RAW Art Night, la nuova iniziativa di Rome Art Week per illuminare di cultura le notti romane

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Venerdì 16 dicembre 2022 si terrà la prima edizione di RAW Art Night

La nuova iniziativa di Rome Art Week per illuminare di cultura le notti romane

Un’apertura serale di un solo giorno dalle 19:00 alle 22:30 e oltre.

L’occasione per visitare una mostra in corso oppure un nuovo allestimento, un vernissage, la presentazione di un catalogo, un incontro con l’artista, una proiezione, una performance, un open studio, un laboratorio live o semplicemente partecipare ad un aperitivo per scambiarsi gli auguri del Natale alle porte.

GallerieAssociazioniAlberghiCollettiviStrutture polivalenti e Curatori metteranno a disposizione spazi, idee e progetti per l’occasione, in una serata dedicata ad uno dei modi più interessanti e coinvolgenti per raccontare il nostro tempo che l’arte contemporanea rappresenta.

Rome Art Night è stata pensata per mantenere vivo l’interesse sull’arte contemporanea e per ottenere questo è necessario essere attivi, creare movimento, continuare a farne parlare e darle maggiore visibilità.

È allo stesso tempo un modo per aumentare l’offerta di iniziative della città.

L’idea di un’edizione in notturna parte dalla suggestione che Roma suscita dopo il tramonto e dalla maggior libertà del pubblico fruitore in orario extra lavorativo, un’occasione per uscire di sera partecipando ad un evento culturale.

Continua anche per questa iniziativa la proficua collaborazione con l’Assessorato Grandi Eventi, Turismo, Moda e Sport di Roma Capitale.

La partecipazione è completamente gratuita sia per i partecipanti che per i visitatori in quanto non sono ammessi eventi che prevedano un costo di ingresso.


INFO

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Sede organizzativa
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Ideazione e organizzazione
Kou Associazione no-profit per la promozione della arti visive
[a] Via della Barchetta, 13 – 00186 Roma
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[cf] 97815340589

Ufficio Stampa

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Sabrina Consolini 
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Alla Reggia di Colorno (Parma): UGO NESPOLO. Wanderer about New York

New York, foto di Ugo Nespolo, Vetrine 008 PHOS

UGO NESPOLO

Wanderer about New York

Reggia di Colorno (Parma)
21 gennaio – 11 aprile 2023

A cura di Sandro Parmiggiani

La Reggia di Colorno, in cui è in corso fino al 11 aprile 2023 la mostra di Nino Migliori, L’arte di ritrarre gli artisti, continua a proporre le esperienze sia di autori, italiani e internazionali, che hanno adottato la fotografia come linguaggio elettivo, sia di artisti che, pur non avendo un rapporto esclusivo con l’immagine fotografica, hanno ritenuto importante utilizzarla per comunicare ciò che intendevano esprimere. È il caso di Ugo Nespolo, pittore e artista, esploratore di ogni mezzo espressivo (tra cui non si possono dimenticare il cinema e quella che, spesso sommariamente, viene definita “arte applicata”), che presenta alla Reggia le fotografie da lui scattate a New York nel corso degli anni ottanta e novanta.   

Nespolo è a New York già negli anni sessanta: l’America è un mito e Ugo vi si reca con voli aerei low cost, attraversando gli Stati Uniti su un autobus delle linee Greyhound (quando con 200 $ si poteva viaggiare ovunque per un mese). Nespolo sente che là ci sono molte cose che lo interessano, compresa la cultura Pop. Da allora, torna varie volte negli Stati Uniti; amico fraterno di George Litto, produttore cinematografico e talent scout, sta per mesi sul set di film di Robert Altman e di Brian De Palma. Già negli anni ottanta abita a New York, frequenta assiduamente il Village; acquista una casa davanti alle Torri Gemelle.

Le quaranta fotografie esposte a Colorno, scelte tra le centinaia che sono nel suo archivio, sono state scattate da Nespolo tra il 1981 e il 1997 nella Grande Mela. Quasi ogni giorno lui “vaga” per alcune ore negli antri e nelle strade di New York, soprattutto nel Sud Manhattan, e fissa con una piccola Leica ciò che lo colpisce, in particolare i graffiti che cominciano ad apparire sui muri, le vetrine dei negozi, gli interni delle gallerie e dei musei (immagini che poi transiteranno nei suoi dipinti). New York vive all’epoca l’esplosione del graffitismo: autori autodidatti, che si considerano artisti, impregnati della cultura del ghetto; Nespolo conosce Rammelzee e Keith Haring, che disegna nelle metro, e ammira Richard Hambleton, il “maestro della minaccia”, come viene definito per le sue inquietanti ombre nere. È, all’epoca, New York un luogo straordinario, ricco di fermenti e di tensioni: Nespolo ama il jazz, frequenta le discoteche, come il Palladium; è per lui naturale immergersi, sempre accompagnato dalla Leica, in quel mondo che sta cambiando, anche attraverso le migrazioni delle attività (a partire dalle gallerie d’arte) da un quartiere all’altro.

