Bologna, Pinacoteca Nazionale, Salone degli Incamminati: Benni Bosetto. Stultifera

Stultifera è una grande opera performativa concepita da Benni Bosetto in occasione di ART CITY Bologna 2022 che trova spazio nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna. Il lavoro riprende il soggetto di La nave dei folli di Sebastian Brant, opera satirica apparsa nel 1494, ribaltandone la critica morale e riflettendo invece sul potenziale del ‘folle’, sulla sua assenza di paura e quindi sulle dinamiche generative insite in tale istintività.

Benni Bosetto
Stultifera

Main project di ART CITY Bologna 2022

12 | 13 | 14 maggio 2022
Pinacoteca Nazionale di Bologna | Salone degli Incamminati | via delle Belle Arti 56

Performance a cura di Caterina Molteni

Un progetto sostenuto da Trust per l’Arte Contemporanea
Con il supporto di Istituzione Bologna Musei | MAMbo, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Azienda Speciale Palaexpo – il Mattatoio | Progetto Prender-si Cura

In collaborazione con Ateliersi

Domenica 15 maggio h 10.30
ARTALK CITY. Benni Bosetto dialoga con Caterina Molteni e Cecilia Canziani
Accademia di Belle Arti di Bologna, Aula Magna | via delle Belle Arti 54

La scena si svolge sul ponte di una nave destinata a un viaggio senza fine. Grandi vele incorniciano lo spazio che, tra detriti marini, corde e funi, ospita l’intera narrazione.
I passeggeri interagiscono all’interno di un pastiche artistico in cui frammenti di opere teatrali, cinematografiche, componimenti musicali classici e folkloristici, riferimenti alla danza medievale di corte, a quella amatoriale, alle danze propiziatorie e infine agli happening e alla body art, assumono una nuova forma.

L’artista inscena continui contrasti formali, tra stomachevole e sublime, raffinato e volgare, affascinante e disgustoso, tramite cui il corpo è osservato e impiegato seguendo diverse categorie e ideali estetici che sono lasciati collassare nel flusso ininterrotto della narrazione. Codici formali del passato sono così intesi come una cultura materiale da riplasmare, usando lo spazio ontologico della performance come un territorio aperto dove ripensare categorie preesistenti e immettere un caos sensoriale pre-storico che rende tangibile l’esperienza tragica ma cosmica della follia. Contraddizione, istintività, conoscenza empirica sono le leggi di questa nave dei folli che al posto di fallire e affondare come nell’opera originale di Brandt, diventa il luogo in cui pensare una nuova origine, un inizio differente per l’essere umano. Ma quindi da dove ripartire? Come ripensare l’inizio oltre la catastrofe? Lo scenario che sembra delinearsi è quello di una nuova convivenza, che dalla cacofonia di danze, riti e battaglie, lascia emergere riflessioni sull’interdipendenza dell’essere umano con altre specie.

Nell’ambito del ciclo ARTALK CITY. Incontri in Accademia con gli artisti del Main Programpromosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna in occasione di ART CITY Bologna 2022, domenica 15 maggio alle h 10.30 Benni Bosetto dialoga con Caterina Molteni (curatrice) e Cecilia Canziani (curatrice e docente) in un incontro aperto al pubblico che si svolge nell’Aula Magna.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti disponibili.

Benni Bosetto – Note biografiche


Benni Bosetto (Merate, 1987), vive e lavora a Milano. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e ha studiato al Sandberg Instituut di Amsterdam.
La sua pratica artistica indaga la condizione umana sondando il ruolo dei rituali nella società odierna. Abbandonando le nozioni tradizionali del tempo e dello spazio e utilizzando un linguaggio visivo pre-logico, Bosetto fa appello a un’inconscia memoria collettiva, rileggendo il concetto di vaporizzazione del corpo e di perdita d’identità, il suo trascendere la dimensione spazio temporale, facendosi immagine di un perenne divenire e movimento. Nelle sue opere la corporeità si dissolve divenendo parte di altre specie, altri generi e altri tempi che si tengono e riallacciano in un racconto eterno. La realtà si rompe in un assemblaggio composto di molteplicità, a ribadire che l’essere umano è innanzitutto compost, essere-con-gli-altri.
Tra le mostre personali recenti: Tête en l’air(Campoli Presti, Parigi, 2022); 00 0 00 (ADA, Roma, 2021); Il portico (Almanac, Torino, 2020); Ambiente X (con Ksenia Perek, Kunstraum, Londra, 2019); Le Streghette (Fonderia Battaglia, Milano, 2018); Art Verona Collateral Project (ADA, Roma, 2017); Florida (Tile Project Space, Milano, 2016).
Tra le mostre collettive recenti: Camera Picta (Galleria Civica di Trento, 2021); Io dico Io, I say (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 2021); Quadriennale d’arte 2020 FUORI (Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2020); Waves Between Us (Onde tra di noi) (Palazzo Re Rebaudengo, Guarene, 2020); #80 | #90 (Villa Medici, Roma, 2019); Artissima Progetto Speciale (a cura di Lucrezia Calabrò Visconti e Guido Costa, Torino, 2019).
Le residenze includono: Fonderia Artistica Battaglia (Milano, 2018); VIR Viafarini, (Milano, 2014). Ha ricevuto il Pollock-Krasner Foundation Grant nel 2020, il Premio Fondazione Fiera Milano nel 2019 e il Premio Termoli nel 2018.
ada-project.it/benni-bosetto/

