Pisa, Museo della grafica: Attività per famiglie “Nella bottega di uno stampatore”

In occasione di Aspettando Bright 2022, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza: 

NELLA BOTTEGA DI UNO STAMPATORE

Attività per famiglie
Sabato 24 settembre 2022, 
ore 16:15

Età consigliata: 6 – 11 anni

Attraverso il racconto di un vecchio torchio, scopriremo tutti i segreti di un’invenzione che rivoluzionò la storia dell’umanità: la stampa.

Lasciandoci guidare dai protagonisti della storia ci divertiremo a realizzare un’originale opera d’arte utilizzando la tecnica della stampa.

Evento gratuito – Partecipazione su prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni all’indirizzo e-mail:
educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it

Scadenza prenotazioni: venerdì 23 settembre, ore 13:00.

È richiesta la presenza di un adulto accompagnatore per tutta la durata dell’attività.

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Telefono: 050 2216059/070
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it.
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Lodi: WORLD PRESS PHOTO 2022 al Festival della Fotografia Etica

The Promise © Irina Werning, Pulitzer Center

Antonella ha sonno mentre studia, studia spesso a letto. Sente mancanza di motivazione. Niente è preferibile che essere in classe, dice. In questa foto, ho catturato il momento in cui sbadiglia mentre studia la lingua. A volte studia a letto perché le manca la motivazione per alzarsi. NOTA: Il ritratto è stato realizzato con il consenso esplicito e in piena collaborazione con la madre del soggetto. Sia i genitori che il soggetto sono stati adeguatamente informati della natura, dello scopo e della distribuzione del progetto.
Saving Forests with Fire © Matthew Abbott, for National Geographic/Panos Pictures

Per decine di migliaia di anni, gli aborigeni – la più antica cultura continua sulla terra – hanno bruciato strategicamente parti del territorio per gestire il paesaggio e prevenire incendi fuori controllo. Alla fine della stagione delle piogge, c’è un periodo di tempo in cui si verifica questa combustione prestabilita. Ho visitato il West Arnhem Land nell’aprile/maggio 2021 e ho assistito a questi predisposti incendi aerei e al suolo.

WORLD PRESS PHOTO 2022

al Festival della Fotografia Etica

Lodi, sedi varie

24 settembre – 23 ottobre 2022

Il World Press Photo per la prima volta al Festival della Fotografia Etica

C’è una prima volta per tutto, e quest’anno al Festival della Fotografia Etica di Lodi fa il suo arrivo il World Press Photo, con l’esposizione dei vincitori del 2022.

Il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da oltre 50 anni e indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, vede Lodi protagonista con una tappa del suo tour che conta oltre 100 città nel mondo. Quasi 150 immagini che arrivano dai 5 continenti per raccontare storie incredibili.

I lavori premiati sono stati scelti tra i 64.823 candidati, tra fotografie e open format, realizzati da 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi del mondo: si tratta di lavori firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Times, Le Monde, El Pais che si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo.

Tutto è iniziato nel 1955, quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò il primo concorso internazionale “World Press Photo”. Da allora, l’iniziativa ha acquistato slancio fino a diventare il concorso fotografico più prestigioso al mondo e la mostra di fotogiornalismo più visitata.

Dal 24 settembre al 23 ottobre Lodi tornerà a raccontare il nostro mondo nella XIII^ edizione del Festival della Fotografia Etica. Un mondo in continuo e veloce cambiamento di cui la fotografia congela il momento e ci aiuta a capire.

A Lodi, ad aprirci finestre su situazioni e storie a noi spesso sconosciute, saranno quasi 100 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico attraverso progetti inediti, esposti in spazi all’aperto e nelle prestigiose location della città.


Info: www.festivaldellafotografiaetica.it

Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel 049.663499
rif. Simone Raddi  simone@studioesseci.net

Milano: CENACOLO LIVE! La performance – Un progetto di Connecting Cultures al Museo del Cenacolo Vinciano

Anna Detheridge presidente di Connecting Cultures al Museo del Cenacolo Vinciano con i partecipanti alla call di Cenacolo LIve
Ph. di Max Monnecchi, 2022

CENACOLO LIVE!
La performance

Nuovo Armenia
Via Livigno 9, Milano
Mercoledì 21 settembre h. 20.45

Mercoledì 21 settembre alle ore 20.45 presso Nuovo Armenia a Milano verrà presentata la performance di Cenacolo Live!, il progetto di Connecting Cultures che mette in scena il dialogo tra i giovani del quartiere milanese di Dergano e una delle istituzioni culturali più rappresentative della città attraverso la reinterpretazione contemporanea del grande capolavoro di Leonardo da Vinci, l’Ultima Cena conservata al Museo del Cenacolo Vinciano.

La performance è diretta dai video artisti di Film Live con la partecipazione dei giovani creativi selezionati nella comunità di Dergano nella call lanciata lo scorso gennaio con la collaborazione delle associazioni Nuovo Armenia e Asnada. Il gruppo di lavoro, formato da ragazze e ragazze con interessi e competenze nell’ambito delle arti performative, è stato impegnato da Chiara Ligi e Mattia Costa di Film Live in un percorso di formazione sulle tecniche e i linguaggi della cinematografia dal vivo con un approccio collaborativo che ha coinvolto in prima persona tutti i partecipanti nella sperimentazione e nella realizzazione della video performance.

Dallo schermo del cinema all’aperto, il pubblico assisterà alla proiezione di un video con l’accompagnamento di una colonna eseguita dal vivo da musicisti. La storia, ispirata ai valori universali e ai contenuti dell’Ultima Cena interpretati dal collettivo di Cenacolo Live!, si dipanerà tra spazi reali e virtuali, utilizzando vari linguaggi visivi con il coinvolgimento di tutti i soggetti che hanno partecipato al progetto. Una suggestiva sospensione tra la sacralità della Tavola dell’Ultima Cena al Museo Vinciano e le tavole della nostra fragile condizione umana che offrirà gli spettatori un’esperienza unica ed emozionante.

La Performance di Cenacolo Live! apre al pubblico alle 20.30 con l’introduzione degli organizzatori e dei partner di progetto.

