Verona, Forte Sofia: Continuano fino al 26 giugno gli eventi di OLTRE… – Antologica di Sisto Righi

“OLTRE…”

Antologica di

Sisto Righi

Mostra ed eventi

24 – 25 – 26 giugno 2022

Forte Sofia
Via Monte Novegno – Verona

Sisto Righi – Una delle opere in mostra

Lo scultore Sisto Righi va oltre. Dopo le personali in Italia e all’estero, le tante collettive, dopo la presenza alla Biennale di Venezia, dopo gli allestimenti spettacolari, oggi, dopo oltre dieci di attività, lo scultore sanmarinese ha deciso di rompere il muro di cinta del “sistema arte” con una intensa tre giorni dentro il Forte asburgico veronese.

Sento un’urgenza di intima spiritualità, lontano dal “benessere” egoistico. È un movimento che sorge dal basso, una voglia di pace, condivisione, fratellanza. Anche nel mondo artistico.

Da venerdì 24 a sabato 26 giugno, il Forte Sofia si accenderà di luci, musica e performance. Lo scultore e ceramista Sisto Righi presenterà “Oltre…”, la summa del suo percorso artistico: più di 40 opere dislocate in tutti gli spazi dell’antico fortilizio, con i suoi materiali prediletti: legno, ceramica, resine, metalli.

Partecipano coralmente all’evento: il Collettivo Movimento Centrale Danza &Teatro con “Il sussurro del corpo”, musica di Eloisa Manera e Stefano Greco / PHASE DUO, regia di Claudio Gasparotto; si ascolteranno le vibrazioni delle campane tibetane e i gong, e poi, meditazione dinamica, esperienze egizio-esseni e sciamaniche, dal Sudamerica voce e chitarra di Marika, mentre Letizia Ghiotti accompagnerà il “viaggio” con il suo violino.

Il ricavato della manifestazione andrà al “Progetto Cafal” per la costruzione di una Scuola nella Guinea-Bissau, in collaborazione con la Onlus “One Bridge to Idomeni” impegnata nei Balcani.

Sisto Righi – Altre opere in mostra

Sisto RighiNote biografiche

Sisto Righi è nato nel 1958 a San Marino dove vivo e lavora. Ha partecipato a diverse collettive, esposto a Londra e Tokyo, Roma, Verona, alla Biennale di Venezia e realizzato diverse mostre personali in Toscana, Umbria, San Marino. Ha iniziato a dedicarsi totalmente all’arte nel 2010.


Programma

/ venerdì 24 giugno 2022
ore 17.30: Apertura cancello
ore 18.30: Vernissage e introduzione alla mostra e all’evento
ore 19.30: Il sussurro del corpo: performing art Collettivo Movimento Centrale Danza&Teatro
ore 20.30: Meditazione dinamica (portare cuscini o tappetini)
ore 21.30: Musiche sudamericane – esegue per chitarra e voce Marika

/ sabato 25 giugno 2022
ore 16.00: Apertura cancello
ore 17.30: Introduzione alla mostra e all’evento
ore 18.00: Tavola rotonda sul significato di “Oltre…” – Intervengono Filomeno Lopes -giornalista, filosofo e musicista della Guinea-Bissau, le Associazioni ReteBG e OBTI.
ore 21.00: Concerto gruppo musicale Stregoni

/ domenica 26 giugno 2022
ore 16.00: Apertura cancello
ore 17.30: Introduzione alla mostra e all’evento: Sisto Righi si racconta
ore 19.00: TestimonianzeGuinea-Bissau
ore 21.00: ConcertoErnesto Nanque da Silva


INFO

“OLTRE…”
Antologica di Sisto Righi
Mostra ed eventi
24 – 25 – 26 giugno 2022

Forte Sofia
Via Monte Novegno – Verona

Ingresso: 5 euro valido per le tre serate, comprensivo di assicurazione (portare coperta, tappetino)
Durante i giorni dell’evento saranno presenti servizio ristorazione e bar, stand artigianato Guinea Bissau

Per informazioni
tel. 335 7341714
Pagine FB: “Sisto Righi scultore”; “Rete Guinea-Bissau”

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
tel 3494945612 – roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Nella Valle dei Templi di Agrigento al via il Primo “Simposio degli DEI”

Martedì 28 giugno 2022 alle ore 19.30 a Le Stoai, nella Valle dei Templi, prende il via il Simposio degli Dei, uno spettacolo esclusivo in tre atti che accompagnerà, con due appuntamenti a settimana, tutta l’estate siciliana fino al 28 ottobre 2022.

