Pescara, GArt Gallery: Le leggende sportive del Novecento nella mostra ULTRA di Andrea Starinieri  

Sabato 30 aprile 2022 GArt Gallery di Francesco di Matteo presenta ULTRA, mostra personale dell’artista pescarese Andrea Starinieri, a cura di Maria Arcidiacono.

Andrea Starinieri
ULTRA

a cura di Maria Arcidiacono

Inaugurazione sabato 30 aprile 2022 ore 18.00-21.00 GArt Gallery
Via Piero Gobetti 114 – Pescara

Andrea Starinieri, Primo Carnera, acrilico su tela

La parola latina del titolo, ultra (oltre) allude al confine che l’atleta è spinto costantemente a superare ed è questo il filo conduttore delle opere in mostra, dedicate ad alcune tra le più celebri leggende sportive del Novecento.

Ai ritratti di Muhammad Ali, Simone Biles, Sergej Bubka, Primo Carnera, Nadia Comaneci, Tonya Harding, Bruce Lee, Greg Louganis, Diego Armando Maradona, Pietro Mennea e Ayrton Senna, si sommano quattro fotogrammi di altrettanti fondamentali incontri che rappresentano delle pietre miliari nella storia del pugilato: Jake LaMotta vs Sugar Ray Robinson del febbraio 1951, Rocky Marciano vs Don Cockell del maggio 1955, il celeberrimo incontro tra Muhammed Alì e Joe Frazier disputato nell’ottobre 1975 e infine Mike Tyson vs Evander Holyfield del novembre 1996.

“(…) L’artista lascia che i suoi ritratti si staglino su un fondo neutro reso da campiture vibranti ma omogenee, un suo personalissimo chroma key, per far fluttuare questi eroi dello sport in un paesaggio indefinito in termini di spazio e di tempo. (…) Trionfi e cadute, epica e solitudine: Andrea Starinieri ha voluto percorrere un viaggio nelle biografie di autentiche leggende sportive, mostrando un’umanità fragile e gloriosa, dalla volontà caparbia dell’affermazione di sé o di un ideale: vite al limite, scandite da una disciplina cercata o imposta, tutto per l’orizzonte di un traguardo, superato il quale andare oltre, et ultra.” (dal testo in catalogo di Maria Arcidiacono)

Note biografiche

Andrea Starinieri nato a Pescara, diplomato presso il locale liceo artistico, annovera tra i suoi insegnanti, tra gli altri, Alfredo Del Greco, Sandro Visca e Angelo Colangelo. Si trasferisce poi a Firenze dove frequenta l‘Accademia Delle Belle Arti e più precisamente la scuola di pittura del prof. Gustavo Giulietti. Durante gli studi comincia la collaborazione con la Ken’s Art Gallery di Walter Bellini dove entra in contatto con la realtà artistica fiorentina. Dopo il conseguimento del diploma accademico continua la sua collaborazione con la Ken’s partecipando in forma permanente alle collettive e con una mostra personale.

I suoi lavori entrano a far parte di svariate collezioni in Italia e all’estero. Dopo una permanenza in Spagna, tra Madrid e Granada torna in Abruzzo. Attualmente lavora come artista di strada e ha partecipato a svariati street-art festival negli Stati Uniti, in particolare a Baltimora e a Venice in Florida. Dal 2018 ha ripreso a esporre i suoi lavori presso gallerie d’arte private.


INFO
Andrea Starinieri
ULTRA
A cura di Maria Arcidiacono

Inaugurazione sabato 30 aprile 2022 ore 18.00-21.00

GArt Gallery
Via Piero Gobetti 114 – Pescara
Tel. +39 349 7913885
info@gartgallery.it
www.gartgallery.it


Fino al 14 maggio 2022
Orari: dal lunedì al sabato ore 17:30-20:00

Ufficio Stampa

Roberta Melasecca Melasecca PressOffice – Interno 14 next
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IMMAGINE DI APERTURA – 165×115 cartoline Ultra5

Roma: Galleria del Cembalo presenta: Mare Omnis di Francesco Zizola e Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci

Dal 27 aprile 2022, nell’affascinante cornice del seicentesco Palazzo Borghese a Roma all’interno delle suggestive sale affrescate della galleria terrena, la Galleria del Cembalo attende i visitatori con due nuove mostre dedicate alla fotografia: Mare Omnis di Francesco Zizola e Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci.

presenta

Mare Omnis di Francesco Zizola

e

Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare

a cura di Antonio Biasiucci

con opere di Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello

Due mostre dedicate alla fotografia

Opening: 27 aprile 2022, ore 18.00

Mare Omnis: dal 27 aprile al 30 giugno 2022

Epifanie/03: dal 27 aprile al 14 maggio 2022

La mostra Mare Omnis di Francesco Zizola, visitabile fino al 30 giugno 2022, presenta una raccolta di 22 fotografie di grande formato che sembrano raffigurare delle costellazioni lontanissime, ma che in realtà sono tonnare, ossia reti da pesca inserite nel grande mare Mediterraneo fotografate da un drone: reti che i tonnarotti – coloro che si occupano della mattanza –installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa.
Le immagini sono state tutte realizzate nel mare del Sulcis, nella Sardegna sud occidentale, presso la Tonnara di Portoscuso, che in quelle acque opera da secoli. Nelle fotografie i punti bianchi sono boe e i fili argentati sono le cime che assicurano le parti galleggianti ai fondali. La mostra Mare Omnis documenta in maniera antropologica la vita vissuta in mare attraverso forme di pesca ancora manuali, locali, sostenibili, secondo tradizioni centenarie, indagando il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Costruire i propri strumenti di lavoro, gettare le reti in mare, trascorrere giorni e mesi in attesa della pesca, essere soggetti alle leggi della natura, compongono quel patrimonio di sapere legato alla prossimità con il mare e ad una vita in rapporto con esso che oggi è sostituito da metodi di pesca intensivi e industriali.  Le immagini presentate ci restituiscono – attraverso un quadro visivo potentissimo – il sentimento di una relazione simbiotica che ricuce quella separazione tra uomo e natura adottata dalla società contemporanee: acqua che diventa paesaggio astratto, pesci colti nelle fitte reti immerse nel mare.

