Pisa, Museo della grafica: Inaugurazione della mostra “Golf is Art. Immagini e storie di sport”

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa)  è lieto di invitarvi all’inaugurazione della mostra

GOLF IS ART Immagini e storie di sport
Venerdì 1 luglio, ore 19:00

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it.
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Milano, Fondazione Bracco: Installazione interattiva MIND THE STEM GAP

L’INSTALLAZIONE INTERATTIVA “MIND THE STEM GAP – A ROBLOX JUKEBOX”: UN VIDEOGIOCO DIDATTICO PER SUPERARE GLI STEREOTIPI DI GENERE NELLA SCIENZA

In dialogo con la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, Fondazione Bracco realizza in collaborazione con Triennale Milano un’installazione per incoraggiare il libero accesso ai saperi di bambine e ragazze e raggiungere un equilibrio di genere nelle materie scientifiche e tecnologiche.

Inaugura venerdì 1° luglio 2022 presso il Giardino Giancarlo De Carlo di Triennale Milano (viale E. Alemagna 6 Milano) l’installazione interattiva “Mind the STEM Gap – A Roblox Jukebox”, ideata da Fondazione Bracco e progettata da Space Caviar, per contribuire al superamento degli stereotipi di genere nelle materie STEM (science, technology, engineering and mathematics) incoraggiando il libero accesso ai saperi di bambine e ragazze. L’installazione dialoga con i temi della23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, che sarà aperta dal 15 luglio all’11 dicembre 2022.

L’accesso delle donne al mondo della scienza è ancora fortemente ostacolato da pregiudizi e stereotipi di genere, trasmessi – talvolta inconsapevolmente – alle bambine da famiglia e amici. L’opera di allontanamento delle ragazze dalla scienza rischia di proseguire a scuola, a partire dai primi anni. Il risultato è che le donne sono ancora fortemente sottorappresentate nelle professionalità STEM. Basti pensare che nel mondo solo il 31% opera nel settore dell’intelligenza artificiale e appena il 14% in quello del cloud computing (Fonte: World Economic Forum).

Dopo aver lanciato il Manifesto “Mind the STEM Gap” a settembre 2021, Fondazione Bracco prosegue nell’attività di avvicinamento di bambine e ragazze alla scienza, con l’installazione omonima, che ha l’obiettivo di promuovere un’educazione delle ragazze inclusiva, valorizzando il contributo delle donne alle discipline scientifiche. I principi espressi nel Manifesto, a cui l’installazione è ispirata, toccano aspetti fondamentali dello sviluppo della persona: il linguaggio, gli stereotipi culturali, i modelli di comportamento, il gioco e lo sviluppo cognitivo, l’accesso ai saperi, la formazione continua.

“Mind the STEM Gap”, visitabile fino al 31 ottobre 2022 presso Triennale Milano, propone un’esperienza di edutainment immersiva e memorabile, pensata per giocatori dai 10 anni di età in su: l’installazione, simile a un’astronave circolare, con una veste che omaggia il design italiano, permette di accedere al videogioco didattico attraverso 16 postazioni dotate di visori ottici e joystick. Le ragazze e i ragazzi, ma anche gli adulti, sono invitati a intraprendere un viaggio virtuale che prenderà le mosse dal giardino di Triennale. Utilizzando la piattaforma Roblox, ogni livello del gioco è dedicato a un sapere scientifico con sfide interattive, dalla fisica all’astronomia, in un percorso che dall’infinitesimale delle molecole porterà il viaggiatore all’immensità dello spazio, ed è introdotto da una “Virgilia”, una scienziata del passato che si è distinta in quella disciplina, vero e proprio modello di ruolo. I giocatori incontreranno infatti nel loro viaggio la fisica Marie Sklodowska–Curie, le matematiche Ada Lovelace e Maria Gaetana Agnesi, la filosofa Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la botanica Anna Atkins, l’astronoma Annie Jump Cannon. A completamento dell’esperienza, le classi potranno visitare l’Esposizione Internazionale “Unknown Unknowns”.

