ENIT, ISNART e UNIONCAMERE presentano le previsioni sul turismo 2023

DERBY ITALIANO, IL LIFESTYLE BATTE IL LUSSO: I VIAGGIATORI STREGATI DAGLI USI E COSTUMI
 
GLI STUDI ENIT E ISNART/UNIONCAMERE ANTICIPANO FLUSSI E TENDENZE 2023
 
ITALIA RIFIORITA: 77 MILIARDI DI EURO SPESI NEL 2022 DAI VIAGGIATORI INTERNAZIONALI

12 Febbraio 2023

Un’indagine Enit su 5.004 viaggiatori intervistati, rivela il livello di stima che i visitatori hanno per l’Italia anticipando flussi e tendenze 2023. La ricerca riguarda ben 12 Stati e 500 turisti potenziali per Paese coinvolto: Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e USA (NY e Miami).  La Penisola sembra non bastare mai: almeno il 20% di chi è stato in Italia negli ultimi 5 anni afferma di esserci stato almeno tre volte. In Austria e in Svizzera questa quota sale oltre il 30% mentre gli svedesi sono indietro per interesse tra i viaggiatori verso le destinazioni italiane, anche in termini di frequenza di visite. Ad incidere soprattutto il fattore lontananza. Lo stile italiano è l’aspetto rimasto maggiormente impresso nei ricordi degli intervistati (43,4% dei casi), a seguire le bellezze naturalistiche e il patrimonio culturale (rispettivamente 38,9% e 32,8%).

 Ciò che invece non ha particolarmente stupito gli intervistati, sono i prodotti di lusso.  “Il 37,7% degli intervistati afferma di avere intenzione di venire in Italia nel 2023. Si registrerebbe, così, un aumento pari a circa l’8% rispetto al dato dell’ultimo quinquennio. In base alle previsioni, la platea dei turisti dovrebbe essere composta per il 14,6% da spagnoli, per il 12,7% da statunitensi e per il 12,3% e 12,2% da svizzeri e austriaci. Il picco di turisti dovrebbe coincidere con la stagione estiva, che dovrebbe ospitare circa la metà del flusso complessivo” dichiara Ivana Jelinic ceo Enit.

“Le destinazioni più scelte di gran lunga le località di mare (36,8%) e le città d’arte (31,7%); in particolare, Il 61,5% degli austriaci ha affermato di essere stato in una località balneare, dato che scende (46,8%) per svizzeri e per i tedeschi (41,8%). Sulle città d’arte invece, il dato più elevato appartiene agli spagnoli, il 73% dei quali ha scelto di visitare una città d’arte, così come i francesi (57,4%) e gli statunitensi (44,4%)” spiega Sandro Pappalardo consigliere cda Enit. Il 35% circa di chi ha viaggiato in Italia ha speso fra 500 e 1500 euro. Dallo studio Enit si nota una tendenza degli statunitensi a spendere molto più di ogni altro. Chi spende meno invece, proviene da Francia e Austria. 

“Stiamo puntando ad azioni specifiche di marketing che tengano conto del fatto che la stagione in cui l’Italia ha raccolto il maggior numero di visitatori è quella estiva, selezionata dal 68,7% dei partecipanti alla ricerca, così come occorre tener presente le differenze tra popolazioni: ad esempio gli austriaci tendono a visitare l’Italia più della media complessiva in estate” dichiara Maria Elena Rossi direttore marketing Enit. 

Dalle ricerche condotte da Enit e Isnart-Unioncamere si evince un quadro di generale ripresa del settore in Italia che ha prodotto un impatto economico stimato complessivamente in 77 miliardi di euro, grazie alle spese sostenute da oltre 770 milioni di turisti, tra pernotti in strutture ricettive e alloggi in abitazioni private (seconde case, residenze di amici e parenti, appartamenti e camere in affitto). Rispetto al 2021, la crescita è del +16,7% per le presenze e del +17,4% per la spesa. 

Nel 2022 il patrimonio naturalistico è la prima motivazione di vacanza, prendendo il posto del classico binomio Italia-arte, che “scende” in seconda posizione: il 18,1% degli italiani e il 22,4% degli stranieri si muovono per trascorrere una vacanza a contatto con la natura. “L’arte, la cultura e la storia d’Italia, comunque, rimangono un caposaldo della destinazione Italia, nel 2022 è tornata forte la voglia di scoprire musei e monumenti, di partecipare a concerti ed eventi locali. Il turismo “post pandemico lascia più spazio alle piccole eccellenze del territorio, con gite ed escursioni alla scoperta di borghi e aree interne del Paese: un passo importante nell’obiettivo dell’ampliamento della stagione turistica destagionalizzazione e decongestione dei flussi” spiega Roberto di Vincenzo, presidente Isnart.  


