Nasce “Vitruvius”, rivista scientifica di studi vitruviani edita dal Centro Studi Vitruviani con «L’Erma» di Bretschneider

Il Centro Studi Vitruviani
propone “Vitruvius”, palestra internazionale di studi su Vitruvio e il De Architectura.

In tempi di chiusure e cancellazioni, ecco una nuova nata nel mondo dell’editoria. Il Centro Studi Vitruviani – nato nel 2010 con lo scopo di diffondere la conoscenza della cultura classica e della classicità in ogni sua espressione, con particolare riferimento al “De Architectura libri decem” di Marco Vitruvio Pollione –  ha deciso di dare vita a VITRUVIUS, rivista scientifica che il Centro Studi pubblica  con  «L’Erma» di Bretschneider.

Il primo numero (208 pagine, 10 articoli scientifici e altri contributi) è già a disposizione sia in formato cartaceo che nella edizione on line.

VITRUVIUS è  una  rivista di carattere scientifico che si propone di pubblicare saggi relativi ad argomenti legati a tutto quello che pertiene a Vitruvio e alla sua opera, il De Architectura, unico trattato di architettura giunto completo fino a noi dall’antichità. Il direttore scientifico della pubblicazione è il professor Oscar Mei (Università degli Studi di Urbino Carlo Bo), affiancato da un Comitato editoriale composto da Eugenio La Rocca (Accademia dei Lincei), Francesco Paolo Di Teodoro (Politecnico di Torino), Pierre Gros (Académie des Inscriptions et Belles Lettres), Elisa Romano (Università di Pavia), Werner Oechslin (Bibliothek Werner Oechslin, Einsiedeln) e da un autorevolissimo Comitato scientifico internazionale.

I campi di riferimento della rivista sono molteplici, in relazione alla vastità degli argomenti trattati da Vitruvio. Innanzitutto studi riguardanti l’opera in sé, la sua genesi, la sua riscoperta, le sue edizioni, la sua fortuna, accanto a lavori che focalizzano aspetti dei  differenti ambiti “vitruviani”, quali l’archeologia, l’architettura antica, moderna e contemporanea, l’urbanistica, la musica, l’idraulica, la gnomonica, la meccanica e tanto altro.

“L’obiettivo, evidenzia il direttore della rivista, prof. Oscar Mei, è di pubblicare un volume ogni anno. Le lingue accettate per i contributi sono Italiano, Inglese, Tedesco, Francese e Spagnolo. La Rivista viene pubblicata sia in formato cartaceo sia in formato elettronico. Già lanciata un Call for papers per il numero due. I saggi devono essere inviati all’indirizzo vitruvius@centrostudivitruviani.org e saranno sottoposti a peer review da due valutatori anonimi”.
Il perché di VITRIVIUS lo suggerisce nell’articolo di apertura del primo numero, Pierre Gros, il più grande esperto al mondo di Vitruvio, nella sua riflessione “Vitruvio e noi, o come e perché leggere Vitruvio oggi”.

“La sua figura ed in particolare la sua opera, riassume ancora il prof. Mei, hanno continuato a vivere attraverso i secoli: il testo del De Architectura è stato considerato un punto di riferimento imprescindibile per praticare o studiare l’arte del costruire almeno fino al XVIII secolo, diventando in un certo senso l’elemento unificante su cui si è basata una certa identità architettonica europea di stampo classicista, che poi si è propagata anche negli altri continenti”

Vitruvio è inoltre di una straordinaria attualità. I tre pilastri su cui poggiano i suoi principi professionali, utilitas, firmitas e venustas, dovrebbero anche oggi essere alla base di ogni progettazione urbanistica e architettonica, così come le norme etiche, il rigore e l’onestà, elementi su cui spesso si sofferma nel suo trattato.

E Pierre Gros conclude: “Per tutte queste ragioni, Salvatore Settis ha proposto, nel suo libro intitolato Se Venezia muore, pubblicato nel 2014, che sia imposto agli architetti di oggi un «Giuramento di Vitruvio», dello stesso tipo del «Giuramento di Ippocrate» dei medici, per impedire che siano negletti i caratteri fisici e le pratiche costruttive delle città e delle campagne quando si pretende di impostare nuovi edifici o nuove infrastrutture. Se pensiamo che questo giuramento è stato, sotto la forma elaborata qualche anno fa dal Centro Studi Vitruviani di Fano, adottato dall’ordine degli architetti di Reggio Emilia, siamo finalmente confortati nella convinzione che c’è ancora sempre da imparare dal vecchio teorico latino, e che la lettura e la meditazione del suo trattato rimangono non solo utili ma, ancora oggi, assolutamente necessarie.”

Ed è proprio su questa “necessità” che si inserisce la proposta, avanzata dal presidente del Centro Studi Dino Zacchilli, del “Giuramento di Vitruvio” per i sindaci, titolari e responsabili, prima ancora degli architetti, del governo del territorio, delle scelte urbanistiche e della bellezza delle città da perseguire per il benessere dei cittadini.

Info:  www.centrostudivitruviani.org

Francesco Murano illumina l’arte per Deutsche Bank Artists of the Year 2021

Allestimento illuminato da Francesco Murano per Mudec-DeutscheBank ©julehering

Francesco Murano illumina l’arte

per Deutsche Bank Artists of the Year 2021

la mostra dedicata ai vincitori del prestigioso premio internazionale che la banca dedica all’arte contemporanea

Fino al 23 ottobre 2022 il MUDEC di Milano ospita insieme a Deutsche Bank, in collaborazione con 24 ORE Cultura,  ospita la mostra Deutsche Bank Artists of the Year 2021 dedicata ai vincitori del premio Artists of the Year 2021, prestigioso riconoscimento internazionale che la Deutsche Bank dedica all’arte contemporanea: per la prima volta, in occasione del suo decimo anniversario, il premio è stato assegnato a tre artisti, Maxwell Alexandre (Brasile), Conny Maier (Germania) e Zhang Xu Zhan (Taiwan).

Francesco Murano ha illuminato le opere dei tre artisti, fra i più interessanti del panorama internazionale: Incentrata sui temi del razzismo e della violenza, ma anche sui valori della comunità e della spiritualità, Forbes Under 30 di Maxwell Alexandre è un’opera-istallazione realizzata su carta che ritrae lo stesso gruppo di persone ripetuto in diverse serie.

“Le diverse opere su carta cambiano lievemente solo nei colori dei singoli personaggi che compongono il gruppo” – racconta Francesco Murano – “e occorreva evidenziare le variazioni cromatiche senza modificare però la quantità di luce che colpiva le singole opere.”