La scelta della stampa in bianco e nero è fatta per stimolare l’immaginazione di chi guarda verso uno spaesamento percettivo; il fotografo mette in atto un deliberato inganno semantico per deviare i sensi utilizzando la memoria istintiva. Così, le grandi reti della tonnara finiscono ad assomigliare a cose diverse; alcuni ci leggono dei dream catcher etnici, altri dei graffiti arcaici, altri ancora delle costellazioni nella notte. La serie si chiama Constellation perché alcune di queste fotografie sono espressamente organizzate per rimandare ad una visione notturna delle costellazioni, mentre in altre immagini già dalla prima inquadratura Zizola ha intravisto nelle forme di luce un quadro di Paul Klee, l’Angelus Novus.
Trovo oggi più interessante usare la fotografia per invitare la nostra percezione e la nostra mente su un piano immaginifico e simbolico, capace di procedere per metafore narrative. E la narrazione per me è quella che riguarda il senso del nostro essere e del nostro agire” dice Francesco Zizola.
Come ricorda Barthes: “Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei.

Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse?Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. “C’è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l’immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta Francesco Zizola.

Ad affiancare Mare Omnis, dopo il successo dell’edizione 2017, il LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci torna negli affascinanti spazi della Galleria del Cembalo con la mostra Epifanie/03, la terza edizione del progetto, visitabile fino al 14 maggio 2022. LAB/per un laboratorio irregolare nasce nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un percorso, di circa due anni completamente gratuito, rivolto a giovani artisti a cui trasmettere un metodo costante di approfondimento e critica del proprio lavoro. Anche nel difficile periodo della pandemia, il fotografo Antonio Biasiucci ha seguito gli allievi, in un costante confronto, guidando ognuno di loro nella produzione di un progetto di ricerca personale per assimilare un processo, un criterio, per arrivare a conquistare un proprio sentire, una propria autentica visione delle cose della vita. La mostra Epifanie/03 proporrà circa 80 opere fotografiche realizzate da Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello. Gli autori della terza edizione del LAB hanno raccontato la propria “epifania” (dal greco επιφάνεια, manifestazione, apparizione), realizzando portfolio fortemente diversi tra loro sia per forme che per contenuti. Otto narrazioni, sguardi autonomi, progetti eterogenei guidati da un unico metodo.

“Oggi restituisco quello che mi è stato dato, perché non ha senso che sia io solo a salvarmi. – spiega Antonio Biasiucci – Metto a disposizione le mie conoscenze, affinché sia dato spazio, tempo e possibilità ad altri di fare fotografia attraverso un Laboratorio ispirato ad Antonio Neiwiller, regista napoletano scomparso venticinque anni fa, che io considero mio maestro. Il Laboratorio produce immagini essenziali, nelle quali l’autore può trovare una parte di sé; sono immagini che si aprono all’altro. Dura circa due anni ed è composto ogni volta da un gruppo eterogeneo di 8 giovani autori dove il confronto, lo scambio, l’empatia verso l’altro sono una premessa fondamentale affinché ognuno possa trovare un proprio linguaggio. Hanno condiviso, mostrando fotografie di volta in volta, le loro esperienze di vita. Ognuno è stato reso partecipe, assistendo al processo artistico dell’altro.”

FRANCESCO ZIZOLA – Biografia

Francesco Zizola (Roma, 1962) ha fotografato per oltre trent’anni le principali crisi e conflitti che si sono succeduti nel mondo.  Un forte impegno etico e una personale cifra stilistica caratterizzano la sua produzione fotografica. Francesco ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui dieci World Press Photo e sei Picture of the Year International. Nel 2003 Henri Cartier Bresson include una fotografia di Francesco tra le sue 100 preferite. Questa collezione è stata trasformata in una mostra – Les Choix d’Henry Cartier Bresson – e in un libro. Tra gli altri volumi ha pubblicato, “Mare Omnis” (Foto-Forum edizioni 2022) con un testo di Claudia Corrent, “Aguanta” (Ediuni edizioni 2022), “Sale Sudore Sangue” (Postcart 2020), “Uno sguardo inadeguato” (Fiaf 2013), “Iraq” (Ega 2007) e “Born Somewhere” (Delpire 2004).
Nel 2015 Francesco Zizola ha iniziato un nuovo progetto, Hybris, che esplora con un linguaggio volutamente non documentario il rapporto tra l’uomo e la natura. Oltre alla fotografia ha esteso la sperimentazione narrativa utilizzando l’immagine in movimento realizzando un cortometraggio che ha vinto il premio SIAE 2018 per il “talento creativo” nell’ambito della Biennale di Venezia, Festival del Cinema. Dal 2007 ha fondato e dirige la 10b Photography Gallery di Roma. Dal 2016 Zizola è anche direttore artistico della mostra World Press Photo di Roma e di Ferrara e curatore del progetto Collezione Roma 2020-21-22 per il Museo di arte contemporanea di Roma – Palazzo delle Esposizioni.
In 27 anni di attività, le sue fotografie sono state esposte in innumerevoli mostre, sia collettive che personali, e sono state acquisite da collezioni di diverse istituzioni francesi, come il Musée Nicéphore Niépce, Chalon-sur-Saone, la MEP, Maison Européenne de la Photographie, Parigi, e la Bibliothèque Nationale de France, Parigi.

