Roma: Il festival STREET ART FOR RIGHTS 2022 per le donne e con le donne

Da sinistra: Manuela Merlo in arte Human, Natalia Rak, Barbara Oizmud

Street Art for Rights 2022 per le donne e con le donne

Tre artiste di fama internazionale partecipano al festival di street art a Roma. Al centro dei loro muri i diritti umani e l’Agenda 2030 ONU

Il festival Street Art for Rights a Roma mette al centro i diritti umani e lo fa ponendo anche l’accento sulle donne, con le donne e per le donne.

Proprio in questa ultima edizione, sono state invitate tre artiste donne di fama internazionale per rappresentare tre degli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU: la vita sott’acqua (Obiettivo n. 14) con Barbara Oizmud, la vita sulla terra (Obiettivo n. 15) con Natalia Rak e la Pace, giustizia e istituzioni solidali (Obiettivo n. 16) con Manuela Merlo in arte Human.

Il mondo dell’arte urbana conta sempre più presenze femminili e il festival Street Art For Rights ne è una dimostrazione. Street artist munite di bombolette e di emozioni da raccontare, usano la propria arte contro le disparità di genere, le disuguaglianze nel mercato del lavoro, ogni forma di violenza fisica e psicologica. Temi attualissimi, al centro della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che viene celebrata ogni anno il 25 novembre.

Per Street Art For Rights l’artista Manuela Merlo in arte Human nella sua rappresentazione vuole rendere un omaggio alle donne, alla loro forza e alle loro relazioni. L’opera di Human realizzata nel quartiere Settecamini è una donna con in mano una colomba (simbolo ancestrale di pace), con attorno altre colombe raffigurate in forme di origami di carta che stanno a sottolineare quanto sia fragile la pace e sia importante proteggerla. La donna è anche simbolo di Giustizia, rappresentata dai suoi orecchini pendenti a forma di bilancia. Human nella sua opera rende omaggio espressamente a Tamara de Lempicka, artista polacca e girovaga da sempre simbolo nel mondo di forza e libertà, di stile e di eleganza. Il muro di Human si ispira alla celebre opera della Lempicka “Donna con la colomba“, ossia simbolo di purezza, tenerezza e fede, ma anche dell’amore puro e libero. Anche Tamara De Lempicka in questo suo quadro si ispira ad un’altra artista che era venuta secondi prima di lei, Rosalba Carriera, pittrice di fine Settecento, anch’essa donna “contro corrente”. Nella sua carriera sceglie di discostarsi dalla pittura, una delle forme artistiche che all’epoca venivano considerate “più adatta alle donne”, per realizzare piccoli ritratti a pastello, delicati ed eleganti che la resero una delle personalità artistiche più influenti, famose e richieste d’Europa.

Il mondo della street art, come tanti altri settori lavorativi e artistici, è purtroppo dominato prettamente da uomini. Per una donna inserirsi in questa categoria è molto difficile e per chi non si accontenta di essere “solo” una street artist qualunque, l’impresa è ancora più ardua. Natalia Rak però ce l’ha fatta e ad oggi e una delle artiste urbane più apprezzate della scena internazionale. Per Street Art For Rights ha realizzato nel quartiere Settecamini un muro completamente dedicato alla natura. un bambino, o forse una creatura dei boschi mentre seduto su un tronco, come nella tradizione fiabesca, suona il flauto, che attraverso la sua melodia dà vita ad una danza di piante, fiori e farfalle. La creatura è seduta su un tronco tagliato, simbolo di deforestazione e desertificazione e proprio su di esso suona, infondendo positività e speranza: non è troppo tardi per fermarsi e dare inizio a nuova vita.

Infine tra la rosa femminile di Street Art For Rights si inserisce l’artista italiana Barbara Oizmud, che ha realizzato una riflessione capillare sulla vita sott’acqua e sulla sempre più ampia diffusione di microplastiche all’interno dei mari. L’opera sulla parete della metropolitana di Ponte Mammolo si chiama “Polline”, ed è dedicata alla flora e fauna acquatica. L’artista ha ragionato sul 14esimo obiettivo dell’Agenda ONU 2030, che mira a “conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile“. Il risultato del lavoro di Oizmud è una creatura ibrida finita negli abissi, causa e al tempo stesso cura di una ferita collettiva generata dall’uomo. Polline è persona e animale, è oggetto e corallo. Polline è uno specchio della nostra società.

In questo ciclo di rimandi e di omaggi alle donne, Street Art For Rights ha scelto inoltre una donna per immortalare fotograficamente le opere, ossia Elenoire.

Manuela Merlo fotografata da Elenoire

Il progetto, ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, è organizzato dall’associazione culturale Taste & Travel in collaborazione con MArteSocial e MArteGallery prevede un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della Capitale.

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Street Art for RIGHTS è organizzato dall’Ass. cult. Taste & Travel, e fa parte delle attività sviluppate da MArteSocial, un incubatore   incentrato sulla sensibilizzazione di problematiche sociali attraverso progetti artistico-culturali che possano generare un impatto positivo sugli abitanti dei quartieri meno serviti che chiedono a gran voce servizi, cultura e integrazione. Street art for Rights è prodotto da MArtegallery e e fa parte dei progetti speciali all’interno della #BiennaleMArteLive, appuntamento biennale multiartistico e a carattere internazionale.


INFORMAZIONI UTILI

STREET ART FOR RIGHTS – III EDIZIONECONTATTI
Sito: www.streetartforrights.it
Mail: info@streetartforrights.it – info@martegallery.it
Facebook: www.facebook.com/StreetArtForRights/
Instagram: www.instagram.com/streetartforrights_/

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Pisa, Museo della Grafica: Presentazione della mostra “L’occhio della scienza. Un secolo di fotografia in Italia (1839-1939)”

In occasione della Festa della Toscana 2022 il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) e il Museo Galileo hanno il piacere di invitarLa alla presentazione della mostra

L’occhio della scienza.
Un secolo di fotografia scientifica in Italia (1839-1939)

Mercoledì 30 novembre, ore 18:00

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Email: educazione museo della grafica
Telefono: 050 2216059/070  
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Ridendo e scherzando discorriamo di libri

In Experiences, siamo convinti che ci siano “scrittori” e, ancor più, “lettori che scrivono”. I lettori che scrivono sono quelli che amano talmente ciò che leggono al punto di volerlo riscrivere, perfezionare, approfondire. Per loro la lettura è vita: “vivono per scrivere”. Mentre gli scrittori, quelli che troviamo in libreria pubblicati dalle case editrici più importanti, “scrivono per vivere”. Esercitano professionalmente l’attività intellettuale di romanzieri, saggisti, articolisti. Se non scrivono non si nutrono e se non si nutrono loro, non lo possono fare, di conseguenza, neppure quelli che lavorano nelle case editrici e alimentano onestamente tutta la filiera del mondo editoriale. Ecco perché gli editori selezionano attentamente ciò che editano. Come dargli torto? Perciò, quasi sempre, tenderanno a vendere solamente ciò che il pubblico potrebbe avere in animo di richiedere. Ne consegue che occorre capire cosa offrire. Se non si centra il target non si conquista il mercato. La questione, però, è che il mercato domanda ciò di cui è informato. Facciamo 2+2. A un editore conviene economicamente promuovere uno scrittore sconosciuto, oppure uno scrittore già famoso di suo? Anni fa scherzando hanno chiesto a un editore: se Umberto Eco ti spedisse il manoscritto del suo ultimo lavoro, che faresti? Immaginate la risposta? Senza dubitare l’editore ha replicato: «Manderei il suo libro in stampa senza neppure leggerlo».

