Roma, Accademia Nazionale di San Luca: Presentazione del volume Skira VALTER CURZI “Musei italiani del dopoguerra”

Venerdì 25 novembre alle ore 17.30 all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma (piazza dell’Accademia di San Luca 77)

sarà presentato il volume Skira

MUSEI ITALIANI DEL DOPOGUERRA (1945 – 1977)
Ricognizioni storiche e prospettive future 

a cura di Valter Curzi

Introduce Claudio Strinati

Con il curatore Valter Curzi 
interverranno
Carlo Birrozzi
Gaetano Lettieri
Maria Vittoria Marini Clarelli

Gli anni della ricostruzione nel secondo dopoguerra hanno consegnato al Paese una stagione irripetibile del museo, rinnovato nella sua forma così come nei contenuti. Di quel periodo il volume intende fornire una riflessione storico-critica relativa alla tenuta odierna della proposta culturale e al contempo sui problemi di restauro e di rifunzionalizzazione di quei musei attualmente in corso. L’importanza, riconosciuta a livello internazionale, dei progetti di architetti quali Carlo Scarpa, Franco Albini, Franco Minissi, non sottrae infatti le istituzioni museali nate all’epoca dalle esigenze contemporanee di una loro riorganizzazione dettata da mutati livelli qualitativi e standard di comunicazione aggiornati.

Quali possano essere le soluzioni da adottare, nel dovuto rispetto di quanto costituisce tuttora un modello esemplare della museologia e della museografia italiane, è quanto si propongono di verificare i saggi raccolti in questo libro, tenendo conto del cambiamento radicale della missione del museo sempre più orientato verso un’ampia accessibilità, nuove pratiche e uno statuto nuovo delle proprie collezioni.

Interventi di Calogero Bellanca, Benedetta Cestelli Guidi, Valter Curzi, Marisa Dalai Emiliani, Arianna De Simone, Alba Di Lieto, Daniele Esposito, Luigi Ficacci, Margherita Guccione, Claudio Gulli, Matteo Iannello, Giulio Manieri Elia, Maura Manzelle, Paola Marini, Caterina Modesti, Stefano Francesco Musso, Julie Pezzali, Simone Salvatore, Carla Subrizi, Maria Rosaria Vitale, Beatrice A. Vivio



STUDIO LUCIA CRESPI
Ufficio Stampa SKIRA
Via Francesco Brioschi, 21 – 20136 Milano
T   02 89401645 
M  chiara@luciacrespi.it

Alessandria: Un nuovo Museo per il complesso monumentale di Santa Croce

Da Papa Pio V ai giorni nostri: un nuovo museo per il Complesso Monumentale di Santa Croce nei pressi di Alessandria

Giornata di approfondimento dedicata al Complesso con il coinvolgimento del Vasari  che progettò la “machina vasariana”

Tecnologie digitali e Realtà Virtuale per incrementare la fruizione e l’accessibilità dei beni culturali – Il caso studio del museo di Santa Croce

Presentazione del volume “Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi. Legami d’Arte e d’Architettura a Santa Croce di Bosco Marengo

Venerdì 25 novembre 2022 dalle ore 9,00  presso  Palatium Vetus –  Alessandria

INGRESSO LIBERO

proseguono ad Alessandria le celebrazioni per i 450° anni della morte di Papa San Pio V con attività culturali snodate su tutto l’anno 2022 con l’intento di attualizzare la figura di Antonio Michele Ghislieri unico Papa piemontese con ricadute positive sul territorio, a livello turistico e culturale.

 Il prossimo evento sarà di approfondimento alla presenza di scienziati, studiosi, architetti e con visite guidate al nuovo Museo vasariano di Santa Croce di Bosco Marengo.

L’appuntamento avrà luogo venerdì 25 novembre presso Palatium Vetus di Alessandria.  A partire dalle ore 9,00  si illustrerà il nuovo allestimento del museo di Santa Croce con una nuova collezione permanente che ospiterà, oltre alle splendide opere del Vasari, innumerevoli opere restaurate e da molti anni non più esposte al pubblico. 

