Bari, Spazio Murat: Aperta la mostra I LOVE LEGO con dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi

“I LOVE LEGO”

Spazio Murat, Bari
9 dicembre 2022 – 19 marzo 2023

Allo Spazio Murat di Bari arriva dal 9 dicembre I LOVE LEGO,
la mostra sui mattoncini colorati più famosi al mondo.
Un’esperienza imperdibile per i tanti bambini appassionati, per le famiglie e per i tantissimi adulti che continuano a coltivare l’amore per i mattoncini che, ogni anno, intrattengono e fanno sognare milioni di persone.

Per inaugurare il Natale all’insegna del gioco e del divertimento, dal 9 dicembre lo Spazio Murat di Bari ospita I LOVE LEGO, una mostra pensata non solo per bambini ma anche per tutti gli appassionati di ogni età. In un gioco di colori e prospettive, tra spettacolari diorami e creazioni artistiche, fino al 19 marzo 2023 sarà possibile divertirsi all’interno di scenari minuziosamente riprodotti e ambienti realizzati in decine di metri quadrati con oltre mezzo milione dei mattoncini più famosi del mondo.

“La mostra I love Lego – dichiara l’Assessore alle Politiche culturali e turistiche Ines Pierucci – si inserisce nel percorso delle esposizioni che abbracciano un pubblico trasversale e che a Natale riunisce la comunità di tanti curiosi e numerosi appassionati senza età per i mattoncini colorati.
L’assessorato alla cultura della città di Bari intende favorire un’occasione unica attraverso il gioco che da sempre aiuta i bambini e i più grandi a ritrovarsi in una esperienza positiva, con contenuti ricchi di intrattenimento e apprendimento.
Ringrazio The Hub e Giusi Ottonelli per aver accolto e collaborato a questa mostra nel solco del suo lavoro nello Spazio Murat dedito all’avvicinamento del pubblico dei più piccoli al design e all’architettura, nonché il gruppo Arthemisia e Nicolas Ballario per aver scelto Bari tra le mete di questo importante appuntamento espositivo, che appena annunciato ha già riscosso grande apprezzamento.”

“Spazio Murat è felice di ospitare questa mostra. I mattoncini sono uno strumento non solo ricreativo ma anche di formazione per tantissime bambine e bambini. Una formazione giocosa e consapevole vicina al processo che lo spazio fa con la scuola di architettura per bambine e bambini. Intere generazioni hanno giocato e giocano con questi mattoncini, grandi e piccoli, genitori e figli, nonni e nipoti potranno attraverso questa mostra incontrarsi e scoprire nuovi modi di creare e di giocare con la propria fantasia”, commenta Giusy Ottonelli, founder della società The Hub Bari, soggetto gestore di Spazio Murat.

I LOVE LEGO presenta in scala ridotta dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi: dai castelli ispirati alle epiche battaglie medievali a scene della seconda guerra mondiale; dalla frenesia della città contemporanea coi suoi grattacieli, centro storico, aree ricreative e stazioni ferroviarie agli scorci delle vie del centro storico di tipici villaggi bavaresi; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva riproduzione di un paesaggio natalizio estroso e pieno di sorprese.

Costruzioni e non solo. Attraverso una “caccia al personaggio” – tra grattacieli e palazzi, tra astronavi e cavalieri – il visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Fener, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.

Mattoncini ma non solo: a dimostrare quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra allo Spazio Murat immancabili saranno anche le tele di Stefano Bolcato, rivisitazioni in versione ‘omini LEGO’ delle più grandi e famose tele e capolavori della storia dell’arte, dalla Gioconda ai più attuali quadri di Frida Kahlo; ma anche le vignette/installazioni comiche del collettivo LEGOlize – autori nel 2016 dell’omonima pagina umoristica che oggi conta oltre 2 milioni di followers sui social – dove la comicità diventa arte.

A rendere unica l’esposizione barese, in mostra un’installazione site specific che omaggia la Puglia: The Trulli of Alberobello, composta da circa 3000 pezzi e realizzata da Renato Lovicario in circa 3 mesi. Una costruzione complessa soprattutto per poter ricreare – nonostante i mattoncini LEGO non offrano molte possibilità – l’effetto circolare del cono e adattare i moduli alla struttura reale dei trulli.

La mostra I LOVE LEGO, organizzata con il patrocinio del Comune di Bari, è prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia e vede il supporto di Granoro.

La mostra, non è direttamente sponsorizzata da LEGO, è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo.


Sede
Spazio Murat
Piazza del Ferrarese
70122 – Bari

Date al pubblico
9 dicembre 2022 – 19 marzo 2023

Orario apertura
dal martedì alla domenica 10.00 – 20.00
aperture straordinarie: 19/26 dicembre – 6 gennaio
lunedì chiuso
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 080 2055856

Sito
www.spaziomurat.it

Hashtag ufficiale
#ILoveLegoBari

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Teramo, Fratellanza Artigiana: eXtramuros – Gli Incontri di dicembre per discutere di città, comunità, lavoro, arte, tecnologie…

eXtramuros | Incontri di dicembre 2022
Fratellanza Artigiana

Via del Baluardo 65 – Teramo

Il 10 dicembre 2022 alle ore 17.30 eXtramuros inaugura la serie di Incontri, per riflettere sulle diverse tematiche inerenti il lavoro, la comunità, l’arte, l’imprenditoria, l’innovazione, ecc., con Stefano Canzio, diplomatico e dirigente di Atlantia, il 12 dicembre con Emanuel Mazzilli, ingegnere informatico, e il 19 dicembre con Francesca Vittorini, architetto e ingegnere. 

Nelle parole di Stefano Canzio, diplomatico di carriera alla Farnesina dal 1998, laurea in Scienze Politiche Internazionali e Master in Studi Diplomatici, è riassunto il focus e il cuore degli incontri: “In tutti questi spostamenti e cambi di incarico ho sempre portato con me la mia Città, Teramo, vera e propria ancora dell’anima assieme al Gran Sasso e allo spicchio di Adriatico che bagna la nostra Provincia. Questi luoghi, i miei luoghi, continuano ad accompagnarmi ovunque vada nel mondo assieme al ricordo della mia famiglia, degli amici e di tutte quelle persone straordinarie che li popolano e li rendono semplicemente straordinari.” Stefano, così come tanti altri extramuros che calcheranno il palco della Fratellanza Artigiana, è la testimonianza di una comunità ed una città fluida, osmotica, dove chi esce e chi entra rappresenta  una risorsa e una ricchezza inestimabile, costruisce il futuro di una società in mutamento e in evoluzione dove le frontiere sono totalmente abbattute e dove si può credere ad un interscambio di esperienze e professionalità. 

Emanuel Mazzilli è un giovane ingegnere informatico – classe 1987 – che attualmente si occupa, con base in Silicon Valley, di infrastruttura blockchain ed investimenti in startup early stage, in ambito crypto: nel 2019 ha diretto un team di ingegneri per la riscrittura della piattaforma Rousseau. Con lui si parlerà di innovazione, di nuove tecnologie ma anche di sogni che con passione e tenacia prendono corpo e vanno oltre il percorso desiderato. 

Francesca Vittorini è una giovane ingegnere ed architetto di origine teramana che, dopo anni di esperienza lavorativa all’estero, ha deciso di tornare in Italia dove lavora su progetti di diversa scala e tipologia. Ancora studentessa, ha vinto un concorso internazionale che l’ha portata alla realizzazione di una scuola in Ghana, nominata da Designboom come una delle 10 migliori scuole al mondo. Con Francesca si discuterà di città, di programmazione, di modelli di sviluppo. 

Gli incontri saranno ospitati negli spazi della Fratellanza Artigiana, luogo iconico della storia culturale teramana, e proseguiranno fino al mese di aprile 2023.

eXtramuros, promosso dall’Associazione culturale blowart, coordinato dal consigliere comunale delegato dall’Amministrazione Comunale, Luca Pilotti, curato da Roberta Melasecca, con il contributo dello stesso Comune e il patrocinio di Cittadellarte Fondazione Pistoletto, è un progetto che nasce per “aprire” metaforicamente le porte della città di Teramo a chi vi ha vissuto e sta facendo esperienze importanti altrove e a chi vuole “uscire” e cerca un’ispirazione, ma anche idee e strade da seguire per trasformare e fare crescere la città. eXtramuros aderisce ai 17 Obiettivi ONU per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. 

