Bari: Allo Spazio Murat “I LOVE LEGO” – Una mostra pensata non solo per bambini

Foto scattata durante la 5a edizione della mostra ospitata al Museo “Piana delle Orme”
www.romabrick.it www.itlug.org

I LOVE LEGO

Spazio Murat, Bari
9 dicembre 2022 – 19 marzo 2023

Allo Spazio Murat di Bari arriva dal 9 dicembre I LOVE LEGO,
la mostra sui mattoncini colorati più famosi al mondo.
Un’esperienza imperdibile per i tanti bambini appassionati, per le famiglie e per i tantissimi adulti che continuano a coltivare l’amore per i mattoncini che, ogni anno, intrattengono e fanno sognare milioni di persone.

La mostra aprirà al pubblico venerdì 9 dicembre a partire dalle ore 15.00.

Per inaugurare il Natale all’insegna del gioco e del divertimento, dal 9 dicembre lo Spazio Murat di Bari ospita I LOVE LEGO, una mostra pensata non solo per bambini ma anche per tutti gli appassionati di ogni età. In un gioco di colori e prospettive, tra spettacolari diorami e creazioni artistiche, fino al 19 marzo 2023 sarà possibile divertirsi all’interno di scenari minuziosamente riprodotti e ambienti realizzati in decine di metri quadrati con oltre mezzo milione dei mattoncini più famosi del mondo.

I LOVE LEGO presenta in scala ridotta dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi: dai castelli ispirati alle epiche battaglie medievali a scene della seconda guerra mondiale; dalla frenesia della città contemporanea coi suoi grattacieli, centro storico, aree ricreative e stazioni ferroviarie agli scorci delle vie del centro storico di tipici villaggi bavaresi; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva riproduzione di un paesaggio natalizio estroso e pieno di sorprese.

Costruzioni e non solo. Attraverso una “caccia al personaggio” – tra grattacieli e palazzi, tra astronavi e cavalieri – il visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Fener, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle diverse installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.

Mattoncini ma non solo: a dimostrare quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra allo Spazio Murat immancabili saranno anche le tele di Stefano Bolcato, rivisitazioni in versione ‘omini LEGO’ delle più grandi e famose tele e capolavori della storia dell’arte, dalla Gioconda ai più attuali quadri di Frida Kahlo; ma anche le vignette/installazioni comiche del collettivo LEGOlize – autori nel 2016 dell’omonima pagina umoristica che oggi conta oltre 2 milioni di followers sui social – dove la comicità diventa arte.

La mostra I LOVE LEGO, organizzata con il patrocinio del Comune di Bari, è prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia.

La mostra, non è direttamente sponsorizzata da LEGO, è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo.

La mostra aprirà al pubblico venerdì 9 dicembre a partire dalle ore 15.00.


Sede
Spazio Murat
Piazza del Ferrarese
70122 – Bari

Date al pubblico
9 dicembre 2022 – 19 marzo 2023

Orario apertura
dal martedì alla domenica 10.00 – 20.00
aperture straordinarie: 19/26 dicembre – 6 gennaio
lunedì chiuso
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 080 2055856

Sito
www.spaziomurat.it

Hashtag ufficiale
#ILoveLegoBari

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306

Prossimamente su Experiences la “Biblioteca dei libri sfogliabili” e di libero accesso

Come avrete già letto negli articoli precedenti, Experiences ha deciso di orientare le proprie pubblicazioni prediligendo il formato digitale, per una lettura su Internet immediata e soprattutto gratuita. Perché gratuita? Per dare spazio alla massima diffusione dei contenuti, superando ogni logica e regola strettamente commerciale. Le pubblicazioni letterarie saranno di due tipi: i Reprint e i Preprint. I Reprint sono le ristampe che riguarderanno ad esempio edizioni storiche o libri dopo molti anni ormai fuori catalogo. I Preprint sono quei testi resi disponibili gratuitamente come versione non stampata di libri spesso inediti. Oggigiorno i Preprint sono distribuiti, sempre di più, su Internet, elettronicamente piuttosto che come copie cartacee. Le motivazioni di una tale scelta sono molteplici. Nel caso specifico del progetto ideato da Experiences molti dei nostri libri, pubblicati da ora in poi saranno proposti al pubblico come opere sfogliabili (interamente o in parte). In accordo con gli autori, tutto ciò ha il proposito di diffondere la conoscenza prima dell’avvio alla vendita sugli store online o nelle librerie territoriali. Un’idea che permetterà di valorizzare la lettura e gli autori che s’impegnano semplicemente per passione.

I libri in formato digitale, come quelli sfogliabili che vi presenteremo, saranno disponibili soltanto per la lettura su Internet. Solo su Internet? Non tutte le opere open access (cioè ad accesso aperto) dovranno contemplare necessariamente anche formati alternativi, come e-book e brossure. Quali differenze li caratterizzano? I libri in formato digitale potremmo paragonarli ai film in streaming che troviamo su varie piattaforme, diffusi on demand oppure in diretta. Il libro in formato digitale, però, non va confuso con un e-book, il quale può essere scaricato e letto anche offline su di un computer, uno smartphone o un lettore digitale (ebook reader). Naturalmente qualcuno potrebbe preferire una brossura, che è invece il tradizionale libro cartaceo che tutti conoscono: un insieme di fogli di carta, rilegati e racchiusi da una copertina. Experiences è in grado di produrre vari formati di libri. Occorre tuttavia fare delle scelte prioritarie, senza tuttavia precludersi alternative. Ecco perché, in relazione a quanto detto, i nostri Preprint saranno sempre e in ogni caso dei libri speciali per tutti. Sia per coloro che amano la lettura, sia per coloro che vorranno conservarne una copia sotto forma di e-book o di brossura.

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Il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un nuovo percorso di accessibilità per persone con disabilità nell’ambito del progetto della Regione Emilia-Romagna “Musei Speciali per Tutti”

Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

Il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un nuovo percorso di accessibilità per avvicinarsi e avvicinare le persone con disabilità, sperimentato nell’ambito del progetto “Musei Speciali per Tutti” promosso dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.

Museo Civico Archeologico, Sala Conferenze
Via dell’Archiginnasio 2, Bologna

www.museibologna.it/archeologico

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite il 3 dicembre,il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un nuovo percorso di accessibilità realizzato nell’ambito del progetto “Musei Speciali per Tutti”, proposto e sostenuto dall’ex IBACN (Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali dell’Emilia Romagna), oggiSettore Patrimonio culturaleall’interno dell’Assessorato alla culturae paesaggio della RegioneEmilia-Romagna, per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità e garantire a tutti un accesso arricchito al pieno godimento del patrimonio artistico, culturale e naturale.

L’iniziativa regionale ha promosso un ampio e fecondo confronto con i diversi soggetti interessati – dalle persone con disabilità e le loro associazioni ai musei, dalle istituzioni culturali al mondo della scuola e della formazione – con il fine di promuovere, anche attraverso ausili funzionali e specifici, il ruolo attivo degli utenti con disabilità motorie, sensoriali e cognitive, permettendo loro di comprendere e fruire pienamente delle opere museali.

La sperimentazione di buone prassi inclusive e partecipative è stata avviata nel 2016 per promuovere l’adozione delle “Linee Guida per il godimento del patrimonio museale dell’Emilia-Romagna per persone con disabilità” elaborate dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e approvate nel novembre 2015.
Nello spirito di una progettazione universalistica capace di giusti accomodamenti, l’impegno che ha guidato il gruppo di lavoro nella redazione del documento programmatico è stato quello di rendere la visita ai musei un’esperienza sensoriale completa e inclusiva non solo per le persone con disabilità, ma arricchendo le sedi museali e favorendo le stesse comunità territoriali di riferimento.

“Musei Speciali per Tutti” ha visto la partecipazione di nove musei selezionati nei nove ambiti provinciali della regione Emilia-Romagna, in collaborazione con gli istituti scolastici di riferimento individuati dall’Ufficio scolastico regionale, con l’obiettivo della definizione di chiavi interpretative del carattere generale del museo o di temi specifici relativi a percorsi tra i beni del museo e/o correlati col territorio.