Le fotografie di Nespolo esposte nella Reggia di Colorno documentano quegli anni mitici a New York e, la scelta dei soggetti e delle inquadrature da lui compiuta all’epoca aiutano a comprendere alcune radici della stessa sua attività di pittore.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira, che ripropone la presentazione di Furio Colombo per l’esposizione personale tenuta da Nespolo a New York nel 1983 – molti dei dipinti presentati nell’occasione sono esplicitamente legati alle fotografie di vetrine e interni – e un testo e un’intervista a Nespolo di Sandro Parmiggiani, curatore della mostra alla Reggia di Colorno, oltre alle quaranta fotografie che compongono l’esposizione.

Ugo Nespolo – Note biografiche

Ugo Nespolo nasce a Mosso Santa Maria (Biella) nel 1941. Si laurea in Lettere Moderne all’Università di Torino e poi si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti della stessa città, dove tuttora vive e lavora. Tiene le prime mostre personali nel 1966 e da allora numerosissime sono le sue esposizioni, sia personali sia di gruppo, in tutti i continenti del mondo, in musei e spazi pubblici e in gallerie private – tra queste, ricordiamo la Galleria Schwarz di Milano. L’ultima mostra pubblica è quella tenutasi nel 2019 al Palazzo Reale di Milano. Fin dall’esordio Nespolo è protagonista, pur con una poetica assolutamente personale, dei movimenti di avanguardia dell’epoca (Fluxus, Concettuale, Arte povera), e presto inizia a cimentarsi con quello che è ormai riconosciuto come il suo mondo del tutto peculiare – interni domestici e museali, paesaggi urbani, personaggi del fumetto e dei miti collettivi, numeri, lettere, note musicali, declinati in molte tecniche e attraverso i materiali più diversi. Nespolo è pittore, scultore (anche ricorrendo alla ceramica e al vetro), autore di scenografie teatrali e soprattutto di film sperimentali, che inizia a realizzare nel 1967 – dopo l’incontro con Jonas Mekas, P. Adams Sitney (storico del cinema d’avanguardia americano), Andy Warhol, Yoko Ono – e che ha continuato a produrre fino ad oggi, con talvolta attori reclutati tra gli amici artisti (Enrico Baj, Lucio Fontana, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Mario Merz, tra gli altri). Ai suoi film sono stati dedicate rassegne speciali al Centre Pompidou di Parigi, alla Tate Modern di Londra, alla Biennale di Venezia. È stato esponente di punta, con Baj, della Patafisica (“la scienza delle soluzioni immaginarie”) italiana e ha tenuto verso la fine degli anni Sessanta vari concerti Fluxus con Ben Vautier.

Enfant terrible dell’arte italiana, ha pubblicato con assiduità articoli su quotidiani e riviste, e saggi, in particolare sull’estetica e sul sistema dell’arte, del quale ha spesso fustigato i costumi – ricordiamo i recenti Maledette Belle Arti (Skira, Milano 2019), Per non morire d’arte (Einaudi, Torino 2021) e Vizi d’arte (Skira, Milano 2022, a cura di Sandro Parmiggiani e con prefazione di Alberto Manguel). Il 29 gennaio 2019 gli è stata conferita la laurea honoris causa in Filosofia all’Università degli Studi di Torino.  


Ugo Nespolo. Wanderer about New York
Colorno (Parma), Reggia di Colorno
21 gennaio – 11 aprile 2023
Orari: da martedì a domenica 10/13 – 15/18 chiuso il lunedì non festivo
Biglietti: intero €. 10.00 – ridotto €. 8.00 biglietto comprensivo della visita alla Reggia e delle mostre di Nino Migliori e di Ugo Nespolo 
Per informazioni e prenotazioni: tel.+39 0521 312545
e-mail: reggiadicolorno@provincia.parma.it;
web: www.reggiadicolorno.it

Ufficio Stampa
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Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
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Simone Raddi, tel. 049.66.34.99; simone@studioesseci.net
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Al MAMbo di Bologna: Presentazione di “Eredi Boggiano” il nuovo libro d’artista di Cristiano Berti – In conversazione con Lorenzo Balbi

Eredi BoggianoIl nuovo libro d’artista di Cristiano Berti

Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il libro fa parte del secondo dei Cicli futili, una serie di opere ibride nella quale l’autore scopre affinità e distanze tra ricerca storica e ricerca artistica.