Conny Maier combina uno stile neo-espressivo con uno spiccato senso del colore e della composizione e la sua opera in mostra intitolata Dominieren è un trittico composto da enormi tele molto colorate, allestite intorno ad una parete di ceramica bianca dipinta di blu.

“L’illuminazione dell’ambiente, per via degli effetti che la luce produceva sulla ceramica bianca” – afferma Murano – “ha creato non pochi problemi; primo fra tutti un fenomeno chiamato metamerismo cromatico che faceva apparire la parete in ceramica rosa, a differenza del colore delle pareti che restava bianco. Il metamerismo è la capacità di materiale o di un pigmento di apparire di colore diverso a seconda della luce che lo colpisce e in questo caso la parete bianca della ceramica appariva rosa quando veniva illuminata dagli apparecchi led: il problema è stato eliminato con dei filtri, unica soluzione in un ambiente chiuso senza alcuna possibilità di luce naturale.”

Il video Animal Story Series – A Flowing Piece of Shard di Zhang Xu Zhan racconta, attraverso 16 fotogrammi, un cosmo fantastico popolato da creature mitiche, animali canterini, piante e spiriti della natura.

“Illuminare una sala dove è proiettato un video è sempre una sfida.” – dichiara il light designer – “Bilanciando le luci per l’ambiente, bisogna creare una nuova atmosfera, prediligendo la penombra per permettere ai fotogrammi di esaltare il racconto con i loro colori e la loro brillantezza; in questo caso però lo spazio fisico della sala di proiezione era popolato da piccole sculture in carta che riproducevano tridimensionalmente i personaggi del video e quindi occorreva illuminare anche le sculture senza però interferire con la percezione della proiezione stessa.”

Le prossime esposizioni che accoglieranno i progetti illuminotecnici di Francesco Murano sono:

 – Van Gogh. I capolavori del Kröller-Müller Museum
Palazzo Bonaparte, Roma, dal 08.10.2022 al 26.03.2023

 – Escher
Museo degli Innocenti, Firenze, dal 20.10.2022 al 26.03.2023

 – Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo
Palazzo Ducale, Genova, dal 14.10.2022 al 2.04.2023

 – Hieronymus Bosch e l’Europa meridionale
Palazzo Reale, Milano, dal 9.11.2022 al 12.03.2023

Inoltre, il lighting designer illuminerà l’opera Adorazione dei Pastori (1645) di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto, nella Chiesa di San Luca a Genova, rientrata in sede dopo la sua esposizione all’interno della mostra Superbarocco a Roma. I mille volti del Seicento Genovese alle Scuderie del Quirinale, illuminata sempre da Francesco Murano.


INFO

Ufficio stampa
Adele Della Sala | M. +39 366 4435942 | ads@ufficiostampa-arte.it
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Milano, Fabbrica del Vapore: La mostra “Zerocalcare. Dopo il botto”

SAVE THE DATE
“ZEROCALCARE. DOPO IL BOTTO”

Fabbrica del Vapore, Milano
15 dicembre 2022 – 7 aprile 2023

Dal 15 dicembre arriva alla Fabbrica del Vapore di Milano la grande personale di ZEROCALCARE,
talento del fumetto italiano che, con oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific, racconta di noi, della politica e di storie di resistenza collettiva.

Zerocalcare (Michele Rech), classe 1983, fumettista italiano tra le figure più interessanti, complesse e di denuncia della scena culturale contemporanea – dopo il grande successo riscosso con l’omonima serie Tv – sarà protagonista di una grande mostra personale che si terrà a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore dal 15 dicembre 2022 al 7 aprile 2023.

La mostra Zerocalcare. Dopo il botto è ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Minimondi Eventi Arthemisia, promossa dal Comune di Milano-Cultura negli spazi della Fabbrica del Vapore ed è curata da Giulia Ferracci.

La frammentazione di alcune battaglie sociali all’indomani della pandemia; l’accrescimento delle paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell’Europa; il forzato isolamento e la solitudine che hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà; la politica e le resistenze.

Attraverso oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific
, questi sono solamente alcuni dei temi al centro di questa importante esposizione milanese.

Il meteorite non sta cadendo. È caduto. – dichiara Zerocalcare Il covid ci ha dato la possibilità di ripensare la società, di tiare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività ma non è accaduto. La mostra parla di tutto questo“.

Dopo quattro anni, vari nuovi libri, una serie televisiva di successo torna a Milano una nuova grande mostra di Zerocalcare – spiega Silvia Barbagallo – che come sempre ci porta ad alzare lo sguardo e a riconoscere tutta quella rete di rivolta, di speranza che non si spegne e che vale la pena di riconoscere e tenere viva“.

Tutti libri di Zerocalcare sono pubblicati in Italia da Bao Publishing.


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Uffici Stampa
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Arthemisia
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Relazioni esterne Arthemisia
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GLI ULTIMI GIORNI DI VAN GOGH. Il diario ritrovato – Spettacolo teatrale con Marco Goldin

Parte da Salsomaggiore e da Trieste
il nuovo spettacolo teatrale di Marco Goldin.
Rievoca, con musiche di Battiato, 
gli ultimi giorni di Van Gogh

Tratto dal suo romanzo, “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” (edito da Solferino)

Musiche di Franco Battiato

Regia di Marco Goldin

11 date già in calendario nei mesi di novembre e dicembre. Per una tournée che continuerà per tutto il 2023 su tutto il territorio nazionale. Protagonista Marco Goldin ne “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” (che trae spunto dall’omonimo romanzo edito da Solferino, già alla sua seconda ristampa a 15 giorni dall’uscita in libreria).

La serata “zero” della tournée – prodotta e distribuita da International Music and Arts – sarà il 5 novembre, al Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme (PR), mentre la prima nazionale sarà proposta l’8 novembre, a Trieste dal Politeama Rossetti. Seguono, Bologna, Verona, Ancona, Torino, Bergamo, Milano, Udine, Padova, San Donà. Con questo grandioso spettacolo, del quale è protagonista ma anche regista e ideatore, Goldin torna in teatro dopo la fortunata tournée del 2018/2019 con “La grande storia dell’impressionismo.

“Gli ultimi giorni di Van Gogh” fa parte di un vasto progetto dal medesimo titolo, costituito dal romanzo, dalle cinque puntate che inaugurano il canale podcast dello studioso trevigiano e ovviamente la rappresentazione teatrale con il contributo eccezionale determinato dalle musiche di Franco Battiato.