Individuato per l’Area di Bologna, per diventare “Speciale” il Museo Civico Archeologico ha stabilito come obiettivo la predisposizione di un percorso semplificato, inclusivo – cioè offerto a chiunque entri in museo -, fruibile in autonomia e senza prenotazione per le sale espositive che documentano la storia di Bologna nell’antichità dalla preistoria all’età romana.
Il focus riguarda l’evoluzione dell’assetto sociale delle diverse comunità insediate nel territorio bolognese attraverso la chiave di lettura del femminile e del maschile: i materiali rinvenuti nelle sepolture, gli ornamenti caratteristici dell’abbigliamento e gli indicatori delle attività svolte da uomini e donne. Si parte dai primi, rudimentali strumenti usati dall’uomo nel nostro territorio, come chopper e bifacciali, per arrivare all’età romana, con le stele, come quella dei Corneli, che ci restituiscono i nomi e le rappresentazioni di uomini e donne.
A segnare il lungo percorso intermedio, le copie degli oggetti – fra cui spiccano ad esempio l’askos Benacci, il tintinnabulo della Tomba degli Ori, i bronzetti di Monteacuto Ragazza, la spada gallica di Ceretolo – permettono di entrare in dialogo sensoriale diretto con alcuni dei capolavori del museo.

Musei Speciali per Tutti Museo Civico_ Archeologico Bologna
Musei Speciali per Tutti Museo Civico Archeologico Bologna

Il percorso si articola attraverso sei postazioni su cui sono disposte le repliche realizzate in plastica biodegradabile, con tecnologia di stampa 3D, di 39 reperti archeologici rinvenuti a Bologna e nel suo territorio, ciascuna corredata di breve didascalia in italiano e in inglese. In alcune stazioni sono presenti anche schede su carta speciale a microcapsule con immagini a rilievo degli oggetti selezionati o di dettagli degli stessi.
Grazie all’inserimento di sensori di prossimità con tecnologia beacon il visitatore è guidato attraverso le singole tappe dalla video-audio guida di AmaCittà, un’applicazione scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet sviluppata da Janus software company. La video-audio guida offre una narrazione della storia della città antica, oltre alla descrizione degli oggetti selezionati, e permette implementazioni quali didascalie semplificate per ipovedenti, disegni di supporto e approfondimenti.

Alla base del progetto si è posto il confronto tra il museo e le tre scuole secondarie di secondo grado selezionate nell’area metropolitana, aventi indirizzi diversi: un liceo artistico (Liceo Artistico “Francesco Arcangeli” di Bologna, in particolare una classe della sezione di grafica), un liceo psicopedagogico (Liceo “Laura Bassi” di Bologna) e un istituto tecnico (Istituto di Istruzione Superiore “Giordano Bruno” di Budrio). Grazie ai loro differenti interessi e sensibilità, gli studenti e le studentesse coinvolti hanno dato un contributo fondamentale per la strutturazione e la verifica della validità del percorso. Attori della sperimentazione e principali interlocutori del Museo Civico Archeologico sono risultati, in particolare, quattro allievi con disabilità. Il confronto con loro e i suggerimenti dei docenti referenti hanno fornito preziose indicazioni per rendere più efficace e immediata la comprensione degli oggetti selezionati per il percorso.
Agli studenti del Liceo Artistico “Francesco Arcangeli”, che hanno anche effettuato un progetto di “alternanza scuola-lavoro” con il museo negli anni 2017-2019, guidati dai docenti Maria Flaminia Cipriani, Daniela Davoli e Paola Sapori, si deve inoltre la progettazione e l’elaborazione della linea grafica delle singole postazioni e della segnaletica del percorso.

Gruppo di lavoro
• Museo Civico Archeologico: Paola Giovetti (direttrice), Laura Bentini, Anna Dore (Servizi educativi), Elena Maria Canè, Rocco Ciardo, Angelo Febbraro (Laboratorio di Restauro)
• Settore Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna (già IBACN): Cristina Ambrosini (responsabile), Giovanni Battista Pesce e Maria Pia Guermandi (coordinatori), Costantino Ferlauto, Matteo Fornaciari, Emilio Vitola (referenti)
• Scuole secondarie di secondo grado: Liceo Artistico “Francesco Arcangeli”, Bologna; Liceo “Laura Bassi”, Bologna; Istituto di Istruzione Superiore “Giordano Bruno”, Budrio
• Janus software company: Tullio Giambi, Mauro Fernandez con la collaborazione di Naresh Coppola Neri.

Il progetto “Musei Speciali per Tutti”
Nell’ambito di una sperimentazione delle “Linee Guida per il godimento del patrimonio museale della Regione Emilia-Romagna per le persone con disabilità”, elaborate dall’allora IBC – Istituto per i Beni Culturali, ora Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, il progetto “Musei Speciali per Tutti” ha coinvolto nove istituzioni culturali del territorio regionale.
Il primo passo è stato quello di realizzare fogli a capsule per la lettura tattile di alcuni beni esposti nei musei e la riproduzione in 3D di altri; si è poi valorizzato ulteriormente il percorso allestitivo mettendo a disposizione un leggio che rende possibile la lettura di alcune opere normalmente inaccessibili, incrementando il godimento del bene riprodotto e della copia. Delle opere selezionate è stata realizzata la riduzione simbolica in bianco e nero, resa poi tangibile attraverso l’uso della carta a capsule. Il leggio, che prevede la presenza di un sensore di prossimità che avverte dell’utilizzo della riproduzione, permette di attivare l’app con la video-audio lettura dell’immagine tattile, in un’ottica di chiara utilità nell’accesso e nella valorizzazione sia del singolo bene, apprezzabile attraverso successivi approfondimenti, sia di più beni in prossimità.

La realizzazione del progetto all’interno dei Musei ha previsto anche il coinvolgimento di alcune scuole, permettendo alla creatività degli studenti di esprimersi nell’ideazione e allestimento delle postazioni per i modelli 3D ed i leggii per i modelli in fogli a capsule.

La sperimentazione ha visto il coinvolgimento dei seguenti musei:
Museo di Storia Naturale – Piacenza
Museo Naturalistico del Parco dello Stirone e del Piacenziano – Scipione Ponte
Musei Civici Reggio Emilia – Palazzo dei Musei – Reggio Emilia
Museo della bilancia – Campogalliano
Museo Civico Archeologico – Bologna
Ecomuseo Valli d’Argenta – Argenta
Museo d’Arte della città di Ravenna – Ravenna
Palazzo Romagnoli – Forlì
Museo della Città – Rimini

“Musei Speciali per Tutti” è un progetto proposto e sostenuto da Settore Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna


Informazioni:
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2 | 40124 Bologna
Tel. 051 2757211
www.museibologna.it/archeologico
mca@comune.bologna.it
Facebook: Museo Civico Archeologico di Bologna
YouTube: Museo Civico Archeologico di Bologna

Orari di apertura:
lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 9-19
sabato, domenica, festivi ore 10-20
chiuso martedì non festivi

Settore Musei Civici Bologna:
www.bolognamusei.it
Instagram: @bolognamusei

Informazioni su Musei Speciali per Tutti:
patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/musei/retrospettiva/godimento-del-patrimonio-culturale-e-disabilita

Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna:

Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. 051 6496653 / 6496620
ufficio stampa bologna musei
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it

Bologna, Maison laviniaturra: “Abissi” di Valentina d’Accardi – Testo critico di Marinella Paderni

Valentina D’Accardi, ABISSI 0014, 2021

La forza che nella verde miccia spinge il fiore, Spinge i miei verdi anni; quella che fa scoppiare le radici degli alberi
Dylan Thomas

Maison laviniaturra presenta la mostra

“Abissi”
di Valentina D’Accardi

Opening lunedì 12 dicembre ore 17.30

Dal 12 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023

Da martedì al sabato su appuntamento

Via dei Sabbioni 9, Bologna

Lunedì 12 dicembre 2022 Maison Iaviniaturra inaugura la mostra “Abissi” dell’artista bolognese Valentina D’Accardi, accompagnata da un testo critico di Marinella Paderni.

Iniziata in primavera con le mostre di Mirta Tagliati, Marina Gasparini e Alessandra Calò, prosegue la stagione espositiva promossa dal noto atelier-salotto bolognese di moda Maison laviniaturra, fondato dalla fashion designer Lavinia Turra, che continuerà fino al 2023 con le opere di altre artiste, tra cui Malena Mazza.

