Inaugurata oggi AMART al Museo della Permanente, fino al 23 ottobre

AMART 2022 ph F. Stipari

Inaugurata la quarta edizione di AMART,
da domani 19 ottobre a domenica 23 ottobre apertura al pubblico
Assegnati i premi per i migliori allestimenti

19 Ottobre 2022 – 23 Ottobre 2022

Milano, Museo della Permanente

AMART. Torniamo all’antico e sarà un progresso

Sito www.amart-milano.com

Si è inaugurata la quarta edizione per AMART, l’unica mostra dedicata all’Antiquariato nella Milano capitale del design, organizzata dall’Associazione Antiquari Milanesi in collaborazione con Promo.Ter Unione. 

Fino a domenica 23 ottobre, presso il Museo della Permanente, gioiello neoclassico nel cuore di Milano, 67 gallerie provenienti da tutta Italia, propongono il meglio dell’antiquariato di diverse epoche e stili.

Il nuovo allestimento di AMART, grazie all’intervento dell’architetto Michele Piva, specializzato in museografia, riassume i principi ispiratori della manifestazione: fare da ponte tra la grande tradizione dell’antiquariato e il design contemporaneo di cui Milano è da sempre la capitale italiana.

Lo testimonia anche la volontà di istituire ben tre riconoscimenti per premiare gli allestimenti degli stand, un incentivo ulteriore per gli espositori a valorizzare gli spazi espositivi.

Premi per i migliori allestimenti

Primo premio alla Galleria Longari Arte, per come una sola opera, una scultura lignea del XIV secolo, è stata interpretata dall’artista Monica Silva e allestita in chiave totalmente innovativa.

Inoltre, due menzioni speciali: alla Galleria di Matteo Salamon, per la “raffinatezza e sobrietà” del suo allestimento, in cui le opere su fondo dorato risaltano in modo speciale.

Alla Galleria Alessandro Cesati, la menzione “Equilibrio e atmosfera” per come ha valorizzato oggetti esposti in un allestimento molto equilibrato e d’ispirazione per chi pensa a un interior moderno con pezzi antichi.

Le gallerie vincono le preziose pubblicazioni edite da Allemandi: Bernini, catalogo delle Sculture al vincitore del primo premio, Galleria Longari; Venini Glass alla Galleria Salamon; The art of Valladiers, lo splendore del Settecento romano alla Galleria Cesati.

La giuria era composta da Clara Bona, giornalista, architetto (Presidente), Laura Ragazzola architetto e giornalista, Michele Piva, architetto museografo.

Per quanto riguarda le opere e oggetti proposti nei vari stand (dipinti, disegni, mobili, gioielli antichi, ceramiche ecc.) sono stati tutti vagliati attentamente da una commissione di esperti, il cosiddetto Comitato di vetting (quest’anno aumentato nel numero di esperti) a garanzia dell’autenticità e ottimale stato di conservazione.

Accanto ad AMART due musei milanesi, due case museo che hanno fatto la storia del collezionismo: il Museo Bagatti Valsecchi e Il Museo Poldi Pezzoli.

Per il primo l’Associazione Antiquari milanesi ha lanciato l’iniziativa “stacca un cerotto” (dove il cerotto è la carta giapponese usata durante le operazioni di restauro per evitare perdite della superficie pittorica del dipinto). Una delle opere conservate nel museo, il polittico di Giovanni Pietro Brentani, Madonna con il Bambino tra i santi Bernardino, Pietro martire, Pietro Apostolo, Giovanni Battista, della seconda metà del XV secolo, sarà destinatario di una donazione da parte degli espositori di AMART cui si aggiungerà quella del gruppo giovani dell’associazione attraverso un crowdfunding su GoFundMe. Infine da segnalare il progetto espositivo speciale in collaborazione con il Museo Poldi Pezzoli che ha prestato straordinarie opere islamiche di metallo del XVI secolo delle quali AMART ha scelto si sostenere il restauro in occasione dei 200 anni della nascita del fondatore Gian Giacomo Poldi Pezzoli.


INFO

Partner istituzionali il Fondo Ambiente Italiani, FAI-; il Museo Poldi Pezzoli e il Museo Bagatti Valsecchi.

Sponsor tecnici: Ciaccio Assicurazioni, Ingegnoli, Allemandi editore, T’a Milano.

DOVE
Museo della Permanente
via Filippo Turati 34, Milano
amart-milano.com

QUANDO
19-23 ottobre 2022

DATE E ORARI
martedì 18 ottobre,
inaugurazione su invito dalle h. 17.00 alle h. 22.00
da mercoledì 19 a sabato 23 ottobre
dalle h. 11.00 alle h. 20.30
domenica 23 ottobre dalle 11.00 alle 19.30

COME ARRIVARE CON I MEZZI PUBBLICI
– METROPOLITANA M3 GIALLA,
fermate Turati e Repubblica
– TRAM n. 1, n. 9 e n. 33;
– AUTOBUS n. 43, n. 61 e n. 94

PER INFORMAZIONI
Email: antiquari@unione.milano.it
Telefono: 02.7750447

BIGLIETTI
Intero: 10 euro
Ridotto: 5 euro euro under 26 anni e over 70
gratuito Amici del Poldi Pezzoli, Museo Bagatti Valsecchi, FAI e tesserati FIMA
Biglietti disponibili online sì

Ufficio stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro, roberta@studioesseci.net
Tel. 049 663499, www.studioesseci.net

Roma: Biennale MArtelive 2022 – I grandi eventi della seconda settimana

Biennale MArteLive 2022

I grandi eventi della settimana 18-26 ottobre

Tra gli altri: Ascanio Celestini, Edda, Jorit, Studio Murena, Post Nebbia, Sick Tamburo, Antonio Rezza, Cor Veleno + Tre Allegri Ragazzi Morti, The Afghan Whigs, Viola Graziosi, Etnik, Spellbound Contemporary Ballet, Aleksandros Memetaj, Salvo Lombardo, Francesco Taskayali, Lambert, Moby Dick, Niklas Paschburg, Giorgio Poi, Gold Mass, Koko, Parra for Cuva, Lorenzo Kruger

Per lungo tempo sembra non accadere nulla e poi all’improvviso tutto cambia.

Ecco dunque che, dal 15 al 23 ottobre, la Biennale MArteLive, il più grande festival multidisciplinare diffuso d’Europa con oltre 1500 artisti provenienti da tutto il continente, irrompe per 9 giorni e in oltre 100 location (liveclub, teatri, gallerie, piazze, muri, parchi archeologici, ville) a Roma e nel Lazio, con molteplici espressioni artistiche, che vanno dalla musica al teatro, dalla danza alla street art, dall’illustrazione digitale alla scultura, dalla moda ai videoclip.

Un vero e proprio salto quantico (quantum leap).

Già dalla scorsa settimana, e fino al 23, a livello regionale sono partiti diffusamente i 13 progetti speciali/festival, espressione della multidisciplinarietà di MArtelive, inseriti all’interno del cartellone della Biennale MArteLive 2022 e organizzati in collaborazione con numerosi enti e associazioni del Lazio.

Dal 18 al 20 ottobre, invece, è la volta del nucleo centrale del festival: MArteLive Lo Spettacolo Totale. Questo format storico che contraddistingue il festival sin dal 2001, è l’evento multi-disciplinare e multi-artistico che connota a pieno l’universo MArteLive: la simultaneità delle arti e il loro ibridarsi, sovrapponendosi, creano, infatti, un unico evento sinergico composto da più spettacoli in spazi diversi all’interno della stessa location, che quest’anno per la prima volta sarà il Qube di Roma (per 20 anni la sua sede storica è stata l’Alpheus/Planet).

Per l’occasione, sono stati coinvolti ospiti speciali – come i Management, Sick Tamburo, Post Nebbia, Bobo Rondelli, Studio Murena, Calzeeni, Antonio Rezza – e oltre 450 artisti nazionali e internazionali in concorso distribuiti nelle 16 sezioni artistiche che compongono l’evento: musica, dj e producer, teatro, danza, circo contemporaneo, letteratura, pittura, fotografia, illustrazione digitale, street art, scultura, artigianato, moda, video arte, cortometraggi, videoclip. I tre piani del Qube, dunque, vibreranno per tre giorni delle sinergie e connessioni performative di un evento che, simile, mai ha finora abitato i suoi spazi (del resto i posti non canonicamente deputati sono da sempre la mission MArteLive), e che, con l’alternarsi e la sovrapposizione dei moltissimi artisti coinvolti genereranno un qualcosa di unico e irripetibile, alla volta del “perenne mutare” della produzione artistica, giocando sugli spazi e sui piani della struttura stessa.

Se gli islandesi Múm, icona dell’indie elettronico europeo, hanno fatto da apripista alle preview della Biennale MArte Live, insieme al sold out dei Godspeed You! Black Emperor, il finissage è affidato, il 26 ottobre alla strepitosa alternative band statunitense inventrice del soul-grunge, The Afghan Whigs (con special guest Ed Harcourt). Tra gli eventi post Biennale, inoltre, gli Altin Gün, i Future Islands, Nada e i Melancholia.

La multidisciplinarietà MArteLive si esplica anche nella street art, protagonista di due progetti speciali che hanno esordito la scorsa settimana e che termineranno a fine ottobre: Street Art for Rights Disegna le tue idee:L’Arte non ha sbarre.

Se Street Arts For Rights vuole raccontare e diffondere la cultura della sostenibilità attraverso la street art – manifestazione pubblica di un’arte che nasce nel paesaggio urbano e ad esso appartiene -, il celebre street artist Jorit rappresenterà il completamento del progetto Disegna le tue idee: L’Arte non ha sbarre attraverso la realizzazione di un’opera su un muro del quartiere Quarticciolo; parallelamente, dentro la Casa Circondariale di Rebibbia, gli artisti Moby Dick e Barbara Oizmud realizzeranno altre due opere in collaborazione con le ragazze della Casa Circondariale, a sottolineare come nessuna sbarra possa mai fermare la forza dell’ingegno di una creazione artistica.