CENACOLO LIVE!: IL PROGETTO

Vincitore del bando “per la Cultura” di Fondazione Cariplo, Cenacolo Live! è il nuovo progetto di arte partecipata e di inclusione culturale realizzato da Connnecting Cultures, Fondazione per le Arti, l’Interdisciplinarietà e la Ricerca e Impresa sociale.
Cenacolo Live! è realizzato in collaborazione con Direzione Regionale Musei Lombardia – Museo del Cenacolo Vinciano e le associazioni sociali Nuovo Armenia, Asnada e Comunità Nuova Onlus.

Il progetto, della durata di 24 mesi, si svolge in due fasi successive, rispettivamente in due quartieri della città di Milano, Dergano (2022) e Barona (2023), intesi idealmente come due periferie che, da nord a sud della città, mettono in dialogo i propri pubblici e le proprie specificità con il “centro”, attraverso la reinterpretazione contemporanea del grande capolavoro di Leonardo Da Vinci, l’Ultima Cena al Museo del Cenacolo Vinciano.

Cenacolo Live! si sviluppa attraverso visite guidate all’opera leonardesca e la realizzazione di workshop con gli artisti multimediali di Film Live Association coinvolgendo all’interno delle comunità dei due quartieri milanesi, 15 partecipanti per ogni municipio, selezionati tramite un’open call.

I laboratori prevedono la produzione di due performance live e di due opere video realizzate dai due gruppi di lavoro e che a fine progetto verranno messi a disposizione del pubblico e dei visitatori del Museo del Cenacolo Vinciano.

Il percorso formativo offre l’approfondimento della conoscenza storico-artistica dell’Ultima Cena con le visite guidate al Museo Vinciano e l’introduzione ai fondamenti della cinematografia dal vivo, della diretta audio/video e del live streaming con gli artisti di Film Live.

La frequenza ai corsi creativi dei partecipanti verrà certificata da un attestato riconosciuto da tutti i partner di progetto e la partecipazione alla performance finale verrà retribuita.


INFO

Per informazioni:
Paola Baronio
Comunicazione Connecting Cultures
comunicazione@connectingcultures.info

CONNECTING CULTURES
www.connectingcultures.it
Fondazione per le Arti, l’Interdisciplinarietà e la Ricerca e Impresa sociale
Via Novi 2, 20144 Milano
Tel. 02.36755360

Carpi (MO), Musei di Palazzo dei Pio: LILIANA CAVANI. L’eterno ritorno. Al di là del bene e del male

Dominique Sanda, Al di là del bene e del male, 1977, courtesy Archivio storico comunale di Carpi, Fondo Liliana Cavani

CARPI (MO)
PALAZZO DEI PIO

DAL 16 SETTEMBRE AL 15 GENNAIO 2023

L’ETERNO RITORNO
AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE
di LILIANA CAVANI

L’esposizione presenta materiali di lavorazione, foto di scena, bozzetti, musiche, manifesti, articoli di stampa ma anche significative installazioni ispirate alle scene di uno dei film più audaci e visionari della regista carpigiana, provenienti dal fondo archivistico donato dalla stessa Liliana Cavani al Comune di Carpi.

L’iniziativa è parte del programma del festivalfilosofia 2022 Giustizia, che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolodal 16 al 18 settembre 2022.

Prosegue il programma d’iniziative con le quali Carpi (MO) celebra Liliana Cavani, una delle sue più illustri concittadine.

Dal 16 settembre 2022 al 15 gennaio 2023, a Palazzo dei Pio si tiene la mostra L’eterno ritorno. Al di là del bene e del male che chiude la trilogia di rassegne dedicate a pellicole come Galileo (2020) e Il portiere di notte (2021) col fine di valorizzare il fondo che la stessa Cavani ha donato al Comune di Carpi.

L’esposizione, curata da Francesca Brignoli, ideata e prodotta dal Comune di Carpi – Archivio Storico Comunale, in collaborazione con i Musei di Palazzo dei Pio di Carpi, col contributo di Fondazione Cassa Risparmio di Carpi, si concentra su Al di là del bene e del male (1977) uno dei film più audaci e visionari della regista carpigiana che racconta l’esperienza limite vissuta da Lou Salomè, Friedrich (Fritz) Nietzsche e Paul Rée e presenta materiali di lavorazione, foto di scena, bozzetti, musiche, manifesti, articoli di stampa ma anche significative installazioni ispirate alle scene del film, tutti provenienti dall’archivio Cavani.

Il percorso si apre nella Sala dei Cervi con una serie di stazioni di approfondimento di alcuni degli argomenti che la pellicola evidenzia, come quello riguardante Friedrich Nietzsche, il casting e gli attori, la danza del bene e del male, il “femminile” del film e altri ancora e prosegue con la proiezione di vari frammenti del film. Nella Sala degli Stemmi, invece, si troverà un’installazione, composta dalle musiche della colonna sonora originale, con brani di Charles Gounod, Gustav Mahler, Wolfang Amadeus Mozart, Robert Schumann e altri.

Complesso e spettacolare, il film – intitolato inizialmente, e sempre nietzschianamente, L’eterno ritorno – è ispirato al pensiero e all’opera di Friedrich Nietzsche e narra l’esperienza di una relazione a tre – la “trinità” – in cui la donna è al vertice di una geometria intellettuale, psichica e sensuale.

Libera da convenzioni, oltre le categorie etiche di bene e male, la donna, vero superuomo nietzschiano, lascia alle spalle l’Ottocento e i due uomini amati, entrando con curiosità ed energia nel nuovo secolo, così carico di aspettative e di tragedie imminenti, su cui si riverbera il pensiero del filosofo tedesco.

La mostra vuole rendere giustizia a un film di grande impegno culturale e di suggestivo impatto visivo, con cui Liliana Cavani conferma a livello internazionale la sua piena maturità di regista, stimolando dibattiti intellettuali e scatenando crude reazioni.

Tra gli eventi collaterali si segnala, tra gli altri, la proiezione della pellicola, in collaborazione con il Cinema Eden, una serie di visite guidate alla mostra e una tavola rotonda sul Fondo Cavani, anche in confronto con analoghe esperienze archivistiche di attori e registi quali Ugo Tognazzi, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni.

L’iniziativa è uno degli appuntamenti del programma del festivalfilosofia 2022 Giustizia, che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolodal 16 al 18 settembre 2022.