L’istallazione, realizzata in occasione del 95° Anniversario del Gruppo Bracco, riprende i temi della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, proiettando il giocatore in una serie di percorsi di esplorazione specifici. Così come l’esposizione tematica stessa, lo spazio digitale dell’istallazione è infatti concepito come un luogo di riflessione e confronto aperto e plurale, dove possano convergere esperienze e testimonianze da discipline differenti. E come Unknown Unknowns, il percorso narrativo del gioco è strutturato intorno a domande su ciò che ancora “non sappiamo di non sapere”. Un’esperienza profonda che permetterà di accedere a una galassia di mondi multidisciplinari, scoprendo la forza creativa e generativa della scienza.


INSTALLAZIONE “MIND THE STEM GAP – A ROBLOX JUKEBOX”

Triennale Milano, presso il Giardino Giancarlo De Carlo
viale E. Alemagna 6 Milano
1° luglio – 31 ottobre 2022

Ingresso libero

Orario: martedì – domenica, ore 11.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.00)

Titolo: Mind the STEM Gap – A Roblox Jukebox

Committente: Fondazione Bracco

Progettista: Space Caviar

Joseph Grima, Sofia Pia Belenky, Francesco Lupia, Magdalena Narkiewicz

Protagoniste (virgilie): Marie Sklodowska–Curie, Ada Lovelace, Maria Gaetana Agnesi, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, Anna Atkins, Annie Jump Cannon

Per informazioni mindthestemgap.fondazionebracco.com

Fondazione Bracco è nata dal patrimonio di valori maturati in oltre 95 anni di storia della Famiglia e del Gruppo Bracco, in primo luogo dalla responsabilità sociale d’impresa. La Fondazione sviluppa progettualità per migliorare la qualità della vita della collettività e la coesione sociale, privilegiando un approccio innovativo e misurando risultati e impatto degli interventi. Particolare attenzione viene riservata all’universo femminile e al mondo giovanile. La multidisciplinarità e l’integrazione tra sapere sono criteri qualitativi importanti sia nella progettazione, sia nella selezione delle attività, che spaziano nelle aree dell’arte, della scienza e del sociale. www.fondazionebracco.com

Triennale Milano è un’istituzione culturale che restituisce la complessità del contemporaneo attraverso diversi linguaggi: design, architettura, arti visive e performative. Ha sede nel Palazzo dell’Arte, costruito nel 1933 da Giovanni Muzio, dove presenta mostre, spettacoli, incontri e laboratori che offrono nuovi punti di vista sul nostro presente. Ha al suo interno un teatro, che propone una programmazione internazionale, e il Museo del Design Italiano, che espone parte dei 1.600 oggetti della sua collezione permanente. Ogni tre anni organizza l’Esposizione Internazionale, dal 1923 uno degli eventi più importanti al mondo dedicati al design e all’architettura. La 23ª edizione è intitolata “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries” e sarà aperta dal 15 luglio all’11 dicembre 2022. www.triennale.org

Per informazioni

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carolina.elefante@bracco.com

Lucia Crespi | Ufficio Stampa Fondazione Bracco Progetti culturali
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lucia@luciacrespi.it

Belluno, Civici Musei di Palazzo Fulcis: AUGUSTO MURER (1922 – 1985)

Augusto Murer, schivo protagonista della scultura italiana del Novecento, viene celebrato in una intensa retrospettiva al Museo Civico di Palazzo Fulcis, a Belluno, dal 30 giugno al 18 settembre.
La mostra è il momento di punta delle celebrazioni che la Regione del Veneto, la Provincia di Belluno e i Comuni di Belluno e di Falcade (dove ha sede il Museo Murer e dove l’artista è nato il 21 maggio del 1922), con Longarone Fiere, hanno voluto per ricordare un artista che, come evidenzia Elio Armano – che delle celebrazioni per il centenario è il promotore – non fu “solo” un grande scultore ma anche un uomo, e un intellettuale, che si immerse nella storia del suo tempo”.