La Biennale MArteLive è un progetto ideato e curato da Giuseppe Casa, in collaborazione con i vari responsabili di progetto e le diverse organizzazioni esterne coinvolte.

Di seguito, gli appuntamenti della settimana 18-26 ottobre della Biennale MArteLive, divisi per progetto speciale d’appartenenza.

Info: www.biennalemartelive.it
UFFICIO STAMPA – MArtePlus – Agenzia di Comunicazione
Cristina Loizzo cristina.loizzo@marteplus.it
Francesco Lo Brutto francesco.lobrutto@marteplus.it 

#ALTRNTV Festival torna a Roma per la sua terza edizione con un programma d’eccezione che vede, dal 15 ottobre, in 10 live club della Capitale ben 27 concerti diffusi e 80 artisti coinvolti, tra cantautori, band, dj, fotografi e illustratori che esporranno le loro opere a tema musica live.

#ALTRNTV è un festival musicale itinerante nato nel 2017; come progetto speciale facente parte della Biennale MArteLive, il festival multidisciplinare diffuso ideato e diretto da Giuseppe Casa, #ALTRNTV vuole essere una rassegna musicale multi-genere, in cui, nonostante la contemporaneità degli eventi, non vi è alcun tipo di concorrenza tra di  essi, offrendo ogni locale coinvolto una specifica proposta artistica, adatta a gusti diversi e in grado di raggiungere pubblici paralleli.

L’intento è, nel 2023, portare i generi musicali coinvolti dagli 8 attuali a 10 e nel 2024 a 15, ricercando così artisti ancora più di nicchia e cercando di diventare sempre più un punto di riferimento per quegli artisti che sperimentano forme innovative e “alternative” di progetti musicali, anche internazionali, affermati o emergenti, volendo diventare l’appuntamento annuale atteso da pubblico e artista, al pari di altri festival europei.

Tra i numerosi artisti di questa edizione: Cor Veleno + Tre Allegri Ragazzi Morti, Marlene Kuntz, Gianluca Petrella/ Cosmic Renaissance, Edda, The Afghan Whigs, Giumo, Mellow Mood, Giorgio Poi, Altin Gün, Bobby Joe Long’s Friendship Party, Nada.

#ALTRNTV è un format ideato e curato da Giuseppe Casa in collaborazione con Irene De Marco e organizzato dalle Scuderie MArteLive/MArteLabel.

Info & Tickets: https://altrntv.it
UFFICIO STAMPA #ALTRNTV:
Alessandra Placidi alessandra.placidi@marteplus.it 

Dopo aver debuttato lo scorso 10 ottobre con L’abisso di Davide Enia, il progetto PerFomAzione Sociale continua a proporre un interessante calendario. L’Officina delle Culture APS, nell’ambito della Biennale MArteLive, presenta infatti allo Spazio Rossellini e al Teatro di Mostaccianofino al 23 ottobre, ancora tre spettacoli teatrali con Ascanio Celestini, Viola Graziosi e Alexandros Memetaj e tre concerti speciali di Errichetta Festival con Archive Valley (Rochlitz, Petretti, Zenini), Stereoteismo Trio (Pascucci, Schiavo, Colucci) ed Errichetta Underground.

Il progetto è realizzato con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del programma Comunità solidali 2020 e in collaborazione con Scuderie MArteLive e MArteSocial.

PerFormAzione Sociale è una rassegna che vuole stimolare la partecipazione attiva della comunità rendendola protagonista delle dinamiche di crescita sociale e culturale del territorio. È un progetto che punta a coinvolgere diversi attori sul territorio e si pone l’obiettivo di produrre un doppio effetto: attraverso la #FORMAZIONE – da, per e con i giovani – creare l’#AZIONE, la quale si esplica nel produrre risultati tangibili di crescita culturale e innovazione sociale della comunità tutta. Da qui, nasce il termine “PerFormAzione sociale”, il cui programma di spettacoli è stato realizzato con la collaborazione del docente e critico teatrale Gianfranco Capitta.

Il 21 ottobre lo Spazio Rossellini ospita Medea di Luciano Violante interpretata da Viola Graziosi, con la regia di Giuseppe Dipasquale. Nel trentennale della strage di Capaci, il magistrato e già Presidente della Camera dei Deputati, torna a interrogarsi sul mito attraverso la figura di Medea. Sempre il 21, ma al Teatro di Mostacciano, è invece la volta di Albania casa mia, di e con Aleksandros Memetaj, che racconta la lacerazione di chi – un bambino e un padre – deve abbandonare la propria casa a costo di importanti sacrifici, anche emotivi, scampando molti pericoli per evitare di vivere e crescere nella miseria di uno Stato che non esiste più.

Sabato 22 ottobre, invece, PerFormAzione Sociale allo Spazio Rossellini incontra Errichetta festival, la nota manifestazione che da undici edizioni presenta alcuni tra i più straordinari interpreti di diverse tradizioni musicali, dal Mediterraneo ai Balcani fino ai paesi arabi con una ricerca attenta alle specificità di ogni tradizione e nel rispetto profondo dell’identità di ogni artista ospitato. Nella serata sono previsti i concerti di Archive Valley, di Pascucci – Schiavo – Colucci con il progetto Streoteismo Trio e di Errichetta Underground.

Chiude la rassegna domenica 23 ottobre Ascanio Celestini, allo Spazio Rossellini, con Radio Clandestina – Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria, uno spettacolo che parte dal testo di Alessandro Portelli L’Ordine è già stato eseguito. Questa storia di poche ore viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra e dei 20 del fascismo: nella storia orale di Roma che diventa Capitale e inizia velocemente a cambiare.

PerFormAzione Sociale è un format progetto ideato e curato da Giuseppe Casa realizzato quest’anno in collaborazione con Carla Romana Antolini. L’evento è parte dei progetti speciali all’interno del più ampio contesto artistico della Biennale MArteLive, appuntamento biennale multiartistico a carattere internazionale.

Info & Tickets: https://performazionesociale.it/ 
UFFICIO STAMPA PerFormAzione Sociale:
Carla Romana Antolini crantolini@gmail.com 
Benedetta Boggio benedetta.bo@gmail.com 

Su:ggestiva – Musica pura per luoghi straordinari. Su:ggestiva è un’esperienza di scoperta ad alto impatto emozionale: assistere a concerti e performance musicali in location bellissime, suggestive, uniche ed insolite. È il luogo che ospita il concerto a essere, insieme alla performance artistica, il fulcro dell’esperienza, combinando luoghi unici come monumenti, palazzi storici, antiche rovine e siti archeologici a voci e sonorità provenienti da tutto il mondo.

Il progetto, nato in collaborazione con l’Associazione Culturale ARTmosfera, l’Associazione Taste&Travel e ATCL, vuole far scoprire nuove narrazioni visive, musicali ed emozionali attraverso l’incontro tra la musica e alcuni luoghi straordinari e suggestivi.

A fare da fil rouge, in questa edizione, il Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Un’esperienza superlativa per ricchezza di contenuti e forza ispiratrice. 

Sullo sfondo coinvolgente ed emozionante del Parco Archeologico dell’Appia Antica – precisamente nel Ninfeo della Villa dei Quintili – si esibiranno artisti nazionali, internazionali e nuovi talenti, per un mix di generi che spaziano dal rock alla musica sperimentale fino ad arrivare all’elettronica.

Per scoprire ancor meglio, poi, la magia del Parco Archeologico, si aggiungono alla proposta di Su:ggestiva anche due visite guidate al Parco, sabato 22 ottobre, a cura della guida e storica dell’arte Aurelia Di Simone (alle 10 si terrà una passeggiata con giochi per bambini dai 6 anni in su percorrendo l’Appia Antica, mentre alle 14.30, gli adulti potranno scoprire, sempre con Aurelia Di Simone, le bellezze della Villa dei Quintili).

Per il secondo week-end di Su:ggestiva, il Ninfeo della Villa dei Quintili ospiterà artisti di respiro internazionale, lasciando spazio anche ai talenti emergenti selezionati tramite la Call for Artists.

Venerdì 21 ottobre, sarà il pianoforte a essere il protagonista assoluto delle performance in programma, in tutte le sue molteplici sfumature. Per l’occasione, dunque, tre artisti dal talento straordinario: Francesco Taskayali, compositore turco-italiano selezionato dalla Call for Artist. A seguire Lambert, il pianista mascherato, la cui musica è un flusso continuo tra jazz, classica e ambient e infine i suoni elettronici di Niklas Paschburg, che creeranno un’ambientazione pop chill-out che accompagnerà il pubblico fino alla performance dei 72-HOUR POST FIGHT, band che chiuderà la serata con le loro atmosfere fluide, in cui convivono elettronica, interventi jazz, chitarre e batteria.

Il 22 ottobre, alle 18, sarà la volta invece di Gold Mass, seconda artista selezionata dalla Call for Artists promossa da Scuderie MArteLive. A seguire Parra for Cuva, giovane producer con base a Berlino, in rapida ascesa a livello mondiale.
Si prosegue con il tocco femminile di Her Skin e la sua band, con cui ha calcato palchi internazionali come il Primavera Sound di Barcellona o il SXSW di Austin .
Infine, il piacevole ritorno, dopo l’esibizione online, dei Mòn, con le loro pulsazioni internazionali che incrociano electro-folk, indie pop e rintocchi ambient.  

Su:ggestiva termina, infine, il 23 ottobre con la presentazione del nuovo lavoro “My Nirvana” di Redi Hasa, che rivisiterà  le canzoni di una band che ha segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale trasformandole attraverso un sound unico e riconoscibile combinato all’elettronica.
La serata prosegue con le melodie soft ed sognanti del musicista e compositore scozzese C Duncan con le sonorità fluide del suo ultimo album Alluvium.

In chiusura: il live speciale degli I Hate My Village, che riporteranno in musica con il “Ruderi Show”, oltre ai loro successi, la loro esperienza dei giorni precedenti durante la loro residenza artistica con Su:ggestiva: una rassegna unica per ricchezza di contenuti abbinata alla magia di luoghi dimenticati o sconosciuti di Roma.

