Roma, Studio Campo Boario: Monochromacolor / Ontologia dell’arte all’acqua di rose – Tavola rotonda, Finissage mostra, Proiezione documentario

Monochromacolor
Ontologia dell’arte all’acqua di rose

Tavola rotonda – Finissage mostra – Proiezione documentario 

6 novembre 2022 dalle ore 17.00

Studio Campo Boario
Viale del Campo Boario 4a – Roma

Il 6 novembre 2022 dalle ore 17.00 nello Studio Campo Boario si svolgeranno il finissage della mostra Monochromacolor, una doppia proiezione del documentario Ontologia dell’arte all’acqua di rose e una tavola rotonda in cui verranno discussi i due progetti.

La mostra e la proiezione sono l’apertura di due progetti di ampio respiro, ideati da Alberto D’Amico e curati e sviluppati da Roberta Melasecca e Alberto D’Amico insieme al comitato scientifico -Lisa Giombini, Bruno Lo Turco, Silvia Bordini- che si svolgeranno presso lo Studio nei prossimi mesi. Sono previsti, infatti, incontri di diverso tipo, conferenze, dialoghi, presentazione di libri e dibattiti sui due temi, apparentemente separati e indipendenti ma che potranno, ad un occhio attento, mostrare invece punti di contatto inaspettati.

La prima proiezione del documentario è prevista alle ore 18.30 e sarà preceduta da una breve introduzione di Lisa Giombini, Roberta Melasecca, Alberto D’Amico, Bruno Lo Turco. La seconda invece è prevista per le ore 20.00. Tra le due proiezioni sarà possibile dialogare tra gli autori, gli artisti e gli studiosi intervistati e il pubblico.

Il progetto espositivo Monochromacolor, inaugurato durante la settima edizione di Rome Art Week, ha visto la partecipazione di undici artisti chiamati a presentare unicamente opere monocromatiche come riflessione sulla luce e sulla soggettività e al fine di destabilizzare il concetto di limite, di scelta, per spingere oltre la questione del libero arbitrio artistico: Ak2deru, Luigi Battisti, DAP-D’Alfonso Perla, Ysabel Dehais, Nina Eaton, Adele Lotito , Rita Mandolini, Claudia Quintieri, Silvia Stucky, Roberto Vignoli. La mostra si inserisce in un progetto più ampio di riflessione corale sulle diverse teorie del colore: l’idea è quella di mettere a confronto le diverse teorie che si sono avvicendate negli ultimi secoli, da Newton e Goethe in poi, per arrivare ad Arnheim, Wittgenstein, Itten, Eisenstein. Si prevede la ricerca di studiosi che hanno affrontato il tema o che siano disposti a impegnarsi in tal senso. Sono previste conferenze, proiezioni, incontri e tavole rotonde. Verranno invitati studiosi di diverse discipline a esporre le principali teorie, a volte complementari e altre in contraddizione tra loro.

Il documentario Ontologia dell’arte all’acqua di rose, ideato e diretto da Alberto D’Amico, con le riprese e il montaggio di Nicola De Simone, la supervisione al montaggio di Roberta Canepa e interventi musicali di Giovanni Di Stefano, presenta un numero ampio d’interviste a artisti, storici dell’arte, filosofi, curatori e appassionati d’arte, per avere la ricchezza di punti di vista diversamente angolati. Sono state, inoltre, inserite alcune definizioni dell’arte selezionate da Silvia Bordini. Il progetto prevede, in seguito, il costituirsi di un archivio dove tutte le interviste integrali verranno conservate e messe successivamente a disposizione per la consultazione. La proiezione si inserisce in un progetto più ampio di riflessione sui significati reali e attribuiti alla nozione generale di arte con l’intento di perimetrare la nozione di arte in modo irregolare, ascoltando le suggestioni da numerosi interlocutori di diversa provenienza. Ascoltare voci molto diverse tra loro, studiosi, artisti, persone fuori dal ristretto mondo dell’arte potrebbe contribuire a fluidificare il pensiero e a dissodare i numerosi luoghi comuni che circolano sulla nozione di arte; mettere in questione le frasi idiosincratiche incrostate nel lessico intorno ai fatti artistici fino a arrivare a dissolvere, giudicandole inutili, tutte le questioni affrontate, attraverso l’analisi e il confronto tra le diverse teorie e non basandosi su presupposti aprioristici. Il documentario contiene interventi di: Massimo Arduini, Mauro Bianchi, Carlo Alberto Bucci, Maria Sole Cardulli, Roberto Cavallini, Marco Colazzo, Luciano Corvaglia, Ysabel Dehais, Francesca de’ Medici, Mauro Di Silvestre, Massimiliano Padovan Di Benedetto, Nina Eaton, Gianni Garrera, Werther Germondari, Lisa Giombini, Marco Giovenale, Vittorio Giusepponi, Barbara Lalle, Bruno Lo Turco, Gulia Lusikova, Karolina Liusikova, Roberta Melasecca, Marco Marassi, Claudia Muratori, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, Elena Nonnis, Gabriella Pace, Daniela Perego, Roberto Piloni, Gioacchino Pontrelli, Julie-Rebecca Poulain, Silvia Stucky, Maya Vetri. Alberto D’Amico (©) 2022. 