BIOGRAFIE

Stefano Canzio

“Sono un diplomatico di carriera, entrato alla Farnesina nel 1998. Ho sempre vissuto il mio lavoro a servizio dello Stato come una vocazione e un privilegio. Ho quindi cercato affrontare gli incarichi che ho ricoperto nel tempo avendo questi sentimenti come bussola. A Roma e all’estero (Console presso i Consolati Generali di Caracas e Istanbul, Vice Capo Missione presso l’Ambasciata a Buenos Aires e Consigliere Politico presso l’Ambasciata a Parigi) mi sono occupato di temi di politica internazionale, stampa e comunicazione, questioni consolari, coordinamento, risorse umane e relazioni sindacali, questioni economiche e commerciali, sicurezza, temi sociali ed altro. Qualcuno dice che il diplomatico è uno “specialista del generale”. L’espressione ha indubbiamente un fondo di verità e, in un mondo iper-specializzato, non è priva di sfumature sarcastiche. Tuttavia, credo che essa riveli anche un aspetto essenziale del nostro operato a servizio del paese, ovvero quella di saper guardare alla foresta evitando di soffermarsi troppo sui singoli alberi. Capire le realtà dei paesi nei quali si è destinati avendo la capacità di svolgere analisi multifattoriali e multisettoriali per fornire al Governo opzioni di policy che tengano conto della complessità delle relazioni internazionali contemporanee. In questo senso, il mio percorso si è di recente arricchito di esperienze particolarmente utili in due importanti realtà imprenditoriali italiane. Tra la fine del 2020 e l’aprile 2022 sono stato temporaneamente distaccato dalla Farnesina presso Fincantieri, un protagonista assoluto della cantieristica mondiale, come Senior Advisor del Presidente Giampiero Massolo. Dallo scorso maggio sono quindi approdato (sempre in distacco temporaneo) ad Atlantia a seguito del cambio di incarico Presidente Massolo presso questa azienda, leader internazionale nel settore della mobilità. In tutti questi spostamenti e cambi di incarico ho sempre portato con me la mia Città, Teramo, vera e propria ancora dell’anima assieme al Gran Sasso e allo spicchio di Adriatico che bagna la nostra Provincia. Questi luoghi, i miei luoghi, continuano ad accompagnarmi ovunque vada nel mondo assieme al ricordo della mia famiglia, degli amici e di tutte quelle persone straordinarie che li popolano e li rendono semplicemente straordinari.”

Emanuel Mazzilli

Nato e cresciuto a San Nicolò/Teramo: elementari alla Carlo Febbo, medie alla Zippilli e diplomato nel 2006 al Liceo Scientifico Einstein di Teramo. Laurea Triennale e Magistrale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia con il massimo dei voti. Nel 2012 si trasferisce in Silicon Valley dove risiede tuttora. In passato si è occupato di Automotive (Mercedes Benz come ricercatore) e social network (2 anni a Twitter e 3 a Facebook). Nel 2019 ha diretto un team di ingegneri per la riscrittura della piattaforma Rousseau (unica esperienza italiana). Dal 2020 lavora presso Robinhood, una piattaforma di trading e strumenti finanziari, dove lavora full time in ambito crypto. Sempre nel 2020 ha fondato Blocktech Ventures che si occupa di infrastruttura blockchain ed investimenti in startup early stage.

Francesca Vittorini

Francesca Vittorini è una giovane ingegnere ed architetto di origine teramana che, dopo anni di esperienza lavorativa all’estero, ha deciso di tornare in Italia, ad Ancona. Qui lavora su progetti di diversa scala e tipologia, da edifici privati a progetti di interni, paesaggi, collaborazioni artistiche, edifici pubblici e spazi civici. Ancora studentessa, ha vinto un concorso internazionale che l’ha portata alla realizzazione di una scuola in Ghana. Ampiamente pubblicato, il progetto ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali e nel 2017 è stato nominato da Designboom come una delle 10 migliori scuole al mondo. Prima di tornare in Italia, Francesca ha lavorato come architetto in numerosi studi di rilevanza internazionale: Powerhouse Company a Rotterdam (2019-2020), in cui ha collaborato su progetti di grande scala come gli headquarters della Nike ad Amsterdam; Design Erick van Egeraat a Rotterdam (2018-2019); RAAAF ad Amsterdam (2017-2018); TAMassociati a Venezia (2016), con i quali ha preso parte alla progettazione del padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2016. Francesca ha esposto i suoi lavori in varie mostre ed eventi culturali, tra cui il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo (2022), la Biennale di Architettura di Venezia (2021) e la Triennale di Milano (2018). I suoi progetti sono stati pubblicati a livello internazionale ed hanno ricevuto molti riconoscimenti tra cui The Plan Award, RTF Sustainability Award, Inspireli Award e Archi-World Academy.

Gli appuntamenti di dicembre 2022: 

10 dicembre 2022 ore 17.30
Un Paese ci serve. Costruire la comunità
Stefano Canzio – Diplomatico e dirigente Atlantia

12 dicembre 2022 ore 17.30
Il lavoro che c’è ma non si vede
Emanuel Mazzilli – Ingegnere informatico

19 dicembre 2022 ore 17.30
Andare, tornare: il lavoro da immaginare
Francesca Vittorini – Architetto e Ingegnere

Gli appuntamenti di gennaio 2023: 

7 gennaio 2023 ore 17.30
La settima arte e la scrittura per lo schermo
Marco Cassini – Regista a Attore
Davide Orsini – Sceneggiatore

13 gennaio 2023 ore 17.30
Andare, tornare: il lavoro da immaginare
Fernando Filipponi – Storico dell’arte e Ricercatore presso il Museo del Louvre

18 gennaio 2023 ore 17.30
Il lavoro che c’è ma non si vede
Pierfrancesco di Giuseppe – CEO Startup “Regrowth”
Michael Odintsov Vaintrub – COO Startup “Regrowth”

(poichè la Regrowth è una startup partecipante a diversi acceleratori d’impresa, la data dell’incontro potrebbe subire variazioni a causa della tipologia di lavoro della società)

28 gennaio 2023 ore 17.30
La dimensione artistica e culturale: “costruire” progetti
Fiona Sansone – Regista teatrale e educatrice

eXtramuros, promosso dall’Associazione culturale blowart, coordinato dal consigliere comunale delegato dall’Amministrazione Comunale, Luca Pilotti, curato da Roberta Melasecca, con il contributo dello stesso Comune e il patrocinio di Cittadellarte Fondazione Pistoletto, è un progetto che nasce per “aprire” metaforicamente le porte della città di Teramo a chi vi ha vissuto e sta facendo esperienze importanti altrove e a chi vuole “uscire” e cerca un’ispirazione. eXtramuros aderisce ai 17 Obiettivi ONU per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. 

Tutti gli aggiornamenti sul progetto saranno disponibili sulla pagina facebook www.facebook.com/extramurosteramo, sui siti web www.interno14next.it, www.melaseccapressoffice.it.


INFO

eXtramuros
Con il patrocinio di: Comune di Teramo
In compartecipazione con: Comune di Teramo
Con il patrocinio di: Cittadellarte Fondazione Pistoletto ONLUS
Promosso da: Associazione blowart
Coordinamento: Luca Pilotti – Consigliere comunale delegato dall’Amministrazione Comunale
Direzione artistica e organizzativa: Roberta Melasecca

Contatti e Comunicazione
Roberta Melasecca
extramurosteramo@gmail.com
roberta.melasecca@gmail.com
www.interno14next.it
www.melaseccapressoffice.it

ENIT, Italia prima meta europea per congressi associativi organizzati

TURISMO: A CONFRONTO GLI OPINION LEADER INTERNAZIONALI DELLA MEETING INDUSTRY

SECONDA EDIZIONE DI ITALIAN KNOWLEDGE LEADERS

L’ITALIA DESTINAZIONE N° 1 IN EUROPA PER CONGRESSI ASSOCIATIVI ORGANIZZATI

5 Dicembre 2022

Il gotha delle eccellenze italiane e degli esponenti di associazioni internazionali, gli opinion leader della meeting industry si sono incontrati nella seconda edizione di Italian Knowledge Leaders al Politecnico di Milano per disegnare il mondo Mice del futuro. Un progetto nato dalla collaborazione tra Enit e Convention Bureau Italia sotto il patrocinio del Ministero del Turismo.
Un percorso avviato per mettere a sistema un supporto strutturato e collaudato a disposizione delle Istituzioni Italiane, delle destinazioni e delle aziende private operanti nella Meeting Industry a favore dei knowledge leader italiani.
 
