Bologna: Orecchie d’asino nell’ambito di Art City Bologna 2022 presenta “DueDuo” alla Fondazione Gajani

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 in occasione di ARTEFIERA, la Fondazione Carlo Gajani presenta DueDuo, installazione site-specific e performance del duo Orecchie D’Asino (OD’A), composto dalle giovani artiste Ornella De Carlo e Federica Porro e curato da Luca Monaco e Giuseppe Virelli. OD’A dialogherà attraverso il tempo con un altro duo d’artisti: Carlo Gajani e Gianni Celati. Le fonti testuali e progettuali del duo maschile attivo negli anni Settanta verranno ripresi dalla pratica artistica e dalle opere del duo femminile a distanza di cinquant’anni. Casa Gajani si animerà mediante un processo di ‘disseminazione artistica’ in cui installazioni sonore, proiezioni video e performance daranno vita a un dialogo a distanza in cui le diverse opere potranno confrontarsi in una serie di rimandi e rapporti fra immagini e voci, oggetti e azioni, spazio e tempo.

Il risultato sarà un inseguimento site-specific all’interno dell’appartamento bolognese che è stato teatro di ripresa per numerose sperimentazioni e dimora dell’artista Gajani. Oggi quell’appartamento è sede della Fondazione Carlo Gajani ed è anche spazio espositivo.

ORECCHIE D’ASINO
NELL’AMBITO DI ART CITY BOLOGNA 2022
PRESENTA “DUEDUO”
ALLA FONDAZIONE GAJANI

NOTE SUL DUO ARTISTICO

Orecchie D’Asino è un duo artistico formato da Ornella De Carlo (Taranto 1991), laureata in Arti Visive, e Federica Porro (Como 1994), laureata in lettere moderne, attivo dal 2018. Dal 2019 prendono parte a festival quali Sifest OFF e Paratissima; nel 2021 vincono la menzione per fotografia contemporanea del Premio Francesco Fabbri e espongono presso la galleria Baco di Bergamo durante la mostra Metafotografia. La pratica di Orecchie D’Asino inizia con degli esercizi di improvvisazione teatrale e si espande verso la ricerca del quotidiano e l’attività onirica, attraverso diversi linguaggi e metodologie artistiche. Da un testo improvvisato si passa alla sua messa in scena all’interno di un’installazione effimera che comprende immagini, video e oggetti di diversa natura. Gli avanzi talvolta vengono ulteriormente rielaborati negli angoli e negli spazi anonimi della casa, prendendo la forma del totem, o proseguono all’interno di un videologue, termine coniato dalle artiste per indicare uno o più video che simulano un dialogo in cui gli elementi precedenti si uniscono con nuove suggestioni. In altri casi, dopo aver attraversato le parole, l’oggetto e le loro immagini, OD’A passa alla creazione di esperienze ed eventi per mezzo di azioni performative o pratiche partecipative pensati come piccoli gesti, giochi di società e spettacoli.


INFORMAZIONI UTILI

TITOLO: DueDuo

A CURA DI: Luca Monaco e Giuseppe Virelli

INAUGURAZIONE: Venerdì 6 maggio 2022, dalle ore 18:30 alle ore 21:00; preview per la stampa ore 17:30

DOVE: Fondazione Carlo Gajani, Via de’ Castagnoli, 14, 40126 Bologna

QUANDO: Dal 7 al 15 maggio 2022

ORARI: sabato 7 e domenica 8, da martedì 10 a venerdì 13 maggio 2022 ore 17:30 – 21:00
Sabato 14 maggio 2022 ore 17.30-24.00
Domenica 15 maggio 2022 ore 17.30-21.00

ACCESSO LIBERO PREVIO RISPETTO DELLE NORMATIVE ANTI-COVID
PER INFO E CONTATTI: info@fondazionecarlogajani.it

FONDAZIONE CARLO GAJANI:
SITO: http://www.fondazionecarlogajani.it/it/
FACEBOOK: https://www.facebook.com/fondazionecarlogajani
TWITTER: https://twitter.com/fondcarlogajani?lang=it / @FondCarloGajani
YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCa7DXTxVXZqyoCMhrwKm6TA

ORECCHIE D’ASINO:
SITO: https://orecchiedasino57.wixsite.com/o-d-a
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/orecchie_dasino/?hl=it

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Bologna: In occasione di Arte Fiera the rooom presenta Hearth, mostra personale di Gianluca Chiodi 

In occasione della settimana di Arte Fiera, l’11 maggio 2022 dalle ore 18, THE ROOOM presenta HEARTH, progetto fotografico dell’artista Gianluca Chiodi. La mostra rientra all’interno del circuito Art City White Night.

