Torino, Galleria del Cembalo: 4 fotografi di fama internazionale a confronto sul tema del Corpo 

La Galleria del Cembalo, galleria romana specializzata in fotografia, è stata invitata a partecipare alla terza edizione di The Phair, la fiera internazionale dedicata alla fotografia e all’immagine in scena a Torino Esposizioni dal 26 al 29 maggio 2022.

In occasione di The Phair 2022

la Galleria del Cembalo presenterà fotografie di

Paolo Gioli, Paolo Pellegrin, Karmen Corak e Cristina Vatielli

4 fotografi di fama internazionale a confronto

con immagini sul tema del Corpo  

Paolo Gioli

Preview e opening 26 maggio 2022

Dal 27 al 29 maggio 2022

Torino Esposizioni, Padiglione 3
Via Francesco Petrarca, 39/b – Torino

Con il progetto espositivo Sul Corpo la Galleria del Cembalo porterà a The Phair 2022 i lavori di due celebri fotografi conosciuti in tutto il mondo, quali Paolo Gioli (recentemente scomparso) e Paolo Pellegrin, e di due artiste molto apprezzate per la sensibilità del loro sguardo, Karmen Corak e Cristina Vatielli,. Una selezione di quattro fotografi – tutti seguiti da anni dalla Galleria del Cembalo – che hanno esplorato in modi diversi e personalissimi il tema del corpo. Due uomini e due donne, con approcci e tecniche differenti, in un’unica intensa suggestione fatta di immagini ed emozioni.

The Phair – un neologismo sintesi di Photography e Fair – anche per la terza edizione celebra il linguaggio della fotografia e le sue molteplici forme. Nata da un’idea di Roberto Casiraghi e Paola Rampini, la fiera internazionale è a inviti ed è rivolta ad alcune delle più prestigiose gallerie d’arte contemporanea – 50 in tutto tra le italiane e le straniere – che sono chiamate a presentare dei progetti artistici legati al tema dell’immagine e opere create con materiale fotografico o video.

La selezione di immagini Sul Corpo della Galleria del Cembalo arricchirà la proposta fieristica di Torino Esposizioni, grazie al linguaggio sensibile e potente dei quattro fotografi scelti. Di Paolo Gioli – non solo fotografo ma artista multiforme e fuori dagli schemi, apprezzato e seguito da illustri personaggi del panorama internazionale culturale – saranno inserite alcune polaroid di grande formato appartenenti alle serie delle “Vessazioni” e dei   “Luminescenti”, tutte opere particolarmente originali e sperimentali. Le prime (anche indicate con il termine Abuses) rappresentano visi o torsi umani, con segni di sofferenza: sono fotografie con interventi di pittura, e non solo, parte di una ricerca in cui Gioli diceva di voler “vedere che rapporto ci può essere tra una materia tecnologica sofisticata, contemporanea [come il polaroid] e le materie antiche come può essere la preparazione all’olio”. Le seconde riprendono antiche sculture romane presenti nei depositi delle collezioni dei Musei Capitolini di Roma e sono realizzate con materiale fosforescente, adottando lunghissimi tempi di esposizione. Un tema ricorrente nell’opera di Gioli è, infatti, la riflessione sulla storia dell’arte, dall’arte antica a quella moderna. Il lavoro del noto artista, scomparso il 28 gennaio 2022, quanto mai originale per la varietà e l’unicità dello stile e della realizzazione tecnica delle opere, è stato proposto e promosso dalla Galleria del Cembalo in numerose occasioni, tra le quali nel 2015 con la mostra personale Opere Alchemiche e nel 2019 con Dialoghi. Il lavoro di Paolo Gioli è stato anche presentato dalla galleria in occasione di fiere, come Artissima nel 2017, Photo London nel 2018 e con uno stand totalmente dedicato a lui a Paris Photo 2019.

Un altro importante apporto al progetto espositivo della Galleria del Cembalo a The Phair 2022 saranno alcuni scatti di nudi femminili ritratti in Congo, opere del noto fotografo Paolo Pellegrin, dal 2005 membro dell’agenzia Magnum Photos. Della produzione del fotografo nella sua lunga attività di fotoreporter si potrà vedere molto, nel periodo della fiera, poiché è prevista una grande mostra sul suo lavoro alle Gallerie d’Italia in Piazza San Carlo, organizzata dal gruppo Banca Intesa San Paolo.

Il contributo di Karmen Corak sarà un polittico dal titolo “Unveiled”, un lavoro sul ritratto femminile, con parti del corpo che vengono scoperte dalle mani delle donne, con un gioco di panneggi che rimandano a figurazioni dell’arte classica, ma anche a un senso di pudore.

