Museo civico del Risorgimento: Inaugura la mostra “Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo”

Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo
A cura di Luca Villa
con la collaborazione di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi

15 ottobre – 10 dicembre 2022

Inaugurazione venerdì 14 ottobre 2022 h 18

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5, Bologna

www.museibologna.it/risorgimento

La mostra-dossier Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo, promossa dal Museo civico del Risorgimento di Bologna dal 15 ottobre al 10 dicembre 2022, contribuisce a riproporre all’attenzione del pubblico, nella ricorrenza del 110° anniversario, uno dei momenti storici di maggiore interesse della storia nazionale quale fu la guerra italo-turca del 1911-1912,primo conflitto militare “moderno” – per concezione, armi e mezzi impiegati – combattuto dal Regno d’Italia contro l’Impero ottomano per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica.

L’eccezionalità dell’evento espositivo, curato da Luca Villa con la collaborazione di Mirtide Gavelli Otello Sangiorgi, consente di entrare in contatto con vicende belliche che determinarono l’espansione coloniale italiana fino alla fine della seconda guerra mondiale e permette di conoscere le traiettorie del collezionismo coloniale in Italia e in Europa, proponendosi di valorizzare con specifico riferimento la rilevanza del contributo operato da cittadini bolognesi.

Bandiera con caratteri arabi
Tessuto di cotone assemblaggio / cucitura a mano, cm 64 (la) x 96 (l)
Ante giugno 1912
Bologna, Museo civico del Risorgimento
© Museo Risorgimento Bologna | Certosa

Bandiera utilizzata per ingannare la marina italiana al largo delle coste libiche.
Secondo quanto riportato nella scheda inventariale del manufatto, incluso nella raccolta libica della Croce Rossa, si tratta di una “Bandiera di guerra dello Sceicco Idris sequestrata a bordo di un sambuco turco carico di contrabbando, il quale mascheravasi sotto detta insegna per ingannare le navi italiane bloccanti. (Il sambuco venne affondato al traverso di Moka, dopo averne fatto sbarcare l’equipaggio. Perim, giugno 1912). Di tela di cotone verde con orlo bianco, di 1 metro per 66 cm. con una scritta turca nel mezzo, in linea orizzontale, fatta con tela di cotone bianca. Dono del sottocapo tim.re nella Marina It. Giovanni Bonin”.

Il contesto storico-culturale di questo importante episodio del colonialismo italiano post-unitario in Africa, a seguito delle prime campagne d’Africa in Abissinia condotte nel 1895-1896, viene ricostruito a partire da un’inedita prospettiva documentaria attraverso la presentazione di due nuclei collezionisti del Museo civico del Risorgimento raramente esposti in precedenza: le fotografie e gli oggetti, in larga parte di uso militare e di uso comune della popolazione libica, raccolti dai membri della 47° Ambulanza della Croce Rossa di Bologna al termine di battaglie sostenute con l’esercito turco-ottomano e le truppe di volontari che contrastarono l’avanzata italiana, e i materiali eterogenei che il “corrispondente-collezionista” Carlo Mazzetti, agente consolare bolognese vissuto per oltre cinquant’anni in Egitto, inviò a più riprese, tra il 1864 e il 1891, in donazione al Municipio della città natale, che si trovano in deposito presso il Museo Civico Medievale.
Si tratta di repertori il cui valore, al di là dell’intrinseco interesse di fonti storiche ed etnografiche dei singoli pezzi, va riconosciuto nelle molteplici narrazioni che si prestano a riverberare, utili per comprendere le ragioni e il gusto dell’atteggiamento collezionistico. Nel primo caso, l’intuizione che mosse Antonio Modoni, presidente del Comitato di Bologna della Croce Rossa Italiana, alla necessità di documentare le testimonianze materiali relative alla mobilitazione militare italiana al prorompere della guerra il 29 settembre 1911, nel secondo l’evoluzione tardo-ottocentesca degli stilemi e delle costruzioni ideologiche, estetiche e di senso, del collezionismo museale: dalle raccolte atte a descrivere il mondo conosciuto attraverso i viaggi compiuti durante la propria vita, tema che riflette ancora il gusto settecentesco del collezionismo aristocratico, alle raccolte riferite a eventi storici circoscritti, nella fattispecie alla penetrazione coloniale britannica nell’Alto Egitto e in Sudan, che nella prospettiva odierna possono essere declinati nel più ampio scenario del collezionismo coloniale e bellico.