ANTONIO BIASIUCCI – Biografia

Antonio Biasiucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui, nel 1992, ad Arles, il premio “European Kodak Panorama”; nel 2005 il “Kraszna/Krausz Photography Book Awards”, per la pubblicazione del volume Res. Lo stato delle cose (2004) e, nello stesso anno, il “Premio Bastianelli”; nel 2016 il “Premio Cultura Sorrento”. Numerosissime le mostre personali e le partecipazioni a mostre collettive, a festival e rassegne nazionali e internazionali. Ha collaborato inoltre a diversi progetti editoriali e ha partecipato a importanti iniziative culturali di carattere sociale. Biasiucci è stato invitato fra gli artisti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015. È docente di “Fotografia come linguaggio artistico” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2012 fonda il “LAB/per un laboratorio irregolare” come azione di volontariato sociale. Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni, in Italia e all’estero, tra cui: Musei Vaticani; MADRE di Napoli; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte Contemporanea; Bibliothèque nationale de France; Musée de l’Elysée (Losanna); Maison Européenne de la Photographie (Parigi); Centre de la Photographie (Ginevra); Departamento de investigación y documentación de la Cultura Audiovisual, Puebla (Messico), Istituto nazionale per la grafica (Roma); MAXXI (Roma); PAN Palazzo delle Arti (Napoli); Galleria Civica di Modena; Fondazione Banco di Napoli; MART (Rovereto).

GALLERIA DEL CEMBALO

La Galleria del Cembalo, un grande spazio espositivo aperto per iniziativa di Paola Stacchini Cavazza all’interno di Palazzo Borghese, nel cuore antico di Roma, tra piazza di Spagna e il Tevere, vuole restituire ai collezionisti e agli appassionati d’arte alcune delle sale al pianterreno che Marcantonio IV Borghese fece decorare alla fine del Settecento per ospitarvi la propria collezione di opere d’arte.
L’attività espositiva, diretta in collaborazione con Mario Peliti, ha come elemento centrale la fotografia e il suo dialogo con le altre forme di espressione artistica.
La mostra inaugurale, nel maggio del 2013, si intitolava Passaggi ed era a cura di Giovanna Calvenzi. Il tema centrale era la discontinuità di stile e di contenuti nel lavoro di fotografi italiani di tre generazioni. Erano esposte fotografie di Ugo Mulas, Mario Cresci, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Francesco Radino, Antonio Biasiucci, Paolo Pellegrin, Luca Campigotto, Paolo Ventura, Silvia Camporesi, Alice Pavesi e Moira Ricci. Da allora, nell’arco di nove anni sono state prodotte cinquantadue mostre, tra monografiche e collettive, talvolta di rilevante impegno curatoriale, presentando sia lavori di autori celebrati sia nuove proposte.
La galleria annovera tra i suoi artisti Letizia Battaglia, Antonio Biasiucci, Christopher Broadbent, Danila Tkachenko, Alessandro Imbriaco, Luca Campigotto, Lorenzo Castore, Nicolò Cecchella, Stefano Cerio, Kathryn Cook, Karmen Corak, Cortis & Sonderegger, John Demos, Giorgia Fiorio, Joan Fontcuberta, Charles Fréger, Michael Kenna, Charles March, Massimo Siragusa, Toni Thorimbert. Grazie alla continuità e costanza nella programmazione, la Galleria del Cembalo costituisce un punto di riferimento nel panorama culturale romano.
Con regolarità le mostre della galleria sono state recensite da TG 5, RaiNews24, L’Espresso, Internazionale, Io Donna, Sette, Il Giornale dell’Arte, Arte, Artribune, Exibart. Servizi sulla Galleria del Cembalo sono apparsi sul New York Times e Le Figaro. Nelle sale della galleria si ospitano frequentemente presentazioni di libri, incontri di lavoro, eventi privati su richiesta.


INFORMAZIONI UTILI

MOSTRA EPIFANIE/03 – LAB/ PER UN LABORATORIO IRREGOLARE A CURA DI ANTONIO BIASIUCCI con opere di Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello

Dal 27 aprile al 14 maggio 2022

MOSTRA MARE OMNIS DI FRANCESCO ZIZOLA
Dal 27 aprile al 30 giugno 2022

OPENING: Mercoledì 27 aprile ore 18.00

DOVE: Galleria del Cembalo, Palazzo Borghese – Largo della Fontanella di Borghese 19, Roma
ORARI: Da mercoledì a venerdì dalle 15.30 alle 19.00 – sabato dalle 11.00 alle 19.00
INGRESSO LIBERO

CONTATTI
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TELEFONO: +39 06 83796619 (attivo durante gli orari d’apertura)
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CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Sipario, la prima mostra personale a Roma dell’artista ferrarese Roberta Cavallari

Il giorno 28 aprile 2022 alle ore 18.30 Curva Pura inaugura Sipario, la prima mostra personale a Roma dell’artista ferrarese Roberta Cavallari, a cura di Vittorio Beltrami e Andrea Romagnoli.

Roberta Cavallari

Sipario

A cura di Vittorio Beltrami e Andrea Romagnoli

Opening 28 aprile 2022 ore 18.30

Curva Pura
Via Giuseppe Acerbi, 1a – Roma

Fino al 28 maggio 2022

“Sipario” presenta, in un allestimento vivido e corposo, le nuove grandi tele dell’artista unitamente ad alcuni lavori di dimensioni più piccole che indagano il rapporto tra lo spazio, il vuoto, l’abitare e la metafisica dilatata di luoghi e non-luoghi.

La ricerca di Roberta Cavallari si evolve dal tema autobiografico, che ha caratterizzato gli anni accademici, per poi estendersi alla rappresentazione di spazi interni, stanze, arredi stantii. Il cono visivo della Cavallari si restringe su angoli interni, focalizzandosi sugli oggetti, quasi mai sul corpo, salvo laddove se ne scorgano tracce. Dell’essere umano restano citazioni, busti romani, suppellettili che, come metafisici feticci, si stagliano dentro cornici circoscritte. A volte si scorgono riferimenti ai mezzi di comunicazione, reperti obsoleti o scollegati, quasi ad auspicare una comunicazione che viene però interrotta. L’assenza e il vuoto che si respirano nelle immagini creano una dimensione surreale, dove il colore saturo si fa velluto, legno e mattone. Il linguaggio, solo in apparenza figurativo, si struttura attraverso solide campiture, raffigurazioni di arredi e oggetti che divengono totem silenti. I piani delineano polverose e crostose mani di colore, come pareti domestiche di fine novecento, o moquette variopinte, dipinte con attitudine certosina.