INFO

Studio Campo Boario
Viale del Campo Boario 4a – Roma
studiocampoboario@gmail.com

Roberta Melasecca
Interno 14 next – Melasecca PressOffice

roberta.melasecca@gmail.com
www.interno14next.it
www.melaseccapressoffice.it
www.festivaldeltempo.it

Milano: Antonello Viola incontra Filippo Lippi alla Galleria Salamon 

Filippo Lippi: Madonna col Bambino, 1430-1433
tempera su tavola di pioppo, cm 29 x 22,5

Antonello Viola incontra un dipinto di Filippo Lippi

Milano, Galleria SALAMON
Palazzo Cicogna

17 novembre 2022 –  31 gennaio 2023

Vernice stampa: giovedì 17 novembre ore 10.00

La Galleria Salamon è lieta di presentare “Antonello Viola incontra un dipinto di Filippo Lippi”, mostra che nasce dallo studio attento che l’artista romano ha fatto di un’opera di straordinaria lievità e potenza al tempo stesso, una meravigliosa “Madonna con bambino” del 1433, unica opera di Filippo Lippi al mondo custodita in collezione privata.

Accanto, naturalmente al capolavoro antico, la mostra espone una selezione di sette opere inedite di Viola realizzate su carta giapponese. Questa piccola ma preziosa esposizione arriva solo pochi mesi dopo quella tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dove, parimenti, il lavoro dell’artista era in dialogo con il passato. “Nella mia pratica artistica il passato oltre che ispirazione è anche un aiuto nel ricucire e reinterpretare il presente” spiega Antonello Viola.

Alla base del lavoro c’è l’idea che la pittura richieda una processualità lenta e che ogni dipinto chiami l’artista a un rapporto di lunga frequentazione, a un dialogo tra due alterità che si contaminano reciprocamente. “I lavori di Viola hanno cronologie molto lunghe, a volte spaventosamente lunghe, di anni” – sottolinea Matteo Salamon- “ogni opera è dunque un segmento temporale, una porzione di vita”.

Le opere di Antonello Viola si sviluppano attraverso una serie di momenti emblematici che caratterizzano la sua pratica: un foglio di carta giapponese di formato medio o piccolo come inizio, una serie di stratificazioni successive, di campiture e toni di colore che si rilanciano reciprocamente, reagendo l’uno all’altro e inspessendo la carta fino a farla dissolvere nel colore. Non è esattamente la carta, dunque, ma questa “carta-colore il medium specifico dell’artista; l’approdo a un ultimo strato di foglia doro, o di oro bianco o rame, che restituisce a ogni lavoro l’aspetto di un “quasi monocromo“. Uno strato che chiude, sigilla e custodisce, e al contempo costituisce un nuovo inizio: solo dopo averlo applicato, l’artista inizia un meticoloso processo di scavo (uno scavo lieve, che asseconda le accidentalità della superficie), un nuovo disegno dell’opera, che si realizza retroattivamente e per via di raschiature e delicate asportazioni, e che lascia emergere, in piccole aree e lungo i margini, gli strati sottostanti, la vita materiale del dipinto.

Note biografiche

Antonello Viola è nato nel 1966 a Roma, dove vive e lavora.

Nel 2022 ha esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma

2021 Vitrea, Triennale di Milano, Milano. 2020 alla collettiva Real Utopias, evento collaterale di Manifesta 13, a Marsiglia. Le mostre personali più recenti includono Antonello Viola presentata dalla Galleria d’arte Alessandro Casciaro di Bolzano (2018), ha partecipato a numerose mostre collettive istituzionali, tra cui Looking for utopia, a cura di Bianca Cerrina Feroni e Melania Rossi, Novecento, Venezia (2019) e The artist / knight, a cura di Joanna De Vos, Gaasbeek Castel in Flemish Brabant, Belgio (2017) Tra cielo e terra, a cura di Silvia Litardi, Fondazione Carisbo, Bologna, Museo Marino Marini, Firenze (2016) Experimenta, a cura di Maurizio Calvesi, Ministero degli Affari Esteri, Roma. Collezione Farnesina. Ministero degli Affari Esteri. Aus der Tiefe, a cura di V. Fortunati e J. Zimmerman, Università di Magonza, Istituto Italiano di Cultura.


INFO

Mostra organizzata in collaborazione con Francesca Antonini Arte Contemporanea di Roma.

Galleria Salamon
Milano, Palazzo Cicogna, via San Damiano
Tel. 02 7602 4638; Email: info@salamongallery.com
Orario: dal lunedì al venerdì, 10 – 13 e 14 – 19
Ingresso libero

Ufficio Stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro; Email: roberta@studioesseci.net

Il festival STREET ART FOR RIGHTS 2022 presenta il primo muro finito di NSN997 e il making del muro di BARBARA OIZMUD

STREET ART FOR RIGHTS 2022 GOAL 17 PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI PARTNERSHIPS FOR GOALS NSN997 making 25 ROMA SAN PAOLO VIA VITO VOLTERRA 190 SCUOLA MEDIA VOLTERRA – foto di © Elenoire

Street Art for Rights 2022

La street art per l’Agenda 2030 ONU

In anteprima le foto del muro degli artisti NSN977

Fino al 7 novembre 2022

ROMA

Street art a Roma per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l’arte.