Istituzioni, operatori e oltre 40 personalità del mondo accademico italiani (medici, scienziati, ingegneri, architetti, ecc.), con importanti cariche all’interno di associazioni internazionali, insieme per discutere della filiera della meeting Industry fondamentale al rilancio dell’Italia turistica.
 
Vari gli ospiti in programma che si sono alternati tra i diversi panel per un incontro multidisciplinare che ha visto,  tra gli altri, il professor Walter Ricciardi, Past- President della World Federation of Public Health Associations (WFPHA) e il professor Ferruccio Resta, Presidente CRUI e membro del Board di Italian Knowledge Leaders.
 
Se nel 2021 l’Italia si è posizionata al 5º posto per il numero di congressi ed eventi organizzati, la ricerca preliminare di quest’anno, discussa nel corso dell’evento ed effettuata da CBItalia ed Enit, ha invece sancito l’Italia destinazione n° 1 in Europa per congressi associativi internazionali organizzati; un numero importante per una Mice Industry (acronimo che sta per Meetings, Incentives, Conferences & Exhibitions) che potrebbe variare entro la fine dell’anno, ma che evidenzia un trend positivo del nostro Paese e che fonda la sua azione su valori quali la collaborazione e la diffusione della conoscenza, finalizzati a creare una connessione virtuosa tra il progresso scientifico e le ricadute economiche e sociali che i convegni associativi sono in grado di generare ai fini di favorire una società basata sulla conoscenza.
 
“Il Mice sta vivendo una forte caratterizzazione, uscendo anche dall’ingessatura del settore e entrando con location flessibili, fuori dalle mete tradizionali e con incursioni nella cultura dei luoghi. La meeting industry sta ripartendo dopo l’onda d’urto degli ultimi anni che però ha regalato paradossalmente un balzo in avanti sul futuro, una visione, una prospettiva comune e il desiderio di star saldi e uniti per far squadra. Il comparto ha manifestato fiducia e capacità di riadattarsi ai nuovi scenari, così che l’Italia è pronta a riposizionarsi con creatività e protagonismo. La collaborazione stretta tra professionisti e mondo accademico con un progetto pensato per capitalizzare l’eccellenza accademica italiana contribuisce ad accelerare ii processi di crescita dell’offerta turistica italiana a beneficio di tutto l’indotto” sostiene il Ceo Enit Ivana Jelinic
 
“Il successo di questa seconda edizione – commenta Carlotta Ferrari, Presidente CB Italia – riempie di soddisfazione soprattutto per l’impegno dei nostri Ambasciatori del capitale intellettuale. Con Italian knowledge leaders ci apprestiamo a sancire quel collegamento inedito e sinergico del mondo associativo con la meeting Industry e le istituzioni italiane, il perno di una collaborazione tanto agognata nel corso degli ultimi anni e che finalmente sta diventando realtà”  conclude Carlotta Ferrari.
 
“La filiera della meeting industry è centrale per Enit nel rilancio dell’Italia turistica. Attraverso questa iniziativa puntiamo soprattutto sul segmento associativo, che rappresenta una quota percentuale sostanziale del comparto, ed è fonte di crescita economica e sociale ma anche un’opportunità di accrescimento culturale” dichiara il consigliere Enit Sandro Pappalardo.
 
“La crescita a valore del turismo passa anche attraverso la capacità di attrarre conoscenze e competenze e di valorizzare le eccellenze italiane nell’ambito del sapere e della scienza a livello internazionale” commenta Maria Elena Rossi, direttore marketing Enit.


Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

Bologna: Al via il bando per il “Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition” – La Città metropolitana come città artistica

Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition: i sei Distretti culturali dell’area metropolitana ospiteranno artiste e artisti tra i 18 e 35 anni. Al via il bando, candidature fino al 9 gennaio 2023.

Città metropolitana di Bologna come città artistica diffusa di residenze per un nuovo progetto condiviso da tutti i sei Distretti Culturali.
L’esperienza del Nuovo Forno del Pane, portata avanti tra il 2020 e il 2021 dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, cresce e si allarga ai sei Distretti culturali della Città metropolitana di Bologna.
Dal 5 dicembre è disponibile un avviso pubblico finalizzato alla selezione di sei artiste, artisti o collettivi che potranno lavorare in strutture messe a disposizione nei Comuni dei sei Distretti culturali.

Su iniziativa del Comune e della Città metropolitana di Bologna, l’innovativa esperienza del Nuovo Forno del Pane, nata al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna nel 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19 e supportare gli artisti offrendo loro uno spazio di produzione, si apre al raggio più ampio dei sei Distretti culturali della Città metropolitana. La possibilità di vivere, lavorare, produrre opere, interagire con il territorio, dar vita a progetti artistici individuali e condivisi, verrà estesa dall’ambito esclusivamente cittadino al raggio più ampio di sei Comuni degli altrettanti Distretti culturali della Città metropolitana.

Il progetto rientra nelle azioni di Officina Creativa per Bologna, percorso di creazione del sistema culturale metropolitano promosso da Comune e Città metropolitana di Bologna, con il supporto di Fondazione Innovazione Urbana.

Artiste e artisti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, domiciliati in Italia, senza vincoli di cittadinanza o residenza, con una recente e documentata attività nell’ambito delle arti visive contemporanee, sono invitati a partecipare alla selezione per il Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition: la pubblicazione dell’avviso è prevista per il 5 dicembre 2022 e dalle ore 12 del 6 dicembre si potrà compilare il relativo modulo telematico di partecipazione.L’avviso sarà disponibile nell’Albo Pretorio online del Comune di Bologna, su Iperbole alla sezione Concorsi, avvisi, graduatorie e bandi di gara e sul sito del MAMbo alla sezione news. La scadenza per inviare la propria candidatura e tutta la documentazione richiesta è il 9 gennaio 2023 alle ore 12.

“Il protagonismo culturale dell’Area metropolitana – dichiara Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana – che vogliamo rafforzare sempre di più, intende con questo progetto valorizzare le residenze d’artista, sia come forma di sostegno a giovani artisti che possono trovare occasioni di crescita e sviluppo sul territorio metropolitano sia come forma di relazione e dialogo tra gli artisti in residenza e le comunità diffuse. Ed è proprio all’interno di questa visione che si inserisce l’idea di espandere la virtuosa esperienza del Nuovo Forno del Pane, realizzata da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna in un periodo tutt’altro che facile per la cultura, a tutto il territorio metropolitano mettendo in sinergia molteplici fattori e componendo l’immagine di una Città artistica e creativa metropolitana diffusa. Grazie all’impegno dei Distretti Culturali e alle competenze di Lorenzo Balbi e del MAMbo sono certa si creerà un fecondo e originale network artistico metropolitano che rafforzerà il nostro territorio come luogo in cui la voce e l’opera di artisti avrà uno spazio sempre più significativo”.

“Dopo l’esperienza del Nuovo Forno del Pane negli spazi della Sala delle Ciminiere del MAMbo – aggiunge Lorenzo Balbi, direttore del museo – siamo felici di avere ricevuto la sollecitazione dalla Città metropolitana per ideare una nuova edizione nella quale la nostra istituzione diventa un connettore tra residenze e spazi già attivi dei Distretti culturali della Città metropolitana e le artiste e gli artisti che operano sul territorio italiano. Il progetto permetterà la creazione di una nuova rete in grado di accogliere e valorizzare le ricerche artistiche, rafforzando le premesse che hanno permesso la nascita, nel 2020 durante l’emergenza pandemica, del Nuovo Forno del Pane”.

Le artiste e gli artisti verranno selezionati sulla base della documentazione presentata, tenendo in particolare conto il portfolio, la lettera motivazionale e l’idea progettuale, secondo parametri legati a fattibilità, originalità e impatto della proposta sul sistema culturale metropolitano.

