Prix Viviane Esders Laureate 2022: il premio per la carriera di un fotografo è stato assegnato all’italiano Mario Carnicelli

Série C’era Togliatti, 1964 © Mario Carnicelli

Viviane Esders ha annunciato il vincitore della prima edizione del Premio Viviane Esders per i fotografi over 60. Mario Carnicelli, nato ad Atri in Italia nel 1937, riceverà una dotazione di 60.000 euro, di cui 10.000 dedicati alla pubblicazione di un libro.

“Con Mario Carnicelli, la parola documentario assume un’altra dimensione, mentre si cimenta in una vera analisi sociale, sia in bianco e nero che a colori, nella sua natia Italia o negli Stati Uniti. Cerca di rivelare l’essenza dell’uomo piuttosto che fatti o gesti » .

CONVERSAZIONE CON MARIO CARNICELLI

Cosa hai scelto di presentare per il Prix Viviane Esders?
Ho scelto tre corpi di lavoro che meglio rappresentano il mio approccio dalla metà degli anni ’60 ad oggi: “C’era Togliatti”, “America” ​​e “Atri”, tutti legati da un filo conduttore, il mio interesse per l’umano e la psicologia delle masse. 

Cosa intendi fare con questa dotazione di 60.000 euro?
Sono incredibilmente grato di essere il primo destinatario di questo premio. Pubblicherò un libro con diverse serie sulla mia carriera, collegandole e creando un dialogo aperto. Continueremo anche a digitalizzare l’archivio e il mio più grande desiderio è tornare negli Stati Uniti con la sfida di girare di nuovo il Paese.

Come vorresti presentare il tuo background?
Sono nato ad Atri, in Abruzzo, e come mio padre era un fotografo. Sono stato attratto dalla camera oscura fin dall’infanzia. Successivamente, quando ci siamo trasferiti in Toscana, ho iniziato a lavorare e mentre mio padre e mio fratello erano impegnati in studio, uscivo sempre per documentare eventi esterni. Ho poi collaborato come freelance per riviste, per sindacati e per la città di Pistoia. Nella mia ricerca personale, mi sono concentrato su manifestazioni, incontri politici e lavoratori. A metà degli anni ’60 vinsi una borsa di viaggio negli Stati Uniti con un’immagine del Primo Maggio a Pistoia. Il mio lavoro sugli Stati Uniti, è stato poi esposto alla Torre Pirelli di Milano. Negli anni ’70 ho deciso di concentrarmi sulla mia attività commerciale in Piazza del Duomo a Firenze, dove gestivo un negozio di macchine fotografiche, con attrezzature fotografiche e un servizio di sviluppo e stampa. Ho finito per concentrarmi su un progetto a lungo termine ad Atri,

E il Premio Viviane Esders?
Ammiro Viviane Esders per la sua generosità e il coraggio di investire in un premio per una generazione più anziana, spesso dimenticata, di fotografi meno conosciuti che hanno la possibilità di farsi vedere e sviluppare il proprio lavoro. Questo la rende una mecenate delle arti e mi sento così fortunata e onorata di essere stata scelta, di ottenere finalmente un riconoscimento per il mio lavoro, all’età di 85 anni, e attraverso di lei la possibilità di un futuro. 

“With Mario Carnicelli, the word documentary takes on another dimension, as he engages in a true societal analysis, whether in black and white or in colour, in his native Italy or the United States. He seeks to reveal the essence of man rather than facts or gestures.

CONVERSATION WITH MARIO CARNICELLI

What have you chosen to present for the Prix Viviane Esders?
I have chosen three bodies of work that best represent my approach from the mid-1960s to today: “C’era Togliatti”, “America” and “Atri”, all linked by a common thread, my interest in the human and the psychology of the masses. 

What do you intend to do with this € 60,000 endowment?
I am incredibly grateful to be the first recipient of this award. I will publish a book with several series about my career, connecting them and creating an open dialogue. We will also continue to digitize the archive and my greatest wish is to return to the United States with the challenge of shooting the country again.