Liliana Cavani

Liliana Cavani, courtesy Archivio storico comunale di Carpi,
Fondo Liliana Cavani

Liliana Cavani, regista e sceneggiatrice di opere dal forte impatto socio-politico, comincia il suo percorso cinematografico negli anni ‘60 e si afferma come una delle figure più rilevanti del cinema italiano, raggiungendo la fama internazionale nel 1974 appunto con Il portiere di notte. Vincitrice di un David di Donatello alla carriera nel 2012, ha lavorato anche a cortometraggi, documentari storici, e come regista di film televisivi, opere liriche e teatrali.


INFO

LILIANA CAVANI. L’ETERNO RITORNO. AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE
Carpi (MO), Musei di Palazzo dei Pio – Appartamento inferiore (piazza dei Martiri, 68)
16 settembre 2022 – 15 gennaio 2023

Orari:
dal 16-17 settembre, ore 10-23; 18 settembre, ore 10-20
Dal 20 settembre:
dal martedì al venerdì, ore 10-13
sabato, domenica e festivi, ore 10-18
chiuso lunedì, Natale e Capodanno

Biglietti:
16-17-18 settembre: ingresso gratuito
Dal 20 settembre: biglietto euro 8 intero, euro 5 ridotto

Info: tel. 059/649955-60

Ufficio stampa Comune di Carpi
Fabrizio Piccinini | tel. 059 649780
fabrizio.piccinini@comune.carpi.mo.it

Ufficio stampa mostra
CLP Relazioni Pubbliche | Clara Cervia | tel. 02 36 755 700
clara.cervia@clp1968.it | www.clp1968.it

Museo Nazionale Romano, Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano: ORFEO E LE SIRENE al Museo dell’Arte Salvata

ORFEO E LE SIRENE

Il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene è rientrato in Italia dagli Stati Uniti d’America.

Sotto l’egida del Ministero della Cultura e grazie al sostegno della Direzione generale Musei, l’opera dal valore inestimabile sarà esposta al Museo dell’Arte Salvata, all’interno del Museo Nazionale Romano, dal 18 settembre al 15 ottobre 2022 per poi essere trasferita al Museo archeologico di Taranto dove entrerà in collezione.

Sotto l’egida del Ministero della Cultura e grazie al sostegno della Direzione generale Musei, l’opera dal valore inestimabile sarà esposta al Museo dell’Arte Salvata, all’interno del Museo Nazionale Romano, dal 18 settembre al 15 ottobre 2022 per poi essere trasferita al Museo archeologico di Taranto dove entrerà in collezione.

Il rimpatrio dell’opera è stato possibile grazie alla complessa attività investigativa condotta in Italia e all’estero dai Carabinieri della Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, in collaborazione con il District Attorney’s Office di Manhattan (New York – U.S.A.) e lo Homeland Security Investigations (H.S.I.).

Il gruppo in terracotta, a grandezza quasi naturale, del IV secolo a.C, trafugato negli anni ’70 da un sito archeologico tarantino e acquistato successivamente dal The Paul Getty Museum di Malibu (Los Angeles – U.S.A.), tornerà dopo l’esposizione romana nella sua terra d’origine ed entrerà a far parte della collezione permanente del Museo Archeologico di Taranto (MArTA).

Foto: Emanuele Antonio Minerva, Agnese Sbaffi – © Ministero della Cultura

Ancora un importante rientro di uno straordinario capolavoro d’arte che era stato illecitamente sottratto al patrimonio dello Stato italiano”, dichiara Dario Franceschini, Ministro della Cultura. “Come ormai abbiamo definito, dopo il passaggio al Museo dell’Arte Salvata, il gruppo scultoreo tornerà nel territorio dal quale è stato strappato, a Taranto, ed entrerà quindi nel patrimonio del Museo Archeologico Nazionale della città. Un ringraziamento al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che anche in questa occasione, grazie alla forte collaborazione con le autorità e le forze di polizia americane, ha consentito il rientro in Italia del capolavoro. Un grazie anche alle autorità italiane, in particolare alla Procura di Taranto“.

Un recupero straordinario di un capolavoro unico dell’arte greca del IV sec. a.C., scavato clandestinamente nel territorio di Taranto”, dichiara Massimo Osanna, Direttore generale Musei, “ed è proprio al museo Marta di Taranto che tornerà. Il gruppo scultoreo rappresenta un mito antico e, forse, adornava la tomba di un adepto ai misteri orfici, colui che, conducendo una vita in purezza, assicurava all’anima una sopravvivenza ultraterrena. Le sirene, che guardano Orfeo, non sono come le immaginiamo oggi, ovvero donne con il corpo di pesce. Sono rappresentate come figure ibride di donna e di uccello, secondo l’iconografia più antica, che verrà superata da quella a noi più familiare soltanto nel Medioevo. Il gruppo era originariamente dipinto, e possiamo ipotizzare che, grazie alla pittura, vi fosse un intenso gioco di sguardi tra le sculture, che costituiscono davvero un esemplare unico perché raramente una scena mitica come questa veniva rappresentata in terracotta, non abbiamo paralleli nel mondo antico“.

Foto: Emanuele Antonio Minerva, Agnese Sbaffi – © Ministero della Cultura

Il ritorno di Orfeo e le Sirene è uno dei recuperi più importanti di sempre, nella storia dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e nella storia d’Italia. Alla bellezza della Legalità, aver ottenuto per via giudiziaria la restituzione del bene, fa da specchio la legalità della Bellezza, un’indagine messa al servizio di un reperto di impareggiabile valore artistico. Sembra impossibile che tanti secoli addietro i nostri antenati fossero in grado di realizzare tanto. Eppure è così, e offrire allo sguardo di tutti questo gruppo scultoreo può ricordarci da dove veniamo e quali traguardi siamo in grado di raggiungere”, aggiunge il Gen. B. Roberto Riccardi, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Quando un’opera d’arte di così inestimabile valore torna nel suo territorio di origine è una grande conquista per tutti, non soltanto per il mondo dell’arte e dell’archeologia, ma per l’intero Paese che si riappropria di un tassello fondamentale delle sue origini e quindi della sua cultura”, commenta Stéphane Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano “e siamo lieti di accogliere nel Museo dell’Arte Salvata, creato proprio per questo, il primo grande successo quale è il recupero dell’Orfeo e le Sirene dopo l’inaugurazione di questo spazio“.


