GLI ULTIMI GIORNI DI VAN GOGH. Il diario ritrovato – Spettacolo teatrale con Marco Goldin

Parte da Salsomaggiore e da Trieste
il nuovo spettacolo teatrale di Marco Goldin.
Rievoca, con musiche di Battiato, 
gli ultimi giorni di Van Gogh

Tratto dal suo romanzo, “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” (edito da Solferino)

Musiche di Franco Battiato

Regia di Marco Goldin

11 date già in calendario nei mesi di novembre e dicembre. Per una tournée che continuerà per tutto il 2023 su tutto il territorio nazionale. Protagonista Marco Goldin ne “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” (che trae spunto dall’omonimo romanzo edito da Solferino, già alla sua seconda ristampa a 15 giorni dall’uscita in libreria).

La serata “zero” della tournée – prodotta e distribuita da International Music and Arts – sarà il 5 novembre, al Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme (PR), mentre la prima nazionale sarà proposta l’8 novembre, a Trieste dal Politeama Rossetti. Seguono, Bologna, Verona, Ancona, Torino, Bergamo, Milano, Udine, Padova, San Donà. Con questo grandioso spettacolo, del quale è protagonista ma anche regista e ideatore, Goldin torna in teatro dopo la fortunata tournée del 2018/2019 con “La grande storia dell’impressionismo.

“Gli ultimi giorni di Van Gogh” fa parte di un vasto progetto dal medesimo titolo, costituito dal romanzo, dalle cinque puntate che inaugurano il canale podcast dello studioso trevigiano e ovviamente la rappresentazione teatrale con il contributo eccezionale determinato dalle musiche di Franco Battiato.

Seguendo il ritmo del suo romanzo uscito da poco, Goldin sale sul palcoscenico per raccontare, con la sua consueta affabulazione appassionata e coinvolgente, le ultime settimane della vita di Vincent van Gogh.

Nel libro alla base dello spettacolo egli immagina che Van Gogh avrebbe potuto tenere un diario proprio in quelle settimane finali e per questo gli presta la sua voce. Ovviamente mai staccandosi dai fatti realmente accaduti eppure dilatando molti vuoti e altrettanti silenzi del pittore. In quelle settimane conclusive l’artista olandese scrive tra l’altro un numero minore di lettere rispetto al solito e parla di meno della metà degli oltre settanta quadri che realizza. Il romanzo e lo spettacolo sono quindi un continuo gioco di specchi e di rimandi, tra i colori, le parole e i silenzi nei quali quasi si adagiano le musiche di Battiato.

Quel diario (“un quaderno un po’ lacero, di pelle verde scura, con dei ricami dorati e il dorso nero”) viene ritrovato casualmente da Arthur Gustave Ravoux, il titolare della locanda nella quale Vincent vive tra la fine di maggio e la fine di luglio del 1890. Mancano due settimane alla morte del pittore e Ravoux sale nella sua camera di sottotetto per rifargli il letto e trova il cassetto dello scrittoio appena accostato. Lo apre e scopre quel diario di cui nessuno conosceva l’esistenza, ma non lo dice nemmeno a Theo. 

Da questo espediente narrativo parte anche l’azione teatrale, nel parlare quasi tra sé e sé che Goldin fa come fosse colui che accompagna Van Gogh, e dunque osservandolo lo racconta. Tutta la scenografia punta moltissimo su un effetto di stupefazione davanti alle immagini dei quadri, i loro particolari e anche fotografie d’epoca. Oltre a una nutrita e suggestiva parte filmica appositamente girata nei luoghi di Van Gogh in Provenza, tra Arles e la pianura della Crau, le amate Alpilles e l’istituto di cura per le malattie mentali di Saint-Rémy nel quale scelse di stare per un anno, ma anche nel natio Bramante. Si tratta di un vero e proprio spettacolo nello spettacolo. Da assaporare restando seduti a teatro, “immersi” dalle immagini rilanciate sui tre schermi posizionati sul palcoscenico, con proiezioni laser di altissima definizione. Le riprese dei luoghi sono state realizzate in Olanda, Belgio e Francia da Luca Attilii e Fabio Massimo Iaquone. Il montaggio e le animazioni video sono di Alessandro Trettenero.

A trasmettere l’atmosfera spirituale, eppure densa della carne e dei sogni della vita di Van Gogh, contribuiscono le splendide musiche di Franco Battiato, eccezionalmente concesse per questa occasione. Sono tratte per metà dal suo “Gilgamesh”, uscito giusto trent’anni fa, poi dal “Telesio” e da quell’album così particolare e nuovo che fu il “Joe Patti’s experimental group”. Battiato amava Van Gogh e davanti alle sue opere si trovava a parlarne proprio con Marco Goldin.

