Roma, Basilica di S. Lorenzo in Lucina: Varcare le soglie della speranza

Basilica di San Lorenzo in Lucina, Roma
Piazza San Lorenzo in Lucina, Roma

“Varcare le soglie della speranza”
MOSTRA GEMELLAGGIO ITALIA-BRASILE 
Oltre Frontiere – Un dialogo tra arte e fede 

Organizzatrice internazionale: Livia Bucci Navarro
In collaborazione con Galleria Mara Dolzan
Pr Maria Da Penha Dos Santos 

2.10 – 20.11.2022

Opening il 2.10.22 ore 12:00
Con Franco Scozzafava al violino ed ospite d’onore il Pittore Carlos Araujo 

L’Orario di apertura della Mostra Varcare le soglie della speranza  presso la Chiesa di S. Lorenzo in Lucina è il seguente:
lunedì            08–19:30
martedì          08–19:30
mercoledì      08–19:30
giovedì          08–19:30
venerdì          08–19:30
sabato            08–20
domenica      08–20:30

In occasione del suo ottantaquattresimo compleanno, Livia Bucci Navarro, già storica direttrice dello Spazio Surreale di San Paolo, con la mostra Varcare le soglie della speranza | Oltre Frontiere ha deciso di porre il suggello a una vita dedicata all’arte e alla fratellanza tra Italia e Brasile, in collaborazione con la Galeria e Istituto culturale Mara Dolzan di Campo Grande, in Mato Grosso do Sul, tra le più eleganti del Sudamerica (arch. Gil Carlo Camillo, 1999), alla quale Livia Bucci trasferisce oggi la propria “eredità” in campo artistico.

Livia Bucci Navarro, direttrice dello Spazio Surreale di San Paolo


A questo fine sono state scelte le opere di artefici contemporanei italiani e brasiliani che Livia considera a lei più vicini, in particolare quelle dell’ospite d’onore Carlos Araujo. Gli altri artisti internazionali selezionati da Livia e da Mara Dolzan a rappresentare l’unione tra i due paesi sono Tuca Ahlin, Vagner Aniceto, Ari Jr. Nicolas Fiedler, Paula Klien, Fatima Marques, Joseph Pace, Suzy T. Perondi, Marcia Pumark, Marco Rezende, Thetis Selingardi, Ana Karla Zahran.

Gallerista Mara Dolzan
Galeria e Istituto culturale Mara Dolzan di Campo Grande, in Mato Grosso do Sul

L’esposizione si terrà nella Basilica di San Lorenzo in Lucina, nel centro di Roma, dal 2 ottobre al 20 novembre 2022 e si ringrazia in modo speciale il Monsignor Daniele Micheletti per aver reso possibile l’evento.

L’importanza del gemellaggio italo-brasiliano nella storia e nell’arte del passato si riattualizza in quest’occasione con il passaggio di testimone tra Livia Bucci e Mara Dolzan, due fra le massime galleriste italo-brasiliane. Il vecchio continente accoglie il nuovo nella cornice storico-artistica e spirituale di San Lorenzo in Lucina, tra le mura medievali della chiesa trasformate nel periodo barocco, da nomi come Carlo Rainaldi e Gian Lorenzo Bernini, e rinnovate durante il Risorgimento d’Italia e nel corso del Novecento.
Le opere di Guido ReniCarlo Saraceni e Simon Vouet e dell’ottocentesco Alessandro Turchi entreranno così in dialogo con la smagliante pittura italo-brasiliana contemporanea. Una mostra imperdibile, Oltre Frontiere, che seleziona per il pubblico romano alcune tra le più affascinanti opere recenti di autori affermati, accanto ai lavori delle nuove leve, per suggellare l’amicizia tra Italia e Brasile, così come si conferma il sodalizio tra le due galleriste Livia BucciNavarro Mara Dolzan.

Opere e artisti della mostra
Ospite d’onore della mostra Oltre Confini è uno dei massimi autori mondiali di arte sacra, Carlos Araujo, autore nel 2007 della Bibbia per immagini. La sua Ascensão de Jesus (2022) esprime valori metafisici nella figura di Gesù, disegnata con linea delicata, e resa manifesta da colori impalpabili e trasparenze che la rendono partecipe della stessa sostanza dello sfondo.
Artista multidisciplinare, Tuca Ahlin reca nella sua Acqua Marina II (2021) la spumeggiante emozionalità e la leggerezza aerea della danza sulle tracce di un viaggio esistenziale ricco di sfumature, eventi improvvisi, turbinii, e anche di portato storico-culturale.
Vagner Aniceto si avvale del repertorio iconografico della cultura popolare sia in ambito sacro che di genere, risolvendone i classici soggetti agiografici o floreali per mezzo dell’immersione in un bagno di luce solare e di colori brillanti, saturi di pigmento (San Benedetto,2020).
L’illustre storico dell’arte Emanuel von Lauenstein Massarani ha individuato nei dipinti di Ary Corrêa Jr. i termini di un’evoluzione verso la libertà dall’astrattismo lirico, la contaminazione con l’espressionismo e la tensione mistica. Quest’ultima caratterizza in particolare Sudamo in stesso, un’opera del 2020, evidente citazione della Sindone.
Nicolas Fiedler espone la sua scultura in bronzo Pillars of Creation (2022), il cui elegante linearismo dinamico ripropone il movimento sinuisoidale dell’onda che si slancia nello spazio a partire dalle quattro basi/pilastri tra i quali s’incunea l’affilata ratio della coscienza.
Paula Klien (Il Tuo Specchio, 2022), artista poliedrica e multimediale, in pittura applica una raffinata tecnica a inchiostro di china su tela per ottenere quadri elegantissimi e minimali, memori del dato di natura, oggetto del processo di astrazione/spiritualizzazione.
La matrice popolare è presente nelle opere di Fatima Marques, inclini ad una sorta di “surrealismo magico” come quello fatto di arlecchini, gondolieri, natanti, canali, palazzi e piazze immaginarie, usciti dalla libreria della rêverie veneziana presentata a Roma, Venice dans les rêves (2018).
Artista internazionale, Joseph Pace è un affermato scultore, pittore, incisore, tra i fondatori del “filtranismo”. A Roma reca l’opera Modus (2020) il cui espressionismo astratto è paradigmatico del concetto filtranista di un universo originario luminoso e dinamico.
La scultrice Suzy T. Perondi esercita l’arte antica dell’intaglio del legno presentando in mostra il suo Angelo della Vittoria (2021) a grandezza naturale, in cedro massiccio ageminato con ali d’argento e corona di rame.
Marcia Pumark, pittrice, teorica della percezione visiva e massmediologa carioca, ha inviato un’opera d’impianto costruttivista e minimale, intitolata Energia (2021). Quest’ultima, a base quadrata, trasmette la vibrazione radiosa del rosso scarlatto, steso uniformemente sulla superficie catramata della tela. Qui sono applicate due stringhe tinte di tonalità viola semi-complementari, determinando una sorta di contrasto simultaneo dal quale scaturiscono il massimo dinamismo cromatico e ancora luminosità.
São Francisco de Mim (2022) è lo strepitoso autoritratto del virtuoso pittore e scultore Marcos Rezende nelle vesti di San Francesco, iconico come un dipinto dell’avanguardia espressionista, con suggestioni da Gauguin a Roerich al Blaue Reiter a Frida Kalho.
L’opera Pantanalle Frammentario (2020) della pittrice Thetis Selingardi, con la freschezza solare del suo astrattismo lirico, reca l’impronta della storia e rappresenta ancor oggi i valori della rivoluzione neoavanguardista nel Brasile degli anni Settanta.
L’acquarellista Ana Karla Zahran infine esprime la sua tensione ecologista contro gli incendi che ogni anno devastano il Brasile nelle gradazioni di grigi degli acquarelli dai toni cinerini, unite al collage nell’opera Di una foresta rimane questo.

Organizzatrice internazionale|Livia Bucci Navarro
In collaborazione con|Galleria Mara Dolzan

Relazioni pubbliche internazionali|Maria da Penha Dos Santos
Consulente | Roberta Reali
Installazione | Pietro Mascia 
Location | Basilica di S.Lorenzo in Lucina, Piazza di San Lorenzo in Lucina, Roma 
Durata della Mostra|2 ottobre – 20 novembre 2022 


INFO

Ufficio stampa e comunicazione

Davide Federici – Responsabile ufficio stampa
Carlotta Berti – Per informazioni e gestione social
www.fg-comunicazione.it
press@fg.comunicazione.it
info@davidefederici.it

Roma: Antologia del Ritratto di Aldo Sardoni in mostra alla Noema Gallery

Copyright ALDO SARDONI, NIHILI-CSC6

Antologia del Ritratto di Aldo Sardoni in mostra alla Noema Gallery

Una raccolta di fotografie

legate all’arte tra passato e contemporaneità

Opening: 5 ottobre 2022, ore 18.00-21.00

Dal 5 ottobre al 16 novembre 2022

Noema Gallery
Via Bu Meliana 4, Roma

Dal 5 ottobre al 16 novembre 2022 Noema Gallery a Roma presenta la mostra fotograficaAntologia del Ritratto” di Aldo Sardoni: una raccolta di fotografie che rimandano all’arte in un legame tra passato e contemporaneità.