Un’esperienza unica che si ispira alla storia millenaria dell’antica Grecia, per valorizzare, attraverso l’arte e la cultura, la bellezza attuale del territorio. L’ambientazione infatti è quanto di più spettacolare si possa immaginare: la Valle dei Templi, il parco archeologico più esteso del mondo. In questa atmosfera magica e suggestiva si gusteranno gli autentici cibi dell’antica Grecia da cui la cucina siciliana tra origine e ne custodisce i sapori. 

Sicilia. Il calendario dell’esclusivo spettacolo teatrale nel cuore della Valle dei Templi.

28 GIUGNO 2022 

AL VIA LE STOAI SIMPOSIO DEGLI DEI 

Dal 28 giugno al 28 ottobre 2022: 36 appuntamenti in 4 mesi

Teatro con cena ispirata all’antica Grecia

Sull’affascinate scenario della Valle dei Templi, il Simposio degli Dei è pronto a condurre lo spettatore attraverso arte, natura e cultura in una entusiasmante esperienza. Gustando cibi di una tradizione antica, ascoltando musiche dalle vibrazioni ancestrali e assistendo a danze rituali, si rivive il mitico incanto del mondo greco. 

Lo spettacolo teatrale si compone di tre atti svolti in tre ambientazioni diverse. L’atto che dà inizio all’evento si svolge nel giardino tra gli ulivi secolari e mette in scena il rito, inteso come l’insieme dei gesti che congiungono uomini e dei. La parte centrale dello spettacolo è invece il simposio nella sala interna. Una cena a base di prodotti tipici dell’antica Grecia, ispirazione dell’attuale cucina tradizionale siciliana. Il tutto accompagnato da Ambrosia d’Uva, nettare di cui si nutrivano gli dei. Durante la degustazione gli attori continuano la recitazione tra i commensali, che possono interagire con loro dando vita a uno spettacolo ogni volta unico. Infine l’ultimo atto avviene nella terrazza all’aperto, ancora con la splendida vista sulla Valle dei Templi. È qui che racconti ed emozioni danno vita al mito

I volti de Le Stoai

Dietro al grande progetto innovativo de le Stoai ci sono prima di tutto i suoi ideatori. Antonio Alba imprenditore e Simona Frenna attrice teatrale hanno messo insieme, da una parte, competenza nel settore turistico, dall’altra esperienza e passione per il teatro per dare vita al Simposio degli Dei. “Il nostro desiderio è offrire uno spettacolo capace di raccontare la nostra terra così preziosa e affascinante e la nostra storia così ricca e unica – spiega Antonio Alba – Attraverso il linguaggio teatrale vorremmo regalare un percorso esperienziale capace di emozionare lo spettatore che diventa il vero protagonista di uno spettacolo magico e indimenticabile“.

Regista dello spettacolo è Marco Savatteri che racconta così l’esperienza esclusiva: Uno spettacolo nello spettacolo ispirato dalla storia millenaria della Valle dei TempliUn “divertimento culturale” assicurato con il grande Zeus, sua moglie Era, la bella Afrodite, il possente Ercole e altri dei ed eroi mitici. Potrai partecipare ad un simposio come facevano i Greci, mangiare come loro e poi scoprirti protagonista di una performance esperienziale, in un luogo che esprime e racconta il sapore e l’odore della Sicilia“.

Alla “regia” del cibo c’è lo chef Rosario Matina, che si occupa dell’aspetto culinario dello spettacolo, con piatti che stupiscono i commensali grazie ai sapori dell’antica Grecia. Originario di Favara, Rosario Matina è da sempre appassionato alla storia delle tradizioni gastronomiche e culturali della Sicilia


Informazioni tecniche

Simposio degli Dei è uno spettacolo stabile in tre atti con cena. Lo spettacolo si svolge alle ore 19.30 e dura circa 90 minuti. Di seguito le date previste. 

Giugno: martedì 28 e giovedì 30. Luglio: mercoledì 6, venerdì 8, mercoledì 13, venerdì 15, mercoledì 20, venerdì 22, mercoledì 27, venerdì 29. Agosto: mercoledì 3, venerdì 5, martedì 9, giovedì 11, mercoledì 17, venerdì 19, mercoledì 24, venerdì 26, mercoledì 31. Settembre: venerdì 2, martedì 6, giovedì 8, mercoledì 14, venerdì 16, mercoledì 21, venerdì 23, mercoledì 28, venerdì 30. Ottobre: mercoledì 5, venerdì 7, mercoledì 12, venerdì 14, mercoledì 19, venerdì 21, mercoledì 26, venerdì 28. 