Orario di fruizione: giovedì 12 / venerdì 13 / sabato 14 maggio h 16.30 e h 18
Ingresso: gratuito con prenotazione obbligatoria al link https://ticket.midaticket.it/museicivicibologna/Event/125/Dates
Siti web: artcity.bologna.it | www.pinacotecabologna.beniculturali.it


STULTIFERA
di Benni Bosetto

a cura di Caterina Molteni

Sostenuto da Trust per l’Arte Contemporanea

Con il supporto di Istituzione Bologna Musei | MAMbo, Pinacoteca Nazionale di Bologna,
Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prender-si Cura

In collaborazione con Ateliersi

Regia, Drammaturgia e Coreografia Benni Bosetto

Assistenza alla Drammarturgia e Coreografia Ksenia Perek

Musiche Vito Gatto

Testi Allison Grimaldi Donahue

Costumi Eduardo Leon (Avoidstreet)

Sartoria Francesca Bellucci

Organizzazione Sabrina Samorì, Elisa Schiavina

Assistente dell’artista Marcello Spada

Realizzazione della performance a cura di Ateliersi

Coro Marta Ascari, Camilla Lopez, Paola Mirabella, Marianna Murgia, Andrea Pulcini

Baccanti Nina Dalla Vite, Sophie Merafina, Beatrice Messina, Veronica Negri, Matilde Stefanini

Angeli Rossella Dassu, Emilio Ricciardi, Stefano Questorio

Pianista Matteo Ramon Arevalos

Con la partecipazione delle allieve del programma pre-professionale Alma Ballet della scuola Alma Danza di Bologna

Sito web ART CITY Bologna:
artcity.bologna.it

Social media:
Facebook Art City Bologna
Instagram @artcitybologna
#artcitybologna

Ufficio stampa:
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampaARTCITYBologna@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo e Anna Zanchi

Bologna: Nell’ambito di ART CITY al Museo Davia Bargellini – FRESCO mostra personale di Davide D’Elia

NOS Visual Arts Production presenta FRESCO, la prima mostra personale di Davide D’Elia a Bologna, presso il Museo Davia Bargellini, a cura di Elisa Del Prete e in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica nell’ambito di ART CITY Bologna 2022, in occasione di Arte Fiera.

Davide D’Elia

FRESCO

Mostra a cura di Elisa Del Prete


12 maggio – 25 settembre 2022

Museo Davia Bargellini, Bologna

Inaugurazione venerdì 13 maggio ore 17.30
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022

Davide D’Elia, FRESCO, 2022
Installation view della mostra
Museo Davia Bargellini, Bologna
photo © M3S Roma

L’intervento è pensato in dialogo con la collezione del museo e i peculiari criteri museografici che ne dettano il percorso espositivo all’interno del palazzo seicentesco dove è situato, raro esempio di collezionismo privato cittadino. La mostra si compone di otto quadri in plexiglas del ciclo FRESCO realizzati nel corso di un precedente intervento site specific operato da D’Elia nel 2018 sugli affreschi del Salone delle Feste del Palazzo Atti-Pensi di Todi, dimora cinquecentesca che si erge al centro della piazza principale della città umbra, che a Bologna vengono allestiti in relazione ai dipinti e alle sculture commissionate dal mecenatismo dei Bargellini, tra le famiglie bolognesi che ricoprirono importanti cariche nel Senato cittadino.

Da tempo l’artista indaga la relazione tra passato e presente, storia dell’arte e arte contemporanea, pittura accademica e “gesto” pittorico, in un percorso che mette al centro un ripensamento su forma e colore in chiave attuale. Per realizzare il ciclo FRESCO a Todi, l’artista non è intervenuto direttamente sugli affreschi ma vi ha apposto delle strutture in plexiglas appositamente progettate. Ciò gli consente di stendere campiture di pittura “iris blue” celando talvolta gli elementi organici del paesaggio, talvolta le architetture nell’intento di far emergere la costruzione dei dipinti degli affreschi sottostanti. Una volta rimossi dagli affreschi, gli otto quadri sono diventati pitture astratte – o “assolute”, come le definisce l’artista – su cui si è conservata la traccia dell’indagine compositiva creando un discorso tra “pittura assente” e “pittura presente”.