INFO
Ufficio stampa
Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it

Sant’Anna del Furlo – Fossombrone (PU): Finissage XIII Land Art al Furlo – Memoria, letteratura, cinema e musica

Lisa Monna – ACQUAZZONE

Finissage
XIII edizione Land Art al Furlo

18 settembre 2022 ore 16.00

Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo
 
Parrocchia Sant’Anna del Furlo, 30 – Fossombrone (PU)

FINIRE PER RICOMINCIARE

Il 18 settembre 2022 dalle ore 16.00, a Sant’Anna di Fossombrone, si chiude la fase di lancio della XIII Land Art al Furlo; il Parco di Sculture rimane sempre aperto.

Quattro eventi dedicati alla memoria, alla letteratura, al cinema, alla musica.

MEMORIA
Alle 16.00, nella Galleria Elettra, si presenta il PREMIO DANIELE TAGLIOLINI imperniato sui Paesaggi interni. È un modo per ricordare un Amministratore lungimirante, scomparso troppo presto. Daniele Tagliolini amava il suo territorio e per questo la Casa degli Artisti vuole istituire un Premio alla sua memoria che esalti la bellezza dei paesaggi appenninici e dell’entroterra in tutte le declinazioni possibili. Hanno aderito al progetto: la Provincia di Pesaro Urbino, la Marche Multiservizi, l’Unione montana Catria e Nerone, i “Comuni della Lentezza”: Cantiano, Fratte Rosa, Isola del Piano, Montegrimano Terme, Peglio, San Lorenzo in Campo, Urbania.

LETTERATURA 
Alle 16.30, per la prima volta a Fossombrone, arriva il saggista Marco Molendini che ha trasformato la Musica in Letteratura. Dopo i volumi dedicati a Frank Sinatra, Gilberto Gil, Caetano Veloso ora, per i tipi della minimum fax, ha pubblicato: “Pepito. Il Principe del Jazz“. Non è solo il “romanzo di un principe malinconico”, è l’affresco di una Roma del Jazz dalla fine dei Cinquanta, passando per la Dolce Vita, fino alla chiusura dello storico “Music Inn” il locale di Pepito&Picchi dove sono passati i più famosi jazzisti del mondo.

CINEMA
Alle 17.30 si proietta in anteprima regionale: “MUSIC INN arriva il jazz a Roma” di Carola De Scipio e Roberto Carotenuto, musiche di Enrico Pieranunzi, prodotto da Alfredo Ponissi. È un docu-film costato anni di ricerche e di viaggi alla regista, che sarà presente, che tra interviste, filmati rarissimi, costruisce un grande blog lungo 20 anni, dal 1973 al 1993. Sono gli anni della “cave” più famosa di Roma dove hanno suonato Charlie Mingus, Dexter Gordon, Chet Baker, Ornette Coleman, ma anche le giovani promesse italiane, oggi più che affermati, accanto a miti come Gato Barbieri.

MUSICA
Alle 20, one man show, o uomo orchestra: Marco Chiarabini, innamorato della musica nera, del folk, blues, jazz, del country americano. Chiarabini, da Sassocorvaro, è cantante, chitarrista, e anche affabulatore: dopo vent’anni di ricerche, illustra la mitologia del blues con accenni storici e analisi dei testi. Ha suonato in molte formazioni, con il contrabbassista Alex Gorbi, con i Riviera Guitars, Raphael Gualazzi, Never Too Late…
In collaborazione con Urbino Jazz Club

BRINDISI FINALE PER LA XIV LAND ART AL FURLO.
Ingresso libero.
Per chi desidera associarsi alla Casa degli Artisti: 10 euro.


INFO

Casa degli Artisti
Sant’Anna del Furlo, 30
61034 Fossombrone (PU)
www.landartalfurlo.it

Presidente  Antonio Sorace:  antonio.sorace@libero.it
Curatore    Andrea Baffoni: andrea.ba76@gmail.com
Cataloghi   Elvio Moretti:  elvio.moretti@uniurb.it
Ricerche   Andreina De Tomassi: andreadetomassi@gmail.com

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.it

Carpi (MO), Musei di palazzo dei Pio: SOLO LA MAGLIA. La tradizione tessile a Carpi nelle fotografie di Ferdinando Scianna

Ferdinando Scianna, Maglia, 1989

“La natura del ‘miracolo italiano’ ha le sue radici più a Carpi che nella Torino della Fiat o nella Milano della Pirelli”
Guido Vergani,
Viaggio nell’Italia della maglia

CARPI (MO) – MUSEI DI PALAZZO DEI PIO

DAL 16 SETTEMBRE 2022 AL 30 GENNAIO 2023

SOLO LA MAGLIA

La tradizione tessile a Carpi nelle fotografie di Ferdinando Scianna

L’esposizione presenta gli scatti della campagna fotografica di moda che Ferdinando Scianna ha realizzato per la collezione primavera 1987 di Dolce & Gabbana.

Completano il percorso le immagini che l’artista siciliano ha colto all’interno delle fabbriche del territorio per documentare la storia e l’attualità della maglieria carpigiana.

L’iniziativa è parte del programma del festivalfilosofia 2022 Giustizia, che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolodal 16 al 18 settembre 2022.

Dal 16 settembre 2022 al 30 gennaio 2023, i Musei di Palazzo dei Pio a Carpi ospitano una mostra che celebra la tessitura, così come si è sviluppata a Carpi e in tutto il territorio circostante, attraverso le fotografie di Ferdinando Scianna (Bagheria, PA, 1943), uno dei più importanti e celebrati autori italiani contemporanei che, sul finire degli anni ottanta, si è confrontato più o meno direttamente con il tema della tessitura in due lavori divenuti parte della storia della fotografia.

La rassegna, dal titolo SOLO LA MAGLIA. La tradizione tessile a Carpi nelle fotografie di Ferdinando Scianna, curata da Manuela Rossi e Luca Panaro, ideata e prodotta dal Comune di Carpi – Musei di Palazzo dei Pio, con il contributo di Fondazione Cassa Risparmio di Carpi, in collaborazione con Dondi Jersey, documenta la storia di una eccellenza di Carpi che, già dagli anni settanta, ha visto una presenza importante di aziende divenute, anche nei due decenni successivi, un punto di riferimento delle principali griffe italiane.

Il percorso espositivo si apre con 11 stampe originali di Ferdinando Scianna provenienti dal suo archivio che accompagnano 26 immagini del book della campagna fotografica di moda, realizzate per la collezione primavera 1987 di Dolce & Gabbana, sulla cui passerella avevano sfilato, per la prima volta, indumenti realizzati in jersey di lana, tessuto creato proprio a Carpi da alcune aziende del comprensorio. Lo stesso book che le contiene è all’insegna della maglia, al punto che la copertina è in tela bianca.