Il costo del biglietto è di 75 €, per i bambini tra i 6 e i 12 anni il costo è di 50 €, comprensivo di cena a menu fisso con vini. 

Nella Valle dei Templi, parco archeologico più esteso del mondo

Le Stoai, grazie alla sua posizione privilegiata, si affaccia direttamente sulla splendida Valle dei Templi. Con i suoi 1300 ettari, è il parco archeologico più esteso del mondo, dichiarato nel 1998 dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. È custode di una straordinaria ricchezza monumentale e paesaggistica, a cui appartengono i resti dell’antica città greca di Akragas e il territorio circostante sino al mare. 

Info: Le Stoai – via Alfredo Capitano 1, Valle dei Templi, Agrigento – tel. 0922 437146 – https://stoai.show/  

Melina Cavallaro –
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma

Roma, Fine Art Gallery: Finissage della mostra “Sulle mutanti luci” di Verena D’Alessandro

Fino al 26 giugno 2022 è possibile visitare presso gli spazi di 28 Piazza di Pietra – Fine Art Gallery la mostra personale di Verena D’Alessandro dal titolo Sulle mutanti luci, accompagnata da un testo critico di Alberto Dambruoso

Verena D’Alessandro
Sulle mutanti luci

Testo critico di Alberto Dambruoso

Finissage 26 giugno 2022

28 Piazza di Pietra – Fine Art Gallery
Piazza di Pietra 28 – Roma

Verena D’Alessandro, Esposizione delle opere alla Fine Art Gallery

Paesaggi ideali e personali

Testo critico di Alberto Dambruoso

Ho sempre avuto un debole per la pittura fin da quando ero piccolo. Nell’album fotografico di famiglia (quando ancora si facevano), mi si vede in alcune foto con i pennelli in mano nello studio di un pittore amico di mio padre. L’odore dell’olio, la trementina, le tele sparse nello studio fanno parte della mia iconosfera infantile. 

La mia predilezione per la pittura non è mai stata quindi un mistero. Lo dico perché sono uno dei pochi critici, almeno così mi dicono, che difende la pittura. Perché forse non tutti lo sanno, ma negli ultimi anni quest’ultima, ha goduto di alterne fortune. C’è stato un momento, non tanto lontano, in cui sia chi la faceva sia chi la raccontava, non venivano visti di buon occhio. Come se la pittura fosse un medium anacronistico, obsoleto, da riporre in soffitta. La verità è che la pittura è il mezzo di rappresentazione artistica più antico del mondo e non smetterà mai di svolgere la sua funzione principale che è quella di far sognare, meravigliare ma anche far pensare gli osservatori che si trovano davanti ad un dipinto. Come noto fu proprio uno degli artisti italiani più concettuali – Gino De Dominicis – ad affermare che la pittura avrebbe resistito al tempo collocandosi fuori di esso, nell’eternità. La pittura ha infatti la capacità di rinnovarsi continuamente e ciò la rende sempre vitale e quindi attuale. Gli stessi generi della pittura, dal ritratto al paesaggio, continuano nel tempo a trasformarsi.

Lo sa benissimo anche Verena D’Alessandro che, prima ancora di fare della pittura la sua attività principale, è stata docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicazione Visiva alla Sapienza e dei temi inerenti la psicologia dell’arte e la percezione visiva ne ha piena conoscenza. 

La pittura, come noto, ha qualcosa di magico rispetto ad altre forme di rappresentazione artistica. Attraverso il gesto dell’artista creatore, riesce a raccontare delle storie che nella realtà non esistono ma che diventano verosimili grazie alla sua mano e alla sua immaginazione.

La mostra di cui questo scritto intende rendere testimonianza, vede protagonisti  la pittura e uno dei suoi generi prediletti, il paesaggio.  