Per una più ampia comprensione delle vicende belliche, oltre alle numerose fotografie conservate nella raccolta libica della Croce Rossa di Bologna l’allestimento è arricchito da fondi fotografici acquisiti dal Museo civico del Risorgimento nei decenni successivi al conflitto ufficialmente concluso con il Trattato firmato a Losanna il 18 ottobre 1912, grazie a donazioni effettuate da cittadini che hanno così contribuito ad accrescerne il patrimonio documentale. Tra questi vanno menzionati almeno il fondo archivistico del Generale Ing. Lodovico Marinelli (1852-1941), già direttore territoriale alla Direzione del Genio di Bologna, e la raccolta delle sorelle Ida e Teresa Folli, che svolsero una notevole attività di madrinato per l’assistenza e la propaganda interna durante la prima guerra mondiale e intrattennero corrispondenza con alcuni soldati che si trovavano al fronte. Le raccolte fotografiche, in special modo i nuclei minori, testimoniano un aspetto peculiare della narrazione illustrata riferita alla Guerra di Libia, ovvero l’utilizzo di macchine fotografiche da parte dei militari coinvolti nel conflitto. Ciò assume una particolare rilevanza nella descrizione degli eventi bellici, poiché le stampe giunte fino a noi rivelano l’interesse di ogni militare a raccontare la propria personale esperienza di vita nel contesto della guerra, ponendo al centro del racconto la dimensione umana e psicologica. Le acquisizioni così ottenute permettono dunque di ricostruire prospettive disgiunte, se non alternative, alla narrazione dei coevi media coinvolti nel racconto bellico e ne garantiscono una visione più realistica rispetto all’approccio propagandistico nazionalista che sovente i giornali trasmettevano alla popolazione italiana avida di notizie.

Barella portaferiti
Tela olona di canapa modellatura / cucitura, cm 112 (la) x 178 (l)
Bologna, Museo civico del Risorgimento
© Museo Risorgimento Bologna | Certosa
 
Secondo quanto riportato nella scheda inventariale del manufatto, incluso nella raccolta libica della Croce Rossa, si tratta di una “Barella da campo (La tela è macchiata di sangue). Su di essa barella fu adagiato il caporal maggiore del 6° Reggimento Artiglieria da campagna, puntatore scelto, Filippo Nicastro ferito mortalmente al capo da una granata turca nel forte “Lombardia” (Derna) nel bombardamento del 21 luglio 1912. Dono del sotto ten. cmm. rio Francesco Falconi”.

