Milano, Sala Fontana, Museo del Novecento: LUCIO FONTANA. Presentazione del Catalogo Ragionato delle Sculture Ceramiche edito da Skira

Lucio Fontana
Battaglia, 1950
Terracotta smaltata, dipinta, lustrata e terzo fuoco, 90 cm
© Fondazione Lucio Fontana by SIAE 2022

Martedì 29 novembre alle ore 19.00 nella Sala Fontana del Museo del Novecento a Milano,
Via Marconi 1
sarà presentata l’importante opera

LUCIO FONTANA
CATALOGO RAGIONATO DELLE SCULTURE CERAMICHE

a cura di Luca Massimo Barbero

Skira

Lucio Fontana al lavoro, Albisola, primi anni Cinquanta
© Fondazione Lucio Fontana
by SIAE 2022

Introduce
Gianfranco Maraniellodirettore del Museo del Novecento

Intervergono
Silvia Ardemagnipresidente della Fondazione Lucio Fontana
Luca Massimo Barberocuratore dell’opera
Maria VillaFondazione Lucio Fontana
Cino Zucchiarchitetto

Il Catalogo ragionato delle sculture ceramiche di Lucio Fontana edito da Skira rappresenta oggi la più completa e avanzata pubblicazione riguardante questo suo fondamentale ambito di ricerca e produzione.

Frutto di un progetto condiviso con Enrico Crispolti, curatore dell’intera collana dei Cataloghi ragionati del Maestro, questo imponente volume è curato da Luca Massimo Barbero, eminente studioso dell’artista e già curatore del Catalogo ragionato delle opere su carta – in collaborazione con Silvia Ardemagni e Maria Villa della Fondazione Lucio Fontana. 

Strumento di studio essenziale e aggiornato, il Catalogo raccoglie gli esiti dell’attento lavoro di archiviazione e documentazione svolto dalla Fondazione in oltre cinquant’anni di attività e presenta un nucleo di circa 2000 opere ceramiche realizzate tra il 1929-30 e il 1966.

Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.


STUDIO LUCIA CRESPI
Ufficio Stampa SKIRA

Via Francesco Brioschi, 21 – 20136 Milano
T   02 89401645 
M  chiara@luciacrespi.it

Genova al tempo di Rubens uno sguardo ad oriente: FIGURE PERSIANE. Rubens, i genovesi e l’arte safavide

Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco, 11 novembre 2022 – 12 febbraio 2023

Genova al tempo di Rubens, uno sguardo ad oriente

A cura di Loredana Pessa

In collaborazione con la Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica ed Asiatica

Persia, Qazvin, Epoca Safavide, 1577 ca., Bahram Gur uccide il dragone, Genova, Collezione privata

Oggetto dell’itinerario espositivo sono una serie di preziose opere persiane di epoca Safavide, databili al XVI e agli inizi del XVII secolo, per la prima volta offerte all’ammirazione del pubblico italiano. Gli splendidi tessuti serici e le affascinanti miniature di collezione privata sono accomunati dalla presenza di raffigurazioni di personaggi in costume persiano che si riallacciano ai soggetti rappresentati sui tappeti esposti a Palazzo Rosso.

Nei primi anni del Seicento, queste raffinatissime ed esotiche figure hanno colpito l’attenzione anche di Pieter Paul Rubens, come testimoniano alcuni disegni ora conservati presso il British Museum, la cui riproduzione è visibile in mostra, insieme a quella dei numerosi dipinti in cui il grande maestro fiammingo ha inserito costumi, tappeti e tessuti persiani.

Nella stessa sede è esposta anche un’opera eccezionale, una miniatura persiana a soggetto biblico (Susanna e i Vecchioni), eseguita da un pittore persiano ispirato proprio da un modello di Rubens, testimonianza di un dialogo interculturale che ha coinvolto profondamente anche gli artisti che lavoravano nell’ambito dell’impero Safavide.