Seguendo il ritmo del suo romanzo uscito da poco, Goldin sale sul palcoscenico per raccontare, con la sua consueta affabulazione appassionata e coinvolgente, le ultime settimane della vita di Vincent van Gogh.

Nel libro alla base dello spettacolo egli immagina che Van Gogh avrebbe potuto tenere un diario proprio in quelle settimane finali e per questo gli presta la sua voce. Ovviamente mai staccandosi dai fatti realmente accaduti eppure dilatando molti vuoti e altrettanti silenzi del pittore. In quelle settimane conclusive l’artista olandese scrive tra l’altro un numero minore di lettere rispetto al solito e parla di meno della metà degli oltre settanta quadri che realizza. Il romanzo e lo spettacolo sono quindi un continuo gioco di specchi e di rimandi, tra i colori, le parole e i silenzi nei quali quasi si adagiano le musiche di Battiato.

Quel diario (“un quaderno un po’ lacero, di pelle verde scura, con dei ricami dorati e il dorso nero”) viene ritrovato casualmente da Arthur Gustave Ravoux, il titolare della locanda nella quale Vincent vive tra la fine di maggio e la fine di luglio del 1890. Mancano due settimane alla morte del pittore e Ravoux sale nella sua camera di sottotetto per rifargli il letto e trova il cassetto dello scrittoio appena accostato. Lo apre e scopre quel diario di cui nessuno conosceva l’esistenza, ma non lo dice nemmeno a Theo. 

Da questo espediente narrativo parte anche l’azione teatrale, nel parlare quasi tra sé e sé che Goldin fa come fosse colui che accompagna Van Gogh, e dunque osservandolo lo racconta. Tutta la scenografia punta moltissimo su un effetto di stupefazione davanti alle immagini dei quadri, i loro particolari e anche fotografie d’epoca. Oltre a una nutrita e suggestiva parte filmica appositamente girata nei luoghi di Van Gogh in Provenza, tra Arles e la pianura della Crau, le amate Alpilles e l’istituto di cura per le malattie mentali di Saint-Rémy nel quale scelse di stare per un anno, ma anche nel natio Bramante. Si tratta di un vero e proprio spettacolo nello spettacolo. Da assaporare restando seduti a teatro, “immersi” dalle immagini rilanciate sui tre schermi posizionati sul palcoscenico, con proiezioni laser di altissima definizione. Le riprese dei luoghi sono state realizzate in Olanda, Belgio e Francia da Luca Attilii e Fabio Massimo Iaquone. Il montaggio e le animazioni video sono di Alessandro Trettenero.

A trasmettere l’atmosfera spirituale, eppure densa della carne e dei sogni della vita di Van Gogh, contribuiscono le splendide musiche di Franco Battiato, eccezionalmente concesse per questa occasione. Sono tratte per metà dal suo “Gilgamesh”, uscito giusto trent’anni fa, poi dal “Telesio” e da quell’album così particolare e nuovo che fu il “Joe Patti’s experimental group”. Battiato amava Van Gogh e davanti alle sue opere si trovava a parlarne proprio con Marco Goldin.

Un continuo di emozione, sino alla scena conclusiva, quando Van Gogh, sul punto di morire, rivede come in parata, accanto a Theo che gli tiene la mano, il suo passato colmo d’incanti.

A quel punto saranno solo i campi di grano e la luce delle stelle che entra dal piccolo lucernario sopra un uomo che sta per andarsene. Prima di tornare ancora.

Lo spettacolo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, gode del sostegno di Gruppo Euromobil dei fratelli Antonio, Gaspare, Fiorenzo e Giancarlo Lucchetta, che dichiarano: “Siamo veramente felici di tornare ad appoggiare, dopo alcuni anni, un nuovo lavoro di Marco Goldin. Gruppo Euromobil è stato al suo fianco per molto tempo nella lunga stagione delle grandi mostre in varie città italiane, ma non l’aveva mai fatto per un progetto teatrale. L’importanza di questo spettacolo, che sarà per oltre un anno in tournée con decine di date, e viene arricchito tra l’altro dalle musiche meravigliose di un maestro quale Franco Battiato, ci ha mosso in modo naturale a riprendere un cammino insieme. Infatti, la bellezza che si manifesta attraverso l’antica arte del teatro rimane per noi qualcosa di magico, fonte di emozione perenne. Proprio quello che ci ha spinto a legare, fin dal principio, il nome di Gruppo Euromobil alle forme più alte della cultura”.

LE DATE IN PROGRAMMA

La prima parte del tour teatrale si svolgerà dall’inizio di novembre all’inizio di dicembre 2022, per riprendere poi da marzo 2023.

Queste le prime undici repliche.

Per informazioni e biglietti: www.internationalmusic.it

5 novembre, Salsomaggiore Terme (PR), Teatro Nuovo (data zero), ore 21
8 novembre, Trieste, Politeama Rossetti, ore 21
10 novembre, Bologna, Teatro Duse, ore 21
13 novembre, Verona, Teatro Filarmonico, ore 18
15 novembre, Ancona, Teatro delle Muse, ore 21
20 novembre, Torino, Teatro Colosseo, ore 18
23 novembre, Bergamo, Teatro Creberg, ore 21
29 novembre, Milano, Teatro Lirico “Giorgio Gaber”, ore 21
30 novembre, Udine, Teatro Giovanni da Udine, ore 21
2 dicembre, Padova, Gran Teatro Geox, ore 21
7 dicembre, San Donà di Piave (VE), Teatro Astra, ore 21


INFO
Ufficio stampa: Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net
Referente Roberta Barbaro roberta@studioesseci.net

Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna: Giornata di studi su Afro 1950- 1970

GIORNATA DI STUDI
Afro 1950- 1970
Dall’Italia all’America e ritorno | From Italy to America and back
Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Giovedì 6 ottobre 2022 Orario: 10.00-13.30

Come occasione di approfondimento della grande mostra Afro 1950 – 1970. Dall’Italia all’America e Ritorno / From Italy to America and Back, allestita a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna sino al prossimo 23 ottobre, l’istituzione veneziana promuove, per giovedì 6 ottobre (dalle 10 alle 13.30) una giornata di studi dedicata all’artista.

Ad introdurre i lavori saranno la Responsabile di Cà Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Elisabetta Barisoni, e il Segretario Generale della Fondazione Archivio Afro, Marco Mattioli.

Sono in programma interventi di Francesco Tedeschi, Afro in America. Tappe di una riscoperta, Alessandro Del Puppo, Precisazioni sugli anni veneziani, Davide Colombo, Anni Quaranta: Afro attraverso il neocubismo e altro e di Stefania Portinari, Afro e la “banda degli astrattisti” alla Biennale di Venezia.