THE ROOOM presenta

HEARTH

mostra personale dell’Artista Gianluca Chiodi
a cura di Giorgia Sarti

dal 11 maggio al 30 giugno 2022
Inaugurazione: Mercoledì 11 maggio 2022, dalle 18 alle 21
THE ROOOM – Palazzo Aldrovandi Montanari
Via Galliera 8, Bologna

Gianluca Chiodi, iam Viviana, fotografia fine-art carta Metal montata su alluminio, cm 85×120, 2010

La mostra si articola in cinque “stazioni visive”, frutto della lunga ricerca dell’artista sul rapporto che lega l’uomo al suo Pianeta. Ogni stazione è un’indagine su una tematica specifica dell’essere umano e del suo legame con la Madre Terra.

A tratti indagine introspettiva, a tratti denuncia, il progetto HEARTH è un invito ad una presa di coscienza responsabile affinchè l’Uomo si renda consapevole delle conseguenze del suo comportamento nei confronti dell’ambiente in cui esso stesso vive.

Rispetto e responsabilità sono le linee guida di Chiodi in ognuna delle cinque stazioni in mostra. Se “solo sulla Terra l’Uomo può esistere” diventa dunque urgente e necessario quel cambio di cultura verso una sana convivenza con il nostro ecosistema di cui siamo parte integrante e allo stesso tempo principale causa del suo degrado.

La mostra, patrocinata da Plastic Free Odv Onlus, si inserisce all’interno del percorso culturale e artistico attraverso cui THE ROOOM crea collaborazioni con i migliori talenti creativi attivi sui temi della sostenibilità e inclusione, con cui sviluppare progetti di comunicazione integrata e contenuti per le aziende che hanno intrapreso un percorso di transizione sostenibile.

Questi gli appuntamenti della settimana:
11 maggio h 18-22 Inaugurazione mostra Gianluca Chiodi | HEARTH
12 maggio h 19-21 INCONTRO a cura di FIORITURAINCORSO
14 maggio h 20-24 Apertura straordinaria all’interno del circuito Art City White Night
15 maggio h 15-17 Attività di raccolta per le strade di Bologna in collaborazione con Plastic Free

HEARTH

1° Stazione: I AM
I AM, strati(foto)grafie di uomini e donne alla ri-scoperta del loro sé: spogliati di tutto di fronte all’occhio vigile e spietato di una società che ci giudica per quello che abbiamo e non per ciò che siamo, ci ritroviamo consapevoli del nostro vero essere.

I AM rappresenta il primo passo di un percorso che prima di essere un percorso creativo è un percorso personale e propositivo che riflette il pensiero dell’Artista. Il visitatore viene accolto da una serie di immagini in cui esseri umani in grandezza naturale si svestono dei loro averi, denudandosi, per ritrovare la propria natura e la dimensione di essere-umano.

2° Stazione: RISVEGLI 100% BIODEGRADABILE
Risvegli_100% Biodegradabile mette in scena uomini e donne che, all’equilibrio e all’armonia con la Terra sembrano aver preferito la convivenza e l’interazione con plastiche leggere, dalle movenze sinuose, capaci di avvolgerli e coinvolgerli in giochi e danze propiziatorie.  Un metaforico corpo a corpo tra vittima e carnefice, un corto circuito paradossale simile, come meccanismo, alla Sindrome di Stoccolma, in cui i sequestrati finiscono per affezionarsi e difendere i loro oppressori-sequestratori: i corpi nudi, avvolti nella plastica, in un Eden fittizio, sono al tempo stesso complici e ostaggio del materiale e ballano “una danza funesta” in bilico tra l’estasi e l’asfissia.