How would you like to present your background?
I was born in Atri, Abruzzo, and as my father was a photographer. I was attracted to the darkroom from childhood. Later, when we moved to Tuscany, I started working and while my father and brother were busy in the studio, I was always going out to document outside events. I then freelanced for magazines, for unions and for the city of Pistoia. In my personal research, I focused on demonstrations, political meetings and workers. In the mid-1960s, I won a travel grant to the United States with an image of May Day in Pistoia. My work on the United States, was then exhibited at the Torre Pirelli in Milan. In the 70’s I decided to concentrate on my business activity in Piazza del Duomo in Florence, where I ran a camera store, with photographic equipment and a developing and printing service. I ended up focusing on a long-term project in Atri, my home town.

What about the Viviane Esders Award?
I admire Viviane Esders for her generosity and courage to invest in a prize for an older, often forgotten generation of lesser-known photographers who have the chance to be seen and develop their work. This makes her a patron of the arts and I feel so lucky and honored to have been chosen, to finally get recognition for my work, at the age of 85, and through her the possibility of a future. 


INFO
Press contact: Nathalie Dran 
nathalie.dran@wanadoo.fr

Roma: in Campidoglio presentata la settima edizione di Rome Art Week – I primi highlights della settimana dell’arte contemporanea capitolina

Conferenza stampa RAW 2022
Maya Vetri, Alessandro Onorato, Massimiliano Padovan Di Benedetto, Pamela Fiacconi, Massimo Scaringella

ROME ART WEEK 2022 

La settimana dell’arte contemporanea
 

I PRIMI HIGHLIGHTS DELLA SETTIMA EDIZIONE

Presentata in Campidoglio la settima edizione di Rome Art Week
Dal 24 al 29 ottobre 2022
Roma

Presentata nella Sala della Protomoteca del Campidoglio la settima edizione di Rome Art Week: dal 24 al 29 ottobre 2022 la Capitale si tinge nuovamente di viola mostrandosi al pubblico con un ricco calendario di mostre, open studio, performance, talk, eventi e visite guidate. 

La manifestazione, promossa e organizzata da KOU – Associazione culturale per la promozione delle arti visive, si pone come un sofisticato network che ha l’obiettivo di costruire una rete tra tutti gli operatori del settore e il pubblico. Protagonisti musei, gallerie, spazi espositivi, curatori, artisti, collettivi, associazioni, fondazioni e operatori culturali, uniti in un evento diffuso e “orizzontale” che da sette edizioni sviluppa e sostiene la conoscenza e la diffusione dell’arte a più livelli, sperimentando di anno in anno nuove modalità di fruizione e promozione della cultura contemporanea.

LE PRIME ANTICIPAZIONI DELLA SETTIMA EDIZIONE DI ROME ART WEEK

Rome Art Week 2022 non solo conferma il successo delle passate edizioni ma entra nel panorama culturale capitolino con le sue 730 partecipazioni tra gallerie e spazi istituzionali, artisti e curatori e con gli oltre 360 eventi diffusi in tutta l’area metropolitana (e i numeri sono in costante e continuo aggiornamento). 

E dopo sette anni di presenza costante nel mondo culturale romano, il 2022 vede come principale novità la partnership con l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato ai Grandi Eventi di Roma Capitale e la collaborazione con numerosi Municipi di Roma Capitale, che confermano quanto ormai tale iniziativa sia radicata nel cuore della città e in tutti gli operatori che vi lavorano e promuovono il contemporaneo in tutte le sue declinazioni. Anche la partnership con l’Assessorato al Turismo di Roma Capitale e le rappresentanze degli operatori del settore e strutture alberghiere ha lo scopo di stimolare l’arrivo di turisti nella capitale in occasione della settimana dell’arte contemporanea. 