Info & Tickets: https://suggestiva.eu
UFFICIO STAMPA Su:ggestiva:
Francesco Violani francesco@promoviola.it 
Valentina Federico  valentinafedericopress@gmail.com 

Portare la danza fuori dalle sue cornici convenzionali per abitare un luogo che, per eccellenza, non appartiene a nessuno ma è di tutti: lo spazio pubblico.

È questo l’obiettivo primario di Danza Battenteil festival di danza contemporanea urbana che dal 15 al 21 ottobre ha come palcoscenico della riflessione sullo spazio urbano, sull’abitare e sugli stili di vita attraverso il corpo e la danza in tutte le sue contaminazioni due piazze del Municipio XII di Roma, piazza Carlo Alberto Scotti largo Alessandrina Ravizza.

Anche in chiusura del Festival, dunque, così come accaduto in apertura, numerose performance si alterneranno nelle due piazze tra le 17.00 e le 23.00, mentre nei giorni centrali della rassegna si stanno tenendo diversi laboratori presso il Teatro Monteverde.

Un focus sullo stato delle danze non istituzionali, la controcultura e le creazioni site-specific, volendo al contempo riappropriarsi di quegli spazi urbani da cui ha avuto origine.

Si alterneranno a quelle site-specific anche performance nate per dialogare e adattarsi coi contesti urbani più svariati (dopo quelle di Piergiorgio Milano, Fabritia D’Intino e Daria Greco e quella Michael Incarboneil 21 sarà la volta di quella di Spellbound Contemporary Ballet), creazioni pensate per una connessione col pubblico generico (quello degli spettatori non scientemente astanti, bensì di passaggio), come l’azione corale guidata di Salvo Lombardo, e vere e proprie incursioni di ricerca, come l’indagine sull’azione dei dispositivi di controllo sui nostri corpi proposta da Anna Basti e Chiara Caimmi, entrambe il 21.

La performance di una tra le maggiori compagnie della scena della controcultura della danza francese, l’eccezionale Collectif FAIR-E, insieme alla loro rete di danzatori, e quella di uno dei maggiori esponenti italiani della Krump, Riccardo Berretta (Trust), sono stati la scorsa settimana i protagonisti di uno spaccato di street dance, così come, sempre la scorsa settimana, l’israeliano Gil Kerer ha dialogato con la musica di Antonio Vivaldi.

Per il 21in programma ancora live music in dialogo con le performance: Davide Valrosso danzerà sulle note del sax baritono di Federico D’Angelo e la performer Erica Bavini si esibirà con un incontro tra movimento e voce, mentre.

Grande spazio, infine, anche alle proposte emergenti, che, grazie al collegamento con la Biennale MArteLive, potranno essere selezionate per un ingaggio durante le Finali del contest MArteLive (18-20 ottobre) ed esibirsi il 21 ottobre all’interno della programmazione di Danza Battente.

Organizzato dall’Associazione Culturale Insensi in collaborazione con Scuderie MArteLive, il progetto, promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura, è inoltre vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2022-Riaccendiamo la Città, Insieme” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Ideazione e direzione organizzativa di Giuseppe Casa, Direzione Artistica Marco Cicolini.

Info: https://danzabattente.it
UFFICIO STAMPA DANZA BATTENTE:
Cristina Loizzo cristina.loizzo@marteplus.it 

Street Art for Rights
La street art per l’Agenda 2030 ONU
ROMA

Street Art for Rights torna a Roma dal 15 al 30 ottobre 2022 per firmare la terza edizione e mettere a segno gli ultimi 8 dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs) dell’agenda ONU, continuando a raccontare e diffondere la cultura della sostenibilità attraverso la street art, manifestazione pubblica di un’arte che nasce nel paesaggio urbano e a esso appartiene. 

Street art for RIGHTS nasce con l’intento di portare l’arte nei quartieri con contesti difficili della periferia di Roma e adotta i 17 Goals dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU come contenuto portante del proprio progetto. L’idea è quella di filtrare i 17 Goals con l’occhio dell’arte contemporanea promuovendo la realizzazione di 17 opere murarie da parte di diversi giovani street artist nell’ottica di portare questioni sociali, economiche e culturali sui muri dei quartieri periferici della capitale, in zone conosciute per situazioni di forte difficoltà, avvicinando al contempo la comunità ai vari temi e sollecitando la discussione circa i problemi impellenti dell’era contemporanea su una scala di intervento più ampia. 

Il progetto, ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, è organizzato dall’associazione culturale Taste&Travel in collaborazione con MArteSocial e MArteGallery e prevede un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della Capitale. Dopo i primi 9 goal, si chiude la triennalità del progetto Street art for rights con gli altri otto obiettivi.

I quartieri che ospiteranno le opere dei goals dal numero 10 al numero 17 saranno Settecamini, Ponte Mammolo e San Paolo e gli artisti coinvolti (cui è stato affidato un goal specifico) provengono da diversi ambiti della scena dell’arte urbana contemporanea nazionale e internazionale, selezionati per il loro impegno civile oltre che per il loro segno e impatto artistico: Attorep, Davide Toffolo, Etnik, Fabio Petani, Barbara Oizmud, Natalia Rak, Manuela Merlo e NSN997. Se gli artisti restituiranno, ognuno dal proprio personale punto di vista, un’immagine potente sul concetto-chiave di sviluppo sostenibile, per la realizzazione delle basi lavori, inoltre, sono usate le vernici speciali del brevetto AirLite, prodotti che riescono a trasformare gli agenti inquinanti in molecole di sale avviando il processo di fotosintesi.

Oltre a una Tavola Rotonda (il 21 e il 22 ottobre), in collaborazione con ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e con la partecipazione di tutti i rappresentanti dei partner istituzionali e degli artisti, la comunità può, dal 21 al 30 ottobre partecipare a una serie di workshop\talk coi partner e gli artisti e a una serie di laboratori nelle scuole dei quartieri coinvolti.

Per l’inaugurazione finale dei murales, a Settecamini, un’intera giornata all’insegna della contaminazione tra i generi artistici, da sempre elemento centrale nel progetto MArteGAllery con performances di danza contemporanea e musica. Verranno promosse, inoltre, due passeggiate sostenibili nei quartieri di Corviale e Settecamini al termine dei lavori che daranno la possibilità al pubblico di conoscere da vicino le opere e i relativi Goals interpretati dai lavori degli artisti.

Anche quest’anno, infine il making of dell’evento sarà documentato dall’obiettivo di un fotografo selezionata da una call, le cui immagini, insieme a quelle delle edizioni precedenti, confluiranno in una mostra (presso la Galleria MITREOISIDE di Corviale)  e un catalogo sul festival, che segneranno il GOAL 0, ovvero la conclusione e la comunicazione dell’intero progetto.

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Info: www.streetartforrights.it 
UFFICIO STAMPA:  CULTURALIA
Norma Waltmann info@culturaliart.com  051 6569105
www.culturaliart.com

Disegna le tue idee: l’Arte non ha Sbarre10-25 ottobre 2022 La street art al servizio dei diritti umani e della libertà
con Jorit, Moby Dick e Barbara OizmudArte, formazione e co-progettazione con le ragazze della Casa Circondariale di Rebibbia 

Portare l’arte e la cultura in quei luoghi in cui donne e uomini, seppur privati della temporanea libertà, possano, attraverso la formazione, crescere dal punto di vista personale e artistico, a sottolineare come nessuna sbarra possa mai fermare la forza dell’ingegno di una creazione artistica.È questo l’obiettivo di Disegna le tue idee – L’Arte non ha Sbarre, il progetto vincitore del bando Vitamina G della Regione Lazio – coordinato da Oriana Rizzuto e realizzato dall’associazione giovanile LiberaMente presieduta dall’attivista Leonardo Maria Ruggeri Masini – inserito all’interno della prestigiosa cornice della Biennale MArteLive, il festival multidisciplinare diffuso europeo che apre i battenti il 15 ottobre a Roma. Portare l’arte all’interno del carcere attraverso laboratori, confronti, lezioni pratiche e sviluppo di nuove idee creative è stato pertanto il primo vero obiettivo del progetto, vincitore del bando Vitamina G della Regione Lazio e patrocinato dal Garante dei Detenuti del Lazio; nella sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, dunque, nel corso di otto mesi di incontri, gli artisti Moby Dick e Barbara Oizmud hanno tenuto laboratori per le detenute, che si sono cimentate in numerose tecniche e nuovi modi di esprimersi attraverso l’arte.A completamento di questo percorso didattico e umano, dal 10 al 25 ottobre questi due artisti ricreeranno, sia all’interno che all’esterno del carcere, in linea con il loro rispettivo stile espressivo e in collaborazione con le ragazze della Casa Circondariale di Rebibbia, i bozzetti ispirati ai pensieri, ai disegni e ai lavori eseguiti nel corso dei laboratori da queste donne, a sottolineare come le loro idee avranno vita al di fuori e le aspetteranno una volta scontata la propria pena detentiva. Parallelamente, il rinomato street artist Jorit si cimenterà con un’opera su un muro del quartiere del Quarticciolo (in collaborazione con il Comitato di quartiere e gli abitanti), dedicato a una donna simbolo di lotta per i diritti dei più deboli: la politica, sociologa e attivista brasiliana Marielle Franco, assassinata da sicari proprio per il suo attivismo politico. A unire le tre opere murarie sarà, dunque, il tema dei diritti umani, e in particolar modo delle donne, all’insegna del rispetto della persona, dell’autodeterminazione e della libertà, tematiche centrali e profondamente coinvolgenti, affrontate nel corso dei laboratori partendo proprio dalle esperienze dirette delle detenute. Il progetto Disegna le tue idee – L’Arte non ha Sbarre è stato promosso nell’ambito del programma GenerAzioniGiovani.it, finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio col sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, offerente un modello di co-progettazione tra istituzioni, magistratura della pena e terzo settore al fine di programmare politiche rieducative dei detenuti basate sul vettore dell’espressione culturale.La premessa che ispira L’arte non ha sbarre, pertanto, è che dimensione culturale e dimensione sociale siano legate a doppio filo e possano esercitare un impatto positivo sulla vita degli individui e delle comunità.
Il progetto L’Arte non ha sbarre è un percorso di arte ed educazione artistica con le detenute della casa circondariale di Rebibbia, ed è inserito nel cartellone della Biennale MArteLive con il coordinamento di Oriana Rizzuto e le ScuderieMArteLive, curatrice di progetti culturali legati alla street art e ai diritti umani per MArteSocial.

