L’Italia con Enit ospita i News Uk Travel Awards 2022

LE BELLEZZE DI PUGLIA E BASILICATA SARANNO LA CORNICE DELL’INIZIATIVA

L’APPUNTAMENTO È FRUTTO DELLA COLLABORAZIONE TRA L’AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO, APT BASILICATA E PUGLIAPROMOZIONE

di Francesca Cicatelli

L’Italia con Enit ospiterà il 29 giugno a Matera i News UK Travel Awards 2022, dopo una pausa di due anni a causa della pandemia. L’appuntamento è considerato tra i più prestigiosi riconoscimenti del settore dei viaggi e celebra i vincitori votati dai lettori di News UK, il gruppo editoriale di cui fanno parte The Times, The Sunday Times e The Sun. I premi vengono assegnati con un sistema di voto da parte dei lettori ai più importanti stakeholders del mondo del turismo ed a destinazioni turistiche come: città preferita, Paese preferito, miglior tour operator, migliore compagnia di crociere. Quest’anno verrà, inoltre, introdotto un premio per la sostenibilità e per la migliore destinazione emergente.

Gli autori delle testate saranno accolti in Italia insieme a esperti di viaggio e responsabili di organizzazioni del settore con sede nel Regno Unito. Il gruppo di novanta ospiti si addentrerà tra le bellezze di Puglia e Basilicata visitando siti patrimonio dell’Unesco in soli tre giorni e godrà della cultura e del patrimonio, dell’enogastronomia delle città di Bari, Alberobello, Locorotondo, Putignano e Matera, quest’ultima recentemente apparsa nel film di James Bond, “No Time to Die”.

Tra i vari momenti salienti del viaggio, gli ospiti di News UK potranno seguire le orme degli 007, provare a fare il pane tradizionale, visitare la Cripta del peccato originale e, naturalmente, assaggiare i prodotti tipici.

“L’Italia continua a ispirare la scena internazionale e accresce la propria reputazione mettendo a disposizione location memorabili per sognare, viaggiare e vivere esperienze esclusive. Questi riconoscimenti non sono solo motivo d’orgoglio ma sono sintomatici della fiducia che viene accordata al nostro Paese dall’opinione pubblica e dai viaggiatori di tutto il mondo. L’offerta turistica italiana post pandemia ha concentrato maggiormente le energie per implementare la qualità dei servizi e dell’accoglienza dimostrando grande resilienza e capacità di reinventarsi. Proseguiremo sui mutati sentieri che stiamo tracciando per un turismo sostenibile, accessibile e innovativo. L’Italia è pronta a lasciarsi guardare con occhi nuovi in vesti mai osservate prima” commenta l’ad Enit Roberta Garibaldi.

“Orgoglio immenso per l’Italia e  per tutta la squadra Enit e in particolare in questo caso Uk e Irlanda che lavora quotidianamente per valorizzare il brand della Penisola più amata al mondo” commenta Maria Elena Rossi direttore marketing Enit. 

“La collaborazione istituzionale tra Enit, Apt Basilicata e Pugliapromozione è un esempio virtuoso per promuovere l’Italia in uno scenario turistico internazionale sempre più difficile e competitivo. Per Matera e la Basilicata sarà un’opportunità nuova di mostrarsi a una platea internazionale di esperti del settore, mentre per gli ospiti del Times and Sunday Times Travel Awards sarà l’occasione per scoprire i luoghi in cui James Bond ha vissuto la sua ultima appassionata storia d’amore, nella città più accogliente del mondo secondo le statistiche internazionali. Esperienze inedite e luoghi straordinari, che hanno già colpito con il loro fascino gli organizzatori dell’iniziativa, e che non aspettano altro che tornare a far innamorare di sé i viaggiatori italiani e internazionali” dichiara Antonio Nicoletti, direttore di Apt Basilicata.