Dopo l’esperienza milanese, Noema Gallery prosegue la stagione espositiva nella Capitale all’interno della nuova sede permanente nello storico rione romano di Prati. Con “Antologia del Ritratto” la Galleria vuole proporre al pubblico un viaggio emozionante, tra luci e ombre, dove il medium fotografico ha l’obiettivo di far rivivere un universo denso di storia dell’arte in cui si sente l’influenza dei grandi del passato.

L’occhio fotografico di Aldo Sardoni – fotografo, architetto e Direttore Artistico assieme a Maria Cristina de Zuccato di Noema Gallery – racconta attraverso i personaggi scelti dalla strada l’anima dell’uomo e i “territori di confine”, quei luoghi poco definiti che non corrispondono a uno spazio fisico ma rappresentano “spazi mentali” della condizione umana.

Nelle fotografie di Sardoni è possibile trovare chiari rimandi alla storia dell’arte con l’utilizzo di elementi stilistici che richiamano altre discipline. Una “Trans Fotografia” come dichiara l’artista che “mescola codici diversi per dare luogo ad un lavoro meno definibile all’interno di un codice noto o dato”. Fotografie dove il gioco tra luci e oscurità trasformano le immagini in qualcosa di materico e misterioso.

In “Antologia del ritratto” saranno presentate alcune serie fotografiche alle quali Sardoni ha lavorato durante il corso della sua carriera: “Noema” con protagonisti bambine e bambini che vengono ritratti alla soglia d’ingresso del “capire, conoscere, pensare” nel momento in cui hanno appena imparato fluentemente a leggere e scrivere; “Gold” è un viaggio nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia (attiva dal 1937 al 1964) che racconta come si presenta oggi con i macchinari fermi e trasformata in un museo del lavoro minerario; “Spoon River Anthology”, il lavoro più ricco di Sardoni iniziato nel 2009 e ancora in corso, che si ispira all’omonima antologia del poeta statunitense Edgar Lee Masters; infine “Nihil” un lavoro sul tempo legato agli ambienti di lavoro dismessi, luoghi su cui il tempo ha steso la sua patina modificandone il significato e ricordandoci che tutto si trasforma.

Ad accompagnare la mostra sarà il volume “Antologia del Ritratto” inserito all’interno della collana “I Quaderni di Noema Gallery” edita dalla Galleria che seguirà il calendario delle esposizioni costruendo nel tempo una collezione di monografie dedicate agli artisti. “Collaboriamo soprattutto con artisti italiani ed europei perché riteniamo abbiano una sensibilità diversa. Chi nasce e vive in Europa è circondato dal 70% del patrimonio artistico mondiale e probabilmente questo incide nel trovare uno sguardo diverso rispetto agli artisti provenienti da altre realtà. A noi piace quel tipo di sensibilità, questa è la caratteristica che ci distingue. Noi non avremo mai autori con scatti rubati o di reportage. I nostri autori creano progetti e realizzano opere attraverso il set fotografico. Lo scatto viene studiato, sentito e allestito avendo una particolare cognizione dei tempi necessari. Questa riscoperta del tempo è un lusso in un periodo storico come il nostro dominato da un flusso inarrestabile di immagini” così dichiara la Direttrice di Noema Gallery Maria Cristina de Zuccato.

ALDO SARDONI

ALDO SARDONI

Roma 1964, è un fotografo, un architetto, un curatore di mostre fotografiche e direttore artistico di Noema Gallery. Studia architettura e fotografia a Venezia e Roma. Laurea in architettura a Roma “Valle Giulia”. Perfezionamento post-laurea in Teorie dell’Architettura. Autore segnalato a “Los Ojos del Tiempo” Guadalajara – Mexico. Autore segnalato al “Premio per la qualità creativa in fotografia professionale” Milano. Presente nella Collezione Permanente “Archivio Italo Zannier” Venezia – Italia. Ha partecipato a numerosi concorsi e premi internazionali fra i quali: Premio Fotografico Italiana Arte Contemporanea Milano, Grand Prix International de Photographie de Vevey Svizzera, International Photo Awards Los Angeles California, PX3 Prix de la Photographie Parigi, LICC London International Creative Competition, Agorà Gallery New York, Click it Competition Leicester Inghilterra, Premio per la qualità creativa in fotografia professionale Milano, Lens Based Art Show Torino, Photography Masters Cup Londra, Premio Terna Roma, Los Ojos del Tiempo Guadalajara Messico, The Cord Prize  UK.

Ha partecipato a numerose mostre e le sue fotografie fanno parte di collezioni private in Italia, a Bruxelles, Parigi e Amsterdam

NOEMA GALLERY

La galleria d’arte creata nel 2013 a Milano da Maria Cristina de Zuccato e Aldo Sardoni con l’intento di far conoscere e promuovere la cultura della fotografia contemporanea d’autore, traghettandola oltre il circuito di intenditori e appassionati, nel 2022 ha aperto la sua sede permanente nella Capitale, nello storico rione romano di Prati.

Una galleria-laboratorio con l’allure artigiana e informale della boutique artistica di quartiere – per un archivio di scatti raccolto in venti metri quadri incastonati nella Città Eterna, tra lo scenario sontuoso del Vaticano e l’anima popolare dei mercati rionali del Trionfale – che però rivolge e allunga lo sguardo verso il mondo. Uno spazio espositivo dalle linee essenziali – con le pareti dipinte di bianco assoluto e i pochi complementi d’arredo dallo stile minimalista – che è però pronto a rimodularsi di volta in volta, esposizione dopo esposizione, al servizio di immagini e progetti artistici firmati da una scuderia di diciotto fotografi di razza, fortemente diversi tra loro ma legati da una profonda matrice culturale comune.


INFO

INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: Antologia del Ritratto
DI: Aldo Sardoni
DOVE: Noema Gallery, Via Bu Meliana 4, Roma
OPENING: 5 ottobre 2022, ore 18.00-21.00
QUANDO: Dal 5 ottobre al 16 novembre 2022
ORARI: Dal martedì al venerdì 10:30 – 13:30 e 16:00 – 20:00 | lunedì 16:00 – 20:00 | sabato 10:00 – 13:00
INGRESSO LIBERO

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105           
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Alessandria “Città della chitarra”. Da oggi 26 settembre torna il Concorso internazionale Pittaluga

La competizione chitarristica più importante che si svolge in Italia

Concorso Internazionale di chitarra “Michele Pittaluga”

54esima edizione

Dal 26 settembre al 1 ottobre ad Alessandria

Concerti in tutta la città con artisti da tutto il mondo.

Un evento di cultura internazionale con chitarristi provenienti da: Giappone, Polonia, Francia, Corea del sud, Spagna, Francia, Russia, Thailandia, Cina, Brasile, Romania, Messico e Italia.

https://www.pittaluga.org
www.visitalessandria.it

Il Concorso Internazionale di chitarra più importante che ha luogo in Italia, giunto alla sua 54esima edizione, e che prende il nome del noto compositore e artista “Michele Pittaluga”, si terrà anche quest’anno ad Alessandria, dal 26 settembre al 1 ottobre.

La giuria che valuterà i concorrenti nelle varie fasi del concorso sarà composta da Maximo Diego Pujol (Argentina), Giampaolo Bandini (Italia), Guillem Perez Quer (Spagna), Hugues Navez (Belgio), Doron Salomon (Israele), Cecilio Perera (Messico) e dalla Presidente del Concorso Micaela Pittaluga.

Il concorso si svolgerà come di consueto con la presentazione dei Giurati e concorrenti presso l’Auditorium del Conservatorio Vivaldi, mentre la finale di sabato 1 ottobre vedrà l’esecuzione  con orchestra presso il Teatro Alessandrino.

Lunedi 26 settembre a Palatium vetus in Alessandria verrà offerto un concerto d’apertura con Cecilio Perera (vincitore del Concorso nel 2011) alla chitarra e Marina Razumovskaya alle nacchere, ospiti della Fondazione CRA ed a seguire cena di benvenuto offerta alla giuria internazionale dal Rotary locale.

Le prove eliminatorie e semifinali si svolgeranno in Conservatorio, dal pomeriggio del lunedì alla sera del giovedì; una trentina i concorrenti iscritti provenienti da Messico, Giappone, Polonia, Francia, Corea del sud, Spagna, Francia, Russia, Thailandia, Cina, Brasile, Romania e Italia.

Al compositore russo Nikita Koshkin è stato commissionato un brano che farà parte del programma obbligatorio delle semifinali. Il brano, dal titolo “Liber, Libera” e dedicato al Pittaluga è disponibile da giugno e viene inviato ai candidati regolarmente iscritti.

Il venerdi sono in programma la visita della città per i giurati, i guitar corners in città e il concerto dei semifinalisti in un sobborgo cittadino (Litta Parodi/ Castelceriolo) con l’intento di far giungere l’eco della manifestazione anche ai residenti fuori città. Ospite d’onore sarà il giapponese Yuki Seito vincitore lo scorso anno che è stato invitato a presenziare alle fasi finali del concorso.

Il sabato mattina e pomeriggio due giurati del Concorso (Hugues Navez e Guillem Perez-Quer) concederanno agli studenti del Conservatorio alcune ore di lezione e la liutista Evangelina Mascardi, insegnante al Vivaldi, terrà un incontro coi partecipanti al Concorso. 

Contemporaneamente si svolgerà in Alessandria la fase finale del Pittaluga JR che quest’anno si ripeterà per la sesta volta, in forma mista, con una prima selezione online, ed una seconda in presenza.