Roberta Cavallari

Note biografiche

Roberta Cavallari, nata in provincia di Ferrara, studia pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue il diploma nel 2001; si forma come docente di Disegno e Storia dell’arte presso l’Università di Bologna e nel 2009 frequenta il biennio di specializzazione in fotografia presso la medesima Accademia. Nel 2006 e 2007 realizza due mostre personali presso l’Istituto di cultura tedesca e francese di Bologna. Nel medesimo anno è finalista nella sezione pittura al Premio Celeste. Nel 2008 una sua opera entra nella collezione Samp, (Bologna). Partecipa alla Biennale di Venezia del 2011, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2012 è in Argentina, dove realizza una mostra personale presso il Centro Cultural Borges, a cura di Massimo Scaringella. Nel 2013 partecipa ad un progetto collettivo presso la Galleria + di Bologna, a cura di Raffaele Quattrone e Cittadellarte, Biella. Nel 2016 è finalista al Premio Nocivelli e nel 2019 espone presso la Galleria Studio 53 a Rovereto, a cura di R. Pizzini.


INFO

Roberta Cavallari
Sipario
A cura di Vittorio Beltrami e Andrea Romagnoli

Opening 28 aprile 2022 ore 18.30
Fino al 28 maggio 2022
Orari: ogni giovedì 18-21 e gli altri giorni su appuntamento (mail a curvapura@gmail.com)

Curva Pura
Via Giuseppe Acerbi, 1a – Roma
curvapura@gmail.com

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
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Saskia Hanselaar – Un dipinto inedito di Alexandrine Delaval acquisito dal Museo di Belle Arti di Nantes

Tra “genere aneddotique” e “peinture d’histoire”, Alexandrine Delaval, pittrice durante i primi tre decenni dell’Ottocento, crea una rappresentazione unica delle poesie di Ossian, giocando con il genere accettabile per un’artista donna.

CONTINUA A LEGGERE SU ACADEMIA.EDU (OPPURE ESEGUI IL DOWNLOAD): Un tableau inédit d’Alexandrine Delaval acquis par le musée des Beaux-arts de Nantes

IMMAGINE DI APERTURA tratta dall’interno del volume

Saskia Hanselaar
Un dipinto inedito di Alexandrine Delaval
acquisito dal Museo di Belle Arti di Nantes

Napoli: Rarità e inediti di Andy Warhol al Palazzo delle Arti

Al Palazzo delle Arti di Napoli oltre 130 opere e memorabilia, di collezioni private, per raccontare i mille volti dell’eclettico artista americano più quotato del 20° secolo

16 APRILE – 31 LUGLIO 2022
PAN – Palazzo della Arti di Napoli  
Via dei Mille, 60 – Napoli

ANDY IS BACK

A cura di Edoardo Falcioni

Oltre 130 opere mai o raramente esposte al pubblico, tutte provenienti da collezioni private, compongono l’ampio repertorio di Andy is back, la mostra antologica dedicata al rivoluzionario artista Andy Warhol, al PAN Palazzo delle Arti di Napoli dal 16 aprile al 31 luglio 2022.

    La mostra, prodotta da Navigare srl, curata da Edoardo Falcioni per Art Motors e patrocinata dal Comune di Napoli, mira a ripercorrere la storia artistica e personale del maestro della Pop Art, da quando lo sconosciuto ventenne Andrew Warhola arriva a New York da Pittsburgh nel 1949, a quando, divenuto Andy Warhol, l’amata, ammirata, discussa e criticata celebrità, muore nel 1987 per complicazioni post operatorie.

     L’esposizione allestita al PAN esibisce l’intero universo di Warhol, l’artista oggi più quotato al mondo: l’arte, la grafica, le frequentazioni mondane dello star system e quelle dei bassifondi, la musica, l’editoria, la moda, la fotografia, il cinema, rappresentati da serigrafie, litografie, disegni, fotografie, acetati, riviste e vinili, oggetti di culto autografati ed edizioni speciali, ritratti e autoritratti. Accanto al volto di Marilyn Monroe, di Mao e di Liz Taylor compaiono icone dei consumi di massa, come la Campbell’s Soup o il detersivo Brillo, ma anche oggetti di culto firmati da Warhol: la chitarra e il cappello di Michael Jackson, il vinile di debutto dei Velvet Undeground & Nico con la banana in copertina e il leggendario LP Sticky Fingers dei Rolling Stones.

L’ampia galleria di memorabilia è veramente tutta da scoprire: tra i numerosi pezzi d’autore, anche la stampa serigrafica della t-shirt di Keith Haring autografata da Warhol, la banconota da 10mila lire firmata insieme l’artista tedesco Joseph Beuys, le foto in polaroid, la serie Ladies and Gentlemen, diversi numeri della rivista mensile Interview fondata da Warhol, con le sue interviste e fotografie a celebrità degli anni ’70 e ’80, e molto altro.

     A caratterizzare la mostra al PAN, è anche la ricostruzione fedele e dettagliata, in dimensioni reali, della Silver Factory, il laboratorio che Warhol creò a New York negli anni ’60, vera fucina di idee e sperimentazioni, crocevia di talenti e di personaggi dello spettacolo. Sono gli anni in cui l’eclettico Warhol è diventato un businessman, abile uomo d’affari, catalizzatore di nuove energie e spinte avanguardistiche in una America che sta conoscendo a pieno i fenomeni dei consumi e della comunicazione di massa.

