Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia: il progetto THERE YOU ARE di Michail Michailov, curato da Irina Batkova

Il Ministero della Cultura della Repubblica di Bulgaria e la Galleria Nazionale Sofia hanno il piacere di annunciare la partecipazione della Bulgaria alla 59a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con il progetto There You Are di Michail Michailov e curato da Irina Batkova.

Padiglione della Repubblica di Bulgaria
59a Esposizione Internazionale d’Arte
La Biennale di Venezia

Con il Patrocinio di Iliana Yotova,
Vice Presidente della Repubblica di Bulgaria

Vice President Ilijana Iotova

MICHAIL MICHAILOV
– THERE YOU ARE –

23 aprile – 27 novembre, 2022
Apertura ufficiale:
Venerdì, 22 aprile 2022
15:00 – 18:00

Iliana Yotova, Vice Presidente della Repubblica di Bulgaria, aprirà la mostra.
Durante il vernissage avrà luogo una performance.


Padiglione Bulgaro
Spazio Ravà
San Polo 1100 (è vicino al Ponte di Rialto)
30125 Venezia
Commissario: Iara Boubnova


Michail Michailov è un artista che opera con diversi mezzi come performance, disegni, video, sculture, installazioni attraverso le quali crea territori di meditazione in cui lo spettatore comprende aspetti impensati dell’esistenza. Il progetto There You Are esplora la dimensione dello Spazio Ravà per ridisegnarne i dettagli visibili e invisibili che compongono l’interno espositivo nel contesto del corpo e del suo rapporto con lo spazio vitale.

        Seguendo la geometria delle stanze, i mobili montati lungo le pareti, così come i dettagli architettonici, Michail Michailov conquista gli spazi liberi sotto e tra di essi e colloca i disegni della serie Dust to Dust in oggetti tridimensionali simili ai mobili stessi per forma e proporzioni, la cui presenza crea allo stesso tempo un ambiente sia minimalista che assurdo.

        Questa serie, iniziata dall’artista 8 anni fa, ha vinto il primo premio alla mostra Drawing Now di Parigi nel 2018. Michail Michailov spiega il suo interesse di ricerca per le tracce dell’esistenza umana raffigurate in Dust to Dust come segue:

        “Dipingo la polvere, le macchie, le particelle di plastica inutili e la muffa che si accumulano nel mio studio. Cose causate sia dalla mia stessa esistenza sia da quella delle persone intorno a me. Tutte cose che vorremmo non vedere e preferiamo rimuovere o nascondere. Il processo di disegnare richiede quasi il tempo necessario affinché questo materiale si crei da solo. Cercando una risposta alla domanda: qual è il senso della vita? Mi rendo conto di quanto sia relativa la nostra risposta. Altrettanto relativo è lo sguardo dell’osservatore che spesso, guardando i miei quadri, difficilmente distingue tra la polvere reale e la polvere dipinta”.  

        Questo metodo sviluppato negli anni di tracciamento dell’accumulo quotidiano, non così visibile, di spazzatura umana misura simbolicamente il tempo trascorso in una vita.

        Questo è uno degli aspetti distruttivi dell’esistenza del nostro habitat come specie e allo stesso tempo vuol essere una sfida alla nostra azione costante per distruggerlo.

        I corpi bianchi geometrici inclusi nella mostra, simili a piedistalli da museo su cui sono agganciati spazzole, manici di scopa e pezzi di aspirapolveri mantengono lo spazio di There You Are in una tensione continua di presenza e assenza. La sporcizia virtuosamente dipinta e trasformata in un’opera d’arte e le sculture surrealistiche costruiscono la ricerca metaforica incessante del senso del trascorrere della quotidianità.

        I tenui accenti di colore dei rifiuti dell’uomo raffigurati sono presentati nel mezzo del colore bianco, elemento predominante delle mostre di Michail Michailov. Il camice medico bianco, caratteristico delle sue esibizioni, spersonalizza il corpo mentre i gesti dell’autore generalmente nascondono il suo volto, parte dell’identità umana. In questo modo, lui stesso diventa solo un elemento del ciclo umano in un macrocosmo di nascita e morte, in cui, limitati dal tempo della nostra esistenza, non possiamo ottenere risposte alle innumerevoli domande che ci poniamo.