I tre finalisti saranno accolti ad Alessandria il primo ottobre ed in Conservatorio eseguiranno i brani da loro scelti. Il vincitore si esibirà la sera stessa, durante la finale del Concorso a Teatro. La giuria chiamata online ed in presenza sarà composta di 5 membri. Il Pittaluga JR è dedicato ai giovani under 16 anni. Sono previsti premi per tutti i finalisti, mentre il Primo qualificato suonerà la sera durante la finale del 54° Concorso in Teatro, facendosi conoscere da un vasto pubblico e provando l’esperienza del palcoscenico.

La sera del 1 Ottobre si terrà la prova finale davanti al pubblico con l’Orchestra Classica di Alessandria sotto la direzione del M° Paolo Ferrara.

Due saranno i Concerti in programma : Fantasia para un Gentilhombre e Concierto de Aranjuez di Joaquin Rodrigo, che saranno proposti dai tre candidati finalisti.

Per loro un montepremi di circa 30.000€ comprendente agevolazioni per tutti, rimborsi-premio a tutti i semifinalisti, premi in argento,  ed un premio di 12.000€ al primo (inclusa la registrazione di un CD Naxos in Canada), 3.000€ al secondo e 2.000€ al terzo classificato.

Al vincitore inoltre verrà organizzata una tournée in Italia ed all’estero che inizierà già il 2 Ottobre con le proposte del Circolo di lettura di  Tortona e  della Accademia Filarmonica di Casale per i primi due recitals del tour 2022/2023.


INFO

Melina Cavallaro 
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, 

Venezia. Spazio Thetis: Beyond CODE & Time consente ai visitatori di entrare in sintonia con le trasformazioni della realtà sociale quotidiana

Michal Smandek
  • La Fondazione Mediations Biennale propone le opere di più di 60 artisti internazionali; 
  • Pavilion 04 “Beyond CODE & Time” è ancora visitabile fin al 10 ottobre. La Mostra consente ai visitatori di entrare in sintonia con le trasformazioni della realtà sociale quotidiana in un linguaggio artistico essenzialmente sovversivo e “spudoratamente bello“;    
  • Lo splendido Spazio Thetis ospita nuovamente una Mostra che sviluppa un tema caro all’ “Hub dell’arte contemporanea” ubicato nell’Arsenale storico veneziano: il rapporto e la stretta connessione fra arte e scienza; 

Spazio Thetis, Palazzina Modelli 
Arsenale Nord – Venezia

Beyond CODE
& Time

a cura di Tomasz Wendland, Harro Schmidt, Filip Gajewski, Denise Carvalho, Hongjohn Lin, Weiming Ho 

10.09 – 10.10.2022

Fino al 10 ottobre sarà aperta al pubblico, presso Spazio Thetis a Venezia, la Mostra “Beyond CODE & Time”, che si può considerare il vero “colpo di coda” dell’arte sperimentale proposta al pubblico nel periodo di Biennale Arti visive 2022.

Il meraviglioso parco e i capannoni sapientemente restaurati ubicati all’interno dell’Arsenale storico, ospitano nuovamente un tema caro all'”hub dell’arte contemporanea” cittadino: il rapporto e la stretta connessione fra arte e scienza. “Beyond CODE & Time” consente ai visitatori di entrare in sintonia con le trasformazioni della realtà sociale quotidiana in un linguaggio artistico essenzialmente sovversivo e “spudoratamente bello“. L’esposizione è una miscellanea curiosa ed incuriosente di opere con un carattere sperimentale-esplorativo, il cui spettro comprende dipinti post surrealisti, fotografie iconografiche, video performativi, performances dal vivo, nonché la loro espansione post futuristica in o tramite internet sotto forma di un’ampia varietà di meme (immagini trasmesse), opere generative, All art e di sviluppo NFT.
La Fondazione Mediations Biennale, che ha come mission la creazione e il mantenimento di un dialogo a livello internazionale e di una riflessione congiunta fra artisti e scienziati sul futuro, ha tenuto a battesimo questo Progetto proprio a Venezia con Pavillion 0 ed ora, dopo decine di Mostre, pubblicazioni, incontri in tutto il Mondo, presenta l’evoluzione con Pavilion 04.

Nell’ambito dell’esposizione, a cui partecipano oltre 60 creativi con diverse caratteristiche provenienti da vari altri Paesi europei ed extraeuropei, The Thing Universe è una sezione “di peso” dedicata agli artisti asiatici. Essi si spingono oltre l’ecologismo, ricercando la sapienza dell’abitare umano che reintegri la dimensione del Divino, dell’umano e del cosmico secondo un’impostazione ecosofica. Huang Xuan decostruisce la pratica discorsiva del linguistico artistico – creativo nel raccontare la purezza delle immagini. L’osservatorio di Lin Yi-Chun, “l’alto punto di osservazione privilegiato“, collega l’astrologia mitica e la sovranità dominante. La mediazione di Cheng Hsiang-yu di un museo dell’aviazione mostra la modellazione delle armi e la dinamicità e la velocità nell’arte delle guerre. Il progetto di NANONANO pone l’accento sul limite dello sviluppo urbano in relazione al tempo ipotizzabile per l’homo sapiens. Il lavoro di Lin Pei-Ying presenta la simbiosi tra l’uomo e il virus, che ha lasciato la traccia di un organismo macrobiotico nel DNA. Il lavoro di Yao Jui-Chung evoca delle figure di “Tank Men” attraverso quattro carri armati fittizi gonfiabili e un lavoro di ambientazione.
“Solo pochi anni fa – dice Tomasz Wendland, curatore della Mostra – abbiamo compreso come gli aspetti più esasperati dell’antropocentrismo portassero verso una possibile estinzione dell’homo sapiens. È una riflessione che ha preso maggior peso dall’inaspettata pandemia di Covid 2019, che ha già causato 228 milioni di vittime, rendendoci consapevoli dell’esistenza di realtà parallele di cui non abbiamo chiavi, né codice di accesso. La quarta ondata e le successive mutazioni del virus, sembrano farci familiarizzare con il vicinato di una “intelligenza” imprevedibile e inorganica, che copre interamente la terra, come il citoplasma nel romanzo “Solaris” di Stanislaw Lem. A differenza di uno scienziato, l’artista in realtà lavora al di fuori del codice. Molto spesso, crea un’opera d’arte generandone il codice, che diventa anche il contenuto dell’opera. Il codice non è solo un mezzo per veicolare contenuti, ma soprattutto per scoprirli e ricercare la verità, che è la presenza stessa di un’immagine. Da qui il titolo del progetto BEYOND CODE & Time – sull’autonomia della creazione dell’opera d’arte dalla realtà. L’arte è la ricerca di significati universali, di cui vogliamo essere parte immanente cercando di trascendere i limiti di un tempo che fuori di noi non esiste“.


A cura di Tomasz Wendland, Harro Schmidt, Filip Gajewski, Denise Carvalho, Hongjohn Lin, Weiming
Ho.Curatori|Tomasz Wendland, Harro Schmidt, Filip Gajewski, Denise Carvalho, Hongjohn Lin, Weiming Ho 
Location | Spazio Thetis, Palazzina Modelli, Arsenale Nord, Venezia (Fermata vaporetto Bacini a 10 min. da Lido e da F.ta Nuove)
Durata della Mostra|10 settembre – 10 ottobre 2022 
Orari della Mostra |giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 13:00 alle 18:00

Ufficio stampa e comunicazione
Davide Federici – Responsabile ufficio stampa
Carlotta Berti – Per informazioni e gestione social
www.fg-comunicazione.it
press@fg.comunicazione.it
info@davidefederici.it

Ville Aperte in Brianza compie 20 anni!

Villa Monastero, Varenna (LC)

“Dedicato ad Angelo Marchesi”

Fino al 2 ottobre tre weekend di aperture straordinarie e tanti appuntamenti per festeggiare la manifestazione che coinvolge 180 beni, 83 comuni, 5 province della Lombardia

Prenotazioni aperte dal 2 settembre: info online 
www.villeaperte.info

5 province, 83 comuni, 30 itinerari, 180 siti pubblici e privati, tra ville, palazzi, parchi e giardini, chiese e musei e oltre 500 persone coinvolte nell’organizzazione: dal 17 settembre al 2 ottobre 2022 la Provincia di Monza e Brianza è pronta a festeggiare i venti anni di Ville Aperte in Brianza, la manifestazione che promuove la bellezza e la cultura della Brianza e dei territori attigui.

Dopo il grande successo dell’edizione straordinaria primaverile, con oltre 18.000 presenze, il “Ventennale” entra così nel vivo con un calendario di iniziative promosso per valorizzare il patrimonio storico, artistico, architettonico di un’area che negli anni, partendo dalla Brianza è diventata sempre più ampia arrivando a coinvolgere 5 province lombarde: Monza e Brianza, Città Metropolitana di Milano, Lecco, Como e Varese.

Tante novità, tra cui l’adesione di 5 Comuni: Lomazzo e Mozzate per Como, Rho e Solaro per la Città Metropolitana di Milano e Gorla Maggiore per Varese.

Per tre fine settimana consecutivi apriranno oltre 180 siti – di cui 40 nuovi – tra ville di delizia, chiese, complessi architettonici, musei, mulini storici, cascine che diventeranno palcoscenico di numerose attività e spettacoli.