A corredo saranno esposti 10 capi originali di Dolce & Gabbana.

La mostra prosegue con 14 fotografie realizzate da Scianna per l’associazione Magliacalze e confluite nel volume Maglia (Franco Sciardelli editore) del 1989, scattate anche nelle fabbriche di Carpi e del distretto carpigiano. Si tratta di una sorta di reportage che documenta i processi produttivi e di commercializzazione della maglia. Sono proprio i luoghi, gli ambienti, le persone che creano il prodotto a interessare il fotografo: in particolare, sono le macchine, gli operai, i visi assorti e le mani precise e decise, a rappresentare il cuore della maglieria.

La rassegna si completa con una installazione, realizzata in collaborazione con Dondi Jersey, che guarda al futuro della tessitura e che approfondisce in che modo la maglieria si presenta sul mercato con capi sostenibili, prodotti anche attraverso il riciclo dei materiali.

L’iniziativa è parte del programma del festivalfilosofia 2022 Giustizia, che si terrà a Modena, Carpi e Sassuolodal 16 al 18 settembre 2022.

Note biografiche.

Ferdinando Scianna è nato a Bagheria, in Sicilia, nel 1943.

Proprio nella sua città inizia a dedicarsi alla fotografia ancora giovanissimo, agli inizi degli anni sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua terra d’origine.

Agli inizi degli anni sessanta, entra in contatto con Leonardo Sciascia, lo scrittore con il quale a soli 21 anni pubblica il saggio Feste Religiose in Sicilia, libro che ottiene il prestigioso Premio Nadar. Il volume crea molte polemiche, soprattutto a causa dei testi di Sciascia, che mostra l’essenza materialistica delle feste religiose. Ma anche le foto del giovane Scianna hanno il loro impatto.

Sull’onda del successo del libro, Scianna si trasferisce a Milano dove lavora per l’Europeo come fotoreporter, poi inviato speciale e corrispondente da Parigi, dove vive per 10 anni. A Parigi inizia anche a dedicarsi con successo alla scrittura. Collabora con varie testate giornalistiche, fra cui Le Monde Diplomatique e la Quinzaine Littéraire. Proprio nella capitale francese, il suo lavoro viene particolarmente apprezzato, da Henri Cartier-Bresson, che nel 1982 lo inviterà a presentare la sua candidatura all’agenzia Magnum Photos, da lui fondata nel 1947. Torna a Milano e lascia l’Europeo per dedicarsi alla fotografia. A Milano lavora per vari giornali. Inizia anche a fotografare per due giovani designer emergenti, Dolce e Gabbana. Un incontro casuale, che darà vita ad una delle collaborazioni meglio riuscite nella fotografia di moda. A Scianna viene richiesto di realizzare un catalogo inserendo la splendida modella Marpessa nel contesto della sua Sicilia. Scianna riesce a mescolare magistralmente i registri visivi del mondo della moda con l’esperienza del fotoreporter, creando un risultato originale che spezza la monotonia patinata della fotografia di moda. È un successo che lo porterà a collaborare con prestigiose riviste internazionali e a realizzare altri servizi di moda.

Questa improvvisa e inaspettata svolta, apre il mondo fotografico di Scianna a nuove esperienze, parallele a quelle più tradizionali del fotogiornalismo: pubblicità e fotografie commerciali, senza mai abbandonare il reportage sociale, i ritratti e il giornalismo.


INFO

SOLO LA MAGLIA
La tradizione tessile a Carpi nelle fotografie di Ferdinando Scianna
Carpi (MO), Musei di Palazzo dei Pio (piazza dei Martiri, 68)
16 settembre 2022 – 30 gennaio 2023

Orari:
dal 16-17 settembre, ore 10-23; 18 settembre, ore 10-20
Dal 20 settembre:
dal martedì al venerdì, ore 10-13
sabato, domenica e festivi, ore 10-18
chiuso lunedì, Natale e Capodanno

Biglietti:
16-17-18 settembre: ingresso gratuito
Dal 20 settembre: biglietto euro 8 intero, euro 5 ridotto

Info: tel. 059/649955 – 360

Ufficio stampa mostra
CLP Relazioni Pubbliche | Clara Cervia | tel. 02 36 755 700
clara.cervia@clp1968.it | www.clp1968.it

Ufficio stampa Comune di Carpi
Fabrizio Piccinini | tel. 059 649780 | fabrizio.piccinini@comune.carpi.mo.it

Cefalù: Convegno nazionale “La campagna di Sicilia del 1943”

Se ne è discusso tanto, ma non ancora a sufficienza. L’intento del Convegno nazionale “La campagna di Sicilia del 1943” è quello di riesaminare criticamente quanto si è scritto sui trentotto giorni che separano il 10 luglio di quell’anno – data dello sbarco in Sicilia – dal 17 agosto, data in cui l’esercito italo-tedesco attraversò lo Stretto di Messina, evacuando l’isola. La revisione della storia di quei trentotto giorni viene proposta in un’ottica che non è solo regionale, ma nazionale e internazionale, e alla luce della documentazione nuova che gli storici vanno rintracciando negli archivi istituzionali e negli archivi della memoria.

Il Convegno “La campagna di Sicilia del 1943” promosso dalla Società italiana di storia militare, si terrà presso la Base Logistico-Addestrativa dell’Esercito Italiano di Cefalù, nei giorni di giovedì 29 e venerdì 30 settembre 2022.

L’incontro storico-scientifico sarà accompagnato dalla mostra fotografica “Foto inedite dello sbarco americano in Sicilia” curata dal Dott. Armando Donato, dal Ten. Col. Ciro Settecasi, dal C.le Magg. Ca. Sc. QS Giuseppe Sferruzza e dal Cav. Sandro Varzi.

Tematiche e problematiche sono state predisposte dal Comitato scientifico, presieduto dal Prof. Virgilio Ilari, presidente della Società italiana di storia militare, e composto dai Dott. Marco Maria Aterrano, Gen. C.A. Carmelo Burgio, Dott. Mirko Campochiari, Prof. Piero Cimbolli Spagnesi, Gen. Isp. Capo Basilio Di Martino, Dott. Armando Donato, Prof. Elina Gugliuzzo, Dott. Francesco Pellegrini, Prof. Giuseppe Restifo, Dott.ssa Mariagrazia Rossi, Amm. Sq. Ferdinando Sanfelice di Monteforte, C.te BLA Cefalù e Siracusa Ten. Col. Ciro Settecasi, Dott. Antonino Teramo e Dott. Fulvio Torrisi.