In questo lavoro di Corak il corpo umano sembra perdere la caratteristica peculiare di autorappresentazione: si allontana dalle implicazioni sessuali, per diventare uno strumento di indagine, un linguaggio.

Infine, il tema della fertilità e immersione nella Natura sarà proposto da Cristina Vatielli con il progetto “Terra Mater” in una serie di immagini realizzate con un drone dall’alto, in cui il corpo femminile appare allo stesso tempo vulnerabile e cullato dagli elementi naturali, attraverso autoritratti di nudi e seminudi immersi nella natura, in luoghi che rimandano a paesaggi primordiali e incontaminati.

Oltre alla partecipazione a The Phair 2022, la Galleria del Cembalo prosegue la sua ricca attività espositiva con le due mostre a Roma, nella sede di Palazzo Borghese: Mare Omnis di Francesco Zizola (visitabile fino al 30 giugno) e Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci (visitabile fino al 14 maggio) con le opere di Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello.

In programma per la stagione autunnale una mostra di Cristina Vatielli: a The Phair 2022 sarà possibile infatti vedere in assoluta anteprima alcune delle opere che l’artista porterà a ottobre alla Galleria del Cembalo, negli affascinanti spazi affrescati della galleria romana.

BIO ARTISTI

PAOLO GIOLI

Paolo Gioli (Rovigo, 12 ottobre 1942 – Lendinara, 28 gennaio 2022) è stato un pittore, fotografo e regista italiano di cinema sperimentale.

Dal 1960 si iscrive alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, proseguendo la sua formazione di pittore. Nel 1967 è a New York per circa un anno: qui ottiene una borsa di studio dalla John Cabot Foundation ed entra in contatto con i galleristi Leo Castelli e Martha Jackson. In America scopre il New American Cinema e inizia a maturare un profondo interesse per la fotografia. Nel 1970 si stabilisce a Roma e frequenta la Cooperativa Cinema Indipendente. Al Filmstudio Gioli presenterà i suoi primi film, che produce tra Roma e Rovigo sviluppando e stampando in proprio le pellicole sull’ispirazione del cinema dei Lumière. Nello stesso periodo realizza le prime opere fotografiche con la tecnica del foro stenopeico. Nel 1976 si trasferisce a Milano dove, oltre al cinema, si dedica con intensità alla fotografia. Nella Polaroid, in particolare, Gioli troverà un mezzo sorprendentemente duttile con cui portare avanti la sua ricerca: dal 1977 sperimenta per primo i processi di trasferimento dell’emulsione Polaroid su supporti come la carta da disegno, la tela, la seta e il legno, allargando le possibilità della fotografia istantanea e coniugando i codici e le tecniche della fotografia con il linguaggio pittorico. Dai primi anni Ottanta Gioli riceve importanti riconoscimenti: le mostre personali all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (1981), al Centre Pompidou di Parigi (1983), è invitato più volte ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles che gli dedicano anche una esposizione al Musée Réattu (1987). Nel 1984 riceverà l’onore della copertina sul catalogo AIPAD, la fiera internazionale dei Photography Art Dealers. Negli anni Novanta si alternano altre mostre internazionali: nel 1996 la grande antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, negli stessi anni espone regolarmente alla Galérie Michèle Chomette di Parigi e al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. In più di quarant’anni di attività Gioli ha inoltre partecipato a tutte le principali rassegne di cinema sperimentale nei festival di New York, Toronto e Hong Kong. Nel 2006 la RaroVideo pubblica un doppio dvd con una selezione di quattordici suoi film. Nel 2007 Gioli è invitato come artist on focus al HKIFF. Nel 2008 una nuova selezione è presentata all’Ontario Cinémathèque di Toronto. Nel giugno 2009 il Festival di Pesaro gli tributa un omaggio con una rassegna completa dei suoi film. Nello stesso anno il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma pubblica un volume monografico sul suo lavoro di filmmaker. Nel 2015 è tra gli artisti selezionati da Vincenzo Trione per il Padiglione Italia della Biennale Arte di Venezia.