     Andy is back segna anche un ritorno di Warhol a Napoli, città che ebbe modo di conoscere e amare nel decennio ’70 -’80. In una speciale sezione editoriale, con la partecipazione del quotidiano Il Mattino per i suoi 130 anni, la mostra sviluppa anche un racconto inedito di Warhol attraverso articoli di cronaca e fotografie dell’archivio privato di Fabio Donato realizzati durante i soggiorni in città dell’artista americano, all’epoca coinvolto dal gallerista Lucio Amelio nel progetto Terrae Motus. Nella stessa sezione sarà esposta, per la prima volta al pubblico, parte del prezioso archivio storico del quotidiano, inclusa l’indimenticabile prima pagina del 26 novembre 1980 pubblicata tre giorni dopo il devastante terremoto dell’Irpinia e intitolata Fate Presto, che ispirò Warhol nella realizzazione di un enorme trittico.

    La mostra sarà visitabile tutti i giorni con orario continuato dalle ore 9.30 alle ore 20.30 nei giorni feriali, mentre resterà aperta fino alle ore 21.00 la domenica e nei giorni festivi. Domenica di Pasqua: 9.30- 14.00. Biglietti disponibili su etes.it, ticketone.it e sul sito navigaresrl.com. Riduzioni sul costo di ingresso per i visitatori della mostra Van Gogh Multimedia e La Stanza Segreta in corso a Palazzo Fondi. Sito web: https://www.navigaresrl.com/andyiconapop/

Andy is back si svolge in collaborazione con: Il Mattino, Radio Kiss Kiss, Trenitalia e Napolitoday.it


Titolo: Andy is back

Apertura: 16/04/2022

Conclusione: 31/07/2022

Organizzazione: PAN – Palazzo delle Arti di Napoli

Curatore: Edoardo Falcioni per Art Motors

Luogo: PAN – Palazzo delle Arti di Napoli

Indirizzo: Via dei Mille, 60 – Napoli (NA)

I biglietti si possono acquistare alla mostra o online: www.etes.it

Sito web per approfondire: https://www.navigaresrl.com/

UFFICIO STAMPA: 
FABRIZIO KÜHNE & PARTNERS – E-mail:  comunicazione@fabriziokuhne.com
Rif. Fabrizio Kühne – Mob. (+39) 339 83 83 413 – Brunella Bianchi – Mob. (+39) 331 26 30 029

Piacenza, XNL – Piacenza Contemporanea: BOOM DI VISITATORI alla mostra “KLIMT. L’uomo, l’artista, il suo mondo”

A Piacenza il Ritratto di Signora di Gustav Klimt “torna a casa” ed è subito boom di visite. Sono infatti oltre 4.300 i visitatori che, dallo scorso 12 aprile, hanno riempito le sale della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e dell’XNL – Piacenza Contemporanea che ospitano la grande mostra Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo.

Gustav Klimt
Ritratto di Signora,
1916-17
Olio su tela, 68×55 cm
Piacenza, Galleria d’Arte
Moderna Ricci Oddi

Accanto al grande apprezzamento da parte di stampa e critica sia nazionale che locale, a una sola settimana di apertura è forte la soddisfazione dei visitatori che hanno potuto conoscere – grazie a un racconto inedito che ruota attorno a uno dei capolavori di Klimt ormai divenuto simbolo della città e conosciuto in tutto il mondo per la sua storia – uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900 visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese, Gustav Klimt.

Un evento unico che ha attirato a Piacenza un pubblico molto eterogeneo, non solo italiano ma proveniente anche da Austria, Svizzera e Francia, con picchi di ingressi nel weekend pasquale di 2.765 visitatori. Tantissime anche le prenotazioni giunte da parte delle scuole di ogni ordine e grado che, prima della chiusura dell’anno scolastico, porteranno in visita i propri studenti.

Numeri da record per la cittadina emiliana che torna alla ribalta sulla scena culturale italiana offrendo, per questa primavera, una ricca programmazione che parte proprio da una mostra di respiro internazionale e che – con oltre 160 opere – vanta prestigiose collaborazioni come quella col Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, la Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, il Lentos Kunstmuseum di Linz, il Tiroler Landesmuseum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre.

Foto di Mauro Del Papa per Arthemisia

Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo è una mostra promossa dal Comune di Piacenza e dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, con la collaborazione del Belvedere, della Klimt Foundation e di XNL – Piacenza Contemporanea e vede il contributo della Regione Emilia Romagna, della Fondazione Piacenza e Vigevano, della Camera di Commercio Piacenza, di Confindustria Piacenza e di Crédit AgricoleGenerali Valore CulturaIrenFornaroli Polymers e Steriltom, con il supporto di Art Projects.
La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.

La mostra è curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia.
L’esposizione si avvale di un comitato scientifico composto da Gabriella Belli, Fernando Mazzocca, Lucia Pini, Elena Pontiggia, Franz Smola, Valerio Terraroli, Alessandra Tiddia e Sandra Tretter.

Catalogo della mostra edito da Skira (contributi di Gabriella Belli, Elisabetta Barisoni, Eva Di Stefano, Lucia Pini, Elena Pontiggia, Franz Smola, Valerio Terraroli, Alessandra Tiddia, Sandra Tretter, Giuseppe Virelli).


Informazioni e prenotazioni
T. +39 0523 179861

Siti internet
www.arthemisia.it

Hashtag ufficiale
#KlimtPiacenza

Ufficio Stampa
Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
T. +39 06 69380306

Pubbliche relazioni Arthemisia
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M. +39 335 7316687 | +39 345 7503572

Venezia, Ca’ Foscari: LAST WHISPERS di Lena Herzog – Progetto artistico in realtà virtuale

Last Whispers: Immersive Oratorio for Vanishing Voices, Collapsing Universes and a Falling Tree di Lena Herzog, fotografa e artista americana, è un progetto incentrato sulla tematica dell’estinzione di massa delle lingue.