Inaugura idealmente l’edizione autunnale, sabato 17 settembre 2022 alle ore 18.00, un concerto gratuito nell’avancorte della Reggia di Monza con i 40 elementi della Filarmonica Paganelli ‘79, dedicato a “La Classica in Villa”. (sino a esaurimento posti, prenotazioni online: www.villeaperte.info)

E’ una storia che parte da lontano quella di Ville Aperte in Brianza, eppure ogni anno ci sorprendiamo di quanta bellezza ci circonda e che ancora deve essere raccontata. E da vent’anni lo stiamo facendo, dimostrando, edizione dopo edizione, che anche per un territorio come il nostro la cultura può creare crescita e sviluppo. Siamo riusciti a coinvolgere i Comuni, i proprietari dei beni ed insieme abbiamo costruito una rete forte che ci ha permesso di crescere di anno in anno rendendo la cultura accessibile a tutte le fasce di popolazione. Il ventennale diventa così una occasione per guardare avanti ma soprattutto per ricordare e il lavoro e l’impegno di chi ha lavorato per raggiungere questo traguardo. Ogni storia ha un inizio e più che mai in questi giorni il pensiero va ad Angelo Marchesi, uno degli ideatori di Ville Aperte, a cui rivolgiamo con il cuore un sentito grazie!” – spiega il Presidente della Provincia di Monza e della Brianza.  

Ville Aperte in Brianza è cresciuta nel tempo anche grazie al supporto di partner e sponsor che investono nella crescita del territorio: per l’edizione ventennale partecipano in qualità di Main Sponsor BrianzAcque e, per la prima volta, AEB, A2A illuminazione pubblica, Gelsia.

Sottolinea il Presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci: “Siamo felici e orgogliosi di rinnovare e rilanciare il nostro impegno in favore di Ville Aperte e, per la prima volta, di farlo in squadra con altre utilities del territorio. Lo siamo ancor più in occasione di questo ventennale, che va ad impreziosire con ulteriori iniziative un contenitore già nutrito e attrattivo, un’occasione per tornare a meravigliarci e apprezzare il senso della bellezza del nostro patrimonio diffuso di ville di delizia e non solo.  Come già da qualche anno, saremo sponsor e partner della kermesse.  Torneremo ad aprire l’antico pozzo di Lissone.  Memori del nostro passato, non possiamo non guardare al presente e al futuro. Le opere dell’uomo si evolvono, sono figlie del proprio tempo.  Ed è con questa vision che, nel palinsesto, abbiamo voluto inserire un’infrastruttura ingegneristica innovativa come un Parco dell’Acqua, un’oasi verde concepita per rispondere alle sfide del cambiamento climatico e per rigenerare la natura con funzioni  partecipative e culturali”. 

Loredana Bracchitta, Presidente AEB, afferma: “Siamo orgogliosi di contribuire a eventi e manifestazioni inclusive come questa che attraverso la cultura puntano a sensibilizzare, mobilitare e unire cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale per preservare e soprattutto custodire le nostre ricchezze. L’obiettivo di Ville Aperte sposa infatti perfettamente i nostri principi: creare partecipazione, mettere al centro le persone valorizzando l’ascolto, la collaborazione e la condivisione di tutte le esperienze che ci permettono, insieme, di crescere. Gli investimenti del gruppo Aeb, infatti, seguono un cammino di condivisione progettuale con le Amministrazioni comunali, per un ambiente sano, un’economia circolare applicata, un’energia pulita e per creare occupazione, lavoro, ricerca e innovazione.”

Tra le novità di quest’anno, la collaborazione sottoscritta tra la Provincia di Monza e della Brianza e l’Autodromo Nazionale Monza per celebrare 20 anni di Ville Aperte e 100 anni del Tempio della Velocità. Proprio in occasione di questi due importanti anniversari saranno presentati diversi appuntamenti dedicati alla valorizzazione del territorio e in particolare ai beni artistici e alla storia del motorsport. Inoltre, lo stesso Autodromo proporrà, all’interno del palinsesto di Ville Aperte in Brianza, una serie di visite guidate a tariffa agevolata alla scoperta del circuito, dei locali tecnici, delle sale meeting e degli ambienti operativi e nevralgici del Tempio della Velocità. Non mancherà un ricco calendario di eventi collaterali promossi dall’Autodromo e dedicati interamente alla celebrazione dei suoi 100 anni di attività.

Alessandra Zinno, Direttore Generale dell’Autodromo Nazionale Monza dichiara: “La collaborazione tra l’Autodromo Nazionale Monza e la Provincia di Monza e Brianza combinerà le competenze di due Istituzioni al fine di promuovere il nostro territorio. Ville Aperte in Brianza accoglie ogni anno decine di migliaia di persone, accompagnandole nella scoperta dei luoghi più iconici della Brianza, tra cui figura il Tempio della Velocità. La potenza comunicativa del Circuito sarà messa a supporto dell’iniziativa, con l’obiettivo di rendere l’edizione dei vent’anni di Ville Aperte, che cade in occasione del centenario dell’Autodromo, la più partecipata di sempre.”

Ville Aperte in pillole: cosa succede dal 17 settembre al 2 ottobre 2022.

Molti i siti che aprono per la prima volta: a Monza i visitatori potranno scoprire la piccola stanza ipogea celata sotto il Tempietto neoclassico all’interno dei Giardini Reali della Reggia di Monza, oltre che conoscere gli angoli più caratteristici del Parco Reale grazie al trenino elettrico della stessa Reggia di Monza, o il complesso del Convento-Biblioteca-Oratorio di Santa Maria al Carrobiolo, che aprirà le sue porte al pubblico per la prima volta in occasione del ventennale della manifestazione mostrando l’importante patrimonio librario che custodisce. Sul territorio di Monza e Brianza sarà possibile conoscere le storie di alcuni beni, tra cui l’ex ospedale psichiatrico di Limbiate-Mombello, o un percorso itinerante nel borgo medievale di Vimercate alla scoperta delle antiche mura medievali, delle ex prigioni e dei resti delle fortificazioni difensive. A Como, Villa La Clerici di Erba, nata come centro industriale serico alla fine del Settecento, è diventata nei secoli successivi una vera e propria villa di delizia che ancora oggi conserva nel suo parco all’inglese un caratteristico laghetto “romantico”. Nel lecchese, Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi di Merate, dimora che fu residenza di Pietro Bagatti Valsecchi, grande pittore romantico e padre di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. Per la Città Metropolitana di Milano, Rho apre il suo Palazzo Podestarile, costruito nel XX secolo in stile eclettico con la grande torre merlata dalla cui terrazza si domina tutto il panorama circostante. A Castellanza, in provincia di Varese, aprirà per la prima volta il Museo d’Arte Moderna Pagani: un parco di oltre 40.000 mq ricco di sculture e mosaici voluti dall’artista e gallerista Enzo Pagani, che nel corso degli anni ha saputo collezionare opere di artisti stranieri e italiani, tra cui Jean Arp, Alexander Archipenko, Man Ray, Mauro Reggiani, Gio Pomodoro, Ettore Falchi. Tra le novità, gli itinerari alla scoperta dei borghi e della natura della Brianza est organizzati dal Parco Agricolo Nord Est, nuovo ingresso tra i parchi del territorio.

Tra le attività proposte nel palinsesto del Ventennale di Ville Aperte in Brianza si segnalano più di 30 itinerari sul territorio organizzati dai partner della manifestazione, mentre la Provincia MB organizza 6 itinerari di prossimità, da percorrere a piedi o in bicicletta, in collaborazione con guide turistiche abilitate e associazioni culturali alla scoperta dei beni storici aperti e le bellezze del paesaggio.

Inoltre, sarà proprio la Reggia di Monza il primo sito che ospiterà la mostra didattica promossa dalla Provincia MB in collaborazione con l’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda – ISAL dedicata ai 20 anni di Ville aperte in Brianza con focus sulla storia e le curiosità delle principali ville di delizia del territorio. La Mostra, presentata in preview durante la conferenza stampa, sarà aperta ai visitatori dal 3 settembre al 2 ottobre con accesso incluso nel biglietto di ingresso alla Reggia di Monza.

Sono in programma percorsi sensoriali d’inclusione e cittadinanza attiva organizzati in collaborazione con il Consorzio Desio-Brianza, che si traducono invisite guidate tenute da persone con disabilità che racconteranno ai visitatori la storia delle dimore della Brianza attraverso un’esperienza “sensoriale” comune, o ancora: attività per il sociale con l’esposizione a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno e a Villa Cusani Traversi Tittoni di Desio, organizzata dall’Associazione dEntrofUoriars e Laboratorio Artemisia, di alcune opere realizzate dai detenuti della Casa di Reclusione di Bollate

Ci saranno inoltre visite guidate dedicate ai bambini e alle famiglie per scoprire, attraverso laboratori educativi, le ville di delizia del territorio.

A conclusione della manifestazione, la Provincia di Monza e della Brianza organizzerà presso la Reggia di Monza un convegno, in programma il prossimo 13 ottobre, spunto di riflessione per affrontare il turismo del futuro e l’attrattività del territorio della Brianza, posto tra la zona dei Laghi e la Città Metropolitana di Milano.

Dal 2settembre sarà attiva una infoline dedicata alla manifestazione, al numero 039.9752251.

Prenotazioni aperte dal 2 settembre 2022.

Tutte le informazioni saranno pubblicate anche online sul sito web www.villeaperte.info, o sulla app gratuita Ville Aperte in Brianza, scaricabile per iOS e Android.