La mostra a Bologna è completata da due nuovi interventi site specific, Zeroe Zero1, su due dipinti della collezione del museo entrambi dal titolo Paesaggio con figure di Vincenzo Martinelli (fine sec. XVIII) esposte nella Sala 1. Zero e Zero1, nel momento in cui lasceranno il luogo originario del Museo Davia Bargellini per essere esposti altrove, attiveranno a loro volta un processo di traslazione portandosi dietro il contesto primario.

“Atti” dello stesso componimento poetico, le opere di FRESCO costruiscono nel tempo e nello spazio un dialogo tra luoghi geograficamente distanti tramite un’azione di sovrapposizione in cui la storia e l’identità di ognuno si stratificano sul tassello successivo.

Proprio in tale ottica la visita propone un’esperienza di Realtà Virtuale (realizzata da Filippo Pagotto/EL CA BO), tramite cui il visitatore si fa testimone della simultaneità dell’opera ricongiungendo il ciclo alla sua fonte originaria.

Durante il periodo di mostra il Museo Davia Bargellini ospiterà un talk con l’artista per la presentazione del concept book Tiepido Cool realizzato grazie al sostegno di Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura di cui Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica è partner culturale.

Il progetto della mostra e la ricerca di Davide D’Elia possono essere approfonditi in occasione di tre visite guidate con ingresso gratuito, proposte nel seguente calendario:

  • venerdì 8 luglio ore 17 a cura di Davide D’Elia e Elisa Del Prete
  • mercoledì 31 agosto ore 10 La mostra ‘FRESCO’: dialoghi tra le arti nel tempo, a cura di Paolo Cova
  • venerdì 23 settembre ore 17 a cura di Davide D’Elia e Elisa Del Prete.

Davide D’Elia – Note biografiche

Davide D’Elia (Cava de’ Tirreni, 1973) vive e lavora a Roma.

Inizia a lavorare come visual designer negli anni ‘90. Si trasferisce a Londra nel 2007 dove inizia a sperimentare la sua poetica artistica grazie alla collaborazione creativa con il collettivo curatoriale CosmicMegaBrain.

Partecipa a diverse mostre internazionali tra cui: Beyond Existence, Cordy House, Londra, 2009; Every other day, Zico House, Beirut, 2009; DrawMusicDraw, Booze Cooperativa, Atene, 2008; Booze around light bulbs, Heimatmuseum, Londra, 2013. Rientra a Roma nel 2011.
Sue opere sono state esposte in musei e sedi istituzionali come MAXXI, Museo delle Arti del XXI Secolo, Roma, 2012-2013; Biennale di Venezia (Nell’Acqua capisco, Procuratie Vecchie, Venezia, 2013); Accademia Americana, Roma 2014; Artsiders, Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia, 2014; Horizontal, Casa Italia (Giochi Olimpici), Rio De Janeiro, 2016; Sensibile Comune, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, 2017; Finalista Premio Lissone 2018, MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, 2018.


Titolo mostra:
Davide D’Elia
FRESCO

A cura di:
Elisa Del Prete

Sede:
Museo Davia Bargellini, Bologna
Strada Maggiore 44 | 40125 Bologna

Periodo di apertura:
12 maggio – 25 settembre 2022

Inaugurazione:
venerdì 13 maggio 2022 ore 17.30

Ideata e prodotta da:
NOS Visual Arts Production

In collaborazione con:
Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica

Nell’ambito di:
ART CITY Bologna 2022 in occasione di Arte Fiera

Comunicazione e VR:
EL CA BO

Orari di apertura straordinari per ART CITY Bologna:
giovedì 12 maggio ore 10-18.30
venerdì 13 maggio ore 14-21
sabato 14 maggio ore 10-24
domenica 15 maggio ore 10-18.30

Orari di apertura ordinari:
martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15
venerdì ore 14-18
sabato, domenica, festivi ore 10-18.30

Ingresso:
gratuito

Informazioni:
Museo Davia Bargellini
Strada Maggiore 44 | 40125 Bologna
Tel. 051 236708
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
Facebook: Musei Civici d’Arte Antica
Twitter: @MuseiCiviciBolo
Instagram: museiarteanticabologna

Siti web:
www.museibologna.it/arteantica
www.nosproduction.com/fresco
www.artcity.bologna.it

Ufficio stampa mostra:
Sara Zolla
T. 346 8457982
press@sarazolla.com

Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei:
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it

Napoli: Bando di ammissione alla rassegna di arti performative “Stazioni D’Emergenza – XII atto”

Bando di partecipazione

Il teatro Galleria Toledo rende pubblico per l’anno 2022 il bando di ammissione alla rassegna “Stazioni D’Emergenza – XII atto” aperto ad artisti e compagnie nazionali e internazionali, con progetti individuali e collettivi nell’ambito delle arti performative.