UFFICIO STAMPA Disegna le tue idee: l’Arte non ha Sbarre:
Giorgia Basili giorgia.basili@outlook.it 

 


INFO

CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

Agenzia di comunicazione e ufficio stampa
email: info@culturaliart.com
web: www.culturaliart.com

Roma, Tevere Art Gallery: Mostra fotografica “Street Art for Rights – Shots of Walls”

Opera di Oblo (omaggio a Yayoi Kusama) Settecamini, Roma  –
Foto di Barbara Oizmud©

Open Gallery – digital edition –

TAG – TEVERE ART GALLERY presentano la mostra fotografica

Street Art for Rights
Shots of Walls

con le fotografie di Gloria Viggiani e

Barbara Oizmud, a cura di Oriana Rizzuto

Dal 18 al 21 ottobre 2022
TAG – Tevere Art Gallery
Via di Santa Passera, 25, Roma

La mostra “Street Art for Rights – Shots of Walls” racconta, attraverso gli scatti più belli di Gloria Viggiani e Barbara Oizmud, le opere di street art realizzate a Roma e nel Lazio per Street art for Rights, festival dedicato ai diritti umani, ai diritti dell’ambiente e gli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030, illustrati da artiste e artisti nazionali e internazionali e realizzati negli ultimi due anni. L’esposizione sarà visitabile dal 18 al 21 ottobre 2022 presso la TAG – Tevere Art Gallery di Roma.

Progetto speciale della Biennale MArteLive – l’evento biennale multiartistico e internazionale della capitale diretto da Giuseppe Casa – Open gallery coinvolge svariate gallerie romane, dal centro alla periferia e amplia per la prima volta il suo raggio d’azione anche nel Lazio, per includere nel suo itinerario siti d’eccellenza, atelier, giardini d’artista e luoghi fuori dai percorsi più battuti dal turismo, legati dal filo conduttore della video arte e della digital art.

La mostra Street art for rights – Shots of Walls propone anche una selezione digitale del making of della realizzazione dei murales.

www.opengallery.it
www.streetartforrights.it
www.biennalemartelive.it


INFO

CULTURALIA DI NORMA WALTMANN
Agenzia di comunicazione e ufficio stampa

Culturalia

email: info@culturaliart.com
web: www.culturaliart.com

Chieti, Santa Maria del Tricalle: CHIETIPOESIA 2022 – Festival di poesia e altri linguaggi – Inaugurazione mostra 20 ottobre

Cartolina

CHIETIPOESIA 2022

Festival di poesia e altri linguaggi

dal 20 al 22 ottobre 2022

Giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 ottobre 2022, a Chieti, si terrà ChietiPoesia 2022, evento organizzato dall’Associazione Mira e dal Centro di Poesia e altri Linguaggi.

Il Centro di Poesia, diretto da Luigi Colagreco (ideatore e direttore del Concorso Nazionale SINESTETICA per poesia inedita e videopoesia, giunto ormai alla 6° edizione), si occupa della promozione della poesia contemporanea in rapporto con gli altri linguaggi artistici, con un’attenzione particolare rivolta agli studenti universitari e a quelli delle scuole secondarie. L’edizione 2022, che avrà come tema Amore carnale, amore ideale, si terrà in diversi luoghi di cultura della città e vedrà la partecipazione di poeti, artisti e studiosi di arte e letteratura. 

Parteciperà all’iniziativa la GArt Gallery di Francesco Di Matteo che sarà ospite del Centro di produzione culturale Tricalle Sistema Cultura con una mostra collettiva. 

Otto gli artisti che esporranno i propri lavori negli spazi dell’ex chiesa a pianta ottagonale di Santa Maria del Tricalle: Andrea Starinieri, con il suo mondo estremo, e talvolta perdente, di eroi ed eroine dalle grandi passioni, Avvassena e la sua definizione attenta di corpi prorompenti e vitali, Claudio Di Carlo, con le sue indagini gioiose in bilico tra la sensualità autentica e quella iconica; Frisco e l’intensità profonda e quasi liquida di corpi e volti, priva di ogni gratuito ammiccamento; Ipman e l’equilibrio tra dono e denuncia, tra l’essenzialità di un messaggio e la sua proiezione nello spazio pubblico; Luigi D’Alimonte, che rende sinuosa e fluida la pietra della Maiella, facendone il fulcro dell’allestimento nello spazio ottagonale; Mauro di Berardino che stempera la propria ricca tavolozza attraverso un esercizio introspettivo e neoespressionista; per chiudere, infine, con l’opera suggestiva di Pasquale Ricci, evocativa di una passionalità trattenuta e al tempo stesso maestosa.

Al Festival interverranno inoltre (in ordine alfabetico e di programma): Luigi ColagrecoGiuliano MazzoccanteSandro NagliaFabio BaroneVernalda Di TannaMichele PaladinoElisabetta LiberatoreSamuele MaffeiSalvatore MatteiMichele MontanaroVincenzina PaceRenato MinoreTiziano BroggiatoMeri Concetta LeoneLoretto RafanelliSimone GambacortaEnrico FraccacretaMonica FerriPaolo Lagazzi.


INFO

CHIETIPOESIA 2022Festival di poesia e altri linguaggi
dal 20 al 22 ottobre 2022
Chieti – diversi luoghi della città
a cura dell’Associazione Mira e del Centro di Poesia e altri Linguaggi
Mostra presso il Centro Tricalle Sistema Cultura
Piazzale Tricalle, 1 Chieti
Inaugurazione giovedì 20 ottobre ore 19:00
Venerdì 21 e sabato 22 ottobre ore 18:00 – 21:00

Contatti
Tricalle Sistema Cultura
contatti@mirarecoop.it
www.tricallecultura.it

GArt Gallery
Via Piero Gobetti 114 – Pescara
info@gartgallery.itwww.gartgallery.it 

Ufficio stampa per GArt Gallery
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Rovigo, Palazzo Roncale: RUGBY. Rovigo città in mischia – Una mostra che vuole andare oltre la cronaca sportiva

Partita 1946 – da archivio privato famiglia Lanzoni

22 Ottobre 2022 – 29 Gennaio 2023

Rovigo, Palazzo Roncale

RUGBY. Rovigo città in mischia

Mostra curata da Ivan Malfatto, Willy Roversi e Antonio Liviero. Da una idea di Sergio Campagnolo.

L’autunno di Palazzo Roncale sventola i colori rosso e blu. Quelli del Rugby Rovigo Delta, la squadra di rugby che dal 1935 inorgoglisce e appassiona questo territorio. “Rugby. Rovigo, città in mischia” è una mostra che vuole andare oltre la cronaca sportiva, per raccontare come questo sport sia valso, a Rovigo forse più che altrove, come modello sociale di inclusività e accoglienza. La mostra curata da Ivan Malfatto, Willy Roversi e Antonio Liviero, da una idea di Sergio Campagnolo, sarà al Roncale dall’22 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

È l’intero Polesine ad identificarsi con la sua squadra di rugby. Qui la palla ovale ha il ruolo che altrove ha il calcio. E il Polesine dimostra questa sua identificazione con i fatti e non solo con le discussioni al bar: basti osservare la mobilitazione della tifoseria, sia al Battaglini che in trasferta, caso unico in Italia. In casa si parla di rugby e i bambini crescono con il mito della palla ovale. Il mito e – soprattutto – i valori.
“Le vittorie, le vicende di questa Società”, afferma il Presidente della Fondazione, Gilberto Muraro, “hanno certamente appassionato il mondo del rugby, ma non c’è dubbio che esse si siano riverberate anche al di fuori di esso. Influenzando positivamente la percezione di Rovigo e del Polesine a livello nazionale e anche internazionale. Per questo la mostra non sarà una mera (pur meritata) celebrazione di partite e vittorie ma un’occasione per capire, e far capire, l’unicità del fenomeno del rugby in queste terre”.

Fondata nel 1935, “Rugby Rovigo Delta” è tra le società italiane più vittoriose, avendo conquistato 13 scudetti nazionali (il primo nel 1951 e il più recente nella stagione 2020-21). Insieme al Petrarca Padova, inoltre, il Rovigo vanta il primato di non essere mai retrocessa dalla massima divisione. Milita ininterrottamente in tutti i campionati italiani di prima divisione del secondo dopoguerra, essendo presente in serie A, A1, Super 10, Eccellenza e TOP12 dal 1945, vantando così la più lunga permanenza nella massima divisione italiana. Nel suo palmarès figura inoltre la vittoria di una Coppa Italia.

Forse nemmeno Davide Lanzoni, lo studente di medicina che dall’ateneo patavino portò la passione del rugby a Rovigo, poteva immaginare che da quell’improvvisato gruppo di amici avrebbe preso vita un’epopea. Moltissima la passione ma ben poche le risorse. Tanto che la leggenda popolare tramanda che le maglie indossate nel primo Campionato della Gioventù Italiana del Littorio fossero quelle rosso-blu dismesse dai giocatori del Bologna Calcio. Tra quei ragazzi si faceva notare Mario “Maci” Battaglini, destinato a segnare la storia del rugby in Italia e Francia.

Nel ’49, Rovigo sfiora il suo primo scudetto, perdendo lo spareggio a tre con Roma e Parma, arrivate prime a pari punti, rampa di lancio per 4 successivi primati nazionali a cui se ne aggiungono altre tre dal ’62 al ’64. Con la panchina nelle mani di Julien Saby, il Rovigo vince lo scudetto nel 1976: è la squadra di Naudé, E. De Anna, Quaglio, Thomas, Rossi e Salvan. L’anno successivo i rossoblu terminano al primo posto con il Petrarca, perdendo poi lo spareggio. Nel 1977 arriva il tecnico gallese Carwyn James, già allenatore di Llanelli e dei British & Irish Lions. Il Rovigo vince il campionato 1978/79 con un giovane mediano di apertura, Stefano Bettarello, che sarà in seguito più volte Barbarians.

