Pisa, Museo della grafica: Inaugurazione della mostra “Gli anni ’80 in 80 scatti. Una mostra fotografica italo-cinese”

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa)  è lieto di invitarvi all’inaugurazione della mostra

Gli anni ’80 in 80 scatti. Un mostra fotografica italo-cinese

di Andrea Cavazzuti, fotografo e sinologo
Venerdì 23 settembre, ore 11:00

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it.
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Cassero di Porta San Donato, Bologna: Intra-ground – installazione site-specific di Guy Lydster e Andrea Abati a cura di Giuseppe Virelli

Lydster, Full-River-scaled
Andrea Abati, 3_sx1796rid-scaled

Intra-ground

Installazione site-specific dello scultore Guy Lydster e del fotografo Andrea Abati

A cura di Giuseppe Virelli

24 settembre 2022 – 28 marzo 2023

Inaugurazione: 23 settembre ore 17.30

Cassero di Porta San Donato, Bologna

Intra-ground” è il titolo della nuova installazione site-specific dello scultore Guy Lydster e del fotografo Andrea Abati che inaugurerà il 23 settembre 2022 alle ore 17.30 presso il Cassero di Porta San Donato a Bologna e proseguirà fino al 28 marzo 2023. Questo evento di arte pubblica, organizzato dall’Associazione Il Campone e a cura di Giuseppe Virelli, ha l’obiettivo di instaurare un dialogo immersivo fra un luogo storicamente connotato e l’arte contemporanea.

L’installazione, composta da un complesso plastico-scultoreo e da gigantografie posizionate all’interno dell’area del Cassero di Porta San Donato, si basa sul concetto di “flusso energetico“, ossia quella forza rigeneratrice che attraversa le cose e gli esseri viventi. Questo flusso, riconducibile metaforicamente all’acqua, rimanda sia alla circolazione dei vecchi canali che attraversavano la città di Bologna, sia alla “corrente” di uomini, animali e merci che proprio attraverso le porte dell’antica cerchia muraria della Bononia medievale e rinascimentale “alimentavano” lo scambio fra il dentro e il fuori, tra l’urbe e il mondo esterno sino agli inizi del Novecento.

“Intra-ground” è composto da un trittico di sculture di Guy Lydster (Dark Source, Full River, Intra-ground Explorer) e di tre fotografie dal grande formato di Andrea Abati.

Le sculture di Lydster, come afferma il curatore Giuseppe Virelli “paiono modellate non tanto dallo scalpello o da altri strumenti tradizionali, quanto piuttosto da sottili e misteriosi rivoli che, con il loro lento e paziente passaggio, solcano la pietra, la erodono e la modellano in figure fitomorfe, geomorfe e zoomorfe, dal forte impatto visivo e tattile“. A questa forza incarnata fanno eco gli arbusti fissati dall’obiettivo di Andrea Abati: “Anche in questo caso si tratta di un trittico singolare, costituito da rami e foglie appartenenti alla specie Cercis siliquastrum (più comunemente noto come l’albero di Giuda) e a quella del Juglans regia (noce); alberi ‘selvatici’ dal grande volare simbolico che rimandano, ancora una volta, alla nozione di forza e di potenza. […] La presenza di questi organismi vegetali ‘apre’ lo spazio architettonico, lo spalanca, consentendo così al flusso energetico di circolare liberamente e di operare la sua azione di cambiamento e palingenesi.” così dichiara Giuseppe Virelli nel suo testo critico.

Un’installazione nella quale scultura e fotografia dialogano fra loro e con lo spazio urbano circostante: qui le antiche bellezze storico-artistiche si uniscono alle visioni dei due artisti contemporanei.

Intra-ground” è inserita all’interno del programma di IT.A.CÀ 2022, primo e unico festival in Italia sul turismo responsabile che animerà la città di Bologna e l’Appennino dal 16 settembre al 16 ottobre 2022. Al centro del festival sta un turismo capace di creare benessere tra le comunità, in armonia con l’ambiente e nel rispetto degli abitanti e dei viaggiatori. Premiato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo dell’ONU (UNWTO) per l’eccellenza e l’innovazione nel turismo, IT.A.CÀ nella sua tappa centrale quest’anno ha costruito un ricco programma fruibile anche da persone con disabilità, un segnale di grande crescita di un settore che sta studiando e perfezionando sempre nuove forme di accessibilità e fruizione degli eventi per tutti

Main sponsor di “Intra-ground” è Pelliconi, con il patrocinio del Quartiere Santo Stefano-Bologna.

BIOGRAFIA DEGLI ARTISTI

Guy Lydster, scultore neozelandese stabilitosi a Bologna negli anni ’80, noto per le sue “headscape”, termine che deriva dalla fusione di due parole inglesi: head e landscape. La creazione di questo termine riguarda, a scopo espressivo, il rapporto tra testa e terra, tra la mente e il paesaggio che la circonda, indicando un’interpretazione scultorea sia della testa umana che del mondo naturale.

Attualmente due opere di grandi dimensioni dello scultore si trovano esposte in spazi pubblici a Bologna, presso i Giardini Margherita, in via IV Novembre ed in via Filippo Re, presso l’Università di Bologna.

Andrea Abati, fotografo, utilizza la fotografia come strumento di conoscenza e di relazione tra il sé e il mondo, con il fine di innescare pratiche artistiche nella sfera pubblica. Fondatore dello spazio no profit Dryphoto arte contemporanea di Prato. Dagli anni Ottanta partecipa attivamente al dibattito culturale con mostre, seminari ed incontri con importanti fotografi italiani ed europei, con l’obiettivo di far conoscere la fotografia italiana di paesaggio.  Sue opere sono in collezioni private e pubbliche tra cui ricordiamo: MAXXI di Roma, Galleria Civica di Modena, Centro Pecci di Prato, MuFoCo di Milano, Fondazione Sandretto di Torino, Fondazione Modena per la Fotografia.

BIOGRAFIA DEL CURATORE

Giuseppe Virelli si è laureato, specializzato e dottorato presso l’Università di Bologna in discipline dell’arte. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento delle Arti del medesimo ateneo e chercheur accueilli all’Institut national d’histoire de l’art di Parigi. Abilitato all’insegnamento universitario, attualmente è docente a contratto sempre presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

Oltre all’attività accademica, è direttore artistico della Fondazione Palazzo Pretorio di Cittadella (PD) e consigliere della Fondazione Carlo Gajani di Bologna.

Esperto dei movimenti artistici italiani e stranieri tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX, in modo particolare nei campi della pittura, della grafica, delle arti decorative e del design, ha curato varie mostre e pubblicato diversi saggi in riviste, volumi autonomi e cataloghi su temi legati al Simbolismo, al Primitivismo-Espressionismo, al Futurismo e al Ritorno all’ordine.

In ambito contemporaneo, ha collaborato con diverse istituzioni e gallerie (sia pubbliche che privato) in occasione di esposizioni monografiche e collettive incentrate sulle ricerche artistiche dagli anni Sessanta ai nostri giorni.

ASSOCIAZIONE IL CAMPONE

L’associazione Il Campone di Bologna, ha come fondatore Paolo Quartapelle.
Il nome trae la sua ispirazione da un luogo fisico, un’area verde molto estesa all’interno dello spazio urbanizzato bolognese. L’associazione si propone di organizzare eventi d’arte unici in luoghi evocativi e dal forte impatto emotivo.


INFORMAZIONI UTILI

TITOLO: Intra-ground
INSTALLAZIONE DI: Guy Lydster e Andrea Abiati
QUANDO: dal 24 settembre 2022 al 28 marzo 2023
INAUGURAZIONE: Venerdì 23 settembre ore 17.30
DOVE: Cassero di Porta San Donato, Bologna
ORGANIZZATO DA: Associazione Il Campone
A CURA DI: Giuseppe Virelli

CON IL PATROCINIO DI: Quartiere Santo Stefano

CONTATTI
MAIL: info@ilcampone.it
SITO: https://ilcampone.it/
FACEBOOK: https://www.facebook.com/ilcampone/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/ilcampone/

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126             
info@culturaliart.com  | www.culturaliart.com
Facebook: Culturalia | Instagram: Culturalia_comunicare_arte
Linkedin: Culturalia di Norma Waltmann | Youtube: Culturalia

Vicenza: Presentate oggi nella Sala di Minerva a Palazzo Barbaran da Porto le iniziative per il decennale del Palladio Museum

Palladio Museum, sala di Venezia | © Francesco Marcorin, CISA Andrea Palladio.