L’intento della rassegna è quello di identificare, nella vivacità delle nuove creatività del teatro contemporaneo, i percorsi di più rilevante interesse; un osservatorio per la messa a fuoco di orientamenti e proposte drammaturgiche inconsueti, identità autoriali emergenti.

Nel corso delle precedenti edizioni sono stati ospitati spettacoli prodotti da compagnie e artisti di particolare interesse, oggi fortemente accreditate presso pubblico e critica (La Merda – Produzioni Fuorivia, Io, Mai Niente Con Nessuno Avevo Fatto – Vuccirìa Teatro, 9841/Rukeli – Farmacia Zoo:È etc.) e tanto ancora si spera di poter promuovere per positive affermazioni a venire.

Modalità della selezione

La direzione artistica – in condivisione con esperti in funzione di Commissione Selettiva – valuterà con trasparente giudizio la scelta di 3 soggetti produttivi o artisti della scena, da inserire nel programma di rappresentazioni per la dodicesima edizione di STAZIONI D’EMERGENZA, nel periodo 22 – 25 settembre 2022.

Tra le 3 rappresentazioni scelte e dunque in scena nelle date indicate verrà selezionato, da una giuria competente, un soggetto produttivo vincitore che avrà diritto ad un premio in danaro dal valore di euro 1000 e l’inserimento della rappresentazione all’interno del cartellone della seguente stagione artistica.

Tempi e modalità di svolgimento della rassegna

Le domande dovranno pervenire entro e non oltre la mezzanotte del 31 luglio 2022 presso la segreteria organizzativa del teatro Galleria Toledo, con invio di email all’indirizzo: proposte.galleriatoledo@gmail.com specificando nell’oggetto “Stazioni D’Emergenza – atto XII”.

La selezione avrà giudizio insindacabile.

L’elenco delle tre compagnie/artisti selezionati sarà resa pubblica entro il 05 settembre 2022 sul sito www.galleriatoledo.it e sulla pagina facebook https://www.facebook.com/galleriatoledo.ilteatro/.

Requisiti per l’ammissione:

– Possono partecipare alla selezione compagnie italiane e/o di altra nazionalità, con spettacoli e progetti anche non in lingua italiana;
– Non saranno ammessi compagnie/artisti il cui progetto o spettacolo sia stato già programmato in precedenza nei teatri di Napoli;
– Non saranno ammessi alla selezione i progetti ricevuti in data successiva al 31 luglio 2022; – Certificato di agibilità Inps (Ex Enpals).

Documentazione

Le compagnie dovranno produrre:
– Breve biografia della compagnia; curriculum dei soggetti impegnati; progetto artistico;
– Scheda tecnica;
– Scheda artistica
– Video integrale o brani di presentazione dello spettacolo, atti a offrire esauriente esposizione del lavoro che si va a proporre;
*non è prevista la restituzione dei materiali.
– Ricevuta attestante il pagamento della quota di partecipazione al bando di euro 25, da erogarsi tramite bonifico intestato a
“IL TEATRO COOP. GALLERIA TOLEDO”
IBAN IT78H0335303400000000001843.

Il teatro ospitante garantirà alle 3 compagnie selezionate:

– La dotazione illuminotecnica e fonica di cui dispone il teatro;
– 1 figura per l’assistenza tecnica;
– Ufficio stampa e promozione dell’evento;
– Il 100% degli incassi al netto delle spese SIAE, con applicazione di un biglietto d’ingresso di euro 10,00 (intero).

Sono a carico della compagnia/artista:

– Le spese di viaggio e soggiorno
– L’agibilità INPS per i soggetti impegnati

Sarà garantita alla compagnia/artista vincitrice:

– L’inserimento dello spettacolo nella stagione ordinaria di Galleria Toledo per l’anno 2023-24;
– Un premio in danaro di euro 1.000,00.

* informativa privacy
I dati raccolti verranno trattati esclusivamente a fini amministrativi rispettando il D.Leg. n.196/03 sulla privacy.


informazioni

Galleria Toledo, teatro stabile d’innovazione
via Concezione a Montecalvario, 34 – 80134 Napoli
segreteria.galleriatoledo@gmail.com
+39 081- 425037
+39 081- 425824

Messina, BRUM: secondo appuntamento del Maggio dei Libri – “Le nuove famiglie” a cura di Luigi Baldari

Secondo appuntamento del Maggio dei Libri

Venerdì 13 maggio 2022, prosegue, con il secondo appuntamento, il ricco calendario del Maggio dei Libri della Biblioteca Regionale di Messina con la presentazione del saggio “Le nuove famiglie” a cura del Prof. Luigi Baldari, Psichiatra Micropsicoanalista.