        L’idea della ripetizione senza inizio e fine è incorporata nella serie visiva Just Keep on Going, anche essa presentata parzialmente nell’esposizione. Vengono mostrate azioni cicliche il cui senso si nasconde nel movimento stesso e non nel risultato finale causato da esso. Catturano l’interazione dell’artista con un ambiente di vita distopico immaginario e il suo costante sforzo per dominarlo.

        La finestra più grande dello Spazio Ravà con una piacevole vista sul giardino in There You Are, è nascosta dall’installazione Headspacing. Si tratta di una struttura che permette solo una visuale dall’esterno verso l’interno attraverso un’apposita apertura in cui l’osservatore deve appoggiare la testa. L’unico modo per l’artista di far parte fisicamente della propria mostra è durante l’esibizione, all’apertura del padiglione. La sua visione attraverso l’Headspacing rappresenta simbolicamente la riflessione dell’artista sullo spazio appena creato pieno di figure mentali. Questa riflessione è alla base del ponte fenomenologico che ci permette di passare dall’interpretazione di una particolare opera d’arte alla ricerca della verità ontologica fondamento dell’impulso della creazione dell’arte.

        Il Padiglione della Repubblica di Bulgaria alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è sostenuto dal Ministero della Cultura della Bulgaria ed è prodotto dalla Galleria Nazionale della Bulgaria, con Commissario Iara Boubnova.

Note Biografiche

Michail Michailov

Michail Michailov è nato nel 1978 a Veliko Tarnovo, Bulgaria, vive e lavora a Vienna e Parigi. Dopo aver studiato Arte, ha lavorato per alcuni anni con il gruppo artistico Gelitin. Oltre a numerose residenze e premi, ha ricevuto il Drawing Now Paris Art Award 2018. Michailov sfrutta la sua formazione classica in Belle Arti come base per un lavoro critico, sperimentale e basato sui processi esplorando i temi attorno agli ideali di perfezione e alle questioni dell’esistenza.

Irina Batkova

Irina Batkova è una poetessa e curatrice indipendente, vive e lavora a Sofia. Le sue aree di ricerca sono varie ma si concentrano all’incrocio tra arte contemporanea e design, architettura, performance, video e pratiche dei nuovi media. Ha curato una vasta gamma di mostre, in sedi tra cui l’Arsenale di Sofia – Museo di Arte Contemporanea; Il Museo Statale di Arte Orientale, Mosca; Cisterna Basilica, Istanbul; The Ancient Baths Center for Contemporary Art, Plovdiv; Deposito portuale n.5, Varna; la Künstlerhaus di Vienna; e Akbank Sanat, Istanbul. È la fondatrice e curatrice di Art Project Depot, piattaforma per le arti e la cultura contemporanea.


CONTATTI MEDIA E ALTRE RICHIESTE:

Gergana Mudova, bulgariavenicebiennale@gmail.com
+35 9892222365

Cecilia Sandroni sandroni@italienspr.com
+39 3355225711

Padiglione Bulgaria Biennale 2022

Roma, Radio Trastevere Gallery: Polaroid di Manuele Geromini seconda mostra di “Fuori Catalogo”

Dal 22 al 28 aprile 2022, Radio Trastevere Gallery ospiterà Polaroid di Manuele Geromini, la seconda mostra pop up di “Fuori catalogo. Wandering Pop Up Art Exhibition”, un progetto curato da Barbara Braghittoni che pone al centro dell’attenzione il ritorno ai valori del dialogo e del confronto tra esseri umani, elementi che da sempre nutrono anima e corpo. Durante l’opening del 22 aprile alle ore 18.00 sarà inoltre presentato un reading accompagnato da un’improvvisazione totale con sintetizzatori del dj HUMANBEING.