Le candidature saranno esaminate da una Commissione presieduta dal Responsabile dell’Area Arte Moderna e Contemporanea del Settore Musei Civici Bologna e composta da membri esperti interni allo staff del MAMbo.
Alle artiste e agli artisti selezionati sarà offerto uno spazio di lavoro in cui operare, secondo le modalità previste da ciascun ente, tra il 13 febbraio e il 30 giugno 2023, all’interno di una delle strutture dei seguenti Comuni dell’Area metropolitana di Bologna: Budrio (Distretto culturale Pianura Est), Comune di Budrio – Le Torri dell’Acqua; Casalecchio di Reno (Distretto culturale Reno Lavino Samoggia), Montagnola di Mezzo; Castiglione dei Pepoli (Distretto culturale Appennino Bolognese), Municipio di Castiglione dei Pepoli – Officina15; Imola (Distretto culturale Imolese), Centro d’Arte Novella Guerra; San Giovanni in Persiceto (Distretto culturale Pianura Ovest), Comune di San Giovanni in Persiceto, Convento di San Francesco; San Lazzaro di Savena (Distretto culturale Savena-Idice), 10Lines e Kappa Nöun. Inoltre, a ciascun artista o collettivo selezionato sarà garantito un alloggio nei Comuni di riferimento (ad eccezione di San Giovanni in Persiceto) ed erogato un incentivo di 4.000 euro lordi per l’avvio dell’attività di ricerca ed eventuale produzione.
Durante il periodo di residenza, le artiste e gli artisti saranno coinvolti in approfondimenti dedicati alle loro ricerche individuali che saranno divulgati e promossi tramite i canali di comunicazione dei soggetti coinvolti nel Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition, mentre le opere e i progetti eventualmente prodotti rimarranno di loro proprietà. La rete dei Distretti culturali sarà parte attiva nel costruire occasioni di scambio e collegamento con il territorio.

Ai sei selezionati verrà richiesto: di permanere nella struttura assegnata da un minimo tre a un massimo di quattro mesi e mezzo, anche frazionati; la disponibilità a spostarsi con propri mezzi e a proprie spese; di collaborare con lo staff del MAMbo e con le strutture ospitanti per la migliore riuscita dell’iniziativa, partecipando agli incontri, alle attività e alle interviste eventualmente programmati dal museo; di collaborare con le altre artiste e artisti coinvolti nell’iniziativa favorendo scambi di competenze teoriche e pratiche al fine di creare durante il lungo periodo di residenza un clima partecipativo e produttivo; di partecipare alla co-progettazione di attività teoriche e pratiche finalizzate all’autoformazione e all’ampliamento delle proprie competenze; di mettere a disposizione immagini e testi liberi da diritti per le attività di comunicazione e per eventuale pubblicazione di un catalogo al termine del progetto.

In occasione del Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition è stata ideata una nuova identità visiva del progetto a cura di Giulio Ferrarella. A partire da una rielaborazione delle ciminiere del MAMbo, che avevano caratterizzato l’immagine creata da Aldo Giannotti per la prima edizione, è stato realizzato un nuovo logo lineare e tipografico che rafforza simbolicamente l’idea di produzione, alla base del Nuovo Forno del Pane.


Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition
www.nuovofornodelpane.com
Instagram: @nuovofornodelpane
Facebook: Nuovo Forno del Pane

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Instagram: bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna
e-mail Ufficio Stampa Bologna Musei
Elisa Maria Cerra – Tel. +39 051 6496653 e-mail elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel. +39 051 6496620 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo

Ufficio stampa e comunicazione Città metropolitana di Bologna
e-mail stampa@cittametropolitana.bo.it
Tel. +39 051 6598340

Matera: Dal Fadiesis 2022 “Pasolini. Musica e immagine per Il Vangelo secondo Matteo”

Dal Fadiesis 2022 omaggio in musica a Pier Paolo Pasolini. Venerdì 9 dicembre al Cinema Il Piccolo il concerto visivo: Pasolini. Musica e immagine per Il Vangelo secondo Matteo.

Ingresso libero

Il Fadiesis conclude il 2022 a Matera con un omaggio in musica e immagini a Pier Paolo Pasolini. Nel centenario dalla nascita dell’intellettuale che ha esercitare una profonda influenza nella cultura italiana, venerdì 9 – con inizio alle 20.30 e a ingresso libero – al Cinema il Piccolo, il Fadiesis omaggia Pier Paolo Pasolini con concerto visivo all’insegna della contaminazione tra linguaggi artistici: “Pasolini. Musica e immagine per Il Vangelo secondo Matteo”. Interpreti di questo laboratorio musicale-multimediale saranno il Quartetto d’archi Solisti Lucani & Fadiesis. Il Maestro Gianni Fassetta interverrà con la sua fisarmonica, strumento amato da Pasolini, a commento musicale dei disegni realizzati in diretta da Giuseppe Palumbo.

Lo spettacolo ha al centro il film Il Vangelo secondo Matteo, diretto da Pasolini nel 1964 e girato nei rioni Sassi a Matera. Di quel capolavoro è componente essenziale la colonna sonora che, secondo il pastiche stilistico caro a Pasolini, attinge anche alle composizioni della Passione di Bach e a brani di Mozart, come nel caso dell’Adagio e Fuga K 546. Lo spettacolo è accompagnato da commenti sonori alle immagini eseguiti da un quartetto d’archi e con la singolare partecipazione della fisarmonica, strumento amato da Pasolini e inserita anche in altre sue colonne sonore e menzionata in alcuni suoi scritti: “Nella notte ormai tiepida, corrotti dalla distanza,… giungevano concerti di trombe e fisarmoniche…” (P.P. Pasolini, Quaderni rossi, 1946) e ancora: “…avevano tutti l’età in cui una fisarmonica è una cosa importante; fu così che si conobbero” (P.P. Pasolini, Il sogno di una cosa, 1962).

A corredo visivo di questo originale laboratorio musicale-multimediale, le foto di Domenico Notarangelo scattate sul set de Il Vangelo secondo Matteo e i disegni realizzati in diretta da Giuseppe Palumbo. Uno spettacolo che abbraccia più forme espressive e artistiche, che porta il mantice nei territori della grande musica classica, in un gioco di continue e sorprendenti contaminazioni.

“Pasolini. Musica e immagine per Il Vangelo secondo Matteo” è realizzato in collaborazione con Cesare Genuzio e con l’intervento di Maurizio Camerini, autore dei testi di Pasolini 1964 (Camerini-Manna-Palumbo).

“Nel centesimo anniversario della nascita abbiamo voluto rendere un piccolo omaggio a Pier Paolo Pasolini, figura poliedrica della cultura italiana – afferma il direttore artistico dell’Associazione Musicale Fadiesis, il Maestro Gianni Fassetta –  Da dodici edizioni il nostro Festival unisce due territori, il Friuli Venezia Giulia e la Basilicata, amati da Pasolini. Casarsa della Delizia, in Friuli, sin dall’infanzia è stato per questo “uomo scomodo”, come lo definì Oriana Fallaci, un luogo di grande importanza. Matera lo ha accolto offrendogli luoghi e personaggi per il Il Vangelo secondo Matteo. Con la musica, con amici materani e con lo spettacolo Pasolini. Musica e immagine per Il Vangelo secondo Matteo il Fadiesis ricorderà lo scrittore e regista che amava la fisarmonica”.


Informazioni:

Venerdì 9 dicembre 2022, ore 20.30
Cinema il Piccolo, Matera
Ingresso: Libero

Interpreti:
Quartetto d’archi Solisti Lucani & Fadiesis:
Maria Galetta, violino
Emanuela Di Palma, violino
Anna Maria Losignore, viola
Elisa Fassetta, violoncello
Gianni Fassetta, fisarmonica

Disegni in diretta di Giuseppe Palumbo

Il progetto “Pasolini. Musica e immagine per Il Vangelo secondo Matteo” è realizzato con il sostegno e la collaborazione di Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Matera, Comune di Casarsa della Delizia, Comune di Montereale Valcellina e in collaborazione con Associazione Culturale Matè e Solisti Lucani, Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei di Gorizia, Circolo Culturale Menocchio, Collettivo Terzo Teatro, Centro di Studi Politici, Economici e Sociali A. Rizzatti, Young For Fun, Accademia Musicale Città di Gorizia.