Il volume – n. 42 della collana Bollettino dell’Istituto Italiano di Micropsicoanalisi, diretta dallo stesso curatore del libro – raccoglie gli eccellenti contributi in argomento di insigni “Operatori” del campo scientifico e socio-culturale, quali psichiatri, psicologi, filosofi, antropologi.

L’interessante e scottante tematica, da sempre attuale nella storia dell’Umanità, è affrontata nel testo sotto  molteplici sfaccettature e, certamente, nella trattazione in presenza, coinvolgerà gli astanti anche per le svariate e correlate problematiche ad essa legate, tra le quali il calo della natalità, l’allungamento della vita e la solitudine del futuro. Sono argomentazioni che toccano nel profondo la vita e gli affetti. La famiglia composta da nuclei classici, o, come sovente da ultimo accade, concepita quale allargata, o monogenitoriale, rappresenta, comunque, cardine fondamentale delle società su cui gettare le basi per la crescita di ogni singolo individuo e il benessere della collettività.

L’iniziativa culturale si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione da parte della Direttrice della Biblioteca, Dott.ssa Tommasa Siragusa, che fungerà anche da Moderatrice; seguiranno i preziosi contributi degli illustri Relatori, Prof. Mario Bolognari, Ordinario di Antropologia culturale UniMe e Prof. Giuseppe Giordano, Ordinario di Storia della Filosofia Unime. Sarà presente il Curatore.


Post saranno pubblicati sulle pagine Social Istituzionali.

Sono graditi commenti e suggerimenti.

Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Funzionario Direttivo Maria Rita Morgana

tel.090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it           

A The Phair 2022 Galleria del Cembalo presenta le fotografie di Paolo Gioli, Paolo Pellegrin, Karmen Corak e Cristina Vatielli

La Galleria del Cembalo, galleria romana specializzata in fotografia, è stata invitata a partecipare alla terza edizione di The Phair, la fiera internazionale dedicata alla fotografia e all’immagine in scena a Torino Esposizioni dal 26 al 29 maggio 2022.

In occasione di The Phair 2022

la Galleria del Cembalo presenterà fotografie di

Paolo Gioli, Paolo Pellegrin, Karmen Corak e Cristina Vatielli

4 fotografi di fama internazionale a confronto

con immagini sul tema del Corpo  

GDC Karmen Corak Unveild Arcval Pigment PrinT 2014

Preview e opening 26 maggio 2022

Dal 27 al 29 maggio 2022

Torino Esposizioni, Padiglione 3
Via Francesco Petrarca, 39/b – Torino

Con il progetto espositivo Sul Corpo la Galleria del Cembalo porterà a The Phair 2022 i lavori di due celebri fotografi conosciuti in tutto il mondo, quali Paolo Gioli (recentemente scomparso) e Paolo Pellegrin, e di due artiste molto apprezzate per la sensibilità del loro sguardo, Karmen Corak e Cristina Vatielli,. Una selezione di quattro fotografi – tutti seguiti da anni dalla Galleria del Cembalo – che hanno esplorato in modi diversi e personalissimi il tema del corpo. Due uomini e due donne, con approcci e tecniche differenti, in un’unica intensa suggestione fatta di immagini ed emozioni.

The Phair – un neologismo sintesi di Photography e Fair – anche per la terza edizione celebra il linguaggio della fotografia e le sue molteplici forme. Nata da un’idea di Roberto Casiraghi e Paola Rampini, la fiera internazionale è a inviti ed è rivolta ad alcune delle più prestigiose gallerie d’arte contemporanea – 50 in tutto tra le italiane e le straniere – che sono chiamate a presentare dei progetti artistici legati al tema dell’immagine e opere create con materiale fotografico o video.