E’ un percorso turistico e artistico di interesse nazionale come proposto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e promosso dal FAI.

La macchina di Vasari

Il visitatore potrà comprendere l’unitarietà delle diverse creazioni attraversando una proiezione immersiva accompagnata da un commento sonoro, prima di accedere alla visione delle opere originali. L’idea del nuovo allestimento museografico ha avuto avvio con il restauro della grande tavola della “machina” di Vasari. Tale restauro, finanziato dal Ministero dell’Interno, ha avviato il riallestimento del Complesso; la pala, infatti, costituisce il fulcro ideale di un percorso di visita che attraversa la storia dalla fondazione cinquecentesca del luogo.

Verrà presentato inoltre il volume di Beppe Merlano, Antonella Perin e Maria Carla Visconti, dal titolo “Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi. Legami d’Arte e d’Architettura a Santa Croce di Bosco Marengo (SAGEP editore), dedicato alla chiesa boschese. Nel libro si descrive come i restauri di Santa Croce in Bosco Marengo hanno evidenziato tutta la struttura pittorica e architettonica della chiesa sia riconducibile all’intelligenza di Giorgio Vasari, che l’ha anche corredata di una serie ineguagliabile di opere artistiche. Nel corso del tempo furono molte le maestranze incaricate di concepire l’imponente chiesa di Bosco Marengo, un unicum per magnificenza e per il ruolo che riveste nella Storia dell’Arte del Basso Piemonte. Nel volume si fornisce una lettura delle diverse stratificazione e si chiarisce quali siano stati gli interventi occorsi nella chiesa nel progredire del tempo. Il volume è dotato di una significativa sezione dedicata alle biografie delle maestranze che si sono alternate nei lavori di costruzione e restauro di Santa Croce.

Seguiranno gli interventi di Cinzia Oliva, una dei massimi esperti nel restauro di tessili antichi, impegnata nel restauro conservativo dei paramenti ecclesiastici e del Dott. Massimo Migliorini (Torino – responsabile del XR lab – Extended Reality Lab – Links Foundation (fondazione finanziata da Compagnia di San Paolo e Politecnico di Torino) per la digitalizzazione del museo e la ricostruzione del modello in “realtà immersiva” della grandiosa “macchina d’altare” di Giorgio Vasari. A seguire, grazie agli interventi di Padre Costantino Gilardi e della dott. Sara Badano, l’attenzione si concentrerà sull’archivio domenicano di Santa Croce, una preziosissima e unica miniera di documenti solo di recente inventariata e tutta da scoprire.

Progetto architettonico e allestimenti: Arch. Loredana Iacopino – Torino; Arch. Monica Fantone funzionario della Soprintendenza di Torino; curatrice insieme al dott. Mario Epifani del progetto scientifico riguardante il percorso espositivo del Museo di Santa Croce; Arch. Stefano Pezzato responsabile LL.PP. e Complesso monumentale di Santa Croce per il Comune di Bosco Marengo; Responsabile Unico del Procedimento relativamente ai lavori per il Museo di Santa Croce).

Grazie al comitato della Diocesi di Alessandria, la Provincia di Alessandria, il Comune di Alessandria e il Comune di Bosco Marengo, con il fondamentale sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

SINOSSI DEL VOLUME 
“Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi- Legami d’Arte e d’Architettura a Santa Croce di Bosco Marengo”,
edito da Sagep Editori.