Ville Aperte in Brianza ha ricevuto l’adesione tramite Medaglia da parte del Presidente della Repubblica italiana e, come nelle precedenti edizioni, è stato attribuito il patrocinio istituzionale dal Ministero della Cultura.

Main sponsor: BrianzAcque, AEB, A2A illuminazione pubblica, Gelsia.

Con il sostegno di: BEA – Brianza Energia e Ambiente, CEM Ambiente

Patrocini: Ministero della Cultura, Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza e Lodi, Regione Lombardia – Consiglio, ICOM Italia, Touring Club Italiano, ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane, AIM – Associazione Interessi Metropolitani, UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco Italiane, Italia Nostra – Sezione di Monza, FAI – Delegazione di Monza, ReGiS – Rete dei giardini storici.

Patrocinio oneroso: Fondazione Cariplo.

Contributi: Ville Aperte in Brianza cresce anche grazie al coinvolgimento di partner pubblici e privati con cui si stanno sperimentando formule di marketing culturale:

Regione Lombardia: Provincia MB ha partecipato al bando dedicato ai PIC – Piani Integrati della Cultura ottenendo un contributo per potenziare azioni di valorizzazione e fruizione del patrimonio storico ed artistico. Il progetto “E-pic land” – in collaborazione con partner pubblici e privati e capofila la Fondazione Augusto Rancilio – si propone di valorizzare e rendere fruibili al pubblico ville e palazzi storici, presenti su un territorio compreso tra il nord di Milano fino alla Brianza, tra il Seveso a est e l’Olona a ovest, fino ai grandi laghi prealpini. Ville di delizia, parchi e acque – questi i cardini di un progetto che racconta di natura, arte, storia, cultura, svago e ricreazione per tutti.

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VILLE APERTE IN BRIANZA | 20^ edizione
17 settembre – 2 ottobre 2022

www.villeaperte.info

Ufficio stampa:
CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia | T. + 39 02 36755700 |
clara.cervia@clp1968.it
www.clp1968.it

Orani, Museo Nivola: PEDRO REYES. Zero Armi Nucleari

Zero armi nucleari.
Pedro Reyes: Zero Nukes (ноль ядерное оружие), 2022
Oil on Tyvek 90 x 60 x 2.54 cm.

24 Settembre 2022 – 22 Febbraio 2023

Orani, Museo Nivola

PEDRO REYES. Zero Armi Nucleari

A cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri

Il Museo Nivola è lieto di presentare la mostra Pedro Reyes. Zero Armi Nucleari, prima personale dell’artista messicano in una istituzione italiana. La mostra presenta gli sviluppi della campagna Zero Nukes, lanciata dall’artista in collaborazione con numerose istituzioni e figure del mondo dell’arte e della scienza, per portare all’attenzione del pubblico la minaccia nucleare e fare pressione sui governi per la riduzione della produzione e il disarmo.
Zero Nukes (2020) è una scultura gonfiabile creata nell’ambito del progetto Amnesia Atómica, promosso dal Bulletin of the Atomic Scientists, associazione non profit creata più di 70 anni fa, all’indomani delle bombe su hiroshima e Nagasaki, per diffondere la consapevolezza relativa alle tecnologie potenzialmente letali per l’umanità.
Alla caduta del muro di Berlino nel 1989 sono seguiti decenni di disattenzione e “amnesia collettiva”. La minaccia nucleare, però, non è mai realmente scomparsa, e con l’invasione russa del’Ucraina è tornata al centro delle preoccupazioni globali.
Il progetto di Reyes si riallaccia, anche iconograficamente, alle immagini e alle simbologie utilizzate nel Novecento dai gruppi di attivisti e organizzazioni impegnati sul tema del disarmo, come appunto il Bulletin e la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN).
Reyes si concentra sullo “Zero” come elemento grafico, visivo e concettuale comune a tutte le lingue, utilizzato come simbolo dell’unità globale per l’unica causa condivisibile a livello universale: evitare la distruzione della vita sulla terra, e si ispira al design dell’iconico Doomsday Clock del Bulletin of the Atomic Scientists, creato nel 1947 dall’artista paesaggista Martyl Langsdorf (1917 – 2013), moglie del fisico e membro fondatore del Bulletin Alexander Langsdorf. L’orologio è diventato un indicatore universalmente riconosciuto della vulnerabilità del mondo alla catastrofe causata dalle armi nucleari, dai cambiamenti climatici e dalle tecnologie dirompenti. In mostra, è visualizzato sotto forma di segno luminoso e impostato a 100 secondi a mezzanotte secondo i calcoli degli scienziati: il punto più vicino all’apocalisse dalla sia creazione alla fine della seconda guerra mondiale.
Lo slogan “Zero Nuclear Weapons”, tradotto in una miriade di lingue, viene presentato in cartelli di protesta dipinti a mano, confondendo il confine tra arte e attivismo. Il riferimento è alla protesta globale contro la corsa agli armamenti iniziata nel 1958, che durante trent’anni di resistenza di massa, dagli anni Sessanta agli Ottanta, ha spinto i governi a ridurre drasticamente gli arsenali nucleari.
La mostra comprende degli indumenti di protesta prodotti dalla designer messicana Carla Fernández, già usati in una performance dalla compagnia di danza Nohboards, un elemento che ribadisce lo sforzo collaborativo per il disarmo globale.
Il movimento popolare è ricordato anche attraverso un murale fotografico realizzato in collaborazione con la Campagna per il Disarmo Nucleare (CND) utilizzando immagini d’archivio relative a quella mobilitazione globale.
Ricorrente nei cartelli è il simbolo della pace, oggi usato in ogni contesto pacifista, ma originariamente concepito come simbolo di opposizione alle armi nucleari. Fu infatti creato dal designer e attivista Gerald Holtom nel 1958, rielaborando il linguaggio semaforico per indicare le lettere D e N: disarmo nucleare.
Il simbolo appare anche su Stockpile, una scultura composta da palloncini a forma di missile, firmati e numerati, che fanno riferimento alle 12.705 testate nucleari esistenti al mondo. Un certo numero di palloncini in edizione limitata sarà regalato al pubblico in cambio di un post sui social media, per invitare il pubblico a smantellare simbolicamente le scorte nucleari globali, alimentando al contempo l’attenzione sulle minacce nucleari.

Reyes si ispira anche al simbolo della colomba, di origine biblica (la colomba che torna all’arca di Noè, dopo il Diluvio, portando un ramo di ulivo, segno della presenza della terra ferma e della rinnovata pace fra Dio e gli Uomini) ma diventato nei secoli un emblema laico e universale.
In particolare, Reyes si riallaccia alla scultura di Costantino Nivola Uomo di Pace (Hombre de Paz), realizzata dall’artista sardo nel 1968 per la Ruta de l’Amistad, complesso monumentale comprendente 19 sculture di artisti internazionali chiamati a collaborare in occasione delle Olimpiadi di Città del Messico. Collocata a poca distanza dalla Torres de los Vientos di Gonzalo Fonseca, costruita nella stessa occasione e trasformata da Reyes in spazio artistico indipendente dal 1996 al 2002, la scultura di Nivola è stata negli anni una presenza importante sia dal punto di vista concettuale che stilistico. Lo spirito dell’Uomo di Pace, con il suo braccio alzato «in atto di protesta e di avvertimento contro la scelleratezza dei governi bellicosi», come scrisse Nivola, rivive in una grande scultura lignea dalle forme androgine che leva al cielo una mano-colomba realizzata da Reyes, omaggio a Nivola così come a quegli artisti, da Picasso a Le Corbusier a Niemeyer, che si sono misurati con questo simbolo tanto semplice quanto potente.

Nell’antico lavatoio di Orani, oggi sede delle mostre temporanee del Museo Nivola, il fungo atomico e la mano-colomba si contrappongono come simboli delle paure e delle speranze dell’umanità.

Completa il progetto una serie di manifesti di Artists Against the Bomb, una campagna globale per il promossa da Reyes e tutt’ora in corsa. All’interno del museo e per le strade di Orani sarà possibile vedere le stampe di Harrell Fletcher, Tsubasa Kato, Santiago Sierra, Mónica de la Torre e Monica Bonvicini, lavori che riflettono sulla nostra rinnovata paura collettiva e documentano il contributo della comunità creativa per il disarmo nucleare.

Pedro Reyes

Pedro Reyes by Iris Humm

Pedro Reyes (Città del Messico, 1972) vive e lavora a Città del Messico. Si è affermato a livello internazionale con i suoi progetti su larga scala che affrontano questioni sociali e politiche attraverso media differenti come scultura, performance, video e attivismo. Reyes esplora, spesso in collaborazione con associazioni e istituzioni, i modi in cui il cambiamento può essere incoraggiato attraverso la comunicazione, la creatività, la felicità e l’umorismo. Negli ultimi anni Reyes si è dedicato alla scultura, con opere in pietra vulcanica, marmo, bronzo e acciaio che guardano al modernismo e alle antiche culture sud americane in una varietà che va dall’intimo al monumentale, dall’antico al moderno, dal sacro al funzionale. Ha avuto mostre personali a MARTa Herford, Herford, Germany (2022); Museum of Contemporary Art of Monterrey, Monterrey, Mexico (2022); Museum Tinguely, Basel, Switzerland (2020); SCAD, Georgia, USA (2019); Creative Time, New York, USA (2016); Dallas Contemporary, TX, USA (2016); La Tallera, Cuernavaca, Mexico (2016); Hammer Museum, Los Angeles, CA, USA (2015); ICA, Miami, FL, USA (2014); The Power Plant, Toronto, Canada (2014); Walker Art Center, Minneapolis, MN, USA (2011); Guggenheim Museum, New York, NY, USA (2011); CCA Kitakyushu, Japan (2009); Bass Museum, Miami, FL, USA (2008;) and San Francisco Art Institute, CA, USA (2008). Ha preso inoltre parte a numerose mostre collettive tra cui Beijing Biennale, China (2014); dOCUMENTA (13), Kassel, Germany (2012); Liverpool Biennial, UK (2012); Gwangju Biennial, South Korea (2012); Lyon Biennale, France (2009); and la 50° Biennale di Venezia (2003). Nel 2016 è stato il primo Dasha Zhukova Distinguished Visiting Artist al Center for Art, Science & Technology (CAST) del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, Massachusetts.