La selezione di immagini Sul Corpo della Galleria del Cembalo arricchirà la proposta fieristica di Torino Esposizioni, grazie al linguaggio sensibile e potente dei quattro fotografi scelti. Di Paolo Gioli – non solo fotografo ma artista multiforme e fuori dagli schemi, apprezzato e seguito da illustri personaggi del panorama internazionale culturale – saranno inserite alcune polaroid di grande formato appartenenti alle serie delle “Vessazioni” e dei   “Luminescenti”, tutte opere particolarmente originali e sperimentali. Le prime (anche indicate con il termine Abuses) rappresentano visi o torsi umani, con segni di sofferenza: sono fotografie con interventi di pittura, e non solo, parte di una ricerca in cui Gioli diceva di voler “vedere che rapporto ci può essere tra una materia tecnologica sofisticata, contemporanea [come il polaroid] e le materie antiche come può essere la preparazione all’olio”. Le seconde riprendono antiche sculture romane presenti nei depositi delle collezioni dei Musei Capitolini di Roma e sono realizzate con materiale fosforescente, adottando lunghissimi tempi di esposizione. Un tema ricorrente nell’opera di Gioli è, infatti, la riflessione sulla storia dell’arte, dall’arte antica a quella moderna. Il lavoro del noto artista, scomparso il 28 gennaio 2022, quanto mai originale per la varietà e l’unicità dello stile e della realizzazione tecnica delle opere, è stato proposto e promosso dalla Galleria del Cembalo in numerose occasioni, tra le quali nel 2015 con la mostra personale Opere Alchemiche e nel 2019 con Dialoghi. Il lavoro di Paolo Gioli è stato anche presentato dalla galleria in occasione di fiere, come Artissima nel 2017, Photo London nel 2018 e con uno stand totalmente dedicato a lui a Paris Photo 2019.

Un altro importante apporto al progetto espositivo della Galleria del Cembalo a The Phair 2022 saranno alcuni scatti di nudi femminili ritratti in Congo, opere del noto fotografo Paolo Pellegrin, dal 2005 membro dell’agenzia Magnum Photos. Della produzione del fotografo nella sua lunga attività di fotoreporter si potrà vedere molto, nel periodo della fiera, poiché è prevista una grande mostra sul suo lavoro alle Gallerie d’Italia in Piazza San Carlo, organizzata dal gruppo Banca Intesa San Paolo.

Il contributo di Karmen Corak sarà un polittico dal titolo “Unveiled”, un lavoro sul ritratto femminile, con parti del corpo che vengono scoperte dalle mani delle donne, con un gioco di panneggi che rimandano a figurazioni dell’arte classica, ma anche a un senso di pudore.

In questo lavoro di Corak il corpo umano sembra perdere la caratteristica peculiare di autorappresentazione: si allontana dalle implicazioni sessuali, per diventare uno strumento di indagine, un linguaggio.

Infine, il tema della fertilità e immersione nella Natura sarà proposto da Cristina Vatielli con il progetto “Terra Mater” in una serie di immagini realizzate con un drone dall’alto, in cui il corpo femminile appare allo stesso tempo vulnerabile e cullato dagli elementi naturali, attraverso autoritratti di nudi e seminudi immersi nella natura, in luoghi che rimandano a paesaggi primordiali e incontaminati.

Oltre alla partecipazione a The Phair 2022, la Galleria del Cembalo prosegue la sua ricca attività espositiva con le due mostre a Roma, nella sede di Palazzo Borghese: Mare Omnis di Francesco Zizola (visitabile fino al 30 giugno) e Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci (visitabile fino al 14 maggio) con le opere di Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello.

In programma per la stagione autunnale una mostra di Cristina Vatielli: a The Phair 2022 sarà possibile infatti vedere in assoluta anteprima alcune delle opere che l’artista porterà a ottobre alla Galleria del Cembalo, negli affascinanti spazi affrescati della galleria romana.

BIO ARTISTI

PAOLO GIOLI

Paolo Gioli (Rovigo, 12 ottobre 1942 – Lendinara, 28 gennaio 2022) è stato un pittore, fotografo e regista italiano di cinema sperimentale.

Dal 1960 si iscrive alla Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, proseguendo la sua formazione di pittore. Nel 1967 è a New York per circa un anno: qui ottiene una borsa di studio dalla John Cabot Foundation ed entra in contatto con i galleristi Leo Castelli e Martha Jackson. In America scopre il New American Cinema e inizia a maturare un profondo interesse per la fotografia. Nel 1970 si stabilisce a Roma e frequenta la Cooperativa Cinema Indipendente. Al Filmstudio Gioli presenterà i suoi primi film, che produce tra Roma e Rovigo sviluppando e stampando in proprio le pellicole sull’ispirazione del cinema dei Lumière. Nello stesso periodo realizza le prime opere fotografiche con la tecnica del foro stenopeico. Nel 1976 si trasferisce a Milano dove, oltre al cinema, si dedica con intensità alla fotografia. Nella Polaroid, in particolare, Gioli troverà un mezzo sorprendentemente duttile con cui portare avanti la sua ricerca: dal 1977 sperimenta per primo i processi di trasferimento dell’emulsione Polaroid su supporti come la carta da disegno, la tela, la seta e il legno, allargando le possibilità della fotografia istantanea e coniugando i codici e le tecniche della fotografia con il linguaggio pittorico. Dai primi anni Ottanta Gioli riceve importanti riconoscimenti: le mostre personali all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (1981), al Centre Pompidou di Parigi (1983), è invitato più volte ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles che gli dedicano anche una esposizione al Musée Réattu (1987). Nel 1984 riceverà l’onore della copertina sul catalogo AIPAD, la fiera internazionale dei Photography Art Dealers. Negli anni Novanta si alternano altre mostre internazionali: nel 1996 la grande antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, negli stessi anni espone regolarmente alla Galérie Michèle Chomette di Parigi e al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. In più di quarant’anni di attività Gioli ha inoltre partecipato a tutte le principali rassegne di cinema sperimentale nei festival di New York, Toronto e Hong Kong. Nel 2006 la RaroVideo pubblica un doppio dvd con una selezione di quattordici suoi film. Nel 2007 Gioli è invitato come artist on focus al HKIFF. Nel 2008 una nuova selezione è presentata all’Ontario Cinémathèque di Toronto. Nel giugno 2009 il Festival di Pesaro gli tributa un omaggio con una rassegna completa dei suoi film. Nello stesso anno il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma pubblica un volume monografico sul suo lavoro di filmmaker. Nel 2015 è tra gli artisti selezionati da Vincenzo Trione per il Padiglione Italia della Biennale Arte di Venezia.