Dunque, ripetiamo la domanda e tiriamo le somme. Quanto fa 2+2? Vale a dire: siete famosi? Non certo nel vostro condominio o come impiegati all’interno del Municipio o come professori del migliore Istituto scolastico della città. Siete o non siete personaggi famosi in Italia? No? Allora non rimane che rivolgersi all’editoria a pagamento, quella che chiamano vanity press, la stampa delle vanità. La stampa di chi è disposto a pagare, pur di vedere il proprio nome sulla copertina di un volume. Gli editori veri, al contrario, sono quelli che staccano un assegno per accaparrarsi l’autore più famoso del momento che permetterà loro di sostenere la propria catena editoriale. Ne consegue che gli scrittori veri sono quelli scoperti (o creati) dagli editori e proposti al pubblico. Per loro, tutti gli altri non vale prenderli in considerazione, e se volete includeteli nella categoria dei dilettanti o dei vanitosi.

Questo perché fare l’editore – considerano sempre gli editori – è un lavoro arduo e difficoltoso, che se fatto bene alla fine permette di campare famiglie. E non hanno torto. Quante copie venderebbe il libro di uno sconosciuto? Non conta nulla se chi lo ha scritto ci ha lavorato con trepidazione. Venderebbe tante copie, se il libro appena terminato fosse davvero un capolavoro, oppure, nel caso migliore, se il tocco magico di qualche editor lo trasformasse in qualcosa che il pubblico sta aspettando di comprare. Ma se voi siete dei tipi sui generis, per esempio come J. D. Salinger quando propose agli editori Il giovane Holden, dovrete tenere duro e aspettare il momento giusto per vedere una pubblicazione che potrebbe non arrivare mai.

Pensate, veramente, che un editore aspetti che gli sia recapitato un nuovo capolavoro in un plico cartaceo o in un file di posta elettronica? Certo che no! Per predisporre un programma di pubblicazioni, come già detto, un editore va a pescare fra chi fa lo scrittore per professione ed è già celebre agli occhi del grande pubblico. L’editore lo contatta, lo incensa, cerca di strapparlo alla concorrenza. Come ha fatto Roberto Calasso con Georges Simenon, quando lo convinse che con Adelphi avrebbe venduto in Italia le opere che Mondadori trascurava di tradurre e diffondere in libreria. Parliamo dei “romanzi duri” di Simenon, che non s’incentravano sulle storie poliziesche di Maigret. Così anche l’editore immaginario del nostro discorso, sicuramente meno dotato di Calasso, alla fine, riesce a strappare il contratto con un altrettanto immaginario autore famoso. In quel contratto non include soltanto l’inedito manoscritto pronto ad andare in stampa. L’editore, se è fortunato, porterà a casa l’intero catalogo delle opere del celebrato autore e, se questi è vivente, anche quelle che scriverà negli anni futuri.

Cominciamo a vederci più chiaro? È possibile che capiti come a Gesualdo Bufalino, che aveva anche lui qualche bel libro nel cassetto. Lui, fortunato, aveva per amico uno scrittore noto com’era Sciascia, che gli permise di rivelare il suo spirito creativo all’età di sessantuno anni. Con il romanzo Diceria dell’untore Bufalino vinse il prestigioso Premio Campiello. Con il romanzo Le menzogne della notte si aggiudicò, poi, il Premio Strega. Leonardo Sciascia stesso inizialmente faceva il maestro elementare, finché non convinse Enzo Sellerio, che faceva il fotografo, a mettere su la casa editrice che tutti oggi conoscono. Insomma, dopo avere scritto il libro sarebbe opportuno avviare anche la casa editrice che lo pubblicherà.

Naturalmente stiamo scherzando, perché oggi non c’è più bisogno d’impelagarsi con notai, camere di commercio, grafici e tipografi, stamperie e distributori, edicole e librerie. Oggi si può caricare un file sull’applicazione Kindle di Amazon e fare un e-book o un libro di carta da richiedere on-demand. Solo che, sia nel caso di Amazon sia nel caso di tante piattaforme alternative da reperire in rete, spesso sarà lo stesso autore a comprare le uniche copie. La riprova è il data base delle vendite che, nella maggior parte dei casi, si mostrerà irrimediabilmente depresso. Perché? Chi ha il coraggio di domandarlo? Avete scelto la piattaforma e avete confezionato e caricato il tutto. Ma come milioni di persone hanno fatto prima di voi, ora che il libro è finalmente in vetrina, dovrete sgomitare con questi milioni di autori concorrenti, che al pari vostro attendono che il proprio libro salti all’occhio dei possibili acquirenti.

I libri, però, non saltano all’occhio da soli. Devono avere una spintarella. Lo sanno bene gli editori veri, i quali, come in precedenza non stavano ad aspettare che il capolavoro da stampare arrivasse per posta o per e-mail, ora devono inventarsele tutte perché si riveli oggetto d’attenzione da parte dei lettori che dovranno acquistarlo. Il problema è che neppure lo scrittore famoso vende niente se il pubblico non è a conoscenza dell’esistenza del nuovo libro. L’editore, quindi, cercherà di evidenziarlo negli stand aperti alle fiere del libro, di veicolarlo attraverso una buona distribuzione nazionale, di convincere i librai dispiegati sul territorio ad acquistarne preventivamente un certo numero di copie. Non finisce qui. L’editore accorto manderà le bozze alla grande stampa per anticiparne alcune pagine in anteprima. Invoglierà a valutare positivamente i contenuti. Grazie ad opportune manovre, il nuovo libro risulterà fra i primi nelle classifiche di vendita, soprattutto se accompagnato da paginoni di pubblicità a pagamento.

E non finisce neppure qui. Occorrerà sponsorizzare tour dell’autore in ogni città della penisola, giacché le vendite sono assicurate soprattutto durante le presentazioni. Ecco, quindi, che il libro dovrà partecipare alla miriade di premi estivi e alle trasmissioni televisive sui canali più seguiti. Qualcuno metterà persino in scena performance e spettacoli teatrali ed altri tutto quello che fantasiosi esperti di marketing tireranno fuori dal cappello. Che fatica! E che fiume di denaro speso! Tutto questo perché? Semplicemente perché un potenziale lettore incuriosito possa fare capolino in libreria e chiedere di sfogliare (sfogliare, non comprare!) il libro dello scrittore famoso.