Eredi Boggiano è il titolo del nuovo libro d’artista di Cristiano Berti, edito da Quodlibet e realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Eredi Boggiano fa parte del secondo dei “Cicli Futili” una serie di opere ibride nella quale Berti scopre affinità e distanze tra ricerca storica e ricerca artistica che si traduce in un travestimento dell’autore, che da artista diventa storico, mantenendo la sua penna poetica. Al centro della nuova indagine di Cristiano Berti c’è la figura di Antonio Boggiano, un facoltoso commerciante italiano vissuto a Cuba nella prima metà dell’Ottocento, e delle persone che egli possedette, come schiavi di casa o nella sua piantagione di caffè.

Si legge nel risvolto del libro: “Cosa resta di Antonio Boggiano, nato a Savona nel 1778 e morto a Trinidad di Cuba nel 1860? Intraprendente, scaltro, benestante, anzi, almeno in certi momenti della sua vita, si potrebbe dire, ricco. Committente di un bell’altare di marmo bianco che si trova oggi nella chiesa più importante di Trinidad. Padre severo eppure amorevole di numerosi figli e figlie. Un uomo che prima di terminare l’esistenza, e cadere nell’oblio, ha lasciato numerose prove del suo laborioso cammino: tracce facili da scoprire con gli strumenti della ricerca storica, che in casi come questo paiono essere ben affilati, e capaci di incidere in profondità.

Ma vi è pure dell’altro, e a ben vedere è questo ciò che maggiormente resta di Boggiano. Un seme dei tempi della colonia, intriso di avidità e cattiveria, che nel tempo si è trasformato e perpetuandosi ha perduto il gusto amaro delle origini”.

Frutto di cinque anni di ricerche, Eredi Boggiano è concepito come libro d’artista, ma prende la forma di un saggio scientifico di interesse storico, adottando la medesima veste editoriale del volume che lo ha preceduto Gaggini. Le Alpi e il Tropico del Cancro (Quodlibet, 2017). È proprio dalla ricerca compiuta su Gaggini che Berti trova lo spunto per questa nuova pubblicazione: l’autore scopre l’esistenza di Antonio Boggiano perché costui è un intermediario nella commissione allo scultore di due fontane per la città dell’Avana. Facendo ricorso ad un imponente apparato di fonti, Cristiano Berti intreccia le storie di Boggiano e delle persone che egli possedette come schiavi. Ad unire il tutto è il cognome, imposto agli schiavi e tuttora diffuso nella comunità afrocubana.

La struttura del libro è data da dodici capitoli seguiti da un’ampia sezione di fonti documentarie. Chiude il libro la conversazione con il critico d’arte e autore Seph Rodney, sull’arte e la rappresentazione e memoria della schiavitù di cui citiamo un passaggio: “La questione al centro di questo libro e del progetto artistico nel suo complesso è cosa fare di ciò che abbiamo ricevuto, sia che stiamo occupandoci del gruppo dei Boggiano, di te scrittore e interprete di una determinata storia, di un certo giallo storico e della cultura italiana che fa da cornice al suo mistero, e di me, erede di un ambiguo e disturbante lascito caraibico. (…) Tu hai cercato nel mistero dei Boggiano il materiale per un più ampio discorso su cosa siano i Caraibi. Trovo prezioso che tu abbia rivelato questa segreta storia di imprenditorialità, viaggi, sfruttamento, schiavismo, ambizione, mescolanza di etnie e culture, inesausta ricerca di auto-determinazione. Ti sei chiesto cosa farne, e hai risposto da ricercatore desideroso di dare alla storia una forma leggibile e comprensibile per il pubblico. E ti sei chiesto cosa farne come artista, districando fili nascosti e curiosi della storia dei Boggiano per vederli caricarsi di significato sul piano di una azione creativa“.

Il volume fa parte di un più ampio progetto intitolato Cicli futili Boggiano, del quale fanno parte due altre opere sviluppate dall’artista: un’installazione parietale formata da due grandi alberi genealogici al cui apice stanno persone nate in Africa diramandosi poi attraverso matrimoni avvenuti nella prima metà dell’Ottocento e un video in cui alcune storie raccolte dall’autore nella zona in cui si trovava un tempo la piantagione di caffè di Antonio Boggiano intersecano la conversazione una famiglia di Boggiano afrocubani. La presentazione al pubblico di queste due altre opere è prevista per il 2023.