TESTO CRITICO DI
MARINELLA PADERNI

Una natura più misteriosa, intima e non spettacolare, si svela a noi nelle fotografie di Valentina D’Accardi. È la natura della nostra profondità, quella che abita i nostri luoghi privati, gli spazi che vediamo la mattina appena apriamo gli occhi. È una natura domestica e familiare, quella che ci ricorda di cosa siamo fatti e di cosa abbiamo bisogno, che chiede di prendersi cura di lei in un modo che restituisce anche la cura e l’amore per noi stessi. Una natura inscritta nei nostri corpi e che ricreiamo dentro le nostre case, che ci dona cuore affinché la nostra umanità non smetta di essere bios, energia vitale. È la forza che spinge noi stessi, come ci ricorda Dylan Thomas nella sua struggente poesia, quella che non guardiamo mai abbastanza.

Valentina D’Accardi vive di ossessioni, una qualità propria di chi attraverso l’arte cerca di cogliere le ambiguità del nostro tempo e gli infiniti modi di manifestarsi dell’esistente. Tra questi c’è il potere di profondità della fotografia, che si può cogliere nella densità concettuale dell’immagine. Il tema della profondità sembra un’apparente contraddizione visto che la fotografia è un oggetto bidimensionale, una riproduzione della realtà che si deposita su una superficie e prende vita propria, dove le cose e le persone sono appiattite, congelate. Un paradosso che produce un continuo slittamento tra superficie e profondità, un’ambiguità singolare eppure costitutiva.

L’avvento della fotografia quasi due secoli fa ha modificato profondamente il rapporto con noi stessi, con la materia del mondo e con le immagini. L’identità dell’uomo contemporaneo si definisce imprescindibilmente mediante un linguaggio che sostituisce i corpi alla loro apparenza iconica, così effimera e transitoria da poterla deformare, mutare a piacimento. La fotografia ci permette di vivere più esistenze, di mostrare volti diversi, di essere in-naturali; uno stratagemma per sopravvivere al tempo, all’oblio. Ma questa cultura deforma irrimediabilmente la nostra relazione con la realtà, spingendoci a dimenticare che non siamo dei. Negli ingrandimenti deformati, nelle immagini sfocate e nei dettagli non definiti delle piante ritratte, l’artista lascia emergere proprio questo sfasamento – un allontanamento da sé che genera incertezza, inquietudine, terrore – e al contempo la necessità umana di non smarrire il legame con l’universo fisico.

La serie di opere in mostra da Maison laviniaturra con il titolo Abissi ha avuto la sua genesi durante la pandemia, quando il distanziamento sociale limitava i nostri contatti e le relazioni si facevano più smaterializzate. Per contrastare la perdita di fisicità, l’artista ha fotografato con la macchina polaroid affinché la consistenza della carta chimica e le sue particolari tonalità conferissero più consistenza alle immagini eludendo la piattezza del digitale.

Anche se gli ingrandimenti delle polaroid originarie limitano il grado di riconoscibilità delle piante ritratte, Valentina D’Accardi non “esaurisce” il soggetto delle sue fotografie, anzi lo potenzia: la natura sembra sfuggire al nostro sguardo, appare enigmatica, indecifrabile – l’opposto di quello che normalmente assicura la fotografia, la certezza di quello che vediamo.

L’artista vuole trasmettere sia la sensazione di famigliarità dei soggetti che la loro distanza, prefigurando l’immagine di “mondi impossibili dove i fiori ci parlano.” A proposito di questo lavoro, infatti, aggiunge: “Mentre guardo nel mirino non posso prevedere ciò che verrà fuori: fotografia come inatteso, sorpresa, regalo, momentanea perdita di controllo, un istante di grazia. L’obiettivo deforma il mio giardino domestico in un mondo inquietante, forse spaventoso, mistico, inatteso.”

Una diversa verità delle cose, sorta con l’avvento della fotografia, è un altro aspetto centrale dell’opera di Valentina D’Accardi, ossessionata dalla figura di Lewis Carroll, noto principalmente come scrittore, ma anche grande conoscitore della macchina fotografica e sublime fotografo. Le sue immagini pittorialiste a bambine e fanciulle in erba sottolineano il gradiente di ambiguità del linguaggio fotografico, che svela sia la realtà che la sua illusione, inaspettata in un uomo che insegnava matematica ricercando nella logica della macchina e nelle alchimie della luce l’estetica del misterioso.

Dagli abissi dell’apparenza fotografica emerge la profondità dell’insight, dello ‘sguardo’ quale rivelazione delle emozioni, poeticamente rappresentato dall’artista nella bellezza sublime di elementi quotidiani.

Lavinia Turra – note biografiche

Lavinia Turra. Nata a Bologna, cresciuta fra donne che tagliavano e cucivano, ha frequentato da bambina antiche sartorie e imparato l’amore per questo lavoro. Il suo mestiere nasce e cresce con l’uso delle mani, che conoscono e usano non solo i colori e le matite, ma soprattutto le stoffe e i tessuti, adoperando forbici, ago e filo. Arriva a questo lavoro attraverso un’attrazione e una lunga strada di “connivenze” e “complicità” legate all’arte, alla pittura, al teatro. di “connivenze” e “complicità” legate all’arte, alla pittura, al teatro. Curiosa per natura, la relazione personale e l’ascolto sono alla base del suo modo di “vestire” perché l’abito, “deve rappresentare la donna e non travestirla”.

Nel 2017 fonda Maison laviniaturra, sentendo la necessità di uno spazio che non solo offra ma accolga, come solo una “casa” sa fare. L’apertura della Maison coincide anche con l’inizio della collaborazione creativa con la figlia Cecilia Torsello, rinnovamento e fresca energia del brand. Un prodotto 100% Made in Italy, tessuti di ricerca, forme timeless e dettagli all’avanguardia: Maison laviniaturra propone una propria idea di lusso, legato all’etica di produzione, all’individualità e ispirata alla cultura del bello.

Valentina D’Accardi – note biografiche

Valentina D’Accardi si laurea in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Con il progetto Fiume vince il Premio Setup come Miglior Artista Under 35, la Menzione della Giuria al Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee ed è una degli otto finalisti di Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea – Festival Internazionale di Reggio Emilia. Nel 2018 vince il terzo premio ad Artifact Prize e viene selezionata per Fotopub, Festival Internazionale di Fotografia Contemporanea di Novo Mesto, Slovenia.

Vince il terzo premio a Camera Work nel 2021 e con l’ultimo progetto, Abissi, viene invitata a tenere una personale a Photo Open Up, Festival Internazionale di Fotografia a Padova. Il ciclo ed è stato incluso nella collettiva Fosfeni – Fotografia, paesaggio e percezione, a cura di Carlo Sala per Fondazione Francesco Fabbri. In mostra, tra gli altri, Paola De Pietri, Mario Cresci, Luigi Ghirri.

Due sono le pubblicazioni con Danilo Montanari Editore: Fiume e Inoltranze, un libro di poesie in dialetto bolognese scritte da Stefano Delfiore, edito grazie al contributo di Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna. Valentina vive a Bologna e lavora principalmente con la fotografia, il video e il disegno.


INFO UTILI MOSTRA Abissi di Valentina D’Accardi

DOVE: Maison laviniaturra, via dei Sabbioni 9, Bologna
INAUGURAZIONE: Lunedì 12 dicembre ore 17.30
QUANDO: dal 12 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023
ORARI: dal martedì al sabato, dalle 17:00 alle 19:00
Su appuntamento. Per visitare la mostra è necessario telefonare al 320 9188304

CONTATTI MAISON LAVINIATURRA
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INSTAGRAM: maisonlaviniaturra
SITO: maison laviniaturra

UFFICIO STAMPA: CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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ENIT al fianco di ITA Airways inaugura la prima rotta di bandiera Italia-Nuova Delhi

ENIT CON ITA AIRWAYS INAUGURA LA PRIMA ROTTA DI BANDIERA ITALIA-NUOVA DELHI 

L’AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO STRIZZA L’OCCHIO AL MILIARDO E MEZZO DI VIAGGIATORI INDIANI  

CEO ENIT IVANA JELINIC INCONTRA IMPORTANTI STAKEHOLDER A NEW DELHI E ANCHE IL MONDO DI BOLLYWOOD PER FUTURI PRODUZIONI E PER PROPORRE L’ITALIA COME LOCATION PRIVILEGIATA 

AL TAGLIO DEL NASTRO I VERTICI DI ITA AIRWAYS, ADR, ENIT, ENAC E L’AMBASCIATRICE INDIANA IN ITALIA

3 Dicembre 2022

Enit con Ita Airways lancia il primo volo di bandiera Italia-Nuova Delhi. È partito oggi, con capienza 100% il primo volo operato da ITA Airways che collega Roma Fiumicino a Nuova Delhi, con l’Airbus A330. La nuova rotta di inserisce nella strategia di promozione del turismo e del brand Italia nel mondo per potenziare un mercato di oltre un miliardo e mezzo di potenziali viaggiatori big spender long haul.  Avere un vettore capace di incentivare l’offerta turistica e il trasporto verso l’Italia consente a Enit di implementare l’incoming e orientarsi su nuove frontiere, toccando anche comparti in fase espansiva in India come l’industria cinematografica abbinata al turismo.  
 