“L’intera città, dal centro alla periferia, sarà animata da quasi 400 appuntamenti e oltre 700 tra artisti, curatori, operatori culturali, critici, galleristi. Grazie a RAW, Roma sarà per una settimana la capitale dell’arte contemporanea. Con migliaia di appassionati turisti, italiani e stranieri, che avranno un’occasione in più per visitarla. Quest’anno, per la prima volta, con gli organizzatori abbiamo scelto di promuovere l’appuntamento nelle strutture alberghiere e di coinvolgere le attività commerciali per ospitare eventi e presentazioni. Un nuovo modello di comunicazione per diffondere il calendario delle iniziative, alle quali il pubblico potrà partecipare in forma totalmente gratuita e scegliendo tra mostre, conferenze, percorsi e visite guidate tra gallerie e atelier degli artisti. Un’occasione per ‘contaminare’ davvero la città con la bellezza dell’arte contemporanea e per diffonderne la conoscenza e la diffusione più livelli, sperimentando nuove modalità di fruizione”. Lo ha detto l’assessore capitolino al Turismo, Grandi Eventi, Moda e Sport, Alessandro Onorato, intervenuto alla conferenza stampa insieme a Maya Vetri, assessora Politiche Culturali, Politiche dell’Intercultura, Politiche di Genere, Partecipazione, Beni Comuni, Memoria del Municipio VIII – Roma Capitale. 

Ogni rione ed ogni quartiere della Città eterna sarà, dunque, animato da una molteplicità di iniziative alle quali il pubblico potrà partecipare in forma totalmente gratuita e scegliendo tra eventi, mostre e appuntamenti, percorsi e visite guidate anche attraverso la piattaforma www.romeartweek.com, un vero e proprio portale attivo tutto l’anno che giorno per giorno segnalerà le inaugurazioni, gli eventi menzionati dai “punti di vista” -curatori e critici che evidenzieranno le eccellenze della manifestazione-, nonché gli open studio che daranno la possibilità di “toccare con mano” il lavoro degli artisti, visitando gli studi dove l’arte si crea e si genera, o entrare nell’articolata esperienza dei collettivi di artisti, ben 7 quest’anno, che sperimentano un modo collaborativo di presentare le proprie ricerche. 

La settima edizione di RAW continua ed amplifica il percorso iniziato lo scorso anno con le più importanti realtà internazionali che hanno scelto la cornice di Rome Art Week per presentare al pubblico le loro attività: tra queste l’Accademia di Ungheria, la Casa Argentina, il Forum Austriaco di Cultura, l’Istituto Bulgaro, l’Institut Français, il Goethe Institut, l’American Academy in Rome, la Temple University. 

Anche quest’anno si riconferma la collaborazione tra Rome Art Week e il Miami New Media Festival, giunto alla sua 17ª edizione, con la partecipazione speciale del Centro di Studi Americani: infatti, i video selezionati sul tema “Civility vs Violence: Education, Art and Community as a Way to Embrace Nonviolence” saranno mostrati in occasione dell’evento del Miami New Media Festival che si terrà presso il Centro di Studi Americani il 25 ottobre 2022, dalle 15:00 alle 17:00. Le opere verranno poi presentate a Miami e nelle altre tappe mondiali del festival, oltre alla presenza virtuale su YouTube, Facebook, Twitter e Instagram.

Rome Art Week si avvale del patrocinio di: Regione Lazio, Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Sapienza Università di Roma, Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia Storia e Storia dell’arte in Roma, CIU Confederazione Italiana Unione delle professioni Intellettuali; del sostegno di: Roma Capitale Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda. Partner: Menexa, Miami New Media Festival. Media partner: Ezine, Dimensione Suono Soft. 

Le news e gli elenchi dei partecipanti sono in costante aggiornamento e disponibili su www.romeartweek.com 


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Roma, Open Studio Patrizia Genovesi: Mostra Video Fotografica TENSIONE | Direzione artistica Patrizia Genovesi

Mostra Video Fotografica

TENSIONE
Vivi per l’arte 2022
Direzione artistica Patrizia Genovesi 

Opere di Manuele Artibani, Marika Grossi, Giuseppe Palmeri, 
Federica Sarto, Margherita Segatta, Valerio Tamburrino, Fabio Vasco

Inaugurazione domenica 23 ottobre 2022 ore 17.00

Open Studio Patrizia Genovesi

Via di Villa Belardi 18 – Roma

Domenica 23 ottobre 2022 alle ore 17.00, per Rome Art Week la settimana dell’arte contemporanea, inaugura, negli spazi di Open Studio Patrizia Genovesi, il progetto video fotografico Tensione, con la direzione artistica di Patrizia Genovesi e le opere di Manuele Artibani, Marika Grossi, Giuseppe Palmeri, Federica Sarto, Margherita Segatta, Valerio Tamburrino, Fabio Vasco