Le più recenti ricerche sulla guerra italo-turca del 1911-1912 hanno evidenziato come fotografia e cinematografia contribuirono per la prima volta nella storia del nostro paese a creare una narrazione a più livelli di questo conflitto e come il connubio testo-immagini orientò in maniera determinante l’opinione pubblica italiana. Nel clima di modernità favorito dal progresso della tecnica con la diffusione di dispositivi più leggeri ed economici e una migliore riproduzione qualitativa dell’immagine, la fotografia e la cinematografia acquisirono un ruolo fondamentale nell’illustrare gli avvenimenti militari italiani per la loro ricchezza visiva proveniente direttamente dal teatro di guerra. Sostituendo i disegni e le incisioni di cui fino ad allora si erano avvalsi i giornali dell’epoca, i nuovi linguaggi riscossero forte interesse per la capacità di rappresentare efficacemente luoghi, persone e cose lontani, fino ad allora avvolti in un’aura di avventura e mistero.
Per l’Italia la campagna coloniale in Libia fu la prima guerra raccontata dal cinema, grazie ad uno stuolo di cineoperatori chiamati a mostrare in patria i gloriosi accadimenti che vedevano protagonista l’esercito italiano. Tra il 1911 e il 1912 tutte le principali case di produzione italiane si impegnarono nel sostenere le ragioni dell’intervento militare, realizzando vari tipi di film che più o meno esplicitamente legittimavano la guerra in corso. La mostra presenta due esempi di documentario bellico (uno dei primi della nostra storia militare) provenienti dall’archivio della Cineteca di Bologna. La Guerra di Libia: le linee italiane tra Bu-Meliana e Sidi-Messri(Italia/1911, 5′) assembla riprese con varie scene: osservatorio di una batteria nell’oasi, trincea e lavori di difesa nella zona fra Bu-Meliana e Sidi-Messri, casa agricola occupata dai nostri soldati dopo un bombardamento, imbarco di prigionieri libici. In Tripoli(Italia/1912, 5′) la città da poco conquistata dall’esercito italiano viene filmata nei suoi scorci suggestivi. Il film è impreziosito da raffinati effetti fotografici. Si vedono vari scorci della città, il porto, strade trafficate con gente a piedi e animali, moschee con tetto a cupola, tende di nomadi, un minareto, e un tramonto conclusivo.

Come estensione digitale dell’allestimento, sul portale storiaememoriadibologna.it sono consultabili nuovi contenuti e materiali multimediali che approfondiscono il contesto storico dei materiali esposti:


www.storiaememoriadibologna.it/libia-1911-1912.-colonialismo-e-collezionismo-2401-evento
www.storiaememoriadibologna.it/bologna-e-la-guerra-italo-turca-2420-evento
www.storiaememoriadibologna.it/la-raccolta-libica-della-croce-rossa-bolognese-2402-evento
www.storiaememoriadibologna.it/modoni-antonio-520292-persona
www.storiaememoriadibologna.it/la-raccolta-mazzetti-2403-evento
www.storiaememoriadibologna.it/mazzetti-carlo-520291-persona

Le ragioni della mostra sono raccontate dal curatore Luca Villa e dal direttore del Museo civico del Risorgimento di Bologna Otello Sangiorgi in due video interviste realizzate da Luca Maria Papi Vecchi, pubblicate sul canale YouTube Storia e Memoria di Bologna:

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo (parte 1)

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo (parte 2)

Inoltre, in appendice al progetto espositivo del Museo civico del Risorgimento, per l’intero periodo di apertura presso la Biblioteca di Medicina (Palazzo della Comunità – Via Pillio 1) sono esposti documenti riguardanti Antonio Modoni e l’operato della Croce Rossa Italiana provenienti dall’Archivio storico comunale.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Pàtron Editore, a cura di Luca Villa, contenente testi di Gianni Dore, Cristiana Fiamingo, Maria Pia Guermandi, Marinella Marchesi, Antonella Salvi, Otello Sangiorgi, Luca Villa, Massimo Zaccaria.

Le schede catalografiche e le riproduzioni fotografiche sono state realizzate dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle attività disciplinate dalla Legge Regionale n. 18/2000 e sono consultabili in PatER – Catalogo regionale del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna: patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/pater.

La mostra è promossa in collaborazione con Settore Patrimonio culturale – Regione Emilia-RomagnaComune di Medicina, Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica | Museo Civico ArcheologicoCineteca di BolognaCentro Studi Amilcar CabralIstituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di BolognaAssociazione Cirenaica ed è compresa nel programma della Festa Internazionale della Storia 2022.

Si ringraziano: Raffaella Gattiani, Mario Francesco Guglielmo, Risiero Lotti, Lucia Maiorano, Antonella Mampieri, Massimo Medica, Andrea Meneghelli, Ilaria Negretti, Elena Tripodi.