Le imprese che puntano su servizi di qualità sono premiate da una clientela più “fedele”: la ricerca di Isnart rileva che quasi 1 turista su 2 torna sul luogo di vacanza e 1 su 10 lo fa per alloggiare nella struttura di fiducia. La pandemia ha generato nuove modalità di trascorrere i soggiorni fuori casa e, grazie allo smartworking, 1 turista su 10 dichiara di aver coniugato lavoro e vacanza, con un probabile impatto in termini di allungamento del periodo di soggiorno. Internet influenza più del passaparola ed agisce su due fronti dello share of mind: consultato dagli indecisi, ma anche da chi ha le idee chiare su dove andare e vuole organizzare personalmente ogni particolare del viaggio. Nel 2022 le informazioni on line influenzano il 55% dei turisti (13,5% nel 2008), le offerte di portali e siti web il 41,8%, le recensioni on line il 13,3% e il tam tam dei i social network l’11,7% dei visitatori. 


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
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Comunicazione e Ufficio Stampa
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Frida e Diego per gli Innamorati. San Valentino a Padova

Apertura delle casse per procedere all’allestimento della mostra

FRIDA KAHLO e DIEGO RIVERA

Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano

14 febbraio – 4 giugno 2023

Mostra a cura di Daniela Ferretti

Vernice per la Stampa: 14 febbraio 2023, ore 12.00

La mostra aprirà al pubblico il 14 febbraio, “Festa degli innamorati”, dalle ore 15.00 alle 21.00 con ingresso ridotto per tutti pari a 10€.

Daniela Ferretti, nella doppia veste di curatrice della mostra e di responsabile dell’allestimento, coordina con mano ferma i professionisti che al San Gaetano stanno lavorando, letteralmente giorno e notte, per poter presentare, martedì 14 febbraio,  in mattinata alla stampa e nel pomeriggio (dalle ore 15) al pubblico, l’attesa mostra su Frida Kahlo e Diego Rivera.

Tutto a tempo di record, sincronizzando le diverse professionalità coinvolte. Impresa resa necessaria dal poco tempo a disposizione. Le opere che il pubblico potrà ammirare da martedì e sino al 4 giugno, sono arrivate a Padova da poche ore. Giungono dalla Nuova Zelanda dove sono state protagoniste di una visitatissima mostra alla Auckland Art Gallery.  

Sbarcate in Italia, sono state trasportate a Padova a bordo di 3 diversi camion, che hanno viaggiato separati e accompagnati da un servizio di sicurezza. Il frazionamento dell’importante carico è reso necessario dall’esigenza di suddividere le possibilità di rischio, spiegano gli organizzatori.

A promuovere questa originale retrospettiva è l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. Per poterla proporre in Italia si sono alleati la Vergel Foundation, MondoMostre e Skira, con la collaborazione dell’Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura (INBAL) di Città del Messico. Alla mostra hanno assicurato la loro collaborazione Radio Monte Carlo, la Ferrovie dello Stato e Vivaticket.

I primi a poter ammirare “Frida Kahlo e Diego Rivera al San Gaetano – annuncia l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio, saranno gli innamorati, ovviamente senza con ciò voler escludere i single o i gruppi. Il 14 febbraio, giorno della “Festa degli Innamorati”, dalle 15 alle 21,   tutti potranno accedere alla mostra usufruendo all’ingesso speciale  a 10 euro, già prenotabile su Vvaticket ma che sarà acquistabile anche direttamente in mostra. Frida e Diego sono stati protagonisti di una grande storia di amore e di passione. Un rapporto intenso, infuocato che segnò le vite di entrambi e che è rimasto nelle cronache e nella storia”.

Le opere di Frida e Diego vengono dalla Vergel Foundation, alla quale sono confluite le opere messicane della mitica collezione Gelman (quelle di autori europei della stessa collezione sono invece al MoMa di New York).