I due scudetti successivi arrivano col Rovigo “sudafricano” di Nelie Smith, ex ct degli Springboks, Tito Lupini, pilone, capitano e poi allenatore, Gert Smal e Naas Botha, uno dei più importanti giocatori al mondo. Siamo in piena Apartheid, il Sudafrica è sportivamente isolato e questi campioni possono misurarsi con quelli di altri Paesi (Campese, Ella, Milano, Kirwan, Green) solo nel campionato italiano che raggiunge vertici ineguagliati. Vengono introdotti i play-off, con la finale per assegnare lo scudetto. Rovigo vince la prima edizione con la nuova formula nel 1988. Ricordata anche per il Treno Rossoblu, 23 vagoni di tifosi partiti per Roma per vedere la vittoria 9-7 sul Treviso. Poi il tricolore 1990 e altre due finali perse, sempre contro Treviso.

Dal 1994 inizia un lungo periodo di crisi (eccezione i play-off nel 1998), perché il rugby è rivoluzionato dall’avvento del professionismo e Rovigo fatica ad adattarsi. Il ritorno ai vertici dal 2008, con la crescita fino agli scudetti attuali del 2016 (il più atteso, “ventisié anni che spèto!” è il blog che s’inventano i tifosi) e del 2021. Più la Coppa Italia nel 2020. La prima della storia rossoblu. Vinta in finale contro il Petrarca, rivale del tradizionale derby che è la partita più giocata del rugby italiano, circa 200 volte.


INFO

Fondazione Cariparo

Relazioni con i media
dott.ssa Alessandra Veronese

Ufficio Comunicazione
dott. Roberto Fioretto
comunicazione@fondazionecariparo.it

Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net; simone@studioesseci.net,
referente Simone Raddi

Milano: A Palazzo Reale le tre Pietà di Michelangelo a confronto.

Rendering Sala delle Cariatidi: nella fase Dettagli d’autore vengono proiettate gigantesche immagini sui sudari che fanno da sfondo a ciascuna opera.

LE TRE PIETÀ DI MICHELANGELO. TRE CALCHI STORICI PER LA SALA DELLE CARIATIDI

Milano, Palazzo Reale. Sala delle Cariatidi

22 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023

Apre a Milano, il prossimo 22 ottobre nella magnifica Sala della Cariatidi a Palazzo Reale, la mostra “Le Pietà di Michelangelo. Tre calchi storici per la Sala delle Cariatidi”. La mostra – promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura e organizzata da Palazzo Reale con la collaborazione del Castello Sforzesco – è a cura di Giovanna Mori, Domenico Piraina e Claudio Salsi.

Nata dalla sinergia tra Comune di Milano, Comune di Firenze e Musei Vaticani, l’esposizione consentirà al visitatore di apprezzare l’arte e l’inventiva michelangiolesca attraverso il confronto di tre calchi otto-novecenteschi, in ideale continuità con la mostra appena conclusa con grande successo al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.

Le tre Pietà di Michelangelo, nella forma dei loro calchi in gesso, giungono ora a Milano, dove saranno eccezionalmente riunite in uno spettacolare ed emozionante allestimento firmato da Massimo Chimenti, dal 22 ottobre all’8 gennaio 2023, nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, che farà da palcoscenico unico e irripetibile. Tre lunghi teli, dispiegati per tutta l’altezza della sala e dal grande impatto visivo, faranno da sfondo alle Pietà amplificandone la forte valenza estetica e il senso religioso evocato dallo scultore in tre diverse fasi della sua vita.

Il calco della Pietà di San Pietro della Città del Vaticano fu realizzato nel 1975 all’interno del Laboratorio Calchi e Gessi dei Musei Vaticani da Ulderico Grispigni; l’occasione della sua realizzazione giunse in un momento drammatico per la Pietà ovvero l’atto vandalico del 1972 ai danni della scultura, che resero necessaria la preparazione di un nuovo calco.

Il calco della Pietà di Santa Maria del Fiore a Firenzedetta Pietà Bandini, conservato nella collezione della Gipsoteca fiorentina dell’Istituto d’Arte di Porta Romana, risale al 1882 circa e si deve al formatore fiorentino Oronzo Lelli.

Il calco della Pietà Rondanini fu commissionato nel 1953 al formatore milanese Cesare Gariboldi, allo scopo di determinare al meglio e in totale sicurezza, durante le prove di allestimento della statua

in marmo, l’ubicazione ideale per la scultura, conservata dal 1952 nel Castello Sforzesco. Oggi esposto in mostra dopo una accurata pulitura, è conservato nei depositi del Museo d’Arte Antica.

In occasione dell’esposizione è stata promossa un’attenta ricerca documentaria e iconografica sulle tre Pietà, finalizzata a creare un racconto visivo in grado di presentare episodi della storia recente che hanno avuto per protagoniste le sculture michelangiolesche: restauri, allestimenti e trasferimenti immortalati da vive testimonianze come scatti e filmati d’epoca, provenienti da importanti archivi e fototeche italiane che hanno collaborato al progetto.

“Grazie ai tre preziosi calchi, questa mostra spettacolare, allestita in una delle più belle sale della città, potrà raccontare ai visitatori l’evoluzione della sensibilità di Michelangelo lungo tutto l’arco della sua vita – ha dichiarato Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano –. Sarà una grande emozione poter abbracciare con un solo sguardo tutte le tre Pietà, e il confronto, a Milano, potrà essere integrato dalla visita al Museo della Pietà Rondanini al Castello Sforzesco, dove si trova l’originale dell’ultima Pietà, quella a cui il Maestro lavorò fino agli ultimi giorni della sua vita”.

Da giovane Michelangelo realizzò la Pietà Vaticana, scolpendo in tarda maturità le cosiddette Pietà Bandini di Santa Maria del Fiore a Firenze, e la Pietà Rondanini del Castello Sforzesco di Milano.

Tali esempi raccontano la sensibilità raggiunta dal genio toscano nel corso della sua lunga vita: dal grandioso lavoro giovanile di impronta classicista, fino alla scultura non finita degli ultimi suoi giorni. Oltre sessant’anni separano la prima Pietà, la Vaticana, dall’ultima, la Rondanini.

A quella vaticana Michelangelo mise mano nel 1498, appena ventenne. Il contratto richiedeva esplicitamente “una Vergine Maria vestita con Cristo morto, nudo in braccio”. La scultura sprigiona una bellezza magniloquente, perfetta, in linea con la prima produzione del Maestro toscano. Rispetto al viso della Madonna ritenuto da alcuni troppo giovane, l’artista si difese, all’epoca, affermando che sono proprio la purezza e la santità a preservare gioventù e bellezza.

Alla produzione giovanile si affianca quella dell’età matura, che vede Michelangelo molto cambiato come uomo e come artista, in crisi al punto di voler abbandonare la scultura, sua ragione di vita fino ad allora. Il sentimento che domina questi lavori è totalmente differente, lo stile diventa meno ridondante in considerazione del destino umano della sofferenza, della morte e della resurrezione.

Quando scolpì la Pietà Bandini, tra il 1547 ed il 1555, Michelangelo Buonarroti era già un uomo anziano che meditava spesso sulla fede, sulla passione di Cristo e sulla sua prossima morte.

La storia di questa Pietà è lunga e tormentata. Il marmo, pieno di impurità e troppo duro, non permetteva a Michelangelo di completare l’opera, e condusse l’artista a rompere un arto del Cristo e, successivamente, a prendere a martellate la statua rompendola in più punti.

L’ultima Pietà è la Rondanini, ora al Castello Sforzesco. Michelangelo lavorò su questo marmo fino a poco prima di morire. Nel “sublime non finito” dell’artista toscano si alternano parti concluse a parti non terminate o non lavorate affatto, in una composizione statuaria che – nelle parole di Luigi Serenthà – è capace di coinvolgerci “nel movimento inarrestabile del corpo del Cristo morto dentro il corpo della Madre”.

Il percorso espositivo vuole focalizzare agli occhi dei visitatori proprio questo, ossia il maturare dei sentimenti di uno dei più grandi geni della storia dell’arte, mostrando come un medesimo dramma possa raggiungere esiti così diversi, nelle mani di un artista immerso nel tempo e nel divenire dell’ispirazione.

Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, si avvale dei testi del Comitato Scientifico e dei curatori e presenta importanti saggi e schede relativi alle tre Pietà di Michelangelo a partire dalla giovanile Pietà Vaticana, alla Pietà della maturità realizzata per il Duomo di Firenze e infine alla Pietà Rondanini, scolpita in tarda età e rimasta incompiuta.


Scheda informativa

LE TRE PIETÀ DI MICHELANGELO. TRE CALCHI STORICI PER LA SALA DELLE CARIATIDI
Milano, Palazzo Reale. Sala delle Cariatidi
22 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023
Mostra a cura di Giovanna Mori, Domenico Piraina, Claudio Salsi

Una mostra di Comune di Milano – Cultura Palazzo Reale

Catalogo Silvana Editoriale

Info mostra
INGRESSO GRATUITO
www.palazzorealemilano.it
Orari:
Lunedì chiuso
martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica: 10.00 – 19.30
giovedì: 10.00 – 22.30

Ufficio stampa Mostra
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Via San Mattia, 16 – 35121 Padova
Simone Raddi, tel. 049.66.34.99; simone@studioesseci.net

Ufficio Stampa Comune di Milano
Elena Conenna
elenamaria.conenna@comune.milano.it

Bologna: Il MAMbo è tra i vincitori di “Strategia Fotografia 2022 “, bando della ​​​​​Direzione Generale Creatività Contemporanea – Ministero della Cultura

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna è stato selezionato tra gli enti proponenti dei 30 progetti vincitori di Strategia Fotografia 2022, avviso pubblico promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per proposte di acquisizione, conservazione e valorizzazione della fotografia e del patrimonio fotografico italiano. Il bando si inserisce nel quadro delle azioni istituzionali della DGCC volte a promuovere e a sostenere la ricerca, i talenti e le eccellenze italiane nel campo della fotografia.  