L’interesse per la Persia Safavide era condiviso, nello stesso periodo, anche da molti genovesi, in linea con una tradizione di rapporti con questa parte del mondo orientale che risale al Medioevo. La città, che nel 1605 accolse Anthony Sherley, il celebre ambasciatore inglese di Shah Abbas, fratello di Robert, ritratto da Anton van Dyck nel 1622 in abiti orientali, continuava ad essere uno snodo importante del commercio con il Medio e l’estremo Oriente e l’afflusso di merci pregiate dalla Persia era assicurato anche grazie all’intermediazione di mercanti armeni.

Persia, Epoca Safavide, XVI secolo, Frammento di velluto,
Genova, Collezione privata

Una sezione della mostra è dedicata alla presenza di tappeti, tessuti e altri manufatti persiani nelle dimore nobiliari, attestata dai dipinti dell’epoca e dai documenti d’archivio, mentre la curiosità e l’attenzione della classe dirigente genovese nei confronti dell’Impero Safavide, in competizione con quello Ottomano, è rivelata anche dalle numerose opere a stampa dedicate alla storia e ai costumi persiani provenienti dalle biblioteche delle famiglie aristocratiche.

La mostra, insieme all’esposizione “I magnifici tappeti Sanguszko. I tappeti più belli del mondo: un gruppo unico di capolavori dalla Persia del XVI secolo”, aperta nello stesso periodo in Palazzo Rosso, cui si ricollega strettamente, è inserita nel progetto Genova per Rubens. A Network, nato attorno alla mostra Rubens a Genova, curata da Nils Büttner e Anna Orlando (Genova, Palazzo Ducale, 6 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023).

Orari: martedì – venerdì: 09.00 – 18.30; sabato e domenica: 09,30 – 18,30

Info: biglietteriabookshop@comune.genova.it

Tel.: +39 0102759185

Catalogo: Sagep


Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, Media Relations per la Città di Genova 
Valerio de Luca –  resp. addetto stampa
Via Piave 74, 00198 Roma

Roma: Il festival STREET ART FOR RIGHTS 2022 per le donne e con le donne

Da sinistra: Manuela Merlo in arte Human, Natalia Rak, Barbara Oizmud

Street Art for Rights 2022 per le donne e con le donne

Tre artiste di fama internazionale partecipano al festival di street art a Roma. Al centro dei loro muri i diritti umani e l’Agenda 2030 ONU

Il festival Street Art for Rights a Roma mette al centro i diritti umani e lo fa ponendo anche l’accento sulle donne, con le donne e per le donne.

Proprio in questa ultima edizione, sono state invitate tre artiste donne di fama internazionale per rappresentare tre degli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU: la vita sott’acqua (Obiettivo n. 14) con Barbara Oizmud, la vita sulla terra (Obiettivo n. 15) con Natalia Rak e la Pace, giustizia e istituzioni solidali (Obiettivo n. 16) con Manuela Merlo in arte Human.

Il mondo dell’arte urbana conta sempre più presenze femminili e il festival Street Art For Rights ne è una dimostrazione. Street artist munite di bombolette e di emozioni da raccontare, usano la propria arte contro le disparità di genere, le disuguaglianze nel mercato del lavoro, ogni forma di violenza fisica e psicologica. Temi attualissimi, al centro della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che viene celebrata ogni anno il 25 novembre.

Per Street Art For Rights l’artista Manuela Merlo in arte Human nella sua rappresentazione vuole rendere un omaggio alle donne, alla loro forza e alle loro relazioni. L’opera di Human realizzata nel quartiere Settecamini è una donna con in mano una colomba (simbolo ancestrale di pace), con attorno altre colombe raffigurate in forme di origami di carta che stanno a sottolineare quanto sia fragile la pace e sia importante proteggerla. La donna è anche simbolo di Giustizia, rappresentata dai suoi orecchini pendenti a forma di bilancia. Human nella sua opera rende omaggio espressamente a Tamara de Lempicka, artista polacca e girovaga da sempre simbolo nel mondo di forza e libertà, di stile e di eleganza. Il muro di Human si ispira alla celebre opera della Lempicka “Donna con la colomba“, ossia simbolo di purezza, tenerezza e fede, ma anche dell’amore puro e libero. Anche Tamara De Lempicka in questo suo quadro si ispira ad un’altra artista che era venuta secondi prima di lei, Rosalba Carriera, pittrice di fine Settecento, anch’essa donna “contro corrente”. Nella sua carriera sceglie di discostarsi dalla pittura, una delle forme artistiche che all’epoca venivano considerate “più adatta alle donne”, per realizzare piccoli ritratti a pastello, delicati ed eleganti che la resero una delle personalità artistiche più influenti, famose e richieste d’Europa.