L’iniziativa, promossa dall’UNESCO, è a cura di Silvia Burini, Maria Gatti Racah, Giulia Gelmi, Anastasia Kozachenko-Stravinsky (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali – DFBC).

Per la prima volta in Italia
dal 21 aprile al 30 luglio a Ca’ Foscari Zattere
l’installazione immersiva in realtà virtuale

LAST WHISPERS

PROGETTO ARTISTICO
DI LENA HERZOG 
SULLE LINGUE IN ESTINZIONE

Installazione site-specific nel cortile di Ca’ Foscari
dal 21 aprile al 30 settembre

Ogni due settimane il mondo perde una lingua. A una velocità inedita, maggiore di quella dell’estinzione di alcune specie, la nostra diversità linguistica – forse il mezzo più importante della conoscenza di sé – si sta erodendo.

Ad oggi, delle 7.000 lingue superstiti sulla Terra, solo 30 sono usate dalla maggioranza della popolazione. Si stima che almeno la metà delle lingue attualmente parlate sarà estinta entro la fine del secolo. Altre fonti prevedono tempi di sparizione ancor più rapidi.

Nel tentativo di sensibilizzare in ordine a questo problema, l’Assemblea Generale dell’ONU e l’UNESCO hanno dichiarato il 2022-2032 “Decennio Internazionale delle Lingue Indigene”.

Last Whispers è una composizione sonora spazializzata che unisce discorsi, canzoni, incantesimi e canti rituali con suoni e immagini della natura e frequenze provenienti dallo spazio. Il risultato è un lavoro corale, profondamente moderno e tradizionale al contempo, dedicato al tema dell’estinzione delle lingue su scala globale.

Quest’estinzione è, per definizione, silenziosa, perché è proprio il silenzio la forma che essa assume. Last Whispers dà voce a ciò che è stato ridotto al silenzio: mentre affoghiamo nel rumore delle nostre voci – espressione dei sistemi culturali e linguistici dominanti – siamo circondati da uno sconfinato oceano di silenzio.

Il panorama immersivo di Last Whispers è un’invocazione alle lingue estinte e un incantesimo per quelle a rischio.

Con il generoso sostegno della Jim & Marilyn Simons Foundation, Herzog ha selezionato registrazioni provenienti dall’Endangered Languages Documentation Programme della SOAS University di Londra (ora conservate alla Berlin-Brandenburg Academy of Sciences and Humanities), dalla Smithsonian Institution, dal progetto “Rosetta” e da oltre una dozzina tra i più grandi archivi linguistici del mondo.

Lena Herzog è una fotografa e un’artista americana, multidisciplinare e concettuale, di origini russe che vive a Los Angeles. Il suo lavoro, riconosciuto a livello internazionale, affronta i temi della ritualità e del gesto, della perdita e della dislocazione. Il suo approccio nasce dall’intersezione tra arte e scienza, intese sia come oggetto di studio che come processo. Nei lavori a stampa Herzog utilizza tecniche fotografiche tradizionali, contemporanee e sperimentali, mentre per i progetti multimediali l’artista impiega tecnologie all’avanguardia nel suono, nell’installazione immersiva e nella realtà virtuale.

La sensibilità artistica di Herzog nell’affrontare le tematiche connesse alla sostenibilità globale, nonché la sua minuziosa e strutturata ricerca documentaria, rendono particolarmente significativa la presentazione del progetto Last Whispers al pubblico veneziano e internazionale.

Last Whispers sarà presentato all’Università Ca’ Foscari Venezia da aprile a settembre 2022, in tre momenti distinti:

  • Una versione immersiva in realtà virtuale potrà essere fruita individualmente, con visori e cuffie, dal 21 aprile al 30 luglio nella Tesa 1 di Ca’ Foscari Zattere – CFZ. Ogni visitatore sarà dotato di un set, che verrà sanificato dopo ogni uso.
  • Un’installazione site-specific di immagini tratte dal progetto sarà esposta nel cortile principale di Ca’ Foscari e aperta al pubblico dal 21 aprile al 30 settembre.
  • Una proiezione audiovisiva del lavoro, su grande schermo, sarà presentata nel cortile centrale di Ca’ Foscari come evento principale dell’edizione di Art Night 2022, che si terrà il 18 giugno.

Last Whispers: Immersive Oratorio for Vanishing Voices, Collapsing Universes and a Falling Tree


LAST WHISPERS – INSTALLAZIONE IMMERSIVA VR
Inaugurazione 20 aprile ore 18:30
21 aprile – 30 luglio 2022
lunedì – sabato 10:00 – 18:00
domenica 15:00 – 18:00
CFZ – Ca’ Foscari Zattere / Cultural Flow Zone
Zattere al Pontelungo
Dorsoduro 1392

LAST WHISPERS – INSTALLAZIONE SITE-SPECIFIC
Inaugurazione 20 aprile ore 12:00
21 aprile – 30 settembre 2022
8:00 – 19:00
Cortile centrale di Ca’ Foscari
Palazzo Ca’ Giustinian
Dorsoduro 3246

ART NIGHT: LAST WHISPERS – PROIEZIONE AV
18 giugno 2022
apertura ore 18:00 / proiezione ore 21:00
Cortile centrale di Ca’ Foscari
Palazzo Ca’ Giustinian
Dorsoduro 3246

Giorni di chiusura:
25 aprile 2022
1 maggio 2022


PER INFO:
FG Comunicazione-Venezia

info@davidefederici.it 
Davide Federici:
+39 3315265149 

SPARKS Festival 2022 a Putignano con: MC Yallah & Debmaster, Deena Abdelwahed, KOKOKO!, DJ Nigga Fox e tanti altri..