Museo Nivola

Il Museo Nivola di Orani è gestito dalla Fondazione Costantino Nivola, istituzione culturale non profit dedicata alla promozione dell’eredità artistica e umana di Costantino Nivola, al supporto dell’arte contemporanea in tutte le sue forme, e allo sviluppo culturale e sociale del centro della Sardegna.
Il museo, un complesso di padiglioni immersi nel verde di un parco urbano, possiede la più importante collezione europea di opere di Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988), grafico, art director e scultore attivo nel campo dell’integrazione tra arti visive e architettura, e personaggio cruciale nel quadro degli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti del secondo Novecento.
Il museo organizza mostre dedicate all’arte contemporanea, con una attenzione particolare per il design, la scultura, la relazione tra le arti e il rapporto fra esseri umani e ambiente. Porta inoltre avanti un programma di eventi pubblici, attività educative e ricerca, agendo come forza culturale orientata all’innovazione e alla promozione sociale al centro del Mediterraneo.


INFO

Pedro Reyes. Zero Armi Nucleari
A cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri
Museo Nivola, Orani, 24 settembre 2022 – 22 febbraio 2023
Sponsor istituzionali: Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Orani
Main sponsor: Fondazione di Sardegna

Con il supporto di: Provincia di Nuoro, Cultura al Centro. Rete degli operatori culturali della Barbagia

Progettazione allestimento: Alessandro Floris
Realizzazione allestimento: Artigianato e Design di Pietro Fois, Art Handling Services di Luca Pinna
Si ringraziano: Joanna Thornberry, Lisson Gallery

Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel 049.663499
rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net 

Padova, Palazzo del Monte di Pietà: L’OCCHIO IN GIOCO. Percezione, impressioni e illusioni nell’arte

Moses Harris Natural Systems of Colours Printed at Laidler’s Office, Princes-street, Licester-Fields., [between 1769 and 1776?] Londra, Royal Academy of Arts – RA Book Collection

24 Settembre 2022 – 26 Febbraio 2023

Padova, Palazzo del Monte di Pietà

L’OCCHIO IN GIOCO Percezione, impressioni e illusioni nell’arte

“L’occhio in gioco” è una di quelle mostre che si presume di poter ammirare in una delle grandi sedi espositive di New York o Londra. Laddove ci si attende qualcosa che vada molto oltre il consueto, il già visto.

L’occhio guarda, cattura, legge, ordina, compone. Ma può essere ingannato, raggirato, imbrogliato. E questa mostra, camminando sul confine tra arte e scienza, tra colore e movimento, racconta nei secoli la sottile differenza tra ciò che è vero e ciò che potrebbe esserlo ma non lo è.

Originale nel taglio curatoriale, affidato a Luca Massimo Barbero per la parte storica e a Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi dell’Università di Padova per la parte dedicata al Gruppo N e alla psicologia della percezione, questa ricchissima esposizione vivrà a Padova, in Palazzo del Monte di Pietà, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha voluto proporla – in collaborazione con l’Ateneo Patavino – nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni di storia ed attività di una delle Università più antiche al mondo, nel solco dell’indagine del rapporto tra arte e scienza già inaugurato nel 2017 con la mostra “Rivoluzione Galileo, l’arte incontra la scienza”.

Nel percorso di “L’occhio in gioco” si è condotti a misurarsi con arte, fotografia, miniatura, scultura, scienza e tecnica. Assistendo all’inganno del movimento e dello stesso colore, con occhio e mente condotti a percepire come un unicum ciò che nella realtà fattuale è composito.
Fenomeni che erano già ben noti ad artisti, alchimisti e filosofi dei tempi lontani, come testimoniano le antiche miniature e le mappe celesti presenti in mostra, esempi primigeni della necessità e abilità dell’uomo di accostare colori dando vita a una sorta di caleidoscopio magico.
Immagini del mondo e antiche sfere armillari sono accostate a costruzioni Bauhaus e contemporanee, a rivelare una continuità inaspettata.

Arte e scienza, nelle sue svariate accezioni dagli studi sull’ottica alla teoria del colore, insieme per dar vita ad un confronto affascinante di concetti, movimenti, miraggi. Gli studi di Goethe, Runge e Henry saranno accostati in mostra con le opere dei grandi maestri che hanno affrontato, ciascuno a proprio modo, il tema della percezione visiva: da Seurat a Kandinsky, da Klee a Boccioni.

Dal movimento rappresentato agli oggetti in movimento, un vorticoso alternarsi di strumenti scientifico-tecnologici e oggetti artistici porteranno il visitatore a scoprire gli albori del cinema (dai fratelli Lumière a Man Ray) e della fotografia sperimentale (da Bragaglia a Muybridge).

In un percorso che alterna i grandi protagonisti del secolo breve, da Calder a Munari, da Duchamp a Vasarely, si scoprirà che anche senza l’uso del colore l’occhio umano può essere ingannato, che il ritmo e la geometria, concetti così apparentemente immutabili, possono distorcere e ridisegnare la realtà.

Non mancheranno, infine, le incursioni dell’optical nel mondo del costume, della moda e del design.
Una mostra che richiederà di essere guardata da vicino, incrociando le date e gli avvenimenti, in un percorso nel quale ad opere emblematiche come “Bambina che corre sul balcone” di Giacomo Balla o “Grey Scramble” di Frank Stella, si accosteranno curiosi strumenti destinati a creare immagini fugaci e sorprendenti.

Nella città di Galileo, non poteva non trovare spazio la tradizione di studi e sperimentazioni condotte, fin dal 1919, dalla scuola della psicologia della percezione dell’Università degli Studi di Padova.
Ricerche nel campo della visione che hanno avuto uno straordinario impatto innovativo e che, travalicando l’ambito accademico e disciplinare, hanno contribuito a stimolare, a partire dagli anni Sessanta, un ambiente artistico-culturale d’avanguardia proiettando la città di Padova e i suoi artisti sulla scena internazionale.
Questa seconda parte dell’esposizione, sempre allestita a Palazzo del Monte, mette a confronto un’accurata selezione di documenti e studi accademici con le opere del Gruppo N, costituito proprio a Padova da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, e di Marina Apollonio: tutti protagonisti indiscussi della “nuova tendenza” ottico-cinetica. La mostra troverà così completezza in un ampio approfondimento monografico che riproporrà le opere, gli ambienti e gli allestimenti degli anni Sessanta. Grande rilievo verrà dato anche alla scuola di psicologia della percezione sviluppata all’interno dell’Università di Padova. Nello specifico, saranno approfondite le figure di Cesare Musatti, Fabio Metelli e Gaetano Kanizsa. In particolare, saranno esaminati i loro principali temi di studio e i rapporti fra la loro ricerca scientifica e quella artistica delle avanguardie ottico-cinetiche.

La mostra invade la città

La mostra non si conclude all’interno di Palazzo del Monte di Pietà ma invade la città con cinque installazioni: una grande spirale di 5 metri di Marina Apollonio troverà collocazione nel cortile antico del Bo; la configurazione circolare, affidata al contrasto di bianco e nero, induce a percepire uno spazio che simultaneamente si espande e contrae, suscitando nel pubblico un lieve senso di vertigine. All’interno del Museo di Storia della Medicina di Padova (MUSME), sarà invece allestita un’opera di Alberto Biasi dal titolo Tu sei, grazie alla quale lo spettatore si troverà al cospetto della moltiplicazione variopinta della propria ombra, divenendo lui stesso protagonista dell’opera. Infine, nella scenografica cornice dell’Orto Botanico di Padova saranno protagoniste le illusioni ottiche create da Edoardo Landi attraverso tre opere: Quadrato Cinevisuale e due Ipercubi virtuali.

Con il biglietto della mostra sarà possibile accedere al MUSME e all’Orto Botanico con tariffa ridotta e viceversa i biglietti di ingresso alle suddette sedi consentiranno l’ingresso in mostra con biglietto ridotto; l’accesso al cortile antico del Bo è invece gratuito.