I restauri di Santa Croce in Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, hanno evidenziato come tutta la struttura pittorica e architettonica della chiesa sia riconducibile all’intelligenza progettuale del grande artista aretino, che l’ha anche corredata di una serie ineguagliabile di opere artistiche. Nel corso del tempo sono state molte le maestranze coinvolte nella realizzazione e nei successivi interventi di restauro dell’imponente chiesa di Bosco Marengo, un unicum per magnificenza e per il ruolo che riveste nella Storia dell’Arte e dell’Architettura del Basso Piemonte. Nel volume recentemente pubblicato si fornisce una lettura delle diverse stratificazioni e si chiarisce quali siano stati gli interventi occorsi nella chiesa con il progredire del tempo. La giornata di studi, che trae spunto dallo stesso, affronta e approfondisce vari temi: le fasi evolutive della Chiesa, l’importanza delle fonti documentarie, il Manierismo nell’arte e nell’architettura tra Toscana e Piemonte, gli interventi di restauro.


Melina Cavallaro 
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Valerio De Luca resp. addetto stampa  
Via Piave 74 – 00198 Roma – www.freetrade.it  Skypecavallaro.melina

Bologna, Casa Morandi: Apre la Mostra L’“Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo

L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo
A cura di Lorenza Selleri e Silvia De Biasi

Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi
Via Fondazza 36, Bologna
25 novembre 2022 – 5 febbraio 2023
Opening 24 novembre 2022 h 18.00

Casa Morandi si consolida la programmazione di eventi espositivi dedicati ad artisti che, con il proprio lavoro, a vario titolo e attraverso media diversi, hanno stabilito una relazione con Giorgio Morandi. A tal proposito giovedì 24 novembre 2022 alle h 18.00 inaugura L'”Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo, mostra fotografica che presenta una straordinaria serie di ritratti non posati dell’artista nel suo ambiente domestico, realizzati nel 1959 da Mario De Biasi, allora fotoreporter di “Epoca”. L’esposizione, curata da Lorenza Selleri e Silvia De Biasi – figlia del fotografo e responsabile dell’Archivio paterno – rimarrà visibile fino al 5 febbraio 2023 negli spazi di quella che fu la dimora-studio del maestro bolognese.

È l’aprile del 1959 quando Mario De Biasi, inviato da Enzo Biagi, giovane direttore della rivista “Epoca”, si reca in via Fondazza 36 per realizzare un reportage su Giorgio Morandi. Noto per il carattere schivo e la ritrosia verso qualunque forma di esposizione della sua persona, l’artista accetta tuttavia di essere fotografato tra le mura di casa, nel salotto in cui si accoglievano gli ospiti, rigorosamente in giacca e cravatta.
Il servizio ci restituisce un Morandi non in posa, che non assume atteggiamenti innaturali o forzati, rientrando perfettamente in un genere che De Biasi aveva già sperimentato, quello dei ritratti di personaggi famosi colti nella loro quotidianità, per i quali aveva coniato la definizione: “ritratti in maniche di camicia”.  Come scrive Lorenza Selleri nel testo che accompagna la mostra:
 
Sembra essere questa la scelta condivisa con De Biasi che in una serie continua di scatti riesce a ritrarre l’artista in atteggiamenti di apparente naturalezza e disinvoltura. Morandi tuttavia non riesce a guardare dritto l’obiettivo e De Biasi non sembra esserne infastidito, ma anzi riesce a trasformare l’evidente imbarazzo dell’artista in un suo punto di forza.  Se la postura in piedi non sembra soddisfare nessuno dei due (del resto non è facile atteggiare le mani in modo da allontanare rigidità e goffaggine), quella seduta al tavolo tondo ottocentesco, con le mani intente a sfogliare le pagine di alcuni libri o ad accendersi una sigaretta, è perfetta”.

Assistiamo così a situazioni di domestica routine, tra libri da sfogliare come fonte di piacevole erudizione, l’immancabile sigaretta tra le dita e il caffè servito dalla sorella Maria Teresa, che riesce a strappare un raro sorriso al sempre composto e austero Morandi. Interessante la selezione di volumi che il maestro scelse di sfogliare durante la visita di De Biasi: sul tavolo è possibile riconoscere l’opera più importante della storica dell’arte tedesca Grete Ring, A century of French painting 1400-1500, in cui Morandi si sofferma sulla celebre tavola con la Trinità e Storie di San Dionigi di Henri Bellechose, così come sui particolari del Trittico con la Resurrezione di Lazzaro di Nicolas Froment. Inoltre, probabilmente per trovare un terreno comune con il fotografo che gli stava di fronte, è presente sul tavolo la monografia di Henri Cartier Bresson, Images à la Sauvette, dono che Michelangelo Antonioni inviò a Morandi pochi giorni prima.