I paesaggi dipinti da Verena D’Alessandro sono di pura invenzione eppure sembrano familiari. Che sia un paesaggio urbano, montagnoso o marino, di fronte ai suoi dipinti si avverte infatti la risonanza di atmosfere in qualche modo conosciute. Questo accade a mio avviso per due motivi: il primo è dovuto al fatto che i suoi sono la summa di tutti i paesaggi reali che ha visto nella sua vita uniti a tutti quelli da lei conosciuti nella storia dell’arte. I paesaggi di Turner, Constable, Friedrich, Sironi, Bartolini sono i riferimenti più puntuali in questa direzione. La congiunzione di entrambe le esperienze ha sviluppato di conseguenza un tipo di paesaggio che è allo stesso tempo personale ed ideale; il secondo motivo è invece da individuarsi nel fatto che tutti i paesaggi hanno qualcosa che li accomuna in ogni parte del mondo. Un tramonto, un tornado, un acquazzone estivo, le prime luci dell’alba sono esperienze che si compiono quotidianamente in tutti i lati del globo. E’ evidente quindi come questi dipinti riescano ad evocare delle emozioni condivise. Poco importa allora che siano solo frutto della sua fantasia perché ciò che conta è la capacità che essi hanno di suscitare dei sentimenti, di portarci a rivivere dei momenti che fanno parte del nostro bagaglio esperienziale.

 Vi è un altro aspetto che emerge dai suoi paesaggi. Si tratta di una mancanza che si nota. Come già nei precedenti anche in questo ciclo, a eccezione di uno o due dipinti, la figura umana è assente. Nei paesaggi realizzati negli anni passati D’Alessandro non sembrava in effetti interessata a raccontare storie che riguardano l’interazione tra l’uomo e l’ambiente quanto piuttosto era intenzionata a portare in primo piano la grandezza della natura oppure al contrario la sua fragilità, questa sì causata dall’uomo. In quest’ultime opere invece sono frequenti le tracce di una presenza umana, per così dire, dietro le quinte: finestre e vetrate illuminate, fari accesi di automobili, cabine telefoniche in cui si scorge la silhouette di una persona, parchi-gioco e giostre sfavillanti, pickup in sosta sotto lampioni che illuminano un parco quasi notturno, e poi aerei in volo, casolari lontani, strade che portano all’orizzonte e oltre. 

In quest’ultima serie di dipinti presentati in mostra l’artista ha apportato anche uno studio sugli effetti luministici all’interno del paesaggio, siano essi derivati dalla luce naturale sia da quella artificiale. “Sulle mutanti luci”, titolo della mostra, indica appunto questa nuova ricerca. Bagliori, squarci nel cielo, lampioni illuminati, le prime luci dell’alba, intendono porre in primo piano la funzione della luce in grado da una parte di illuminare a giorno una buia notte o al contrario rendere chiaroscuro il pieno giorno. 

Il risultato finale è quello di una mostra di grande qualità formale sia per il tipo di pittura, la quale anche se eseguita tutta di getto senza l’ausilio di alcun disegno preparatorio, risulta essere di grande definizione e con una giustezza oltreché gradevolezza degli impasti cromatici, sia per la varietà dei differenti paesaggi proposti, ognuno diverso dall’altro, e non credo di sbagliare affermando anche, uno più bello dell’altro.


INFO

Verena D’Alessandro
Sulle mutanti luci
Testo critico di Alberto Dambruoso

Inaugurazione 4 maggio 2022 ore 17.00 – 21.00

Fino al 26 giugno 2022
Orari: dal lunedì pomeriggio al sabato nell’orario 11-13 / 16.30-20.00.

28 Piazza di Pietra – Fine Art Gallery
Piazza di Pietra 28 – Roma
info@28piazzadipietra.com
+39 06 94539281
www.28piazzadipietra.com

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
tel 3494945612
roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.it
www.interno14next.it

IN-RUINS 2022: Lanciata la open call rivolta ad artisti, curatori e ricercatori, per prendere parte al progetto sulla nuova archeologia mediterranea

IN-RUINS

La residenza d’artista che si tiene nel cuore della Calabria lancia la sua OPEN CALL, rivolta ad artisti, curatori e ricercatori che vogliano prendere parte al progetto, con l’obiettivo di dar luce ad una nuova archeologia della cultura mediterranea.

Con scadenza il 5 luglio

Villa Romana Palazzi di Casignana – Foto cortesia del Comune di Reggio Calabria

In-ruins, il progetto che si propone di creare spazi di incontro tra paesaggi archeologici e pratiche d’arte contemporanea, generando una nuova archeologia della cultura mediterranea, è felice di annunciare l’open call per la residenza 2022. Quest’anno, per la prima volta, il programma si svolgerà tra due diversi siti archeologici: Polo Museale di Soriano Calabro e Villa Romana Palazzi di Casignana, due località a poco più di un’ora di distanza l’una dall’altra ma espressioni di aspetti e storie differenti della Calabria.