Sono state presentate oggi, a Vicenza nella Sala di Minerva, a Palazzo Barbaran da Porto le  iniziative per il decennale del Palladio Museum che prenderanno avvio venerdì 30 settembre 2022 con un’importante giornata di studio sul ruolo dei musei di architettura e sull’educazione all’architettura delle nuove generazioni: The Future of Architecture Museums (Il futuro dei musei di architettura). 

Sono intervenuti all’Incontro con la stampa:
Francesco Rucco, Sindaco di Vicenza
Simona Siotto, Assessore alla Cultura del Comune di Vicenza
Howard Burns, Presidente del consiglio scientifico del CISA Andrea Palladio
Guido Beltramini, Direttore del CISA.

“Conoscere il passato. Costruire il futuro” è la missione del Palladio Museum, il museo-laboratorio dove si raccontano le ricerche più aggiornate su Palladio e attraverso di esse si lavora per costruire un’identità condivisa fra i vicentini, vecchi e nuovi, per conoscere, custodire e valorizzare il lascito del più celebre architetto degli ultimi cinque secoli.

Nasceva infatti nell’ottobre 2012, a Vicenza, nella splendida sede di Palazzo Barbaran da Porto, il Palladio Museum, un evento che fu celebrato dal New York Times complimentandosi con la città del Palladio per aver reso omaggio al più celebre dei suoi figli, riconosciuto dal Congresso USA come “padre” dell’architettura americana.

Oggi – alla presenza del Sindaco di Vicenza Francesco Rucco, dell’Assessore alla Cultura Simona Siotto, Soprintendente ABAP (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio) di Verona, Rovigo e Vicenza Vincenzo Tiné e di Howard Burns, Presidente del consiglio scientifico del CISA – Centro Internazionali Studi di Architettura Andrea Palladio – il Palladio Museum celebra l’avvio del nuovo decennio con un programma di mostre ed eventi, e forte di una nuova doppia alleanza. Da un lato con il Ministero della Cultura, grazie ad un Accordo di Valorizzazione firmato nel luglio scorso, che rende il Palladio Museum parte del Sistema Museale Nazionale del Veneto, con l’obiettivo di realizzare iniziative e sviluppare tematiche comuni. Dall’altra con il Comune di Vicenza, che ha deciso di rafforzare la presenza del Palladio Museum nella rete dei Civici Musei Cittadini con un accordo, in fase di attivazione, in base al quale i disegni di architettura di Palladio e della sua scuola, oggi nella sede di palazzo Chiericati, siano valorizzati all’interno del Palladio Museum attraverso una serie di progetti espositivi ad hoc, e di ricerca e formazione, a ribadire la centralità di Vicenza come ‘capitale’ della cultura palladiana.

“È sicuramente un traguardo importante – dichiara il sindaco di Vicenza Francesco Rucco – che pone il Palladio Museum come una realtà culturale di successo e ormai consolidata all’interno della rete dei musei civici cittadini e del sistema museale nazionale del Veneto. Dieci anni di vita del Palladio Museum durante i quali sono state valorizzate e divulgate nel mondo, in maniera altamente qualificata, le opere e la figura del grande architetto Andrea Palladio. Era doveroso celebrare questo traguardo con importanti iniziative come i due convegni internazionali e le due interessantissime mostre che si terranno a novembre e nell’aprile prossimo.

Ma il decennale rappresenta anche l’occasione per rinsaldare il rapporto con il comune attraverso una collaborazione sempre più stretta e proiettata su vari fronti. Stiamo infatti verificando la possibilità di attivare un accordo affinché i disegni di architettura di Palladio, attualmente conservati a palazzo Chiericati, vengano trasferiti temporaneamente al Palladio Museum. Questa opportunità, assieme ai due convegni e alle due mostre, è anche in continuità con il grande progetto di candidatura di Vicenza a capitale italiana della cultura 2024 intitolata “La cultura è una bella invenzione'” e incentrata proprio sulle opere del Palladio”.

“La Soprintendenza di Verona, Vicenza e Rovigo è sempre stata al fianco del Comune di Vicenza e del CISA Andrea Palladio nell’allestimento e nella gestione del Palladio Museum – aggiunge il Soprintendente Vincenzo Tiné – che personalmente ritengo il più bel museo didattico della nostra regione. Palazzo Barbaran da Porto appartiene alla Soprintendenza, che ha qui il proprio ufficio di Vicenza, ma ampi spazi sono destinati all’esposizione e alle attività museali e di ricerca del CISA e del Palladio Museum. Una sinergia fondamentale per la ricerca, la tutela e la promozione dei beni architettonici di eccezionale rilievo del Veneto”.

Il programma del decennale prenderà avvio nei prossimi giorni con due importanti giornate di studio internazionali al Palladio Museum sul ruolo dei musei di architettura e sull’educazione all’architettura delle nuove generazioni. Venerdì 30 settembre The Future of Architecture Museums (Il futuro dei musei di architettura) porterà a Vicenza i direttori dei principali musei di architettura europei (Parigi, Londra, Stoccolma, Copenhagen, Tallin) per discutere su quale debba essere il mandato di queste istituzioni in un momento di profondi cambiamenti sul piano sociale e politico come quello in cui stiamo vivendo; l’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social del Palladio Museum (youtube e facebook). Venerdì 7 ottobre sarà la volta di What adults don’t know about architecture (Quello che i grandi non sanno dell’architettura), un incontro in cui i responsabili di programmi educativi e progetti di ricerca dedicati alle nuove generazioni, provenienti da Italia, Turchia, Regno Unito, Germania e America Latina, confronteranno i modelli didattici, le diverse esperienze e le buone pratiche.

Quando il Palladio Museum aprì al pubblico, nel cortile del palazzo fu piantato un gelso, a ricordare che la Vicenza palladiana fu il frutto di una alleanza fra il genio di un artista e il talento imprenditoriale dei vicentini che nel Cinquecento producevano qui la miglior seta d’Europa. A questa alleanza fra cultura e impresa come motore di crescita reciproca, con la ricerca come terreno comune, è dedicata la grande mostra che si inaugurerà al Palladio Museum sabato 12 novembre e sarà aperta fino al 12 marzo 2023: Acqua, Terra, Fuoco. L’architettura industriale nel Veneto del Rinascimento, curata da Deborah Howard, studiosa di Rinascimento italiano e Professoressa emerita di Storia dell’Architettura all’Università di Cambridge. Attraverso dipinti, mappe, disegni, oggetti d’arte e d’uso, la mostra racconterà il boom industriale del Veneto del Rinascimento, con le fabbriche del Nord-Est di cinque secoli fa. Frutto di una ricerca di tre anni nei musei, negli archivi e “sul campo” ha portato alla luce l’impatto che l’innovazione tecnologica promossa dalla Repubblica di Venezia ebbe sulla costruzione, e in alcuni casi l’urbanizzazione, dei centri produttivi: le infrastrutture proto-industriali suscitavano tanta meraviglia quanto l’architettura “alta”, e spesso erano localizzate nei cortili delle stesse ville palladiane, ad esempio in villa Barbaro a Maser, in villa Emo a Fanzolo o in villa Pisani a Bagnolo.