Risvegli_100% Biodegradabile è un invito all’azione e, a sua volta, un modo specifico di agire per dar vita al cambiamento. Un risveglio delle coscienze comunicato non solo attraverso il messaggio ma, soprattutto, attraverso le opere stesse, pensate e create come vere e proprie installazioni fotografiche di valore etico: la stampa fine art su carta cotone come sospesa in una teca di vetro e legno è al tempo  stesso mezzo di sensibilizzazione all’utilizzo di materiali biodegradabili e simbolo di quella sorta di “sospensione” in cui si trova il futuro dell’umanità e della vita sulla Terra, un futuro subordinato alla scelta, oggi necessaria, di adottare un comportamento responsabile e rispettoso dell’ambiente. La plastica è il grande nemico di questo Pianeta, poiché incapace di assimilarla, MA l’aspetto più grave è che, assuefatti come siamo dal consumismo selvaggio e l’estrema superficialità con cui affrontiamo la questione “inquinamento”, abbiamo anche eletto questo materiale (praticamente eterno) a simbolo della cultura popolare dell’usa e getta, abusandone tutti, ogni giorno e per ogni circostanza.

3° Stazione: ORBITE
Orbite è costituita da una serie di fotografie che mostrano l’essere umano nella sua essenziale nudità, che, nello spazio attorno alla Terra, gravita, precipita o ne è semplicemente attratto, come a (ri)affermare che il Pianeta è il perno essenziale della vita umana: da esso prendiamo luce, peso, vita. Il resto è spazio immenso nel quale se spegnessimo “quella luce”, non sapremmo più che fare. Una riflessione, quindi, su come la vita, affrontata con energia, determinazione, rabbia, gioia, o anche paura e rassegnazione, è pur sempre sostenuta dalla gravità del pianeta Terra, dal suo essere un insieme di elementi inscindibili e legati l’uno all’altro.
Orbite è la consapevolezza che solo sulla Terra l’Uomo può esistere. 

4° Stazione: FRAGILE
La 4° stazione rappresenta per lo spettatore una camera di riflessione su quanto ha visto precedentemente, prima di ritrovarsi nuovamente nella vita vera. L’opera visualizza in tempo reale il conteggio sempre crescente della Popolazione Mondiale. Fragile è un Piccolo Mondo: una preziosa sfera in vetro soffiato all’interno della quale si vede l’immagine del pianeta Terra, un omaggio alla madre-universale che ha generato l’intero creato rendendoci di conseguenza tutti fratelli, tutti uguali e responsabili del suo e del nostro indivisibile destino.

La correlazione tra il visitatore, la fragile opera esposta e l’incessante conteggio della popolazione mondiale, vuole far riflettere sul fatto che ognuno di noi – in relazione al fatto che siamo oltre 7 miliardi – ha la stessa potenzialità di distruggere il Pianeta Terra quanto di frantumare in mille pezzi l’opera in vetro esposta, sia intenzionalmente o accidentalmente, che per goffaggine o semplice distrazione.

5° Stazione: NEL NOME DELLA MADRE
Nel nome della Madre è un emozionante video attraverso il quale l’artista, in un dialogo personale con il Pianeta Terra e la sua coscienza riflette sulle responsabilità che sente in prima persona in quanto “essere umano”.

GIANLUCA CHIODI classe 1966 è cresciuto tra Milano e Reggio Emilia. La passione per la fotografia e l’abile utilizzo della luce lo portano presto a lavorare per il mondo pubblicitario, senza però trascurare la costante ricerca di nuovi “punti di vista”, originali ed introspettivi (Myopìa). Dal 2003, Chiodi si dedica completamente all’Arte, esprimendosi sempre con la fotografia ma contaminandola con altre tecniche, anche pittoriche, per approdare progressivamente all’installazione. Attraverso il proprio lavoro, Chiodi ha affrontato ed interpretato temi molto personali ed intimi quali il corpo umano (Anticorpo), l’identità (I AM), l’essere e l’avere (Piccoli Mondi), la religione (Santi, peccati e peccatori), i vizi capitali (Passi e contrappassi), la maternità (Matrioske) ed il sesso (Hot Skin). Recentemente Chiodi ha lasciato Milano trasferendosi in un bosco nella splendida cornice del lago di Como. L’immersione quasi totale nella natura gli ha permesso di affinare la propria sensibilità verso problematiche riguardanti la salvaguardia e la tutela del pianeta Terra. I suoi lavori fotografici più recenti, Orbite e Risvegli_100% Biodegradabile, sono tesi a sensibilizzare e far riflettere sulle nostre dirette responsabilità sulle condizioni di sopravvivenza della specie sul Pianeta.