Tensione è un progetto collettivo che nasce da un’esperienza, da un desiderio, da un’idea comune che vede ogni fotografo e ogni video artist impegnato intorno ad un tema. Un progetto collettivo richiede un processo: si oppone all’idea che la fotografia o il video siano semplicemente “uno scatto e via”, che si diffonde con l’uso pervasivo di internet e di strumenti che sembrano semplificare la produzione di immagini significative. È in antitesi rispetto alla bulimia imperante nella visione delle immagini, che si riflette nel gergo comune degli “operatori” della comunicazione dove non si parla più di guardare o osservare le fotografie e i video ma di “consumare un contenuto”, come fosse qualcosa che si ingurgita e si digerisce rapidamente. Decidere di scattare intorno ad un tema, ma anche di esporre con altri richiede innanzitutto la comprensione e l’accettazione del tema e in seguito la decisione di dedicare tempo ed energie alla pianificazione dello scatto e della ripresa ed alla selezione delle immagini significative. L’artista deve mobilitare le sue abilità nel processo di stampa e di editing, pianificazione visiva della mostra, scrittura dei testi, comunicazione, follow up, preparazione dei materiali a supporto per la diffusione e così via. L’esposizione al pubblico è esposizione al giudizio altrui, al confronto con l’esperienza e il gusto di un osservatore esterno. Partecipare ad un’esposizione collettiva implica che opere siano esposte a fianco di altre, definisce uno spazio, chiede sforzo di sintesi e confronto con la visione degli altri; smorza l’egocentrismo e apre al confronto.

La tensione genera movimento, ma talvolta porta alla paralisi. Può attivare le nostre energie e farci sentire motivati, capaci, in connessione con il mondo, oppure diminuire la nostra capacità di reazione, renderci rigidi, fragili, immobili. Il termine tensione definisce due stati opposti: andare verso qualcosa con entusiasmo curiosità e passione o al contrario temere qualcosa della quale non abbiamo controllo o i cui confini ci sfuggono.”

Gli artisti hanno indagato nella loro esperienza questi due stati rappresentandoli in modo personale per raccontare storie ed emozioni che stanno loro profondamente a cuore.

I temi della mostra e i volti della Tensione sono: paura, luce, movimento. 

Paura. La paura genera tensione. A volte è paura di qualcosa della quale abbiamo esperienza, a volte è paura della paura stessa, oppure dell’ignoto. Capita anche che la nostra mente crei situazioni immaginarie che, proprio perché non sono tangibili, assumono forme inaspettate e minacciose che non ci danno modo di combatterle con armi concrete. Dare una forma a questi timori, in un certo senso “oggettivarli”, può aiutarci a contrastarli. Nel progetto si indaga il concetto di paura, di fobia e di mostro, termini spesso generici nei quali ciascuno ha la possibilità di trovare riferimenti concreti alla propria esperienza.

Luce. La passione per la luce è alla base dell’interesse di molti fotografi per le immagini. La luce modifica radicalmente la sensazione che abbiamo della realtà visibile. La luce è colore, tridimensionalità, costituisce un’attrazione per l’occhio e per la mente. Molti artisti vivono per la luce, studiano la luce, fanno della luce il centro dei loro scatti e il motivo delle loro composizioni. Questo tipo di tensione motiva l’artista, lo incuriosisce, diventa materia per la sua sperimentazione. 

Lo sguardo del fotografo che ama la luce restituisce un’immagine non ordinaria della natura.

Movimento. Movimento e dinamismo sono due termini fortemente legati alla parola tensione. Nella danza il corpo modifica il suo stato interagendo con lo spazio, scandisce il ritmo, attiva la mente, finalizza i gesti. Il rapporto tra la mente e il corpo configura il nostro essere nel mondo.