Calendario visite guidate:
venerdì 21 ottobre h 16 (nell’ambito della Festa Internazionale della Storia)
domenica 30 ottobre h 11
sabato 12 novembre h 11
sabato 19 novembre h 10.30
domenica 27 novembre h 11
sabato 3 dicembre h 11

Ingresso: biglietto museo

Programma conferenze
:
venerdì 28 ottobre h 17.30
Musei e collezioni coloniali africane in Italia
con Gianni Dore, Beatrice Falcucci, Luca Villa
Mediateca “Giuseppe Guglielmi” (via Marsala 31, Bologna)

martedì 8 novembre h 20.30
Antonio Modoni, un medicinese illustre: l’apostolato nella Croce Rossa

con Filippo Gaetti
Sala Auditorium (Palazzo della Comunità – Via Pillio 1, Medicina)

giovedì 10 novembre h 17.30
E adesso che ne facciamo? Decolonizzare il patrimonio fra restituzione e risignificazione
con Viviana Gravano, Maria Pia Guermandi, Antonella Salvi, Elena Tripodi
Centro Studi Amilcar Cabral (via San Mamolo 24, Bologna)

venerdì 18 novembre h 17.30
Colonialismo, economia e mercato in Africa
con Karin Pallaver, Otello Sangiorgi, Massimo Zaccaria
Mediateca “Giuseppe Guglielmi” (via Marsala 31, Bologna)

giovedì 1 dicembre h 17.30
Decolonizzare la città: costruzione e decostruzione dello spazio comune
con Giovanni Cattabriga (Wu Ming 2) e Cristiana Fiamingo
Centro Studi Amilcar Cabral (via San Mamolo 24, Bologna)

Ingresso: libero fino a esaurimento posti disponibili


SCHEDA TECNICA

Titolo mostra:

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo

A cura di:
Luca Villa
con la collaborazione di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi

Promossa da:
Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento

Periodo di apertura:
15 ottobre – 10 dicembre 2022

Inaugurazione
venerdì 14 ottobre 2022 h 18

Orari di apertura:
martedì, giovedì h 9-13 | venerdì h 15-19 | sabato, domenica, festivi h 10-18
chiuso lunedì, mercoledì

Biglietti:
intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale visitatori > 18 anni e ≤ 25 € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Catalogo:
A cura di Luca Villa
Pàtron Editore, Bologna, 2022

Informazioni:
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 | 40125 Bologna
Tel. + 39 051 347592
www.museibologna.it/risorgimento
museorisorgimento@comune.bologna.it
Facebook: Museo civico del Risorgimento – Certosa di Bologna
YouTube: Storia e Memoria di Bologna

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Parco archeologico del Colosseo: “Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani”

Scultura di Giuliano Giuliani

Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture

di Giuliano Giuliani

15 OTTOBRE 2022 – 8 GENNAIO 2023

Parco archeologico del Colosseo

Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani è una mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dal Parco archeologico del Colosseo per raccontare la regione attraverso le opere dell’artista ascolano Giuliano Giuliani. La mostra avrà due sedi: a Roma a partire dal 15 ottobre 2022 fino all’8 gennaio 2023 è ospitata al Parco archeologico del Colosseo, cuore pulsante dell’antica Roma ed è curata da Daniele Fortuna; ad Ascoli Piceno dal 7 aprile al 28 giugno 2023 presso il Chiostro di Sant’Agostino con la curatela di Carlo Bachetti.

A Roma, il percorso espositivo, composto da 20 opere in travertino dell’artista scultore marchigiano Giuliano Giuliani, si snoda dalla Basilica Emilia alla Basilica Giulia passando per la piazza del Foro Romano e attraversando alcuni tra gli edifici più importanti di quello che era il centro politico, amministrativo, religioso, giudiziario e commerciale della città.

Giuliano Giuliani, scultore del bianco, nasce ad Ascoli Piceno, luogo natìo non solo della sua arte ma anche del materiale di cui si serve per crearla: il travertino, ovvero la roccia sedimentaria calcarea che, per le sue caratteristiche di resistenza e durata nel tempo, è stata la pietra elettiva dell’architettura romana.


Lo scultore estrae direttamente dal grembo delle Marche la pietra e la lavora nella cava di famiglia a Colle San Marco, oggi trasformata nel suo studio a cielo aperto.