“Il grande cinema sta contribuendo alla conoscenza delle destinazioni di viaggio per un turismo sempre più esperienziale e la Puglia è location amatissima dai registi di tutto il mondo. I viaggiatori britannici apprezzano l’autenticità dei tanti turismi che si possono vivere in Puglia e, l’itinerario con la vicina Basilicata, rafforza questa offerta. La sostenibilità e il turismo tutto l’anno, fra Cammini da fare a piedi nella natura, le gole profonde e affascinanti delle gravine pugliesi da esplorare in continuità con i Sassi di Matera, il bike con piste ciclabili fra i trulli, l’enogastronomia ricchissima  frutto di biodiversità, unitamente all’offerta culturale, sono gli scrigni preziosi che Pugliapromozione condividerà con i prestigiosi ospiti”, dichiara Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione


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IMMAGINE DI APERTURA  Uno scorcio di Matera – Foto di Jacques Savoye da Pixabay

Al Museo Comunale di Ascona (Svizzera) la mostra “Marianne Werefkin e Willy Fries. Due visioni a confronto”

Il Museo Comunale d’Ascona (Svizzera) festeggia i suoi primi cento anni di storia con una mostra che, dal 5 giugno al 15 agosto 2022, celebra due protagonisti della vita culturale europea d’inizio secolo scorso: Marianne Werefkin (1860-1938), artista russa tra le promotrici dell’Espressionismo e anima del futuro museo, e il pittore Willy Fries (1881-1965), tra gli esponenti della vita culturale zurighese d’inizio secolo scorso.

1922-2022
100 anni del Museo Comunale d’Ascona

FINO AL 15 AGOSTO 2022
AL MUSEO COMUNALE DI ASCONA (SVIZZERA)

MARIANNE WEREFKIN E WILLY FRIES.
DUE VISIONI A CONFRONTO

L’esposizione presenta 100 opere dei due artisti, protagonisti della vita culturale europea d’inizio secolo scorso.
Per la prima volta, sarà reso pubblico lo scambio epistolare tra Marianne Werefkin e il pittore zurighese.

A cura di Mara Folini, Ursina Fasani e Michela Zucconi-Poncini

Willy Fries, La pittrice Marianne Werefkin, 1921 Olio su tela, 60 x 48 cm, Collezione Comune di Ascona
Willy Fries, Autoritratto, ca. 1920 Olio su tela, 65 x 50 cm;
Stiftung Righini-Fries Zürich

La rassegna, dal titolo Marianne Werefkin e Willy Fries. Due visioni a confronto, curata da Mara Folini, Ursina Fasani e Michela Zucconi-Poncini, organizzata dal Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona in collaborazione con la Fondazione Righini-Fries di Zurigo, presenta 100 dipinti dei due artisti che permettono al visitatore di stabilire affinità e differenze del loro percorso creativo, molto diverso: lei, la levatrice del Blaue Reiter, intensa e visionaria; lui, legato alla tradizione accademica di Monaco, ironico ed essenzialmente realista.

“Per quanto Fries non si schiererà con lo stile espressionista di Werefkin – afferma Mara Folini, direttrice del Museo di Ascona -, lo spronerà però ad approfondire la sua già attenta indagine interiore dei soggetti dei suoi ritratti, “tipi umani” della nuova società borghese in ascesa, nel contestualizzarli in un ambiente espressivo, capace di alimentare un’atmosfera avvolgente, a volte armonica, altre contrastata, ma sempre viva. In particolare, sono i soggetti dedicati alle feste, agli spettacoli, ai luna park, alla danza e agli eventi sportivi, in cui si può riscontrare una certa affinità tra i due, nell’essere entrambi affascinati dall’atmosfera che queste scene suscitano in loro. E se Werefkin le trascina oltre il tempo e lo spazio, connotandole come visioni cosmiche, Fries, invece, le anima nel fermare sulla tela le più sottili percezioni, intuizioni, sensazioni che scaturiscono dai soggetti raffigurati, per poi espanderle in un tutto pieno, che dà il clima alla scena nel suo complesso”.

Accanto a esse, il percorso espositivo propone, per la prima volta, lo scambio epistolare – 12 lettere e due cartoline – intercorso tra il 1921 e il 1925 – proprio negli anni in cui Marianne Werefkin si stava attivando per la fondazione dell’attuale Museo Comunale, inaugurato il 19 marzo del 1922 dapprima in un’aula scolastica del Municipio di Ascona, per poi trasferirsi nelle attuali sale di Palazzo Pancaldi, dato in affitto dalla Municipalità di allora, grazie al successo riscontrato sia in donazioni di opere che di pubblico.