Il mondo della street art, come tanti altri settori lavorativi e artistici, è purtroppo dominato prettamente da uomini. Per una donna inserirsi in questa categoria è molto difficile e per chi non si accontenta di essere “solo” una street artist qualunque, l’impresa è ancora più ardua. Natalia Rak però ce l’ha fatta e ad oggi e una delle artiste urbane più apprezzate della scena internazionale. Per Street Art For Rights ha realizzato nel quartiere Settecamini un muro completamente dedicato alla natura. un bambino, o forse una creatura dei boschi mentre seduto su un tronco, come nella tradizione fiabesca, suona il flauto, che attraverso la sua melodia dà vita ad una danza di piante, fiori e farfalle. La creatura è seduta su un tronco tagliato, simbolo di deforestazione e desertificazione e proprio su di esso suona, infondendo positività e speranza: non è troppo tardi per fermarsi e dare inizio a nuova vita.

Infine tra la rosa femminile di Street Art For Rights si inserisce l’artista italiana Barbara Oizmud, che ha realizzato una riflessione capillare sulla vita sott’acqua e sulla sempre più ampia diffusione di microplastiche all’interno dei mari. L’opera sulla parete della metropolitana di Ponte Mammolo si chiama “Polline”, ed è dedicata alla flora e fauna acquatica. L’artista ha ragionato sul 14esimo obiettivo dell’Agenda ONU 2030, che mira a “conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile“. Il risultato del lavoro di Oizmud è una creatura ibrida finita negli abissi, causa e al tempo stesso cura di una ferita collettiva generata dall’uomo. Polline è persona e animale, è oggetto e corallo. Polline è uno specchio della nostra società.

In questo ciclo di rimandi e di omaggi alle donne, Street Art For Rights ha scelto inoltre una donna per immortalare fotograficamente le opere, ossia Elenoire.

Manuela Merlo fotografata da Elenoire

Il progetto, ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, è organizzato dall’associazione culturale Taste & Travel in collaborazione con MArteSocial e MArteGallery prevede un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della Capitale.

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Street Art for RIGHTS è organizzato dall’Ass. cult. Taste & Travel, e fa parte delle attività sviluppate da MArteSocial, un incubatore   incentrato sulla sensibilizzazione di problematiche sociali attraverso progetti artistico-culturali che possano generare un impatto positivo sugli abitanti dei quartieri meno serviti che chiedono a gran voce servizi, cultura e integrazione. Street art for Rights è prodotto da MArtegallery e e fa parte dei progetti speciali all’interno della #BiennaleMArteLive, appuntamento biennale multiartistico e a carattere internazionale.


INFORMAZIONI UTILI

STREET ART FOR RIGHTS – III EDIZIONECONTATTI
Sito: www.streetartforrights.it
Mail: info@streetartforrights.it – info@martegallery.it
Facebook: www.facebook.com/StreetArtForRights/
Instagram: www.instagram.com/streetartforrights_/

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

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Pisa, Museo della Grafica: Presentazione della mostra “L’occhio della scienza. Un secolo di fotografia in Italia (1839-1939)”

In occasione della Festa della Toscana 2022 il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) e il Museo Galileo hanno il piacere di invitarLa alla presentazione della mostra

L’occhio della scienza.
Un secolo di fotografia scientifica in Italia (1839-1939)

Mercoledì 30 novembre, ore 18:00

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Email: educazione museo della grafica
Telefono: 050 2216059/070  
www.museodellagrafica.sma.unipi.it