Quelle stesse opere che sembrano dialogare con l’essenza del paesaggio marchigiano sono ora chiamate a confrontarsi con la storia della civiltà, nel nome di quella pietra che è l’essenza della materia del passato, proprio nell’area centrale del Foro Romano: lacerti di travertino affiorano dai resti della Basilica Emilia; nella piazza del Foro sono ancora visibili i lastroni in lapis Tiburtinus – estratto dalle cave di Tivoli – della pavimentazione antica; della stessa pietra sono i gradini della Basilica Giulia.

Le forme morbide e fluttuanti delle sculture entrano in dialogo con le monumentali architetture romane, creando un fil rouge tra archeologia e arte contemporanea e introducendo suggestioni e riflessioni inedite sulla memoria e sul tempo.

Allo stesso tempo le sculture di Giuliani rappresentano veri e propri luoghi della sua terra: esprimono tratti formali e teorici che corrispondono al paesaggio e alle caratteristiche immateriali della regione Marche, all’interiorità che si esprime nel rigore del suo lavoro. Quello che ne viene fuori sono corpi pieni e compatti ma anche depressioni d’ombra che diventano parte integrante dell’espressività dell’opera: le armonie di pietra sono come rovine che l’artista – guidato dalla materia della sua terra e dal flusso del tempo – riporta alla luce ricercando le radici della civiltà e del nostro essere.

La caratteristica del mio lavoro è che si nutre di una diretta e personale manualità e di un fare per sottrazione dal blocco intero” – racconta Giuliano Giuliani – “l’uso del travertino, la più sacra tra le pietre, materiale arcaico e assoluto del mio lavoro, contribuisce a mantenere e inserire forme contemporanee in luoghi diversificati, sia in ambito archeologico sia in ambito urbano moderno. È un fare generato da una necessità di essenziale, un togliere il superfluo, “fare spazio” per lasciare il risultato: segno di definizione alla restante fragilità; senso di valore alla leggerezza; ovvero spiritualità“.


INFO

Ufficio stampa
Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it

Bologna, Casalecchio di Reno: Torna la rassegna Politicamente Scorretto curata da Carlo Lucarelli

Dal 15 al 20 novembre 2022
Casalecchio di Reno (BO)

Politicamente Scorretto 2022:
Verità, unica Ragione di Stato

La rassegna curata da Carlo Lucarelli torna a Casalecchio di Reno (BO) con una XVII edizione ricca di novità

Talks, panel di discussione, spettacoli teatrali, workshop e presentazioni di libri dedicati ai temi della legalità e cittadinanza

Dal 15 al 20 novembre 2022 torna Politicamente Scorretto, la rassegna ideata da Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli che dal 2005 lancia una sfida a tutta la cittadinanza: la cultura è l’unica arma degna di una società civile per affermare valori di giustizia, solidarietà e legalità. Giunto alla XVII edizione Politicamente Scorretto è molto più che un festival, è l’evento che da anni riunisce intellettuali, giornalisti, scrittori, performer, artisti, attivisti, personaggi di rilievo nazionale, istituzioni e cittadini in un unico luogo per testimoniare un impegno concreto, e quotidiano, al contrasto delle mafie e dell’illegalità attraverso i diversi linguaggi della cultura.

Carlo Lucarelli

Il filo conduttore di Politicamente Scorretto 2022 sarà “Verità, unica ragione di stato“. Un tema molto attuale che vuole ricollegarsi alle terribili stragi di stato come quella del 2 agosto alla Stazione di Bologna – su cui finalmente abbiamo una sentenza – fino al mistero della morte di Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita, passando dal 30esimo anniversario della strage di Capaci (23 maggio 1992) che ricorre quest’anno, senza mai dimenticare il disastro aereo dell’Istituto Salvemini di Casalecchio. Tutti eventi che hanno segnato la storia del nostro Paese e che per anni sono stati, e in parte sono ancora, protagonisti di depistaggi, incompiute verità e silenzi di stato. Politicamente Scorretto 2022 vuole ricordare a tutti che non bisogna mai stancarsi di trovare la verità: un dovere e un impegno civile fondamentale che deve essere un faro per costruire un futuro migliore, giusto e solidale.