A seguire visita alla mostra Afro 1950-1970. Dall’Italia all’America e ritorno/ From Italy to America and Back promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con la Fondazione Archivio Afro, con il supporto di Magonza editore, che ha realizzato il catalogo, e con il Sostegno di BNL.

“Riconosciuto come figura centrale dell’astrattismo internazionale, Afro si forma a Venezia e, in seguito, da Roma conduce la sua ricerca verso gli Stati Uniti dove, dal 1950 in poi, diventa l’artista italiano più conosciuto e più apprezzato dal collezionismo americano”, evidenzia la Responsabile del Museo e curatrice della mostra Barisoni.

Che sottolinea come “Grazie alla collaborazione con la Fondazione Archivio Afro e l’arrivo di alcuni importanti prestiti nazionali e internazionali, Ca’ Pesaro abbia potuto rendere omaggio ad un autore ben rappresentato nelle proprie collezioni, portando così nuova luce sull’intenso rapporto che, nei fervidi anni Cinquanta, si è instaurato tra l’arte italiana e quella americana che viveva il nascere dell’espressionismo astratto e dell’action painting. La Giornata di Studi, conclude la curatrice, è occasione di ulteriore approfondimento per gli studiosi ed i numerosi estimatori e collezionisti dell’artista friulano. Ad essa si potrà assiste in loco, ovvero a Ca’ Pesaro, ma anche da remoto, visto che l’intero incontro sarà registrato e trasmessa in streaming, sul canale della Fondazione MUVE”.

Francesco Tedeschi, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea, all’Università Cattolica di Milano, con Afro in America. Tappe di una riscoperta, richiamerà i passaggi bibliografici e storiografici che hanno permesso, dal 1989 a oggi, di avere un più completo quadro storico del ruolo svolto da Afro nelle sue relazioni con l’ambiente americano e di promotore dell’arte italiana negli Stati Uniti. Punti salienti saranno il catalogo della mostra “Afro, L’itinerario astratto” con la pubblicazione di lettere e documenti fino allora non noti e con il saggio di Fabrizio D’Amico al proposito, la realizzazione del Catalogo ragionato dell’opera pittorica di Afro, il volume che raccoglie la corrispondenza di Afro con Catherine Viviano, a cura di Elisabetta Valento, la mostra di Udine, a cura di Luciano Caramel, Afro tra Italia, Europa e USA (2006) e la mostra del MART di Rovereto, per arrivare a quella di Venezia.

Alessandro Del Puppo, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli studi di Udine, con Precisazioni sugli anni veneziani indagherà gli anni di formazione di Afro, e lo farà potendo contare sulla documentazione che egli ha recuperato dall’Archivio dell’Accademia di Venezia, pertinente a quegli anni. Oggetto della relazione dello studioso saranno anche i cicli murali realizzati da Afro fra il 1937 e il 1938 di Afro e le sue fonti veneziane.

Davide Colombo, professore associato di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Milano Statale, già autore delle introduzioni alle sezioni del catalogo della mostra, si soffermerà sugli Anni Quaranta dell’artista e sul suo passaggio al Neocubismo, con una relazione sugli Anni Quaranta: Afro attraverso il neocubismo e altro.

A concludere gli interventi sarà Stefania Portinari , docente associata di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Ca’ Foscari, con un approfondimento su Afro e la “banda degli astrattisti” alla Biennale di Venezia. Partendo da una carrellata delle partecipazioni alla Biennale, la studiosa si soffermerà sugli anni Cinquanta e in particolare sul 1956 (anno in cui Afro vince il Premio per la Pittura), completando così il quadro delineato dalle relazioni dei suoi colleghi.

Dopo gli interventi storico- critici, la Giornata prevede la visita alla mostra Afro 1950 – 1970. Dall’Italia all’America e Ritorno / From Italy to America and Backrassegna che resterà aperta al II piano della Galleria di Ca’ Pesaro fino al 23 ottobre 2022.


Contatti per i giornalisti

Fondazione Musei Civici di Venezia

press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce 2076
30135 Venezia
Tel. +39 041 721127
capesaro.visitmuve.it

Pisa, Museo della Grafica: Attività per famiglie “Tra i verdi prati da golf” domenica 9 ottobre

In occasione di Famu 2022 – Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza: 

TRA I VERDI PRATI DA GOLF
Attività per famiglie

Domenica 9 ottobre, ore 16:00

Età consigliata: 6 – 11 anni

Il golf è uno sport dotato di regole antiche; una delle più importanti è il rispetto degli avversari.

Scopriamo insieme le stampe, i disegni e i manifesti esposti nella mostra Golf is Art. Immagini e storie di sport  e divertiamoci a realizzare un originale gioco da tavola, ispirato a questo sport. 

Evento gratuito – Partecipazione su prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni all’indirizzo e-mail: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it

Scadenza prenotazioni: venerdì 7 ottobre, ore 13:00.

È richiesta la presenza di un adulto accompagnatore per tutta la durata dell’attività.

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Email: educazione museo della grafica
Telefono: 050 2216059/070  

Cefalù: Convegno nazionale “La Campagna di Sicilia del 1943” – Ora se ne sa di più

Dopo Cefalù, se ne sa di più, in merito alla Campagna di Sicilia del 1943, di cui l’anno prossimo ricorre l’80° anniversario. L’intento del Convegno nazionale, che si è svolto appunto a Cefalù il 29 e il 30 settembre, era quello di aggiungere tasselli di nuova conoscenza e nuovi approcci metodologici alla storia di quei trentotto giorni che vanno dallo sbarco alleato in Sicilia all’evacuazione dell’isola da parte delle truppe italo-tedesche attraverso lo Stretto di Messina.

Su queste tematiche si sono confrontati 24 relatori e i loro lavori sono stati ospitati dalla Base Logistico-Addestrativa dell’Esercito Italiano di Cefalù. La Caserma Botta ha aperto le proprie porte per accogliere questa importante manifestazione culturale autorizzata dallo Stato Maggiore dell’Esercito V Reparto Affari Generali e dal Comando Militare della Capitale che hanno supportato e assicurato questa manifestazione. La Caserma Botta ospita al suo interno un Organismo di Particolare Protezione Sociale che, fra l’altro, ha lo scopo di conservare ed accrescere l’aggregazione sociale dei dipendenti e delle loro famiglie, il loro arricchimento culturale, nonché di conseguire rapporti di interazione con la collettività esterna.