I Gelman acquistarono una trentina di opere di Frida e del marito Diego. Nel 1943 entrambi ritraggono la signora Gelman, in due olii su tela profondamente diversi: enorme, a figura intera, sensuale, dalla pennellata morbida, quello di Rivera; grande quanto una pagina di quaderno quello della Kahlo, che dipinge in meno di mezzo busto la donna con un’espressione scostante, appesantita da boccoli, gioielli e pelliccia.

Accanto alla grande pittura (ben 23 le opere di Frida Kahlo e 9 quelle di Diego Rivera), ad essere proposta, e non a caso, è anche la fotografia. Karl Wilhelm Kahlo, ebreo tedesco emigrato in Messico, era un abile fotografo d’architettura. Frida, giovanissima, lo accompagnava nelle sue campagne in giro per il Messico e questa collaborazione influenzò molto la sua arte, a partire dalla “consuetudine con la oggettività ed anche la crudezza di chi maneggia una macchina fotografica” fino alla rigorosa costruzione dell’immagine e al minuzioso gusto per il dettaglio”, scrive Dario Dalla Lana.

Frida, così come, in modo più limitato Diego, attrasse l’attenzione dei migliori fotografi internazionali del suo tempo. In mostra ritratti realizzati da Héctor Garcia, Manuel Álvarez Bravo, Gisèle Freund, Martin Munkacsi, Nickolas Muray, Lucienne Bloch, Edward Weston.

Una sezione, fantasmagorica, è infine riservata ai costumi messicani, i cui colori si riverberano nelle opere di lei e nelle opere, dai murales agli oli su tela, di lui.


Ufficio stampa della mostra
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499
roberta @studioesseci.net (Roberta Barbaro)
 
Ufficio Stampa Comune di Padova
Ufficiostampa@comune.padova.it
Franco Tanel –  tanelf@comune.padova.it
Tel. 049 – 8205235

Bologna, Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition: selezionati i sei artisti in residenza nei Distretti culturali dell’area metropolitana

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition: i sei Distretti culturali dell’area metropolitana di Bologna ospiteranno 6 artiste e artisti dal 13 febbraio al 30 giugno 2023

Su iniziativa e invito del Comune e della Città metropolitana di Bologna, l’innovativa esperienza del Nuovo Forno del Pane, nata al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna nel 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19 e supportare gli artisti offrendo loro uno spazio di produzione, si è aperta al raggio più ampio dei sei Distretti culturali della Città metropolitana. La Città metropolitana di Bologna diventa una diffusa città creativa e culturale.

La possibilità di vivere, lavorare, produrre opere, interagire con il territorio, dar vita a progetti artistici individuali e condivisi, è stata, infatti, estesa dall’ambito esclusivamente cittadino al raggio più ampio di sei Comuni degli altrettanti Distretti culturali della Città metropolitana pubblicando un avviso pubblico finalizzato alla selezione di sei artiste, artisti o collettivi artistici destinati a risiedere e lavorare in strutture messe a disposizione nei Comuni dei sei Distretti culturali.

I 6 vincitori dell’avviso, che si è chiuso il 9 gennaio scorso con 126 candidature provenienti da tutta Italia, sono stati selezionati da una commissione presieduta dal direttore del MAMbo e composta da membri esperti interni allo staff del museo.

Il progetto – che rientra nelle azioni di Officina Creativa per Bologna, percorso di creazione del sistema culturale metropolitano promosso da Comune e Città metropolitana di Bologna, con il supporto di Fondazione Innovazione Urbana – offre la possibilità di creare una rete in grado di valorizzare le ricerche artistiche più contemporanee e divenire il connettore tra le diverse realtà già attive sul territorio metropolitano e le artiste e gli artisti che operano in Italia.

Le artiste e gli artisti selezionati e i luoghi in cui lavoreranno in residenza sono i seguenti:

Lorena Bucur (Cremona, 1996) – Distretto culturale Pianura Ovest: San Giovanni in Persiceto, Convento di San Francesco;

Beatrice Favaretto (Venezia,1992) – Distretto culturale Reno Lavino Samoggia: Casalecchio di Reno, Montagnola di Mezzo;

Valentina Furian (Venezia,1989) – Distretto culturale Savena – Idice: San Lazzaro di Savena, 10Lines e Kappa NÖUN;

Giorgia Lolli (Reggio Emilia, 1996) – Distretto culturale Pianura Est: Budrio, Le Torri dell’Acqua;

Lorenzo Modica (Roma, 1988) – Distretto culturale Appennino Bolognese: Castiglione dei Pepoli, Municipio di Castiglione dei Pepoli;

Davide Sgambaro (Cittadella, Padova, 1989) – Distretto culturale Imolese: Imola, Centro d’Arte Novella Guerra.