Racconto. Alla regia si arriva attraverso tante strade, alla base c’è una spinta, una “tensione” il desiderio di portare una vicenda alla luce, sottrarla al tempo o a volte all’oscurità della dimenticanza, oppure inventarla totalmente, ma regalare sempre e comunque ad un pubblico un’emozione. Non si nasce registi, lo si diventa obbedendo all’urgenza di raccontare. Il racconto nasce ancora prima della scrittura, dà un’identità ai popoli, lega il passato al presente e al futuro.

Per partecipare all’opening accreditarsi a stampa.controcanto@gmail.com. I testi in catalogo sono di Patrizia Genovesi; il catalogo online sarà disponibile dopo la chiusura di Rome Art Week e comprenderà anche i testi degli artisti che saranno visibili durante la mostra.


INFO

Rome Art Week
24-27 ottobre 2022
Mostra Video Fotografica
TENSIONE
Vivi per l’arte 2022
Direzione artistica Patrizia Genovesi 
Opere di Manuele Artibani, Marika Grossi, Giuseppe Palmeri, Federica Sarto, Margherita Segatta, Valerio Tamburrino, Fabio Vasco.
Testi in catalogo di Patrizia Genovesi
Il catalogo online sarà disponibile dopo la chiusura di Rome Art Week e comprenderà anche i testi degli artisti che saranno visibili durante la mostra.

Inaugurazione domenica 23 ottobre 2022 ore 17.00
Accrediti a stampa.controcanto@gmail.com
Previsto rinfresco

Open Studio Patrizia Genovesi
Via di Villa Belardi 18 – Roma

Orari di apertura fino al 27 ottobre: lunedì ore 13-21, martedì ore 10-17, mercoledì ore 13-21 giovedì ore 13-21. Mattina solo su prenotazione

Ufficio Stampa Roberta Melasecca Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it
tel. 3494945612 – www.melaseccapressoffice.it

Mestre, Centro Culturale Candiani: Presentazione del 18° Rapporto Annuale Federculture 2022

IMPRESA CULTURA
lavoro e innovazione: le strategie per crescere
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7 – Venezia Mestre
venerdì 14 ottobre ore 15.00

Il 18° Rapporto Annuale Federculture 2022 “Impresa Cultura. Lavoro e innovazione le strategie per crescere” sarà presentato venerdì 14 ottobre alle ore 15 al Centro Culturale Candiani di Mestre.

L’incontro sarà introdotto da Mattia AGNETTI, Segretario Organizzativo Fondazione Musei Civici di Venezia, membro della Giunta Esecutiva di Federculture e dopo la presentazione del Rapporto Annuale Federculture 2022 da parte di Umberto CROPPI, Direttore Federculture, ne discuteranno in una tavola rotonda coordinata dal direttore del Gazzettino, Roberto PAPETTI, Andrea CANCELLATO, Presidente Federculture; Maria Cristina GRIBAUDI, Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia e Membro Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria; Riccardo DONADON, Presidente e Amministratore Delegato H-FARM, Antonio TAORMINA, Componente Consiglio Superiore dello Spettacolo del Ministero della Cultura.

Le conclusioni saranno affidate al Sindaco di Venezia Luigi BRUGNARO

Il tema principale del Rapporto 2022 è quello del “Lavoro Culturale”, emerso prepotentemente negli anni del Covid e che pone, oggi, al centro del dibattito la questione della riconoscibilità del lavoro nel settore della cultura.

Il Rapporto, oltre a numerosi saggi e autorevoli contributi sulla riflessione al centro del dibattito, presenta un quadro aggiornato dei principali indicatori del settore culturale: consumi, finanziamenti, partecipazione. Dati, tutti, nel periodo 2019-2021 esaminato dal Rapporto, pesantemente influenzati dallo sconquasso portato dagli anni del Covid.

Il 2020 è stato un anno di sconvolgimenti per le abitudini di consumo dei cittadini italiani e l’ambito della cultura non ha fatto eccezione. Chiusure e limitazioni hanno drasticamente diminuito la fruizione di spettacoli e attività culturali, così come la spesa in cultura e ricreazione degli italiani.

I dati del 2021, mostrano assestamenti e novità interessanti. Per quanto riguarda la spesa delle famiglie italiane nel 2021 si registra una crescita complessiva: la spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti è stimata a 2.437 euro in valori correnti, con un incremento del +4,7% rispetto al 2020, ma con un saldo ancora negativo rispetto al 2019.