THE ROOOM, concept agency con sede nell’affascinante cornice di Palazzo Aldrovandi Montanari, offre servizi di comunicazione alle imprese sui temi legati alla sostenibilità ambientale, all’innovazione, alla creatività e alla responsabilità sociale. THE ROOOM è uno spazio di contaminazione tra sfere economiche e creative che prende vita attraverso una programmazione di iniziative multidisciplinari ed eventi sui temi della sostenibilità. Incontri aperti alla partecipazione attiva e alla condivisione di innovazione in cui le persone e le imprese possono trovare ispirazione e consapevolezza.

PLASTIC FREE ODV ONLUS è un’associazione di volontariato nata il 29 Luglio 2019 con lo scopo di informare e sensibilizzare più persone possibili sulla pericolosità della plastica, in particolare quella monouso.

FIORITURAINCORSO
Dove stiamo andando? A cosa guardano le nostre scelte? Da dove partono e come si inseriscono nella complessità nostra e del mondo in cui viviamo?
INCONTRO è uno spettacolo che spettacolo non è in cui la dimensione del racconto live, tipica del teatro, incontra la riflessione, le domande, il coaching come processo costruttivo di elaborazione.

FiorituraincorsoTM è un desiderio, una visione, un giardino in cui rendere concreto tutto ciò che sembra (solo) ideale! Nata dalla collaborazione tra Rosy Bonfiglio e Anita Melchionda, si occupa di supportare le persone nel loro percorso di educazione continua a essere umani, stimolando la fioritura individuale e collettiva attraverso iniziative a base di cultura, arte e dialogo. Una lunga e solida esperienza professionale in ambito artistico, aziendale e formativo, è alla base di un portfolio di iniziative in grado di rispondere trasversalmente a bisogni complessi nell’ambito dello sviluppo personale, professionale, organizzativo. fiorituraincorso si rivolge ad aziende, privati, scuole, istituzioni: guarda senza distinzione alcuna alla società-mondo, cucendo iniziative su misura del contesto in cui opera.

Partner tecnico ARTPLACE


INFO UTILI

GIANLUCA CHIODI | HEARTH
a cura di Giorgia Sarti

11 maggio h 18-22 Inaugurazione mostra Gianluca Chiodi | HEARTH accesso gratuito su prenotazione
12 maggio h 19-21 INCONTRO a cura di FIORITURAINCORSO
partecipazione gratuita su prenotazione – posti limitati
14 maggio h. 20-24 apertura straordinaria all’interno del circuito Art City White Night
accesso libero
15 maggio h. 15-17 attività per le strade di Bologna in collaborazione con Plastic Free
partecipazione gratuita su prenotazione

DOVE: the rooom – Palazzo Aldrovandi Montanari, Via Galliera n. 8 Bologna
QUANDO: dall’11 al 15 maggio 2022

Per info e prenotazioni è necessario scrivere a press@therooom.it  
CONTATTI: press@therooom.it | www.therooom.it

ORARI DI APERTURA dal 16 maggio 2022
da Lunedì a Venerdì: 9.30-12.30 / 15.00-18.00

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Decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere 

Si svolge dal 7 al 15 maggio 2022 la decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l’annuale svolgimento di Arte Fiera e proporre un’originale esplorazione di musei e luoghi d’arte in città.
Dopo la decisione di posticipare alla stagione primaverile la tradizionale edizione di fine gennaio della più longeva fiera d’arte italiana a causa dello scenario pandemico, ART CITY Bologna conferma lo spirito collaborativo consolidato con la manifestazione fieristica, riposizionandosi per il secondo anno consecutivo nel mese di maggio, dopo l’apprezzata edizione sperimentale organizzata nel 2021.        