Anche De Biasi non ebbe purtroppo, come nessun altro fotografo, la possibilità di ritrarre l’artista al lavoro nello studio, nell’atto sicuramente più identitario, quello del dipingere, né gli fu permesso di includere nei suoi scatti il cavalletto, i pennelli, la tavolozza, i colori e gli oggetti protagonisti della ricerca artistica di Giorgio Morandi. Le fotografie però ci regalano un vivido spaccato di un ambiente della casa di via Fondazza, della disposizione degli arredi, delle suppellettili e dei quadri così come posizionati e vissuti all’epoca.

Spiega ancora Lorenza Selleri, entrando nel dettaglio della fisionomia di Morandi “letta” dal fotoreporter e del contesto in cui fu fotografato:
 
De Biasi focalizzò la sua attenzione anche sulla fisionomia di Morandi, il volto allungato, «l’aureola di capelli bianchi da frate giottesco» (Angelo Del Boca, Morandi ‘quello delle bottiglie’ ha perdonato sette volte ai suoi allievi, in ‘Il Mattino dell’Italia Centrale’, Firenze, 23 ottobre 1953) il labbro inferiore fortemente pronunciato, gli occhiali rotondi dalla montatura in tartaruga scura sempre sul naso o tutt’al più sollevati sulla fronte (quasi a riecheggiare la celebre fotografia di Herbert List del 1953). Cosicché, scatto dopo scatto, diede vita ad una sequenza di primi piani intensi e fortemente espressivi di uno stato d’animo meditabondo e accigliato insieme. […] De Biasi riuscì a penetrare la roccaforte di quell’appartamento e a far conoscere attraverso i suoi scatti l’aspetto originale di quella stanza, che Morandi scelse come set fotografico, e che oggi non esiste più. Le sue immagini trasmettono appieno quel “senso di sobrio, misurato, decoroso agio borghese” di cui scriverà Arnaldo Beccaria nel 1963 (Arnaldo Beccaria, Il pittore che detesta il danaro, in ‘Tempo’, 26 ottobre 1963). Pochi mobili di foggia ottocentesca color noce scuro tirati a lucido incorniciano la figura di Morandi. […] La luce calda di un lampadario chandelier si sparge ovunque creando un’atmosfera particolarmente suggestiva grazie ai riflessi e ai giochi di luce creati dalle gocce in cristallo e De Biasi sembra esserne affascinato”.

Accanto alle diciannove fotografie scattate a Bologna in casa di Morandi, il pubblico potrà vedere in mostra altri cinque ritratti realizzati da De Biasi a Milano, in cui il maestro bolognese è presente grazie alle proprie opere: tre di questi mostrano Lamberto Vitali nel suo appartamento, circondato da ben quattordici dipinti di Morandi, e altri due hanno come soggetto Elio Vittorini, intento a leggere e scrivere nel suo studio, dove s’intravede una Natura morta di Morandi, priva di cornice, datata 1949.

In occasione di L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo viene resa disponibile un’agile pubblicazione in italiano e inglese che include un testo di Lorenza Selleri e una selezione di immagini delle opere esposte.
La mostra è corredata da documenti, numeri originali del settimanale “Epoca” (provenienti dall’archivio del museo e dalla Biblioteca dell’Istituto Storico Parri), libri provenienti dalla biblioteca personale dell’artista e da una video-intervista a Mario De Biasi realizzata da Laura Leonelli nel 2005 per il programma “Leonardo TV”.