Ma il decennale del Palladio Museum non sarà celebrato solo con approfondimenti scientifici o dedicati alla storia dell’architettura: un programma di eventi musicalivisite speciali al museoprogrammi per le famiglie e le scuole, incontri e storytelling sarà realizzato nei prossimi mesi. Primo appuntamento domenica 9 ottobre con l’adesione a F@Mu (famiglie al museo), un’iniziativa dedicata ai più piccoli che vedrà coinvolti tutti i musei del circuito cittadino. Il tema di quest’anno, “Diversi ma Uguali”, si focalizza sulla valorizzazione della diversità e sull’inclusione sociale. Al Palladio Museum il valore della diversità sarà declinato con una metafora architettonica: a Palazzo Barbaran da Porto, sede del museo, Palladio impiega tre volte l’ordine ionico, ma con capitelli diversi tra facciata, atrio e cortile. Grazie a schede-gioco elaborate per l’occasione, pensate per i bambini ma apprezzabili anche dai grandi, tutti i partecipanti si divertiranno a scoprire come ogni capitello – diverso ma uguale – risolva un problema compositivo specifico.

Il calendario del decennale metterà poi in campo una serie di appuntamenti inconsueti per far conoscere meglio ai vicentini, e non solo, la bellezza di Palazzo Barbaran da Porto, le attualissime attività di studio su Palladio e il suo tempo, e il ruolo di museo-laboratorio dell’istituzione cittadina. Un’occasione in più per conoscere Vicenza, Città bellissima.

È online il nuovo sito www.palladiomuseum.org


Ufficio Stampa:
Studio ESSECI – Sergio  Campagnolo
tel +39 049.663499

Milano, Palazzo Reale: RICHARD AVEDON. Relationships – Centosei immagini raccontano oltre sessant’anni di carriera

Richard Avedon, Dovima with elephants, evening dress by Dior, Cirque d’Hiver, Paris, August 1955 © The Richard Avedon Foundation

MILANO | PALAZZO REALE
DAL 22 SETTEMBRE 2022 AL 29 GENNAIO 2023

RICHARD AVEDON
RELATIONSHIPS

Centosei immagini, che raccontano oltre sessant’anni di carriera di uno dei maestri della fotografia del Novecento.

Dal 22 settembre 2022 al 29 gennaio 2023, Palazzo Reale di Milano celebra Richard Avedon (1923-2004), uno dei maestri della fotografia del Novecento, con la mostra dal titolo Richard Avedon: Relationships che ne ripercorre gli oltre sessant’anni di carriera attraverso 106 immagini provenienti dalla collezione del Center for Creative Photography (CCP) di Tucson (USA) e dalla Richard Avedon Foundation (USA).

La mostra promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira Editore in collaborazione con il Center for Creative Photography e la Richard Avedon Foundation è curata da Rebecca Senf, responsabile della collezione del Center for Creative Photography e vede come main partner Versace e media partner Vogue Italia.

Il catalogo è pubblicato da SKIRA editore.

La rassegna consentirà di approfondire le caratteristiche innovative dell’arte di Avedon che ne hanno fatto uno degli autori più influenti del XX secolo; se da un lato, ha rivoluzionato il modo di fotografare le modelle, trasformandole da soggetti statici ad attrici protagoniste del set, mostrando anche il loro lato umano, dall’altro, i suoi sorprendenti ritratti di celebrità, in bianco e nero e spesso di grande formato, sono capaci di rivelare il lato psicologico più interiore della persona ritratta.

Una sezione è dedicata alla collaborazione tra Richard Avedon e Gianni Versace, iniziata con la campagna per la collezione primavera/estate 1980, che decretava l’esordio dello stilista, fino a quella della collezione primavera/estate 1998, la prima firmata da Donatella Versace.

Il lavoro di Avedon per Versace è la raffigurazione di come quel rapporto unico che a volte si crea tra designer e fotografo possa produrre immagini destinate a una zona fuori dal tempo, definitivamente al di là del racconto circoscritto cui erano in origine destinate, legato alla stagionalità della moda, per rivoluzionarne invece la narrazione globale.

Grazie al suo sguardo, Avedon è stato uno dei pochi fotografi a interpretare l’avanguardia di Gianni Versace, illustrando lo stile e l’eleganza dello stilista italiano, nonché la radicalità della sua moda.

Il linguaggio astratto di Avedon agisce in uno spazio compresso che esalta le figure rendendole assolute e facendo esplodere le coreografie dei corpi di alcune delle top model più celebrate dell’epoca, in movimenti convulsi, sincopati, che mettono in evidenza la forma e la materialità degli abiti che indossano, come nel caso della campagna per la collezione primavera/estate 1993, che vede protagoniste Linda Evangelista, Christy Turlington, Kate Moss, Aya Thorgren, Shalom Harlow.

Il percorso espositivo, suddiviso in dieci sezioni – The Artist, The Premise of the show, Early Fashion, Actors and Directors, Visual Artists, Performing Artists / Musicians and writers / Poets, Avedon’s People, Politics, Late Fashion, Versace – si costruisce attorno alle due cifre più caratteristiche della sua ricerca: le fotografie di moda e i ritratti.

Quelle di moda si possono raggruppare in due periodi principali. Le immagini giovanili, realizzate prima del 1960, sono scattate “on location” e mettono in scena modelle che impersonano un ruolo per evocare una narrazione.

Le opere successive, invece, si concentrano esclusivamente sulla modella e sui capi che indossa. In queste foto più tarde, Avedon utilizza spesso uno sfondo minimalista e uniforme, e ritrae il più delle volte il soggetto in pose dinamiche, utilizzando le forme fluide del corpo per rivelare la costruzione, il tessuto e il movimento dell’abito.

Le prime fotografie di moda scattate da Avedon (quelle anteriori al 1960) sono molto più che semplici rappresentazioni di abiti. Create per le pagine di riviste femminili come “Harper’s Bazaar” e “Vogue”, testata con cui lavorò fino al 1988, trasportano l’osservatore in un mondo di glamour e divertimento in cui le donne si muovono con disinvoltura in una vita di svaghi. Queste immagini cinematografiche incoraggiano chi le guarda a creare una narrazione e a costruire una trama immaginaria.

Alcune delle scene presentano uno sfondo minimalista e pochi dettagli ambientali, mentre altre includono location e diversi “attori”. In entrambi i casi, Avedon fa sentire chi le guarda, testimoni di una storia fatta di agi e piaceri più articolata, che il pubblico potrebbe anche vivere in prima persona se solo possedesse l’abito giusto.

In queste fotografie “filmiche”, Avedon utilizza figure aggiuntive in chiave strategica. Come in Carmen, Omaggio a Munkácsi, Cappotto Cardin, Place François-Premier, Parigi, 1957, dove il fotografo si concentra sulla modella che, sospesa a mezz’aria nel salto, è posta al centro dell’inquadratura.

Alla semplicità della foto di Carmen fa da contraltare l’immagine di Suzy Parker con Robin Tattersall e Gardner McKay, Abito da sera Lanvin-Castillo, Café des Beaux-Arts, Parigi, 1956, in cui la modella è piegata su un flipper nella sala a specchi del Café des Beaux-Arts di Parigi, la gonna a balze resa splendente dalla retroilluminazione. Accanto a lei, due uomini in smoking, anch’essi appoggiati al flipper, aspettano che finisca di giocare. Avedon utilizza “attori” aggiuntivi nella scena per arricchire l’atmosfera glamour, far apparire la donna ancor più desiderabile e aggiungere complessità alla narrazione.

Molte sono le top model con cui Avedon lavorò intensamente, da Dovima a China Machado, da Suzy Parker a Jean Shrimpton, da Penelope Tree a Twiggy, a Veruschka. Dalla straordinaria affinità che aveva con Dovima, ad esempio, scaturirono immagini spettacolari, come l’iconica Dovima con gli elefanti, Abito da sera Dior, Cirque d’Hiver, Parigi 1955.

Una serie di immagini raffiguranti Penelope Tree o Jean Shrimpton rivela come Avedon sapesse sfruttare le particolari qualità del volto o del corpo di una modella, e tre fotografie di Dorian Leigh risalenti al 1949 mostrano come potesse trasformare il soggetto attraverso location e abiti diversi in modo da fargli impersonare ruoli e personaggi distinti.