Nelle due giornate di studi si sono alternati e confrontati esponenti di rilievo del mondo militare e docenti universitari di diversi Atenei italiani. Insieme a loro, un nutrito drappello di studiosi e ricercatori ha dato preziosi contributi sia sugli aspetti della strategia militare sia sui risvolti sociali della guerra siciliana del ’43, preludio alla caduta del fascismo e antecedente degli eventi fino al 25 aprile del 1945.

La validità scientifica del convegno cefaludese d’altronde era garantita da chi l’aveva promosso e organizzato: la Società Italiana di Storia Militare (SISM), nelle persone del Presidente, Prof. Virgilio Ilari, e della Coordinatrice del Comitato scientifico, Prof.ssa Elina Gugliuzzo. L’iniziale idea progettuale era partita dal Dott. Francesco Pellegrini; la SISM l’ha sposata subito, sapendo di poter contare anche sulla generosa disponibilità del Comandante della Base, il Ten. Col. Ciro Settecasi.

Ad aprire i lavori, oltre l’intervento del Presidente della SISM, è stato il Prof. Rosario Mangiameli, dell’Università di Catania, il quale ha tracciato una cornice interpretativa d’ampio respiro e insieme una rassegna degli studi già compiuti ma soprattutto delle questioni ancora aperte a future ricerche. Si sono susseguiti poi interventi volti a chiarire gli aspetti strategici della Campagna, secondo i moduli interpretativi della più consolidata storiografia militare, tra i quali quelli del Gen. C. A. Carmelo Burgio e dell’Amm. Sq. Ferdinando Sanfelice di Monteforte. A questi si sono affiancati i temi più vicini alla storia sociale, dal fenomeno delle diserzioni alle testimonianze della gente comune di Licata, dalla marocchinata di Capizzi alla percezione del nemico presente nella Sicilia del ’43. L’evento è stato arricchito dalla partecipazione dell’Ufficio Storico dell’Esercito (attraverso la relazione del Magg. Emiliano Ciaralli) e dell’Ufficio Storico della Marina Militare (grazie all’intervento del C.F. Marco Sciarretta).

Le basi scientifiche di tutti questi lavori sono state ovviamente i documenti d’archivio, ma anche le testimonianze recuperate nell’ambito della storia orale, la valorizzazione dei manufatti collegati a quella Campagna di guerra, la cura della memoria. In prima linea su questo fronte è stato ricordato il Museo dello Sbarco allestito a Catania.

Non potevano mancare infine gli interventi riguardanti la realtà locale di Cefalù, curati dal Gen. Mario Piraino e dal giovane Dott. Salvatore Varzi. L’interesse di questo legame fra la storia cefaludese e gli eventi più generali è stato sottolineato dall’intervento – non di semplice saluto – del Sindaco, Prof. Daniele Tumminello, e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Cefalù, Prof. Antonio Franco.

Nell’ambito del Convegno è stata inaugurata una interessante Mostra di fotografie inedite della Campagna di Sicilia del ’43 che è stata anch’essa realizzata grazie al Comando Militare della Capitale che ha provveduto alla produzione delle foto, la cui ricerca  presso l’US Army Center of Military History, è stata curata dal Dott. Armando Donato e dal Cav. Sandro Varzi e la cui organizzazione è stata approntata dallo stesso Comandante della Base e dal Graduato Aiutante Giuseppe Sferruzza. La Mostra rimarrà aperta alla cittadinanza e agli studenti di Cefalù e del comprensorio per tutto il mese di ottobre.

Al termine dei lavori del Convegno si è deciso di riunire nuovamente il Comitato Scientifico, per procedere in direzione della stampa di tutti gli interventi registrati nell’incontro cefaludese, in modo da segnare un valido contributo all’80° anniversario della Campagna di Sicilia che cadrà nel 2023.

Roma, Seminario Vision & Global Trends – PROCESSO ALL’ITALIA. Dal sistema dei partiti alla crisi della democrazia

Seminario

PROCESSO ALL’ITALIA
Dal sistema dei partiti alla crisi della democrazia

Lunedì 17 ottobre 2022
Orario: 15:00 – 19:00
Sala Italia dell’UnAR – via Ulisse Aldovrandi 16 – Roma

15:00 – Apertura lavori

Dott. Virgilio Violo – Presidente di Free Lance International Press
Dott. Tiberio Graziani – Presidente di Vision & Global Trends, Direttore di Geopolitica

Relazioni

Dott. Paolo Cornetti – La Fionda
Dott.ssa Maria Alessandra Varone – Vision & Global trends
Prof. Giuseppe Romeo – Università del Piemonte Orientale

Per partecipare all’evento inviare la richiesta all’indirizzo e-mail  
info@vision-gt.eu entro il 14 settembre.

Nel corso del seminario saranno discusse le tesi di “Una Nazione incompiuta. L’Italia dal sistema dei partiti alla crisi della democrazia” del Prof. Giuseppe Romeo – – Ronzani Editore – 2022

Bologna: una iniziativa congiunta affianca la mostra “Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna”

Per celebrare l’arrivo a Bologna di uno dei capolavori assoluti della ritrattistica del Rinascimento – il Ritratto di Papa Giulio II di Raffaello, proveniente dalla National Gallery di Londra, al centro del progetto espositivo Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna promosso dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna dall’8 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023 – Musei Civici d’Arte Antica | Settore Musei Civici Bologna, Genus Bononiae. Musei nella Città e SMA – Sistema Museale di Ateneo | Università di Bologna promuovono una speciale iniziativa congiunta, coordinata dal Comune di Bologna, che consente una più ampia e approfondita immersione nel contesto della scena artistica dall’epoca bentivolesca fino all’incoronazione di Carlo V, e del ruolo cruciale avuto da Giulio II nelle vicende cittadine.
Una campagna di promozione culturale e turistica, sostenuta da Territorio Turistico Bologna – Modena, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna, Azienda di Promozione Turistica della Regione Emilia-Romagna e Bologna Welcome, consentirà a cittadini e turisti di riscoprire un patrimonio artistico di straordinario valore.

Prevalentemente nota nell’immaginario di tutto il mondo per lo splendore medievale ancora oggi visibile nei caratteri del tessuto urbano storico, a testimonianza della sua ascesa a centro cosmopolita tra i più importanti in Europa tra XIII e XIV secolo, Bologna conosce momenti di gloria anche durante la magnifica stagione del Rinascimento.

Una nuova opportunità di riappropriazione e valorizzazione di questo patrimonio artistico di straordinario valore viene offerta dall’esposizione presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna di un ospite d’eccezione come il Ritratto di Papa Giulio II di Raffaello, proveniente dalla National Gallery di Londra, al centro del progetto espositivo Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna che viene presentata dall’8 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023.