Lo spettacolo notturno

Durante la prima settimana di apertura, fino a sabato 1° ottobre, l’orario della mostra sarà eccezionalmente prolungato fino a mezzanotte; in concomitanza di tale apertura ogni sera a partire dall’inaugurazione saranno proiettate sulla facciata di Palazzo del Monte di Pietà, dalle 21 circa fino alle 24, quattro opere del Gruppo N:
Marina Apollonio, Dinamica Circolare 6B, 1966
Marina Apollonio, Dinamica Circolare ESADECAGONO, 1970
Ennio Chiggio, Luce struttura – Interferenza 66 , 1966
Gruppo N (esecuzione Alberto Biasi), Strutturazione cinetica, 1964


INFO

L’OCCHIO IN GIOCO
Percezione, impressioni e illusioni nell’arte
Padova, Palazzo del Monte di Pietà
24 settembre 2022 – 26 febbraio 2023

sito internet: www.palazzodelmontepadova.com

Catalogo Silvana Editoriale

orari:
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00
Sabato, domenica e festivi dalle 9.00 alle 20.00
La prima settimana di mostra (dal 24/09 al 01/10) sarà aperta dalle 9.00 alle 24.00
Dalle ore 20 alle 24.00 verrà applicata la tariffa ridotta del biglietto per tutti.

prezzi:
Intero: 12 euro
Ridotto: 9 euro
Biglietto cumulativo intero per mostre “Robert Capa” a Roverella + “L’Occhio in Gioco” a Palazzo Monte di Pietà Padova: 15 euro
Biglietto cumulativo ridotto per mostre “Robert Capa” a Roverella + “L’Occhio in Gioco” a Palazzo del Monte di Pietà Padova: 11 euro

Uffici stampa

Ufficio Stampa della Mostra:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Rif. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net
Foto della mostra disponibili su: www.studioesseci.net

Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Media Relation
Alessandra Veronese
Comunicazione
Roberto Fioretto – Responsabile Ufficio Comunicazione
comunicazione@fondazionecariparo.it

Università di Padova
Carla Menaldo
Responsabile Ufficio Stampa

Al via la tredicesima edizione della rassegna fotografica di Lodi – Ecco il programma del primo weekend

© Long Xiangyu

FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA DI LODI 2022

XIII EDIZIONE

Lodi, sedi varie

24 settembre – 23 ottobre 2022

Ci siamo. Inizia la tredicesima edizione del Festival della Fotografia Etica di Lodi, in programma dal 24 settembre al 23 ottobre.

Saranno cinque weekend ricchi di incontri, presentazioni ed inaugurazioni. 20 le mostre che comporranno il festival per 80 fotografi coinvolti.

Come ogni anno, le tematiche che verranno affrontate e proposte allo sguardo e alla riflessione dei visitatori saranno davvero molte. Dalla realtà sudamericana a quella asiatica, attraversando la penisola araba e il Mediterraneo fino a risalire al cuore dell’Europa dell’est.

Otto le sezioni che compongono la kermesse: quella dedicata al World Report Award 2022, Uno sguardo sul mondoVite degli Altri, lo spazio Almost EuropeVital Impact, lo spazio World Press Photo, Frammenti di Storia e lo spazio No Profit.

Un insieme assolutamente composito ed eterogeneo di proposte per andare a posare i nostri occhi su quel caleidoscopio complesso e vasto che è il mondo, e la vita che lo attraversa.

Il primo weekend prenderà avvio ufficialmente sabato 24 alle ore 11.00,  con la visita guidata alla mostra Almost Europe di Luca Nizzoli Toetti, nella sede della Banca Centropadana in Corso Roma 102.

Alle ore 12.00, sarà il turno della mostra Amina – La donna che insegna a volare a cura di Gianluca Colonnese e Amina Al Zeer presso la sede del Museo Paolo Gorini, in Via Agostino Bassi 3.

Alle 15.00 sarà il turno della mostra fotografica Artemis, a cura di Erika Pezzoli a Palazzo Modignani in Via XX Settembre 29.

Alle 16.30, torna Amina – La donna che insegna a volare a cura di Gianluca Colonnese e Amina Al Zeer.

Alle 17.30, Luca Nizzoli Toetti guida nuovamente il pubblico alla scoperta della sua Almost Europe.

A chiudere la giornata, alle  18.30, la visita alla mostra fotografica Artemis a cura di Erika Pezzoli a Palazzo Modignani.

Domenica 25 settembre sarà invece scandita secondo il seguente programma.

Alle 11.00, a Palazzo Modignani, sarà il turno della mostra fotografica Artemis, a cura di Erika Pezzoli.

Alle ore 12.00, sarà il turno della mostra Amina – La donna che insegna a volare a cura di Gianluca Colonnese e Amina Al Zeer presso la sede del Museo Paolo Gorini.

Alle 15.00, sarà il turno della visita guidata alla mostra del World Press Photo 2022 a cura dei coordinatori e della curatrice del Festival, presso Bipielle Arte in Via Polenghi Lombardo.

Alle ore 16.00, a Palazzo Barni si terrà l’incontro con la casa editrice SelfSelf.

Alle  16.30, sarà il turno della mostra Amina – La donna che insegna a volare a cura di Gianluca Colonnese e Amina Al Zeer.

Alle 17.30, Luca Nizzoli Toetti guida nuovamente il pubblico alla scoperta della sua Almost Europe.

A chiudere la giornata, alle  18.30, la visita alla mostra fotografica Artemis a cura di Erika Pezzoli a Palazzo Modignani.


INFO

Info: www.festivaldellafotografiaetica.it

Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel 049.663499
rif. Simone Raddi  simone@studioesseci.net

Bologna, Museo Civico Archeologico: Apre oggi la grande mostra “I pittori di Pompei”

Si apre il 23 settembre 2022 al Museo Civico Archeologico di Bologna I pittori di Pompei, una delle mostre più attese della stagione espositiva autunnale in Italia che resterà visibile fino al 19 marzo 2023.

Bologna
Museo Civico Archeologico 23.09.2022 – 19.03.2023

Mostra a cura di Mario Grimaldi
Promossa da Comune di Bologna con Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Prodotta da MondoMostre

Filosofo con Macedonia e Persia
Boscoreale, Villa di Fannio Sinistore, oecus (H), parete ovest
affresco, cm 240 x 345
MANN, Inv. s.n. inv. 906
1 secolo a.C. – II stile

Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, l’esposizione è resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo.

Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di PompeiErcolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato – splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni – restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe.

Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie alle numerose testimonianze pittoriche conservate dopo l’eruzione avvenuta nel 79 d.C. e portate alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, le cittadine vesuviane costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche.

A Bologna, per la prima volta, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali  spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori – solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano.

Il visitatore può ammirare un’ampia selezione degli schemi compositivi più in voga nei diversi periodi dell’arte romana, osservando come alcuni artisti sapessero conferire una visione originale di modelli decorativi continuamente variati e aggiornati sulla base di mode e stili locali. Rivivere scene di accoglienza dell’ospite, raffinate immagini di paesaggi e giardini, architetture, ma anche ammirare gli strumenti tecnici di progettazione ed esecuzione del lavoro: colori, squadre, compassi, fili a piombo, disegni preparatori, reperti originali ritrovati nel corso degli scavi pompeiani, comprese coppe ancora ripiene di colori risalenti a duemila anni fa. E, ancora, triclinilucernebrocchevasi, riaffiorati negli scavi e raffigurati proprio negli affreschi in mostra, con i quali dialogavano nello spazio.

La mostra propone infine la ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte e di messaggi da trasmettere, tra i pictores e i loro committenti.

Se nel mondo della Grecia classica i pittori erano considerati “proprietà dell’universo” – come ricorda Plinio il Vecchio a sottolinearne l’importanza ed il ruolo – al tempo dei romani, i pictores erano visti come abili artigiani, e solo alcuni di loro conquistarono, per la qualità e la raffinatezza delle loro creazioni, il ruolo di artisti.
E la loro arte, da mestiere riservato alle classi sociali marginali – schiavi, liberti – diventa arte che qualifica chi la pratica.

Grazie alla collaborazione tra il Servizio Educativo del Museo Civico Archeologico di Bologna e ASTER srl Archeologia Storia e Territorio è disponibile una ricca offerta di attività didattico-educative per le scuole di ogni ordine e grado e per il pubblico adulto.
Entro il 31 ottobre 2022 le scuole del Comune di Bologna e dell’Area metropolitana possono richiedere la gratuità delle attività didattiche previste in occasione della mostra presentando un progetto legato alla valorizzazione dei beni culturali e che utilizzi il patrimonio come mezzo di integrazione e inclusione sociale e di supporto alle fragilità educative. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.ipittoridipompei.it.
In occasione della mostra sono stati predisposti strumenti per l’accessibilità. Oltre all’audioguida, i cui testi sono fruibili anche in lettura, è possibile richiedere gratuitamente a Museo archeologico – didattica   la visita guidata alla mostra in LIS.

Accompagna la mostra il catalogo pubblicato da MondoMostre contenente saggi tematici di Maria Lucia Giacco; Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi; Mario Grimaldi; Hilary Becker; Giuseppe Sassatelli; Hariclia Brecoulaki; John R. Clarke; Irene Bragantini; Erc M. Moormann; Agnes Allroggen-Bedel; Umberto Pappalardo; Rosaria Ciardiello; Paola D’Alconzo.


SCHEDA TECNICA

Titolo:
I pittori di Pompei

Sede:
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2, 40124 Bologna

Periodo di apertura:
23 settembre 2022 | 19 marzo 2023

A cura di:
Mario Grimaldi

Promossa da:
Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico
Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Prodotta da:
MondoMostre

Partner:
Trenitalia Tper
FiCO
Vivaticket S.p.a.