In Dorian Leigh, Cappotto Dior, Avenue Montaigne, Parigi, ad esempio, la modella avvolta in un soprabito con collo di pelliccia e maniche voluminose è seduta sul sedile di una decapottabile con accanto una cappelliera, un mazzo di rose e un cagnolino acciambellato. La frangia morbida, l’espressione gentile e l’aria distratta della donna suggeriscono un’idea di innocenza e disponibilità a dispetto della sua bellezza.

Leigh si presenta invece come una figura altera e sdegnosa in Dorian Leigh, Abito da sera Piguet, Appartamento di Helena Rubinstein, Île Saint-Louis, Parigi. Avedon ritrae la modella di profilo davanti a uno specchio, assorta nell’osservazione della propria immagine. Mani sui fianchi, capelli, trucco e gioielli, tutto appare perfettamente studiato e collocato in un contesto che evoca alta classe, raffinatezza ed eleganza. Lo splendido abito scultoreo e la sicurezza che emana fanno di Leigh un’icona di stile.

La modella si trasforma nuovamente di fronte all’obiettivo di Avedon in Dorian Leigh, Diamanti sintetici Schiaparelli, Pré-Catelan, Parigi, in un affollato evento serale. Il fotografo la ritrae con i capelli scuri accuratamente adornati da scintillanti gioielli, la mano sul bavero della giacca del suo accompagnatore che sorride con aria di apprezzamento, la bocca aperta in un’ampia e sincera risata. Dorian Leigh è espressiva, impegnata nella vita sociale, coinvolta in un’esperienza e profondamente legata all’uomo che le sta accanto.

Richard Avedon, Self-portrait, Provo, Utah, August 20, 1980 © The Richard Avedon Foundation

Per quanto riguarda i ritratti, Avedon è noto per il suo particolare stile, sviluppato a partire dal 1969. Fra i tratti salienti del suo approccio è da includere l’uso dello sfondo bianco, che gli consentiva di eliminare i potenziali elementi di distrazione di un dato set fotografico per enfatizzare le qualità della posa, dei gesti e dell’espressione. Ne è un esempio la fotografia del 1981, scelta come immagine guida della mostra, che ritrae Nastassja Kinski, morbidamente distesa sul pavimento e abbracciata da un serpente.

Lavorando principalmente con una fotocamera di grande formato, riprendeva i suoi soggetti abbastanza da vicino affinché occupassero un’ampia sezione dell’inquadratura, rafforzando nell’osservatore la consapevolezza dello spazio negativo tra la figura e il margine. L’interazione tra figura e vuoto, tra corpo e spazio, tra forma solida e potere definente del bordo è la chiave della potenza delle sue immagini.

Il fascino di queste foto non è legato solo alla composizione, ma anche al senso di intimità che esse evocano. Avedon dà vita a ritratti potentemente descrittivi che avvicinano l’osservatore ai soggetti effigiati. La capacità di vedere i dettagli del volto, anche quelli minimi, pone l’osservatore a una distanza generalmente riservata a coniugi, amanti, genitori o figli. Ad esempio, nella fotografia La scultrice Louise Nevelson, New York, 13 maggio 1975, si può ammirare il taglio cortissimo dell’artista settantacinquenne, il modo in cui i suoi occhi ci scrutano da dietro le ciglia pesantemente ricoperte di mascara, il sottile luccichio del lucidalabbra o le splendide applicazioni sulle maniche del suo soprabito.

Avedon ebbe modo di fotografare molti dei suoi soggetti a distanza di anni. È questo il caso del pittore Jasper Johns nel 1965 e nel 1976, della scrittrice Carson McCullers nel 1956 e nel 1958, del politico George Wallace nel 1963 e nel 1976, del poeta Allen Ginsberg nel 1963 e nel 1970.

Ma il caso più eclatante di relazione fotografica prolungata nel tempo è forse quello che riguarda l’amico Truman Capote.

Avedon fotografò per la prima volta Capote nel 1949. Poi, nel 1959, i due collaborarono al primo libro di Avedon, Observations, una raccolta di ritratti di personaggi celebri, tra cui la cantante lirica Marian Anderson, il pittore Pablo Picasso e lo scienziato marino ed esploratore Jacques Cousteau. Il volume era corredato da un saggio di Capote e da suoi commenti alle fotografie, mentre la grafica era curata da Aleksej Brodovič, il leggendario art director di “Harper’s Bazaar”.

Capote e Avedon lavorarono di nuovo insieme l’anno seguente. Mentre lo scrittore si trovava a Garden City, in Kansas, per la stesura di A sangue freddo, Avedon lo raggiunse in quattro diverse occasioni per fotografare i presunti assassini Perry Smith e Richard “Dick” Hickock, in attesa di giudizio.

In Truman Capote, New York, 10 ottobre 1955, lo scrittore aveva solo trentun anni. L’immagine lo mostra svestito, gli occhi chiusi e le braccia dietro la schiena, il mento rasato. La posa scelta dal fotografo sottolinea la vulnerabilità del giovane, messo a nudo di fronte allo sguardo indagatore e compiaciuto dell’osservatore.

L’ultimo ritratto di Capote, ormai cinquantenne, risale al 1974. La flessuosa sensualità della foto precedente è ormai scomparsa. Avedon si focalizza ora sulla testa dello scrittore, che riempie gran parte dell’inquadratura ed è fuori centro.

Il percorso espositivo propone inoltre una nutrita selezione di ritratti di celebrità del mondo dello spettacolo, attori, ballerini, musicisti ma anche di attivisti per i diritti civili, politici e scrittori, tra cui quelli dei Beatles (John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr), ma anche di Bob Dylan, di Michelangelo Antonioni, Allen Ginsberg, Sofia Loren, Marylin Monroe, del Dalai Lama e due di Andy Wahrol, dove il padre della Pop art americana decide di mostrare la sua intimità a Richard Avedon esibendo le sue cicatrici da arma da fuoco, dopo essere sopravvissuto a un tentativo di omicidio.

Una sezione è dedicata ai ritratti degli esponenti dei movimenti americani per i diritti civili e ai membri del Congresso americano, questi ultimi confluiti nel portfolio The Family, realizzato nel 1976 per la rivista Rolling Stone, che documentava l’élite del potere politico statunitense.

Accompagna la rassegna un catalogo Skira, con testi di James Martin, Donatella Versace, Rebecca Senf, Maria Luisa Frisa.


INFO

RICHARD AVEDON. Relationships
Milano, Palazzo Reale (Piazza Duomo, 12)
22 settembre 2022 – 29 gennaio 2023

Una Mostra
Palazzo Reale Comune di Milano Skira

A cura di
Rebecca Senf

Main Partner
Versace

Media Partner
Vogue Italia

Catalogo
Skira

Orario apertura
Lunedì chiuso
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00 -19.30
Giovedì 10.00 – 22.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
Open € 17,00
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00

Informazioni e prenotazioni
www.palazzorealemilano.it
www.avedonmilano.it

Ufficio stampa Comune di Milano
Elena Conenna | elenamaria.conenna@comune.milano.it

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco | T +39 02 36755700
anna.defrancesco@clp1968.it | www.clp1968.it

Conegliano (TV), Palazzo Sarcinelli: Ron Galella, Paparazzo Superstar

John Lennon e Mick Jagger (con May Pang) 13 marzo 1974 Century Plaza Hotel, Los Angeles, California Seconda edizione del premio alla carriera dell’American Film Institute (AFI) in onore di James Cagney

Ron Galella, Paparazzo Superstar

Conegliano (TV), Palazzo Sarcinelli

7 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023

A cura di Alberto Damian

Mostra prodotta e organizzata da SIME BOOKS

In collaborazione con Città di Conegliano (TV)

Vernice per la stampa: giovedì 6 ottobre 2022, ore 11.00 in androne del Palazzo Sarcinelli a Conegliano – Presente il sindaco Fabio Chies,  l’assessora alla cultura del Comune di Conegliano Cristina Sardi e il curatore Alberto Damian

A Conegliano Palazzo Sarcinelli ospiterà, dal 7 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023, un’importante mostra con oltre 180 fotografie di Ron Galella, il più famoso paparazzo della storia della fotografia, scomparso il 30 aprile scorso all’età di 91 anni. Si tratta della prima retrospettiva al mondo sul grande fotografo statunitense di origini italiane.