Guardando la macro-voce spesa delle famiglie italiane in ricreazione, spettacoli e cultura si osserva che nel 2021 il valore medio mensile familiare cresce a 99 euro (erano 93,4 nel 2020) con un incremento del 6%, tra gli incrementi più bassi dei vari capitoli di spesa non alimentare. La spesa in cultura e ricreazione è quella che si mantiene più lontana dai livelli del 2019 (-22% nel biennio 2021-2019).

Analizzando ulteriormente la macro-voce di spesa, si rileva che proprio la componente riferita ai servizi ricreativi e culturali (all’interno della quale si trovano le spese per cinema, teatri, musei, parchi) è in contro-tendenza nel 2021 in cui diminuisce del 4,5%, mentre nel biennio 2019/2021 la variazione negativa è del 40%.

Il Veneto nel 2021 registra una spesa media familiare in “ricreazione, spettacoli e cultura” di 111,39, in crescita sul 2020 del 12,5% e leggermente al di sotto di quella media della macro-area Nord-Est pari a euro 119,60. Nel biennio 2021-2019 anche nel territorio veneto si segnala una considerevole contrazione della spesa culturale che diminuisce del 24%, all’incirca in linea con il dato nazionale del 22%.

Osservando oltre i dati economici anche quelli relativi alla partecipazione (residenti che nell’arco dei 12 mesi hanno fruito di intrattenimenti culturali) si rileva ancora un forte impatto delle limitazioni alla socialità e alle attività fuori casa nel tempo libero, conseguenti la pandemia.

Nel 2021 infatti si registra un vero crollo nella fruizione delle attività culturali svolte fuori casa. Le flessioni più marcate rispetto al 2020, riguardano soprattutto il cinema (9,1% la percentuale di italiani che dichiara di esserci stato rispetto al 45,3% del 2020), le visite a musei e mostre (8,9% rispetto al 27,3%) e quelle a siti archeologici e monumenti (10,3% rispetto al 25,3%).

Ancora più marcate le variazioni negative se si considera il biennio 2019/2021. Nei due anni di pandemia, con un’accentuazione nel 2021, gli italiani hanno abbandonato la fruizione di cultura fuori casa: per teatro e cinema oltre l’80% in meno; -72% per i fruitori di musei e mostre; -62% quelli di siti archeologici e monumenti; tra -70 e -80% coloro che hanno assistito a concerti classici o di altro genere.

In tutte le regioni i valori di fruizione della attività culturali (percentuale di residenti che nell’arco dei 12 mesi hanno fruito di intrattenimenti culturali) sono molto bassi.  Come nel resto del Paese anche in Veneto la fruizione di attività e intrattenimenti culturali fuori casa nel 2021 vede una fortissima contrazione: ad esempio i residenti veneti che frequentano il cinema sono passati dal 46,4% del 2019 all’8,2% del 2021; la fruizione teatrale scende dal 18,2% al 2,5% quella museale ha una variazione dal 37,4% (2019) all’11,2% (2021).

Nel 2021, è rimasta invece sostanzialmente stabile la quota di lettori di libri, pari a livello nazionale al 40,8% della popolazione di 6 anni e più (era il 41,4% nel 2020 e il 40% nel 2019).

Tra questi, il 44% legge fino a 3 libri l’anno, mentre i “lettori forti” (12 o più libri letti in un anno) sono il 15,3% (+0,7%). La lettura di libri è soprattutto prerogativa dei giovani, nella fascia d’età 11-24 anni, e delle donne.

Nel Veneto la situazione per quanto riguarda la lettura è analoga a quella nazionale: nel 2021 i veneti che hanno letto almeno un libro l’anno sono stati il 45,2% della popolazione maggiore dei 6 anni (dato al di sopra della media nazionale del 40,8%), erano il 48,8% nel 2019.

Diversa invece la situazione riguardo i musei. I dati disponibili, relativi ai musei statali e al 2021, vedono un netto ritorno dei visitatori dei musei in tutte le regioni, con poche eccezioni. A livello nazionale l’incremento sul 2020 è del 27% per quanto riguarda i visitatori e del 68% relativamente agli introiti.