Mario De Biasi 

L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo
Veduta della mostra a Casa Morandi
Foto Ornella De Carlo
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi

Mario De Biasi (Sois, Belluno, 1923 – Milano, 2013) inizia a fotografare nel 1945grazie al fortuito ritrovamento di materiale fotografico tra le macerie di Norimberga, dove era stato deportato al lavoro coatto come radiotecnico. Rientrato in Italia, presenta la sua prima mostra personale nel 1948 e nel 1953 diventa professionista entrando nella redazione di “Epoca”. Per lo storico settimanale della Mondadori lavora per più di trent’anni, realizzando centinaia di copertine e innumerevoli reportages in tutto il mondo per documentare non solo vari eventi di cronaca o le bellezze di luoghi e paesaggi ma anche calamità naturali e guerre. Le sue foto sulla rivolta d’Ungheria del 1956 gli fanno guadagnare fama internazionale e l’appellativo di “italiano pazzo“.   Dopo il pensionamento continua a fotografare per passione tutto quello che attira la sua insaziabile curiosità.
Le sue immagini sono state pubblicate in oltre cento libri e in molteplici riviste ed esposte in numerose mostre fotografiche e musei in Italia e all’estero. Nel 1994 la sua celebre foto “Gli italiani si voltano” è stata utilizzata come poster della mostra The Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Guggenheim Museum di New York.                                  
Nel 1982 ha ricevuto il premio Saint Vincent di giornalismo e nel 2003 è stato insignito dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) del titolo di “Maestro della fotografia italiana”. Nel 2006 ha ricevuto l'”Ambrogino d’oro” dal sindaco di Milano e dopo la sua morte il suo nome è iscritto nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano.  


Mostra in collaborazione con

SCHEDA TECNICA

Mostra:
L’ “Epoca” di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo

A cura di:
Lorenza Selleri e Silvia De Biasi

In collaborazione con:
Archivio Mario De Biasi

Sede:
Casa Morandi
Via Fondazza 36, 40125 Bologna

Periodo di apertura:
25 novembre 2022 – 5 febbraio 2023
Opening: giovedì 24 novembre 2022 h 18.00

Orari di apertura:
sabato h 14.00 – 17.00; domenica h 10.00 – 13.00 / h 14.00 – 17.00
venerdì 25 novembre 2022 apertura straordinaria h 14.00 – 17.00

Ingresso:
gratuito
Prenotazione on line: https://www.midaticket.it/eventi/casa-morandi

Informazioni:
Casa Morandi
Tel. +39 051 6496611
casamorandi@comune.bologna.it
www.mambo-bologna.org/museomorandi/
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna:
www.museibologna.it
Instagram @bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna:
email UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it  
Elisa Maria Cerra – tel. +39 051 6496653 – e-mail elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – tel. +39 051 6496620 – e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo

A Matera la mostra “Trame di luce”. La personale di Ingrid Gozzano allestita negli Ipogei di Palazzo Viceconte

Trame di luce
le opere di Ingrid Gozzano a Palazzo Viceconte

Inaugurazione venerdì 25 novembre alle ore 18 negli Ipogei di Palazzo Viceconte in via San Potito n.7 a Matera

Colori potenti, intensi, vibranti, audaci, opere ai confini fra il figurativo e l’astratto dipinte fra il 2008 e il 2022 che raccontano il percorso artistico di Ingrid Gozzano.

Giunge a Matera, dopo l’esposizione a maggio alla Galleria della Biblioteca Angelica (MiBACT) a Roma, la mostra Trame di luce personale di Ingrid Gozzano.

Allestita negli ipogei di Palazzo Viceconte, in via San Potito n.7 a Matera, la mostra sarà inaugurata venerdì 25 novembre alle ore 18 alla presenza dell’artista. Interverranno: dott.ssa Margherita Arena per Palazzo Viceconte / Cultura, che cura l’organizzazione della personale, e l’architetto Angelo Bianco Chiaromonte, direttore artistico della Fondazione SoutHeritage.