Intanto le lancette del tempo girano e i giorni scorrono. Immaginiamo l’editore, con un occhio fisso sul calendario e l’altro sui tabulati delle vendite. Allo scoccare, grossomodo, di un trimestre occorrerà essere pronti a sostituire il titolo del capolavoro in libreria con una novità. Come mai? La giostra deve continuare a girare. La legge editoriale comanda che se il libro vende lo fa subito nelle prime settimane, quindi se le aspettative sono state disattese dovrà essere sostituito da un altro libro che possa assicurare maggiori fortune in libreria e migliori introiti. Perché anche il libraio fa parte della filiera delle vendite e quel tal famoso scrittore assicura a decine e decine di persone la tranquillità economica. Tenere aperta una libreria, va da sé, è un investimento economico. Pertanto, il libraio esporrà in vista il libro con potenzialità di vendita e collocherà negli scaffali inferiori quello che pochi richiederanno, specialmente se non lo vedono in bella mostra.

C’è davvero qualcuno che pensa che tutta questa macchina possa muoversi con l’opera di uno sconosciuto? Una tale organizzazione è costruita a tavolino e niente può essere improvvisato. Quindi, se qualcuno immagina di vedere apparire una segretaria con le bozze del futuro capolavoro e i componenti della casa editrice, in pausa, lasciare la tazza del caffè e la ciambella per strapparsi di mano il manoscritto, sta fantasticando la scena di una sitcom. La realtà è che si è spedita la fatica degli ultimi cinque o sei anni con tante speranze, ma non s’immaginava che i giochi fossero già fatti.

Il grande Elio Vittorini rigettava al mittente il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa «nell’assoluta impossibilità di prendere impegni o fare promesse, perché il programma dei “Gettoni” è ormai chiuso per almeno quattro anni». I Gettoni davano il nome alla collana. Chi ha contattato una casa editrice si sarà reso conto che non c’è mai una collana dove inserire il titolo, perché effettivamente si concepito uno scritto singolare, nel senso letterale del termine. Un’opera che nessuno aveva messo in programma.

Insomma, prima della stesura di un libro occorrerebbe pensare già alla seconda parte del viaggio, ovvero a come entrare nella macchina editoriale e farsi accogliere per ciò che si vale realmente. Sempre se, davvero, si è decisi a fare un giro di giostra, vale a dire decisi a scovare chi mai pubblicherà il vostro lavoro letterario. Poi, una volta raggiunte le librerie, il volume starà due o tre mesi esposto per essere acquistato da un titubante lettore, altrimenti finire nel pacco delle rese subito dopo. Siete perplessi? Allora, riavvolgiamo il film che vi abbiamo descritto finora e ricominciamo daccapo. Pensiamo che forse ci sia una soluzione alternativa, ma occorre spendere qualche parola in proposito.

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Roma, Von Buren Contemporary: Eternally Pre-Raphaelite – Mostra collettiva ispirata ai Preraffaelliti

Guarda i preraffaelliti: hanno acceso una piccola fiamma, che nonostante tutto sta ancora bruciando...
Marcel Duchamp

Von Buren Contemporary presenta

Eternally Pre-Raphaelite

mostra collettiva natalizia ispirata ai Preraffaelliti

Con le opere di

Pietro Bandini    
Mattia Barbalaco     
Tania Brassesco
Lazlo Passi Norberto Lorenzo Bruschini     
Lucianella Cafagna     
Paolo Cancelliere     
Alessio Deli     
Mihail Dinisiuc     
Anju Garattoni    
Vittorio Iavazzo     
Donatella Izzo     
Gabriele Luciani    
Charlie Masson    
Claire Piredda     
Guido Ricciardelli     
Giulio Rigoni    
Simona Rinciari    
Agostino Rocco     
Vera Rossi     
Tina Sgrò     
Beppe Stasi     
Marco Stefanucci     
Hannah Ungaro-Pope

Vernissage
domenica 4 dicembre 2022
dalle 17:00 alle 21:30

Testo di presentazione: Laura Falqui

Curatrice e organizzazione: Michele von Büren

la mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2023

Von Buren Contemporary
Via Giulia 13, 00186 Roma

Von Buren Contemporary è felice di presentare ETERNALLY PRE-RAPHAELITE, una mostra collettiva, concepita per il periodo delle festività natalizie, che prende ispirazione dai Preraffaelliti -il popolare movimento artistico nato in Inghilterra nell’ottocento.

Con la partecipazione di 24 artisti e opere che vanno dalla pittura, alla scultura, alla fotografia, al disegno, ai gioielli ed ai tessuti, Eternally Pre-Raphaelite intende mostrare il fascino duraturo di questo gruppo radicale e i modi in cui il suo stile continua ad influenzare gli artisti di oggi, sia consciamente che inconsciamente.

Alcuni degli artisti inclusi sono già ben noti al pubblico della galleria: Lucianella Cafagna, attualmente in mostra, con una personale, anche al museo Palazzo Merulana di Roma; Lorenzo Bruschini, i cui dipinti, altamente fantasiosi, combinano riferimenti onirici e mitici con una tavolozza elegante e minimalista; e lo scultore Alessio Deli, le cui opere si trovano in numerose collezioni pubbliche.

Per questa occasione, Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, le cui fotografie sono state esposte in musei, fondazioni e gallerie di tutto il mondo, tornano nella galleria in cui sono stati “scoperti” e presentano due fotografie squisitamente Preraffaellite.

Alcuni degli artisti, tra cui i pittori ad olio Mattia BarbalacoMihail DinisiucGabriele Luciani e Guido Ricciardelli, l’acquarellista Beppe Stasi e la scultrice di terracotta Claire Piredda, concentrano la loro ricerca sulla forma umana nuda, riportando alla mente il mondo incantato di Edward Burne-Jones; mentre le mistiche fotografie in bianco e nero di Pietro Bandini e le figure eteree di Marco Stefanucci evocano lo sguardo “fuori fuoco” della fotografa vittoriana Julia Margaret Cameron.

La fotografa Vera Rossi si ispira ai disegni floreali di William Morris per una serie di nature morte, e l’artista milanese Donatella Izzo lascia un emozionante ritratto in bianco e nero di un volto di donna che allude all’enigma rappresentato dalle muse preraffaellite – figure femminili di grande importanza avvolte da un alone onirico che poco lascia trapelare su se stesse.

I dipinti sognanti e fiabeschi di Giulio Rigoni e Paolo Cancelliere riecheggiano il fascino dei preraffaelliti per il Medioevo, e anche il loro tentativo di collegare i mezzi della pittura e dell’illustrazione. Tema ripreso anche da Hannah Ungaro-Papa che però parte da un attento studio di alcuni scritti del famoso critico d’arte John Ruskin. Charlie Masson e Agostino Rocco prendono invece come punto di partenza specifiche opere preraffaellite che rivisitano con uno sguardo contemporaneo.

Il giovane scultore napoletano Vittorio Iavazzo ha creato appositamente per questa mostra una serie di nuove e romantiche sculture figurative con il suo mezzo distintivo di cartapesta, mentre la pittrice Tina Sgrò si concentra sugli interni vittoriani e sugli ambienti domestici.

