerto al patrimonio culturale della città con la creazione del suo museo, dove ha scelto di trascorrere gli ultimi tempi della sua vita.

CENNI BIOGRAFICI SU RENZO SAVINI

Renzo Savini (19 settembre 1931 – 13 luglio 2018) è stato un umanista di formazione classica, originario di Bagnacavallo (RA), e ha frequentato l’esclusivo Collegio La Quercie, laureandosi poi in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna.

Grande collezionista ed artista, anticipava i tempi per la sua sensibilità e con ingegno sapeva cercare e accostare oggetti, creando una commistione di materiali e contrasti tra epoche diverse. Questi accostamenti avvenivano con meticolosità e puntualità, soprattutto nel fedele utilizzo dei materiali di supporto, come ad esempio chiodi di cornici o vetri spesso coevi al dipinto.

Savini era inoltre un collezionista di curiosità: dai bastoni di passeggio ai burattini, dai giocattoli alle sculture lignee, dalle maioliche emiliane alle gigantesche scenografie teatrali, ogni singolo oggetto rappresentava un frammento della sua vita e dei momenti da cui essa era scandita.

L’assemblaggio degli oggetti nelle sue opere rappresenta l’espressione massima dell’Uomo/Artista, del suo temperamento, della sua creatività, del suo gusto e della sua raffinata conoscenza e cultura, della sua genialità.

LA CASA MUSEO RENZO SAVINI

Commissionata nel 1964 all’architetto Raoul Biancani, la Casa Museo Renzo Savini si configura come uno degli esempi più interessanti dell’architettura contemporanea, sviluppato su tre livelli, con un costante gioco armonico tra materiali e vetrate. Al suo interno è presente una ricca selezione di opere assemblate, nel tempo, dal collezionista Renzo Savini, con una coerente e metodica volontà di creare un unicum tra opere ed elementi architettonici di varie epoche. Una preziosa miscellanea di lavori artistici, manufatti di alto artigianato e reperti naturalistici. Un luogo pieno di suggestioni, dove Savini ha vissuto con la famiglia fino alla sua scomparsa.

All’interno della casa è presente una piccola Kunstkammer (letteralmente “camera dell’arte”), nella quale sono raccolti manufatti di provenienze molteplici e multiformi, reperti e curiosità di ogni genere: pezzi di Castiglioni, Gavina e Scarpa; statue dei presepi barocchi e pupi del Settecento; bassorilievi rinascimentali incastonati nel muro; manoscritti e libri antichi; disegni del Tiarini e tele del Signorini.

Nella palazzina, al piano sottostante, ha risieduto per anni Dante Bini, architetto di fama mondiale, noto anche per aver ideato per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti La Cupola, l’avveniristica villa sulla Costa Paradiso in Sardegna. Oggi la Casa Museo è gestita dalle figlie di Renzo Savini.


INFORMAZIONI UTILI

Presentazione della Casa Museo Remo Brindisi

QUANDO: Venerdì 8 aprile 2022 ore 18.30
DOVE: Casa Museo Renzo Savini, via Letizia 11, Bologna

Ingresso su prenotazione fino a esaurimento posti.

Per partecipare è necessario prenotare all’indirizzo mail savinicultura@gmail.com

SITO: www.casamuseorenzosavini.it/it/

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