Il libro, data la sua rilevanza storica e artistica a livello internazionale, ha vinto la 10^ edizione dell’Italian Council promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con il preciso compito di promuovere la produzione, la conoscenza e la diffusione della creazione contemporanea italiana nel campo delle arti visive. Eredi Boggiano sarà pubblicato da Quodlibet anche in lingua inglese e spagnola e nei primi mesi del 2023 l’autore sarà protagonista di un tour promozionale all’estero per raccontare oltre confine il frutto del suo lungo lavoro. Infatti, il progetto, prodotto dall’Associazione Altroquale, si avvale di importanti partner culturali e internazionali che, a partire dal 2023, ospiteranno tutti un appuntamento dedicato alla presentazione del libro: Museo Nacional di Bellas Artes de Cuba (L’Avana), Instituto de Estudios Crìticos 17 (Città del Messico), University of Texas Arlington (Arlington, USA), Universidad de Màlaga – Facultad de Bellas Artes (Malaga, Spagna), Photography and the Archive Research and Centre della University of the Arts London – London college of communication (Londra).

In Italia sono previste diverse tappe di presentazione del libro. Il primo appuntamento si terrà il 6 novembre 2022 alla fiera d’arte contemporanea Artissima. A Torino Berti dialogherà con il semiologo Ugo Castagnotto sul rapporto tra arte contemporanea e passato e del ruolo della memoria storica nella costruzione dell’identità ricostruendo la cornice concettuale nella quale si è svolta la ricerca di Eredi Boggiano. L’autore terrà poi un seminario presso l’altro partner italiano del progetto, l’Accademia di Belle Arti di Macerata.

BIOGRAFIA CRISTIANO BERTI

CRISTIANO BERTI (Torino, 1967) è un artista visivo; vive e lavora a Jesi. Adopera principalmente i medium della fotografia, del video e dell’installazione. Tra le personali: Uqbar, Berlino (2017); Villa Croce Museo d’Arte Contemporanea, Genova (2015); Alert Studio, Bucarest (2014); Mole Vanvitelliana, Ancona (2012); P74 Center, Lubiana, Slovenia (2010); Stanica, Zilina, Slovacchia (2008); Carbone.to, Torino (2006, 2003, 2000). Tra le collettive: Paridad Jojaha (3a Bienal Intern. de Asunción, 2020); Récits des Bords de l’Eau (4me Biennale Intern. de Casablanca, 2018); Black Disguises (Museum of Modern and Contemporary Art, Rijeka, 2017); Residual (New Art Exchange, Nottingham, 2015); Overlapping Biennial (5th Biennial of Young Artists, Bucarest, 2012); Roma-Sinti-Kale-Manush (Autograph ABP, Londra, 2012); Da Guarene all’Etna (Fond. Sandretto Re Rebaudengo, Guarene, 2009); Artist-Citizen (49th October Salon, Belgrado, 2008);Speaking Volumes (Holter Museum of Art, Helena, US, 2008); Sexwork (NGBK, Berlino, 2006); BIG 2002, 2.a Biennale Internazionale di Torino (2002). Insegna all’Accademia di Belle Arti di Macerata. 


INFORMAZIONI UTILI

Eredi Boggiano
di Cristiano Berti
Edito da Quodlibet

Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

PARTNER: Accademia di Belle Arti di Macerata, Artissima, Museo Nacional di Bellas Artes de Cuba (L’Avana), Instituto de Estudios Crìticos 17 (Città del Messico), University of Texas Arlington (Arlington, USA), Universidad de Màlaga – Facultad de Bellas Artes (Malaga, Spagna), Photography and the Archive Research Centre @University of the Arts London – London college of communication (Londra).

SCHEDA DEL LIBRO: https://www.quodlibet.it/libro/9788822920089
pp.256
ISBN: 978-88-229-2008-9
PREZZO: € 25

PAGINA FACEBOOK DEL PROGETTO CICLI FUTILI: www.facebook.com/FutileCycles
SITO DELL’AUTORE: www.cristianoberti.it

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Pisa: Appuntamenti al Museo della grafica aspettando le festività natalizie

In occasione delle festività natalizie il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi alle prossime iniziative in programma:

Venerdì 16 dicembre ore 17:00

Spettacolo musicale

con il sestetto del gruppo PJO “Pisa Jazz Orchestra”, vocalist: Michela Lombardi, direttore e arrangiatore: M° Davide Bertini.

Sabato 17 dicembre ore 17:00

Presentazione del libro di Veronica Manghesi Il posto delle parole 

Lunedì 19 dicembre ore 18:00

Un presepe da Fattori

Presentazione del presepe realizzato da Lorenzo Possenti ispirato alle opere di Giovanni Fattori attualmente esposte nella mostra Oltre la macchia. Incisioni di Giovanni Fattori.

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Email: educazione museo della grafica
Telefono: 050 2216059/070  
www.museodellagrafica.sma.unipi.it