Per questo il ceo di Enit Ivana Jelinic incontra in India stakeholders di grande rilevanza e anche esponenti del mondo di Bollywood, l’importante industria cinematografica indiana, per porre le basi per future produzioni dedicate al made in Italy e con l’Italia protagonista. 
 
Il nuovo collegamento avrà tre frequenze settimanali, con partenza alle 14:10 ogni lunedì, mercoledì e sabato da Roma Fiumicino verso l’aeroporto Internazionale Indira Gandhi di Nuova Delhi. 
 
Al taglio del nastro presenti Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer ITA Airways e CEO Volare, Tommaso Fumelli, Vice President Sales Italy ITA Airways, Pierluigi Di Palma, Presidente ENAC, per Aeroporti di Roma Ivan Bassato Chief Aviation Officer e Federico Scriboni Head of Aviation Business Development, per ENIT il CEO Ivana Jelinic, e Neena Malhotra Ambasciatrice indiana in Italia.  
 
“Entusiasta che il Sistema Italia maturi strategie di condivisione e crescita per potenziare il brand Italia agli occhi del mondo. Il volo segna una ripresa che è una boccata d’ossigeno per il comparto che così si proietta in prospettiva e si apre a nuove frontiere. Il mercato indiano ha una capacità di spesa elevata ed è alla ricerca di eventi esclusivi. L’Italia ha tutti gli elementi per porsi come naturale attrattore di riferimento. Si punta su sfide di competitività internazionale che riposizionino la Penisola in un mercato con un forte potenziale. Quella di oggi è un’opportunità significativa per incrementare il turismo tra i due Paesi” dichiara Ivana Jelinic CEO Enit. 
 
“Siamo felici di poter inaugurare oggi i collegamenti di ITA Airways Roma Fiumicino – Nuova Delhi, unici voli diretti tra le capitali dei due Paesi” – ha dichiarato Emiliana Limosani – Chief Commercial Officer di ITA Airways e CEO Volare. “ITA Airways, con l’apertura di questa nuova rotta per il trasporto di passeggeri e merci fra Italia e India, intende contribuire ulteriormente all’integrazione culturale e allo sviluppo della relazione economica tra i due Paesi che negli ultimi anni hanno sviluppato un solido partenariato politico e commerciale, con la presenza di più di 600 imprese italiane in India e con un interscambio bilaterale che nel 2021 ha raggiunto un valore record di più di 10 miliardi di euro. Abbiamo così aggiunto un tassello importante al nostro progetto di espansione del network intercontinentale verso una destinazione affascinante e un mercato ricco di opportunità. Inoltre, grazie al volo in partenza da Nuova Delhi a Roma, la nostra clientela indiana potrà visitare, con le comode connessioni dal nostro hub di Fiumicino, non solo l’Italia ma tutta Europa” ha concluso il Chief Commercial Officer. 
 
Con il nuovo collegamento intercontinentale, la compagnia di bandiera italiana ITA Airways espande ulteriormente il proprio network verso il mercato asiatico e conferma il grande lavoro volto a soddisfare le esigenze sia di outcoming della clientela, ma anche di incoming, importando passeggeri indiani in Italia.  
 
Il collegamento intercontinentale si aggiunge ai sette già operati da ITA Airways con volo diretto su New York, Los Angeles, Boston, Miami, Buenos Aires, San Paolo e Tokyo. L’espansione nel mercato Asia continuerà a dicembre con l’apertura del nuovo volo diretto Roma Fiumicino – Malè, Maldive che verrà operato da ITA Airways dal 17 dicembre 2022 al 15 aprile 2023, permettendo ai vacanzieri italiani di scegliere le Maldive anche per le vacanze di Pasqua.   


Francesca Cicatelli
Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA
e-mail: FRANCESCA.CICATELLI@ENIT.IT

Chiusi, Opera Laicale: il Museo della Cattedrale di San Secondiano inaugura la Mostra RELIQUIÆ Disegni di David Booker

David Booker, Reliquiario in legno dorato e il disegno Artista Guillaume Periodo Oro

Domenica 11 Dicembre, alle 15:30, il Museo della Cattedrale di San Secondiano inaugura la Mostra 

RELIQUIÆ 
Disegni di David Booker.

La Mostra, che resterà in allestimento fino al 9 luglio 2023, è stata realizzata con il supporto dell’Opera Laicale della Cattedrale di Chiusi; nasce da un intuizione dell’architetto 
Sabrina Papini, accolta e sviluppata dall’artista David Booker avvalendosi dei materiali di studio concessi dal Gruppo Archeologico Città di Tuscania.

David Booker si definisce ‘uno scultore che fa anche disegni’ ed è con la sua capacità di plasmare i rapporti tra luce e ombra che disegna a matita i suoi soggetti. Principalmente materiali di scarto della vita quotidiana: cartoni, scatole e pezzi meccanici ritratti in composizioni metafisiche.

Il Museo della Cattedrale ospita i reperti archeologici e le opere d’arte provenienti dalle catacombe e dalle chiese del territorio diocesano, risalenti ad un periodo che va dal II al XX secolo. Si trova nel cuore del centro storico di Chiusi, accanto alla Cattedrale di San Secondiano Martire, e comprende oltre al Campanile-torre, un suggestivo Labirinto etrusco sotterraneo che molti credono nasconda ancora il Tesoro perduto di Re Porsenna.

Nelle collezioni del Museo è testimoniato un intero mondo di storie da raccontare, che David Booker ha colto ed interpretato con il suo stile inconfondibile creando una inedita continuità fra passato e presente, in cui gli oggetti prendono parte ad una narrazione universale, e, come reliquie, rivelano il loro significato allo sguardo contemplativo che ne riconosce il valore di messaggio.

L’esposizione raccoglie 20 opere su carta dell’artista, 13 inedite e 7 realizzate in esclusiva per il Museo. A queste si aggiungeranno almeno 6 delle sue grandi sculture in marmo che verranno installate negli spazi esterni della Cattedrale, a partire nell’estate 2023, dando vita ad una seconda mostra intitolata ‘Martyres‘.

“Il cambiamento nasce dalla cultura, e il potere trasformativo dell’arte si manifesta solo nell’interazione con le persone” spiega David Booker nel chiarire la volontà di coinvolgere cittadini e visitatori in un percorso contemplativo in cui l’Arte crea connessioni di senso tra le persone e i manufatti antichi, gli spazi architettonici ed il paesaggio, e la Città di Chiusi diviene il vero e proprio soggetto della Mostra in una suggestiva comunione tra contemporaneità e storia.


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Valeria Giovagnoli T + 39 3464267044 valeria.giovagnoli@gmail.com

Sito: www.davidbookersculptor.eu
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Rimini città d’arte ideale anche per i weekend d’inverno – Numerosi i pacchetti a tema in dicembre per vivere una Rimini inedita

Rimini per tutto l’annoTra arte, cibo, cultura e benessere
Ispirazioni di viaggio

Rimini si posiziona come nuova meta turistica per gli amanti dell’arte, del cibo e del benessere con numerose esperienze tematiche di viaggio per vivere la città a 360 gradi tutto l’anno In programma per il mese di dicembre diversi pacchetti turistici a tema con ingressi ai musei di ogni genere e per ogni interesse, esperienze per conoscere il territorio, relax alla scoperta dei sapori della Romagna e tante altre attività

Rimini per tutto l’anno: tra arte, cibo, cultura e benessere, la città romagnola si offre ai visitatori come destinazione di viaggio perfetta da vivere 365 giorni l’anno, capace di soddisfare ogni tipologia di pubblico, dai più giovani alle famiglie, con innumerevoli occasioni di scoperta e attività, tra le più classiche o inusuali. Numerose infatti sono le esperienze di viaggio uniche e su misura che i turisti possono scegliere per scoprire una Rimini inedita, ricca di bellezze artistiche, storia, cultura ma anche di suggestivi luoghi dedicati al wellness e alla buona cucina.