PAOLO PELLEGRIN

Paolo Pellegrin nasce a Roma nel 1964. Dopo aver studiato architettura, il suo interesse si focalizza sulla fotografia. Resta per dieci anni all’Agence Vu, per poi entrare a far parte di Magnum Photos come nominee nel 2001, diventando membro a pieno titolo nel 2005. Ha lavorato a contratto per “Newsweek” per dieci anni. Nella sua carriera ha ricevuto molteplici riconoscimenti internazionali, tra cui il “Robert Capa Gold Medal Award”. Nel 2006 gli viene riconosciuto il “W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography”. Le sue foto sono state esposte in numerosi musei e gallerie tra cui: La Maison Européenne de La Photographie, Les Rencontres d’Arles, il San Francisco Museum of Modern Art, la Corcoran Gallery of Art, il MAXXI di Roma, l’Aperture Foundation Gallery, il Foam Fotografiemuseum Amsterdam, e la Deichtorhallen ad Amburgo. Vive a Londra.

KARMEN CORAK

Karmen Corak, nata in Slovenia, studia Arti Grafiche in Croazia e Conservazione e restauro di opere d’arte su carta in Italia, Giappone e Austria. Segue seminari di fotografia con Rinko Kawauchi e Hans-Christian Schink. Vive e lavora tra Roma e Venezia. Ha lavorato alla GNAM, all’Accademia a Venezia ed ora alla Calcografia a Roma come restauratrice di carta/stampe antiche. Partecipa alle mostre collettive in Cina, Corea, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Russia, Slovenia, Spagna, Ungheria e USA; e con le mostre personali alle diverse edizioni del Festival Internazionale di Fotografia a Roma. Riceve premi internazionali in Fine Art Photography a Parigi, Malaga e Berlino.

CRISTINA VATIELLI

Cristina Vatielli nasce a Roma. Dopo essersi diplomata alla Scuola Romana di Fotografia nel 2004, inizia a lavorare come assistente per Paolo Pellegrin. Negli anni si specializza nella post-produzione delle immagini, collaborando con diversi fotografi di fama internazionale. Intraprende in seguito il suo percorso di ricerca personale con un approccio storico-documentario, avvalendosi in alcuni casi della messa in scena di eventi e personaggi. Nel 2016 realizza Le donne di Picasso, una serie di autoritratti che danno voce alle sofferenze di otto donne che hanno amato Pablo Picasso. Negli ultimi dieci anni lavora a Exilio de dentro, un progetto che esplora la memoria storica della guerra civile spagnola. È stata rappresentata dall’agenzia Prospekt nel 2006-2012 ed i suoi lavori sono stati pubblicati su importanti riviste internazionali come Time, Newsweek, L’Espresso, Le Monde, Marie-Claire. Ha ricevuto vari riconoscimenti tra i quali il Sony World Photography Award, Julia Margaret Cameron Award, PX3 e IPA.


INFORMAZIONI UTILI

Galleria del Cembalo partecipa a The Phair 2022
Dal 27 al 29 maggio 2022

PREVIEW E OPENING: 26 maggio 2022
DOVE: Torino Esposizioni, Padiglione 3 – Via Francesco Petrarca, 39/b – Torino

INFO: https://www.thephair.com/

CONTATTI
SITO: www.galleriadelcembalo.it/
FACEBOOK: www.facebook.com/galleriadelcembalo
INSTAGRAM: www.instagram.com/galleriadelcembalo/

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CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Milano, Galleria Bottegantica: BALLA AL FEMMINILE. Tra intimismo e ricerca del vero

Galleria Bottegantica è lieta di presentare dall’ 1 al 30 aprile la mostra BALLA AL FEMMINILE | TRA INTIMISMO E RICERCA DEL VERO con cui la galleria intende rendere omaggio a Giacomo Balla, uno dei più importanti e originali esponenti dell’arte italiana del XX secolo. Una “preview” speciale con una selezione di opere inaugurerà la mostra alla fiera MIART di Milano, dal 31 marzo al 3 aprile, dove la Galleria sarà presente nella sezione Decades allo stand A100. L’esposizione si sposterà dal 6 al 30 aprile negli spazi espositivi di Galleria Bottegantica in via Manzoni 45.

01 Aprile 2022 – 30 Aprile 2022
Milano, Galleria Bottegantica

BALLA AL FEMMINILE.
Tra intimismo e ricerca del vero

Dopo quattro anni dalla rassegna Giacomo Balla. Ricostruzione futurista dell’universo (2018), incentrata sull’esperienza futurista del pittore, Bottegantica dedica una mostra alle declinazioni della femminilità interpretate dall’artista in due periodi apparentemente lontani della sua produzione, quello divisionista di inizio Novecento e quella figurativo-realista degli anni Trenta e Quaranta. La mostra, curata dalla storica dell’arte Elena Gigli – la quale custodisce e preserva l’Archivio dell’artista – presenta, accanto a due opere eseguite da Balla agli inizi del Novecento, un selezionato nucleo di dipinti del Balla maturo. Tale accostamento permette di creare un dialogo tra i differenti modi di interpretare la figurazione del primo e dell’ultimo Balla, all’insegna della centralità della figura femminile.