La mostra, organizzata e prodotta da SIME BOOKS in collaborazione con la Città di Conegliano, è a cura di Alberto Damian, agente e gallerista di Galella per l’Italia.

Parlando di Ron Galella, Andy Warhol ebbe a dire: “Una buona foto deve ritrarre un personaggio famoso che sta facendo qualcosa di non famoso. Ecco perché il mio fotografo preferito è Ron Galella“.

Galella è nato a New York nel quartiere Bronx nel 1931 da padre italiano originario di Muro Lucano in Basilicata e madre italo-americana.

Dal 1965 in poi, Ron Galella ha inseguito, stanato e fotografato i grandi personaggi del suo tempo, riuscendo a coglierli nella loro straordinaria quotidianità, agendo quasi sempre di sorpresa, a loro insaputa e spesso contro la loro volontà. Immagini rubate e scattate a raffica, frutto di appostamenti, depistaggi, camuffamenti, inseguimenti, lunghe attese, nello sprezzo di ogni rischio, fisico o legale.

Jackie Kennedy negli anni ’70 gli intentò due cause, che all’epoca fecero parlare i giornali e ricevettero l’attenzione dei telegiornali americani. Le guardie del corpo di Richard Burton lo picchiarono e gli fecero passare una notte in galera a Cuernavaca, Messico. Marlon Brando con un pugno gli spaccò una mascella e cinque denti, ma poi gli pagò anche un salatissimo risarcimento attraverso i suoi avvocati.

Galella è stato soprannominato “Paparazzo Extraordinaire” da Newsweek e “Il Padrino dei paparazzi americani” da Time Vanity Fair. Le sue foto sono conservate nei più importanti musei al mondo, dal MOMA di New York all’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, dalla Tate Modern di Londra all’Helmut Newton Foundation di Berlino. E sono state acquistate da importantissime collezioni private in tutti e cinque i continenti.

Non c’è un grande personaggio del jet-set internazionale di quel periodo che Galella non abbia fotografato. Il suo archivio di oltre 3 milioni di scatti è pieno di scatole di fotografie – per la maggior parte in bianco e nero – di attori, musicisti, artisti e celebrità di ogni tipo. Per citarne solo alcuni: Jacqueline Kennedy Onassis, Lady Diana, Aristotele Onassis, Truman Capote, Steve McQueen, Robert Redford, Paul Newman, Elizabeth Taylor, Richard Burton, Al Pacino, Robert De Niro, Greta Garbo, Liza Minelli, Madonna, Elton John, John Lennon, Mick Jagger, Diana Ross, Elvis Presley, David Bowie. E poi gli italiani: Sophia Loren, Claudia Cardinale, Federico Fellini, Anna Magnani, Luciano Pavarotti, Gianni Agnelli, Gianni e Donatella Versace.

L’elenco dei personaggi immortalati da Galella potrebbe continuare per pagine: nell’archivio custodito nella sua villa in New Jersey c’è una ricchissima documentazione sull’evoluzione del costume degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90 (i suoi “golden years“, anni d’oro)  che è ritenuta unica al mondo.

Ed è proprio il meglio di questo monumentale archivio che giunge a Palazzo Sarcinelli nella grande mostra “Ron Galella, Paparazzo Superstar”, organizzata da SIME BOOKS, la casa editrice coneglianese che nel 2021, in collaborazione con lo stesso Galella, ha pubblicato la preziosa monografia “100 Iconic Photographs – A Retrospective by Ron Galella“, l’ultimo libro dell’artista.

La mostra sarà un percorso nella memoria di un’epoca, con icone universali del cinema, dell’arte, della musica, della cultura pop e del costume, e si snoderà attraverso sale tematiche, accogliendo anche un estratto di “Smash His Camera” di Leon Gast, il documentario sulla lunga carriera di Galella premiato al Sundance Film Festival del 2010.

Il clou dell’esposizione sarà la sala interamente dedicata a Jackie Kennedy Onassis, che Galella definiva “la mia ossessione” e alla quale aveva dedicato due interi libri. In questa sala verrà esposta una copia della famosissima “Windblown Jackie“, scelta da Time qualche anno or sono come “una delle 100 fotografie più influenti della storia della fotografia” e definita “la mia Monna Lisa” dallo stesso Galella. La data d’inizio della mostra è stata scelta proprio perché “Windblown Jackie” è stata scattata il 7 ottobre del 1971.

Sarà una mostra imperdibile che, ai tempi dei selfie e di Instagram, ci porterà indietro ad un tempo che non esiste più, nel quale le star entravano nelle nostre case soprattutto attraverso le pagine dei settimanali di costume e scandalistici, le copertine dei dischi, i poster e le locandine dei film. Questo succedeva anche grazie ai paparazzi e, in particolare, a Ron, che con le sue fotografie ci ha permesso di vedere le stelle più da vicino.


INFO

Info su www.paparazzosuperstar.com

Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net

MAST BOLOGNA: Giovedì 22 settembre apre la mostra IMAGE CAPITAL La fotografia come tecnologia dell’informazione

Credits Image Capital
Pubblicità Kodak per il Recordak Miracode System, 1966. George Eastman House, Legacy Collection
/
Kodak ad for the Recordak Miracode System, 1966. George Eastman House, Legacy Collection

IMAGE CAPITAL
La fotografia come tecnologia dell’informazione

MAST BOLOGNA

22 settembre 2022 – 8 gennaio 2023

INGRESSO GRATUITO

www.mast.org

LA MOSTRA SARÀ APERTA AL PUBBLICO DALLE ORE 15 DI GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2022

La mostra IMAGE CAPITAL, curata da Francesco Zanot, allestita negli spazi espositivi del MAST, è la risultanza della collaborazione tra il grande fotografo Armin Linke e la storica della fotografia Estelle Blaschke, ricercatrice dell’Università di Basilea.

Un progetto visivo e di ricerca che ha richiesto oltre quattro anni di lavoro e racconta una storia della fotografia diversa: quella dei suoi innumerevoli utilizzi pratici e della sua funzione come tecnologia dell’informazione. La mostra IMAGE CAPITALal MAST di Bologna dal 22 settembre all’8 gennaio 2023, è un ambizioso progetto artistico che investiga la fotografia come sistema di creazione, elaborazione, archiviazione, protezione e scambio di informazioni visive: un vero e proprio capitale il cui possesso corrisponde a un autentico vantaggio strategico.

Il fotografo Armin Linke e la storica della fotografia Estelle Blaschke, ricercatrice dell’Università di Basilea, esplorano attraverso immagini, testi e altri materiali le diverse modalità attraverso cui la fotografia viene utilizzata all’interno di differenti tipologie di processi di produzione, in particolare in ambito scientifico, culturale e industriale: grazie alla fotografia, infatti, i sistemi di comunicazione e di accesso alle informazioni sono migliorati esponenzialmente fino a consentire lo sviluppo delle industrie globali e di vasti apparati governativi.

Credits Image Capital
Armin Linke, Ter Laak Orchids, linea di produzione delle orchidee, Wateringen, Paesi Bassi, 2021. Courtesy: l’artista e Vistamare Milano/Pescara
/
Armin Linke, Ter Laak Orchids, orchid production line, Wateringen, Netherlands, 2021. Courtesy: the artist and Vistamare Milano/Pescara

IMAGE CAPITAL esplora questi processi in un percorso che parte dall’inizio della loro storia e arriva fino alle tecnologie più recenti e aggiornate. 

La mostra è suddivisa in sei sezioni: MEMORY, ACCESS, PROTECTION, MINING, IMAGING, CURRENCY. 