PAOLO PELLEGRIN

Paolo Pellegrin nasce a Roma nel 1964. Dopo aver studiato architettura, il suo interesse si focalizza sulla fotografia. Resta per dieci anni all’Agence Vu, per poi entrare a far parte di Magnum Photos come nominee nel 2001, diventando membro a pieno titolo nel 2005. Ha lavorato a contratto per “Newsweek” per dieci anni. Nella sua carriera ha ricevuto molteplici riconoscimenti internazionali, tra cui il “Robert Capa Gold Medal Award”. Nel 2006 gli viene riconosciuto il “W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography”. Le sue foto sono state esposte in numerosi musei e gallerie tra cui: La Maison Européenne de La Photographie, Les Rencontres d’Arles, il San Francisco Museum of Modern Art, la Corcoran Gallery of Art, il MAXXI di Roma, l’Aperture Foundation Gallery, il Foam Fotografiemuseum Amsterdam, e la Deichtorhallen ad Amburgo. Vive a Londra.

KARMEN CORAK

Karmen Corak, nata in Slovenia, studia Arti Grafiche in Croazia e Conservazione e restauro di opere d’arte su carta in Italia, Giappone e Austria. Segue seminari di fotografia con Rinko Kawauchi e Hans-Christian Schink. Vive e lavora tra Roma e Venezia. Ha lavorato alla GNAM, all’Accademia a Venezia ed ora alla Calcografia a Roma come restauratrice di carta/stampe antiche. Partecipa alle mostre collettive in Cina, Corea, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Russia, Slovenia, Spagna, Ungheria e USA; e con le mostre personali alle diverse edizioni del Festival Internazionale di Fotografia a Roma. Riceve premi internazionali in Fine Art Photography a Parigi, Malaga e Berlino.

CRISTINA VATIELLI

Cristina Vatielli nasce a Roma. Dopo essersi diplomata alla Scuola Romana di Fotografia nel 2004, inizia a lavorare come assistente per Paolo Pellegrin. Negli anni si specializza nella post-produzione delle immagini, collaborando con diversi fotografi di fama internazionale. Intraprende in seguito il suo percorso di ricerca personale con un approccio storico-documentario, avvalendosi in alcuni casi della messa in scena di eventi e personaggi. Nel 2016 realizza Le donne di Picasso, una serie di autoritratti che danno voce alle sofferenze di otto donne che hanno amato Pablo Picasso. Negli ultimi dieci anni lavora a Exilio de dentro, un progetto che esplora la memoria storica della guerra civile spagnola. È stata rappresentata dall’agenzia Prospekt nel 2006-2012 ed i suoi lavori sono stati pubblicati su importanti riviste internazionali come Time, Newsweek, L’Espresso, Le Monde, Marie-Claire. Ha ricevuto vari riconoscimenti tra i quali il Sony World Photography Award, Julia Margaret Cameron Award, PX3 e IPA.


INFORMAZIONI UTILI

Galleria del Cembalo partecipa a The Phair 2022
Dal 27 al 29 maggio 2022

PREVIEW E OPENING: 26 maggio 2022
DOVE: Torino Esposizioni, Padiglione 3 – Via Francesco Petrarca, 39/b – Torino

INFO: https://www.thephair.com/

CONTATTI
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CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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GENOVA SESSANTA. Le trasformazioni della città, della creatività e del costume negli anni del boom economico

La rivoluzione degli Anni Sessanta a Genova. La racconta, ricorrendo all’architettura, all’arte, al design, alla fotografia… una grandiosa mostra-affresco che (dal 14 aprile) rimarrà aperta fino al 31 luglio 2022 al Palazzo Reale di Genova, nel Teatro del Falcone.
L’esposizione è promossa da Palazzo Reale (Ministero della Cultura), a cura di Alessandra Guerrini e Luca Leoncini con Benedetto Besio, Luisa Chimenz, Leo Lecci e Elisabetta Papone. L’obiettivo è quello di raccontare le grandi trasformazioni di Genova negli anni sessanta del Novecento, un decennio di profondi cambiamenti dovuti all’irrompere di nuove idee e rinnovati stimoli culturali, di significativi mutamenti sociali, d’innovazioni economiche e nuovi linguaggi che hanno segnato un’accelerazione nelle produzioni delle arti visive.