Artiste ed artisti sono stati selezionati sulla base della documentazione presentata, tenendo in particolare conto il portfolio, la lettera motivazionale e l’idea progettuale, secondo parametri legati a fattibilità, originalità e impatto della proposta sul sistema culturale metropolitano.

Durante il periodo di residenza, saranno coinvolti in approfondimenti dedicati alle loro ricerche individuali, in un’ampia attività relazionale fatta di studio visit, conversazioni, open studio, relazioni pubbliche sui progetti realizzati, oltre a un programma pubblico di workshop e conferenze. Particolare attenzione sarà riservata alla creazione di un programma di auto-apprendimento, concepito dagli artisti insieme allo staff del museo, al fine di condividere collettivamente nuove pratiche, conoscenze e desideri.

Prima dell’inizio del periodo di permanenza, ai 6 vincitori viene offerta l’opportunità di conoscere i servizi e le vocazioni del territorio e dei sei Distretti culturali, grazie a un accompagnamento mirato realizzato in collaborazione con Bologna for Talent, il servizio della Città metropolitana di Bologna dedicato allo sviluppo di progetti per l’attrazione e la valorizzazione dei talenti.

Le attività saranno divulgate e promosse tramite i canali di comunicazione dei soggetti coinvolti nel Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition, mentre le opere e i progetti eventualmente prodotti da artiste e artisti rimarranno di loro proprietà. La rete dei Distretti culturali sarà parte attiva nel costruire occasioni di scambio e collegamento con il territorio cittadino e metropolitano.

Dichiara Elena Di Gioia – Delegata alla Cultura del Comune di Bologna e Città metropolitana “Rendere la città metropolitana una diffusa e allargata città artistica e creativa è uno degli obiettivi della politica culturale che stiamo portando avanti. Un raggio di residenze d’artista composto grazie al lavoro e alla disponibilità di importanti strutture culturali nei sei Distretti culturali e grazie allo staff di MAMbo e del Settore Musei Civici Bologna che possa sostenere una nuova comunità di artisti nell’ambito del nuovo sistema culturale metropolitano”.

Per Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna “Il progetto della nuova edizione del Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition torna a sottolineare al contempo il forte interesse degli artisti per il contesto dell’area metropolitana e la grande qualità della politica culturale del territorio come volano di sviluppo“.

Aggiunge Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo e curatore del progetto: “Il ruolo di un museo pubblico non è solo di proposta artistica, ma anche di messa in rete dei centri di produzione culturale più attivi di un determinato territorio. È per questo che, dopo la prima edizione del Nuovo Forno del Pane, che nel 2020 ha ospitato gli artisti negli spazi espositivi del MAMbo, quest’anno il progetto, oltre a offrire spazi di lavoro, esperienze formative e opportunità di ricerca a sei artisti emergenti, ha l’obiettivo di sviluppare relazioni tra altrettante importanti realtà dei Distretti culturali della Città metropolitana di Bologna”.

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition è a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì ed è coordinato da Giulia Pezzoli.

In occasione del progetto è stata ideata una nuova identità visiva a cura di Giulio Ferrarella. A partire da una rielaborazione delle ciminiere del MAMbo, che avevano caratterizzato l’immagine creata da Aldo Giannotti per la prima edizione, è stato realizzato un nuovo logo lineare e tipografico che rafforza simbolicamente l’idea di produzione, alla base del Nuovo Forno del Pane.

Cenni biografici artiste e artisti

Lorena Bucur (Cremona, 1996) vive e lavora a Bologna. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Académie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles. Nel suo lavoro i temi di maggior interesse sono di carattere politico e sociale. Elemento e tecnica portante della sua visione artistica è la fotografia, per questa predilige l’utilizzo di macchine analogiche sovietiche, regali che ha ricevuto da parte della sua famiglia, nata e cresciuta in Romania. La sua ricerca nasce e prende forma nelle zone periferiche, per poi ricollegarsi al più movimentato spazio urbano, fatto di cemento, ferro, impalcature.

Tessuti industriali impressionati con scatti del limitrofo ambiente naturale, tondini di ferro, fotografie trasferite su cemento, lamiere di alluminio che fungono da supporto, diventando forme, architetture, basi per i suoi lavori. La restituzione di questo doppio paesaggio viene da lei portata a termine sotto forma d’installazioni multimediali.