A partire dai testi di Estelle Blaschke e dalle opere fotografiche di Armin Linke, ideatori del progetto IMAGE CAPITAL, la mostra comprende una vasta selezione di interviste, video, immagini d’archivio, pubblicazioni e altri oggetti originali. Nonostante la loro diversità, tutti questi materiali sono disposti negli spazi espositivi del MAST su uno stesso piano, senza gerarchie né priorità, con l’obiettivo di offrire agli spettatori una narrazione-esperienza tanto immersiva quanto stratificata.

Progetto espositivo in collaborazione tra FONDAZIONE MAST, BolognaMUSEUM FOLKWANG, EssenCENTRE POMPIDOU, Paris e DEUTSCHE BÖRSE PHOTOGRAPHY FOUNDATION, Frankfurt/Eschborn.

È previsto inoltre un programma di eventi con ingresso gratuito su prenotazione: talk, proiezioni e attività didattiche legati ai temi della mostra. 


INFO

FONDAZIONE MAST
via Speranza 42, Bologna
www.mast.org

IMAGE CAPITAL
22 settembre 2022 – 8 gennaio 2023

Ingresso gratuito
Martedì – Domenica 10 – 19

Ufficio Stampa:
press@fondazionemast.org – T. 051 6474406
Lucia Crespi – lucia@luciacrespi.it – T. 02 89415532
M  chiara@luciacrespi.it

Biblioteca Regionale di Messina e Archeoclub: “L’Archimandritato del SS. Salvatore di Messina. Storia e tesori librari a 900 anni dalla fondazione

Per chi si trova a transitare a Messina per via San Giovanni Bosco, parallela al corso Cavour, nelle vicinanze di piazza Duomo, la cartellonistica posta innanzi a un edificio religioso degli anni ’20-’30 indica che la chiesa è dedicata al SS. Salvatore ed è Cattedrale e Archimandritato. Un titolo quest’ultimo non sempre comprensibile a tutti, che affonda le sue radici nella storia di Messina già a partire dall’anno mille. Una definizione che ci racconta di una città antica ancora una volta investita di un ruolo importante in ambito religioso, politico, economico e culturale. Pagine di storia che ci parlano della fondazione dell’Archimandritato nel braccio di terra di S. Raineri le cui motivazioni sono avvolte nella leggenda, e dell’avvicendarsi di nuove sedi a causa dei molteplici accadimenti.

GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2022

L’Archimandritato del SS. Salvatore di Messina:
storia e tesori librari a 900 anni dalla fondazione.

Sabato 24 settembre 2022, la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina e l’Archeoclub d’Italia APS Area Integrata dello Stretto, proponente, celebrano le Giornate Europee del Patrimonio con un evento titolato: “L’Archimandritato del SS. Salvatore di Messina: storia e tesori librari a 900 anni dalla fondazione.

La manifestazione prenderà il via, presso il Salone Eventi d’Istituto, alle ore 17:30, con l’inaugurazione con taglio del nastro alla presenza di insigni Autorità cittadine e non, di un’Esposizione bibliografia e iconografica curata dalla Biblioteca “G.Longo”, durante la quale la Direttrice, Dott.ssa Tommasa Siragusa porgerà ai partecipanti un indirizzo di benvenuto. I fruitori – e ci auguriamo numerosi – potranno visionare i rarissimi volumi manoscritti, provenienti dall’antico Archimandritato, pervenuti attraverso molteplici vicessitudini storiche e custoditi dalla Biblioteca nel ricco e pregevole Fondo SS. Salvatore. A titolo esemplificativo citiamo il “Typicon (Ms. gr. 115, Sec. XII), libro liturgico che regola per ogni giorno l’ordine dell’ufficio divino, che il primo archimandrita Luca fa redigere sulla base di quello del monastero costantinopolitano di Studion (ispirato da Teodoro studita) e il “Ms. gr. 83 (1104-1105), Parva Catechesi di Teodoro Studita. Proveniente dal monastero di S. Pantaleone“. Ad arricchire la mostra una sezione iconografica con stampe datate secc. XV e XVI e la testimonianza emanante da testi moderni a firma di autorevoli studiosi in materia. Menzioniamo tra i tanti di grande interesse il volume “Il monastero del SS. Salvatore dei greci dell’Acroterio di Messina…” di Matranga Filippo (1887), “La prefazione al Typicon del monastero del SS. Salvatore scritta da Luca primo archimandrita” di Salvatore Rossi (1902) “Il monastero del SS. Salvatore in lingua Phari:scrittura e cultura” di Bianca Maria Foti (1989) e “Alle fonti del diritto liturgico orientale: il tupikòn dell’Archimandritato del SS. Salvatore di Messina(12. Secolo) di Roberto Romeo (2011).

A seguire avrà luogo il momento convegnistico presso i Chiostri di Santa Maria all’Arcivescovado con l’introduzione della Direttrice della Biblioteca e della Dott.ssa Rosanna Trovato, Presidente dell’Archeoclub d’Italia Area Integrata dello Stretto. In apertura ancora, i Saluti Istituzionali di Mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo di Messina e Archimandrita, del Prof. Giuseppe Giordano, Direttore del Dicam Unime e del Prof. Daniele Macris, Presidente della Comunità Ellenica dello Stretto. Daranno, quindi, il loro prezioso contributo la Prof.ssa Donatella Bucca, Associato Paleografia Dicam Unime, il Prof. Emanuele Castelli, Ricercatore Storia del Cristianesimo e delle Chiese Dicam Unime, Don Roberto Romeo,Docente Storia e Teologia dell’Oriente Cristiano ISSR Istituto Teologico San Tommaso (Messina). Coordinerà i lavori la Prof.ssa Rosa Maria Lucifora, Associato DISU, Potenza, Università della Basilicata.

La ricca esposizione libraria dei preziosi manoscritti del SS. Salvatore unitamente al percorso bibliografico e iconografico e alla disquisizione storico-convegnistica con la presenza di autorevoli esperti riporteranno alla memoria tratti importanti di Messina sede dell’Archimandritato.

Sarà lasciato in conclusione ampio spazio al confronto e al dialogo.

Post dell’evento saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere durante l’incontro.

Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO: Ufficio Relazioni con il Pubblico tel. 090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it

(A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)

Parco del Castello di Grazzano Visconti (PC): Tre giorni insieme agli Esperti del verde

Verde Grazzano, passate edizioni

Tre giorni insieme agli Esperti del verde
immersi in uno dei parchi privati più belli d’Italia

VERDE GRAZZANO 2022

Parco del Castello di Grazzano Visconti (PC)

23-25 settembre 

Giunta alla sua quinta edizione, torna la manifestazione del verde che si svolge in un luogo da favola: il parco del Castello di Grazzano Visconti in provincia di Piacenza, creato dal Duca Giuseppe Visconti di Modrone, insieme al Castello e al Borgo in stile Neo Medioevale.  Luoghi che valgono un weekend fuori città alla ricerca di natura e relax, oltre che di buona cucina, non dimentichiamo infatti che siamo nel piacentino, cuore della food valley.

Il 23, 24 e 25 settembre, all’interno del parco, dove trovano dimora esemplari botanici ultra secolari, gli appassionati del vivere il verde troveranno vivaisti d’eccellenza

e scopriranno cultivar non ancora immesse sul mercato, incroci inediti e primizie del

settore, presentate in esclusiva a Verde Grazzano. Un’occasione straordinaria, quest’anno ancora più ricca di incontri e attività. Il programma dettagliato e gli orari sono già disponili al sito: https://www.verdegrazzano.it/programma/

La proposta va dal corso di foraging, per imparare a riconoscere le piante selvatiche commestibili organizzato in collaborazione con il Wooding Wild Food di Valeria Margherita Mosca

(sabato 24 settembre: h. 11:30 – 13:00 / 16:00 – 17:30; domenica 25 settembre: h. 11:30 – 13:00 / 16:00 – 17:30) alle visite guidate del Parco con il celebre garden designer Carlo Contesso (sabato 24 settembre: h. 11:00, 14:00 e 16:00; domenica 25 settembre: h. 10:30, 14:00 e 16:00).