Rimini, con il suo patrimonio artistico e culturale, è una città d’arte, meta d’attrazione in tutta Italia grazie al Museo Fellini, alla Piazza sull’acqua, al PART, al Museo della Città, al Palazzo del Fulgor e alla riqualificazione del centro che, grazie alla sua antica storia, mantiene evidenti testimonianze di tutte le epoche, a partire dagli antichi Romani.

Rimini, Palazzo Arengo

RIMINI È ARTE

Rimini è una città da sempre immersa nella bellezza artistica: da Cesare Augusto a Giotto, da Piero della Francesca a Cagnacci, dal Ghirlandaio al Guercino, da Pistoletto alla Street Art.

La città romagnola è tornata nuovamente in auge come meta per i viaggi d’arte grazie alla ricca offerta culturale e museale, che va dalle bellezze della Roma antica all’arte contemporanea.

Assoluta novità per i turisti che visitano la città è l’ART CARD, un pass che permette di visitare 4 musei di Rimini, veri e propri gioielli del patrimonio artistico nazionale:

– il Museo della Città, ospitato nel settecentesco Collegio dei Gesuiti, che racchiude memorie civiche provenienti da scavi, chiese ed edifici cittadini e importanti opere. Qui è possibile ammirare i capolavori della “Scuola Riminese“, una delle più importanti realtà del Trecento, ispirata alla lezione di Giotto mentre, del periodo aureo della signoria dei Malatesta, le tavole di artisti di grandissimo rilievo come Giovanni Bellini, Domenico Ghirlandaio, Agostino di Duccio, Pisanello e Matteo de’ Pasti. Il Seicento è rappresentato da straordinari dipinti, opera di maestri di rilevanza internazionale, dall’esuberante Guido Cagnacci al più meditativo Centino, al Guercino, pittore di grande sensibilità cromatica e Simone Cantarini. Il Museo della Città inoltre ospita uno spazio permanente dedicato alla grafica di Renè Gruau, protagonista internazionale nel campo dell’illustrazione di moda. Di recente l’Ala Nuova ospita la collezione emERgenze contempoRaNee con 45 opere di 36 artisti e 2 donazioni del mecenate bolognese Francesco Amante, La nuova collezione vuole documentare i linguaggi di artisti e artiste, singoli o collettivi espressi attraverso differenti media come pittura, disegno, scultura, fotografia, videoarte.

– La Domus del Chirurgoun’abitazione romana della seconda metà del II secolo, scoperta nel 1989 a Rimini in piazza Luigi Ferrari. La domus è uno splendido esempio di architettura romana, con le sue stanze dai pavimenti musivi e i soffitti e le pareti decorate da affreschi policromi. La casa, di proprietà di un medico chiamato Eutyches, ha restituito una gran quantità di reperti, di cui il principale è una cassetta contenente 150 ferri chirurgici.

– Il Museo PART – Palazzi dell’Arte di Rimini è il museo d’arte moderna e contemporanea, inaugurato nel 2020, è nato dall’incontro tra il Comune di Rimini e la Fondazione San Patrignano, che ha sede negli affascinanti palazzi medievali dell’Arengo e del Podestà, nel cuore del centro storico. In mostra, si trova una raccolta eclettica e variegata di importanti opere, in continua espansione, del Novecento e del nuovo millennio. Tra gli artisti presenti nella collezione esposta al PART ci sono Damien Hirst, Vanessa Beecroft, Kiki Smith, Ettore Spalletti, Bertozzi&Casoni, Pier Paolo Calzolari, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Arnaldo Pomodoro, Michelangelo Pistoletto e Mario Schifano.

– Il Museo Fellini è l’unico museo al mondo interamente dedicato a Federico Fellini, il famoso regista nato a Rimini. Il Fellini Museum si dipana lungo tre punti cardine del centro storico di Rimini: Castel Sismondo, rocca malatestiana del Quattrocento dove sono restituite le atmosfere dei film di Fellini, il Palazzo del Fulgor, dove, grazie ad una serie di strumenti visivi e tecnologici, è possibile intraprendere un viaggio nell’immaginario felliniano; e infine c’è piazza Malatesta, trasformata nella Piazza dei Sogni, una grande area urbana, con porzioni a verde, arene per spettacoli, installazioni artistiche, un immenso velo d’acqua a rievocare l’antico fossato del castello e una grande panca circolare che, come nel finale di 8½, vuole essere un inno alla vita, alla solidarietà, alla voglia di stare assieme.

Per vivere al meglio il patrimonio artistico riminese i visitatori possono scegliere tra un’ampia gamma di pacchetti turistici dedicati all’arte, adatti per un weekend fuori porta o una vacanza last minute all’insegna della cultura e del relax, tutti consultabili e acquistabili sul sito www.visitrimini.com

Per gli appassionati dell’arte contemporanea c’è “Rimini arte e gusto“, un fine settimana tra arte, gusto e bicicletta alla scoperta della Rimini più Contemporanea. All’interno di questo soggiorno i visitatori potranno ammirare le suggestive e affascinanti collezioni del Museo PART e del Museo della Città; partecipare ad uno speciale bike tour sul Parco del Mare ossia il nuovo lungomare di Rimini che con i suoi 15 km di verde, piste ciclabili e pedonali, aree per lo sport e il relax renderà indimenticabile il soggiorno. In questa oasi green si trova anche il lungofiume degli artisti, un museo a cielo aperto dove gli artisti riminesi raccontano con le loro opere la vita e le tradizioni della città. Il pacchetto inoltre prevede una visita esclusiva in una tenuta vitivinicola sulle colline riminesi per scoprire i segreti del Sangiovese e della Rebola oltre che una visita al Borgo San Giuliano, uno dei borghi più colorati e caratteristico d’Italia, noto per i suoi murales dedicati a Fellini.

La vacanza “Rimini e i suoi tesori d’arte” è dedicata invece a chi vuole scoprire tutte le principali meraviglie di Rimini con i suoi tesori artistici più importanti: Arco d’Augusto, Tempio Malatestiano, Domus del Chirurgo, piazza Tre Martiri, Vecchia Pescheria e piazza Cavour. Qui i turisti avranno l’occasione di visitare il Visitor Center della Rimini Romana, il museo multimediale che racconta la storia dell’antica Ariminum.

Tra le ispirazioni di viaggio dedicate alla cultura da non perdere è l’esperienza “Rimini Felliniana e il Museo Fellini“, un weekend alla scoperta della Rimini di Fellini, con tour ai luoghi della sua infanzia, della sua adolescenza e dei suoi indimenticabili film, fino al Museo di Fellini, il più grande polo museale dedicato al regista. Tra i luoghi dell’itinerario il leggendario Grand Hotel, che ospita L’albergo dei sogni, un vero e proprio percorso museale dedicato a Fellini con 9 postazioni collocate in altrettanti luoghi iconici della struttura. 

Rimini, Ponte di Tiberio

NATALE 2022 A RIMINI: UN DICEMBRE RICCO DI EVENTI

Per il mese di dicembre, Rimini, come da tradizione, si presenta nella sua veste più festosa, quella del Natale. In programma oltre 150 eventi in un mese, tra tradizione e contemporaneità: cori sotto l’albero, concerti di Natale, spettacoli circensi, danza, artisti internazionali e una città pronta ad accogliere con la sua offerta piena di servizi, 400 alberghi aperti, ristoranti e pubblici esercizi in piena attività e quattro linee di navette per accedere al centro per lo shopping.

Quest’anno saranno circa 80 i chilometri di luci e luminarie che accenderanno di atmosfera tutta la città dal 3 dicembre 2022. Non mancheranno il grande albero di Natale in piazza Tre Martiri e gli Angeli tridimensionali all’Arco d’Augusto. Composizioni natalizie luminose sulla piazza della stazione preparano una calda accoglienza a chi arriva in città, mentre un veliero luminoso illumina Piazzale Boscovich, tra la spiaggia e il porto. A fare da cornice, la pista ghiaccio e il villaggio di Natale in piazzale Fellini che accompagnerà l’arrivo delle feste. In più, come ogni anno, i mercatini in centro e i negozi addobbati a festa offriranno ai visitatori ogni genere di suggerimenti per l’acquisto, anche solidale, di regali originali e autentici.