Posizionata sul lato tirrenico delle Serre, Soriano è un piccolo paese nella Provincia di Vibo Valentia, dove le tradizioni artigianali della ceramica e della lavorazione del legno sono ancora vive e forti. Il paese fu un importante centro di studi tra il XV e il XVIII secolo, grazie alla presenza di un grandioso convento dominicano costruito nel 1510. Tra i più importanti del suo tempo, il convento è famoso per aver ospitato Carlo V di ritorno da Tunisi e il filosofo Tommaso Campanella nel 1535. Il complesso religioso incrementò la sua fama e ricchezza anche grazie a un’icona considerata miracolosa e acheropita: un’effige di San Domenico di Guzmàn che la tradizione vuole consegnata a un Monaco direttamente dalla Madonna, Santa Caterina d’Alessandria e Maria Maddalena. La Storia racconta che il potere del centro poté essere sminuito, e poi spazzato via, solo con i terremoti del 1783 e del 1830. Nel 1830, però, una nuova chiesa fu costruita attorno alle rovine del precedente convento, rendendo il Polo Museale di Soriano Calabro un esempio raro di morte, rinascita e stratificazione di un luogo rituale.

Villa Romana Palazzi di Casignana è uno dei siti archeologici più importanti del meridione italiano. Si trova nei pressi di Casignana, una cittadina che non conta più di mille abitanti, il cui borgo antico è completamente abbandonato, posizionata su una collina con viste straordinarie sulla Riviera dei Gelsomini. Sulla costa si estende la Villa per quasi 15 ettari, caratterizzata non solo per la bellezza delle rovine che costudisce ma anche per l’inusuale presenza di una superstrada che taglia il percorso proprio nel mezzo. Costruita nel primo secolo avanti Cristo in un’area con tracce di precedente presenza greca, Villa Romana include costruzioni residenziali e termali, preservando 25 stanze e 500 metri quadri di pavimenti mosaicati. Questo è il nucleo di mosaici più grande ritrovato in Calabria. Visitando il sito, non è difficile immaginare la ricchezza e il potere che definivano l’antico stile di vita di un luogo – la Locride, ora remoto sia dall’arte che dal mercato. Tra i mosaici c’è un tondo che ritrae la vittoria indiana di Dioniso. Il dio è alla guida di una carrozza trainata da due tigri a riposo. Vittorioso, sembra opporsi alla fretta fumosa e rumorosa delle auto che gli sfrecciano accanto.

Partendo dalle micro-storie di queste due location così diverse, In-ruins residency invita artisti, curatori e ricercatori a guardare alle rovine archeologiche come epicentri, vettori e punti di vista per esplorare contesti topografici, storici e cutlurali più ampi, dai quartieri che con esse confinano a orizzonti più distanti, e inaspettati.

Le domande devono essere presentate entro il 5 luglio via mail all’indirizzo inruinsapplication@gmail.com. Le proposte verranno esaminate da una giuria internazionale composta da: Matilde Ayoub – Curatrice e dottoranda presso l’Università di Cergy e il National Heritage Institute, Parigi / Roberta Garieri – Ricercatrice, scrittrice e curatrice, dottoranda presso l’Università di Rennes 2 / Aloisia Leopardi – Direttrice della residenza Castello di San Basilio, Basilicata / Vittorio Parisi – Direttore degli Studi e Ricerca, Villa Arson, Nizza

LUOGHI E DATE

Soriano Calabro (VV) / Polo Museale di Soriano Calabro
12 – 24 settembre

Casignana (RC) / Villa Romana Palazzi di Casignana
24 settembre – 6 ottobre

MATERIALE DI APPLICAZIONE

– Portfolio
– CV
– Breve motivazione / panoramica di progetto provvisorio

Le domande sono da inviare entro il 5 luglio a: inruinsapplication@gmail.com

In-ruins residency è un progetto a cura di Maria Luigia Gioffre, 
Nicola Guastamacchia, Dobroslawa Nowak e Nicola Nitido. 


CONTATTI

www.inruins.org
inruinsproject@gmail.com

UFFICIO STAMPA

Daccapo Comunicazione
info@daccapocomunicazione.it
+ 39 339 7050840 (Marcello Farno) / +39 3408288293 (Ester Apa)