È l’obiettivo di Street Art For Rights, un progetto di arte urbana ambizioso e di grande attualità che porta nella Capitale alcuni degli urban artist più apprezzati e conosciuti del panorama internazionale. Al centro i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030 con lo scopo di raccontare e diffondere la cultura della sostenibilità attraverso la street art. Il progetto vuole dare concretezza artistica al piano d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità promosso dall’ONU, avvicinando la comunità e portando questioni sociali, economiche e culturali sui muri dei quartieri periferici della Capitale.  Per la III edizione le opere sono dedicate ai Global Goals dal 10 al 17 dell’Agenda 2030: OBIETTIVO 10 Ridurre le disuguaglianze; OBIETTIVO 11 Città e comunità sostenibili; OBIETTIVO 12 Consumo sostenibile; OBIETTIVO 13 Lotta al cambiamento climatico; OBIETTIVO 14 Vita sott’acqua; OBIETTIVO 15 Vita sulla terra; OBIETTIVO 16 Pace, giustizia e istituzioni solide; OBIETTIVO 17 Partnership per gli obiettivi. Street Art For Rights non è un semplice festival di street art, ma un’azione artistica e sociale, tesa a perseguire l’obiettivo di ampliare, attraverso l’arte e le occasioni d’incontro, lo spazio dedicato alla testimonianza di buone pratiche sui temi della sostenibilità – ambientale, sociale e di governance sostenibile – con il desiderio che queste si moltiplichino creando una reazione a catena di effetti positivi “contagiati e contagianti”. SCOPRIAMO IN ANTEPRIMA I MURI DI BARBARA OIZMUD E NSN977 Obiettivo 14 – Vita sott’acquaBarbara Oizmud – Metro B Ponte Mammolo, RomaBarbara Oizmud fino al 7 novembre realizzerà un’opera che è un invito a una riflessione capillare sulla vita sott’acqua e sulla sempre più ampia diffusione di microplastiche all’interno dei mari. Chi è Barbara Oizmud? Fotografa e illustratrice, i suoi lavori sono pubblicati su riviste come Wired, Vanity Fair, Style, GQ, GQ Spagna, Rolling Stone, F Magazine, Financial Times, Cover Up, Shift Magazine, Topolino. Ha anche realizzato campagne fotografiche per clienti come Red Bull, Fox, Sky, Discovery, Fremantle Media, Universal, RomaEuropaFestival. Dal 2003 al 2006 ha lavorato come vignettista collaborando a progetti con la RAI, una delle principali emittenti televisive italiane. Nel 2016 Barbara sbarca a Los Angeles. È una dei cinque fotografi scelti dallo staff di David Lynch, provenienti da tutto il mondo, per realizzare un reportage fotografico del suo primo Music Festival “Festival of Disruption”. 

STREET ART FOR RIGHTS 2022 GOAL 17 PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI PARTNERSHIPS FOR GOALS NSN997 making 19 ROMA SAN PAOLO VIA VITO VOLTERRA 190 SCUOLA MEDIA VOLTERRA – foto di © Elenoire

Obiettivo 17 – Partnership per gli obiettiviNSN997 – Scuola Media Volterra, Via Vito Volterra 190, San Paolo, RomaL’ultimo punto dell’Agenda ONU 2030 è un riepilogo dei precedenti e dà la chiave per realizzarli tutti: alla base deve esserci la collaborazione tra paesi ed un’armonia economica e politica globale. NSN997 realizzano un muro rappresentando l’unione di diverse discipline, saperi, culture, etnie e generazioni che compongono l’anello centrale, simbolo di una nuova visione del mondo, ecologica, egualitaria e sostenibile.

Chi è NSN997? È il nome di una crew nata nel 1997 da tre graffiti writer. Nel 2014 hanno iniziato a sviluppare un loro stile, coerente con l’evoluzione della street art nell’ultimo decennio. Messaggi positivi, linguaggio grafico e semplice, pochi colori e scritte per parlare del lato migliore della società. Dal 2016 fanno parte del collettivo elKeller presso il CSA laTabacalera di Madrid. In questi anni NSN997 ha realizzato opere e laboratori partecipativi in scuole ed eventi pubblici. Le loro opere sono presenti in Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Belgio e Romania. 

STREET ART FOR RIGHTS 2022 GOAL 17 PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI PARTNERSHIPS FOR GOALS NSN997 making 4 ROMA SAN PAOLO VIA VITO VOLTERRA 190 SCUOLA MEDIA VOLTERRA foto di © Elenoire

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE. Street Art for RIGHTS fa parte delle attività sviluppate da MArteSocial, un incubatore   incentrato sulla risoluzione di problematiche sociali attraverso progetti artistico-culturali che possano generare un impatto positivo sugli abitanti dei quartieri meno sviluppati che vertono in condizioni di disagio ed emarginazione. MArteGallery è uno spazio virtuale dedicato all’esposizione di opere artistiche in ogni campo (fotografia, pittura, scultura, grafica, etc.), il cui obiettivo principale è dare spazio a giovani emergenti, dare supporto ad artisti e gallerie, diffondere l’accessibilità della cultura e dell’arte con possibilità di acquistare le opere esposte. Una vera e propria “etichetta dell’arte” dedicata agli emergenti e alle gallerie, che offre management e consulenze di comunicazione ma anche supporto, conoscenza e strumenti per operare nel mondo dell’arte contemporanea.


INFORMAZIONI UTILI
STREET ART FOR RIGHTS – III EDIZIONE
Fino al 7 novembre

Quartieri
Settecamini
Metro B Ponte Mammolo
San Paolo

CONTATTI
Sito: www.streetartforrights.it 
Mail: info@streetartforrights.it – info@martegallery.it
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UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Cittadella (Padova): Palazzo Pretorio presenta la mostra THE VIDEO IS THE MASSAGE del duo Basmati Video

Basmati Video, VENTILò

Palazzo Pretorio presenta la mostra

THE VIDEO IS THE MASSAGE
del duo Basmati Video

A cura di Giuseppe Virelli

12 novembre 2022 – 19 febbraio 2023

Inaugurazione: 12 novembre ore 18.00

Palazzo Pretorio, Cittadella (PD)

Dal 12 novembre 2022 al 19 febbraio 2023 Palazzo Pretorio a Cittadella in provincia di Padova presenta la mostra The Video is The Massage del duo Basmati Video formato da Audrey Coïaniz e Saul Saguatti, artisti impegnati da oltre vent’anni in progetti di ricerca multimediali incentrati su un inedito cortocircuito tra la cultura digitale e tecniche più “tradizionali” (disegni, pittura, fotografia). L’esposizione si avvale della curatela di Giuseppe Virelli.