In linea con l’ampia natura del movimento, che si espanse dall’originale Brotherhood fondata da Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt per abbracciare il movimento Arts and Crafts guidato da Morris e Burne-Jones, Eternally Pre-Raphaelite include un arazzo e un abito dipinto a mano, realizzati dal giovane stilista Anju Garattoni e creazioni di petali di rosa della gioielliera Simona Rinciari, che ha sviluppato una tecnica innovativa segreta che consente la conservazione di elementi naturali.

Il testo di presentazione della mostra è di Laura Falqui, saggista, drammaturga e specialista di arti visive e uno dei massimi esperti in Italia del Preraffaellitismo inglese.


Ufficio stampa
Alessandra Lenzi
alessandralenzi.press@gmail.com

Grande successo per la tournée teatrale di Marco Goldin “Gli ultimi giorni di Van Gogh”

Marco Goldin, Teatro Duse, Bologna. Foto di Simone Di Luca

GLI ULTIMI GIORNI DI VAN GOGH Il diario ritrovato

Spettacolo teatrale con Marco Goldin

Tratto dal suo romanzo, “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” (edito da Solferino)

Musiche di Franco Battiato

Regia di Marco Goldin

Dopo la data zero di Salsomaggiore ai primi di novembre, con il sold out da 600 posti, Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” spettacolo di Marco Goldin, prodotto e distribuito da Imarts, ha registrato per le successive cinque repliche, in diversi teatri italiani, una media di 1000 spettatori a serata. Risultati davvero entusiasmanti e in crescita costante tanto da convincere gli organizzatori ad arricchire di nuove date la seconda parte della tournée in programma per marzo e aprile 2023.

Circa la prima parte di tour ancora in corso, il pubblico alla fine di ogni spettacolo ha tributato sempre lunghissimi applausi, richiamando Marco Goldin sul palcoscenico. Con la firma, a conclusione della serata, delle copie del romanzo omonimo che diventa un momento, frequentatissimo, di incontro tra il pubblico e l’autore. All’apprezzamento del pubblico stesso si aggiunge la grande attenzione che i media stanno riservando allo spettacolo, con tantissimi articoli sinora pubblicati e servizi in onda su televisioni e radio.

Così Marco Goldin: “C’è grande soddisfazione per l’inizio della tournée teatrale, dopo le prime sei date. Un lavoro di preparazione durato tanti mesi e sfociato in uno spettacolo che ogni sera il pubblico dimostra di apprezzare molto, assistendovi in un silenzio sospeso e così percepibile dal palcoscenico. Quello che desideravo offrire alle persone, raccontando questa storia anche attraverso immagini meravigliose e con le musiche suggestive di Franco Battiato, si sta concretizzando, come testimoniano i tantissimi commenti presenti sui vari social. Una commossa emozione che nasce da una vicenda senza drammi e senza tragedia, perché la fine della vita di Van Gogh è piuttosto un’immersione nel flusso eterno della natura. Dentro visioni di campi e cieli infiniti.”

Per martedì 29 novembre, al Teatro Lirico di Milano, ore 20.45, si preannuncia un altro tutto pieno. Seguiranno poi le ultime quattro date prima della conclusione della prima parte della tournée: Udine il 30 novembre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ore 21; Padova il 2 dicembre al Gran Teatro Geox, ore 21.15; San Donà di Piave il 7 dicembre al Teatro Metropolitano Astra, ore 21; Trieste il 17 gennaio al Politeama Rossetti, ore 21.

Da metà marzo a fine aprile la seconda parte della tournée, con una ulteriore quindicina di date in calendario, in incremento per via del grande successo e quindi dell’interesse che promoter e teatri stanno dimostrando verso lo spettacolo. In questa seconda parte “Gli ultimi giorni di Van Gogh” andrà in scena anche in altre grandi città come Roma, Firenze e Genova, con alcune date nel Sud Italia in via di definizione.

La tournée avrà una sua terza parte in autunno 2023 anch’essa in definizione, inoltre Marco Goldin e Imarts stanno studiando la possibilità di costruire uno spettacolo ad hoc, sullo stesso tema, da tenersi all’aperto durante la prossima estate.

Lo spettacolo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, gode del sostegno di Gruppo Euromobil



Per informazioni e bigliettiwww.internationalmusic.it

Ufficio stampa:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net
tel. 049663499
Referente Roberta Barbaro roberta@studioesseci.net

TEFAF Maastricht annuncia le gallerie della 36a edizione

TEFAF Maastricht – Trafalgar Square BY

TEFAF MAASTRICHT 2023: ANNUNCIATI GLI ESPOSITORI INTERNAZIONALI

Mercanti e galleristi di fama mondiale torneranno al MECC di Maastricht nel marzo 2023 per la 36a edizione della fiera d’arte più importante del mondo

TEFAF Maastricht, la famosa fiera internazionale che mette in mostra 7.000 anni di arte, antiquariato e design, torna al consueto appuntamento di marzo aprendo le porte per la 36ma edizione da sabato 11 a domenica 19 marzo 2023 (anteprima VIP su invito giovedì 9 e venerdì 10 marzo).  È la vetrina più importante al mondo per la proposta di opere di altissimo pregio storico e qualità. Nel 2023 ospiterà ancora una volta gallerie di fama mondiale e altamente specializzate presso il MECC di Maastricht nei Paesi Bassi.

Il TEFAF rappresenta un’esperienza artistica e culturale davvero unica, in grado di immergere i visitatori in un viaggio lungo i millenni della storia dell’arte, meticolosamente selezionati e presentati tutti sotto lo stesso tetto. È un polo d’attrazione per il mercato internazionale dell’arte e raduna i migliori mercanti, gallerie, collezionisti privati e appassionati insieme a professionisti del mercato dell’arte, interior designer, curatori e direttori di musei.

L’edizione 2023 conta 268 gallerie, 13 delle quali espongono per la prima volta. A queste si aggiungono dieci gallerie che entreranno a far parte della sezione ampliata di TEFAF Showcase, che dal 2008 costituisce una sorta di trampolino di lancio per le gallerie più giovani sulla scena delle grandi fiere internazionali.  

Hidde van Seggelen, Presidente del Comitato Esecutivo di TEFAF: Siamo ancora una volta a lavorare con grande entusiasmo e a spasso spedito verso la fiera d’arte più importante del mondo. La 36a edizione di TEFAF Maastricht offrirà ai visitatori un’esperienza emblematica di tutto ciò che TEFAF rappresenta: competenza senza pari e bellezza incomparabile. Sentiamo chiaramente la forte determinazione e la dedizione dei nostri espositori, sia dei nuovi che di quelli che ritornano e non vediamo l’ora di accogliere loro e i visitatori al MECC di Maastricht, come pure sentiamo l’interesse internazionale attorno a TEFAF per il 2023 e non solo.

Sito web: www.tefaf.com/fairs/tefaf-maastricht

AXA XL

TEFAF e AXA XL, Partner Principale di TEFAF Maastricht, condividono la stessa filosofia: nell’arte, c’è molto più di ciò che si vede. Maggiori informazioni su AXA XL sono consultabili qui

TEFAF

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori d’arte di tutto il mondo.

TEFAF Maastricht si terrà al MECC Maastricht dall’11 al 19 marzo 2023. Il 9 e 10 marzo solo su invito.