Il Veneto in questo contesto si distingue per essere la regione nella quale i flussi di visitatori sono maggiormente aumentati: +70% sul 2020.

Seppure ancora lontana dalle performance del 2019 (sia a livello nazionale che regionale la variazione 2021-2019 dei visitatori è nettamente negativa: -69% Italia, -57% Veneto) la situazione appare in decisa ripresa, probabilmente grazie alla ricomparsa dei flussi turistici.

Nell’ambito del turismo globale, sebbene nel 2021 si sia osservato un lieve incremento rispetto al 2020, il numero di arrivi internazionali è ancora ben lontano dai dati del 2019. Gli arrivi a livello mondo, infatti, sono stati circa 415 milioni, con una crescita del 3,8% rispetto al 2020, ma in calo del 71,6% rispetto al 2019 quando avevano raggiunto la cifra record di 1.464 milioni.

Anche nel nostro Paese il turismo ha risentito fortemente della crisi internazionale conseguente la pandemia, seppure nel corso del 2021 i flussi turistici siano gradualmente ripresi, sia per quanto riguarda i viaggiatori internazionali, sia relativamente ai flussi interni.

Arrivi e presenze di turisti internazionali in Italia nel 2021 sono infatti cresciuti di oltre il 50% (rispettivamente +52,5% e +56,8%), ma rappresentano ancora meno della metà dei movimenti turistici pre-Covid. Il calo nel biennio 2019-2021 è, infatti, per quanto riguarda gli arrivi del 61,4% e del 53,2% per le presenze.

Analogamente anche gli italiani sono tornati a viaggiare nel paese con 48 milioni di arrivi e 177 milioni di presenze in crescita sul 2020 del 31,8% e del 28,5%. I viaggiatori residenti hanno comunque parzialmente compensato l’assenza degli stranieri, la diminuzione dei turisti italiani nel biennio è difatti meno accentuata: -26,4% per gli arrivi e -18% per le presenze.

Secondo i dati della bilancia dei pagamenti dell’Italia, nel 2021 le entrate e le uscite per viaggi internazionali sono cresciute, rispettivamente, del 23 e del 32 %, ma i valori sono ancora meno della metà di quelli precedenti la pandemia. Il surplus della bilancia turistica è salito a 8,6 miliardi (da 7,8 nel 2020); la sua incidenza sul PIL è rimasta pressoché invariata, allo 0,5 % (era 1,0 nel 2019, il valore più alto dal 2001).

La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia nel 2021 è stata pari a 21,3 miliardi di euro, in ripresa del 23% dopo la contrazione del 61% nel 2020.

L’incontro sarà l’occasione per aggiornare, alla luce dell’andamento della stagione estiva, le riflessioni emerse nella prima presentazione del Rapporto avvenuta lo scorso 14 luglio al Ministero della Cultura. Stagione estiva che ha sicuramente il segno positivo.

Nel primo semestre del 2022 continua e accelera il progressivo recupero del turismo. Gli incrementi sono praticamente tutti a tre cifre sia per quanto riguarda la spesa (+308%), sia gli arrivi in particolare relativamente ai viaggiatori stranieri (+220%) che sono tornati numerosi nel nostro Paese.

Nel Veneto, nel primo semestre 2022 sono arrivati 4,3 milioni di turisti stranieri, erano stati 1 milione nello stesso periodo del 2021 con un incremento del 329%. Analogamente nella regione la spesa turistica è passata da 500 milioni di euro a 2,2 miliardi crescendo del 342%. La presentazione al Centro Culturale Candiani è l’occasione per discutere della ripartenza del settore culturale nel nostro paese e del rilevante contributo che il Veneto e la città Metropolitana di Venezia in particolare possono dare. A riguardo, la scelta del Centro Culturale Candiani per ospitare la presentazione non è casuale: dal 29 settembre è aperta una interessantissima mostra su “Kandinsky e le Avanguardie. Punto, linea e superficie”.


FONDAZIONE MUSEI CIVICI

press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net