Strategia Fotografia 2022 si articola in due ambiti, con un finanziamento totale di 1.478.895 euro: 1. Acquisizione e valorizzazione; 2. Conservazione e valorizzazione. La candidatura del MAMbo è stata ammessa al finanziamento per l’ambito 1 Acquisizione e valorizzazione con il progetto Architettura rurale in Emilia Romagna,che prende avvio dal lavoro volto alla conoscenza dell’architettura nella sua dimensione territoriale che la professoressa Maura Savini svolge da tempo presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna ed è finalizzato alla produzione e alla valorizzazione di sei opere fotografiche di Guido Guidi, artista individuato da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo.

Architettura rurale in Emilia Romagna , finanziato per un totale di 65.500 euro, oltre allanuova produzione fotografica di Guido Guidi sul tema indicato, comprende una mostra prevista per il 2023 nella la Project Room del MAMbo in cui le opere del grande fotografo dialogheranno con una selezione di materiali quali carte, mappe, disegni, rilievi, modelli, fotografie e progetti recenti di case rurali, torri colombaie, ville e insediamenti aggregati, luoghi collettivi, chiuse, manufatti idraulici e ponti, delineando così l’insieme delle architetture della terra e delle acque e rinunciando a una lettura estetizzante in favore di una razionale e distaccata, in grado di accostare la visione artistica di Guidi all’identità storico-tecnica dell’ambiente rurale.

Le iniziative di valorizzazione si apriranno con una giornata di studi dal titolo Paesaggio e condizione contemporanea, prevista a Bologna il 27 ottobre 2022 presso la sede della Regione Emilia-Romagna, e comprenderanno, tra l’altro, una pubblicazione, un public program di incontri e azioni di comunicazione dedicate.

Le opere fotografiche che saranno realizzate da Guido Guidi prevedono la ricognizione di una serie di architetture storicamente destinate al lavoro agrario, pertanto a servire, per le quali la logica funzionalista non sembra in grado di spiegare le forme: se nella città contemporanea gli edifici del lavoro sembrano rispondere in modo meccanico alle necessità funzionali, gli edifici rurali mostrano spesso straordinarie idee costruttive e varietà di soluzioni per il medesimo scopo, affermando un’idea di funzione ampia e allargata, capace di variare nelle diverse ore del giorno e nell’alternarsi delle stagioni, rovesciando nei fatti l’assunto funzionalista.

La ricerca fotografica dell’artista, per il carattere essenziale delle immagini e per le giustapposizioni visive che  il punto di vista scelto determina, si mostra particolarmente adeguata al carattere morfologicamente semplificato, quasi archetipo, delle costruzioni rurali: la relazione che si stabilisce tra l’architettura e la sua immagine consente così una conoscenza ulteriore, lascia emergere elementi, relazioni, dettagli che la mediazione della macchina estrae dalla realtà e che il confronto tra i due diversi modi conoscitivi contribuisce a rappresentare ed esaltare.

Architettura rurale in Emilia Romagna è stato selezionato da una commissione composta da Fabio De Chirico, Direttore del Servizio II e del Servizio V della DGCC (con funzione di Presidente), Alessandra BarbutoFrancesca CanforaAntonello Frongia Raffaella Perna, che ha tenuto conto di tutti gli obiettivi previsti dall’avviso pubblico, ovvero di sostenere:

  • la costituzione e l’incremento delle collezioni pubbliche italiane di fotografia contemporanea;
  • la committenza pubblica di opere di autori affermati, mid-career o emergenti;
  • gli interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio fotografico pubblico, con particolare attenzione alle donazioni di interi archivi o fondi intervenute negli ultimi cinque anni;
  • l’organizzazione di eventi, manifestazioni, mostre e festival dedicati alla valorizzazione, sviluppo, diffusione, conoscenza della fotografia contemporanea, presentati da musei, istituti, raccolte, archivi pubblici, anche gestiti da enti privati senza fine di lucro, nonché da istituzioni, fondazioni, enti, associazioni, senza scopo di lucro, impegnati nella promozione della fotografia a livello nazionale e internazionale, quali attività propedeutiche e di gestione connesse all’acquisizione pubblica di opere e/o collezioni fotografiche contemporanee.

Sito ufficiale Strategia Fotografia 2022


INFO

Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
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Museo civico del Risorgimento: Inaugura la mostra “Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo”

Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo
A cura di Luca Villa
con la collaborazione di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi

15 ottobre – 10 dicembre 2022

Inaugurazione venerdì 14 ottobre 2022 h 18

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5, Bologna

www.museibologna.it/risorgimento

La mostra-dossier Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo, promossa dal Museo civico del Risorgimento di Bologna dal 15 ottobre al 10 dicembre 2022, contribuisce a riproporre all’attenzione del pubblico, nella ricorrenza del 110° anniversario, uno dei momenti storici di maggiore interesse della storia nazionale quale fu la guerra italo-turca del 1911-1912,primo conflitto militare “moderno” – per concezione, armi e mezzi impiegati – combattuto dal Regno d’Italia contro l’Impero ottomano per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica.

L’eccezionalità dell’evento espositivo, curato da Luca Villa con la collaborazione di Mirtide Gavelli Otello Sangiorgi, consente di entrare in contatto con vicende belliche che determinarono l’espansione coloniale italiana fino alla fine della seconda guerra mondiale e permette di conoscere le traiettorie del collezionismo coloniale in Italia e in Europa, proponendosi di valorizzare con specifico riferimento la rilevanza del contributo operato da cittadini bolognesi.

Bandiera con caratteri arabi
Tessuto di cotone assemblaggio / cucitura a mano, cm 64 (la) x 96 (l)
Ante giugno 1912
Bologna, Museo civico del Risorgimento
© Museo Risorgimento Bologna | Certosa

Bandiera utilizzata per ingannare la marina italiana al largo delle coste libiche.
Secondo quanto riportato nella scheda inventariale del manufatto, incluso nella raccolta libica della Croce Rossa, si tratta di una “Bandiera di guerra dello Sceicco Idris sequestrata a bordo di un sambuco turco carico di contrabbando, il quale mascheravasi sotto detta insegna per ingannare le navi italiane bloccanti. (Il sambuco venne affondato al traverso di Moka, dopo averne fatto sbarcare l’equipaggio. Perim, giugno 1912). Di tela di cotone verde con orlo bianco, di 1 metro per 66 cm. con una scritta turca nel mezzo, in linea orizzontale, fatta con tela di cotone bianca. Dono del sottocapo tim.re nella Marina It. Giovanni Bonin”.

Il contesto storico-culturale di questo importante episodio del colonialismo italiano post-unitario in Africa, a seguito delle prime campagne d’Africa in Abissinia condotte nel 1895-1896, viene ricostruito a partire da un’inedita prospettiva documentaria attraverso la presentazione di due nuclei collezionisti del Museo civico del Risorgimento raramente esposti in precedenza: le fotografie e gli oggetti, in larga parte di uso militare e di uso comune della popolazione libica, raccolti dai membri della 47° Ambulanza della Croce Rossa di Bologna al termine di battaglie sostenute con l’esercito turco-ottomano e le truppe di volontari che contrastarono l’avanzata italiana, e i materiali eterogenei che il “corrispondente-collezionista” Carlo Mazzetti, agente consolare bolognese vissuto per oltre cinquant’anni in Egitto, inviò a più riprese, tra il 1864 e il 1891, in donazione al Municipio della città natale, che si trovano in deposito presso il Museo Civico Medievale.
Si tratta di repertori il cui valore, al di là dell’intrinseco interesse di fonti storiche ed etnografiche dei singoli pezzi, va riconosciuto nelle molteplici narrazioni che si prestano a riverberare, utili per comprendere le ragioni e il gusto dell’atteggiamento collezionistico. Nel primo caso, l’intuizione che mosse Antonio Modoni, presidente del Comitato di Bologna della Croce Rossa Italiana, alla necessità di documentare le testimonianze materiali relative alla mobilitazione militare italiana al prorompere della guerra il 29 settembre 1911, nel secondo l’evoluzione tardo-ottocentesca degli stilemi e delle costruzioni ideologiche, estetiche e di senso, del collezionismo museale: dalle raccolte atte a descrivere il mondo conosciuto attraverso i viaggi compiuti durante la propria vita, tema che riflette ancora il gusto settecentesco del collezionismo aristocratico, alle raccolte riferite a eventi storici circoscritti, nella fattispecie alla penetrazione coloniale britannica nell’Alto Egitto e in Sudan, che nella prospettiva odierna possono essere declinati nel più ampio scenario del collezionismo coloniale e bellico.

Per una più ampia comprensione delle vicende belliche, oltre alle numerose fotografie conservate nella raccolta libica della Croce Rossa di Bologna l’allestimento è arricchito da fondi fotografici acquisiti dal Museo civico del Risorgimento nei decenni successivi al conflitto ufficialmente concluso con il Trattato firmato a Losanna il 18 ottobre 1912, grazie a donazioni effettuate da cittadini che hanno così contribuito ad accrescerne il patrimonio documentale. Tra questi vanno menzionati almeno il fondo archivistico del Generale Ing. Lodovico Marinelli (1852-1941), già direttore territoriale alla Direzione del Genio di Bologna, e la raccolta delle sorelle Ida e Teresa Folli, che svolsero una notevole attività di madrinato per l’assistenza e la propaganda interna durante la prima guerra mondiale e intrattennero corrispondenza con alcuni soldati che si trovavano al fronte. Le raccolte fotografiche, in special modo i nuclei minori, testimoniano un aspetto peculiare della narrazione illustrata riferita alla Guerra di Libia, ovvero l’utilizzo di macchine fotografiche da parte dei militari coinvolti nel conflitto. Ciò assume una particolare rilevanza nella descrizione degli eventi bellici, poiché le stampe giunte fino a noi rivelano l’interesse di ogni militare a raccontare la propria personale esperienza di vita nel contesto della guerra, ponendo al centro del racconto la dimensione umana e psicologica. Le acquisizioni così ottenute permettono dunque di ricostruire prospettive disgiunte, se non alternative, alla narrazione dei coevi media coinvolti nel racconto bellico e ne garantiscono una visione più realistica rispetto all’approccio propagandistico nazionalista che sovente i giornali trasmettevano alla popolazione italiana avida di notizie.