Dedicata allo shopping, ideale per gli acquisti natalizi, è la Rimini Style Card, molto più che una shopping card: è il “passepartout” ideale per accedere al cuore della lifestyle riminese attraverso i sentieri delle sue eccellenze,  per conoscere e vivere le zone dello shopping riminese, i sapori autentici della città e le persone che la rendono irripetibile. Con la Rimini Style Card si potrà usufruire di sconti speciali, offerte o omaggi presso alcune tra le attività più storiche ed identitarie della città, appositamente suddivise tra le seguenti aree commerciali: Shopping, Books, Food & Drinks, Beauty & Wellness e Mobility.

I festeggiamenti culmineranno poi il 31 dicembre con il “Capodanno più lungo del mondo” tra arte, musica e un ricco calendario di eventi. Il programma del 31 dicembre prevede una lunga notte di festeggiamenti diffusi con musei aperti e gratuiti (dalle ore 21) e visite guidate fino alle 2 di notte al Palazzo del Fulgor, Part, Teatro Galli, Domus e Museo della città e con dieci diversi spazi del centro cittadino, ognuno con una proposta artistica diversa. Dall’energia vocale e musicale dell’artista francese Kelly Joyce allo spettacolo dell’Incendio dal Castello fino ad arrivare alle proposte più contemporanee con i dj-set di Frankie Hi-nrg MC, Paradiso Reunion, Gianni Morri, Max Padovani, Paolo Nhe, Michelino & Paolino Zanetti, DJ Max Monti & GAM GAM. A questo link è possibile approfondire il programma del Capodanno 2022: https://www.visitrimini.com/capodanno-a-rimini/

Anche durante il mese di dicembre è possibile visitare le bellezze artistiche e culturali della città, grazie ai vantaggi dell’ART CARD o alle numerose esperienze acquistabili sul sito www.visitrimini.it. In programma i “City tour Le meraviglie di Rimini” il 4 e 8 dicembre 2022: oltre ai già citati Arco di Augusto, Domus del Chirurgo e Museo Fellini il tour comprende la visita al Ponte di Tiberio e al Teatro A. Galli, realizzato dall’architetto Luigi Poletti, un vero gioiello dell’architettura.

Per i fan di Federico Fellini è imperdibile il “City tour Un percorso felliniano” in programma l’11 dicembre 2022. Una passeggiata fra i luoghi più amati dal grande regista Federico Fellini, che porterà il pubblico alla scoperta degli angoli nascosti del Borgo San Giuliano e approfondirà un Fellini inedito tra piccoli vicoli, quartieri, la nuova Piazza Malatesta e il Castel Sismondo, sede del Fellini Museum.

La cultura a Rimini è anche l’arte del buon cibo e per il mese di dicembre 2022 non potevano mancare esperienze dedicate alla cucina romagnola, come la “Cooking Class Piada, per scoprire tutti i segreti della piadina, lo street food romagnolo per eccellenza, o la “Degustazione dei vini premiati


INFORMAZIONI UTILI

Tutte le informazioni e i pacchetti turistici sono consultabili e acquistabili sul sito a questo link 
Per i pacchetti dedicati al Ponte dell’Immacolata a Rimini cliccare qui  
Natale a Rimini cliccare qui  
Capodanno a Rimini cliccare qui  

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Venezia, Concerto di Natale: Leonora Armellini al Palazzetto Bru Zane

LEONORA SUONA DEODAT

Martedì 13 dicembre, ore 19.30 al Palazzetto Bru Zane, Venezia

Un recital di (ri)scoperte di tesori pianistici, protagonista la pianista padovana LEONORA ARMELLINI

Il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, propone per il tradizionale concerto di Natale un invito alla scoperta di repertori pianistici inesplorati interpretati da Leonora Armellini. La giovane pianista padovana si esibisce per la prima volta sul palcoscenico della fondazione veneziana e affronta un programma insolito. In particolare, il concerto vede l’esecuzione di musiche del compositore Déodat de Séverac (1872-1921), originario della Linguadoca, formatosi al Conservatorio di Tolosa e poi alla Schola Cantorum di Parigi. Compositore che partecipa al rinnovamento della musica francese concentrandosi sulle musiche popolari del Sud-Ovest del suo paese, come si ascolta nella suite proposta nel recital En languedoc. Ad affiancarlo nell’effervescente panorama della Belle Époque francese, vengono eseguite nel programma del concerto anche pagine di Claude Debussy, che gli è affine nell’ispirazione, mentre la Champagne-Valse di Isaac Albéniz contribuisce a dimostrare i fecondi legami artistici che si allacciano tra i due versanti dei Pirenei alla svolta del nuovo secolo.

In anteprima esclusiva per gli spettatori del concerto sarà disponibile al bookshop del Palazzetto Bru Zane il CD Les Nuits de Paris, dedicato alle musiche da ballo dell’Ottocento francese, con François-Xavier Roth e l’orchestra Les Siècles.

Biografia di Leonora Armellini

Figlia d’arte, Leonora Armellini si forma presso l’Accademia di S. Cecilia e l’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. Vince diversi premi, tra cui il XXII Premio Venezia, il “Premio Janina Nawrocka” (2010), il Quinto Premio del Concorso Pianistico Internazionale “F. Chopin” di Varsavia

(2021), e il premio “Galileo 2000 Pentagramma d’oro” (2013).  Suona in festival e teatri in Italia e all’estero, quali il Teatro La Fenice, il Carnegie Hall a New York, Salle Cortot  a Parigi, con orchestre quali la Filarmonica di Varsavia,  l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra Filarmonica  di Torino, l’Orchestra dell’Arena di Verona e l’Orchestra  Nazionale Ucraina. È docente di pianoforte al Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria.

Programma del concerto

Claude Debussy
Images
1re série : Reflets dans l’eau, Hommage à Rameau, Mouvement

Isaac Albéniz
Chants d’Espagne
Prélude – Córdoba
Champagne Valse

Déodat de Séverac
En vacances
Valse Romantique
En Languedoc
Le jour de la foire, au mas

Claude Debussy
Estampes
Pagodes – La soirée dans Grenade – Jardins sous la pluie


Il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française

La missione del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, con sede a Venezia, è la riscoperta e la diffusione a livello internazionale del patrimonio musicale francese (1780-1920), concepisce e progetta programmi incentrati sul repertorio romantico francese. Si occupa sia di musica da camera sia del repertorio sinfonico, sacro e lirico, senza dimenticare i generi «leggeri» che caratterizzano lo spirito francese (chanson, opéra-comique, operetta). Il centro, inaugurato nel 2009 per volere della Fondation Bru, ha sede a Venezia in un palazzo del 1695 appositamente restaurato per ospitarlo.


INDIRIZZO

Palazzetto Bru Zane
Venezia, San Polo 2368
Da Campo San Stin attraversare il sottoportico alla fine del Campo; il Palazzetto si trova in fondo alla calle.

Contatti per la Stampa
contact@bru-zane.com
Katia Amoroso < ka@bru-zane.com

BRU-ZANE.COM

In collaborazione con
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro
roberta@studioesseci.net
Tel. 049 663499

Bassano del Grappa (Vicenza), Museo Civico: Inaugurata la mostra “I Bassano” con un racconto di Melania Mazzucco

Francesco Dal Ponte il Vecchio,
Madonna in trono tra i Santi Paolo e Pietro, 1519

03 Dicembre 2022 – 02 Maggio 2023

Bassano del Grappa (Vi), Museo Civico

I BASSANO.
Storia di una famiglia di pittori

UNA MOSTRA-RACCONTO NARRA
LA STORIA DEI BASSANO ATTRAVERSO LE PAROLE DI MELANIA MAZZUCCO

I Bassano, che storia! A raccontare le vicende della dinastia dei Bassano, al Museo Civico di Bassano del Grappa, sono non solo le loro opere ma le parole di Melania Mazzucco. Il tutto a creare un’inedita “mostra racconto”, in scena dal 3 dicembre 2022 al prossimo 2 maggio 2023, sotto la regia scientifica della Direttrice Barbara Guidi.