Per ulteriori informazioni: https://www.fadiesis.org/

Ufficio stampa
Sissi Ruggi
Addetto stampa Fadiesis
ufficiostampa@sissiruggi.com

Genova al tempo di Rubens uno sguardo ad oriente: I magnifici tappeti Sanguszko, “i più belli del mondo”- Capolavori dalla Persia del XVI secolo

Genova, Palazzo Rosso, 11 novembre 2022 – 12 febbraio 2023

Genova al tempo di Rubens, uno sguardo ad oriente

A cura di Michael Franses

In collaborazione con la Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica ed Asiatica

La mostra si configura come un evento eccezionale, non soltanto perché per la prima volta in Italia verranno presentati contemporaneamente al pubblico un numero rilevante di straordinari tappeti persiani del XVI secolo, ma anche perché, nella prima parte del percorso espositivo, verrà riunito uno dei più importanti gruppi di tappeti safavidi, costituito da manufatti prodotti nella città di Kerman e denominato “Sanguszko” dal nome della nobile famiglia polacca che ne ha posseduto uno degli esemplari più noti.

Si tratta di una serie di splendide opere d’arte create nel periodo safavide, alla metà del XVI secolo, da artisti di livello eccezionale. 

Realizzati con la tecnica dell’annodatura, impiegando filati di lana, cotone e seta di altissima qualità, questi meravigliosi tappeti sono caratterizzati da un’incredibile varietà di figurazioni che alludono alle bellezze della terra e alla vita ultraterrena. Veri e propri ‘giardini portatili’, parchi di delizie popolati di animali, angeli e musici, erano tenuti in massima considerazione e considerati degni delle dimore più sontuose.   

Dei quattordici Sanguszko ancora esistenti, otto saranno visibili nelle sale del primo piano di Palazzo Rosso, mentre gli altri sei, per dare un quadro completo di questa tipologia, saranno presentati sotto forma di riproduzioni. Al secondo piano dell’edificio, invece, il pubblico potrà ammirare altri quindici meravigliosi tappeti, tra i quali nove in originale e sei sotto forma di riproduzione, provenienti sia da Kerman, sia da altri centri di produzione persiani, come Tabriz o Mashhad. 

Databili al XVI e XVII secolo, questi manufatti, alcuni dei quali in passato accostati al gruppo Sanguszko, contribuiranno ad ampliare il panorama dell’arte del tappeto nell’epoca Safavide, offrendo ai visitatori l’occasione per scoprire altre tipologie e differenti tipi di decori. 

L’esposizione, che trae spunto dal restauro, sponsorizzato dalla Fondazione Bruschettini, di uno dei tappeti Sanguszko, proprietà dell’Instituto Valencia de Don Juan di Madrid ed è dedicata alla memoria di Alessandro Bruschettini, il grande intellettuale e collezionista genovese recentemente scomparso, trova nelle sale di Palazzo Rosso, da poco riaperto al pubblico, la sua ambientazione ideale. Infatti, la città di Genova, sin dai secoli del Medioevo, è stata un centro nevralgico del commercio dei tappeti orientali, utilizzati dalle famiglie più abbienti nelle loro dimore e destinati ad impreziosire proprio gli edifici più importanti. 

In concomitanza con l’iniziativa, le sontuose sale del palazzo, grazie alla disponibilità di illustri prestatori pubblici e privati – tra i quali il Museo del Louvre, Il Museo del Tessuto di Lione, il Museo d’Arte Islamica di Berlino, il duca di Buccleuch, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, la Fondazione Thyssen-Bornemisza, l’Instituto Valencia de Don Juan e la stessa Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica – potranno così nuovamente ospitare queste opere straordinarie che all’epoca d’oro dell’antica Repubblica certo non erano ignote alle nobili famiglie genovesi.

In stretto collegamento con l’iniziativa di Palazzo Rosso, ma anche con il progetto “Rubens e Genova”, Palazzo Bianco ospiterà nello stesso periodo una mostra dal titolo “Figure persiane. Rubens, i Genovesi e l’arte Safavide”. 

La mostra da una parte intende testimoniare lo stretto rapporto e l’influenza che altre espressioni artistiche contemporanee, quali l’arte tessile e le arti del libro, hanno avuto sulla produzione di tappeti; e dall’altra è dedicata ad un aspetto meno noto della carriera del grande pittore fiammingo: il suo interesse per l’arte persiana, testimoniato da alcuni disegni e dai manufatti raffigurati nei suoi dipinti, che nel percorso espositivo saranno affiancati da una serie di preziose miniature e di tessuti safavidi databili tra XVI e XVII secolo. 

La mostra I magnifici tappeti Sanguszko. “I tappeti più belli del mondo”: capolavori dalla Persia del XVI secolo (Genova, Palazzo Rosso, 11 novembre 2022-12 febbraio 2023), curata da Michael Franses, e la mostra Figure Persiane. Rubens, i Genovesi e l’arte Safavide (Genova, Palazzo Bianco, 11 novembre 2022-12 febbraio 2023), curata da Loredana Pessa, entrambe con la collaborazione della Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica, si inseriscono nel progetto Genova per Rubens. A Network, nato attorno alla mostra Rubens a Genova, curata da Nils Büttner e Anna Orlando (Genova, Palazzo Ducale, 6 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023)

Catalogo: Sagep


GENOVA AL TEMPO DI RUBENS: UNO SGUARDO AD ORIENTE
I MAGNIFICI TAPPETI SANGUSZKO
“I TAPPETI PIÙ BELLI DEL MONDO”: 
CAPOLAVORI DALLA PERSIA DEL XVI SECOLO 

Genova, Palazzo Rosso, 11 novembre 2022 – 12 febbraio 2023

Organizzatori: Comune di Genova, Direzione Attività e Marketing Culturale; Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica

Curatore: Michael Franses, Presidente di Hali Publications, Londra

Direzione della mostra: Elisabetta Raffo, Direttore della Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica, Genova, con Loredana Pessa, Conservatore Raccolte Ceramiche, Collezioni Tessili e Museo Luxoro, Musei di Strada Nuova, Genova

Sede: Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso

Orari: martedì – venerdì: 09.00 – 18.30; sabato e domenica: 09,30 – 18,30

Info: biglietteriabookshop@comune.genova.it

Tel.: +39 0102759185

Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, Media Relations per la Città di Genova 
Valerio de Luca –  resp. addetto stampa
Via Piave 74, 00198 Roma

ENIT: il turismo impenna per l’immacolata – Oltre 74mila prenotazioni soprattutto da USA e Spagna

IL TURISMO IMPENNA PER L’IMMACOLATA 2022

LE PRENOTAZIONI AUMENTANO PIÙ DEL 100% VERONA (+141,7%), TORINO (+131,3%) PALERMO (+121,1%) ROMA (+89,2%) E TRIESTE (+73,3%)

SI ASSOTTIGLIA IL GAP PER LE PRENOTAZIONI DAGLI USA: LA DIMINUZIONE DEL -4,8% SULLA SETTIMANA 5-11 DICEMBRE 2019 È MOLTO PIÙ CONTENUTA RISPETTO AGLI ALTRI MERCATI DI ORIGINE E AL TOTALE INTERNAZIONALE IN ITALIA

I VIAGGIATORI INTERNAZIONALI CONFERMANO LE PREFERENZE PER L’ITALIA
PER IL PONTE DELL’IMMACOLATA: OLTRE 74 MILA PRENOTAZIONI SOPRATTUTTO USA E SPAGNA

7 Dicembre 2022

Italia in ripresa con prenotazioni in aumento anche fino al 100 per cento in alcune città d’arte.
Per il Ponte dell’Immacolata dal 7 all’11 dicembre le offerte sulle maggiori Ota (Online Travel Agencies) fanno registrane un buon tasso di saturazione delle strutture ricettive.
 