ART CITY Bologna 2022
Identità visiva
A cura di Filippo Tappi e Marco Casella

Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, il programma offre un ricco calendario di inaugurazioni e aperture straordinarie a partire da sabato 7 per proseguire fino al weekend successivo, in concomitanza con Arte Fiera, prevista dal 13 al 15 maggio 2022.

Il nucleo principale è costituito da un Main Program articolato in uno Special Project e in una serie di progetti curatoriali che spaziano tra le più diverse pratiche artistiche contemporanee. Il calendario include inoltre le proposte di musei, fondazioni, spazi istituzionali, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna, spazi espositivi e gallerie indipendenti della città.

In un contesto che continua ad essere plasmato dagli esiti della crisi pandemica e che deve inevitabilmente confrontarsi con il conflitto in Ucraina, ART CITY Bologna 2022 parte da una necessaria ridefinizione delle modalità di condivisione dello spazio pubblico e da una riflessione sulle mutevoli dinamiche di relazione interpersonale. Le opere si estendono in azioni, mostre e installazioni site specific che abitano luoghi consueti e inusuali, generando narrazioni e nuove interazioni.

I partner
ART CITY Bologna 2022 ringrazia per il sostegno: Gruppo HeraGruppo UnipolCUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna.

I luoghi
Tra le cifre più distintive di ART CITY Bologna vi è da sempre l’intento di riportare all’attenzione di un vasto pubblico luoghi spesso non deputati all’arte – tra i più interessanti, raramente accessibili o sconosciuti della città – riscoperti dagli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con le loro specifiche identità.
Anche in questa edizione i contesti di azione spaziano tra le più diverse tipologie: da luoghi simbolici per eccellenza della storia civica come Piazza MaggiorePalazzo d’Accursio e la Pinacoteca Nazionale di Bologna, a palazzi di grande pregio che diventano contenitori culturali – come Palazzo De’ Toschi con la Sala Convegni Banca di BolognaAlchemilla a Palazzo Vizzani, l’Oratorio di San Filippo Neri di proprietà della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Palazzo Bentivoglio e il Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo – a un prezioso tesoro architettonico come il Padiglione de l’Esprit Nouveau realizzato su progetto di Le Corbusier fino allo scrigno verde del Sistema Museale di Ateneo, situato nel cuore della zona universitaria, come l’Orto Botanico ed Erbario.
L’edizione 2022 è inoltre connotata da una dimensione più ampia e policentrica che estende la costellazione diffusa di eventi verso il territorio metropolitano di Bologna, coinvolgendo le aree di Calderara di RenoPianoroPieve di CentoRiola di VergatoSan Giorgio di PianoSan Lazzaro di SavenaSan Pietro in CasaleValsamoggia, oltre al Comune di Cento in provincia di Ferrara.

L’identità visiva
Come per l’edizione 2021, l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva sono stati affidati agli artisti Filippo Tappi Marco Casella, partiti dalla stella – lo stesso segno grafico che lo scorso anno aveva guidato i visitatori insieme al personaggio di Peter Pan – quest’anno rappresentata come fenomeno astronomico di un corpo che trema, sfuma e si moltiplica.
Lo sfondo dell’edizione 2022 è Bologna stessa, vista come una galassia nella quale ogni cosa accade: un agglomerato di pianeti iridescenti, stelle pulsanti, materia oscura, pulviscolo, che danza indisturbato al ritmo astronomico. In questa nebulosa, miriadi di eventi entrano in contatto, si sovrappongono, si fondono, si fanno eco, si moltiplicano. Il rumore della città, delle sue strade, dei portici, dei colli e delle persone che l’attraversano è il rumore di fondo di una galassia che nelle giornate di ART CITY è attraversata da oggetti non identificati, bagliori anomali, mondi atomici che appaiono e scompaiono, suoni mai sentiti, battiti e segnali che transitano per qualche ora e poi spariscono.
La stella viene declinata in una serie di forme e di colori che cambiano di frequenza, accompagnandola a un’esplosione, un bagliore evanescente, motore di trasformazione.
Lo segue un essere vivente, organico, che ribadisce la varietà del mondo dei segni, un essere dalle linee più morbide, che porta con sé i suoni ovattati degli ambienti marini.
Ultimo elemento dell’identità visiva è la scia di un viaggio alla velocità della luce, in cui segni iniziano a moltiplicarsi e a confondersi con lo sfondo.