Nessun pannello storico artistico, nessuna didascalia che vada oltre l’essenzialità, solo le meravigliose creazioni dei Bassano e l’intenso filo del racconto della vita dei Dal Ponte, poi noti al mondo appunto come “i Bassano”, protagonisti indiscussi della pittura del Rinascimento veneto.

La loro epopea ebbe inizio con la discesa, correva l’anno 1464, a Bassano di Jacopo di Berto, conciatore di Gallio, nell’Altopiano di Asiago. Giunto sulle rive del Brenta, Jacopo trovò dimora in Contra’ del Ponte da cui deriverà il cognome futuro della celebre famiglia di pittori. Suo figlio Francesco, poi detto il Vecchio perché primo della dinastia, cominciò ad avventurarsi nell’arte della pittura. Alchimista dilettante, cartografo e decoratore più che grande artista, Francesco dette vita a creazioni d’arte sacra che rispondevano alle richieste del mercato locale avviando un’eterogenea, attivissima bottega.

Qui collaborano i figli, Giambattista e Jacopo, giovane di immenso talento che, con il suo pennello, avrebbe scritto pagine indelebili della storia dell’arte e della pittura italiana e non solo. Genio mite e riservato, è a lui che si deve il cambio di passo e quella che sino ad allora era soprattutto una forma di artigianato decorativo prende la valenza di grande arte.

Arte coltivata, con successo, anche dai suoi figli – il talentuoso e melanconico Francesco il Giovane, Giambattista, e poi i diligenti Leandro e Gerolamo, fino al nipote Jacopo Apollonio che disegnava di nascosto – ai quali “il Bassano” seppe trasmettere amorevolmente la sapienza e la poesia della sua arte. I loro dipinti, ammantati da un ineffabile “mistero del quotidiano”, conquistarono il mercato internazionale: grandi quadri di devozione sacra destinati alle chiese, ma anche ritratti, commoventi notturni e intense pastorali che, dalla piccola Bassano, giunsero ad arricchire le grandi collezioni reali, da quella di Rodolfo II a Praga, alla Madrid di Filippo II, giungendo fino alle Americhe.

Una storia che si conclude quando Jacopo Apollonio, formatosi sotto la guida dello zio Leandro, realizza le ultime repliche prodotte sui disegni e i modelli del nonno Jacopo. La storia dei Bassano, una vera e propria epopea per immagini iniziata sul finire del Quattrocento, esce così di scena avendo all’attivo oltre un secolo di grandissima fortuna.

I visitatori si muoveranno di opera in opera (e di opere dei Bassano se ne ammireranno ben 40 oltre a oggetti e documenti preziosi), sull’onda emotiva delle parole del libro della scrittrice Melania Mazzucco, Premio Strega e autrice di celeberrimi romanzi storico-artistici quali La lunga attesa dell’angelo L’architettrice. Si tratta di un libro d’autore, edito dagli stessi Musei Civici in un’edizione limitata, da collezione.

«Siamo particolarmente orgogliosi» afferma Elena Pavan, Sindaco di Bassano del Grappa «di presentare, a ridosso delle festività natalizie, l’ultima ambiziosa iniziativa culturale proposta dalla Città di Bassano in questo 2022. Con questa mostra, doveroso omaggio al genio artistico dei Dal Ponte, si chiude in bellezza un anno denso di eventi e si va a completare la già ricchissima offerta dei nostri Musei Civici. Questo Natale i cittadini e i visitatori tutti avranno così l’opportunità di riscoprire, con un unico biglietto, i due immensi genius loci della nostra città: Jacopo Dal Ponte e Antonio Canova».

Ad arricchire ancor più il racconto visivo, alle opere saranno affiancati, in alcuni casi, oggetti o libri (come il Libro dei conti della bottega, o il quaderno di esercizi alchemici di Francesco il Vecchio, o un erbario del Cinquecento che dialoga con le piante dipinte da Jacopo nella Fuga in Egitto, la preziosa Croce astile del Filarete, capolavoro dell’oreficeria sacra del Quattrocento, ecc.). Alla dimensione visiva delle opere si affianca dunque la forza della dimensione narrativa: due livelli che si compenetrano e si completano a vicenda.

Testo e opere godono in mostra della stessa dignità, sono un unicum.

«L’idea di questa collaborazione con Melania Mazzucco» spiega Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa «nasce dal desiderio di far conoscere, in un modo nuovo, inedito e sorprendente, l’inestimabile patrimonio conservato nei nostri Musei Civici, facendo entrare il visitatore nelle opere di questi grandi protagonisti della pittura veneta del XVI secolo anche attraverso le storie e vicissitudini dei loro autori e dei luoghi che hanno nutrito la loro opera; raccontando le passioni e le aspirazioni di Jacopo Bassano e dei suoi figli con le parole di Melania Mazzucco si potrà dunque comprendere il senso più profondo e poetico della loro grande arte».

Ad impreziosire ulteriormente il progetto espositivo, giunge a Bassano del Grappa un ospite illustre: il Ritratto di uomo in armi di Jacopo Bassano, in prestito dalla sede londinese della galleria Robilant+Voena. Il capolavoro – appartenente alla fase più originale, dinamica e sperimentale della maniera di Jacopo – esplora un genere assai poco praticato dal maestro veneto: quello della ritrattistica. Sebbene le fonti menzionino una sua non marginale attività come ritrattista, pochissimi sono i ritratti di Jacopo individuati con certezza dalla critica, oggi dispersi tra importanti raccolte pubbliche d’Europa e d’America, da Kassel a Budapest, da Palazzo Rosso a Genova al Getty Museum di Los Angelés.

Insieme al preziosissimo piccolo Ritratto del Doge Sebastiano Venier, dipinto ad olio su rame e conservato nello stesso Museo Civico bassanese, il Ritratto di uomo in armi segna quindi un momento fondamentale per lo studio dell’intera opera del pittore bassanese.

Dopo essere stato a lungo ascritto alla mano di pittori quali Veronese e Pordenone, nel 2009 il Ritratto di uomo in armi è stato ricondotto con fermezza al catalogo di Jacopo Bassano. L’attribuzione, che si deve ad una felice intuizione di Bernard Aikema, è stata accolta dai massimi studiosi di pittura veneta del Cinquecento e in particolare dell’artista bassanese, tra i quali Vittoria Romani e Beverly Louise Brown.

La nota sentimentale che lo contraddistingue viene tuttavia stemperata dal particolare impianto compositivo, caratterizzato da una certa maestosità della figura, da continui cambi di direzione e da accenni di movimento suggeriti dall’aggraziata torsione tra testa e busto, e da un particolare uso della luce fatto di raggi incidenti e baluginanti riflessi che esaltano le superfici metalliche.

A 5 anni dalla sua precedente visita in città e a quasi 5 secoli dalla sua realizzazione, il Ritratto di uomo in armi torna quindi ‘a casa’ proprio in occasione della mostra I Bassano. Storia di una famiglia di pittori.


Ufficio stampa

Roberta Barbaro
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo T. +39 049 663499
roberta@studioesseci.net

Chiara Padovan
Comune di Bassano del Grappa T. +39 0424 519 373
ufficiostampa@comune.bassano.vi.it

Andrea Rossato
Ufficio comunicazione Musei Civici T. +39 0424 519919
andrea.rossato@comune.bassano.vi.it

Genova, Capitale Europea del Natale: eventi e spettacoli, mostre, tradizioni in città

Natale a Genova, un’immersione nel più autentico spirito natalizio – Foto FROG

Genova, Capitale Europea del Natale 2022

Un ricchissimo programma di eventi
fra spettacoli, mostre, tradizioni in città

Una News molto importante: la commissione europea ha designato “Genova, Capitale Europea del Natale 2022“, con il Patrocinio del Parlamento Europeo.  Per tutto il periodo delle Feste, un densissimo calendario di visite guidate a tema permetterà ai visitatori di esplorare in ogni aspetto le tradizioni liguri e godersi gli eventi, tutti identificati dal logo “European Capital of Christmas”.