Le prenotazioni delle camere disponibili nelle strutture ricettive sui canali Ota sono attualmente al 35% per la settimana dal 5 al 12 dicembre, una percentuale in crescita rispetto al 19,6% dello stesso periodo del 2021.
Con picchi nelle giornate del ponte dell’immacolata dall’8 al 10 dicembre quando il tasso di saturazione rispettivo raggiunge il 43,8%, il 50,2% e 44,9% contro il 14,6%, 16,7% e 19,7% del 2021.
E’ il turismo montano a trainare la stagione essendo in testa alle preferenze e sempre nelle giornate del ponte supera di gran lunga la media nazionale con il 62,4%, 68,9% e 60,0% della disponibilità prenotate.
Bene anche il lago (8 dicembre 47,4%; 9 dicembre 52,4%: 10 dicembre 49,8%), il turismo culturale (48,3%; 56,1%; 47,8%) e quello termale (51,6%; 53,1%; 46,4%).
I viaggiatori internazionali confermano le proprie preferenze per l’Italia anche in questo anticipo di Natale.
 
Per la settimana dal 5 all’11 dicembre le prenotazioni aeree dall’estero verso l’Italia sono oltre 74mila e aumentano del +57,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. 
Sono soprattutto viaggiatori provenienti da Usa e Penisola Iberica. Gli arrivi aeroportuali dall’estero sono trainati dalle provenienze statunitensi (10.689; +37,9% sul 2021) e spagnole per le quali si rileva anche la crescita maggiore rispetto alla stessa settimana 2021 (7.168; +78,8%).
In leggera flessione il dato dalla Francia che, al momento, vede un calo del -4,1%  
L’Italia non raggiunge in questa settimana i volumi dei competitor Spagna e Francia ma li supera per performance di crescita con un +57,3% nella settimana 5-11 dicembre 2022 sul 2021 rispetto a Spagna (+15,5%) e Francia (+42,7%) e Grecia (+48,1%) superate di 10 punti percentuali.
Anche le città d’arte si fanno notare. Al netto dei volumi, le prenotazioni aumentano più del 100% verso Verona (+141,7%), Torino (+131,3%) e  Palermo (+121,1%). Seguono Roma (+89,2%) e Trieste (+73,3%).
“Si stanno raggiungendo i livelli del 2019: se nel complesso per la settimana che copre il ponte dell’Immacolata il risultato complessivo delle prenotazioni aeree verso l’Italia è indietro del -31,7%.  Fa ben sperare invece il dato positivo secondo cu si assottiglia il gap per le prenotazioni dagli USA del -4,8%” dichiara Ivana Jelinic Ceo Enit.


Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

Treviso, Museo Civico Luigi Bailo: DA MARTINI A BOLDINI. Due anni di grandi mostre al Museo Bailo 2023 – 2024

Juti Ravenna, Autoritratto come Pierrot (pulcinella?)

Treviso, Museo Civico Luigi Bailo

DA MARTINI A BOLDINI.
Due anni di grandi mostre al Museo Bailo 2023 – 2024

Dopo il successo della mostra su “Antonio Canova Gloria Trevigiana”, il nuovo Grande Bailo conferma, con quattro nuove sale e una programmazione biennale di eventi, la volontà di imporsi tra i punti di riferimento per la conoscenza dell’arte del Novecento in Italia.

Le 4 nuove sale monografiche vengono riservate ad altrettanti artisti trevigiani di valenza nazionale: Nino Springolo (1886 –  1975), Lino Selvatico (1872 –1924), Alberto Martini (1876 –1954) e Giovanni Barbisan (1914 – 1988).

E mentre il Bailo potenzia la sua importante proposta, l’Amministrazione comunale ha annunciato la programmazione biennale che animerà gli spazi riservati alle esposizioni temporanee dello stesso Museo.

“La programmazione che viene presentata per il Museo Bailo – chiariscono il Sindaco di Treviso Mario Conte e l’Assessore ai Beni Culturali Lavinia Colonna Preti –  vuole arricchire il nostro panorama culturale con nuovi grandi eventi, focalizzando l’attenzione anche su artisti cosiddetti “minori”, mantenendo così la missione propria del museo, in un’alternanza efficace tra pittura e scultura che assicurerà nuove emozioni. “DA MARTINI A BOLDINI. Due anni di grandi mostre al Museo Bailo 2023 – 2024” è così un programma che rende manifesto il grandissimo fermento culturale che caratterizza la Città, dai musei alle iniziative che grazie a Istituzioni e Associazioni garantiscono un’offerta ampia e diffusa durante tutto l’anno per i visitatori”. “Ringraziamo i nostri compagni di squadra  – Generali – che attraverso il suo spazio Generali Valore Cultura dà il suo contributo ospitando gli eventi artistici in programma – Camera di Commercio, Prosecco doc e Arper –, autentici co-protagonisti di questa programmazione, il Comune di Oderzo e la Fondazione Oderzo Cultura, con cui abbiamo avviato una proficua collaborazione che, partita con la mostra di Dante, passa attraverso questa nuova ricca sala martiniana al Bailo, che ci vedrà insieme negli eventi per il 70° anniversario della morte dell’artista simbolista nel 2024”. “Si tratta di veri compagni di squadra che rendono possibile progettualità di valore come questa – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti Mario Pozza. Un plauso alle imprese che investono assieme a noi Istituzioni. L’arte è la migliore ambasciatrice per valorizzare i nostri luoghi e per rendere consapevoli noi stessi di quanto valore abbia l’arte e il genius loci che ci distingue nel mondo”.

Le mostre in cantiere fino alla fine del 2024 sono 10, con una precisa linea scientifica: una grande mostra l’anno di attrattività nazionale (sull’esempio di quella sul Canova) e una serie di mostre di ricerca ed approfondimento su artisti veneti presenti nelle collezioni museali.  A sistematizzare, grazie ai cataloghi ragionati ed agli studi che ad essi sottendono, una precisa messa a punto su figure di artisti che definire “minori” sarebbe semplicemente un clamoroso errore.

“Dopo Canova la sfida era quella di assicurare una programmazione di respiro, che non si limitasse alla singola mostra ma che garantisse una continuità di cui l’Istituto e la Città, sempre più attrattiva, hanno bisogno – sottolinea il Direttore dei Musei trevigiani Fabrizio Malachin –  Grande scultura con Arturo Martini, ma anche grande pittura. Ecco così le nuove sale del percorso permanente, riservate ad Alberto Martini (preziosa la collaborazione con Oderzo che apre un percorso verso l’anniversario del 2024), Lino Selvatico, Nino Springolo, per passare poi a un omaggio al nostro Juti Ravenna fino a Giovanni Boldini nel 2024″.

IL GRANDE EVENTO

 “Arturo Martini. I capolavori“, con la curatela di Fabrizio Malachin e Nico Stringa, aprirà i battenti il 31 marzo 2023 e resterà al Bailo fino al 30 luglio 2023. Questa retrospettiva giunge a 30 anni dall’ultima mostra trevigiana, dedicata al giovane Martini, a 55 da quella firmata da Bepi Mazzotti e Carlo Scarpa, a 75 dalla prima inscenata subito dopo la morte.

Nel 75° anniversario dalla morte, il Bailo, la casa per eccellenza di Martini, visto che qui si trova la più consistente collezione pubblica dell’artista (140 opere circa), ospiterà la prima grande monografica.

“Sarà la più grande mostra su Martini mai realizzata – precisa Malachin -, un evento che radunerà i grandi capolavori in marmo, bronzo, terracotta, quelle per dirla alla Martini “che pesano tonnellate e sembrano leggere come una piuma”. Non mancherà il Martini più inedito, quello della grafica, della maiolica, e della pittura. Insomma un evento straordinario per conoscere a fondo la portata rivoluzionaria dell’arte di uno dei massimi protagonisti dell’arte europea: Martini sta al ‘900, come Canova all’800, Tiepolo al ‘700 o Tiziano e Palladio al ‘500, uno dei grandi del firmamento dell’arte”.

Per il pubblico sarà un’imperdibile occasione per scoprire un artista trevigiano di nascita ma di respiro internazionale, evidenziando il ruolo e la modernità di Martini nella scultura europea del Novecento.

Per la mostra convergeranno a Treviso i grandi capolavori martiniani, concessi di diversi musei e collezioni italiane e internazionali. A documentare tutte le fasi della creatività dell’artista.

“Giovanni Boldini. Il bello delle donne” (marzo – luglio 2024) sarà la mostra-evento dell’anno al Bailo. Celebri i suoi ritratti, riservati alle personalità del beau mond parigino ed europeo d’inizio secolo. Unici e affascinanti i suoi ritratti delle regine dei salotti dell’ultima Belle Époque. Sintesi magistrale di raffinata arte e psicologia.