Il TEFAF di New York si terrà al Park Avenue Armory dal 12 al 16 maggio 2023. L’11 maggio solo su invito.

TEFAF MAASTRICHT

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.

TEFAF NEW YORK

TEFAF New York è stata fondata all’inizio del 2016, originariamente come due fiere d’arte annuali a New York presso il Park Avenue Armory – TEFAF New York Fall e TEFAF New York Spring. Oggi, TEFAF New York è un’unica fiera annuale che presenta arte moderna e contemporanea, gioielli, antiquariato e design, con circa 90 espositori di spicco provenienti da tutto il mondo. Tom Postma Design, studio famoso per soluzioni innovative ideate per importanti musei, gallerie e fiere d’arte, ha sviluppato un allestimento che interagisce con gli spazi spettacolari dell’edificio storico dando loro un aspetto più leggero e contemporaneo. Gli stand degli espositori si estenderanno su tutto l’edificio simbolo dell’Armory, comprendendo la Wade Thompson Drill Hall, il primo e secondo piano con le sale d’epoca dell’Armory, dando vita ad una fiera elegante nei dettagli e di impatto senza precedenti a New York.

Il Vetting

TEFAF si distingue per l’accuratezza dei suoi controlli e per l’impegno a mantenere uno standard di eccellenza. Uno dei principali pilastri del successo e dell’eredità di TEFAF è l’aver creato una situazione ottimale per i collezionisti per l’acquisto di opere d’arte di altissima qualità.

Per ulteriori informazioni sui rigorosi standard di selezione della TEFAF: TEFAF.com/about/vetting.


TEFAF Maastricht elenco gallerie

I nomi contrassegnati in grassetto sono le nuove gallerie.

Gallery 19C (United States)
Aardewerk (Netherlands)
Didier Aaron (France)
David Aaron Ltd (United Kingdom)
Agnews (United Kingdom)
Aicon, New York (United States)
Adrian Alan Ltd (United Kingdom)
A La Vieille Russie (United States)
Kunstgalerij Albricht (Netherlands)
A Lighthouse called Kanata (Japan)
Altomani & Sons (Italy)
Åmells (Sweden)
Antonacci Lapiccirella Fine Art (Italy)
Applicat-Prazan (France)
Aronson Antiquairs (Netherlands)
Serge Schoffel – Art Premier (Belgium)
Bacarelli (Italy)
De Backker Art (Belgium)
Emanuel von Baeyer London (United Kingdom)
Bailly Gallery Geneva-Paris (Switzerland)
Véronique Bamps (Monaco)
Jean-Luc Baroni & Marty de Cambiaire (France)
Galerie Jacques Barrère (France)
Beck & Eggeling International Fine Art (Germany)
Charles Beddington Ltd (United Kingdom)
Bel etage, Wolfgang Bauer, Vienna (Austria)
Benappi Fine Art (United Kingdom)
Galerie de la Béraudière (Belgium)
Berardi Galleria d’Arte (Italy)
Galerie Berès (France)
Joost van den Bergh (United Kingdom)
Berko Fine Paintings (Belgium)
Bhagat (India)
Kunsthandel A.H. Bies (Netherlands)
Bijl-Van Urk B.V. (Netherlands)
Christopher Bishop Fine Art (United States)
Blumka Gallery (United States)
Kunsthandel P. de Boer B.V. (Netherlands)
Boghossian (Switzerland)
Julius Böhler Kunsthandlung (Germany)
BorzoGallery (Netherlands)
Bottegantica (Italy)
Botticelli Antichità (Italy)
Galerie Boulakia (United Kingdom)
Galerie Nicolas Bourriaud (France)
Bowman Sculpture (United Kingdom)
Brame & Lorenceau (France)
Brimo de Laroussilhe (France)
Brun Fine Art (United Kingdom)
Burzio. (United Kingdom)
Cahn (Switzerland)
Galerie Canesso (France)
Cardi Gallery (Italy)
Caretto & Occhinegro (Italy)
Carpenters Workshop Gallery (France)
Caylus (Spain)
Alessandro Cesati (Italy)
Ceysson & Bénétière (France)
Galerie Jean-Christophe Charbonnier (France)
Galerie Chastel-Maréchal (France)
Galerie Chenel (France)
Stéphane Clavreuil Rare Books (United Kingdom)
Galerie Eric Coatalem (France)
Colnaghi (United Kingdom)
Connaught Brown (United Kingdom)
Galleria Continua (Italy)
Thomas Coulborn & Sons (United Kingdom)
Gisèle Croës s.a. (Belgium)
Daniel Crouch Rare Books Ltd (United Kingdom)
Galerie Cybele (France)
Day and Faber (United Kingdom)
Galerie Delalande (France)
Demisch Danant (United States)
Galerie Michel Descours (France)
Alessandra Di Castro (Italy)
Dickinson (United Kingdom)
Didier Claes (Belgium)
Galerie Bernard Dulon (France)
Galerie Eberwein (France)
Charles Ede (United Kingdom)
Galerie Xavier Eeckhout (France)
Jaime Eguiguren Art & Antiques (Uruguay)
Deborah Elvira (Spain)
Endlich Antiquairs (Netherlands)
Les Enluminures (France)
Epoque Fine Jewels (Belgium)
Yann Ferrandin (France)
Kunsthandel Jacques Fijnaut B.V. (Netherlands)
Peter Finer (United Kingdom)
Flore (Belgium)
Sam Fogg (United Kingdom)
S Franses (United Kingdom)
Friedman Benda (United States)
Gana Art (South Korea)
Giacometti Old Master Paintings (Italy)
Thomas Gibson Fine Art (United Kingdom)
Gillis Goldman Fine Art (Belgium)
Michael Goedhuis (United Kingdom)
Oscar Graf (France)
Richard Green (United Kingdom)
Galerie Karsten Greve AG (Switzerland)
Bernard de Grunne (Belgium)
Dr. Jörn Günther Rare Books AG (Switzerland)
Haboldt & Co. (Netherlands)
NICHOLAS HALL (United States)
Hazlitt (United Kingdom)
Patrick Heide Contemporary Art (United Kingdom)
Jean-François Heim (Switzerland)
Galerie Marc Heiremans (Belgium)
Hemmerle (Germany)
Galerie Henze & Ketterer (Switzerland)
Anna Hu Haute Joaillerie (United States)
Otto Jakob (Germany)
Ben Janssens Oriental Art (United Kingdom)
Jaski Gallery (Netherlands)
De Jonckheere (Switzerland)
Galleri K (Norway)
Kallos Gallery (United Kingdom)
Daniel Katz Gallery (United Kingdom)
Sean Kelly (United States)
Kent Antiques Limited (United Kingdom)
Galerie Kevorkian (France)
Tina Kim Gallery (United States)
Koetser Gallery (Switzerland)
Kollenburg Antiquairs (Netherlands)
Koopman Rare Art (United Kingdom)
Galerie Kugel (France)
Tim van Laere Gallery (Belgium)
Frides Laméris Glass & Antiques (Netherlands)
DYS44 Art Gallery London (United Kingdom)
Landau Fine Art (Canada)
Elfriede Langeloh (Germany)
Kunstkammer Georg Laue (Germany)
Galerie Laurentin (France)
Galerie Léage (France)
Galerie Lefebvre (United States)
David Lévy & Associés (Belgium)
Salomon Lilian (Switzerland)
Lisson Gallery (United Kingdom)
Littleton & Hennessy Asian Art (United Kingdom) * Returning after 2015
Stuart Lochhead Sculpture (United Kingdom)
Lowell Libson & Jonny Yarker Ltd (United Kingdom)
Ludorff (Germany)
Lullo . Pampoulides (United Kingdom)
The Maas Gallery (United Kingdom)
MacConnal-Mason Gallery (United Kingdom)
Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. (Italy)
Galerie Marcilhac (France)
Marcelpoil (France)
MARUANI MERCIER (Belgium)
Helga Matzke (Germany)
The Mayor Gallery (United Kingdom)
Mayoral (Spain)
Mazzoleni (United Kingdom)
Fergus McCaffrey (United States)
Kunsthandel Mehringer (Germany)
Galerie Mendes (France)
kamel mennour (France)
Mentink & Roest (Netherlands)
Galerie Mermoz (France)
Patrick & Ondine Mestdagh (Belgium)
Galerie Le Minotaure (France)
ML Fine Art (Italy)
Amir Mohtashemi Ltd. (United Kingdom)
Sydney L Moss Ltd. (United Kingdom)
Kunsthandel Peter Mühlbauer (Germany)
Mullany (United Kingdom)
Galerie Neuse (Germany)
Marcel Nies Oriental Art (Belgium)
Maurizio Nobile Fine Art (Italy)
Galerie Nathalie Obadia (France)
Stephen Ongpin Fine Art (United Kingdom)
Osborne Samuel (United Kingdom)
Walter Padovani (Italy)
La Pendulerie (France)
Galerie Perrin (France)
S J Phillips Ltd (United Kingdom)
Piva&C (Italy)
PKM Gallery (South Korea)
Plektron Fine Arts (Switzerland)
Polak Works of Art (Netherlands)
Porcini (Italy)
Prahlad Bubbar (United Kingdom)
Galerie de la Présidence (France)
Benjamin Proust Fine Art Ltd (United Kingdom)
Christophe de Quénetain (France)
Artur Ramon Art (Spain)
Lucas Ratton (France)
Jean Michel Renard (France)
Robilant+Voena (United Kingdom)
Röbbig München (Germany)
Rosenberg & Co. (United States)
Rossi & Rossi (Hong Kong) Limited (Hong Kong)
Rudigier Fine Art (Germany)
Kunsthandlung Helmut H. Rumbler (Germany)
Salamon (Italy)
Thomas Salis (Austria)
São Roque, Lisboa (Portugal)
Galerie G. Sarti (France)
Adrian Sassoon (United Kingdom)
Schönewald Fine Arts GmbH (Germany)
Hidde van Seggelen (Germany)
Senger Bamberg Kunsthandel (Germany)
Sèvres (France)
Shapero Rare Books (United Kingdom)
Shibunkaku (Japan)
GALERIE SISMANN (France)
Rob Smeets Gallery (Switzerland)
Somlo London (United Kingdom)
Librairie Camille Sourget (France)
Sprovieri (United Kingdom)
Stair Sainty Gallery (United Kingdom)
STEINITZ (France)
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Stoppenbach & Delestre (United Kingdom)
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Asti, Palazzo Mazzetti: Apre oggi al pubblico la mostra “Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque”