“Fuori Catalogo. Wandering Pop Up Art Exhibition”

il ciclo di quattro mostre pop up a
Radio Trastevere Gallery di Roma

Polaroid
di Manuele Geromini

IL PROGRAMMA

Polaroid presenta gli scatti di Manuele Geromini, fotografo di moda e ritrattista che attualmente vive e lavora in Francia, e nasce dalla collaborazione tra Barbara Braghittoni e Carlo Primieri, gallerista del fotografo.

Configurandosi come una selezione di immagini estratte dalla propria produzione, il lavoro di Geromini è pensato come un lungo percorso unitario, al quale si aggiunge di volta in volta un elemento o più.

In Polaroid, attraverso la famosa macchina fotografica istantanea, il fotografo plasma il tempo come materia fissando l’attimo in un’unione tra coscienza e realtà, invitandoci a una condivisione. A differenza della pellicola, infatti, la polaroid svela immediatamente la magia dello scatto e consente al fotografo di avere un controllo quasi totale sulla messa in scena, in modo tale da lavorare con più precisione nelle tecniche di multi esposizione e texture. In particolare, la doppia esposizione permette a Geromini di osservare un’immagine conosciuta e abbinarla ad una imprevista, lasciandolo sempre lontano dal momento presente, sempre irraggiungibile dall’immagine.

“Interpreto la fotografia come creazione di immagini sacre. Non in termini religiosi, ma assoluti, non come rappresentazione o tentativo di condurre al reale, ma di trascenderlo, renderlo molle, pieghevole al sentire interiore – afferma il fotografo – La poesia non serve a nulla se non a nutrire i nostri cuori”. Alla mostra saranno esposti lavori in polaroid di medio e piccolo formato in originale e riproduzioni in copia unica in medie e grandi dimensioni.

BIO DI MANUELE GEROMINI

Manuele Geromini inizia a interessarsi di fotografia durante gli studi universitari, collaborando con un artista novarese dal quale apprende il potenziale artistico insito nella disciplina fotografica. Da allora inizia un percorso di stampo autodidatta che ancora perdura. Nel 1996 lavora per i F.lli Alinari di Firenze come direttore e ritrattista nella mostra “L’io e il suo doppio” svoltasi al Castello Sforzesco di Milano. Nel 2002 si trasferisce a Parigi. Per circa dieci anni lavora in coppia con Laura Villa Baroncelli dedicandosi alla moda e alla ritrattistica, pubblicando su riviste come “Vogue”, “Le Monde”, “Interview”, “GQ”. Dal 2016 si dedica a un percorso estetico scevro da commissioni e orientamenti editoriali. Da circa due anni espone i propri lavori pubblicandoli su riviste d’arte. Vive e lavora a Pau (Francia). Ha esposto all’Atelier Viandanti, Lugano; Guardia Sanframondi, Festival Vinarie, Francia; The Ermitage, Giacarta, Indonesia; Espace Clevel, Parigi; Biblioteca Casa Professa, Palermo.

RADIO TRASTEVERE GALLERY

Radio Trastevere Gallery nasce nel 2021 ed è diretta da Sasha Caterina. Non solo atelier e galleria d’arte, Radio Trastevere Gallery ospiterà la stessa Web Radio Trastevere con un nuovo concetto di news e talk show. 
Radio Trastevere è l’hot spot hub dove gli artisti possono incontrarsi, fare brainstorming, produrre arte, canzoni e tanto altro. L’atelier/galleria è arricchita da un affascinante giardino, uno spazio aperto che ospita servizi fotografici e vernissage.