La personale Trame di luce presenta oltre venti dipinti in cui, come scrive Costanza Barbieri curatrice della mostra a Roma, “la materia-colore si rivela dapprima come elemento figurativo, identificato con lane stese al sole ad asciugare, sassi sul bordo del mare, muri dipinti, panni stesi all’aria e alla luce, oggetti annotati con cura, osservati o fotografati nel corso di viaggi, di passeggiate, d’improvvise rivelazioni. Queste osservazioni si sono sedimentate nell’immaginazione, conservando la ricchezza cromatica, le profondità di tono e le sfumature, la qualità e la densità della materia, soffice o pesante, e si sono poi trasfigurate in forme autonome, dove il colore prende il sopravvento e si impone sull’originario modello. Una trasfigurazione che acquista anche valenza simbolica, perché l’astrazione crescente, nel corso degli anni, spinge a evocare nuovi contenuti, diversi da quelli originari. […] L’autrice fa emergere una materia pulsante e corposa, ritmica e inquieta, che va molto oltre lo spunto iniziale: è possibile cambiare registro, migrare dal figurativo all’informale e viceversa. […] Le matasse si trasformano, nell’ultima serie di opere, in grandi masse cromatiche tendenti al non figurativo, sprazzi di luce colorata, come Contrasti di colori e Incontri di colori (2022). Progressivamente le forme si sfaldano e il colore diventa protagonista in accordi imprevisti, in sfilacciamenti che sono tutt’uno con le pennellate e i tocchi di luce.” (estratto dal testo critico di Costanza Barbieri)

Ingrid Gozzano, discendente del poeta Guido Gozzano e figlia del neurologo Mario Gozzano, giunge alla pittura dopo una vita dedicata alla famiglia e al suo lavoro di psichiatra dell’età evolutiva.
“Nella mia famiglia la vena artistica scorre fluente – racconta Ingrid Gozzano – due dei miei fratelli, il pittore Franco e il fotografo Renato, hanno segnato per qualità e per innovazioni apportate i rispettivi campi in cui hanno operato. Giungere alla pittura è stato per me un percorso naturale, ho voluto raccontare e condividere attraverso la luce e i colori una parte del mio vissuto e la mostra a Palazzo Viceconte sarà un momento per condividere le mie opere con il pubblico di Matera”.

Organizzata e promossa da Palazzo Viceconte/Cultura e con il patrocinio artistico della Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea, la mostra Trame di luce – personale di Ingrid Gozzano sarà aperta al pubblico – con ingresso libero – fino al 6 gennaio 2023. Sarà possibile visitarla dal martedì al sabato, dalle 16:00 alle 19:30, giorni di chiusura la domenica e il lunedì e le giornate del 25 dicembre 2022 e 1 gennaio 2023.

Ingrid Gozzano – Note biografiche

Ingrid Gozzano, discendente del poeta Guido Gozzano e figlia del neurologo Mario Gozzano, è cresciuta in un ambiente ricco di stimoli artistici e scientifici. Il bello era ovunque e rappresentava per lei una condizione naturale in cui muoversi. Attirata da tante passioni diverse, sceglie di sposarsi giovanissima per riprendere gli studi un decennio più tardi. Laureatasi in Medicina – Psichiatra dell’età evolutiva, ha contemporaneamente approfondito i suoi studi sulla psicoanalisi che tuttora rappresentano la terra dalla quale si sente sostenuta nella folta trama di rapporti umani e artistici. Solo negli ultimi decenni Ingrid ha dato ascolto alle sue esperienze trasponendole nelle sue opere.


Informazioni:
Organizzata e promossa da Palazzo Viceconte / Cultura

Trame di luce – personale di Ingrid Gozzano

Inaugurazione venerdì 25 novembre 2022
Ore 18,00
Ipogei di Palazzo Viceconte
via San Potito n.7 – Matera

La mostra è allestita negli Ipogei di Palazzo Viceconte
Apertura al pubblico dal 25 novembre 2022 al 6 gennaio 2023.