Laboratorio in giro con le api insieme alla guida esperta dell’apicoltore Lorenzo Ciceri (venerdì 23 settembre: h. 16:00; sabato 24 settembre: h. 10:00, 12:00 e 15:00; domenica 25 settembre: h. 10:00, 12:00 e 15:00) e ancora dimostrazione di tree climbing dell’arboricoltore Matteo Ciani (venerdì 23 settembre: h. 16.30: sabato 24 settembre: h. 10:00, 12:00 e 15:00; domenica 25 settembre: h. 10:00, 12:00 e 15:00).

Laboratorio di acquerello botanico “Dipingere al castello” dell’artista e insegnante di pittura Adriana Basso (sabato 24 e domenica 25 settembre dalle h. 9.30 alle h. 17.00). Prenotazione obbligatoria entro mercoledì 21 settembre.

Laboratorio di intreccio del giunco dell’artista e esperto di arte rurale Ettore Gastini (sabato 24 settembre: dalle h. 11.00 alle h. 12.00 e dalle h. 15.00 alle h. 16.00

Domenica 25 settembre: dalle h. 11.00 alle h. 12.00 e dalle h. 15.00 alle h. 16.00).

Mini Laboratorio di flower design con la floral artist Viola Fiore (sabato e domenica: alle 11.00 e alle h. 16.00, prenotazione obbligatoria).

Breve dimostrazione di distillazione di un London Dry Gin con i fiori e le erbe aromatiche del Parco del Castello con Piercesare Licini di ChezMoonshine

(sabato 24 h. 10.30 e domenica 25 h. 10.30 e 16.30)

Per quanto riguarda le conferenze: la presentazione del nuovo libro di Grandi Giardini Italiani “L’essenza del Paradiso” edito da Franco Maria Ricci è in programma venerdì 23 settembre: h. 16.30.

Mentre Paolo Pejrone, l’architetto paesaggista più internazionale d’Italia, ideatore e fondatore dei più importanti eventi dedicati al verde terrà, sabato 24 alle ore 15 una conferenza sul tema: “Semplici, robusti e soprattutto orizzontali… consigli pratici per un giardino facile e “sostenibile”.

Si terrà invece domenica 25 settembre: h. 14.30 la presentazione del libro “Cucinare il giardino” di Valeria Margherita Mosca edito da Giunti.


INFO

Tutti gli espositori, gli eventi in calendario e gli orari su: verdegrazzano.it

Per tutti gli iscritti al FAI Fondo Ambiente Italiano
– biglietto ridotto ingresso alla manifestazione nel Parco;
– pacchetto con biglietto ridotto ingresso alla manifestazione nel Parco e visita guidata al Castello, della durata di circa un’ora, e riservata agli iscritti al FAI sabato 24 e domenica 25 settembre alle ore 10.30;

Le visite al Castello sono su prenotazione e i posti sono limitati, è quindi necessario riservare il proprio posto entro giovedì 22 settembre scrivendo a: piacenza@delegazionefai.fondoambiente.it specificando l’orario scelto, i nominativi dei partecipanti, un numero di telefono e i numeri della tessera FAI.

Orari
venerdì 23/9 dalle 14.00 alle 18.00
sabato 24/9 e domenica 25/9 dalle 9.30 alle 18.00

Contatti
info@verdegrazzano.it     
Tel. 347-4650324
verdegrazzano.it
FB @grazzanoviscontiofficial
IG @verdegrazzano @grazzanoviscontiofficial


Sponsor e Partner
main sponsor – Allianz
in collaborazione con Stihl
in collaborazione con FAI Delegazione di Piacenza 
con il supporto di Grandi Giardini Italiani 

Biglietteria 
apertura on line dal 1 settembre. 
Costo biglietto: € 10.00.

Possibilità di acquistare i biglietti in loco nei giorni della manifestazione.

Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
tel. 049663499
Referente Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Messina, Foro G Gallery: FLUSSO D’INCHIOSTRO dell’artista romana Virginia Lorenzetti

FLUSSO D’INCHIOSTRO

dell’artista romana Virginia Lorenzetti,
a cura di Mariateresa Zagone e Roberta Guarnera

Virginia Lorenzetti

Sabato 1 Ottobre, alle ore 18,00, presso la Foro G Gallery in Via Lago Grande, 43 B, Ganzirri – Messina, avrà luogo il vernissage della mostra FLUSSO D’INCHIOSTRO, dell’artista romana Virginia Lorenzetti, a cura di Mariateresa Zagone e Roberta Guarnera.

La mostra si caratterizza per un linguaggio lieve di grande eleganza grafica che lascia spazio al vuoto, ai silenzi pausati, al bianco della carta, supporto privilegiato per le 9 opere ad inchiostro e grafite e per le litografie numerate, stampe di pregio fine art, tutte datate fra il 2019 e il 2022.

La giovane artista romana, formatasi fra l’Italia e la Germania, ha già esposto a Messina nella collettiva “Luna Quadra” del 2019. Questa sua prima personale messinese trova luogo in uno spazio altrettanto giovane e fresco in cui le sperimentazioni del contemporaneo sono perno centrale.

La mostra è visitabile fino al 31 ottobre. Si prega di seguire gli orari di visita sul sito della galleria.

Ingresso gratuito

Testo critico a cura di Mariateresa Zagone

BIAF – Biennale internazionale dell’antiquariato di Firenze 2022

Palazzo Corsini, Salone del Trono

24 Settembre 2022 – 02 Ottobre 2022

Firenze, Palazzo Corsini

BIAF – BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’ANTIQUARIATO DI FIRENZE 2022

La 32a BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze torna in presenza dopo tre anni a Palazzo Corsini, splendida residenza seicentesca affacciata sul fiume Arno.

Tesori che potreste ammirare nei più grandi musei del mondo e che, volendolo (e potendolo) potrebbero arredare anche casa vostra. Accade solo a Firenze, alla Biennale Internazionale d’Antiquariato, BIAF in sigla, la più antica mostra mercato al mondo e quella di riferimento assoluto per la grande arte italiana, alla cui guida troviamo in qualità di Presidente il Sindaco Dario Nardella e di Segretario Generale Fabrizio Moretti coadiuvati da un Comitato Direttivo.
Le emozioni sono assicurate già a partire dalla sede. Non un padiglione fieristico ma il sontuoso Palazzo Corsini. Impossibile non restare a bocca aperta: più che un palazzo sembra una reggia, affacciata sull’Arno. La BIAF è infatti l’unica fiera al mondo a tenersi in un edificio storico di immenso valore.
Nelle prestigiose stanze e saloni di Palazzo Corsini, dal 24 settembre al 2 ottobre saranno accolte circa 80 gallerie con un nuovo allestimento a cura dell’interior designer, scenografo e regista Matteo Corvino.
La tradizionale cena di gala, che sarà allestita lungo tutto il Palazzo, sarà curata da Gucci Osteria da Massimo Bottura, il ristorante con una stella Michelin guidato dai co-executive chef Karime López e Takahiko Kondo e situato all’interno del Gucci Garden di Piazza della Signoria.
Davanti ai vostri occhi, il meglio della grande arte italiana, dal Rinascimento fiorentino al grande Novecento italiano e internazionale. Ma anche emozionanti visioni di sculture e reperti romani, etruschi, medievali accanto ad esempi del design italiano ed internazionale che hanno plasmato il gusto del più recente secolo. Ma soprattutto il piacere di confrontarsi con antiquari ammirati e invidiati in tutto il mondo. Donne e uomini che alla ricerca, restauro, studio di queste meraviglie dedicano la loro vita. E la loro enorme passione è contagiosa! Grandi ritorni e importanti riconferme di mercanti internazionali porteranno il meglio di dipinti di ogni epoca, disegni, sculture, arredi, ceramica, gioielli.
Dopo due giornate riservate al Comitato di Vetting la BIAF aprirà le sue porte alla stampa la mattina del 22 settembre. Se siete colti dalla sindrome di Stendhal e avvertite la necessità di una pausa, sappiate che dalle terrazze di Palazzo Corsini, magari con un drink in mano, vi potete godere una delle più belle viste sul Ponte Vecchio. E se volete vivere la magia delle feste fiorentine rinascimentali, non perdetevi la Notte dei Fuochi la sera del 22 settembre, si festeggia l’apertura ufficiale della Biennale!