Il titolo dell’esposizione riprende il saggio di Marshall McLuhan The Medium is the Massage (1967), in cui il famoso culturologo canadese rileva come i mezzi di comunicazione influenzino il nostro modo di percepire il mondo; in particolare i nuovi media elettronici, i quali, in forza delle loro qualità intrinseche (scioltezza, rapidità e pervasività) hanno dato vita al cosiddetto “villaggio globale”, dove l’esperienza artistica si espande andando a invadere gli spazi in cui viviamo, attivando così nuovi processi di percezione estetica: “La nostra è un’epoca di superamento delle barriere, di eliminazione di vecchie categorie per sondare ciò che ci circonda… I mezzi di comunicazione, alterando l’ambiente, evocano in noi sintesi uniche di percezioni sensoriali… Siamo ora consapevoli della possibilità di allestire l’intero ambiente umano come un’opera d’arte, come una macchina di insegnamento disegnata per massimizzare la percezione” (M. McLuhan).

Partendo da questi concetti Basmati Video ha elaborato una serie di opere basate su un inedito connubio fra pixel elettronico, materia e ambiente, in cui lo strato manuale-materico e quello digitale-virtuale s’incontrano per dare vita a delle installazioni video site-specific.

Le immagini e i suoni elaborati al computer sono proiettati su leggerissime strutture trasparenti che, sospese nello spazio o fluttuanti dal pavimento, si “animano” come ectoplasmi colorati pronti a catturare lo spettatore per metterlo al centro dell’opera, immergendolo così in una inedita esperienza sinestetica.

Parafrasando ancora lo studioso canadese McLuhan, dunque, “il Video è il massaggio è un guardarsi attorno per vedere cosa succede. È un collisometro di situazioni interfacciate”. L’esposizione è promossa dalla Fondazione Palazzo Pretorio, dal Comune di Cittadella e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; in collaborazione con Opificio Neirami e Visual Lab e il patrocinio del Dipartimento dei beni culturali, archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell’Università di Padova e del Dipartimento delle arti dell’Università di Bologna.

BIOGRAFIA DEGLI ARTISTI

Audrey Coïaniz è nata a l’Isola de La Réunion (D.oltremare) nel 1978 , vive e lavora tra Bologna e Marsiglia. Si è diplomata all’ESBAM di Mareille-Luminy con una specializzazione in Architettura e disegno dello spazio. In qualità di artista visuale, sviluppa una ricerca sui concetti intercorrenti tra corpo, spazio e movimento, realizzando opere di video-animazione digitale, live performance, installazioni. In alcuni live lavora sulle manipolazioni materiche e gli interventi manuali, creando dei paesaggi astrati e onirici. Ha partecipato a numerosi festival notori in Europa con screening e live performance e ha esposto in gallerie e musei internazionali.

Saul Saguatti è nato a San Giovanni in Persiceto nel 1966, vive e lavora a Bologna. Diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti della stessa città, si è interessato da sempre alla contaminazione tra arte, fumetto, video e animazione, sperimentando sia le tecniche più tradizionali sia le più recenti tecniche digitali. Ha preso parte a numerosi festival internazionali di arti elettroniche, videoarte e cinema di animazione. Convinto assertore di un’esteticità diffusa, lavora anche per le maggiori TV italiane, tra cui La7, Raidue, Raitre, RaiSat e per alcune note case discografiche del panorama italiano realizzando sigle e videoclip.

BIOGRAFIA DEL CURATORE

Giuseppe Virelli si è laureato, specializzato e dottorato presso l’Università di Bologna in discipline dell’arte. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento delle Arti del medesimo ateneo e chercheur accueilli all’Institut national d’histoire de l’art di Parigi. Abilitato all’insegnamento universitario, attualmente è docente a contratto sempre presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Oltre all’attività accademica, è direttore artistico della Fondazione Palazzo Pretorio di Cittadella (PD) e consigliere della Fondazione Carlo Gajani di Bologna.
Esperto dei movimenti artistici italiani e stranieri tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del XX, in modo particolare nei campi della pittura, della grafica, delle arti decorative e del design, ha curato varie mostre e pubblicato diversi saggi in riviste, volumi autonomi e cataloghi su temi legati al Simbolismo, al Primitivismo-Espressionismo, al Futurismo e al Ritorno all’ordine.
In ambito contemporaneo, ha collaborato con diverse istituzioni e gallerie (sia pubbliche che privato) in occasione di esposizioni monografiche e collettive incentrate sulle ricerche artistiche dagli anni Sessanta ai nostri giorni.


INFO

TITOLO: The Video is the Massage
INSTALLAZIONI DI: Basmati Video
INAUGURAZIONE: Sabato 12 novembre 2022 ore 18.00
QUANDO: dal 12 novembre 2002 al 19 febbraio 2023
DOVE: Palazzo Pretorio, via G. Marconi 30, Cittadella (PD)
ORARI D’APERTURA: giovedì e venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00 – Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00
A CURA DI: Giuseppe Virelli
SOUND DESIGNER: Filippo Bonelli, Federico Fantuz, Pasquale Sorrentino
Ingresso gratuito

COMITATO SCIENTIFICO: Piergiuseppe Baggio, Guido Bartorelli, Silvia Grandi, Giuseppe Virelli

INFO E CONTATTI
TEL: 049 9413449
MAIL: info@fondazionepretorio.it
SITO: http://www.fondazionepretorio.it/

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A Bologna, Palazzo Albergati accoglie la mostra “Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente”

SAVE THE DATE
“Jago, Banksy, TvBoye altre storie controcorrente”

A Bologna, dall’11 novembre, viene proposta per la prima volta una straordinaria mostra:
“Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente”.