Giovanni Boldini
La contessa de Rasty
a letto, 1880 c.
Pastelli su carta, 42,5×28 cm
Collezione privata
Courtesy Museoarchives Giovanni Boldini
Macchiaioli

Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque

Asti, Palazzo Mazzetti
26 novembre 2022 – 10 aprile 2023

La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile.

Dal 26 novembre 2022 al 10 aprile 2023 Giovanni Boldini, uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo, viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti.

Dopo i successi delle mostre Chagall. Colore e magiaMonet e gli impressionisti in NormandiaI Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, la collaborazione tra Fondazione Asti Musei e Arthemisia continua a richiamare folle di visitatori ad Asti.
Il nuovo progetto, a cura di Tiziano Panconi, è dedicato al genio indiscusso di Boldini.

80 magnifiche opere – tra cui Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La signora in rosa (1916), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.) – sono protagoniste di una narrazione cronologica e tematica al tempo stesso.
L’esposizione presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca.
Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porle le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.
Farsi ritrarre da Boldini significava svestire i panni dell’aristocratica superbia di cui era munificamente dotata ogni gran dama degna del proprio blasone. Occorreva stare al gioco e accettarne le provocazioni, rispondendo a tono alle premeditate insolenze ma, infine, concedersi, anche solo mentalmente, facendo cadere il muro ideologico dell’alterigia, oltre il quale si celavano profonde fragilità.

Egli coglieva al volo l’attimo fuggente, quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.
Negli anni della maturità e poi della senilità, le lunghe e vorticose pennellate, impresse come energiche sciabolate di colore, rimodellavano in senso dinamico i corpi delle sue “divine” creature e il suo stile, a un tempo classico e moderno, costituiva la miglior risposta alle vocazioni estetiste e progressiste manifestate dagli alti ceti sociali.

La mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, con il patrocinio della Provincia di Asti e vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
Catalogo edito da Skira.


SEDE
Palazzo Mazzetti
Corso Vittorio Alfieri, 357
Asti

INFORMAZIONI
T. +39 0141 530 403
M. +39 388 164 09 15
www.museidiasti.com
info@fondazioneastimusei.it
prenotazioni@fondazioneastimusei.it

ORARI
Martedì – domenica 10.00/19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso

Hashtag ufficiale

#BoldiniAsti

Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Rancate, Mendrisio (Svizzera): Alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst la mostra “Domenico Fontana e i suoi cantieri”

Giovanni Guerra, Innalzamento e abbassamento dell’obelisco con lo stemma di Sisto V, 1586, penna, pennello, inchiostro su tratti a pietra nera (Parigi, Beaux-Arts de Paris)

LE “INVENZIONI DI TANTE OPERE”
Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst

Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera

27 novembre 2022 – 19 febbraio 2023 

A cura di: Nicola Navone, Letizia Tedeschi, Patrizia Tosini

Domenico Fontana, ticinese di origine ma lungamente attivo a Roma e a Napoli, viene solitamente abbinato al ricordo di quell'”acqua alle corde” che, leggenda vuole, abbia consentito all’architetto di innanzare l’obelisco di Piazza San Pietro. Un episodio di colore per dar conto dell’ammirazione vissuta dai contemporanei nell’assistere a questo evento, partecipe nei decenni conclusivi del Cinquecento del grandioso riordino di Roma voluto da papa Sisto V (1585-1590), per farne una città moderna degna della funzione di cuore del Cattolicesimo.