30 Giugno 2022 – 18 Settembre 2022

Belluno, Civici Musei di Palazzo Fulcis

AUGUSTO MURER
(1922 – 1985)

Mostra nel Centenario della Nascita

Augusto Murer

Murer è noto ai più per i grandi bronzi espressionisti. Dal monumento realizzato nel 1968 a Vittorio Veneto per il cinquantesimo della prima guerra mondiale, alla grande figura in bronzo del 1974 sulla sommità del Grappa, al celebre monumento alla “Partigiana”, realizzato in collaborazione con Carlo Scarpa per essere collocato lungo la Riva che conduce ai Giardini della Biennale. Un pathos, che si ritrova anche in tanti lavori religiosi, come il grande portale della chiesa di Caxias do Sul, dedicato all’epopea degli emigranti veneti in Brasile.

Ma è nel disegno e nello scolpire il legno, materia prima delle sue vallate, facilmente reperibile e poco costosa, che Murer esprime la potente immediatezza della sua arte. Sono in legno le opere dei secondi anni ’40. Con sculture in legno partecipa al Premio Suzzara, tra i più prestigiosi nell’Italia del dopoguerra. È del ’53 l’esordio milanese, sostenuto da Orio Vergani e Renato Birolli, mostra che lo impose sulla scena nazionale.

Da lì un percorso fitto di opere, in legno e in bronzo, di disegni e di frequentazioni. Con Mario Rigoni Stern, per il quale realizza la serie di acqueforti dedicate a “Il Sergente nella Neve”, con Rafael Alberti, che gli dedica la poesia “Augusto Murer scultore 1977, con Andrea Zanzotto.

Viene chiamato a lavorare ed esporre in diversi Paesi tra Europa e Americhe, le sue opere entrano nei musei più importanti. Ma l’epicentro non si sposterà mai dai monti di casa. E qui volle lasciare testimonianza di se, disponendo che il suo Studio, costruito in mezzo ai boschi delle montagne Agordine, diventasse un Museo, centro di arte e di cultura che conserva i suoi bassorilievi, le sue opere scolpite nel legno e quelle fuse in bronzo.

La mostra è accompagnata da un volume edito da Antiga Edizioni. Nell’opera, curata da Dino Marangon, all’introduzione di Carlo Cavalli, conservatore del Museo Civici di Palazzo Fulcis, seguono contributi di Elio Armano, Gianni Berengo Gardin, Dino Bridda, Francesco Jori, Mirko Marzaro, Giuseppe Mendicino, Paola Marini, Tiziana Pagani Cesa, Franco Posocco e Chiara Visentin.

Non a caso, la mostra al Museo Civico di Palazzo Fulcis, curata da Dino Marangon, si sofferma sugli anni ’40 e ’50 dell’artista. Sono quelli del fondamentale incontro con Arturo Martini, anni in cui Murer mette a punto un suo autonomo linguaggio, proprio operando con il disegno e con e sul legno. Si trattò di un rapporto breve, racchiuso nel volgere dell’autunno 1943, “fino a quando il maestro e l’allievo dovettero abbandonare Venezia per seguire strade indicate da opposte ideologie”. A proposito del maestro, Murer non esitò a riconoscere che Martin gli tolse le “cateratte dagli occhi” fornendogli una nuova visione dell’arte.

Augusto Murer

La vocazione di Murer di misurarsi con i grandi spazi viene sottolineata in mostra dall’esposizione del bozzetto in bronzo della “Partigiana” veneziana e, all’esterno del Museo, da una Maternità del 1971 e dal sensuoso ed essenziale “Torso” femminile” (1985), “dolce e rigoroso insieme”.

“La mostra – anticipa il professor Marangon – offre alcuni capolavori di quel realismo originario che pare essere la cifra più vera dell’arte di Murer, gentilmente messi a disposizione dalla famiglia: opere nelle quali fenomeno e simbolo appaiono così strettamente fusi insieme da impedire ogni facile svolgimento narrativo, costituendo così un continuo interrogativo in grado di superare ogni codice e ogni aspettativa precostituita.


Info: www. mubel.comune.belluno.it

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