Nel periodo delle Feste tutta Genova si veste di luci e di addobbi, mercatini animano le piazze e i vicoli del centro storico e non si contano i concerti, gli spettacoli e gli appuntamenti ispirati all’atmosfera di festa. Genova vive così intensamente questo momento incantato dell’anno che è stata designata European Capital of Christmas (insieme alla spagnola San Sebastian): i giurati che hanno votato all’unanimità le città vincitrici di questa edizione del Premio, hanno espresso grande apprezzamento «per l’alto livello tecnico dei progetti presentati, per le proposte e l’impegno nel perseguire i valori europei del Natale, un momento di speciale significato in cui si rivelano i valori profondi dell’integrazione, della tolleranza, della convivenza e della pace che sono al centro e all’origine del progetto europeo. Promuovere una distinzione per le Capitali europee del Natale – ha detto ancora la giuria internazionale – significa promuovere la pace, la convivenza e l’armonia. Un potente elemento di integrazione e conoscenza dei valori dell’Europa tra i suoi cittadini». La designazione verrà celebrata il 12 dicembre con un collegamento con San Sebastian, l’altra Capitale 2022, attraverso un maxischermo che resterà attivo per tutte le Feste, e con un concerto di Beppe Barra; mentre il 17 dicembre avrà luogo la cerimonia istituzionale di lancio della Capitale del Natale 2023, annunciata alla presenza dei rappresentanti dell’Award, delle delegazioni della città di San Sebastian e della Commissione che ha valutato le candidature, con il Patrocinio del Parlamento Europeo.

Nel 2022 la città offrirà quindi un’immersione nel più autentico spirito natalizio, anche grazie alle sue suggestive tradizioni. Già dal 1 dicembre inizierà un fittissimo programma di animazioni natalizie e percorsi di luci che arriveranno fino al weekend dell’Epifania, tutti identificati dal logo European Capital of Christmas.

Appuntamento fondamentale l’8 dicembre, con l’accensione del grande Albero di Natale a Piazza De Ferrari, accompagnata da una giornata di festa, esibizioni, musica e luci.
Sulla facciata del Palazzo della Regione sarà attivato il maxischermo luminoso che animerà la piazza per tutto il periodo delle Festività e oltre.
L’albero di Natale, che quest’anno arriva dalla Lombardia, sarà illuminato con luci a led in ottica di risparmio energetico.

Genova, Confeugo 2019 – Foto FROG

Tra le tradizioni più particolari e tipicamente genovesi c’è il Confeugo, rito dall’origine molto antica, che si celebra il sabato che precede il Natale (nel 2022 il 17 dicembre). Dopo l’allegra sfilata del corteo in costume tradizionale, accompagnato dagli sbandieratori, l’Abate del Popolo – rappresentante della cittadinanza – appicca il fuoco a un tronco di alloro coperto di rami. Secondo la leggenda i tizzoni portano fortuna e dall’andamento della fiamma si può capire come andrà il nuovo anno. https://www.visitgenoa.it/confeugo

Un aspetto affascinante e poco noto del Natale genovese riguarda il presepe: Genova dalla prima metà del XVI secolo fino ai primi decenni del XIX secolo ha rivaleggiato con Napoli nella produzione di figure e sculture dedicate alla Natività Molto particolari i presepi del Settecento, con figurine di legno vestite di preziosi abiti d’epoca. Abili intagliatori hanno creato opere d’arte che si possono ammirare ancora oggi, ad esempio presso il santuario di Nostra Signora Assunta di Carbonara detto “della Madonnetta“, che ospita un presepe popolato da espressivi personaggi, popolani e soldati, contadini e mercanti e reso speciale dal fondale che riproduce scorci di Genova.

Genova, Presepe del Convento Santuario della Madonnetta – foto Fabio Bussalino

Il Museo dei Beni Culturali Cappuccini propone una affascinante mostra che va dalle statuine sette-ottocentesche ai tipici “macachi” di Albisola, alle statuine in carta incollata tipiche dell’entroterra ligure, oltre al suo storico presepe meccanico, realizzato da Franco Curti ad inizio Novecento: sette motori azionano oltre 150 personaggi che si animano tra musica e luci.
Molti altri Presepi storici di grande bellezza vengono allestiti in chiese e oratori nel periodo di Natale e potranno essere visitati nei giorni di festa, anche con itinerari condotti da guide turistiche.

https://www.visitgenoa.it/presepi-genovesi
https://www.visitgenoa.it/evento/genova-e-i-presepi 

Ci sarà anche un incontro fra le due capitali del presepe: “Genova Meets Napoli“, con il già citato concerto di Beppe Barra il 12 dicembre, una mostra di Presepi napoletani al Palazzo della Borsa e un evento a sorpresa il 5 gennaio.

Piazza De Ferrari

Ai grandi eventi e agli appuntamenti tradizionali si aggiungono le sorprese dei suggestivi mercatini natalizi in tutta la città, a partire da quello tradizionale di San Nicola, all’insegna della solidarietà, e dal suggestivo Mercatale, attorno a Piazza De Ferrari.
Senza dimenticare il villaggio di Babbo Natale a Cornigliano, meta imperdibile per i bimbi, e tanti appuntamenti a cura dei Municipi e dei CIV in tutta la città.

Sono inoltre previste altre due serate di festa per il 29 e 30 dicembre al Porto Antico.
Il Capodanno si potrà festeggiare anche nei Palazzi dei Rolli, patrimonio UNESCO, che si affacciano lungo la splendida Strada Nuova, oggi Via Garibaldi, cuore del centro storico genovese. Via Garibaldi ospiterà inoltre “Liguria Transatlantica festival” con uno spettacolo di musica, tra arte e djset, e brindisi finale a Palazzo Tursi.

L’amore per Genova di Rubens, protagonista delle proposte culturali genovesi del 2022/2023, verrà celebrato anche con la nuova edizione di “Le Chiese dei Palazzi dei Rolli”, il ciclo di visite guidate condotte dai Divulgatori Scientifici che dal 5 all’8 gennaio, come ogni anno esplorano le più fastose chiese genovesi.

Musica di qualità scandirà le Feste dal Teatro Carlo Felice, con un “Concerto di Natale” sabato 17 dicembre, il Concerto “Mozart l’Italiano” domenica 18 dicembre, “Die Fledermaus“, la più celebre operetta di Johann Strauss (31 dicembre 2022 – 1 Gennaio 2023), e il “Concerto di Capodanno” presso Basilica Santissima Annunziata del Vastato di Genova (31 dicembre).

Anche le chiese della città risuoneranno di musiche e cori natalizi, grazie a una nuova edizione di “Chiese in musica”

Per tutto il periodo delle Feste, un densissimo calendario di visite guidate a tema permetterà ai visitatori e ai genovesi di esplorare in ogni aspetto le tradizioni e l’arte ispirati al periodo, per immergersi fino in fondo nel clima della Capitale Europea del Natale.

E poi c’è la ricchissima offerta di mostre nei Musei genovesi.

Palazzo Ducale “Rubens a Genova“, a 400 anni dalla pubblicazione del libro del fiammingo “I Palazzi di Genova”; il mondo fatato di “Disney – L’arte di raccontare storie senza tempo“, e le fotografie di “Sabine Weiss – La poesia dell’istante“.

Attorno alla mostra di Palazzo Ducale, la ricchissima panoramica di “Rubens. A Network“, che anima decine di sedi in tutta la città.
Fra le tante iniziative, ai Musei di Strada Nuova l’eccezionale “I magnifici tappeti Sanguszko. “I tappeti più belli del mondo”: capolavori dalla Persia del XVI secolo” e “Figure persiane. Rubens, i genovesi e l’arte safavide“; la suggestiva “Genova ai tempi di Rubens. Vedute di una città superba” e la curiosa “Troppo bello per essere vero: copie d’autore da Rubens e Van Dyck“.

Per uno sguardo all’arte contemporanea a Villa Croce c’è la personale di Piergiorgio Colombara “Neroro“, mentre alla Wolfsoniana, uno dei Musei di Nervi, sono in mostra “Le stanze delle meraviglie. I vetri dipinti di Dady Orsi“.

Palazzo Lomellino, scopriamo una affascinante protagonista del teatro italiano dell’Ottocento con la mostra “I costumi di Adelaide Ristori. Teatro e alta moda“.

Per scoprire tutte le offerte e le proposte di Genova per un perfetto city break a Genova per Natale, dalle visite guidate alla promozione “City Pass Rubens” per chi trascorre tre notti a Genova, allo speciale pacchetto “Rolli Experience – Rubens Edition”, consultate il sito www.visitgenoa.it

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Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, Media Relations per la Città di Genova 
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