La proposta artistica del Main Program
Lo Special Project di ART CITY Bologna è un progetto che, a partire dall’edizione 2018, invita il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi, proseguendo così quell’avventura ambiziosa nella produzione e presentazione di lavori degli artisti più interessanti e importanti del panorama internazionale, invitati a immaginare i loro interventi per i luoghi più rappresentativi di Bologna.
Per l’edizione 2022 è stato invitato Tino Sehgal, uno degli artisti più radicali che siano emersi negli ultimi anni, Leone d’Oro all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 2013. Le sue opere sono autentiche sculture viventi, coreografie di persone in movimento che generano situazioni insolite, a volte surreali, con cui il pubblico è invitato a confrontarsi. Curato da Lorenzo Balbi e promosso da Istituzione Bologna Musei | MAMbo con il sostegno di Gruppo Unipol in collaborazione con Bologna Welcome, l’intervento che l’artista ha pensato e ideato appositamente per Piazza Maggiore – da secoli luogo di incontro e scambio, circondata da palazzi medievali e dall’imponente Basilica di San Petronio – vede la partecipazione di 45 tra ballerini e interpreti, i cui corpi e gesti sono utilizzati da Sehgal come materiale artistico e umano per comporre una grande opera, un’occasione unica per vivere l’arte in termini di esperienza sociale di scambio reciproco.
L’artista, in dialogo con il curatore, incontra il pubblico in un evento promosso da CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol domenica 15 maggio alle h 17 presso l’Unipol Auditorium Enea Mazzoli.