Ma Martini e Boldini a parte, la programmazione del Bailo riserva diverse altre sorprese. A cominciare dalla prima retrospettiva riservata ad Antonio Carlini (Treviso, 28 marzo 1859 – 27 luglio 1945).  Carlini può essere l’emblema di quegli artisti che, pur notevolissimi, debbono fama più alle loro azioni che non alle loro creazioni. Nonostante sia stato uno scultore finissimo e prolifico, maestro di Arturo Martini, Carlini è noto e celebrato soprattutto per il suo pioneristico impegno nella tutela del patrimonio artistico. “Carlini scultore s’inserisce – afferma il curatore Malachin – nell’ideale storia della scultura veneta (che non è assolutamente solo regionale visti i suoi protagonisti) come anello di congiunzione tra due mondi, Antonio Canova e Arturo Martini, passando per Luigi Borro, che fu maestro del nostro Antonio. Canova – Borro – Carlini – Martini sono così legati da un’ideale filo rosso che ci consente di scoprire l’evoluzione del linguaggio della scultura moderna e a meglio comprendere Martini che sviluppò la sua straordinaria arte innovativa anche come reazione alle regole carliniane”. 

È stato definito l’Annigoni del primo Novecento. Lino Selvatico, è di lui che si tratta, come Annigoni si specializzò soprattutto nel ritratto, come Annigoni venne invitato a ritrarre teste coronate, come Annigoni seppe elaborare in modo assolutamente originale riferimenti nazionali (Boldini, soprattutto) ed internazionali (Sargent, Gainsborough, Reynolds, Rommey…).

A Selvatico, veneziano di origine ma trevigiano di adozione, i Musei Civici di Treviso, nel centenario della morte riservano una monografica che consentirà di esporre decine di opere ottenute in donazione e in deposito a lungo termine: importante acquisizione che rende il Museo ancor più ricco e attrattivo.

Cinquant’anni fa, il 29 aprile del 1972, moriva a Treviso Juti (Luigi) Ravenna, artista eccellente e attento critico d’arte. Nel cinquantennale della sua scomparsa, i Civici Musei di Treviso gli dedicano una retrospettiva al Museo Bailo, la cui Pinacoteca conserva un suo importante nucleo di opere.  La   pittura di Ravenna viene avvicinata al cosiddetto post impressionismo veneto che accumunò una generazione di giovani artisti gravitanti su Venezia, desiderosi di uscire dagli schemi di un accademismo ancora imperante per avvicinarsi al nuovo che stava lievitando in Europa. I suoi paesaggi veneziani di questi anni, così come successivamente quelli trevigiani, raccontano i luoghi, le luci, le atmosfere attingendo al registro poetico più che a quello documentario.

Nel ’24, ad essere programmate – oltre alla grande mostra su Boldini – sono gli eventi legati ad Alberto Martini in collaborazione con il Comune di Oderzo e Fondazione Oderzo Cultura, a Nino Springolo e a Carmelo Zotti.  Nel caso di Alberto Martini e di Nino Springolo, oltre che di Lino Selvatico –  le mostre andranno ad approfondire e ad ampliare il percorso espositivo stabile del Nuovo Bailo.


In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Tel. 049.663499
Referente Roberta Barbaro, roberta@studioesseci.net
www.studioesseci.net

Ferrara, Palazzo dei Diamanti: RINASCIMENTO A FERRARA. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa

RINASCIMENTO A FERRARA
Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa
Ferrara, Palazzo dei Diamanti

18 febbraio – 19 giugno 2023

Mostra a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli

Organizzata da Fondazione Ferrara Arte (direttore Pietro Di Natale) e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con Direzione generale archeologia, belle Arti e paesaggio del Ministero della Cultura, con il patrocinio del Ministero della Cultura

Vernice per la Stampa: giovedì 16 febbraio 2023, ore 12

Per la riapertura dei nuovi spazi espositivi di Palazzo dei Diamanti una grande mostra su Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa

Ercole de’ Roberti: Porzia e Bruto, c. 1490-93
Olio su tavola, cm 48,7 x 34,3
Fort Worth, Kimbell Art Museum

A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti il 18 febbraio 2023 riaprirà i battenti accogliendo la mostra dedicata a due grandi maestri ferraresi del Rinascimento: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa. L’esposizione costituisce la prima tappa di un progetto più ampio e ambizioso intitolato Rinascimento a Ferrara 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este, che indagherà la vicenda storico-artistica del periodo compreso tra l’elevazione della città a ducato e il suo passaggio dalla dinastia estense al diretto controllo dello Stato Pontificio. Gli altri momenti del percorso – idealmente inaugurato dalla rassegna Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este, tenutasi a Palazzo dei Diamanti nel 2007 – saranno dedicati ai grandi protagonisti di quella stagione: Mazzolino e Ortolano, Dosso e Garofalo, Girolamo da Carpi e Bastianino.

Le oltre cento opere esposte, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, offriranno al pubblico un’occasione unica, e forse irripetibile, per scoprire (o riscoprire) l’arte di due grandi interpreti del Rinascimento italiano: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa.

Dotato di un incredibile talento compositivo, straordinario per qualità ed espressività emotiva, Ercole de’ Roberti (Ferrara c. 1450 – 1496) era l’erede dell’Officina ferrarese, il più giovane e intelligente tra quanti parteciparono al clima culturale di Palazzo Schifanoia, negli ultimi anni del governo di Borso che proprio allora riceveva il titolo di duca (1471). Operò a più riprese a Bologna, dove lasciò una impronta profondissima, ma non vi è dubbio che a Ferrara trovò l’ambiente più adatto in cui esprimersi durante l’ultimo decennio della sua vita, trascorso alle dipendenze della corte.

Fu Lorenzo Costa (Ferrara 1460 – Mantova 1535), di dieci anni più giovane, a raccoglierne l’eredità e a continuarne lo stile nelle opere giovanili. Ma durante un lungo soggiorno a Bologna la sua pittura mutò in direzione di una maggiore morbidezza, di una classicità calma e distesa. Il mondo stava cambiando, Leonardo e Perugino stavano imponendo una nuova “maniera”, che Costa comprese subito e della quale fu tra i maggiori interpreti, anche dopo il trasferimento a Mantova alla corte dei Gonzaga.

I visitatori potranno seguire la carriera di Ercole attraverso oltre venti opere (di gran lunga il numero maggiore mai riunito), dagli esordi alla compiuta maturità. Tra le prove giovanili saranno presenti gli scomparti del polittico Griffoni, eseguito a fianco di Francesco del Cossa, e i luminosi Ritratti di Giovanni II e Ginevra Bentivoglio che giungeranno da Washington, una commissione che sancisce il prestigio raggiunto nella vicina Bologna. Le sale dedicate agli ultimi anni, quando Ercole dopo il rientro in patria era divenuto pittore di corte degli Este, saranno impreziosite da quattro dipinti di rara raffinatezza, grazie al prestito eccezionale concesso dalla National Gallery di Londra: oltre al dittico che appartenne alla duchessa Eleonora d’Aragona, la Raccolta della manna e l’Istituzione dell’Eucarestia, forse provenienti da una chiesa ferrarese. Dal Kimbell Art Museum di Forth Worth arriva la tavola con Porzia e Bruto che sarà ricongiunta alla compagna con Lucrezia, Bruto e Collatino della Galleria Estense di Modena.

Non meno ricca la selezione di lavori di Costa, che prende avvio dal periodo giovanile, durante il quale il pittore è impegnato in un fruttuoso confronto con Ercole, come dimostrano le Storie degli Argonauti qui riunite per la prima volta. Questa fase, che passa attraverso capolavori come la Natività del Musée des Beaux-Arts di Lione, trova un termine e una sintesi in una serrata successione di straordinarie pale d’altare degli anni Novanta del Quattrocento. Per illustrare il Costa più classicheggiante e pacato sarà in mostra una serena Sacra Famiglia dal Museo di Toledo in Ohio; mentre per documentare il periodo mantovano, finora meno frequentato dagli studi, interverranno la Santa Veronica del Louvre, il Ritratto di cardinale del Minneapolis Institute of Art, sino all’ultima opera nota, la Madonna e santi della chiesa di Sant’Andrea a Mantova, datata 1525.