Beatrice Favaretto (Venezia,1992) nel 2015 si Laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2018 ottiene una laurea specialistica in Nuove Tecnologie per l’arte – Cinema e Video Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Pur utilizzando il video come medium principale, la sua ricerca attraversa diversi linguaggi come editoria indipendente e fotografia d’archivio, ponendo particolare attenzione a tematiche legate alla caducità del corpo e all’esperienza della sessualità. Dal 2019 la sua ricerca si focalizza sulla rappresentazione della sessualità e della pornografia nel contemporaneo e sull’utilizzo del corpo come strumento di attivismo privato ed intimo. Le sue mostre recenti includono: 2022, Nel paese delle ultime cose, a cura di Caterina Taurelli Salimbeni, NAM – Not a museum, Firenze; 2022, Poison Green, Gallerie di San Marco, Venezia; 2022, Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund curato dallo Schermo Dell’Arte, GAMeC, Bergamo; 2021, CLAMOR, Sala Santa Rita, Roma; 2021, partecipazione ad ART CITY Bologna, a cura di Caterina Molteni e Lorenzo Balbi, Cassero LGTBI+, Bologna; 2021, PRIME TIME, a cura di Adrienne Drake, Ilaria Gianni e Maria Alicata, Fondazione smART, Roma; 2019, Indistinti Confini, Cinema Giorgione, Venezia. Nel 2021 è tra i finalisti della prima edizione delle BiennaleCollegeArte curata da Cecilia Alemani e Marta Papini. Nel 2020 ha vinto con The Pornographer il Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund promosso dallo Schermo Dell’Arte; l’opera è entrata in collezione della GAMeC di Bergamo; ed è stata finalista al Ducato Prize 2020.

Valentina Furian (Venezia,1989) Artista visiva, si occupa principalmente di moving-images. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra realtà e finzione posizionandosi sul margine di questa dualità. Il suo lavoro ha origine dal rapporto interspecifico tra essere umano ed essere naturale, esplora il valore del selvaggio nella quotidianità e l’addomesticamento animale e umano come forma di potere.

Il suo lavoro è stato presentato in mostre collettive e personali tra le quali: 2021, Night shade, Collezione Farnesina – MAECI con Fondazione VOLUME!, Roma (solo); Auroras, Goyki3 Art Incubator, Sopot – PL (solo); Re-creatures, Mattatoio, Roma; Encounter of imagination, Pearl Art Museum, Shanghai – CN; Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis con Lo Schermo dell’Arte, Firenze; 2020, Cari Cani, UNA galleria, Piacenza (solo).

Ha lavorato con realtà istituzionali e sperimentali tra le quali: Rencontres Internationales | Paris Berlin, IIC Paris (FR), Sunaparanta Center for Contemporary Art Goa, IIC Mumbai (IND), MAXXI- Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, MUSE – Museo delle scienze di Trento, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, The Blank Contemporary Art – Bergamo, Fondazione Francesco Fabbri – Treviso,  Casa Capra – Vicenza, Chez PLINIO, Case chiuse, Il Crepaccio, Careof , ViaFarini – Milano, Fondazione Bevilacqua la Masa, Microclima – Venezia, Cinema Visionario – Udine (IT).

Giorgia Lolli (Reggio Emilia, 1996) si laurea in Danza Contemporanea presso Zürich University of the Arts e si sposta in Israele, completando la formazione con Kibbutz Contemporary Dance Company. Ha una collaborazione attiva come danzatrice in Finlandia per How the Land Lies, progetto di Bianca Hisse & Laura Cemin selezionato per Aerowaves 2023. Giorgia lavora con gruppi integrati ed è insegnate Dance Well, movement research for Parkinson’s in Triennale Milano, all’interno di un progetto Europeo 2022-24 coordinato da Operaestate. La sua pratica intreccia ricerca drammaturgico-coreografica e processi di comunità. Grazie alla collaborazione con Sophie Claire Annen e Vittoria Caneva nasce Eufemia, il suo primo progetto per la scena, selezionato per Anghiari Dance Hub 2020, Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2021 e presentato negli ultimi anni in Italia, Svizzera, Portogallo e Germania.