L’organizzazione del Convegno è il frutto del felice incontro fra competenze e provenienze diverse: non solo, ovviamente, il mondo militare, ma anche quello universitario, quello degli esperti cultori e quello degli abili ricercatori, che si muovono alla esplorazione di nuove fonti e nuovi documenti.

Ai convegnisti del 29 e 30 settembre perverrà l’augurio di buon lavoro da parte del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella.

Nominati i Finalisti di Artkeys Prize 2022 – Festival di arte contemporanea

La Giuria

Artkeys Prize – Festival di arte contemporanea

I Finalisti di Artkeys Prize 2022

Festival di arte contemporanea

Quarta edizione di Artkeys Prize-Festival di arte contemporanea nelle diverse categorie di pittura, scultura e installazione, fotografia, video arte e performance.

La Giuria della quarta edizione di Artkeys Prize-Festival di arte contemporanea composta da Manuela De Leonardis (Storica dell’arte, Giornalista e Curatrice indipendente), Alberto Dambruoso (Critico d’arte), Marilena Morabito (Curatrice) ha selezionato 69 artisti internazionali finalisti nelle diverse categorie di pittura, scultura e installazione, fotografia, video arte e performance. Le opere saranno protagoniste di una mostra collettiva nell’area dell’Ex Tabacchificio di Borgo Cafasso, a due passi dall’area archeologica di Paestum, dal 19 al 27 novembre 2022. Durante il vernissage del Premio saranno annunciati i vincitori di ogni sezione: ai primi posti sarà corrisposto un premio in denaro (dotazione complessiva 8000 euro),mentre ai secondi posti saranno offerte delle “Residenze d’Arte”, messe a disposizione da enti e aziende presenti su tutto il territorio cilentano. 

I Finalisti di Artkeys Prize 2022 sono: 

FOTOGRAFIA
1 Claudia Del Giudice – “Resilienza”
2 Federico Serradimigni – “I fili di fumo”
3 Gianluca Coppeto – “Like a gold fish”
4 Nadia Musmeci – “Moti dell anima”
5 Remo Suprani – “Paesaggi urbani”
6 Roberto Esposito – “Discovery”
7 Claudio Cavalli – “E quindi uscimmo a riveder le stelle”
8 Giancarlo D’Erchie – “Fragment of irish sea”
9 Luca Carucci – “Ingombro superfluo” 
10 Sara Camporesi – “Fragile”
11 Vittoria Maria Cervone – “Discidia 2”

PITTURA
1 Alberta Olivetti – “XVII la stella”
2 Alessandro Giusberti – “La cruna dell’ago”
3 Alessio Ancillai – “Frazioni di tempo”
4 Alex Luisi – “Autocontrollo”
5 ANDERSON Pierluigi Coppola- “Esagramma numero 11, la pace”
6 Andrea Zineddu – “Mesa taurina”
7 Angelo Massaro – “Ombra propria (pranzo di Pasqua)”
8 Azzurra Lo Bello – “Streetqueen HELLONE”
9 Barbara Bonfilio – “Woman with blue flowers”
10 Christian Imbriani – “Popassion”
11 Grazia Salierno – “Blu tempesta in cielo che resistono”
12 Hsing-Chun SHIH– “Universe”
13 Igor Grigoletto –”Mirror009″
14 Jara Marzulli –”Il giardino sopra il cielo”
15 Lucia Simone – “Space dementia”
16 Matteo Felloni – “Tana libera tutti”
17 Ombretti Gamberale – “Senza titolo”
18 Remigio Fabris – “Dal buio a noi”
19 Simone Del Pizzol – “Meet Portrait 2”
20 Tina Sgro – “Poltroncina”
21 Victor Vergauwen – “Senza titolo n 1” 
22 Jimi Gazzosa – “Tempio”   
23 Marjan Fahimi –  “The Flame” 

SCULTURA
1 Alexandra Marinova –”presence_absence_”
2 Chiara Crepaldi – “Caino”
3 Rosa Cuccurullo – “Diary”
4 La Chigi –  “The game of life”
5 Alessandro Fabiani – “Riflessi”
6 Lea Contestabile – “Sacro cuore di …”
7 Marco Corridoni – “Angeli del nostro tempo”
8 Abra Degli Esposti – “Radiosa azzurra” 
9 Annalisa Apicella – “tempIO”
10 Gennifer Deri – “Decrypt”
11 Manuel Quaresima – “Rivelazione”
12 Marco Fortuna – “La macchina del perdono”
13 Margarita Sardinha – “Da Vinci Simulacrum”
14 Maurizio Pleuteri – “Pinkwolf and yellowelephant”
15 Monica Paulon – “Sfere silenti”
16 Ricardo Aleodor Venturi – “Trappola complessa per un pubblico semplice”
17 Rossana Maggi – “Il rito di ogni giorno”
18 Sandra Olivieri – “Manipolazione”
19 Federica Zianni – “Ground jelly”

VIDEOARTE
1 Ilias Rizzi –”Enter the cosmic void_”                                 
2 Anouk Laure Chambaz – “Marica”                                     
3 3PMF – “BTSTU”                                                                    
4 AARĀN  –  “CARPE DIEM | on going nowhere”               
5 Daniela Monaci – “Everything in the world dances”        
6 Fatma Ibrahimi – “Neraria-Herbarium”                               
7 Giorgio Salemme – “Rappresentare”                                    
8 Peter Abraham Diaz Luna – “Swan must die”                     
9 Marco De Biasi – “La tela di Penelope”                              

PERFORMANCE
1 Blythe Kanis –”Ein Soph Or”                                                                    
2 Collettivo Micorrize – “KODAMA_minuta liturgia silvestre”             
3 Le fortunate eccezioni teatro A.P.S.–  “.h.t.e.b.c.a.M – volume 1”      
4 Crissi Campanale –  “Counting time”                                                      
5 Elena Fanelli – “La Verità si conquista”                                                  
6 Margherita Landi e Agnese Lanza – “Peaceful Places”                        
7 Collettivo Singolo  – “Tomato Connection” 

Il Premio ArtKeys è organizzato dall’Associazione Blow-Up e dal Collettivo Vyolaacomposto dagli artisti Marianna Battipaglia, Mabel D’Amore, Nadia Miglino, Francesco Monk e Rudy Zoppi, con lo scopo di promuovere e valorizzare l’arte contemporanea nella splendida cornice del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni. Le passate edizioni del Premio hanno visto la partecipazione di artisti provenienti da ogni parte di Europa e del mondo, grande riscontro di pubblico e delle istituzioni, nonché le collaborazioni con il Castello Angioino Aragonese di Agropoli, il Museo del Mare di Pioppi, il Castello di Pollica e con i comuni di Agropoli, Laureana Cilento, Rutino e Cetara. Grandi nomi anche per le Giurie con la presenza di Daniele Ciprì, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Antonello Tolve, Gianni Comunale, Nuvola Lista, Giulio Rincione, Roberto Sottile, Enrica Feltracco, Antonello Silverini, Grazia La Padula e Lorenzo Ruggero. 