La BIAF è il classico che guarda al contemporaneo: tra le iniziative che animeranno le giornate della mostra, la proiezione di anteprima di Eternal Memories, il primo docu-game al mondo che intende raccontare alle giovani generazioni l’arte antica attraverso un momento ludico per avvicinarli a questo universo. Giocabile in italiano e in inglese, Eternal Memories potrà essere scaricato gratuitamente su tutti gli smartphone e iPad attraverso le principali piattaforme di APP e intende raggiungere milioni di giocatori in tutto il mondo tra la platea di oltre 2 miliardi di giocatori abituali. Il gioco è prodotto per BIAF da Golem Multimedia, con la collaborazione di TuoMuseo e il sostegno di Consultinvest.
La BIAF come non l’avete mai vissuta… proiettata verso il futuro grazie ad EY, Innovation Partner di questa 32° edizione BIAF. Sarà disponibile per i presenti un corner EY, dedicato all’innovazione in cui sperimentare il legame tra nuove tecnologie e arte, e uno spazio museale all’interno del Metaverso con opere d’arte premiate nelle precedenti edizioni della BIAF per vivere, anche da remoto, un’esperienza immersiva. La mostra nel Metaverso sarà arricchita da attività interattive digitali. EY ospiterà anche un panel sul ruolo delle tecnologie nel mondo dell’arte.
La BIAF significa grande tradizione di mecenatismo: con la donazione della splendida pala d’altare di Durante Alberti, raffigurante la Trinità e i santi Andrea, Maria Maddalena e Cristina (olio su tela, cm 373 x 192,5) da parte di Fabrizio Moretti e Eleonora e Bruno Botticelli, per commemorare la memoria dei loro rispettivi genitori, alla Cattedrale di Sansepolcro, risarcendo la chiesa di una grave perdita subita in passato. Mentre grazie al sostegno economico della Biennale dell’Antiquariato, la Fondazione Archivio Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia ha dato avvio a un’importante campagna di restauro di un nucleo significativo di preziosi modelli in cera, gravemente danneggiati dall’umidità negli anni seguiti alla chiusura e all’abbandono del Museo Ginori, tra questi il gruppo raffigurante Apollo e Marsia, tratto da un’opera dello scultore fiorentino Giovan Battista Foggini e i gruppi con Venere che spenna Amore e Leda col Cigno, i cui archetipi in bronzo si devono all’invenzione dello scultore tardo-barocco Massimiliano Soldani Benzi.
Giornate indimenticabili a Firenze a Palazzo Corsini e nel resto della città con la seconda edizione della Florence Art Week: Le Maison di Via Tornabuoni, le Gallerie di Via Maggio, Via de Fossi, Borgognissanti e le boutique di Ponte Vecchio proporranno attività ed eventi riservati ai possessori della VIP card. Con la F.A.W.

La Mostra ha ottenuto il patrocinio di: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana, Camera di Commercio.

ESPOSITORI BIAF 2022

800/900 ARTSTUDIO – Livorno e Lucca
AL FINE ART ANTONACCI LAPICCIRELLA – Roma
ALTOMANI & SONS – Milano e Pesaro
ANTICHITA’ GIGLIO – Milano
PAOLO ANTONACCI – Roma
GIOVANNI ASIOLI MARTINI ANTIQUARIO – Imola (Bologna)
BACARELLI ANTICHITÀ – Firenze
GIORGIO BARATTI ANTIQUARIO – Milano
GUIDO BARTOLOZZI ANTICHITA’ Firenze
JEAN-LUC BARONI – Londra
BOTTEGANTICA – Milano e Bologna
BOTTICELLI ANTICHITÀ – Firenze
MAURIZIO BRANDI ANTIQUARIO – Napoli
BRUN FINE ART – Londra e Milano
BUTTERFLY – Lugano
CALLISTO FINE ARTS – Londra
ROBERTO CAMPOBASSO – Napoli
CANTORE GALLERIA ANTIQUARIA – Modena
CARETTO & OCCHINEGRO – Torino
MIRCO CATTAI FINE ART & ANTIQUE RUGS – Milano
ATTILIO CECCHETTO ANTIQUARIATO – San Vito di Altivole (Treviso)
ALESSANDRO CESATI – Milano
COPETTI ANTIQUARI – Premiaracco (Udine)
NICOLAS CORTES GALLERY – Madrid
CORTONA FINE ART – Milano
DE JONCKHEERE – Ginevra
ALBERTO DI CASTRO – Roma
ALESSANDRA DI CASTRO – Roma
MIRIAM DI PENTA FINE ARTS – Roma
ENRICO GALLERIE D’ARTE – Milano e Genova
FONDANTICO di Tiziana Sassoli – Bologna
ENRICO FRASCIONE – Firenze
FRASCIONE ARTE – Firenze
GALERIE CANESSO – Parigi, Lugano, Milano
GALLERIA BERARDI – Roma
GALLERIA CONTINUA – San Gimignano, Pechino e
Habana
GALLERIA D’ARTE FREDIANO FARSETTI – Milano
GALLERIA GOMIERO – Montegrotto Terme (Padova)
GALLERIA MARLETTA – Firenze
GALLERIA POGGIALI – Firenze, Milano e Pietrasanta (Lucca)
GALLERIA RUSSO – Roma
GALLERIA CARLO VIRGILIO & C. – Roma e Londra
GALLO FINE ART – Milano e Solesino (Padova)
MICHELE GARGIULO “ANTIQUARIO” – Napoli
DARIO GHIO – Monte Carlo
GIACOMETTI OLD MASTER PAINTINGS – Napoli
IOTTI ANTICHITÀ -Reggio Emilia
MATTEO LAMPERTICO Arte Antica e Moderna – Milano
CESARE LAMPRONTI OLD MASTERS PAINTINGS – Londra e Roma
LAOCOON GALLERY – Londra e Roma
LEONE – Napoli
LONGARI ARTE MILANO – Milano
SANDRO MORELLI – Firenze
MORETTI – Londra, Monte Carlo e Firenze
MAURIZIO NOBILE – Bologna, Parigi e Milano
CARLO ORSI – Milano
ORSINI arte e libri – Milano
WALTER PADOVANI – Milano
A. PALLESI ART GALLERY – Monte Carlo
PARRONCHI DIPINTI ‘800-‘900 S.r.l. – Firenze
PIVA & C. – Milano
PORCINI – Napoli
REVE ART – Bologna
ROBERTAEBASTA – Milano e Londra
ROBILANT+VOENA – Londra, Milano e St. Moritz
ROMANO FINE ART – Firenze
ROMIGIOLI ANTICHITÀ – Legnano (Milano)
SALAMON & C. – Milano
SANTA TECLA – Padova
GIOVANNI SARTI – Parigi
SCULTURA ITALIANA di Dario Mottola – Milano
SECOL-ART ANTICHITA’ di Masoero Davide & C. – Torino
SOCIETÀ DI BELLE ARTI – Viareggio (Lucca) e Milano
SPERONE WESTWATER – New York
TETTAMANTI ANTICHITÀ – Firenze
TORNABUONI ARTE – Firenze, Milano e Forte dei Marmi (Lucca)


INFORMAZIONI UTILI

ORARIO
Apertura al pubblico con orario continuato 10,30 – 20,00.
Dal 24 settembre al 2 ottobre 2022.
SITO: www.biaf.it

UFFICI STAMPA
Italia:
Studio ESSECI | Sergio Campagnolo. Tel. 0493499;
Rif. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net
www.studioesseci.net

Toscana:
Ester di Leo | Ester Di Leo

Estero
Matthew Brown | matthew@sam-talbot.com | +44 (0) 7989 446557 

Social Media Manager – Matteo Mizzoni