Un continuo di emozione, sino alla scena conclusiva, quando Van Gogh, sul punto di morire, rivede come in parata, accanto a Theo che gli tiene la mano, il suo passato colmo d’incanti.

A quel punto saranno solo i campi di grano e la luce delle stelle che entra dal piccolo lucernario sopra un uomo che sta per andarsene. Prima di tornare ancora.

Lo spettacolo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, gode del sostegno di Gruppo Euromobil dei fratelli Antonio, Gaspare, Fiorenzo e Giancarlo Lucchetta, che dichiarano: “Siamo veramente felici di tornare ad appoggiare, dopo alcuni anni, un nuovo lavoro di Marco Goldin. Gruppo Euromobil è stato al suo fianco per molto tempo nella lunga stagione delle grandi mostre in varie città italiane, ma non l’aveva mai fatto per un progetto teatrale. L’importanza di questo spettacolo, che sarà per oltre un anno in tournée con decine di date, e viene arricchito tra l’altro dalle musiche meravigliose di un maestro quale Franco Battiato, ci ha mosso in modo naturale a riprendere un cammino insieme. Infatti, la bellezza che si manifesta attraverso l’antica arte del teatro rimane per noi qualcosa di magico, fonte di emozione perenne. Proprio quello che ci ha spinto a legare, fin dal principio, il nome di Gruppo Euromobil alle forme più alte della cultura”.

LE DATE IN PROGRAMMA

La prima parte del tour teatrale si svolgerà dall’inizio di novembre all’inizio di dicembre 2022, per riprendere poi da marzo 2023.

Queste le prime undici repliche.

Per informazioni e biglietti: www.internationalmusic.it

5 novembre, Salsomaggiore Terme (PR), Teatro Nuovo (data zero), ore 21
8 novembre, Trieste, Politeama Rossetti, ore 21
10 novembre, Bologna, Teatro Duse, ore 21
13 novembre, Verona, Teatro Filarmonico, ore 18
15 novembre, Ancona, Teatro delle Muse, ore 21
20 novembre, Torino, Teatro Colosseo, ore 18
23 novembre, Bergamo, Teatro Creberg, ore 21
29 novembre, Milano, Teatro Lirico “Giorgio Gaber”, ore 21
30 novembre, Udine, Teatro Giovanni da Udine, ore 21
2 dicembre, Padova, Gran Teatro Geox, ore 21
7 dicembre, San Donà di Piave (VE), Teatro Astra, ore 21


INFO
Ufficio stampa: Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net
Referente Roberta Barbaro roberta@studioesseci.net

Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna: Giornata di studi su Afro 1950- 1970

GIORNATA DI STUDI
Afro 1950- 1970
Dall’Italia all’America e ritorno | From Italy to America and back
Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Giovedì 6 ottobre 2022 Orario: 10.00-13.30

Come occasione di approfondimento della grande mostra Afro 1950 – 1970. Dall’Italia all’America e Ritorno / From Italy to America and Back, allestita a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna sino al prossimo 23 ottobre, l’istituzione veneziana promuove, per giovedì 6 ottobre (dalle 10 alle 13.30) una giornata di studi dedicata all’artista.

Ad introdurre i lavori saranno la Responsabile di Cà Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Elisabetta Barisoni, e il Segretario Generale della Fondazione Archivio Afro, Marco Mattioli.

Sono in programma interventi di Francesco Tedeschi, Afro in America. Tappe di una riscoperta, Alessandro Del Puppo, Precisazioni sugli anni veneziani, Davide Colombo, Anni Quaranta: Afro attraverso il neocubismo e altro e di Stefania Portinari, Afro e la “banda degli astrattisti” alla Biennale di Venezia.

A seguire visita alla mostra Afro 1950-1970. Dall’Italia all’America e ritorno/ From Italy to America and Back promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con la Fondazione Archivio Afro, con il supporto di Magonza editore, che ha realizzato il catalogo, e con il Sostegno di BNL.

“Riconosciuto come figura centrale dell’astrattismo internazionale, Afro si forma a Venezia e, in seguito, da Roma conduce la sua ricerca verso gli Stati Uniti dove, dal 1950 in poi, diventa l’artista italiano più conosciuto e più apprezzato dal collezionismo americano”, evidenzia la Responsabile del Museo e curatrice della mostra Barisoni.