Il Premio ArtKeys nasce con la volontà specifica di rafforzare il valore dell’Arte come spirito di rinascita e di contributo all’incentivazione del turismo e dell’imprenditorialità, mettendosi in correlazione con il territorio in cui nasce, il Cilento, patria della dieta Mediterranea, dove Ancel Keys, biologo e fisiologo statunitense, la studiò e pose le basi per farla divenire bene protetto dell’umanità Unesco. A lui è dedicato e ispirato il nome del Premio, che intende assimilare la tenacia e i valori con cui il biologo ha lavorato e valorizzato il territorio cilentano e la dieta mediterranea. Il movimento Artkeys ha quindi come obiettivo primario la promozione degli artisti che sviluppano la propria arte all’interno di questo contesto: le precedenti tre edizioni di Artkeys Prize hanno, infatti, permesso una maggiore conoscenza del territorio richiamando un incredibile numero di turisti e visitatori che hanno potuto, così, scoprire le ricchezze e le peculiarità del Cilento.

ArtKeys Prize indice ogni anno anche un contest, Artkeys Box, per la selezione di un’illustrazione a tema libero che verrà stampata con tecnica serigrafica sul box del catalogo del Premio che raccoglie tutte le opere selezionate: il box di quest’anno, che verrà consegnato a tutti i finalisti e ai componenti della Giuria, sarà illustrato da Lorenza Pleuteri, vincitrice del contest Artkeys Box 04. 


INFO

Artkeys Prize
Promosso daAssociazione Culturale Blow-up
Direzione artistica Rudy Zoppi, Associazione Culturale Blow-Up, Collettivo Vyolaa

Per info:
info@premioartkeys.it
www.premioartkeys.it

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
tel 3494945612 – roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Mamiano di Traversetolo – Parma, Fondazione Magnani-Rocca: MODA E PUBBLICITÁ IN ITALIA. 1850-1950

Leopoldo Metlicovitz, La Rinascente, 1921, cromolitografia su cartone 196 x 140 cm. Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso

10 Settembre 2022 – 11 Dicembre 2022

Mamiano di Traversetolo – Parma, Fondazione Magnani-Rocca

MODA E PUBBLICITÁ
IN ITALIA.

1850-1950

La nascita della moda in Italia raccontata attraverso 150 affascinanti opere da fine Ottocento a metà Novecento. A cura di Dario Cimorelli, Eugenia Paulicelli, Stefano Roffi.

http://www.magnanirocca.it

MODA E PUBBLICITÀ sono parte dell’immaginario collettivo di un intero Paese, di un sentire, guardare e inventare il mondo. La mostra indaga come l’affermarsi dei grandi magazzini risponda alle richieste di una società nuova che aspira a potersi rappresentare, una società figlia della rivoluzione industriale che trova negli abiti e negli oggetti, i testimoni della propria esistenza e delle proprie diversità. Uno sviluppo, quello dei nuovi centri del consumo, che cambia scala per dimensione e velocità: dalle tradizionali piccole botteghe dove si modellava e cuciva l’abito su misura, nasce il grande magazzino, la clientela entra in edifici lussureggianti che traboccano di merci e può scegliere liberamente trovando, accanto all’abito su misura, il prêt-à-porter e, in base alle disponibilità, compone il suo corredo. Luoghi accoglienti, sfarzosi ma non troppo, dove i prezzi sono sempre esposti, dove le offerte di merci offrono possibilità di acquisto per tutte le tasche, e dove regali piccoli e grandi vengono offerti a profusione, allo scopo di fidelizzare la clientela. E proprio la fedeltà della clientela è uno dei crucci dei nuovi imprenditori, perché tra grandi magazzini la concorrenza è serrata: accuse di imitazione, ricerca di slogan a effetto, creazione, produzione e utilizzo di ogni strumento promozionale, dai manifesti, ai cataloghi illustrati, alle cartoline, ai depliant, alle inserzioni sui giornali. Ogni esercizio commerciale studia la propria strategia promozionale e la declina sui diversi mezzi di comunicazione dove propone quanto artisti e illustratori ideavano, interpretando i linguaggi del costume e della società italiana in un periodo di creatività senza precedenti.

La moda in scena alla Villa dei Capolavori – Nei saloni contigui a quelli che ospitano permanentemente opere capitali di Tiziano, Dürer, Van Dyck, Goya, Canova, Renoir, Monet, Cézanne, Morandi e molti altri, alla Fondazione Magnani-Rocca – la celebre Villa dei Capolavori a Mamiano di Traversetolo, presso Parma – dal 10 settembre all’11 dicembre 2022 viene illustrata la nascita della moda in Italia, grazie agli strumenti di comunicazione che l’hanno supportata, dai manifesti alle riviste, ai cataloghi dei grandi magazzini, in un arco cronologico che inizia nell’Ottocento e prosegue fino a metà Novecento. Di grande importanza è il ruolo del cinema nello sviluppo e comunicazione della moda sin dal suo avvento, ricostruito all’interno dell’esposizione e nel catalogo.
Costituita da circa 150 opere, la mostra è realizzata grazie alla collaborazione speciale con la Direzione Regionale Musei Veneto – Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, oltre alla Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” – Castello Sforzesco – Milano, e al Museo e Real Bosco di Capodimonte. È resa possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparma e Crédit Agricole Italia.