Tre interpreti del mondo contemporaneo che dominano la scena artistica internazionale, riuniti in un inedito confronto a Palazzo Albergati.

Arthemisia prosegue nella nuova proposta di grandi mostre dedicate agli artisti contemporanei.

Dall’11 novembre al 7 maggio 2023Palazzo Albergati di Bologna accoglie le opere più provocatorie, anticonformiste e rivoluzionarie del nostro tempo: la mostra Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente propone un percorso espositivo che ruota intorno ai tre artisti più discussi ed amati degli ultimi anni.

Una mostra che, attraverso l’esposizione di 60 capolavori, racconta alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale, attraverso il dialogo tra il misterioso artista inglese e i più influenti artisti italiani del momento, offrendo un panorama esaustivo e provocatorio sull’arte dei nostri giorni.

Jago, Banksy e TvBoy hanno sovvertito le regole dell’arte, rifiutando di entrare a far parte di un sistema imbrigliato ed escludente; sono tre artisti hanno “creato un precedente” e fatto parlare della loro arte arrivando al cuore del grande pubblico.


Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente si presenta, appunto, come una tripla monografica che mostra le opere più significative di ognuno di loro: dalla Girl with Baloon a Bomb Love di Banksy; Apparato circolatorio e Memoria di sé di Jago; la serie dei baci e quella degli eroi di TvBoy, oltre a pezzi iconici dell’artista come la coppia “modernizzata” che ha dato vita alla enorme opera che dà il benvenuto all’aeroporto di Roma Fiumicino oppure il Gino Strada con il cartello “stop war” comparso una notte di qualche mese fa sui muri di Milano.

A questi tre nuclei si uniscono poi molte opere di varie generazioni di artisti che da loro hanno preso ispirazione e spunto, o che semplicemente si inseriscono nel percorso “controcorrente” che li caratterizza: da Obey – in mostra con il celebre manifesto Hope, realizzato nel 2008 per sostenere la campagna presidenziale di Barak Obama – a Mr. Brainwash (di cui, tra gli altri, un esemplare della sua Mona Linesa), da Ravo e La ragazza con l’orecchino di perla a Laika e il suo celeberrimo Not this “game” fino a Pau con la sua serie delle Santa Suerte.

Circa 60 opere allestite in un percorso unico e sorprendente alla scoperta degli “enfants terribles” dell’arte, che non poteva che essere ospitata a Bologna, città della controcultura per eccellenza.


Un dialogo – suddiviso in 4 sezioni – che porta il visitatore a cogliere le corrispondenze esistenti tra i diversi orientamenti nell’elaborazione delle tendenze legate all’arte e alla street art europea che, in questo momento, è un punto di riferimento internazionale.

La mostra, con il patrocinio del Comune di Bologna, è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di PiumaPop House Gallery e Apapaia.

La mostra vede come sponsor Poema, come mobility partner FrecciaRossa Treno ufficiale e Cotabo, come media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.

Il catalogo è edito da Skira.


INFO

Sede
Palazzo Albergati
Via Saragozza, 28
40123 Bologna

Date al pubblico
11 novembre 2022 – 07 maggio 2023

Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
Intero € 15,00 Ridotto € 13,00

Info su orari, eventi e biglietti
www.palazzoalbergati.com
www.arthemisia.it
T. +39 051 030141

Hashtag ufficiale
#BolognaControcorrente

Uffici stampa
Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 6938030

Relazioni esterne Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it

Roma: Al Centro Santa Maria del Carmine la mostra personale Oltre il tempo di Guillaume Rossignol  

Guillaume Rossignol, Three trees

Oltre il tempo
Guillaume Rossignol

Inaugurazione 5 novembre 2022 ore 18.00

Centro Santa Maria del Carmine
Via del Carmine 4 – Roma

Fino al 4 dicembre 2022

Sabato 5 novembre 2022 alle ore 18.00, inaugura presso le Sale del Centro Santa Maria del Carmine a Roma la mostra personale Oltre il tempo di Guillaume Rossignol, con il patrocinio del Municipio I Roma Centro, dell’Institut Français e in collaborazione con il Movimento dei Focolari. 

In mostra una serie di opere pittoriche -paesaggi e figure- che indagano il modo di percepire il tempo: la stessa realizzazione delle opere, alcune delle quali ha richiesto oltre venti anni di lavoro, è proprio una riflessione sul rapporto tra l’artista e la dimensione temporale odierna, accelerata, tanto da privare la creazione artistica di un elemento fondamentale, il tempo. Le scene ritratte da Rossignol, temporali ed ipnotiche, invitano l’osservatore a cercare una risposta introspettiva e a intuire che vi è molto altro oltre il tempo

Come scrive Mario Dal Bello nel suo testo “Il viaggio nell’essenziale di Guillaume Rossignol“: “Il suo è un linguaggio piano, denso, allusivo. Alberi, vallate, ritratti: sono visioni o esplorazioni? Sono entrambe le cose e molto di più. Sono visione, incantamento, viaggio nell’essenziale, fascino del mistero. Nel meraviglioso albero d’ulivo che si sfrange e quasi si liquefà al vento notiamo la pittura di macchia, acquerellata che dissolve le forme per cavarne l’essenziale. Nei ritratti che emergono dall’ombra oppure da un disegno ombreggiato cogliamo l’umanità. Nelle mani di Guillaume o meglio nel suo pennello cogliamo di fatto una autentica spiritualità della natura, nel senso che Rossignol individua la corrente vitale che attraversa la creazione – uomini e donne compresi -e la eleva trasfigurandola nella luce. Di qui la morbidezza densa nel modellato dei visi ma anche nei panorami che fa ricordare – non a caso – il mondo di Giorgione. Al grande pittore veneto Rossignol si avvicina per la delicatezza, l’amore per le tinte sfumate, il senso di qualcosa che va oltre il tempo. È un incantamento quest’arte che sembra nutrirsi di infinito, e di musica. E suscita ammirazione la scelta di vivere lontano dal frastuono cittadino o della celebrità – anche se le sue opere sono in giro per il mondo – per concentrarsi su quella parola che forse esprime al meglio chi sia Guillaume: poesia.” 