Ingresso libero.
Giorni e Orari dal martedì al sabato, dalle 16:00 alle 19:30
Giorni di chiusura domenica e lunedì – 25 dicembre e 1° gennaio
Tel. +39 0835 330 699

La mostra è realizzata con il patrocinio artistico della Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea.

Web  https://palazzoviceconte.it/

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Hashtag  #tramedilucematera #ingridgozzano #gozzanoapalazzoviceconte 

Ufficio stampa
Sissi Ruggi
addetto stampa per la mostra Trame di luce

Per contatti e ulteriori informazioni
ufficiostampa@sissiruggi.com

Roma, Rosso20sette Arte Contemporanea: Shepard Fairey aka Obey – Power of Women – A cura di Tiziana Cino e Stefano Ferraro

Shepard Fairey aka Obey
Power of Women

A cura di Tiziana Cino e Stefano Ferraro

Opening
sabato 26 novembre 2022 
ore 18.00

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma

Fino al 24 dicembre 2022

Il giorno 26 novembre 2022  alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta Shepard Fairey aka OBEY, considerato uno dei più noti e influenti street artist contemporanei, con la mostra Power of women, in cui saranno presentate al pubblico alcune delle sue più importanti icone femminili. La mostra sarà composta da 27 opere serigrafiche numerate e firmate dall’artista e un’opera unica su legno, in vendita, provenienti da una collezione privata, un percorso espositivo in cui saranno presenti opere storiche come la serie “We the people” creata a sostegno delle minoranze etniche americane, “Freedom to lead” dedicata alla premio nobel birmana Aung Suu Kyi, “Occupy Protester” realizzata nel 2012 a favore del movimento Occupy wall street, “Eye alert” opera del 2010 che rappresenta una forte critica al sistema sanitario americano, fino ad altre opere significative come “Mujer fatale” del 2007 dedicata alle donne del movimento zapatista in Messico, “Peace woman” del 2008, “Rise above rebel” del 2010, “Viva la revolution” del 2007 ed altre più recenti. La mostra durerà fino al 24 dicembre.

I lavori di Fairey sono conservati in molti importanti musei contemporanei: il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art San Diego, il Los Angeles County Museum of Art, e il Victoria and Albert Museum in London.

Frank Shepard Fairey

Frank Shepard Fairey (Charleston, 15 febbraio 1970) è un artista statunitense. Figlio di un medico e di un agente immobiliare, Fairey cresce nella Carolina del Sud, compie studi artistici e nel 1988 si diploma presso l’Accademia d’arte. Nel 1989 idea e realizza l’iniziativa Andre the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del lottatore di lotta libera André the Giant; gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. Lo stesso Fairey ha poi spiegato che non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto: il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l’ambiente urbano. Ma l’iniziativa che ha dato visibilità internazionale a Fairey è stato il manifesto Hopeche riproduce il volto stilizzato di Barack Obama in quadricromia, diventato l’icona della campagna elettorale che ha poi portato il rappresentante democratico alla Casa Bianca. Il critico d’arte Peter Schjeldahl ha definito il poster “la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam”. Il manifesto apparve, sempre durante la campagna elettorale del 2008, con altre due scritte: “Change” e “Vote”. Il comitato elettorale di Obama non ufficializzò mai la collaborazione con Fairey, probabilmente perché i manifesti venivano affissi illegalmente, come nella tradizione della street-art, ma il presidente, una volta eletto, inviò una lettera all’artista, resa poi pubblica, in cui ringraziava Fairey per l’apporto creativo alla sua campagna. La lettera si chiuse con queste parole: “Ho il privilegio di essere parte della tua opera d’arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno“.


INFO

Shepard Fairey aka Obey
Power of Women
A cura di Tiziana Cino e Stefano Ferraro

Opening sabato 26 novembre ore 18.00

Rosso20sette Arte Contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma

Fino al 24 dicembre 2022

Orari: dal martedì alla domenica 11-19,30

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma
info@rosso27.com
tel.06 64761113
www.rosso27.com

Ufficio stampa
Roberta Melasecca
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