Lorenzo Modica (Roma, 1988) ha conseguito il diploma e la specializzazione in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e un MFA presso la Slade School of Fine Art di Londra. Oltre a mostre personali e collettive in Italia e all’estero (MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Fondazione Pastificio Cerere di Roma, Galleria il Ponte di Firenze, Institut français Centre Saint Louis di Roma, ASC gallery e Spaceship/Dungeon/Zoo di Londra, Galleria Studio G7 di Bologna, Fondazione smArt di Roma) è attualmente docente di disegno e pittura presso la John Cabot University di Roma.

Tra il 2017 e il 2019 ha realizzato diversi progetti nel campo dell’educazione artistica nell’ambito delle istituzioni di salute mentale rivolte a giovani e adulti. Nel corso degli anni ha realizzato installazioni scultoree e sonore, progetti site-specific, stampe, libri d’artista, video, ponendo la pittura al centro della sua pratica e adottando un approccio sperimentale e installativo.

Davide Sgambaro (Cittadella, Padova, 1989) si è formato all’Università IUAV di Venezia, vive e lavora a Torino. Servendosi di differenti media l’artista esplora tematiche esistenziali relative alla condizione dell’individuo nel precariato contemporaneo. La sua pratica restituisce dinamiche irriverenti e di resistenza in risposta ai paradossi identitari e agli stereotipi insiti nell’ordine sociale e culturale.

Tra le mostre personali: Nope, Galerie Alberta Pane, Parigi (2022); Too much and not the mood, LOCALEDUE, Bologna (2022); Feeling Fractional, 9 FrenchPlace, Londra (2022); Kiss, kick, kiss, Istituto Italiano di Cultura, Colonia (2021); Paesaggi eterni, SpazioSiena, Siena (2019); White and black stripes and a red nose, Almanac Inn, Torino (2019). Ha partecipato a numerose residenze, collaborazioni e mostre collettive in istituzioni pubbliche e private come Fondazione Bevilacqua La Masa (2015); Fondazione Spinola Banna per l’Arte (2015, 2018); Q-Rated con la Quadriennale di Roma e Castello di Rivoli (2018); GAM Torino (2018); Fondazione Monte dei Paschi di Siena (2019); Cantica 21, Ministero dei Beni Culturali, Ministero degli Affari Esteri (2020-2021); SUPERBLAST II NAM Manifattura Tabacchi (2022).

Il suo lavoro è presente nelle collezioni permanenti di: MAMbo di Bologna; Fondazione CRT Arte di Torino per GAM Torino e Castello di Rivoli; Fondazione Monte dei Paschi di Siena; Manifattura Tabacchi Firenze.

Spazi residenza
 
Distretto culturale Appennino Bolognese
Località: Castiglione dei Pepoli
Nome struttura: Municipio di Castiglione dei Pepoli – Officina15
Indirizzo: Municipio, Piazza G. Marconi, 1; Officina15, via A. Moro 31, Castiglione dei Pepoli
Sito internet: https://www.comune.castiglionedeipepoli.bo.it/  http://www.ofcn15.com/
Vi sono due aree a disposizione del progetto, entrambe dotate di connessione a internet e attrezzatura per la videoproiezione e situate nel centro storico di Castiglione dei Pepoli, quindi vicine a tutti i servizi commerciali e ai principali luoghi di ritrovo. Lo spazio di lavoro principale è una sala all’interno del palazzo comunale, sulla piazza del paese. Inoltre sono disponibili per sessioni di lavoro condivise i locali di Officina15, associazione culturale e circolo ARCI che gestisce uno spazio polifunzionale, attivo per il coworking, con laboratori già in uso ad artisti locali, sala prove, sala mostre e bar.
L’alloggio messo a disposizione si trova a meno di 300 metri da tutti i servizi sopra elencati.
 
Distretto culturale Pianura Est
Località: Budrio
Nome struttura: Comune di Budrio
Indirizzo: Le Torri dell’Acqua, Via Benni, 1; foresteria, via Garibaldi, 39, Budrio
Sito internet: https://www.comune.budrio.bo.it/
Le Torri dell’Acqua
Lo spazio messo a disposizione è una sezione della Sala BIG del complesso delle Torri dell’Acqua di via Benni n.1, uno dei principali centri culturali del Comune di Budrio. Arredato con postazioni computer, tavoloni da studio, sedie, zona ristoro-relax fornita di distributori per cibi e bevande ed Internet Wi-Fi gratuito.
La Sala BIG è vicina alla sede del Comune Di Budrio, alla stazione ferroviaria Budrio Centro (linea Bologna – Portomaggiore), alla fermata autobus Budrio Pretura e alla stazione ferroviaria Budrio. La Sala BIG ha inoltre a disposizione, nel raggio di 300 m tutti i principali servizi commerciali e i luoghi della cultura, come il Teatro Consorziale e i Musei di Budrio.
L’alloggio messo a disposizione si trova nel centro di Budrio, a 350 metri dall’area di lavoro.
 