Egli è, ora, protagonista di una originale mostra promossa dalla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Cantone Ticino, Svizzera) e dall’Archivio del Moderno dell’Università della Svizzera italiana, in partenariato con i Musei Vaticani, e con il patrocinio della Biblioteca Apostolica Vaticana e della Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia del Vaticano, che si svolgerà dal 27 novembre 2022 al 19 febbraio 2023. L’esposizione presenta la carriera e le opere dell’architetto Domenico Fontana mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti che collaborano alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, Amalfi e Salerno.


Domenico Fontana, le «invenzioni di tante opere».
Una storia di storie

Dal catalogo: introduzione di Letizia Tedeschi


Ufficio stampa

per la Svizzera:
Pinacoteca Züst
Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
Tel. +41 (0)91 816.47.91
decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
www.ti.ch/zuest

per l’Italia:

Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Padova, Italia
Tel. +39 049.663.499 (Simone Raddi)
simone@studioesseci.net 
www.studioesseci.net  

COME RAGGIUNGERE LA PINACOTECA ZÜST

Rancate (Mendrisio) si trova a pochi chilometri dai valichi di Chiasso, Bizzarone (Como) e del Gaggiolo (Varese), facilmente raggiungibile con l’ausilio della segnaletica. La Pinacoteca si trova di fronte alla chiesa parrocchiale. Rancate è raggiungibile anche in treno, linea Milano-Como-Lugano, stazione di Mendrisio, e poi a piedi, in 10 minuti, o con l’autobus (linea 524, Mendrisio-Serpiano).

Roma, S. Maria del Carmine: Per “Oltre il tempo” di Guillaume Rossignol i concerti “Bach to the future” di Giordano Antonelli

Opere di Guillaume Rossignol esposte nella mostra “Oltre il tempo” 

Oltre il tempo
Guillaume Rossignol

Fino al 4 dicembre 2022

Bach to the future – Concerti Sei Suite Bach
Giordano Antonelli – Violoncello

27 novembre / 4 dicembre
Centro Santa Maria del Carmine

Via del Carmine 4 – Roma

Fino al 4 dicembre 2022, presso le Sale del Centro Santa Maria del Carmine a Roma, è possibile visitare la mostra Oltre il tempo di Guillaume Rossignol, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura Roma Capitale, del Municipio I Roma Centro, dell’Institut Français e in collaborazione con il Movimento dei Focolari. 

In mostra una serie di opere pittoriche -paesaggi e figure- che indagano il modo di percepire il tempo: la stessa realizzazione delle opere, alcune delle quali ha richiesto oltre venti anni di lavoro, è proprio una riflessione sul rapporto tra l’artista e la dimensione temporale odierna, accelerata, tanto da privare la creazione artistica di un elemento fondamentale, il tempo. Le scene ritratte da Rossignol, temporali ed ipnotiche, invitano l’osservatore a cercare una risposta introspettiva e a intuire che vi è molto altro oltre il tempo

Il percorso della mostra include anche una serie di tre concerti, il primo svoltosi il 5 novembre e gli altri in programma per il 27 novembre e il 4 dicembre. Infatti, la mostra Oltre il tempo si muove nel tempo delle Sei Suites per Violoncello solo di Johann Sebastian Bach, interpretate dal violoncellista Giordano Antonelli, nel progetto Bach to the Future: una simbologia remota percorre i sei capolavori, suddivisi in tre “stazioni-concerti”, un viaggio nel mistero dell’Ars Perennis di Bach. 

Bach to the Future
Giordano Antonelli, Violoncello

J.S.Bach 
Sei Suites a Violoncello solo senza Basso 
Suite 1 BWV1007: Hortus Paradisius 
Suite 2 BWV1008: Expulsio
Suite 3 BWV1009: Verbum caro factum est 
Suite 4 BWV 1010: Passio
Suite 5 BWV 1011: Mors
Suite 6 BWV 1012: Resurrectio 

Guillaume Rossignol – Note biografiche

Guillaume Rossignol nasce a Parigi nel 1971. Inizia a dipingere all’età di 17 anni, quando rimane colpito dalla potenza espressiva di un autoritratto di Van Gogh. Frequenta i Cours du soir presso la Ville de Paris, dove studia disegno con il pittore Remi Aron. È in questo periodo che inizia a dipingere paesaggi, ispirato dalla campagna circostante la capitale francese. Il suo lavoro, inizialmente segnato nel profondo dall’Impressionismo, viene in seguito influenzato dalle opere di Matisse, Picasso e dalle avanguardie del Novecento. Durante un viaggio a Firenze, gli affreschi di Masaccio rappresentano per lui una nuova rivelazione. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studierà per due anni, per approfondire le opere del primo Rinascimento italiano. In Toscana frequenta anche il mondo del restauro, che gli permette di comprendere meglio le possibilità e i limiti delle diverse tecniche pittoriche. Di ritorno in Francia svolge il suo servizio militare come obiettore di coscienza nelle comunità Emmaus fondate dall’Abbé Pierre. Trascorre un anno a Budapest, dove studia l’Anatomia artistica con il maestro Kiss Tibor presso l’Accademia di belle Arti. Successivamente frequenta i corsi di morfologia di Jean-François Debord all’École des beaux-arts di Parigi. In Francia inizia una serie di quadri a cui lavorerà per oltre vent’anni. Nel 2005 si trasferisce in Sabina, dove attualmente vive con la sua famiglia. I suoi lavori sono presenti in Europa e negli Stati Uniti.

Giordano Antonelli – Note biografiche

Giordano Antonelli ha compiuto studi di prassi esecutiva della Musica Antica e Violoncello Barocco presso la Schola Cantorum Basiliensis di Basilea, nella classe del M° Christophe Coin. Dal 1998 al 2003 e’ stato 1° Violoncello Solista dell’Orchestra Sinfonica di Granada (OCG, Spagna), realizzando registrazioni discografiche con Harmonia Mundi France, e tournèe concertistiche in Spagna, Francia, Germania, Belgio, Austria, USA.Giordano Antonelli ha ricoperto il ruolo di 1°Violoncello Solista e continuista  presso l’Orchestra del Theatre Royale La Monnaie –Bruxelles, Orquesta Ciudad de Granada,  Orchestra Barocca di Sevilla, I Fiati di Parma, la Kammer Orchester Basel,  Neues Orchester Basel, Orchestra Barocca di Granada, Prague Mozart Orchestra, Gustav Mahler Jugend Orchester (tutti); suonando come 1° violoncello al fianco di direttori come C.Hogwood, G.van Waas, G.Antonini, B.Sargent, F.Brueggen, F.Biondi, K.Ono, P.Herreweghe, C.Abbado. Attivo soprattutto nell’interpretazione e lo studio filologico del repertorio Barocco e Classico (1650-1750). Il primo Violoncello Solista dei Berliner Philharmoniker, L.Quandt ha scritto di lui: “... he is one of the rare musicians, who are able to create links between active musicians and music scientists as well as to build up and to leed ensembles who perform ‘directly from the archieves’.” Suona frequentemente con un Violoncello Piccolo a 5 corde, largamente utilizzato nel XVIII° secolo, per il quale ha realizzato un approfondito studio filologico e di repertorio (Paolo Castello, Genova, 1793); con il Violoncello Piccolo a 5 corde realizza inoltre la direzione dell’Ensemble Musica Antiqua Latina.