Che sottolinea come “Grazie alla collaborazione con la Fondazione Archivio Afro e l’arrivo di alcuni importanti prestiti nazionali e internazionali, Ca’ Pesaro abbia potuto rendere omaggio ad un autore ben rappresentato nelle proprie collezioni, portando così nuova luce sull’intenso rapporto che, nei fervidi anni Cinquanta, si è instaurato tra l’arte italiana e quella americana che viveva il nascere dell’espressionismo astratto e dell’action painting. La Giornata di Studi, conclude la curatrice, è occasione di ulteriore approfondimento per gli studiosi ed i numerosi estimatori e collezionisti dell’artista friulano. Ad essa si potrà assiste in loco, ovvero a Ca’ Pesaro, ma anche da remoto, visto che l’intero incontro sarà registrato e trasmessa in streaming, sul canale della Fondazione MUVE”.

Francesco Tedeschi, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea, all’Università Cattolica di Milano, con Afro in America. Tappe di una riscoperta, richiamerà i passaggi bibliografici e storiografici che hanno permesso, dal 1989 a oggi, di avere un più completo quadro storico del ruolo svolto da Afro nelle sue relazioni con l’ambiente americano e di promotore dell’arte italiana negli Stati Uniti. Punti salienti saranno il catalogo della mostra “Afro, L’itinerario astratto” con la pubblicazione di lettere e documenti fino allora non noti e con il saggio di Fabrizio D’Amico al proposito, la realizzazione del Catalogo ragionato dell’opera pittorica di Afro, il volume che raccoglie la corrispondenza di Afro con Catherine Viviano, a cura di Elisabetta Valento, la mostra di Udine, a cura di Luciano Caramel, Afro tra Italia, Europa e USA (2006) e la mostra del MART di Rovereto, per arrivare a quella di Venezia.

Alessandro Del Puppo, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli studi di Udine, con Precisazioni sugli anni veneziani indagherà gli anni di formazione di Afro, e lo farà potendo contare sulla documentazione che egli ha recuperato dall’Archivio dell’Accademia di Venezia, pertinente a quegli anni. Oggetto della relazione dello studioso saranno anche i cicli murali realizzati da Afro fra il 1937 e il 1938 di Afro e le sue fonti veneziane.

Davide Colombo, professore associato di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Milano Statale, già autore delle introduzioni alle sezioni del catalogo della mostra, si soffermerà sugli Anni Quaranta dell’artista e sul suo passaggio al Neocubismo, con una relazione sugli Anni Quaranta: Afro attraverso il neocubismo e altro.

A concludere gli interventi sarà Stefania Portinari , docente associata di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Ca’ Foscari, con un approfondimento su Afro e la “banda degli astrattisti” alla Biennale di Venezia. Partendo da una carrellata delle partecipazioni alla Biennale, la studiosa si soffermerà sugli anni Cinquanta e in particolare sul 1956 (anno in cui Afro vince il Premio per la Pittura), completando così il quadro delineato dalle relazioni dei suoi colleghi.

Dopo gli interventi storico- critici, la Giornata prevede la visita alla mostra Afro 1950 – 1970. Dall’Italia all’America e Ritorno / From Italy to America and Backrassegna che resterà aperta al II piano della Galleria di Ca’ Pesaro fino al 23 ottobre 2022.


Contatti per i giornalisti

Fondazione Musei Civici di Venezia

press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce 2076
30135 Venezia
Tel. +39 041 721127
capesaro.visitmuve.it

Pisa, Museo della Grafica: Attività per famiglie “Tra i verdi prati da golf” domenica 9 ottobre

In occasione di Famu 2022 – Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza: 

TRA I VERDI PRATI DA GOLF
Attività per famiglie

Domenica 9 ottobre, ore 16:00

Età consigliata: 6 – 11 anni

Il golf è uno sport dotato di regole antiche; una delle più importanti è il rispetto degli avversari.

Scopriamo insieme le stampe, i disegni e i manifesti esposti nella mostra Golf is Art. Immagini e storie di sport  e divertiamoci a realizzare un originale gioco da tavola, ispirato a questo sport. 

Evento gratuito – Partecipazione su prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni all’indirizzo e-mail: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it

Scadenza prenotazioni: venerdì 7 ottobre, ore 13:00.

È richiesta la presenza di un adulto accompagnatore per tutta la durata dell’attività.

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Email: educazione museo della grafica
Telefono: 050 2216059/070