Distretto culturale Reno Lavino Samoggia
Località: Casalecchio di Reno
Nome struttura: Montagnola di Mezzo
Indirizzo: Via Panoramica, 21, Casalecchio di Reno
Sito internet: http://lemontagnole.lapiccolacarovana.net/montagnola-di-mezzo/  
L’area di lavoro è un ex fienile ristrutturato, situato sul sentiero delle Montagnole e immerso nel verde del parco della Chiusa: un territorio di 110 ettari tra Casalecchio di Reno, a nord, e il SIC-ZPS Contrafforte Pliocenico a sud. Pur essendo a ridosso di aree densamente antropizzate, il parco, incluso nel SIC, Sito di Importanza Comunitario – ZPS, Zona di Protezione Speciale denominato “Boschi di San Luca e del Reno”, si presenta come luogo ideale per la creazione artistica.
Il territorio, ricco di luoghi a valenza ambientale, storica e architettonica, comprende altresì una vasta gamma di ambienti naturali ancora abbastanza conservati, tipici della bassa collina bolognese che ospitano numerose specie animali e vegetali rare e minacciate. È anche parte della “Via degli Dei” e “Via della lana e della seta”.
L’alloggio messo a disposizione si trova nella stessa struttura.
 
Distretto culturale Pianura Ovest
Località: San Giovanni in Persiceto
Nome struttura: Comune di San Giovanni in Persiceto
Indirizzo: Piazza Carducci, 40017 San Giovanni in Persiceto
Sito internet: https://www.comunepersiceto.it/la-citta-e-dintorni/cultura-3/itinerari-culturali/visita-al-centro-storico/il-convento-di-san-francesco/
L’area di lavoro è un’aula scolastica all’interno del chiostro del XIV secolo del complesso conventuale di San Francesco, in pieno centro di San Giovanni in Persiceto. Nel raggio di 300 metri sono presenti tutti i principali servizi commerciali e luoghi di ritrovo.
 
Distretto culturale Imolese
Località: Imola
Nome struttura: Novella Guerra
Indirizzo: Via Bergullo, 15, Imola
Sito internet: in costruzione
Lo spazio Novella Guerra si trova all’interno di un casolare di campagna sulle colline imolesi e comprende l’abitazione dell’artista fondatrice Annalisa Cattani e due spazi espositivi informali, uno dei quali può essere utilizzato anche come studio. La proprietà è ubicata su un terreno adibito in parte a parco d’artista, in parte a giardino e frutteto e utilizzabile per eventi e installazioni. Novella Guerra si trova non lontano dall’autodromo, a circa 2 km dal centro di Imola e 1 km e mezzo circa dalla prima fermata dell’autobus e dai primi servizi commerciali al dettaglio. La zona panoramica costituisce anche una passeggiata molto amata per rilassarsi in tutta tranquillità.
L’alloggio messo a disposizione si trova nella stessa struttura.
 
Distretto culturale Savena-Idice
Località: San Lazzaro di Savena
Nome struttura: 10Lines e Kappa Noun
Indirizzo: 10Lines, via della Tecnica, 57/B4; Kappa Noun, via Imelde Lambertini, 5, San Lazzaro di Savena
Sito internet: in costruzione
Lo spazio di lavoro è uno studio condiviso di circa 310 mq con soffitti a 6 mt e luce naturale. Lo studio è dotato di strumentazione e utensileria varia, sala comune con sound system, libreria d’arte, wi-fi, riscaldamento, giardino, parcheggio. Si trova in una zona industriale densa di maestranze artigianali, ferramenta, materiali edili, falegnameria, stamperia fine-art, fabbro, due bar. Servizi commerciali e fermata dell’autobus sono poco distanti, mentre la stazione si trova a circa 2 km.
L’alloggio messo a disposizione si trova all’interno di Kappa NÖUN.


Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition
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Con la collaborazione di Ornella De Carlo

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