Sono nove i Main Project curatoriali, prodotti e realizzati appositamente per la manifestazione e costruiti in relazione ai luoghi che li ospitano. Artisti emergenti come Benni Bosetto, Kipras Dubauskas, Mattia Pajè ed Emilia Tapprest sono affiancati a nomi più consolidati come Andreas Angelidakis, Giulia Niccolai – unica artista non vivente – e Italo Zuffi, fino a nomi internazionali come Carlos Garaicoa, Pedro Neves Marques, oltre al già citato Tino Sehgal. L’attenzione all’arte italiana, in continuità con le scelte portate avanti dalla direzione artistica di Simone Menegoi per Arte Fiera, si accompagna alla contaminazione e all’apertura verso artisti di provenienza internazionale.
Un elemento trasversale che caratterizza i progetti della decima edizione è la prevalenza della dimensione esperienziale dell’opera, in cui è l’azione a ridefinire gli spazi attraverso i corpi. Se ciò è palese nello Special Project di Tino Sehgal, non meno pregnante risulta per diversi altri progetti, a partire da Stultifera, grande opera performativa di Benni Bosetto a cura di Caterina Molteni che ha luogo nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna. La scena, ispirata all’opera satirica La nave dei folli di Sebastian Brant (1494), si svolge su una nave destinata a un viaggio senza fine, sulla quale i passeggeri interagiscono assumendo identità archetipiche, nella necessità di delineare un nuovo ordine sociale. Stultifera è un progetto di Trust per l’Arte Contemporanea con il supporto di MAMbo, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Azienda Speciale Palaexpo – il Mattatoio | Progetto Prender-si Cura, in collaborazione con Ateliersi.
E ancora l’elemento esperienziale torna nella mostra dedicata a Giulia Niccolai, Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai al Padiglione de l’Esprit Nouveau, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, promossa da MAMbo, in cui la ricerca poetica, visiva e sonora dell’artista è ricostruita ma anche riattivata grazie a una performance di Giulia Crispiani, un laboratorio di scrittura e una lettura di Allison Grimaldi Donahue, una video-intervista di Bes Bajraktarević e un progetto filmico di Sergio Racanati e Manuela Gandini. L’elemento performativo si ritrova anche in Zhōuwéi Network di Emilia Tapprest, in collaborazione con Victor Evink, al Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo, video installazione immersiva e live performance a cura di Felice Moramarco, che attraverso il medium cinematografico esplora la relazione tra datificazione, potere politico ed esperienze affettive individuali, promossa da Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, I-Portunus, Mondriaan Fund e Stimuleringsfonds, in collaborazione con DEMO Moving Image Experimental Politics, Adiacenze e AngelicA | Centro di Ricerca Musicale. Vivere lo spazio attraverso azioni che lo ridefiniscono e generano narrazioni è un tratto peculiare anche della ricerca di Italo Zuffi cui è dedicata Fronte e retro, personale articolata in due sedi a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri, promossa da MAMbo e Banca di Bologna. La Sala delle Ciminiere del MAMbo propone un percorso retrospettivo dalla metà degli anni Novanta al 2020 mentre nella Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi è visibile una serie di nuove produzioni.
Il dialogo delle opere con lo spazio urbano e architettonico, altro caposaldo dell’identità di ART CITY fin dalla prima edizione nel 2013, emerge in altri progetti del Main Program. Si colloca in questo approccio il progetto presentato da Palazzo BentivoglioPOST-RUIN Bentivoglio di Andreas Angelidakis, a cura di Antonio Grulli. Al centro di tutto vi è la grande installazione che dà il titolo alla mostra e attraversa le tre sale dei sotterranei cinquecenteschi dell’edificio, rimandando al suo passato, al precedente palazzo della famiglia bolognese distrutto da una sommossa popolare. L’opera fa parte di una serie in cui il concetto di rovina viene sovvertito rendendola utilizzabile a piacimento dal pubblico.
Trova collocazione nei centralissimi spazi della Sala Tassinari a Palazzo d’Accursio, gestita da Fondazione per l’Innovazione Urbana, Emergency Break di Kipras Dubauskas, installazione filmica a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da NOS Visual Arts Production in collaborazione con Home Movies, Istituto Lituano di Cultura e Residenza per artisti Sandra Natali. Il progetto presenta per la prima volta in Italia la trilogia dedicata al tema fortemente attuale del “soccorso”, sviluppata dall’artista lituano a partire dal 2019, con un’anteprima del capitolo su Bologna.
È Carlos Garaicoa invece il protagonista dell’interazione con il settecentesco spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, luogo molto amato dal pubblico, con un’installazione a cura di Maura Pozzati, promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Galleria Continua. L’artista cubano intende approcciare la storia del luogo, ricordandone la distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale e il restauro che ha consentito di recuperare un capolavoro dell’architettura barocca bolognese.
Trova una singolare collocazione, creando anche in questo caso una relazione viva con lo spazio ospitante, la video installazione Aedes Aegypti dell’artista, scrittore e regista Pedro Neves Marques, a cura di Sabrina Samorì, promossa da MAMbo in collaborazione con SMA – Sistema Museale di Ateneo, visibile all’Orto Botanico ed Erbario dell’Università di Bologna. Questa animazione digitale iperrealistica mette in evidenza l’artificialità della zanzara femmina Aedes Aegypti, portatrice dei virus Zika e Dengue. Nella continua ricerca per controllare, regolare e dominare la natura, gli scienziati hanno sviluppato un’arma che interferisce con i sistemi riproduttivi di questi insetti. Iniettando alle zanzare maschi un “gene letale”, trasformano l’atto riproduttivo dell’impregnazione in uno di sterilizzazione casuale. Espandendo l’idea di contagiosità in epoca pre-pandemica, Neves Marques usa l’esempio dell’Aedes Aegypti come riferimento per la soppressione corporea al servizio degli interessi nazionali ed economici.
Le sale storiche di Palazzo Vizzani sono abitate da Fuori Terra, mostra di Mattia Pajè a cura di Giovanni Rendina, promossa da MAMbo e Alchemilla in collaborazione con Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio, incentrata su un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo.
Per conoscere da vicino le poetiche e le pratiche di alcuni protagonisti dei Main Project, l’Accademia di Belle Arti di Bologna propone il ciclo ARTALK CITY. Incontri in Accademia con gli artisti del Main Program con dialoghi tra artisti, curatori e docenti, aperti al pubblico, dall’11 al 15 maggio alle ore 10.30 in Aula Magna.