Mentre Pier Luigi Berto ne “La spina della pittura“: “Guillaume non dipinge affatto soggetti dalla realtà in modo naturalistico, non dipinge da foto, anche se non disdegna le sedute, dal vero, “en plein air” con disegni e acquerelli, ma dipinge a “memoria” e, dipinge lento, meditando, “velando” di continuo. Se si guardano le sue opere di lato, per osservare più attentamente la superficie del dipinto, si vedrà che non è regolare e, in corrispondenza, soprattutto del volto, altro tema affrontato dal “nostro”, c’è un avvallamento, risultato del metodo adoperato, dell’estenuante ricorso alla velatura.”

Mario Nocca nel testo “Giorno dopo giorno nella Pittura: il voyage d’Italie di Guillaume Rossignol” evidenzia il fulcro della ricerca dell’artista francese: “Rossignol risponde con i suoi acquerelli, in cui la tecnica è messa al servizio delle trasformazioni della materia: immagini leonardesche, in cui un paesaggio alpino e uno toscano, allo stesso modo, sono ritratti con felicità visionaria “nella forza operosa che li affatica”, restituiti come Natura naturans. O con i superbi “Ulivi”, che ridanno l’essenza dell’albero più diffuso qui in Sabina, vibrante nei ceppi divergenti, tremolanti di colore, e che di verde impregnano il cielo. E’ chiaro il nucleo della sua poetica: Guillaume attraversa la tradizione, della pittura ad olio come del disegno, col desiderio di elaborare con il suo linguaggio una visione “differente”, che parli a noi, oggi. I suoi dipinti impongono a chi guarda l’abbandono della fretta, del tempo a brandelli in cui ogni cosa (immagini in testa) si consuma  nel quotidiano.  Catturati in un’atmosfera rarefatta, sospesa, di fronte a questi dipinti siamo costretti a rallentare, a depositarci nel tempo lungo che l’opera ha imposto al suo artefice, cercando risposte agli interrogativi che quelle visioni ci pongono.”

All’inaugurazione, oltre all’artista, interverrà Mario Dal Bello, giornalista, scrittore e critico d’arte. 

Durante il periodo della mostra sono in programma eventi di approfondimento: nei giorni 6, 27 novembre e 4 dicembre la mostra Oltre il tempo si muove nel tempo delle Sei Suites per Violoncello solo di Johann Sebastian Bach, interpretate dal violoncellista Giordano Antonelli, nel progetto Bach to the Future: una simbologia remota percorre i sei capolavori, suddivisi in tre “stazioni-concerti”, un viaggio nel mistero dell’Ars Perennis di Bach. 

Bach to the Future
Giordano Antonelli, Violoncello

J.S.Bach 
Sei Suites a Violoncello solo senza Basso 
Suite 1 BWV1007: Hortus Paradisius 
Suite 2 BWV1008: Expulsio
Suite 3 BWV1009: Verbum caro factum est 
Suite 4 BWV 1010: Passio
Suite 5 BWV 1011: Mors
Suite 6 BWV 1012: Resurrectio 

Guillaume Rossignol nasce a Parigi nel 1971. Inizia a dipingere all’età di 17 anni, quando rimane colpito dalla potenza espressiva di un autoritratto di Van Gogh. Frequenta i Cours du soir presso la Ville de Paris, dove studia disegno con il pittore Remi Aron. È in questo periodo che inizia a dipingere paesaggi, ispirato dalla campagna circostante la capitale francese. Il suo lavoro, inizialmente segnato nel profondo dall’Impressionismo, viene in seguito influenzato dalle opere di Matisse, Picasso e dalle avanguardie del Novecento. Durante un viaggio a Firenze, gli affreschi di Masaccio rappresentano per lui una nuova rivelazione. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studierà per due anni, per approfondire le opere del primo Rinascimento italiano. In Toscana frequenta anche il mondo del restauro, che gli permette di comprendere meglio le possibilità e i limiti delle diverse tecniche pittoriche. Di ritorno in Francia svolge il suo servizio militare come obiettore di coscienza nelle comunità Emmaus fondate dall’Abbé Pierre. Trascorre un anno a Budapest, dove studia l’Anatomia artistica con il maestro Kiss Tibor presso l’Accademia di belle Arti. Successivamente frequenta i corsi di morfologia di Jean-François Debord all’École des beaux-arts di Parigi. In Francia inizia una serie di quadri a cui lavorerà per oltre vent’anni. Nel 2005 si trasferisce in Sabina, dove attualmente vive con la sua famiglia. I suoi lavori sono presenti in Europa e negli Stati Uniti.