Per celebrare lo storico arrivo di uno dei capolavori assoluti della ritrattistica del Rinascimento, commissionato da Papa Giuliano della Rovere a Raffaello e realizzato a Roma intorno al 1511-1512, tre delle principali istituzioni museali della città – Musei Civici d’Arte Antica | Settore Musei Civici Bologna, Genus Bononiae. Musei nella Città e SMA – Sistema Museale di Ateneo | Università di Bologna – promuovono una speciale iniziativa congiunta, coordinata dal Comune di Bologna, che consente una più ampia e approfondita immersione nel contesto della scena artistica dall’epoca bentivolesca fino all’incoronazione di Carlo V, e del ruolo cruciale avuto da Giulio II nelle vicende cittadine. Tale iniziativa si accompagna ad una campagna di promozione culturale e turistica dedicata.

La costruzione di una grande alleanza basata sull’integrazione di risorse e competenze tra enti pubblici e privati, a sostegno di un unico progetto culturale di grande rilevanza per la città, rientra nell’intenzione del Comune di Bologna di promuovere una sempre più stretta collaborazione con il sistema delle fondazioni e con il sistema privato per la valorizzazione dei patrimoni. Spiega Elena Di Gioia, delegata del sindaco alla Cultura di Bologna e Città metropolitana:
La mostra Giulio II e Raffaello è occasione preziosa per coinvolgere in primo luogo le istituzioni museali della città ad operare in maniera sistemica per creare, attraverso una narrazione diffusa nella città, un percorso che valorizzi il Rinascimento a Bologna come uno dei più significativi momenti della storia artistica italiana. L’itinerario rinascimentale parte dalla Pinacoteca con l’ospite Raffaello, per svilupparsi attraverso nove tappe che mostrano la ricchezza delle memorie del Rinascimento custodite nelle collezioni museali permanenti e nelle chiese o rappresentate dai palazzi sede dei musei. È un progetto di grande qualità che sicuramente solleciterà la curiosità dei residenti e dei numerosi turisti verso la scoperta della identità storica della nostra città“.

Per rafforzare il coordinamento di tutte le iniziative di promozione turistica del territorio concorrono inoltre alla sinergia Territorio Turistico Bologna – ModenaCamera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di BolognaAzienda di Promozione Turistica della Regione Emilia-Romagna e Bologna Welcome.

Il Rinascimento bolognese e le ragioni di una riscoperta
Nella sua peculiare declinazione “rustica e fiera”, il Rinascimento a Bologna costituisce una delle vicende di primo piano della storia artistica italiana. Pur in un ininterrotto intreccio con la precedente tradizione di forme e materiali, a partire dalla seconda metà del Quattrocento la città partecipa alle novità umanistiche in un vivace clima di rinnovamento che favorisce uno straordinario impulso alla trasformazione della sua configurazione architettonica e infrastrutturale, e allo sviluppo di una multiforme cultura artistica capace di dialogare, oltre che con l’antico, con altri centri quali Firenze, Milano e Roma.

Anche se non sempre risulta possibile precisare modi e tempi dei cantieri in cui intervennero, è noto che tutti i grandi protagonisti e teorici del periodo – da Leon Battista Alberti a Donatello, da Michelangelo a Bramante, da Leonardo a Raffaello – hanno soggiornato o comunque operato per la città, contribuendo a mutarne la cultura artistica con nuovi linguaggi e sensibilità espressive. Sebbene le complesse vicissitudini politiche, che nel XV secolo videro contrapporsi la signoria dei Bentivoglio e il potere pontificio di Giulio II, abbiano causato la perdita di magnifici monumenti e di numerose opere d’arte, sono ancora numerosi i capolavori conservati in quasi tutte le chiese e i musei del centro storico che i visitatori possono ammirare.

In un’idea di esposizione diffusa che si dispiega a latere della mostra allestita nell’ala Rinascimento della Pinacoteca Nazionale di Bologna, il pubblico potrà percorrere un itinerario a tappe attraverso 9 luoghi emblematici in cui sono visibili opere fondamentali dei principali artisti che resero grandiosa la civiltà figurativa felsinea tra XV e XVI secolo: Niccolò dell’Arca (Bari, 1435 circa – Bologna, 1494), Francesco Raibolini detto il Francia (Bologna, 1460 circa – ivi 1517), Amico Aspertini (Bologna 1474 o 1475 – ivi 1552), oltre alla compagine dei ferraresi Francesco Del Cossa (Ferrara, 1436 – Bologna, 1478), Ercole de’ Roberti (Ferrara, 1451-1456 – Ferrara, 1496) e Lorenzo Costa (Ferrara, 1460 – Mantova, 5 marzo 1535).

L’interesse per l’arte del Rinascimento bolognese, del resto, è crescente anche a livello internazionale: basti pensare alla mostra Dessins Bolonais du 16e siècle dans le Collections du Louvre, a cura di Roberta Serra, che lo scorso 22 settembre si è aperta presso la Rotonda Sully del Musèe du Louvre, accanto all’iconica Piramide, in accompagnamento alla pubblicazione del volume 12 dell‘Inventaire Général des Dessins Italiens, dedicato ai disegni bolognesi del XVI secolo presenti nelle collezioni del Louvre. Attraverso una selezione di quarantaquattro fogli – tutti realizzati da artisti bolognesi o che hanno fatto della città la loro patria d’adozione, attivi prima dell’arrivo dei Carracci – l’esposizione mette in luce l’evoluzione del disegno bolognese lungo tutto il Cinquecento.

I luoghi da visitare

● Pinacoteca Nazionale di Bologna | Via delle Belle Arti 56
Punto di partenza è naturalmente la mostra Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna che la Pinacoteca Nazionale di Bologna presenta dall’8 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023 in occasione dell’eccezionale prestito del Ritratto di Papa Giulio II di Raffaello. Curata da Maria Luisa Pacelli, Daniele Benati ed Elena Rossoni, l’esposizione ripercorre lo sviluppo del Rinascimento bolognese dal 1475 al 1530. La mostra inizia con i pittori di corte dei Bentivoglio, documenta il mutamento impresso alla scena artistica cittadina dall’arrivo di Michelangelo e Bramante al seguito di Papa Giulio II e, in un secondo tempo, delle opere di Raffaello e termina con i capolavori dipinti a Bologna da Parmigianino dopo il 1527.