Annunciate le date e la lineup della nuova edizione di SPARKS Festival: la due giorni di musica contemporanea che da nove anni porta nel cuore della Murgia barese, all’interno dello scenario naturalistico del Parco Grotte di Putignano (BA), un festival che per ricerca e curatela è riconosciuto tra i migliori appuntamenti nazionali che guardano alle contaminazioni tra linguaggi “global” e sperimentazione elettronica.

SPARKS FESTIVAL 2022

SIDEWISE IN TIME – IX EDIZIONE

15 – 16 LUGLIO – PUTIGNANO (BA)

In lineup:

MC YALLAH & DEBMASTER (KEN / FRA) DEENA ABDELWAHED (TUN)
KOKOKO! (RDC / BEL)
DJ NIGGA FOX (POR)

VODKATHEDUCK / CLOUD DANKO

& more TBA..

TICKET GIORNALIERI & ABBONAMENTI DISPONIBILI su: http://bit.ly/Sparks2022

Il 15 e il 16 luglio, anticipando sul calendario il periodo che lo vedeva solitamente protagonista, prende il via la IX edizione di SPARKS, che quest’anno sceglie come spunto del proprio viaggio “Sidewise In Time”, racconto fantascientifico di Murray Leinster, in cui si indaga il concetto degli universi paralleli. L’universo di SPARKS segue da sempre le sue coordinate, in cui nord e sud del mondo dialogano lungo la stessa linea, arricchendosi vicendevolmente.

Seguendo questo percorso prende forma la lineup di quest’anno, in cui il dialogo e la connessione tra rotte geografiche all’apparenza distanti diventa la chiave di volta dei progetti musicali. È così per MC Yallah & Debmaster, la rapper kenyota di base in Uganda, esplosa in seno al collettivo Nyege Nyege Tapes, che incontra il produttore francese residente a Berlino, dando vita ad un live show feroce ed esplosivo, che ha già colpito le platee di numerosi festival internazionali. Accanto a loro nella giornata di venerdì 15 luglio c’è il dj-set di Deena Abdelwahed, artista tunisina che si muove tra techno e bass music, riscoprendo nel suo sound echi della tradizione araba. Sabato 16 luglio è la volta del nuovo live-show di KOKOKO!, il collettivo di Kinshasa che assieme al produttore belga Debruit rappresenta invece l’anti-tesi della tradizione, un progetto anarchico pronto a mostrare con un nuovo set-up il lato più abrasivo e spigoloso del proprio suono. Nella stessa giornata arriva da Lisbona un artista portavoce dei nuovi linguaggi della scena elettronica portoghese, DJ Nigga Fox, capace di muoversi agilmente tra radici kuduro e nuove rotte afro-house. Completano il primo round di annunci Cloud Danko e Vodkaintheduck, protagonisti di due dj-set che saranno un momento di ricerca storica di produzioni rarissime dalla cultura musicale africana. Nelle prossime settimane saranno annunciati altri nuovi artisti ad arricchire la lineup…

Nelle due giornate del festival accanto alla musica troveranno come sempre spazio anche altre esperienze artistiche, completando un’offerta che arricchisce lo spessore e amplifica la visione di SPARKS Festival, manifestazione che dal suo esordio si è distinta per la crescita costante e la specifica definizione identitaria, diventando sempre più un festival della creatività e delle arti contestualizzato con il genius loci del territorio.

SPARKS Festival è organizzato dall’Associazione SPARKS, con il patrocinio della Regione Puglia e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Putignano, ed ha tra i suoi partner: Bass Culture, IndieRocket Festival, Coopera, Radio JP, Libreria Lik & Lak. SPARKS Festival vuole celebrare anche il ricordo di una persona speciale: Andrea Mi, da sempre fondamentale nella definizione di traiettorie artistiche e visioni della manifestazione. A SPARKS Festival la musica suona ancora più forte nel suo ricordo.


www.sparksfestival.it
www.facebook.com/sparksfest
www.instagram.com/sparksfestival

UFFICIO STAMPA
Daccapo Comunicazione
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“Bella Ciao. Song Of Ribellion” – Il doc che racconta la storia dell’inno mondiale alla resistenza

Messina – Approda sabato 23 aprile 2022, in anteprima messinese alla Feltrinelli Point di via Ghibellina 32, il film “Bella Ciao. Song of Rebellion”, dedicato alla vera storia del canto popolare più famoso al mondo diventato un planetario inno alla libertà e alla voglia di resistenza contro tutti i soprusi e tutti i fascismi.

25 Aprile Festa della Liberazione dal nazifascismo

“Bella Ciao. Song Of Ribellion”,
il doc che racconta la storia dell’inno mondiale alla resistenza

Il documentario, realizzato anche grazie alla collaborazione dell’Istituto e prodotto da Millstream Films in collaborazione esclusiva con Edizioni Bella Ciao srl, Ala Bianca Group Srl e con Lilium Distribution, racconta Bella Ciao con oltre venti testimonianze uniche di giganti della musica, studiosi, storici, partigiani, ricercatori, scrittori e film d’archivio. Un viaggio attraverso le tante rappresentazioni che, nelle diverse versioni, hanno toccato tutti i generi musicali.

Il documentario narra anche una avventura umana, di come molti canti popolari italiani confluirono nell’archivio dell’Istituto Ernesto de Martino e nei Dischi del Sole. Continua con la scoperta da parte di Cesare Bermani delle origini partigiane della canzone e come il grande cantautore Fausto Amodei trasformò questa canzone e la codificò. Racconta come “Bella Ciao” fu cantata dalla delegazione italiana sui palchi del primo festival mondiale della gioventù democratica del 1947 e la sua propagazione come canto di resistenza all’oppressione. Tra le personalità intervistate: la grande musicologa e cantautrice Giovanna Marini; Paolo Orlandini, 96enne partigiano di Ancona che partecipò a sanguinosissime battaglie dove ha sentito cantare Bella Ciao già nel febbraio 1944; il ricercatore Ruggero Giacomini che racconta le novità del suo libro; il cantautore e regista Paolo Pietrangeli che racconta gli anni della contestazione e il ruolo della canzone di protesta.