Simona Pinelli, Assessore Culture, Nuove Generazioni, Turismo e Marketing Territoriale del Comune di Casalecchio di Reno dichiara “Affrontiamo nell’edizione 2022 un tema “difficile” come la “Ragion di Stato con l’unica ma potentissima arma che abbiamo a nostra disposizione: la cultura, un mezzo di comunicazione che raggiunge tutte le generazioni grazie a incontri, convegni, libri, teatro, cinema, fumetto oltre alle sempre importanti iniziative rivolte alle scuole“.

Anche per il 2022 Politicamente Scorretto tornerà ad animare alcuni luoghi del territorio come la Casa della Conoscenza, la Casa Per la Pace La Filanda, il Centro Sociale San Biagio e il Teatro Comunale Laura Betti con un ricco palinsesto di eventi e una folta platea di ospiti di rilievo. Molti degli eventi saranno inoltre trasmessi in diretta streaming sul canale Youtube e la pagina Facebook della manifestazione.

Politicamente Scorretto è un progetto del Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016. Partner: Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, ATER Fondazione. Sponsor: Melamangio e Elior. Media Partner: Culturalia e Giovani Reporter.

ALCUNE ANTICIPAZIONI DEGLI HIGHLIGHTS DI QUESTA EDIZIONE

Il 16 novembre 2022 alle 21.00 prenderà il via il panel Il senso della vittima… tra cultura, servizi e riforme condotto da Carlo Lucarelli realizzato in collaborazione con la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, l’Associazione Familiari Vittime del Salvemini Rete Dafne per presentare il progetto di Sportello per le vittime di reati finanziato con il contributo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia (DAG), erogato da Regione Emilia-Romagna all’Unione Reno Lavino Samoggia.

Tra le altre e tante cose segnaliamo, oltre i talks, workshop e le varie iniziative per le giovani generazioni, la presentazione di una serie di libri dove Carlo Lucarelli dialogherà con gli autori: “Faccia da Mostro” (Rizzoli, 2021) di Lirio Abbate, Direttore del noto settimanale L’Espresso. Il volume racconta la storia di Giovanni Pantaleone Aiello e le sue connessioni con le stragi di mafia; e “Matteo Messina Denaro, latitante di Stato” (Ponte alle Grazie, 2021) di Marco Bova giornalista e regista, collaboratore di AGI e de Il Fatto Quotidiano.

Sarà presentato inoltre “La spia intoccabile” (Einaudi Storia, 2021) di Giacomo Pacini, a cura di CGIL e Anpi Casalecchio. Il volume ruota attorno alla figura di Federico Umberto D’Amato e del suo ruolo all’interno dell’Ufficio Affari riservati (UAR) durante la guerra fredda in Italia. L’autore dialogherà con la giornalista Andreina Baccari; e infine nominiamo la presentazione di “Pasolini un omicidio politico” (Castelvecchi Editore, 2019) di Andrea Speranzoni e Paolo BolognesiAndrea Speranzoni Carlo Lucarelli saranno poi protagonisti del panel dedicato alla sentenza della strage del 2 agosto alla stazione di Bologna moderato da Filippo Vendemmiati.

Proseguiamo segnalando l’evento “Donne e Antimafia” una conversazione tra Antonella Beccaria, giornalista esperta di stragi mafiose, e Rosaria Capacchione, giornalista campana che vive sotto scorta e Valeria Scafetta, giornalista esperta di mafie e scrittrice, e lo spettacolo teatrale “Cosa Nostra spiegata ai bambini“, spettacolo di apertura della Stagione multidisciplinare 2022/2023 del Teatro comunale Laura Betti, con Ottavia Piccolo.