Giordano Antonelli ha compiuto studi di prassi esecutiva della Musica Antica e Violoncello Barocco presso la Schola Cantorum Basiliensis di Basilea, nella classe del M° Christophe Coin. Dal 1998 al 2003 e’ stato 1° Violoncello Solista dell’Orchestra Sinfonica di Granada (OCG, Spagna), realizzando registrazioni discografiche con Harmonia Mundi France, e tournèe concertistiche in Spagna, Francia, Germania, Belgio, Austria, USA.Giordano Antonelli ha ricoperto il ruolo di 1°Violoncello Solista e continuista  presso l’Orchestra del Theatre Royale La Monnaie –Bruxelles, Orquesta Ciudad de Granada,  Orchestra Barocca di Sevilla, I Fiati di Parma, la Kammer Orchester Basel,  Neues Orchester Basel, Orchestra Barocca di Granada, Prague Mozart Orchestra, Gustav Mahler Jugend Orchester (tutti); suonando come 1° violoncello al fianco di direttori come C.Hogwood, G.van Waas, G.Antonini, B.Sargent, F.Brueggen, F.Biondi, K.Ono, P.Herreweghe, C.Abbado. Attivo soprattutto nell’interpretazione e lo studio filologico del repertorio Barocco e Classico (1650-1750). Il primo Violoncello Solista dei Berliner Philharmoniker, L.Quandt ha scritto di lui: “... he is one of the rare musicians, who are able to create links between active musicians and music scientists as well as to build up and to leed ensembles who perform ‘directly from the archieves’.” Suona frequentemente con un Violoncello Piccolo a 5 corde, largamente utilizzato nel XVIII° secolo, per il quale ha realizzato un approfondito studio filologico e di repertorio (Paolo Castello, Genova, 1793); con il Violoncello Piccolo a 5 corde realizza inoltre la direzione dell’Ensemble Musica Antiqua Latina.


INFO

Roma, Von Buren Contemporary: “Questo, è un sogno” – mostra di Giulio Rigoni

Giulio Rigoni, Uomo Rosa, 2022, Olio su tavola, 160 x 90 cm

Von Buren Contemporary presenta

Questo, è un sogno

mostra personale di
GIULIO RIGONI

Vernissage
sabato 5 e domenica 6 novembre 2022

dalle 17:00 alle 21:00

Testo critico: Marta Spanò
Curatrice e organizzazione: Michele von Büren

la mostra resterà aperta fino al 22 novembre

Von Buren ContemporaryVia Giulia 13, 00186 Roma

La mostra di Giulio Rigoni, Questo, è un sogno, è composta da opere impregnate di elementi onirici, che affondano le proprie radici in un forte immaginario tardo medievale. La componente del gioco è fondamentale, in quanto rende visibile il contrasto tra tradizione e contemporaneità.
I protagonisti delle opere di Rigoni sembrano quasi dei burattini che si muovono in un mondo teatrale e sognante, ricco di enigmi e colori vibranti. 

Spiccano inoltre gli elementi fiabeschi di diverse culture, che trasportano l’osservatore in un luogo in cui un immaginario da Le mille e una notte si ibrida perfettamente con i preziosi dettagli naturalistici tipici del Gotico Internazionale e dei libri miniati medievali. Le architetture, come i personaggi, raccontano luoghi immaginari e irraggiungibili, dove aleggia un’atmosfera di bellezza e mistero. 

Giulio Rigoni, Volto con Tenda, 2022, Olio su tavola e foglia d’oro, 28 x 28 cm

Giulio Rigoni – Note biografiche

Nato a Roma nel 1976, Giulio Rigoni inizia a dipingere da autodidatta riuscendo ben presto a raggiungere uno stile molto personale che lo rende facilmente riconoscibile. Una pittura raffinata ed intimista a cavallo tra antico e moderno che attira velocemente su di lui la stima e l’interesse soprattutto del mondo del collezionismo privato. Diversi i riconoscimenti internazionali, tra cui la Biennale di Dakar, mostre a Boston, Parigi e recentemente a Londra.

Nella ricerca di equilibrio tra estetica classica e modo di concepire le forme in chiave contemporanea, la sua arte si carica di immagini irreali, spesso incantate, sospese in atmosfere che ci suggeriscono tempi lontani, mitici, lasciando allo spettatore il compito di decodificarne il senso secondo una interpretazione personale. L’apparente immobilità dei volti, i giardini, spesso in forma di labirinti, le infinite architetture e torri muovono tutte dalla sobrietà spiritualistica e ordinata della pittura tardo-medioevale. I piani prospettici si aprono, come wunderkammer, su stupefacenti scorci fiabeschi. 

Dal punto di vista tecnico, pur sperimentando l’utilizzo di diversi materiali come carta, ottone e tessuto, la sua cifra è quella della pittura ad olio su legno spesso impreziosita dalla foglia d’oro. 


INFO

Von Buren Contemporary 
Via Giulia 13 – Roma
www.vonburencontemporary.com
info@vonburencontemporary.com
@vonburen.contemporary 

Martedì – Sabato 11:00 – 13:30 | 15:30 – 19:30
Domenica Chiuso
Lunedì Chiuso–

Ufficio stampa
Alessandra Lenzi
alessandralenzi.press@gmail.com

Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo: MATERIA, GESTO, IMPRONTA, SEGNO. L’opera grafica di Burri, Vedova, Kounellis, Paolucci e Benedetti

Emilio Vedova, Triangoli crocifissi ’82, 1982, Pittura acrilica, pastello, carboncino e carta su tela, 182x 201 cm, Courtesy Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venezia; Fotografia di Paolo Mussat Sartor, Torino

CHIASSO (SVIZZERA) | m.a.x. museo

DAL 30 OTTOBRE 2022 AL 19 FEBBRAIO 2023

LA MOSTRA

MATERIA, GESTO, IMPRONTA, SEGNO

L’OPERA GRAFICA DI BURRI, VEDOVA, KOUNELLIS, PAOLUCCI E BENEDETTI

L’esposizione presenta oltre venti grafiche di ciascun autore, affiancate da una lastra tipografica e da un lavoro particolarmente significativo della loro carriera artistica.