INFO UTILI

Fuori Catalogo. Wandering Pop Up Art Exhibition
Mostra Polaroid di Manuele Geromini
Dal 22 al 28 aprile 2022
Radio Trastevere Gallery, Via Natale del Grande 21, Roma
Orari: dalle 15 alle 20opening ore 18
Ingresso gratuito

Contatti: 339 7450018


CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

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Roma, Von Buren Contemporary presenta MIRABILIA mostra personale di Bato

Von Buren Contemporary 
presenta 

Mirabilia

mostra personale di
BATO

Bato, Sciapode, tecnica mista su tela, cm 100×80, 2022

Vernissage 
giovedì 21 e venerdì 22 aprile 2022
dalle 18:00 alle 21:30

Curatrice e organizzazione: Michele von Büren

La mostra resterà aperta fino a mercoledì 25 maggio 2022

Von Buren Contemporary 
Via Giulia 13, 00186 Roma 

Mirabilia è un viaggio nell’immaginario medioevale, costellato da figure mitologiche, popolazioni leggendarie e animali fantastici. Bato ci conduce, con le sue opere, in un mondo ispirato da diverse fonti letterarie; dalla Genesi della Bibbia alle avventure di Alessandro Magno, fino alla misteriosa Lettera del prete Gianni, un’epistola del dodicesimo secolo, dove sono descritti i regni immaginari di un’oriente abitato da creature misteriose, popolazioni cannibali, fonti e pietre miracolose.

Un mondo idilliaco e, allo stesso tempo, lontano e temibile è dunque il luogo in cui si muovono le sculture e i dipinti della mostra Mirabilia, un terreno in cui sperimentare forme e colori diversi, dove poter esprimere liberamente visioni e idee, eludendo il freno della razionalità.

Bato nasce nel 1977 a Roma, dove vive e lavora. Conseguita la laurea in Lettere e Filosofia decide di seguire la sua vocazione di sempre, dedicandosi completamente alla pittura. Tra le ultime mostre segnaliamo Giungla, ospitata nel 2019-2020 dal Museo Tonino Guerra di Santarcangelo di Romagna, dove Bato ha tracciato il suo personale bestiario: un immaginario surreale che trae ispirazione dalla lettura di numerose fonti scientifiche e dalle opere di alcuni scrittori d’avventura, tra cui Rudyard Kipling, Emilio Salgari e Herman Melville.

Lo stile di Bato si caratterizza per la sua capacità di non rinunciare alla forma ma trasformarla in segno, un segno rapido, incisivo ed elegante, steso su vaste campiture bianche. Animali, paesaggi, avvenimenti e ricordi di viaggio sono le fonti d’ispirazione a cui attinge per creare le sue composizioni. Nonostante il senso di apparente immediatezza che le tele comunicano, il processo creativo di Bato prevede elaborati studi, schizzi e bozze, che gli permettono di creare una composizione equilibrata e armonica nella sua essenzialità, come se si trattasse di un’improvvisazione calcolata che non lascia spazio a ripensamenti.

Se le opere su tela vanno nella direzione della semplificazione e dello svuotamento della forma, fino a ridurla al suo contorno, le sculture ne rappresentano invece la controparte volumetrica, con evidenti richiami tra i due. Dalle sculture presenti in mostra sono nate le maschere utilizzate per la recente performance Mask, ideata da Bato, il regista teatrale Emiliano Pellisari e la ballerina Mariana P e messa in scena presso lo studio NoGravity di Roma.

Questa mostra è stata appositamente pensata per il nuovo spazio della galleria in Via Giulia 13 e il suo cambio di nome, passando da RvB Arts a Von Buren Contemporary, in quanto Bato fa parte del gruppo storico della galleria. 


INFO

Mirabilia
Bato 
A cura di Michele von Büren

Vernissage g
iovedì 21 e venerdì 22 aprile 2022 dalle 18.00 alle 21.30 

Von Buren Contemporary 
Via Giulia 13 – Roma 

Fino a martedì 17 aprile 2022


Orari: 11:00-13:30 e 15:30-19:30; 
domenica e lunedì chiuso 

Von Buren Contemporary 
Via Giulia 13 – Roma
+39 335.1633518
www.vonburencontemporary.com

info@vonburencontemporary.com
@vonburen.contemporary

Ufficio stampa
Alessandra Lenzi
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