I due protagonisti saranno affiancati da maestri nobili e da compagni di viaggio contemporanei: Mantegna, Cosmè Tura, Nicolò dell’Arca, Marco Zoppo costituiranno il punto di partenza, mentre Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino offriranno una sponda di dialogo lungo il percorso espositivo.

La mostra avrà il suo prologo ideale a Palazzo Schifanoia, dove il giovane Ercole de’ Roberti esordì nel Salone dei Mesi realizzando il mese di Settembre.


Informazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it

Ufficio Stampa
Ufficio Stampa Fondazione Ferrara Arte
Anja Rossi
comunicazione.ferrararte@comune.fe.it

In collaborazione con
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo www.studioesseci.net tel. 049663499
rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net 

Foligno, Palazzo Trinci: Da oggi aperta al pubblico la mostra “I LOVE LEGO”

“I LOVE LEGO”

Palazzo Trinci, Foligno
7 dicembre 2022 – 4 giugno 2023

La Legomania approda a Foligno.
Da questa mattina a Palazzo Trinci di Foligno sono ospitati meravigliosi e fantastici diorami costruiti interamente coi mattoncini che hanno fatto impazzire generazioni di bambini e appassionati del mondo Lego.

Una mostra pensata per giocare, mettere alla prova la propria inventiva, passare il tempo con la famiglia o coi propri amici e per tornare un po’ tutti a sognare e divertirsi.

Foligno si prepara a inaugurare il Natale all’insegna del gioco, del divertimento e dello stare insieme. Palazzo Trinci è infatti accoglie il pubblico con I LOVE LEGO, una mostra pensata per tutte le famiglie e gli appassionati di ogni età dei moduli per le costruzioni più famosi al mondo. Città immaginifiche, ricostruzioni storiche, continenti inesplorati e interi villaggi abitati dalle popolarissime minifigures che, da sempre, sono presenti nell’immaginario collettivo del grande pubblico perché tutti, almeno una volta nella vita, ci si è trovati a mettere alla prova la propria inventiva e provato a costruire il mondo dei propri sogni.

In mostra sono presenti 7 immensi diorami, dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi in scala ridotta costruiti attraverso la passione e l’ingegno di alcuni tra i più grandi appassionati e costruttori al mondo: dalle ambientazioni caraibiche dove scorrazzano i pirati a scene della seconda guerra mondiale; dalle riproduzioni di aree naturalistiche agli scorci delle vie del centro storico con quartieri, stazioni ferroviarie e strade; dalla conquista dello spazio sul suolo lunare alla suggestiva riproduzione della Roma del medioevo; ambientazioni realizzate in decine di metri quadrati con oltre mezzo milione dei mattoncini.

Ad arricchire la mostra e renderla più dinamica – tra boschi e palazzi, tra astronavi e pirati – il visitatore è invitato anche una divertente “caccia al personaggio”, una sfida nel rintracciare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Vader, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.

E ancora, a dimostrare quanto i moduli Lego siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra a Palazzo Trinci immancabili saranno anche le tele di Stefano Bolcato, rivisitazioni in versione ‘omini LEGO’ delle più grandi e famose tele e capolavori della storia dell’arte, dalla Gioconda ai più attuali quadri di Frida Kahlo; ma anche le vignette/installazioni comiche del collettivo LEGOlize – autori nel 2016 dell’omonima pagina umoristica che oggi conta oltre 2 milioni di followers sui social – dove la comicità diventa arte.

La mostra I LOVE LEGO, promossa da Palazzo Trinci – Museo della Città e dal Comune di Foligno, è prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia.

La mostra, non è direttamente sponsorizzata da LEGO, è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo.


I DIORAMI

LIBERAZIONE
Con circa 120.000 pezzi questo diorama è la rappresentazione storica dell’ingresso degli alleati in unodei paesi della provincia italiana che nel 1945 erano ancora sotto il controllo delle truppe tedesche. Letruppe si fanno strada tra i ruderi dei bombardamenti e le carcasse dei mezzi militari. La cura deidettagli e la fedeltà delle riproduzioni restituiscono una fotografia emozionante e coinvolgente.

GRANDE DIORAMA CITY
Il Grande Diorama City è la massima espressione – composto di circa 160.000 pezzi – del tema cittadino rappresentato da costruzioni uniche e irripetibili, realizzate interamente con mattoncini originali e utilizzando sia tecniche di costruzione tradizionali, sia tecniche anticonvenzionali. I costruttori progettano e realizzano indipendentemente le loro opere usando ispirazioni e stili diversi, utilizzando schizzi, disegni tecnici ma anche software di progettazione assistito dedicati ai mattoncini Lego. La collezione di queste creazioni viene arricchita costantemente da nuove opere composte da migliaia di mattoncini e ricche di particolari. L’assetto urbano viene definito usando software CAD più convenzionali; si delineano così i quartieri del centro storico, stazione e tratta ferroviarie, zone verdi e aree ricreative.

FORI IMPERIALI – FORO DI AUGUSTO – ANNO 2 A.C.
Con circa 60.000 pezzi Il Foro di Augusto è il secondo in ordine cronologico tra i Fori Imperiali di Roma e questo diorama ne rappresenta una fedelissima e dettagliata ricostruzione.Nella piazza sorge il tempio dedicato a Marte Vendicatore, inaugurato nel 2 a.C., che si appoggiava sul fondo all’altissimo muro perimetrale. Alla testata del portico settentrionale un ambiente distinto ospitava una statua colossale dell’imperatore. Al centro della piazza spicca la quadriga trionfale dell’imperatoreAugusto Vittorioso.

DIORAMA MEDIEVALE
90.000 pezzi rappresentano una città ispirata a Roma nel medioevo: le nuove costruzioni, create in mattoni e materiali di risulta, si addossano e si sovrappongono agli antichi edifici inglobandoli in una architettura caotica ma affascinante; case, torri e campi coltivati sorgono dove prima erano le grandi piazze pavimentate in marmo e travertino mentre chiese nascono dove prima si ergevano templi.

GRANDE DIORAMA PIRATI
Circa 200.000 mattoncini creano il diorama che rappresenta la riproduzione degli insediamenti caraibici dei coloni inglesi del XVIII secolo. La tranquillità della natura incontaminata degli atolli vulcanici viene interrotta dal fragore delle cannonate delle navi imperiali a caccia dei pirati che inseguono i tesori nascosti, prede delle scorribande passate. Il tutto ai piedi del grande vulcano pronto ad eruttare.

DIORAMA ARTICO
In questa installazione, circa 80.000 pezzi, riproducono una porzione della calotta polare artica su cui è stata installata una base dedita allo studio delle risorse naturali. Sono presenti laboratori di analisi, hangar per il ricovero dei velivoli, zone adibite alle estrazioni minerarie, impianti eolici per la produzione di energia elettrica. Ormeggiata sulla banchina naturale c’è la grande nave rompighiaccio da ben35.000 pezzi, completamente arredata al suo interno.

DIORAMA CLASSIC SPACE
Ideato e progettato da uno dei più grandi collezionisti al mondo di set e pezzi originali della serie anni’80 Lego®Classic Space il grande diorama “Spazio” che con 35.000 pezzi riproduce un insediamento minerario lunare. In questo futuristico scenario l’uomo si avvale dell’aiuto di astronavi, droidi e macchinari per la ricerca di nuove risorse. La sua realizzazione è in continuo divenire in quanto di volta in volta si arricchisce di nuovi elementi unici e irripetibili creati dal costruttore che trae ispirazione oltre che dalla serie originale anche dalle più importanti saghe di fantascienza cinematografiche


Titolo
I love Lego

Sede
Palazzo Trinci
P.zza della Repubblica, 25
06034 – Foligno (PG)

Date al pubblico
7 dicembre 2022 – 4 giugno 2023

Orario apertura
dal martedì alla domenica 10 – 13 / 15 -19

orario continuato 10 – 19 giorni di:
pasqua (9 aprile 2023)
pasquetta (10 aprile 2023)
25 aprile, 1 maggio  e 2 giugno

chiuso i lunedì non festivi, mattina del 25 dicembre e del 1 gennaio
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

Biglietti
Intero € 12,50
Ridotto € 10,00

Informazioni e prenotazioni
T. +39 0742 330 584 /585

Sito
www.comune.foligno.pg.it

Hashtag ufficiale
#ILoveLegoFoligno

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
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