● Collezioni Comunali d’Arte | Palazzo D’Accursio, Piazza Maggiore 6
Le Collezioni Comunali d’Arte hanno sede a Palazzo d’Accursio su Piazza Maggiore. Una parte delle strutture rinascimentali dell’edificio, come la grande Corte d’Onore, lo Scalone o la Torre dell’Orologio, sono ancora oggi ammirate dal pubblico. Nelle collezioni si conservano opere di grande importanza come la Crocifissione con i santi Giovanni e Girolamo di Francesco Francia o la Vergine allattante di Amico Aspertini.

● Museo Civico Medievale | Palazzo Ghisilardi, via Alessandro Manzoni 4
Il museo è allestito in uno dei palazzi rinascimentali di Bologna meglio conservati e possiede una collezione unica nel suo genere. L’epoca dei Bentivoglio è rappresentata da rari manufatti come lo Stocco, una spada donata da Papa Niccolò V a Ludovico Bentivoglio, o il Targone, scudo da parata dipinto con San Giorgio e il Drago, o la tomba di Domenico Garganelli, opera polimaterica tra i capolavori di Francesco del Cossa.

● Museo della Storia di Bologna | Palazzo Pepoli, via Castiglione 8
Palazzo Pepoli Vecchio, dimora di una delle più potenti famiglie della Bologna di epoca medievale, è oggi un museo che racconta la storia di questa città. Nell’excursus di secoli che viene dispiegato nelle sale del Palazzo, un ampio spazio è dedicato alla Bologna del Rinascimento. In questo secolo così complesso, emerge la famiglia dei Bentivoglio la cui apoteosi di potere verrà ritratta da alcuni dei maggiori artisti del periodo come Lorenzo Costa. Il Museo della Storia è tappa imprescindibile per ricostruire il contesto storico dell’epopea rinascimentale nella città felsinea.

● Museo Davia Bargellini | Palazzo Bargellini, Strada Maggiore 44
Il Museo Davia Bargellini è allestito nell’omonimo e affascinante palazzo, custodisce la memoria della potente famiglia alleata dei Bentivoglio, in particolare Gaspare e Virgilio furono co-protagonisti dell’epopea bolognese. Tra le numerose opere rinascimentali si ricordano: il busto di Virgilio di Onofri, il suo presunto ritratto attribuito ad Aspertini, i dipinti di maniera raffaellesca con San Lorenzo e San Petronio di Innocenzo da Imola, già in Santa Maria dei Servi.

● Chiesa di San Giacomo Maggiore e Oratorio di Santa Cecilia | Piazza Gioacchino Rossini e Via Zamboni 15
La Chiesa di San Giacomo Maggiore ospita la cappella della famiglia Bentivoglio, autentico capolavoro del Rinascimento bolognese. La cappella fu decorata dai due principali artisti attivi a Bologna alla fine del XV secolo: Lorenzo Costa e Francesco Francia. Questi ultimi sono nuovamente autori, insieme ad Amico Aspertini della decorazione, avviata nel 1506, per uno dei più importanti cicli pittorici del Rinascimento bolognese conservato all’Oratorio di Santa Cecilia.

● Museo di Palazzo Poggi | Via Zamboni 33
Dal Rinascimento delle corti e dei grandi artisti all'”altro Rinascimento”, quello dei primi scienziati, collezionisti e osservatori della natura. Nelle sale di Palazzo Poggi, decorate dagli affreschi della stagione manierista, l’Università di Bologna conserva un tesoro eccezionale: quello di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), professore e inventore del museo scientifico moderno. Il museo di Aldrovandi, donato al Comune di Bologna, non si disperde ma è giunto fino a noi quasi intatto.

● Complesso di Santa Maria della Vita | Via Clavature 8/10
L’urlo di pietra – con queste parole D’Annunzio definisce il complesso scultoreo del Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca, risalente al 1463 circa. L’opera è inserita all’interno della chiesa di Santa Maria della Vita che risale al 1200, anno in cui venne fondata l’omonima compagnia che si occupa della cura degli infermi, dei carcerati e dei condannati a morte. All’interno di questo importante luogo di culto, nella cappella di destra rispetto all’altare maggiore, potete ammirare uno dei capolavori scultorei che dopo seicento anni suscita ancora pathos e ammirazione.

● Basilica di San Petronio | Piazza Maggiore
Nel Rinascimento, la maestosa basilica simbolo della devozione dei bolognesi fu al centro di importanti campagne artistiche. Numerose sono le testimonianze, come la decorazione dei finestroni laterali, dove operarono anche Niccolò dell’Arca e Francesco di Simone Ferrucci, o l’assetto attuale della facciata. L’interno custodisce capolavori di tutti i protagonisti della stagione: dal Costa attivo nella Cappella De’ Rossi, a Onofri nel Compianto, fino ai diversi dipinti di Aspertini.


Gli strumenti online e offline di promozione e approfondimento per cittadini e visitatori

A supporto delle risorse messe a disposizione da ognuna delle realtà istituzionali coinvolte nel progetto di sinergia culturale e al fine di ottimizzarne le potenzialità attrattive per cittadini e turisti, Bologna Welcome, società che si occupa dello sviluppo e della gestione delle attività di accoglienza turistica nonché della promozione di Bologna e del suo territorio sia a livello nazionale sia internazionale, ha ideato e realizzato una serie di azioni di comunicazione integrata incentrate sul riconoscimento di Bologna tra le principali capitali artistiche italiane durante il Quattro e il Cinquecento, come tema distintivo dell’offerta espositiva per l’autunno-inverno 2022/23.
Il sistema di supporti e servizi ideati per coinvolgere e accompagnare i diversi target di pubblico comprende:

● minisito web www.bolognawelcome.com/it/informazioni/rinascimento-a-bologna
in lingua italiana e inglese. Principale risorsa online del progetto, il minisito presenta ai visitatori i singoli luoghi di interesse e fa da punto di accesso a una serie di altre risorse on line: audioguida-podcast, sistemi di prenotazione e acquisto ticket, contenuti redazionali originali, brochure Promenade a Bologna nella sua versione digitale;

● pieghevole Il Rinascimento a Bolognain lingua italiana e inglese. Principale risorsa offline del progetto, presenta al pubblico un’introduzione al tema del Rinascimento a Bologna e descrive i principali luoghi di interesse, rimandando ai contenuti on line per ulteriori approfondimenti. Sarà distribuita nei principali punti di promozione turistica della città oltre che nelle sedi coinvolte nel percorso sul Rinascimento;