L’iniziativa è organizzata dalla Feltrinelli Point, dall’ANPI Comunale “Aldo Natoli” e dall’ANPI Provinciale “Mimmo Trapani”.

Castelnuovo di Porto (RM), Palazzo Ducale “Rocca Colonna”: Moussa. Il segno sinuoso della bellezza

Venerdì 29 aprile 2022, presso il Palazzo Ducale di Castelnuovo di Porto, si inaugura la mostra antologica dedicata a Moussa Aziz Abdayem (1947-2020). Artista di origine libanese, dopo una prima formazione a Beirut, si trasferisce a Roma dove si diploma in Decorazione e inizia con la “Stamperia M2M” una fertile produzione editoriale in collaborazione con alcuni dei maggiori interpreti dell’arte italiana e internazionale.

Moussa.
Il segno sinuoso della bellezza

A cura di Carlo Celia e Alessandro Fornaci
Testi in catalogo di Alessia Abdayem, Clotilde Paternostro, Loredana Rea, Francesca Tuscano

Inaugurazione 29 aprile 2022 ore 18.30

Palazzo Ducale “Rocca Colonna” di Castelnuovo di Porto

Piazza Vittorio Veneto 10 – Castelnuovo di Porto (RM)

Fino al 18 settembre 2022

Moussa Aziz Abdayem, Composizione, 1971
Linoleografia colorata a mano – 31 x 29,8 cm. (Prova d’Autore)

Pittore, scultore e incisore, Moussa affianca ben presto alla sua ricerca personale di artista e stampatore d’arte l’attività di docente, insegnando “Tecniche dell’incisione” prima all’Accademia di Belle Arti di Sassari, poi presso quelle di Bologna, Frosinone ed infine di Roma. 

Con l’esposizione di oltre 150 opere la mostra, promossa dal Comune di Castelnuovo di Porto e dall’Associazione Stamperia del Tevere, intende ripercorrere i momenti fondamentali dell’evoluzione stilistica del maestro, ponendo l’accento sulle finalità del suo linguaggio, in cui l’incontro tra la tendenza costruttiva della composizione e un cromatismo acceso e brillante, si fa espressione di una ritrovata, quanto possibile, dimensione della bellezza.

Ad accompagnare l’esposizione sono, inoltre, una serie di laboratori dedicati all’incisione, che si svolgeranno durante tutto il periodo di apertura della mostra, e un premio d’arte, organizzato dal Lions Club Valle Tiberina e rivolto ai giovani studenti delle accademie in cui Moussa svolse la sua attività di docenza, come omaggio all’impegno che contraddistinse il suo lavoro anche nel campo della didattica delle arti visive.

L’allestimento, curato da Carlo Celia, ha infine voluto comprendere anche un gruppo di grafiche appartenenti agli artisti che si affidarono alla professionalità del maestro per la stampa delle loro opere, tra cui si ricordano Montanarini, Pirandello, Severini, Cagli, Matta, Twombly, Mirò

La mostra viene realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Libanese in Italia, della Lega Araba, dell’Istituto Culturale Italo-libanese e delle Accademie di Belle Arti di Bologna, Frosinone, Roma e Sassari.

In catalogo saranno presenti testi critici di Alessia Abdayem, Clotilde Paternostro, Loredana Rea, Francesca Tuscano

Note biografiche

Moussa Aziz Abdayem (1947-2020) nasce a Zahle, in Libano. Conclusi gli studi al Center of Fine Arts di Beirut, si trasferisce in Italia dove continuerà la sua formazione artistica, diplomandosi nel 1971 all’Accademia di Belle Arti di Roma. Allievo del pittore e incisore Lino Bianchi Barriviera, approfondisce lo studio della grafica incisa, focalizzando poi principalmente su questo campo la sua ricerca. Nel 1974 fonda a Roma la stamperia “M2M” e contemporaneamente inizia ad insegnare “Tecniche dell’incisione” in diverse accademie, da Sassari e Bologna, sino a Frosinone ed infine a Roma. Grazie alla sua profonda conoscenza dei mezzi e degli strumenti dell’incisione, Moussa ospiterà nella sua stamperia artisti di rilievo internazionale, tra i quali si ricordano Cagli, Pirandello, Sughi, Twombly, Matta, Masson, Mirò. Dai primi anni settanta partecipa a diverse esposizioni in Italia e all’estero, in particolare in Libano e Iraq, dove si tengono anche alcune sue mostre personali. Tra i vari riconoscimenti e premi si ricordano il Premio Minerva (Ministero della Pubblica Istruzione, 1972), il premio all’Assessorato alle Antichità del Comune di Roma (1971), il Premio Pandosia (Cosenza, 1979), l’Art Mogao Caves (Cina, 2019).


INFO

Moussa. Il segno sinuoso della bellezza
Promossa da: Comune di Castelnuovo di Porto, Associazione Stamperia del Tevere
Patrocinio di: Ambasciata della Repubblica Libanese in Italia, Lega Araba, Istituto Culturale Italo-libanese, Accademie di Belle Arti di Bologna, Frosinone, Roma e Sassari
A cura di Carlo Celia e Alessandro Fornaci
Testi critici in catalogo di: Alessia Abdayem, Clotilde Paternostro, Loredana Rea, Francesca Tuscano
Allestimenti: Carlo Celia
Laboratori didattici a cura di: Associazione Stamperia del Tevere

Inaugurazione 29 aprile 2022 ore 18.30

Palazzo Ducale “Rocca Colonna” di Castelnuovo di Porto

Piazza Vittorio Veneto 10
00060 Castelnuovo di Porto (RM)

Orari: da martedì a domenica 10.30 – 13.00 / 16.30 19.00 – lunedì chiuso

Contatti

tel. +39 3663402758

mail roccacolonna@comune.castelnuovodiporto.rm.it

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Roberta Melasecca
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