Dal carteggio traspare l’articolata quanto vivace vita culturale della cittadina sulle sponde elvetiche del lago Maggiore, quando il Borgo era un centro culturale d’interesse europeo, crocevia delle culture del Nord e del Sud, animato dal fermento creativo di artisti e di intellettuali anticonformisti e originali che, riparati nella neutrale Svizzera, riuscivano a convivere con la popolazione del luogo, profondamente religiosa e tollerante. Ma soprattutto nelle lettere emerge la straordinaria idea di Werefkin di costituire un museo “autogestito” e “autoalimentato” dagli artisti, o come lei stessa dichiara, dove “Ogni artista ha un’opera che vuole dare al pubblico – come espressione di tutta la sua produzione artistica e dove non si presenta come un commerciante con la sua merce, ma come un donatore felice e che diffonde gioia”.

Una presa di posizione chiara che la dice lunga anche sul senso educativo che la Werefkin riponeva nell’arte e nell’essere artisti autentici e responsabili, creatori e generatori di senso e che non si devono lasciare fuorviare dalle mode, dalle teorie e dagli “ismi” per convenienza o per paura di perdersi, ma che deve avere “la grande forza di seguire senza remore l’impulso del suo cuore, e sempre e solo questo impulso”, perché “seguire il proprio io con umiltà (…) è la cosa più onesta da fare nell’arte e nella vita, non essere niente di più né di diverso da come si è per natura. Cimabue, Giotto, o Henri Rousseau hanno forse cercato il loro io? Erano come erano, e si davano senza riserve come erano.”.

Werefkin trovò nel giovane Willy Fries un valido alleato che, come lei, anche se con stile impressionista diametralmente opposto al suo espressionista, si pone con sincerità il compito di esprimere la propria personalità e visione del mondo. Quello che ne scaturisce è un intenso dialogo di amicizia, dove l’anticonformista Werefkin fedele a se stessa si apre all’amico 20 anni più giovane di lei.

Nonostante la vita l’abbia portata a essere sola a sessant’anni, in condizioni economiche al limite della sopravvivenza, Marianne Werefkin si spese nel trovare tra gli amici influenti come Willy Fries (a Zurigo era a capo di diverse associazioni d’artisti), occasioni espositive e aiuti materiali, soprattutto prodigandosi per la causa del Museo di Ascona, al punto da donare sette opere, quattro suoi dipinti e tre dei suoi amici pittori, Cuno Amiet, Paul Klee e Arthur Segal, privandosi del guadagno che avrebbe potuto avere vendendole.

Ma, grazie ad Ascona, alla solidarietà della sua popolazione (che le fa credito e la considera come una di loro chiamandola la “nonna”), degli artisti, con cui fonderà anche l’associazione Der grosse Bär nel 1924 e della sua storia eccezionale legata alla comunità di Monte Verità, Marianne Werefkin ritrovò la forza per ricominciare a vivere.

La seconda tappa della mostra si terrà, in versione ridotta, a Zurigo all’Atelier Righini Fries dal 27 agosto al 17 dicembre 2022.

Accompagna la mostra un catalogo Armando Dadò editore.


MARIANNE WEREFKIN E WILLY FRIES. DUE VISIONI A CONFRONTO
Ascona (Svizzera) Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
5 giugno – 15 agosto 2022

Orari:
martedì – sabato, 10.00 – 12.00; 14.00 – 17.00; domenica e festivi, 10.30 – 12.30; lunedì chiuso

Aperture straordinarie nelle festività svizzere: Lunedì di Pentecoste (6 giugno), Corpus Domini (giovedì 16 giugno), San Pietro e Paolo (mercoledì 29 giugno), Assunzione (lunedì 15 agosto).
Chiusa: Festa nazionale svizzera (lunedì 1° agosto)

Biglietti:
Intero, CHF 10; ridotto (AVS, studenti, gruppi min. 15 persone), CHF 7; ragazzi fino a 18 anni, gratuito; biglietto combinato (Museo Comunale d’Arte Moderna + Museo Castello San Materno, valido 3 giorni), CHF 12 (intero) / CHF 8 (ridotto)

Informazioni:
tel. +41 (0)91 759 81 40; museo@ascona.ch

Sito internet: www.museoascona.ch

Canali social:
Facebook @museoascona
Instagram @museocomunaleascona

Catalogo:
Armando Dadò editore

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