● audioguida-podcast in lingua italiana al seguente link: www.bolognawelcome.com/it/informazioni/rinascimento-a-bologna. Il racconto sul Rinascimento a Bologna prende voce grazie alle tracce audio che vedono protagonisti Roberto Balzani (presidente SMA – Sistema Museale di Ateneo | Università di Bologna), Paolo Cova (storico dell’arte, Musei Civici d’Arte Antica | Settore Musei Civici Bologna), Angelo Mazza (conservatore Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna) e Maria Luisa Pacelli (direttrice Pinacoteca Nazionale di Bologna). Queste risorse audio offrono un ideale complemento al pieghevole, illustrando luoghi e specificità del percorso e arricchendoli di dettagli sui protagonisti del tempo, artisti e personaggi della vita politica cittadina, così come delle vicende salienti di quella stagione. L’ascolto è consigliato sia durante la visita che in un momento precedente o successivo, per prepararsi in anticipo e completare l’esperienza;

● Promenade a Bologna, la tradizionale guida realizzata dalla redazione di Bologna Welcome in lingua italiana e inglese sarà disponibile da novembre 2022 e per l’occasione offrirà percorsi tematici e nuovi contenuti utili a narrare e accrescere la conoscenza sulle vicende artistiche del Rinascimento a Bologna.

Le iniziative e i supporti realizzati per il pubblico saranno promossi anche attraverso attività di digital advertising dedicate e grazie a una campagna radiofonica su Radio 3 Rai (gli spot andranno in onda per quattro settimane, tra ottobre e novembre).
Inoltre, nella sede della Pinacoteca Nazionale di Bologna, lo staff di Bologna Welcome gestirà il bookshop correlato alla mostra Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna e un punto di accoglienza e informazione turistica. Per chi desidera essere accompagnato da una guida esperta è possibile usufruire di un servizio di visite guidate. La prenotazione dovrà essere fatta tramite email scrivendo a booking@bolognawelcome.it.
Sul sito bolognawelcome.com sono disponibili le informazioni utili per visitare i luoghi della Bologna del Rinascimento, oltre a curiosità, informazioni e aneddoti sulla storia dei capolavori conservati in città.

Didascalie della sequenza fotografica sopra rappresentata


Informazioni
bolognawelcome.com
bolognawelcome.com/it/informazioni/rinascimento-a-bologna
culturabologna.it/agenda
pinacotecabologna.beniculturali.it
museibologna.it
genusbononiae.it
sma.unibo.it

Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
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www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei

Venezia, Spazio San Vidal: REM La Percezione dell’Immaginario di Maura Mattiolo

Maura Mattiolo – Coup de theatre 120×120

REM 
La Percezione dell’Immaginario 
Presentazione critica di Gabriella Niero 
A cura di Christian Palazzo 

01.10>11.10.2022

SPAZIO SV 
Centro espositivo San Vidal 
Campo San Zaccaria, 4683

Venezia 

REM – La percezione dell’immaginario, è la mostra personale di Maura Mattiolo allo Spazio San Vidal nel cuore di Venezia e che rimarrà visibile al pubblico fino al giorno 11 ottobre.

Lo Spazio SV propone un’occasione di immersione nella pittura ospitando alla Scoletta di San Zaccaria le opere di un’artista che lavora con le percezioni dell’anima e immaginazioni visive. Al vernissage, insieme alla presentazione critica di Gabriella Niero, sono state  le poesie di Sonia Tri a condurre il pubblico nell’atmosfera delle opere. 

Il titolo della mostra fa riferimento a quella fase del sonno in cui vi è il totale abbandono a vivaci ed intensi mondi onirici, l’attività cerebrale si fa eccitata e la mente evade in luoghi fantastici. 

Come scrive nel suo testo critico Gabriella Niero, la Mattiolo attraverso la pittura veicola questo viaggio immergendo sé e lo spettatore in dimensioni altre, abbandonando l’occhio ad un flusso “colmo di simboli e sottili allusioni”, con le sue opere tra l’astratto e il figurativo, l’Artista intende rappresentare la realtà in una trasfigurazione onirica, con la sovrapposizione di sfondi e paesaggi, figure stilizzate e trasparenti quasi fluttuanti ma con atteggiamenti rivelatori. 

La profondità dei sentimenti inespressi, le variabili della condizione umana e la dimensione dell’inconscio sono le tematiche che l’artista indaga e rielabora, dando forma a ciò che è invisibile.

Il ricordo diventa segno ritmato e viene immerso in colori brillanti ed elementi compositivi che parlano di mondi arcani e non conformisti. 

L’arte di Maura Mattiolo esplora nei suoi quadri nuovi labirinti dove perdersi e ricercare la via d’uscita, dipinge antichi ricordi e nostalgie, desideri e comuni sentimenti, immagini dell’inconscio e, per l’appunto, percezioni dell’immaginario.

M. Mattiolo – Domani ricominceremo a navigare l’immenso mare 80×80, 2021

BIOGRAFIA

Classe 1951, nata e cresciuta a San Martino di Lupari PD, terra di grande fermento, energia e imprenditorialità, approda alla pittura in tarda età.  

Ha studiato in Italia con i maestri Silvio Iaconis, Silvio Zago e Roberto Cheula, ed a Berlino con il maestro Andreas Kramer. 

Da subito predilige l’informale e l’astratto. 

Lavora prevalentemente sull’effetto cromatico, le piace che sia il colore a suggerire la forma , che è sempre poco presente nei suoi lavori. 

La sua pittura nasce da uno stato d’animo, racconta emozioni, ottenute dal forte contrasto dei colori e richiede che l’osservatore abbia voglia di interpretare. 

Le sue opere hanno sempre un riferimento al vissuto personale, ai ricordi, alla terra natia mai dimenticata ed il Polesine, pacato e piatto, fra terra e mare. 

Ha al suo attivo diverse personali e collettive, partecipa alle fiere d’Arte, ai concorsi in Italia e all’estero. 

Ha ricevuto segnalazioni della giuria in concorsi nazionali e vinto il primo premio, giuria e pubblico, al concorso Città delle rose di Rovigo anno 2018,, e nel 2020 il concorso ARS E VIRTUS – MIlano 

I suoi quadri si trovano in collezioni private e pubbliche. 

Vive e lavora in Polesine. 


INFO

Maura Mattiolo. REM – La percezione dell’immaginario 
fino all’11.10.2022

A CURA DI 
Christian Palazzo

DOVE
Spazio San Vidal SV (Scoletta di San Zaccaria) – Campo San Zaccaria, Castello 4683, 30122 Venezia (VE)

ORARI DI VISITA
Dal martedì alla domenica 

10.30 > 12.30 / 16.00 > 19.00 

SITO WEB
https://www.mauramattiolo.it/

UFFICIO STAMPA
Cristina Gatti 
cristina.gatti@fg-comunicazione.it