Infine, per la sezione cinema d’inchiesta, anticipiamo la presentazione, seguita dalla proiezione, del nuovo documentario “Pasolini, cronologia di un delitto politico” del regista Paolo Fiore Angelini e Andrea Gambetta produttore: un film d’inchiesta, che spazia dal 1960 al 1975, nella vicenda di Pasolini vivo, alla ricerca della verità politica del suo omicidio. Interverrà Maurizio Braucci sceneggiatore dei film “Gomorra” di Matteo Garrone e “Pasolini”di Abel Ferrara.

Come le precedenti edizioni, un presidio con i prodotti di Libera Terra sarà presente agli eventi di Politicamente Scorretto 2022 nelle giornate di mercoledì, venerdì, sabato e domenica.

Il programma completo sarà consultabile sul sito www.politicamentescorretto.org. Una parte significativa delle iniziative sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale Youtube di Politicamente Scorretto.


INFORMAZIONI UTILI

POLITICAMENTE SCORRETTO 2022 – XVII EDIZIONE

QUANDO: dal 15 al 20 novembre 2022
DOVE: Casalecchio di Reno (BO)
Casa della Conoscenza, Via Porrettana 360
Casa Per la Pace La Filanda, Via Dei Canonici Renani, 8
Centro Sociale San Biagio, Via Pietro Micca, 17
Teatro Comunale Laura Betti, Piazza del Popolo, 1

Tutti gli eventi sono gratuiti, fino ad esaurimento posti.
Gli spettacoli teatrali al Teatro Laura Betti sono a pagamento. Per informazioni sugli spettacoli si rimanda al sito: https://www.teatrocasalecchio.it/

REALIZZATO DA: Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016
PARTNER: Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, ATER Fondazione
SPONSOR: Melamangio e Elior
MEDIA PARTNER: Culturalia e Giovani Reporter

CONTATTI
051.598243 – casalecchiodelleculture@comune.casalecchio.bo.it
SITO: www.politicamentescorretto.org/
FACEBOOK: www.facebook.com/politicamentescorretto.org/ 
INSTAGRAM: www.instagram.com/polscorretto/
TWITTER: www.twitter.com/PolScorretto
YOUTUBE: www.youtube.com/polscorretto

UFFICIO STAMPA CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

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Asti, Palazzo Mazzetti: Proroga la mostra “Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti”

Teiera in vetro lattimo, Venezia
XVIII secolo
Foto tratte da “Aste Bolaffi.
Arredi, dipinti e oggetti d’arte”,
Torino, 11 aprile 2018 –
Fotografia M3 Studio

Proroga fino al 30 ottobre la mostra “Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti” a Palazzo Mazzetti di Asti.

In continuità con la rassegna sugli arazzi di Asti tenutasi a cavallo tra il 2020 e il 2021, Palazzo Mazzetti propone una nuova esposizione dedicata al territorio e al collezionismo locale e, nell’Anno Internazionale del Vetro, designato dalle Nazioni Unite, ospita la preziosa raccolta di vetri nata dalla passione collezionistica di Pino Clinanti e proseguita con entusiasmo dalla figlia Donatella.

All’interno di un percorso che racconta l’impiego del vetro nell’arte attraverso i secoli, la collezione testimonia l’intreccio tra vita e sentimento estetico dell’ingegnere Pino Clinanti (1914 – 2007) ed è resa straordinaria grazie alla presenza di un importante e antico nucleo di contenitori in vetro lattimo (un vetro “mimetico” di colore bianco opaco come il latte, risalente al 1450 circa e utilizzato come imitazione della porcellana cinese giunta a Venezia), materiale di cui Clinanti fu grande studioso.

La mostra Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte, dal Comune di Asti e dalla Camera di Commercio di Asti, vede come sponsor il Gruppo Banca di Asti, è in collaborazione con O-I Italy, con la comunicazione e la promozione a cura di Arthemisia.


INFO

Informazioni e prenotazioni
T. +39 0141 530 403
www.museidiasti.com
didattica@fondazioneastimusei.it
info@fondazioneastimusei.it

Orario di apertura
Lunedì chiuso
Martedì – domenica 10.00 – 19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Hashtag ufficiale
#MostraVetro

Ufficio Stampa
Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
T. +39 06 69380306