Fino al 31 Luglio 2022

Genova, Palazzo Reale, Teatro del Falcone

GENOVA SESSANTA.

Arti visive, architettura e società.
Le trasformazioni della città, della creatività e del costume negli anni del boom economico

a cura di Alessandra Guerrini e Luca Leoncini
con Benedetto Besio, Luisa Chimenz, Leo Lecci ed Elisabetta Papone

Leo Finzi, Lorenzo Martinoia, Remo Pagani, Franco Sironi, collaborazione di Remo Parmigiani PALASPORT, FIERA DEL MARE DI GENOVA, 1960-63 foto di Jacopo Baccani

È una città in magmatico fermento quella che nel decennio del Grande Boom italiano vuole lasciarsi definitivamente alle spalle le ferite della guerra per darsi un volto ed un ruolo europei, puntando sull’industrializzazione e sui servizi, alimentati da nuove arterie di comunicazione e da nuovi quartieri progettati per ospitare una forza lavoro proveniente dal Sud. In un pugno di anni la vecchia Genova si trasforma, calamitando grandi professionisti da fuori ma galvanizzando anche le risorse culturali proprie, per trasformare visioni in realtà. L’energia della crescita incentiva la creatività in tutti i settori, dall’arte, al design alla musica, alla cultura, all’economia.
Fisiologicamente, è una storia di luci ed ombre, fotografia di una Italia che in quel fatidico decennio cerca una sua non facile nuova strada.
Oggi, a distanza di 60 anni da quegli anni ’60, la cronaca si è fatta storia e diventa meno velleitario tracciare delle analisi, evidenziando la potenza rigeneratrice che spingeva verso dei futuri ritenuti comunque migliori, senza tralasciare le molte contraddizioni di un’epoca che, comunque la si valuti, continua a incidere, se non connotare, la Genova di oggi.
Un viaggio entusiasmante in quella fucina di energie e visioni esistenziali che fu la Genova degli anni sessanta scandito, lungo tutto il percorso espositivo, dagli scatti di alcuni dei grandi fotografi genovesi attivi in quegli anni – Lisetta Carmi e Giorgio Bergami soprattutto – con disegni di architettura, arredi di design, grafica pubblicitaria, oggetti industriali, dipinti e sculture di autori di assoluto primo piano, da Lucio Fontana a Andy Warhol, da Mimmo Rotella a Vico Magistretti, da Gio Ponti a Franco Albini, da Angelo Mangiarotti a Eugenio Carmi.

L’allestimento del Teatro del Falcone – esso stesso luogo emblematico di quel decennio –, punta dunque ad accompagnare il visitatore in un percorso cronologico e tematico, organizzato per sezioni intese quali frammenti di specifiche esperienze esemplificative di un determinato processo di sviluppo, attraverso i fatidici anni sessanta che inevitabilmente agirono anche da ponte di raccordo tra passato e futuro.

L’importante evento espositivo sarà accompagnato da un catalogo scientifico con saggi e schede delle opere esposte, edito da Silvana Editoriale, a firma non solo dei curatori (Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Benedetto Besio, Leo Lecci, Luisa Chimenz, Elisabetta Papone) ma anche di storici e specialisti del settore quali Ferdinando Fasce, Bruno Giontoni, Sara Rulli, Jacopo Baccani e Gian Luca Porcile, che renderanno la pubblicazione un testo imprescindibile per indagare e conoscere quello straordinario decennio di storia, arte e cultura.

La mostra ha il patrocinio del Comune di Genova, della Regione Liguria, della Fondazione dell’Ordine degli Architetti; il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha come Main Sponsor Primocanale, come Media Partner Banca Carige e diverse aziende prestatrici figurano come Sponsor tecnici (tra queste si contano TATO, ARTEMIDE, OLUCE, ZANOTTA, CAPPELLINI, MARTINELLI LUCE, POLTRONA FRAU).


Ufficio Promozione e Comunicazione – Palazzo Reale di Genova
Anna Manzitti, anna.manzitti@beniculturali.it, tel. 010.2705218.

Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net; simone@studioesseci.net,
referente Simone Raddi