La moda attraverso la pubblicità si fa sogno collettivo: dalle misteriose dame fin de siècle proposte da Aleardo Villa, Leopoldo Metlicovitz, Marcello Dudovich nei manifesti dei Magazzini Mele, la cui sontuosa eleganza riflette le ambizioni di una nuova classe borghese in crescente ascesa, alle sottili, diafane “donne-crisi” degli anni Venti, che vogliono vedersi finalmente liberate dalla schiavitù dei corsetti e delle stecche di balena, fino alla vigorosa, sportiva e dinamica donna moderna, quale tratteggiata dallo stesso Dudovich nelle pubblicità degli anni Trenta per La Rinascente. Agli inizi del Novecento le lotte femminili per la conquista di maggiore indipendenza incidono sulla lunghezza delle gonne, sul taglio dei capelli, sui gesti, sul linguaggio del corpo, come incideranno le limitazioni dettate dalle sanzioni economiche all’Italia, a seguito della sua politica coloniale, alla fine degli anni Trenta, dando origine a nuove regole, nuovi vincoli di “decoro” e all’uso di materiali autarchici. In questo arco di tempo, la moda, le mode, diventano, attraverso i manifesti, figurazione immediata di uno status e lo specchio nel quale si riflettono rapidissimi cambiamenti sociali ed economici, umori, tendenze, capricci, sogni.

Tra il XIX e il XX secolo due fattori concorrono allo sviluppo del mercato dell’abbigliamento: “il farsi avanti, con la seconda rivoluzione industriale, di nuove parti sociali che ambiscono a partecipare e a rimarcare il proprio ruolo sul palcoscenico della società, e la nascita conseguente di una nuova forma di offerta al consumo, i grandi magazzini, nati in Francia e diffusi in breve tempo in Italia così come in tutta Europa e negli Stati Uniti” afferma Dario Cimorelli.

“La competizione tra i grandi magazzini è agguerrita e ogni mezzo, ogni idea, ogni novità è occasione per catturare e fidelizzare la clientela. Il manifesto, in quanto più grande, più evidente, è lo strumento che dalla fine dell’Ottocento ai primi anni Cinquanta tappezzerà i muri delle città costruendo modelli e quindi mondi e modi di partecipazione e rappresentazione. Da Mele a Miccio a Napoli, dall’Unione Cooperativa a La Rinascente a Milano, a Zingone a Roma, ogni magazzino si propone attraverso la pubblicità, così come le aziende di accessori – dai cappelli ai guanti alle calzature. La mostra racconta questo particolare mondo nascente della comunicazione presentando circa 100 grandi manifesti, la gran parte restaurati per l’occasione e mai esposti al pubblico dal tempo della loro realizzazione, soffermandosi anche su due casi unici che distinguono l’Italia da qualunque paese al mondo: la comunicazione dei Magazzini Mele di Napoli, la più imponente, capillare, ricca attività di promozione mai realizzata, che inizia nel 1889 e prosegue fino al secondo decennio del XX secolo, e la comunicazione de La Rinascente a Milano, che sceglie Marcello Dudovich come illustratore principale dal 1921 al 1956, mantenendo così una coerenza stilistica unica e irripetibile”, aggiunge Stefano Roffi.

“Fino agli anni Venti del Novecento la moda femminile era stata fondamentalmente francese, mentre l’Inghilterra era il riferimento per quella maschile. Ma questo non significa che non esistesse l’idea e il progetto di creare una moda italiana. Questo filo attraversa le riviste dell’Ottocento in Italia fino a legarsi al patriottismo dopo il periodo dell’unificazione nazionale. Infatti all’inizio del secolo questa traccia acquista una grande visibilità con il lavoro pionieristico di Rosa Genoni che dalle pagine di riviste femminili lancia il progetto di una moda nazionale come “pura arte italiana” che, svincolata dalla sudditanza ai francesi, sapesse trarre ispirazione dal mondo classico e dai capolavori del Rinascimento, coniugando artigianato e industria. Successivamente, nel corso del ventennio fascista, si andrà costruendo un profilo di moda nazionale (i Saloni a Torino, l’Ente Nazionale Moda fondato nel 1935, etc.) che fu la base di quel che sarebbe diventata la grande moda italiana a partire dal dopoguerra”, annota Eugenia Paulicelli, Professoressa ordinaria e fondatrice della specializzazione di “Fashion Studies” presso il Graduate Center e il Queens College della City University di New York (CUNY).

Il catalogo – Edito da Silvana Editoriale, presenta saggi di Dario Cimorelli, Ali Filippini, Davide Mele, Eugenia Paulicelli, Stefano Roffi, oltre alla riproduzione di tutte le opere esposte. Temi trattati in catalogo:
– La moda in Italia e le riviste femminili fra metà Ottocento e metà Novecento (Eugenia Paulicelli)
– I grandi magazzini e la comunicazione (Dario Cimorelli)
– Le vetrine dei grandi magazzini (Ali Filippini)
– Il cinema e la moda (Eugenia Paulicelli)
– Gli armadi della Villa dei Capolavori. Il racconto di un secolo di aristocrazia di stile e pensiero (Stefano Roffi)
– Concentrazione economica e grandi magazzini (Davide Mele)


INFO

MODA E PUBBLICITÀ IN ITALIA 1850-1950
Fondazione Magnani-Rocca, via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
Dal 10 settembre all’11 dicembre 2022. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche 1° novembre e 8 dicembre. Lunedì chiuso (aperto lunedì 31 ottobre in quanto ponte).
Ingresso: € 12,00 valido anche per le raccolte permanenti e il parco – € 10,00 per gruppi di almeno quindici persone – € 5,00 per le scuole. Il biglietto comprende anche la visita libera agli Armadi segreti della Villa.
Informazioni e prenotazioni gruppi:
tel. 0521 848327 / 848148 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it
Il sabato ore 16 e la domenica e festivi ore 11.30, 15.30, 16.30, visita alla mostra ‘Moda e Pubblicità’ e agli Armadi segreti della Villa con guida specializzata; è possibile prenotare a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 17,00 (ingresso e guida).
Ristorante tel. 0521 1627509 whatsapp 393 7685543 e-mail marco@bstro.it
Consultare il sito www.magnanirocca.it per le modalità di visita in sicurezza.
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Dario Cimorelli, Eugenia Paulicelli, Stefano Roffi.

Ufficio Stampa: Studio ESSECI Sergio Campagnolo
Rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net

La mostra è realizzata grazie al contributo di:
FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA
Media partner: Gazzetta di Parma.
Con la collaborazione di: Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.