Media Partner:
Quotidiano Nazionale
Il Giorno
Il Resto del Carlino
La Nazione

Progetto allestimento:
PANSTUDIO architetti associati, Bologna (Paolo Capponcelli, Mauro Dalloca, Cesare Mari con Carlotta Mari e Federico Maria Giorgi)

Lighting design:
Light Studio, Milano (Iskra e Giuseppe Mestrangelo)

Orario di apertura:
Tutti i giorni esclusi i martedì non festivi
lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì 10-19
sabato, domenica, festivi infrasettimanali 10-20
ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Aperture straordinarie
24 dicembre 2022 10-14
26 dicembre 2022 10-20
31 dicembre 2022 10-14
1 gennaio 2023 12-20
6 gennaio 2023 10-20

Biglietti:
Intero open € 16
Intero € 14
Ridotto € 12
visitatori dai 18 ai 25 anni; famiglie composte da 1 o 2 adulti + bambini dai 6 ai 17 anni (utilizzabile insieme a Ridotto Giovani); portatori di handicap; docenti e gruppi di adulti di minimo 15 persone e fino ad un massimo di 25 persone (tolleranza fino a 29)
Ridotto speciale € 10
visitatori con convenzioni speciali e possessori biglietto Museo Civico Archeologico
Ridotto € 5
scuole; giovani dai 6 fino ai 17 anni; studenti universitari ogni mercoledì dalle 14.30 fino a chiusura mostra previa esibizione del tesserino universitario (N.B. non viene applicato costo di prevendita su questi biglietti)
Gratuito
persone con disabilità e loro accompagnatore; alunni con disabilità in gruppo scolastico; giornalisti accreditati; bambini da 0 a 5 anni; guide turistiche; soci ICOM

Infoline e prevendite:
Tel. +39 02 91446110
mondomostre.vivaticket.it

Siti web:
ipittoridipompei.it
museibologna.it/archeologico

Catalogo:
MondoMostre

Ufficio stampa:
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Referente Simone Raddi
simone@studioesseci.net

Settore Musei Civici Bologna
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it

Sarà Piero Chiambretti l’ospite d’onore all’apertura della 32ma edizione della BIAF Biennale Internazionale dell’Antiquariato

Palazzo Corsini

24 Settembre 2022 – 02 Ottobre 2022

Firenze, Palazzo Corsini

BIAF – BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’ANTIQUARIATO DI FIRENZE 2022

La 32a BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze torna in presenza dopo tre anni a Palazzo Corsini, splendida residenza seicentesca affacciata sul fiume Arno.

Quest’anno basta politici… quest’ anno arriva Piero Chiambretti!

Si torna alla tradizione del passato della Biennale dove a essere madrine della Mostra furono Gina Lollobrigida, Sofia Loren, le star del mondo allora magico del cinema. Erano presenze che bloccavano l’intera città. Questo anno la decisione coraggiosa del Segretario Generale e del comitato è stata la figura di Piero Chiambretti, il più geniale showman della televisione italiana, colto e irriverente allo stesso momento: una vera è propria star.

Chiambretti, che ha condotto alcuni dei programmi più importanti e sofisticati della televisione italiana è anche un appassionato d’arte. “Ci è parso – afferma Fabrizio Moretti – il testimonial perfetto per questa edizione, che, arrivando dopo la pandemia, aveva bisogno di una scossa e quella scossa sarà Chiambretti. Siamo molto onorati che Piero abbia accettato il nostro invito”. BIAF, che è la più autorevole tra le mostre mercato nel mondo, apre così superati recinti e fa circolare aria nuova”.

Il messaggio è chiaro: il mondo dell’antiquariato non è di interesse solo per istituzioni, collezionisti e addetti ai lavori, che certo saranno all’appuntamento e che   continuano ad avere un ruolo fondamentale. Ma una manifestazione del rilievo nazionale e internazionale come BIAF punta – come del resto tutto il settore dell’antiquariato di qualità in Italia e all’estero – ad avvicinare nuovi pubblici e a farlo coniugando sapere con simpatia, presentando opere di altissima qualità – e a Palazzo Corsini i capolavori non mancano di certo – con competenza ma anche con un sorriso. Del resto va in questo senso anche la proiezione in anteprima di “Eternal Memories”, il primo docu-game al mondo che intende raccontare alle giovani generazioni l’arte antica attraverso un momento ludico per avvicinarli a questo universo. Il gioco è prodotto per BIAF da Golem Multimedia, con la collaborazione di TuoMuseo e il sostegno di Consultinvest.

La cerimonia di inaugurazione inizierà alle ore 10.30 a Palazzo Vecchio alla presenza del Sindaco di Firenze e Presidente della BIAF Dario Nardella e delle maggiori autorità cittadine, seguirà il classico taglio del nastro a Palazzo Corsini.

ESPOSITORI BIAF 2022

800/900 ARTSTUDIO – Livorno e Lucca
AL FINE ART ANTONACCI LAPICCIRELLA – Roma
ALTOMANI & SONS – Milano e Pesaro
ANTICHITA’ GIGLIO – Milano
PAOLO ANTONACCI – Roma
GIOVANNI ASIOLI MARTINI ANTIQUARIO – Imola (Bologna)
BACARELLI ANTICHITÀ – Firenze
GIORGIO BARATTI ANTIQUARIO – Milano
GUIDO BARTOLOZZI ANTICHITA’ Firenze
JEAN-LUC BARONI – Londra
BOTTEGANTICA – Milano e Bologna
BOTTICELLI ANTICHITÀ – Firenze
MAURIZIO BRANDI ANTIQUARIO – Napoli
BRUN FINE ART – Londra e Milano
BUTTERFLY – Lugano
CALLISTO FINE ARTS – Londra
ROBERTO CAMPOBASSO – Napoli
CANTORE GALLERIA ANTIQUARIA – Modena
CARETTO & OCCHINEGRO – Torino
MIRCO CATTAI FINE ART & ANTIQUE RUGS – Milano
ATTILIO CECCHETTO ANTIQUARIATO – San Vito di Altivole (Treviso)
ALESSANDRO CESATI – Milano
COPETTI ANTIQUARI – Premiaracco (Udine)
NICOLAS CORTES GALLERY – Madrid
CORTONA FINE ART – Milano
DE JONCKHEERE – Ginevra
ALBERTO DI CASTRO – Roma
ALESSANDRA DI CASTRO – Roma
MIRIAM DI PENTA FINE ARTS – Roma
ENRICO GALLERIE D’ARTE – Milano e Genova
FONDANTICO di Tiziana Sassoli – Bologna
ENRICO FRASCIONE – Firenze
FRASCIONE ARTE – Firenze
GALERIE CANESSO – Parigi, Lugano, Milano
GALLERIA BERARDI – Roma
GALLERIA CONTINUA – San Gimignano, Pechino e
Habana
GALLERIA D’ARTE FREDIANO FARSETTI – Milano
GALLERIA GOMIERO – Montegrotto Terme (Padova)
GALLERIA MARLETTA – Firenze
GALLERIA POGGIALI – Firenze, Milano e Pietrasanta (Lucca)
GALLERIA RUSSO – Roma
GALLERIA CARLO VIRGILIO & C. – Roma e Londra
GALLO FINE ART – Milano e Solesino (Padova)
MICHELE GARGIULO “ANTIQUARIO” – Napoli
DARIO GHIO – Monte Carlo
GIACOMETTI OLD MASTER PAINTINGS – Napoli
IOTTI ANTICHITÀ -Reggio Emilia
MATTEO LAMPERTICO Arte Antica e Moderna – Milano
CESARE LAMPRONTI OLD MASTERS PAINTINGS – Londra e Roma
LAOCOON GALLERY – Londra e Roma
LEONE – Napoli
LONGARI ARTE MILANO – Milano
SANDRO MORELLI – Firenze
MORETTI – Londra, Monte Carlo e Firenze
MAURIZIO NOBILE – Bologna, Parigi e Milano
CARLO ORSI – Milano
ORSINI arte e libri – Milano
WALTER PADOVANI – Milano
A. PALLESI ART GALLERY – Monte Carlo
PARRONCHI DIPINTI ‘800-‘900 S.r.l. – Firenze
PIVA & C. – Milano
PORCINI – Napoli
REVE ART – Bologna
ROBERTAEBASTA – Milano e Londra
ROBILANT+VOENA – Londra, Milano e St. Moritz
ROMANO FINE ART – Firenze
ROMIGIOLI ANTICHITÀ – Legnano (Milano)
SALAMON & C. – Milano
SANTA TECLA – Padova
GIOVANNI SARTI – Parigi
SCULTURA ITALIANA di Dario Mottola – Milano
SECOL-ART ANTICHITA’ di Masoero Davide & C. – Torino
SOCIETÀ DI BELLE ARTI – Viareggio (Lucca) e Milano
SPERONE WESTWATER – New York
TETTAMANTI ANTICHITÀ – Firenze
TORNABUONI ARTE – Firenze, Milano e Forte dei Marmi (Lucca)


INFORMAZIONI UTILI

ORARIO
Apertura al pubblico con orario continuato 10,30 – 20,00.
Dal 24 settembre al 2 ottobre 2022.
SITO: www.biaf.it

UFFICI STAMPA
Italia:
Studio ESSECI | Sergio Campagnolo. Tel. 0493499;
Rif. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net
www.studioesseci.net

Toscana:
Ester di Leo | Ester Di Leo

Estero
Matthew Brown | matthew@sam-talbot.com | +44 (0) 7989 446557 

Social Media Manager – Matteo Mizzoni