Barella portaferiti
Tela olona di canapa modellatura / cucitura, cm 112 (la) x 178 (l)
Bologna, Museo civico del Risorgimento
© Museo Risorgimento Bologna | Certosa
 
Secondo quanto riportato nella scheda inventariale del manufatto, incluso nella raccolta libica della Croce Rossa, si tratta di una “Barella da campo (La tela è macchiata di sangue). Su di essa barella fu adagiato il caporal maggiore del 6° Reggimento Artiglieria da campagna, puntatore scelto, Filippo Nicastro ferito mortalmente al capo da una granata turca nel forte “Lombardia” (Derna) nel bombardamento del 21 luglio 1912. Dono del sotto ten. cmm. rio Francesco Falconi”.

Le più recenti ricerche sulla guerra italo-turca del 1911-1912 hanno evidenziato come fotografia e cinematografia contribuirono per la prima volta nella storia del nostro paese a creare una narrazione a più livelli di questo conflitto e come il connubio testo-immagini orientò in maniera determinante l’opinione pubblica italiana. Nel clima di modernità favorito dal progresso della tecnica con la diffusione di dispositivi più leggeri ed economici e una migliore riproduzione qualitativa dell’immagine, la fotografia e la cinematografia acquisirono un ruolo fondamentale nell’illustrare gli avvenimenti militari italiani per la loro ricchezza visiva proveniente direttamente dal teatro di guerra. Sostituendo i disegni e le incisioni di cui fino ad allora si erano avvalsi i giornali dell’epoca, i nuovi linguaggi riscossero forte interesse per la capacità di rappresentare efficacemente luoghi, persone e cose lontani, fino ad allora avvolti in un’aura di avventura e mistero.
Per l’Italia la campagna coloniale in Libia fu la prima guerra raccontata dal cinema, grazie ad uno stuolo di cineoperatori chiamati a mostrare in patria i gloriosi accadimenti che vedevano protagonista l’esercito italiano. Tra il 1911 e il 1912 tutte le principali case di produzione italiane si impegnarono nel sostenere le ragioni dell’intervento militare, realizzando vari tipi di film che più o meno esplicitamente legittimavano la guerra in corso. La mostra presenta due esempi di documentario bellico (uno dei primi della nostra storia militare) provenienti dall’archivio della Cineteca di Bologna. La Guerra di Libia: le linee italiane tra Bu-Meliana e Sidi-Messri(Italia/1911, 5′) assembla riprese con varie scene: osservatorio di una batteria nell’oasi, trincea e lavori di difesa nella zona fra Bu-Meliana e Sidi-Messri, casa agricola occupata dai nostri soldati dopo un bombardamento, imbarco di prigionieri libici. In Tripoli(Italia/1912, 5′) la città da poco conquistata dall’esercito italiano viene filmata nei suoi scorci suggestivi. Il film è impreziosito da raffinati effetti fotografici. Si vedono vari scorci della città, il porto, strade trafficate con gente a piedi e animali, moschee con tetto a cupola, tende di nomadi, un minareto, e un tramonto conclusivo.

Come estensione digitale dell’allestimento, sul portale storiaememoriadibologna.it sono consultabili nuovi contenuti e materiali multimediali che approfondiscono il contesto storico dei materiali esposti:


www.storiaememoriadibologna.it/libia-1911-1912.-colonialismo-e-collezionismo-2401-evento
www.storiaememoriadibologna.it/bologna-e-la-guerra-italo-turca-2420-evento
www.storiaememoriadibologna.it/la-raccolta-libica-della-croce-rossa-bolognese-2402-evento
www.storiaememoriadibologna.it/modoni-antonio-520292-persona
www.storiaememoriadibologna.it/la-raccolta-mazzetti-2403-evento
www.storiaememoriadibologna.it/mazzetti-carlo-520291-persona

Le ragioni della mostra sono raccontate dal curatore Luca Villa e dal direttore del Museo civico del Risorgimento di Bologna Otello Sangiorgi in due video interviste realizzate da Luca Maria Papi Vecchi, pubblicate sul canale YouTube Storia e Memoria di Bologna:

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo (parte 1)

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo (parte 2)

Inoltre, in appendice al progetto espositivo del Museo civico del Risorgimento, per l’intero periodo di apertura presso la Biblioteca di Medicina (Palazzo della Comunità – Via Pillio 1) sono esposti documenti riguardanti Antonio Modoni e l’operato della Croce Rossa Italiana provenienti dall’Archivio storico comunale.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Pàtron Editore, a cura di Luca Villa, contenente testi di Gianni Dore, Cristiana Fiamingo, Maria Pia Guermandi, Marinella Marchesi, Antonella Salvi, Otello Sangiorgi, Luca Villa, Massimo Zaccaria.

Le schede catalografiche e le riproduzioni fotografiche sono state realizzate dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle attività disciplinate dalla Legge Regionale n. 18/2000 e sono consultabili in PatER – Catalogo regionale del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna: patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/pater.

La mostra è promossa in collaborazione con Settore Patrimonio culturale – Regione Emilia-RomagnaComune di Medicina, Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica | Museo Civico ArcheologicoCineteca di BolognaCentro Studi Amilcar CabralIstituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di BolognaAssociazione Cirenaica ed è compresa nel programma della Festa Internazionale della Storia 2022.

Si ringraziano: Raffaella Gattiani, Mario Francesco Guglielmo, Risiero Lotti, Lucia Maiorano, Antonella Mampieri, Massimo Medica, Andrea Meneghelli, Ilaria Negretti, Elena Tripodi.

Calendario visite guidate:
venerdì 21 ottobre h 16 (nell’ambito della Festa Internazionale della Storia)
domenica 30 ottobre h 11
sabato 12 novembre h 11
sabato 19 novembre h 10.30
domenica 27 novembre h 11
sabato 3 dicembre h 11

Ingresso: biglietto museo

Programma conferenze
:
venerdì 28 ottobre h 17.30
Musei e collezioni coloniali africane in Italia
con Gianni Dore, Beatrice Falcucci, Luca Villa
Mediateca “Giuseppe Guglielmi” (via Marsala 31, Bologna)

martedì 8 novembre h 20.30
Antonio Modoni, un medicinese illustre: l’apostolato nella Croce Rossa

con Filippo Gaetti
Sala Auditorium (Palazzo della Comunità – Via Pillio 1, Medicina)

giovedì 10 novembre h 17.30
E adesso che ne facciamo? Decolonizzare il patrimonio fra restituzione e risignificazione
con Viviana Gravano, Maria Pia Guermandi, Antonella Salvi, Elena Tripodi
Centro Studi Amilcar Cabral (via San Mamolo 24, Bologna)

venerdì 18 novembre h 17.30
Colonialismo, economia e mercato in Africa
con Karin Pallaver, Otello Sangiorgi, Massimo Zaccaria
Mediateca “Giuseppe Guglielmi” (via Marsala 31, Bologna)

giovedì 1 dicembre h 17.30
Decolonizzare la città: costruzione e decostruzione dello spazio comune
con Giovanni Cattabriga (Wu Ming 2) e Cristiana Fiamingo
Centro Studi Amilcar Cabral (via San Mamolo 24, Bologna)

Ingresso: libero fino a esaurimento posti disponibili


SCHEDA TECNICA

Titolo mostra:

Libia 1911-1912. Colonialismo e collezionismo

A cura di:
Luca Villa
con la collaborazione di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi

Promossa da:
Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento

Periodo di apertura:
15 ottobre – 10 dicembre 2022

Inaugurazione
venerdì 14 ottobre 2022 h 18

Orari di apertura:
martedì, giovedì h 9-13 | venerdì h 15-19 | sabato, domenica, festivi h 10-18
chiuso lunedì, mercoledì

Biglietti:
intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale visitatori > 18 anni e ≤ 25 € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Catalogo:
A cura di Luca Villa
Pàtron Editore, Bologna, 2022

Informazioni:
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 | 40125 Bologna
Tel. + 39 051 347592
www.museibologna.it/risorgimento
museorisorgimento@comune.bologna.it
Facebook: Museo civico del Risorgimento – Certosa di Bologna
YouTube: Storia e Memoria di Bologna

Settore Musei Civici Bologna:
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei

Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
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elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
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Instagram @bolognamusei

Parco archeologico del Colosseo: “Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani”

Scultura di Giuliano Giuliani

Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture

di Giuliano Giuliani

15 OTTOBRE 2022 – 8 GENNAIO 2023

Parco archeologico del Colosseo

Armonie di pietra. Il paesaggio delle Marche nelle sculture di Giuliano Giuliani è una mostra promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Ascoli Piceno e dal Parco archeologico del Colosseo per raccontare la regione attraverso le opere dell’artista ascolano Giuliano Giuliani. La mostra avrà due sedi: a Roma a partire dal 15 ottobre 2022 fino all’8 gennaio 2023 è ospitata al Parco archeologico del Colosseo, cuore pulsante dell’antica Roma ed è curata da Daniele Fortuna; ad Ascoli Piceno dal 7 aprile al 28 giugno 2023 presso il Chiostro di Sant’Agostino con la curatela di Carlo Bachetti.

A Roma, il percorso espositivo, composto da 20 opere in travertino dell’artista scultore marchigiano Giuliano Giuliani, si snoda dalla Basilica Emilia alla Basilica Giulia passando per la piazza del Foro Romano e attraversando alcuni tra gli edifici più importanti di quello che era il centro politico, amministrativo, religioso, giudiziario e commerciale della città.

Giuliano Giuliani, scultore del bianco, nasce ad Ascoli Piceno, luogo natìo non solo della sua arte ma anche del materiale di cui si serve per crearla: il travertino, ovvero la roccia sedimentaria calcarea che, per le sue caratteristiche di resistenza e durata nel tempo, è stata la pietra elettiva dell’architettura romana.