Dal 30 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023, il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) ospita la mostra materia, gesto, impronta, segno, che propone un excursus sulla ricerca grafica di cinque personalità di spicco nella cultura del Novecento, quali Alberto Burri, Emilio Vedova, Jannis Kounellis, Flavio Paolucci e Mario Benedetti.

Ciascuno di questi artisti è un protagonista delle stazioni fondamentali dell’arte internazionale che, seppur nella loro diversità, hanno segnato nuovi e fondamentali sentieri di ricerca visiva. Sono quindi la “materia”, il “gesto”, la “impronta” e il “segno” che caratterizzano le loro esperienze espressive e al tempo stesso rendono visibili le tracce di un itinerario artistico.

Conosciuti perlopiù per la loro opera pittorica, tutti e cinque gli autori hanno sempre considerato la grafica come atto artistico di ricerca introspettiva che si esprime attraverso una pluralità di tecniche, dall’acquaforte all’acquatinta, dalla ceramolle alla puntasecca, dalla litografia alla serigrafia per passare poi alle diverse intersezioni del collage e materiali singolari come il carborundum.

A ciascun autore è dedicata una sala del museo, al cui interno si trova oltre una ventina di grafiche, affiancata a una matrice e a un’opera particolarmente rappresentativa della loro ricerca.

La mostra, curata da Antonio d’Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, col patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, è organizzata in collaborazione con la Fondazione Alberto Burri di Città di Castello, la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia, l’Archivio Kounellis di Roma, la Fondazione Art Collection Ghisla di Locarno, Stamperia d’arte Albicocco di Udine e gli archivi degli artisti Flavio Paolucci di Biasca e Mario Benedetti di Bergamo.

Accompagna la rassegna un catalogo bilingue (italiano-inglese) Skira Milano-Ginevra, che presenta saggi di Antonio d’Avossa (critico d’arte già docente di storia dell’arte contemporanea a Brera), Bruno Corà (storico dell’arte e presidente della Fondazione Alberto Burri), Fabrizio Gazzarri (direttore archivio e collezione della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia), Chiara Gatti (storica e critica d’arte e direttrice del museo MAN di Nuoro), Nicoletta Ossanna Cavadini (storica dell’arte e dell’architettura, direttrice m.a.x. museo e Spazio Officina, Chiasso).

Note biografiche

Alberto Burri

Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995) è il grande protagonista europeo della stagione artistica che viene denominata Informale. Egli utilizza nelle sue opere jute, ferri, legni e plastiche, riportando la riflessione su quella base oscura della vita che caratterizza anche il passaggio traumatico del tempo. La sua opera grafica ripercorre con coerenza e continuità, e soprattutto con forza visiva materica, tutto il suo itinerario artistico.

Emilio Vedova

Emilio Vedova (Venezia 1919 – 2006) pittore e incisore nella sua ricerca rappresenta l’esigenza e al tempo stesso l’evidenza del gesto quale atto fondante dell’espressività artistica a valenza di denuncia sociale. La sua produzione grafica racchiude singolari procedure di tecniche a sottolineare il valore di severità del mezzo espressivo, che porta a riflettere sulla sofferenza collettiva e sociale.

Jannis Kounellis

Jannis Kounellis (Pireo 1936 – Roma 2018) esponente di primo piano del movimento di Arte Povera, sviluppa e coniuga attraverso le impronte dei materiali adottati – a modalità performative – una ricerca artistica singolare con approccio sensoriale. Nella grafica applica il concetto delle tracce, lette negli oggetti semplici del quotidiano, che rappresentano e veicolano il significato della storia vissuta e dell’emozione evocata da questa.

Flavio Paolucci

Flavio Paolucci (Torre 1934, con atelier a Biasca), nella sua ricerca fa un costante riferimento segnico agli elementi naturali; la sua pittura, scultura e grafica costituiscono un insieme, un percorso singolare in cui elementi materici rinvenuti nella natura ticinese divengono il linguaggio dell’arte. In un equilibro silenzioso di alto valore compositivo esprime un sottile sentimento dei valori di vita dell’uomo.

Mario Benedetti

Mario Benedetti (Terni 1938, con atelier a Bergamo), riprende il valore fondante del segno quale espressione artistica di una realtà percepita e modernamente perduta. La sua grafica, spesso di grande formato, utilizza prevalentemente il colore nero, quale valore di deposito memoriale che coniuga i significati profondi tra il visibile e l’invisibile.


INFO

MATERIA, GESTO, IMPRONTA, SEGNO
L’OPERA GRAFICA DI BURRI, VEDOVA, KOUNELLIS, PAOLUCCI E BENEDETTI
Chiasso (Svizzera), m.a.x. museo (Via Dante Alighieri 6),
30 ottobre 2022 – 19 febbraio 2023

A cura di Antonio d’Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini

Orari
martedì – domenica, 10.00 – 12.00 e 14.00 – 18.00

Ingresso
Intero: CHF/Euro 10.-
Ridotto: CHF/Euro 7.- (AVS/AI, over 65 anni, studenti, FAI SWISS, FAI, TCS, TCI, convenzionati)
Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: CHF/Euro 5.-
Metà prezzo: Chiasso Card
Gratuito: Carta Raiffeisen, bambini fino a 7 anni, Aiap, associazione amici del m.a.x. museo, giornalisti, ICOM,
Passaporto Musei Svizzeri, Visarte

Entrata gratuita: ogni prima domenica del mese

Ufficio stampa Svizzera
Laila Meroni Petrantoni
m.a.x. museo
T. +41 58 122 42 52

ufficio.stampa@maxmuseo.ch
www.centroculturalechiasso.ch

Ufficio stampa Italia
CLP Relazioni Pubbliche
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