Accanto al Main Program, a riconfermare l’identità della Bologna contemporanea come prolifica officina di eventi artistici, fondamentale è la presenza di un sistema culturale diffuso e interconnesso, con la programmazione coordinata di musei, fondazioni e spazi istituzionali pubblici e privati in cui si riflette la multiforme pluralità di approcci verso la creatività del presente.
Come di consueto, protagonista di primo piano dell’art week bolognese è inoltre l’Associazione Gallerie Bologna associate a Confcommercio Ascom Bologna, con proposte espositive che spazieranno dalla grande arte figurativa italiana del Novecento a eccellenti artisti internazionali, fino ad autori del nostro territorio.
Nel denso programma non mancano le mostre e le altre iniziative allestite nelle più diverse tipologie di spazi espositivi e gallerie indipendenti, che ogni anno animano Bologna trasformandola in un teatro delle più diverse pratiche del contemporaneo.

ART CITY White Night
Per gli appassionati d’arte che desiderano diversificare il proprio percorso in una miriade di proposte e spazi e concentrarlo la sera di sabato 14 maggio, torna ART CITY White Night, l’invasione pacifica dell’arte contemporanea in città, con mostre, performance, eventi in spazi pubblici, privati e commerciali.
La White Night è realizzata da BolognaFiere nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 e in collaborazione con gli operatori commerciali e culturali bolognesi.

Il pubblico. Modalità di fruizione
Per garantire la partecipazione in totale sicurezza di operatori e visitatori, il ritorno alla condivisione in presenza dell’arte e della cultura si svolge nel rispetto delle norme di sicurezza e dei protocolli di tutela della salute in vigore nel periodo di svolgimento della rassegna.
Nell’ottica di favorire l’accessibilità, rimane confermata la gratuità di accesso per tutti gli eventi inclusi nel Main Program.
Per informazioni aggiornate sulle modalità di ingresso alle sedi espositive è sempre consigliata la preventiva consultazione del sito artcity.bologna.it.

La guida e gli altri strumenti per orientarsi nel programma
Le informazioni sul programma sono declinate in due diversi formati editoriali, anch’essi curati nel visual design da Filippo Tappi e Marco Casella, da portare sempre con sé per farsi accompagnare nel proprio personale percorso durante i giorni della manifestazione e conservare al termine.
La guida booklet, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, contiene testi curatoriali e descrizioni dei luoghi sul Main Program, in versione bilingue italiano/inglese, viene distribuita nelle sedi dei relativi progetti.
Per orientarsi su tutti gli appuntamenti inclusi nel programma è disponibile la mappa in italiano, distribuita in tutti i luoghi del circuito ART CITY Bologna 2022, nei punti di informazione e accoglienza turistica di Bologna Welcome e nei padiglioni di Arte Fiera.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2022 è disponibile sul sito artcity.bologna.it.

LEGGI IL PROGRAMMA

ART CITY Bologna 2022
Identità visiva
A cura di Filippo Tappi e Marco Casella

ART CITY Bologna 2022 è promosso da:
Comune di Bologna e BolognaFiere

In occasione di:

Arte Fiera

Direzione artistica:
Lorenzo Balbi

Con il coordinamento di:
Istituzione Bologna Musei | Area Arte Moderna e Contemporanea


Con il sostegno di:
Gruppo Hera, Gruppo Unipol, CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna


Periodo:
7 – 15 maggio 2022

Ingresso:
gratuito

Sito web:
artcity.bologna.it

Social media:
Facebook Art City Bologna
Instagram @artcitybologna
#artcitybologna

Ufficio Stampa / Press Office ART CITY Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampa ARTCITYBologna@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo e Anna Zanchi

www.artcity.bologna.it
Instagram @artcitybologna