Oltre il tempo – Guillaume Rossignol
Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura Roma Capitale, del Municipio Roma I Centro e dell’Institut Français
In collaborazione con il Movimento dei Focolari
Fino al 4 dicembre 2022
Orari
: dal lunedì al venerdì 10-17; sabato e domenica 15-19

Bach to the Future
Domenica 27 novembre ore 17.30
Domenica 4 dicembre ore 17.30

Centro Santa Maria del Carmine

Via del Carmine 4 – Roma

Per informazioni
Guillaume Rossignol 
www.guillamerossignol.com

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next

roberta.melasecca@gmail.com  
www.melaseccapressoffice.it

Messina, Biblioteca Regionale Universitaria: Presentazione del volume “Il filo nero” di Giuseppe Carrisi

Presentazione del libro

IL FILO NERO
Il ritorno in Europa e in Occidente di nazismo e fascismo

di Giuseppe Carrisi

27 NOVEMBRE 2022 ore 10
Sala Lettura della Biblioteca
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

Domenica 27 novembre 2022, alle ore 10, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, verrà presentato l’ultimo volume del Giornalista RAI, Scrittore e Documentarista Giuseppe Carrisi: “Il filo nero. Il ritorno in Europa e in Occidente di nazismo e fascismo”, Infinito edizioni, settembre 2022.

Con la trattazione dell’argomento scopriremo quanto il passato del nazifascismo sia ancora ben radicato e connesso al nostro presente,tenuto insieme da un tanto “subdolo” quanto “coriaceo” filo nero.

Domenica 27 novembre 2022, alle ore 10, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, verrà presentato l’ultimo volume del Giornalista RAI, Scrittore e Documentarista Giuseppe Carrisi: “Il filo nero. Il ritorno in Europa e in Occidente di nazismo e fascismo”, Infinito edizioni, settembre 2022.

L’evento si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Dott.ssa Tommasa Siragusa. Seguiranno, quindi, i contributi di valore del Prof. Dario Caroniti e del Prof. Giuseppe Bottaro, entrambi Professori Ordinari di Storia delle Dottrine Politiche presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università degli Studi di Messina. Le conclusioni saranno affidate al Prof. Roberto Sciarrone, Ph. D in History of Europe, “Sapienza” Università di Roma.

Modererà il Dott. Domenico Interdonato, Giornalista, Presidente UCSI Sicilia e Direttore Unitelma Sapienza.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre.” sono parole dure queste, che riecheggiano come monito, pronunziate dallo scrittore, chimico e partigiano Primo Levi, sopravvissuto agli orrori dell’Olocausto, dei quali volle esserne testimone perché mai venisse cancellata la verità e vanificata la terrificante esperienza di tanti innocenti. Citazione, che a mò di chiosa, chiude il capitolo “All’ombra di Putin” dell’importante saggio di Carrisi. Il passato del nazifascismo è ancora ben radicato e connesso al nostro presente, tenuto insieme da un tanto “subdolo” quanto “coriaceo” filo nero. Ancora e improvvisamente il pus maleodorante degli intrighi politici, di falsi miti, di estremismi xenofobi, nutrendosi del malcontento e delle contraddizioni proprie delle generazioni di ogni epoca, riemerge sotto antiche e novelle sembianze, delle quali l’Autore traccerà nel testo eclatanti esempi storici contemporanei. Questi movimenti propongono il richiamo al popolo, l’acritica esaltazione delle sue virtù belliche, teorie che nascondono egoismi e difficoltà di una società in cui il precariato e l’aumento del disagio sociale non trovano un argine nei movimenti ideologici di sinistra, incapaci di intercettare la rabbia popolare. Le fratture ideologiche diventano più grandi e le nuove generazioni crescono con differenti modelli culturali: la storia corre lungo percorsi fino a ieri imprevedibili. La Sua riscrittura è una costante delle epoche che si susseguono, tracciando un universo retorico che lascia poco spazio al dibattito democratico se le istanze di rinnovamento confluiscono nei regimi dittatoriali che stregano le folle con strumenti di persuasione collettiva.

Dopo la trattazione dell’argomento, verrà lasciato ampio spazio al Dibattito.

BIOGRAFIA DI GIUSEPPE CARRISI

Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore, regista e documentarista, ha realizzato numerosi reportages da zone di guerra, come Palestina, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Uganda, Burundi, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sudan.

Ha pubblicato nel 2006 il volume “Kalami va alla guerra“, da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale “Cuore buio“, nel 2009 “Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato“, vincitore del Premio Fregene per la saggistica; nel 2010 “Gioventù camorrista“, nel 2011 “La fabbrica delle prostitute – Dai villaggi della Nigeria ai marciapiedi italiani“, sul fenomeno della tratta delle ragazze nigeriane portate in Italia a scopo di sfruttamento sessuale, argomento trattato con il documentario “Le figlie di Mami Wata”. Nel 2017 “Padre Mosè“, dedicato ai migranti e, infine, nel 2021 il romanzo storico “Il Paese che uccide le donne“, con prefazione di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italy, sul “lato oscuro” del Messico, ove la magica mexicanidad, contraddittorio e surreale puzzle, è

inquinata pesantemente dal narcotraffico e da ogni sorta di violenza, dai costanti femminicidi, dal dramma dei desaparecidos, dei migranti e dalla corruzione.

Ha realizzato, nel 2008, il documentario “Kidogò, un bambino soldato” che è stato presentato a Giffoni Film Festival.

Ha scritto e diretto la docufiction “Voci dal buio” (presentata al Giffoni Film Festival), che racconta storie parallele di una banda di giovani camorristi di Barra e di loro coetanei congolsei che vivono situazioni di violenza estrema, vincitore del Festival Internazionale del Cinema di Yerevan 2010 e finalista al Prix Italia.

Ha scritto e diretto, nel 2010, la docufiction “Zarema e le altre” (presentato al Giffoni Film Festival), sul tema delle “vedove nere”, le ragazze cecene destinate a diventare bombe umane, nello scenario dell’annoso conflitto tra Russia e Cecenia (menzione special al Festival Internazionale del Cinema di Yerevan 2011). E’ stato coautore e interprete dello spettacolo teatrale “Abusi d’Africa”.

Ha diretto e interpretato lo spettacolo “Senza terra”, portato in tournée in Italia. Nel 2018 ha scritto, diretto e interpretato “La mia pelle non invecchierà”, monologo sul tema dei ragazzi affiliati alla camorra. Del 2019 l’ultimo lavoro teatrale “Così va il mondo-Le verità nascoste che nessuno ti ha mai raccontato”.


L’ingresso è libero e non occorre prenotazione.

Quanti non potranno essere presenti fisicamente all’evento, potranno scrivere commenti o quesiti che verranno posti all’Autore e ai Relatori nei post dedicati sulla pagina Facebook della Biblioteca:

In seguito, sarà pubblicata la ripresa video dell’evento.

Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico
tel.090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it

(A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)