Lo scultore estrae direttamente dal grembo delle Marche la pietra e la lavora nella cava di famiglia a Colle San Marco, oggi trasformata nel suo studio a cielo aperto.

Quelle stesse opere che sembrano dialogare con l’essenza del paesaggio marchigiano sono ora chiamate a confrontarsi con la storia della civiltà, nel nome di quella pietra che è l’essenza della materia del passato, proprio nell’area centrale del Foro Romano: lacerti di travertino affiorano dai resti della Basilica Emilia; nella piazza del Foro sono ancora visibili i lastroni in lapis Tiburtinus – estratto dalle cave di Tivoli – della pavimentazione antica; della stessa pietra sono i gradini della Basilica Giulia.

Le forme morbide e fluttuanti delle sculture entrano in dialogo con le monumentali architetture romane, creando un fil rouge tra archeologia e arte contemporanea e introducendo suggestioni e riflessioni inedite sulla memoria e sul tempo.

Allo stesso tempo le sculture di Giuliani rappresentano veri e propri luoghi della sua terra: esprimono tratti formali e teorici che corrispondono al paesaggio e alle caratteristiche immateriali della regione Marche, all’interiorità che si esprime nel rigore del suo lavoro. Quello che ne viene fuori sono corpi pieni e compatti ma anche depressioni d’ombra che diventano parte integrante dell’espressività dell’opera: le armonie di pietra sono come rovine che l’artista – guidato dalla materia della sua terra e dal flusso del tempo – riporta alla luce ricercando le radici della civiltà e del nostro essere.

La caratteristica del mio lavoro è che si nutre di una diretta e personale manualità e di un fare per sottrazione dal blocco intero” – racconta Giuliano Giuliani – “l’uso del travertino, la più sacra tra le pietre, materiale arcaico e assoluto del mio lavoro, contribuisce a mantenere e inserire forme contemporanee in luoghi diversificati, sia in ambito archeologico sia in ambito urbano moderno. È un fare generato da una necessità di essenziale, un togliere il superfluo, “fare spazio” per lasciare il risultato: segno di definizione alla restante fragilità; senso di valore alla leggerezza; ovvero spiritualità“.


INFO

Ufficio stampa
Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it

Bologna, Casalecchio di Reno: Torna la rassegna Politicamente Scorretto curata da Carlo Lucarelli

Dal 15 al 20 novembre 2022
Casalecchio di Reno (BO)

Politicamente Scorretto 2022:
Verità, unica Ragione di Stato

La rassegna curata da Carlo Lucarelli torna a Casalecchio di Reno (BO) con una XVII edizione ricca di novità

Talks, panel di discussione, spettacoli teatrali, workshop e presentazioni di libri dedicati ai temi della legalità e cittadinanza

Dal 15 al 20 novembre 2022 torna Politicamente Scorretto, la rassegna ideata da Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli che dal 2005 lancia una sfida a tutta la cittadinanza: la cultura è l’unica arma degna di una società civile per affermare valori di giustizia, solidarietà e legalità. Giunto alla XVII edizione Politicamente Scorretto è molto più che un festival, è l’evento che da anni riunisce intellettuali, giornalisti, scrittori, performer, artisti, attivisti, personaggi di rilievo nazionale, istituzioni e cittadini in un unico luogo per testimoniare un impegno concreto, e quotidiano, al contrasto delle mafie e dell’illegalità attraverso i diversi linguaggi della cultura.

Carlo Lucarelli

Il filo conduttore di Politicamente Scorretto 2022 sarà “Verità, unica ragione di stato“. Un tema molto attuale che vuole ricollegarsi alle terribili stragi di stato come quella del 2 agosto alla Stazione di Bologna – su cui finalmente abbiamo una sentenza – fino al mistero della morte di Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita, passando dal 30esimo anniversario della strage di Capaci (23 maggio 1992) che ricorre quest’anno, senza mai dimenticare il disastro aereo dell’Istituto Salvemini di Casalecchio. Tutti eventi che hanno segnato la storia del nostro Paese e che per anni sono stati, e in parte sono ancora, protagonisti di depistaggi, incompiute verità e silenzi di stato. Politicamente Scorretto 2022 vuole ricordare a tutti che non bisogna mai stancarsi di trovare la verità: un dovere e un impegno civile fondamentale che deve essere un faro per costruire un futuro migliore, giusto e solidale.

Simona Pinelli, Assessore Culture, Nuove Generazioni, Turismo e Marketing Territoriale del Comune di Casalecchio di Reno dichiara “Affrontiamo nell’edizione 2022 un tema “difficile” come la “Ragion di Stato con l’unica ma potentissima arma che abbiamo a nostra disposizione: la cultura, un mezzo di comunicazione che raggiunge tutte le generazioni grazie a incontri, convegni, libri, teatro, cinema, fumetto oltre alle sempre importanti iniziative rivolte alle scuole“.

Anche per il 2022 Politicamente Scorretto tornerà ad animare alcuni luoghi del territorio come la Casa della Conoscenza, la Casa Per la Pace La Filanda, il Centro Sociale San Biagio e il Teatro Comunale Laura Betti con un ricco palinsesto di eventi e una folta platea di ospiti di rilievo. Molti degli eventi saranno inoltre trasmessi in diretta streaming sul canale Youtube e la pagina Facebook della manifestazione.

Politicamente Scorretto è un progetto del Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016. Partner: Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, ATER Fondazione. Sponsor: Melamangio e Elior. Media Partner: Culturalia e Giovani Reporter.

ALCUNE ANTICIPAZIONI DEGLI HIGHLIGHTS DI QUESTA EDIZIONE

Il 16 novembre 2022 alle 21.00 prenderà il via il panel Il senso della vittima… tra cultura, servizi e riforme condotto da Carlo Lucarelli realizzato in collaborazione con la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, l’Associazione Familiari Vittime del Salvemini Rete Dafne per presentare il progetto di Sportello per le vittime di reati finanziato con il contributo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia (DAG), erogato da Regione Emilia-Romagna all’Unione Reno Lavino Samoggia.

Tra le altre e tante cose segnaliamo, oltre i talks, workshop e le varie iniziative per le giovani generazioni, la presentazione di una serie di libri dove Carlo Lucarelli dialogherà con gli autori: “Faccia da Mostro” (Rizzoli, 2021) di Lirio Abbate, Direttore del noto settimanale L’Espresso. Il volume racconta la storia di Giovanni Pantaleone Aiello e le sue connessioni con le stragi di mafia; e “Matteo Messina Denaro, latitante di Stato” (Ponte alle Grazie, 2021) di Marco Bova giornalista e regista, collaboratore di AGI e de Il Fatto Quotidiano.

Sarà presentato inoltre “La spia intoccabile” (Einaudi Storia, 2021) di Giacomo Pacini, a cura di CGIL e Anpi Casalecchio. Il volume ruota attorno alla figura di Federico Umberto D’Amato e del suo ruolo all’interno dell’Ufficio Affari riservati (UAR) durante la guerra fredda in Italia. L’autore dialogherà con la giornalista Andreina Baccari; e infine nominiamo la presentazione di “Pasolini un omicidio politico” (Castelvecchi Editore, 2019) di Andrea Speranzoni e Paolo BolognesiAndrea Speranzoni Carlo Lucarelli saranno poi protagonisti del panel dedicato alla sentenza della strage del 2 agosto alla stazione di Bologna moderato da Filippo Vendemmiati.

Proseguiamo segnalando l’evento “Donne e Antimafia” una conversazione tra Antonella Beccaria, giornalista esperta di stragi mafiose, e Rosaria Capacchione, giornalista campana che vive sotto scorta e Valeria Scafetta, giornalista esperta di mafie e scrittrice, e lo spettacolo teatrale “Cosa Nostra spiegata ai bambini“, spettacolo di apertura della Stagione multidisciplinare 2022/2023 del Teatro comunale Laura Betti, con Ottavia Piccolo.

Infine, per la sezione cinema d’inchiesta, anticipiamo la presentazione, seguita dalla proiezione, del nuovo documentario “Pasolini, cronologia di un delitto politico” del regista Paolo Fiore Angelini e Andrea Gambetta produttore: un film d’inchiesta, che spazia dal 1960 al 1975, nella vicenda di Pasolini vivo, alla ricerca della verità politica del suo omicidio. Interverrà Maurizio Braucci sceneggiatore dei film “Gomorra” di Matteo Garrone e “Pasolini”di Abel Ferrara.

Come le precedenti edizioni, un presidio con i prodotti di Libera Terra sarà presente agli eventi di Politicamente Scorretto 2022 nelle giornate di mercoledì, venerdì, sabato e domenica.

Il programma completo sarà consultabile sul sito www.politicamentescorretto.org. Una parte significativa delle iniziative sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale Youtube di Politicamente Scorretto.


INFORMAZIONI UTILI

POLITICAMENTE SCORRETTO 2022 – XVII EDIZIONE

QUANDO: dal 15 al 20 novembre 2022
DOVE: Casalecchio di Reno (BO)
Casa della Conoscenza, Via Porrettana 360
Casa Per la Pace La Filanda, Via Dei Canonici Renani, 8
Centro Sociale San Biagio, Via Pietro Micca, 17
Teatro Comunale Laura Betti, Piazza del Popolo, 1

Tutti gli eventi sono gratuiti, fino ad esaurimento posti.
Gli spettacoli teatrali al Teatro Laura Betti sono a pagamento. Per informazioni sugli spettacoli si rimanda al sito: https://www.teatrocasalecchio.it/

REALIZZATO DA: Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016
PARTNER: Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, ATER Fondazione
SPONSOR: Melamangio e Elior
MEDIA PARTNER: Culturalia e Giovani Reporter

CONTATTI
051.598243 – casalecchiodelleculture@comune.casalecchio.bo.it
SITO: www.politicamentescorretto.org/
FACEBOOK: www.facebook.com/politicamentescorretto.org/ 
INSTAGRAM: www.instagram.com/polscorretto/
TWITTER: www.twitter.com/PolScorretto
YOUTUBE: www.youtube.com/polscorretto

UFFICIO STAMPA CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

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UFFICIO STAMPA COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO
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