Nelle opere presenti in mostra, Balla rivela la sua capacità di entrare nell’animo di chi vuole ritrarre, mosso dalla ricerca di rendere la realtà in maniera profonda e sincera. Quiete operosa (1898) e La famiglia Stiavelli (1905) si inseriscono nella stagione dei ritratti di primo Novecento in cui le donne sono spesso protagoniste, raffigurate in interni o negli spazi aperti di Villa Borghese. Si intuisce in queste due opere l’intento di Balla di cogliere il vero in una visione d’insieme, che sia allo stesso tempo psicologica e d’ambiente, in cui l’interiorità dei soggetti dialoghi con l’ambiente circostante. In Quiete operosa, Balla ritrae Elisa Marcucci, che sposerà nel 1904, intenta a ricamare vicino alla finestra; la luce s’irradia nella stanza creando un delicato chiaroscuro. In La Famiglia Stiavelli, invece, una luce bianca, quasi artificiale, illumina frontalmente ogni elemento dello studio, attirando l’attenzione tanto sulla famiglia, la pittrice al cavalletto, il marito e i figli dallo sguardo fisso, che sugli oggetti dell’atelier.

Nell’estate del 1929 Balla si trasferisce con la famiglia in Via Oslavia 39B. Casa Balla diventa presto la dimora dove si intrecciano i rapporti affettivi ed artistici tra l’artista e la sua famiglia, la moglie Elisa, le due figlie, Luce ed Elica, e la cugina Francesca Marcucci. Nel dipinto Timidezza, eseguito nel 1932, la modella è proprio la figlia Luce che posa sul terrazzo coinvolgendo con lo sguardo lo spettatore. In Profumo di rose (1940), i colori vivaci dei petali, investiti di luce, si rifrangono nello spazio circostante, riproponendo quel dialogo tra soggetto e ambiente che muove Balla nella sua percezione della realtà e nella ricerca del vero. Infine, l’universo femminile si allarga e coinvolge anche l’amica di famiglia, la giovane Giuliana Canuzzi, che posa per il ciclo delle Quattro stagioni, realizzate tra il 1939 e il 1940. Balla immerge la modella in un rosso caldo, energico e vitale, e la illumina di una luce radente, proveniente dal basso, prendendo ispirazione dalla fotografia artistica e di moda di quegli anni. L’artista riesce a creare delle immagini di grande modernità perfettamente calate nell’estetica contemporanea, in particolare grazie all’utilizzo di un supporto a rete che riproduce un effetto analogo a quello patinato dei rotocalchi dell’epoca. Il dialogo tra linguaggio artistico e mediatico, che troverà sviluppi ulteriori solo molti anni dopo, dimostra ancora una volta il carattere visionario dell’opera di Balla.

In contemporanea all’esposizione, la figura di Giacomo Balla viene celebrata anche dalla Banca d’Italia nella mostra Giacomo Balla 1902-1940. Esistere per dare, a cura di Elena Gigli, che si tiene presso la loro Sede di Milano, in Via Cordusio 5, visitabile fino al 30 aprile 2022 (dal martedì al venerdì, ore 15.30-17.30; il sabato, ore 10.00-13.00; ingresso gratuito. Prenotazioni al seguente link: www.giacomoballa-esistereperdare.it).

Accompagna la rassegna Balla al femminile. Tra intimismo e ricerca del vero un catalogo di Bottegantica e Sagep edizioni, a cura di Elena Gigli.


BALLA AL FEMMINILE. TRA INTIMISMO E RICERCA DEL VERO

MIART, Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Milano
Sezione Decades / Pav. 3 – Stand A100
1 – 3 APRILE 2022

Orari: 1-2 aprile 11.30/20.00 – 3 aprile 10.00/17.00

Apertura vernissage: MIART, 31 marzo 2022, ore 18.00 (preview su invito dalle ore 11.00)

Milano, Galleria Bottegantica (Via A. Manzoni, 45)
6 – 30 APRILE 2022 (con chiusura nei giorni 16-17-18 aprile)

Orari: dal martedì al sabato 10-13; 15-19.
Ingresso libero

Info:
(+39) 02 35953308 – (+39) 02 62695489
info@bottegantica.com ; milano@bottegantica.com
www.bottegantica.com

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